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Un anno prima di morire, nel 2007, mio padre pronunciò il discorso principale nel Giorno della memoria dell'Olocausto. Disse: «Stasera, sei milioni di vittime ci parlano dalla tomba e ci dicono: non credevamo che potesse accadere. Ci siamo affidati alla bontà del prossimo. Eravamo certi che la follia avesse i suoi limiti. Ma quando ci siamo accorti di esserci ingannati, era già troppo tardi. Non fate come abbiamo fatto noi! Il mondo civile e illuminato ci consiglia di accettare compromessi e di assumerci anche notevoli rischi, se questo può servire alla pace. E nel Giorno della memoria noi chiediamo al mondo civile e illuminato: che succede se noi rischiamo la nostra vita e sacrifichiamo la nostra gente, e ci fidiamo di voi – e poi qualcosa va per il verso storto? E allora? Ci chiederete scusa, ci direte che vi siete sbagliati?».
Yair Lapid


2 - La gig economy dà per scontato che esistano tre soggetti sociali: il datore di lavoro, il lavoratore e il consumatore. E che per ottenere dal lavoratore il massimo di sfruttamento occorra allearsi con il consumatore. Per fare questo, bisogna “educarlo”. Ci sono fattorini di Foodora che ordinano su Internet e non si chiedono chi farà turni massacranti perché un pacco gli arrivi in 24 ore. È stata l'azienda a “educarli” perché lo volessero subito. In questo modo, vittima e carnefice sono spesso la stessa persona. È una situazione nuova, che neppure Marx aveva intuito».
E come se ne esce?
«Con la cultura, è compito degli intellettuali contribuire alla presa di coscienza».
(Domenico DeMasi)
Alle Associazioni del territorio. Si avvisa che, ai sensi della delibera di Giunta Comunale n. 37 del 15/3/2018 sono stati prorogati, limitatamente all'anno 2018, i seguenti termini del "Regolamento Comunale per la promozione e la valorizzazione delle Libere Forme Associative" adottato con delibera di C.C. n. 67/2008: a)sino al 30/4/2018 il termine per presentare le richieste di contributi a sostegno dell'attività annuale da parte di Gruppi e Associazioni, di cui all'art 6.2. b)sino al 30/4/2018 il termine per presentare i conti economici a consuntivo relativi all'anno precedente, di cui all'art. 6.3;(...)
Che nelle finanze comunali tirasse una brutta aria lo si era compreso dalla mancanza di delibere e determine e adesso la pubblicazione dell’allungamento dei termini per presentare domanda di soldini pubblici ne è la conferma. Vuol dire che  comincia la lattazione del Ts1.

Determinazione n. 160 del 04-04-2018 (...)dato atto che il Consigliere delegato alla Cultura, Paola Bellezza, ha proposto il progetto elaborato grazie alla collaborazione con “Sotto Alt(R)a Quota”, associazione con sede in via Promessi Sposi, 24/A a Bergamo , costituito da due attività: quattro laboratori da sviluppare con la classe seconda secondaria di I grado della prof.ssa F. B.; la camminata e gli eventi (racconto della vicenda dell’assalto a Villa Masnada da parte di uno storico, letture animate in musica con un attore e un musicista) del 25 aprile; VISTO il preventivo pervenuto al protocollo dell’Ente in data 31/3/2018 (prot. 4.793) nel quale è prevista una spesa di € 700,00 + I.V.A. 22% per complessive € 854,00; (....). Non si comprende la ragione per cui continuino a tirare in ballo un evento molto discusso che oltre l’agiografia non resta che l’imbecillità di chi lo organizzò portando a morire i suoi uomini.

Il custode delLa Latrina di Nusquamia, tale ing. Claudio Piga, abduano di origini sardAgnole con ascen­denze garibaldine dalla ValCamonica, uno che ha fatto il classico dai preti annusando le puzzette che aveva disseminato in aula l’Antonio Gramsci oltre all'avere appreso analisi mate­matica uno e due dalla mitica Ajroldi Vasconiha dato una lezione sulle «furbate e buzzurrate, espressioni di fonte e/o destinazione buzzurra e volutamente abbiamo concluso che alla fine del «ventennio», per il custode della Latrina di Nusquamia quello sarebbe soltanto un aperitivo. Non abbiamo mai fatto finta di considerare il custode una camicia nera maltinta di giallo o di rosso secondo le convenienze e proprio perché  il suo elenco è proprio di chi pretende «il pensiero unico» (cioè solo il suo...) abbiamo usato il termine «ventennio» sapendo che -toccato!- avrebbe reagito. Così come adesso, ci accuserà di avere girato la frittata nella padella. Non una ventina di
Questa è una storia che ho già narrato. Al tempo delle elezioni nazionale del 2013 quando Bersani annunciava di smacchiare il Giaguaro finendo invece  malamente smacchiato a metà e poco dopo colpito da un bao alla circolazione nella crapa, frequentavo il c.d.”bar dei comunisti” finito in mano ai cinesi la mattina per fare colazione e leggere i giornali aggratis. Il circolo dei pensionati nullafacenti e quello degli umarelli prima delle elezioni era insolitamente taciturno benché fosse prevedibile che frequentando il bar del Sighesù votassero (quasi) tutti a sinistra. Apriti cielo la gioia che la maggioranza di loro sprizzava il lunedì,  dopo l'exploit penta stellato: scoprendo così che molti di loro avevano votato per i grillini. Magari era anche vero: siamo italiani anche a Curno. I fini ragionamenti politici che manifestavano era che “adesso bisogna fare un governo Pd-5S” e l'evento era dato come scontato. Imminente. Ovvio. Scontato non fu, anzi, il povero Bersani venne irriso nell'incontro con Crimi&Taverna. Poi il PD fu costretto – scomparsi via via Bersani e Letta- a governare per cinque anni con una maggioranza con dentro un Verdini e un Alfano. Direi quasi meglio il primo del secondo.
Adesso il PD dal 40% è crollato al 18%. I clienti del bar dei cinesi non li  incontro più perché  non comperò più i giornali in edicola e quindi non conosco le reazioni dei pensionati rimasti in vita dopo gli ultimi cinque anni.
La domanda che si fanno i comuni mortali che hanno votato ancora PD è che non capiscono bene la logica ferrata del fiorentino per cui “abbiamo perso e quindi staremo all'opposizione”. Come non ci pare il caso che continui il balletto delle reciproche dichiarazioni tra capi e  capetti (le donne nel PD non esistono più…) che scimmiotta simmetricamente quella tra ol panseta milanes e il bauscia campano. Sia ben chiaro che ne l'uno –ol panseta milanes- ne l'altro –ol bauscia  campano- sono soggetti affidabili neanche degni di sedersi assieme per una birra. Ti sputano dentro il bicchiere.
Adesso il fiorentino ha deciso che noi elettori dobbiamo star qui alla finestra ad aspettare che la coppia affondi. Assieme all'Italia visti i numeri che hanno. Bisognerà aspettare il 21 aprile per capire se potremo dire la nostra per il nuovo segretario oppure se  lo nomineranno tra di loro. Ah la partecipazione!.  “Di Maio e Salvini sono già d'accordo per spartirsi tutto, lo dimostra la decisione di nominare un leghista alla presidenza della Commissione Speciale della Camera. E sono d'accordo anche per formare un governo” dice un dirigente del Pd, interpellato poco prima dell'assemblea dei gruppi parlamentari Dem. Quindi? “Quindi la linea del Pd non cambierà, si resta all'opposizione, tanto un governo ci sarà. Bisogna vedere quanto durerà, che base avrà- prosegue- le elezioni a Ottobre sono ancora possibili, soprattutto se Salvini e Di Maio ad un certo punto si accorgeranno di non poter mantenere le promesse fatte… ognuno incolperà l'altro e romperanno. Anche se…”.
Anche se? “La stragrande maggioranza dei nuovi parlamentari difficilmente ritornerà… quando il 27 del mese si vedranno accreditare lo stipendio di più di 10mila euro, beh la prospettiva potrebbe cambiare… e anche la durata del governo”. Parlando del Pd, secondo il dirigente Dem, l'assemblea del 21 aprile sarà infuocata. “Vero che Matteo Renzi sembra più dialogante, vorrebbe lasciare Martina fino al congresso; ma i suoi premono, vogliono rompere. Non si fidano più, vogliono andare rapidamente al Congresso, entro 6-7 mesi al massimo”. A quel punto che succede? “Il vero candidato alla segreteria– dice il dirigente Dem- sarà Delrio. Lo so, ha detto che ha deciso per il 'no' insieme alla famiglia, ma a me risulta che potrebbe cambiare idea, lui ne ha voglia”.
E Matteo Renzi? “Piano piano si sta liberando le mani, come dimostra la chiusura della sua fondazione Open. Vero che è servita a finanziare le sue iniziative ma queste comunque erano tutte interne al Pd… ora evidentemente sta pensando ad altro”. Lo scenario a cui Renzi guarda, stando al ragionamento del dirigente Dem, è quello di una competizione con Matteo Salvini: “Il leghista è convinto che l'immobilismo di Berlusconi andrà a suo vantaggio, che l'elettorato di Forza Italia se lo papperà tranquillamente anche stando fermo. Non fa i conti però con Berlusconi e con il Partito popolare europeo. Renzi, non subito, appena ci sarà un governo Lega-M5S, capito l'orizzonte politico potrebbe scartare di lato e crearsi un suo movimento politico, e con quello partire alla conquista dell'elettorato moderato di Forza Italia, che non andrà ma coi leghisti. Magari potrebbe contare sulla simpatia di Berlusconi, che non sopporta Salvini, e sul fatto che a quel punto quell'area da lui presidiata sarebbe un punto di riferimento in Italia per il Ppe”.
Zuckerberg al Congresso
L'ALIENO NELLA CAVERNA
Vittorio Zucconi
Vicini nello spazio e lontanissimi nel tempo, “Zuck l'alieno” e i vecchi terrestri della politica americana s'incontrano faccia a faccia senza capirsi. Non parlano la stessa lingua. Usano apparentemente l'inglese, i senatori e il viaggiatore del tempo della Rete, ma non esiste un traduttore che possa permettere a un senatore di 80 anni, eletto quando Zuckerberg non era neppure nato, e all'enfant prodige un po' discolo piovuto da un'altra galassia di capirsi.
Tutti i 44 senatori che hanno voluto interrogare il creatore di Facebook, sotto accusa per il torbido traffico di dati personali usati per manipolare i comportamenti degli ignari “ amici”, potrebbero essere padri o madri del trentenne miliardario, avendo un'età media di 62 anni. Alcuni, come il decano del Vermont, Pat Leahy, dalla voce ormai fioca, potrebbero addirittura esserne i nonni, con i loro quasi ottant'anni. E chi guarda il dialogo impossibile fra un ottuagenario cresciuto a pane e carta e un trentenne precipitato sulla Terra dal pulviscolo primordiale di bit e bytes, se è nonno come me, tende a simpatizzare con il vecchio, disperatamente annaspante fra “pipes”, “messengers”, algoritmi e “string” alfanumeriche.
L'alieno, che per l'occasione si era travestito da terrestre, risultando incongruo come un trucco di Photoshop, recitava la parte del bambino buono e contrito, che assicura il sinedrio dei vecchi di essere venuto in pace e promette di comportarsi bene d'ora in poi, anche per evitare di perdere altri dieci miliardi di dollari — quasi una “manovra” da Def italiano — dal portafoglio delle sue azioni. Ma come lui risponde quasi roboticamente, secondo le formule scritte dagli avvocati che lo hanno programmato, così i vecchi del sinedrio tentano di capire e di applicare le istruzioni che i giovani dello staff hanno preparato.
Il senatore Durbin dell'Illinois gli chiede in quale albergo abbia trascorso la notte e l'alieno vestito da umano balbetta di non capire il perché. «Ah ah — lo rimbrotta il senatore che di algoritmi non capisce nulla, ma di alberghi sì — vede che lei non vuol rivelare dettagli personali che invece i frequentatori di Facebook diffondono » . “ Zuck robot” sbatte gli occhietti incredulo. Leahy vuol capire che cosa siano le “pipes”, i comandi che permettono a un programma di diffondere dati come acqua in una rete di acquedotti, e l'alieno tenta inutilmente di spiegare che non è questione di idraulica e non ci sono “tubi” fra Fb, Analytica e gli altri razziatori di dati.
Un senatore dell'Alabama non capisce che cosa sia Messenger, il servizio per scambiare messaggi che “ Zuck robot” usava, cancellando poi quelli che voleva far sparire, cosa che ai normali utenti era vietata, ma che dovrebbe essere ora estesa a tutti. Faticano nonni e nonne sugli scranni del Congresso, aggrappati all'antiquariato dei contatti personali, delle pacche sulle spalle e del telefono, ad arrendersi ai nipoti che aborrono le conversazioni in voce. Rispondendo sdegnati ai loro avi, come mi rispondono i nipoti: «Nessuno parla più per telefono, nonno».
E prima ancora che le audizioni di Zuckerberg arrivino al gomitolo di possibili abusi dei dati da lui incoscientemente diffusi e poi smazzati fra miliardari ultraconservatori come i Mercer di Cambridge Analytica pro Trump, i boys dell'ex Kgb putiniano, i trumpistas e i piazzisti di tutto che ci assalgono con offerte mirate che non abbiamo mai richiesto, il dramma al quale abbiamo assistito nella due giorni inutile dello show è il ritorno prepotente di quello che 30 anni or sono si chiamava il Generation gap, l'abisso fra generazioni. “Zuck” è già ripartito verso il suo lontano pianeta nella Silicon Valley. I vecchi terrestri si sono rintanati nella loro grande caverna di marmo e boiserie per decifrare un mondo nel quale i tubi non sono tubi e l'algoritmo non è un nuovo b