schermata 1270 pixels








































Il portavoce della giunta Gamba dott. Marco Battaglia nonché pulcinotto piddino curnese ha  reso noto che le recenti elezioni sono state “una sconfitta netta, ma pur nel clima di generale difficoltà per la sinistra, a Curno il PD si è difeso con un onorevole 25,1%, circa sette punti sopra la media nazionale”. Così pubblicato sulla sua pagina face book. Nessuna imperfezione numerica ma due dimenticanze (anche se non obbligatorie). Basta osservare la tabella qui riportata per scoprire come il PD e la sua coalizione  a Curno faccia come i gamberi perché se perde un terzo del proprio elettorato (circa) in dieci anni: da 1857 a 1291 voti, forse c'è da mettere mano a qualcosa. Inventarsi qualche idea perché tra quattro-cinque anni ci saranno scadenze importanti. Forse anche prima.
Può consolare che la sindaca Gamba sia stata eletta (nella primavera 2017) con 1711 voti su 3582 votanti. Insomma i Curnesi erano scappati massicciamente dalle comunali: la Lega filo-Pedretti contro Locatelli forzaitaliota.
Alle Politiche 2018 alla camera la Lega ha preso 1388 voti col 30,99%, Forza Italia 536 coll’11,96%; PD 1124 col 25,10%;  Cinque Stelle 822 col 18,01% ed infine Liberi&Uguali 101 col 2,25% inferiori ai 198 della Meloni col 4,32%.
PD e Lega possono essere contenti che in zona abbia operato come coordinatore dei 5Stelle quel genio della politica che è l’ex assessore leghista Fassi  altrimenti ne avremmo viste di nuove e di belle (specie per il PD).
COSA BOLLE IN PENTOLA?
La procedura aperta per l'affidamento in concessione dell'attivita' di gestione, conservazione, sorveglianza e custodia, manutenzione ordinaria e straordinaria conservativa, nonche' per la relativa fornitura di energia elettrica, di trasformazione, potenziamento, innovazione tecnologica ed adeguamento normativo degli apparanti tecnologici degli impianti di pubblica illuminazione nella loro complessita' con l'opzione del finanziamento tramite terzi, finalizzato all'ottenimen to della massima efficienza energetica e contenimento dell'inquinamento luminoso, con contratto di partenariato pubblico privato ex art.180 dlgs n.50/2016.
Si comunica che la seduta pubblica del 22 febbraio 2018 viene rinviata ad altra data, che sarà comunicata con un preavviso di almeno 3 giorni e pubblicata sul sito della provincia di brescia nonché con comunicazione tramite la piattaforma sintel.
Poiché non arrivavano notizie dell'esito di questa gara ci siamo mossi per vedere la situazione ed abbiamo letto sul sito della Provincia di Brescia che funziona da stazione appaltante sulla piattaforma Sintel che la gara era stata rimandata a data da destinarsi.
Seguendo la piramide di comando abbiamo interpellato il Funzionario del Settore Stazione Appaltante Centrale  Unica  di Commit tenza di Area Vasta, dott. Paola Maria Menni che non ha voluto spiegare nulla dei motivi del rimando e s’è pure incazzata quando  le abbiamo fatto notare che per un minimo di trasparenza visto che era un appalto da oltre 3,5 milioni, le motivazioni del rimando della riunione dovevano essere rese note nella comunicazione di rimando. Ci siamo rivolti pertanto al suo superiore dott. Fabio de Marco, mai interpellato direttamente perché assente od occupato. In compenso la sua segretaria (o chi per lui) ci ha spiegato che al momento dell’apertura della gara -senza che siano state aperte le buste con le proposte economiche- sono sorti dei problemi ragione per cui hanno deciso di interpellare «la Piattaforma Sintel» per avere indicazioni operative. Stanno ancora attendendole. All’osservazione con la richiesta per cui non hanno pubblicato i motivi del rinvio, è stato risposto che  tutto sarà pubblicato nel verbale finale della gara. E noi abbiamo risposto alla cortese segretaria che la trasparenza è qualcosa che ci deve essere «prima» e non «dopo».
CRONACA
Raddoppio, sul Brembo resterà il binario unico

È ormai pronta una prima bozza progettuale del raddoppio della linea ferroviaria Ponte San Pietro-Bergamo-Montello. Per l'inizio di aprile è quindi previsto che tutti i Comuni che si trovano sul tracciato vengano convocati per un parere preventivo.
Un particolare importante è già venuto alla luce. Il ponte per l'attraversa- mento del fiume Brembo, a Ponte San Pietro, rimarrà a binario unico e, quindi, non verrà raddoppiato. Questa era una delle principali criticità del progetto del raddoppio, che si estende su 15 chilometri. Sul fiume, infatti, ci sono già tre viadotti: quello su cui passa la linea ferroviaria a binario unico, quello stradale della provinciale 342 e, infine, una passerella ciclopedonale. Proprio a scavalco di questa passerella, che ha un dislivello di 15 metri rispetto agli altri due viadotti, si pensava di realizzare il nuovo ponte ferroviario per consentire il posizionamento di un doppio binario. E in effetti questa, dal punto di vista dell'efficienza della circolazione ferroviaria, sarebbe stata la soluzione migliore: in caso di guasto di un convoglio sul ponte, è evidente che con un solo binario l'intera circolazione dei treni ne sarebbe bloccata. Ma a sfavore di questa soluzione c'è il nodo dei costi e la conseguente necessità di un contenimento della spesa complessiva. Per il raddoppio della Ponte San Pietro-Bergamo-Montello è stata prevista una spesa di 70 milioni di euro e soltanto la realizzazione di un nuovo ponte ferroviario costerebbe fra i 6 e i 7 milioni, incidendo qui per il 10% del budget totale. Quindi per il superamento del Brembo bisognerà utilizzare il tracciato a binario unico già esistente: infatti, proprio per il contenimento dei costi non è previsto che i Comuni che si trovano sul tracciato possano avanzare richieste di opere connesse.
Nuove strade saranno costruite solo dove sarà prevista la chiusura di passaggi a livelli. Ed è in fase di approfondimento la possibilità di realizzare con il raddoppio le fermate intermedie richieste dalla Provincia. L'obiettivo è attivare su questa linea un servizio di «treno metropolitana» come quello attivato sulla linea Bergamo-Treviglio ( di fatto l'ultimo raddoppio effettuato da Rfi nella Bergamasca e completato nel 2005). Queste fermate sono Mozzo, Curno, ospedale di Bergamo (già in funzione), Università (sede via dei Caniana), Fiera, Ospedale Seriate e Pedrengo. Il progetto, nella sua forma finale esecutiva, dovrebbe essere pronto entro la fine del 2019. Il 2020 sarà l'anno della gara d'appalto. I lavori dovrebbero partire nel 2021. Fino al 2024, quindi, fra Ponte San Pietro e Montello si viaggerà a binario unico.   

Patrick Pozzi
Fermata dell'Ospedale Solo 15 persone a corsa ma piace ai dipendenti

Trecentoventisette in dieci ore, dalle 7.25 alle 17.36: è il numero di utenti che abbiamo contato in una giornata feriale qualunque alla nuova fermata ferroviaria a servizio dell'ospedale Papa Giovanni XXIII. La fermata è stata inaugurata lo scorso 12 dicembre e a distanza di tre mesi abbiamo fatto una verifica sul campo, cercando di capire se il collegamento ferroviario è utilizzato o meno dai cittadini.
La conta dei passeggeri
Se si calcola che ogni ora passa un treno dalla stazione di Bergamo in direzione di Milano e uno dal capoluogo lombardo verso la nostra città la media per i 22 treni che abbiamo verificato nella fascia oraria 7.25-17.36 è di una quindicina di passeggeri a corsa. Non certo numeri da capogiro, tenendo anche conto che la quindicina di pendolari va suddivisa tra chi scende e chi sale sul treno.
Il «boom» nelle prime ore del mattino, in particolare sul treno delle 7.36 in direzione della stazione di Bergamo e in quello delle 8.25 per Milano. Dal primo sono scese alla fermata dell'ospedale 36 persone e ne sono salite 12 mentre dal secondo sono scesi in 16 e saliti in 11. Il picco negativo invece si è verificato sui treni delle 9.36 e 10.25 rispettivamente per Bergamo e Milano e alle 12.36 su quello diretto alla stazione cittadina: per ogni tratta sono saliti o scesi solamente sei persone. «Eccezione» alle 12.25 sul treno per Milano, dove sono saliti ben 24 studenti della scuola media Maria Regina di Longuelo diretti a Milano per uno scambio interculturale. Studenti che, però, abitualmente non fruiscono del servizio.
Chi la utilizza?
Ma chi sono gli utenti della fermata? La maggior parte sono lavoratori dell'ospedale: «Arriviamo da Milano – dicono tre dipendenti del Papa Giovanni – e per chi lavora qui è davvero un cambiamento positivo». Ci sono poi i semplici cittadini: «Io lo prendo quando devo venire a fare degli esami – spiega il ventiseienne Diallo Ba –, è davvero molto comodo perché, abitando a Calusco, arrivo qui direttamente». Ci sono poi anche studenti e lavoratori che abitano nei quartieri o nei paesi limitrofi, che trovano più comodo raggiungere la fermata dell'ospedale piuttosto che la stazione per andare a Milano. «Io lo prendo quando ho lezione all'università a Milano – racconta Stefano Gandelli, 24 anni –. Sono di Treviolo e preferisco venire qui invece che andare fino alla stazione». Pochi invece i cittadini che prendono il treno alla stazione di Bergamo per recarsi in ospedale. Anche se qualcuno è ricorso al treno da quando è stata inaugurata la linea C: «Hanno tolto la fermata dell'autobus della linea 2 in stazione – spiega la diciottenne Giulia Colombo –. Io frequento il Galli e, abitando al Villaggio degli Sposi, prendo il treno in sostituzione del pullman». Molto soddisfatti della novità gli abitanti di Ponte San Pietro o Terno d'Isola che possono arrivare direttamente all'ospedale. «C'è cambiata la vita – rileva Renzo Martinelli, 80 anni, di Terno d'Isola –. Sono stato ricoverato per 18 giorni e mia moglie poteva arrivare a trovarmi direttamente e comodamente». «Anche per me è davvero molto comodo – conferma Vera Gotti –. Abito a Ponte San Pietro e arrivo direttamente al lavoro in ospedale». Alessandro Piazzalunga, 14 anni, frequenta il liceo linguistico Falcone: «Uso questa fermata perché è più vicina e i pullman sono sempre in ritardo. Inoltre abito vicino a Ponte San Pietro e questo treno passa proprio da lì».
Le pecche
Ma non sono tutte rose e fiori. Qualche pecca c'è. Alla fermata Ospedale manca un'obliteratrice e non c'è la possibilità di comprare il biglietto, se non recandosi in ospedale (all'edicola della Torre 1).
C'è chi poi lamenta qualche ritardo, anche se nella nostra giornata di verifica ne abbiamo constatati pochi: 5 minuti di ritardo per il treno delle 9.25 in direzione Milano e altrettanto per il treno delle 9.36 diretto a Bergamo. Ma c'è chi critica la frequenza delle corse: «Lavoro all'ospedale – afferma Lorenzo Nozza – e questo treno ha cambiato radicalmente le mie abitudini perché riesco a prenderlo da Milano, dove abito, arrivando direttamente sul posto di lavoro. L'unica pecca è il numero di corse che si potrebbe intensificare». La pensa così anche Paolo Salmoiraghi: «Ora i treni non passano frequentemente. Speriamo realizzino in fretta il raddoppio ferroviario, è fondamentale per aumentare la fruibilità della fermata».

Alessio Malvone