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limoni cicciotti















































Non si offenda nessuno ma migliorare un cimitero non è impresa da poco. Si perché  il “centro piacentiniano” di Bergamo ha il disegno adatto  a un cimitero piuttosto che a una città. E' un cimitero piuttosto che una città. Passando sotto i portici o lungo i palazzo cerchi le lapidi e i monumenti dei defunti anziché una città viva.  Materiali colori forme impianto sono quelli di un cimitero. Si può dire senza offendere Piacentini and company: che vivono nel e sotto il fascismo ed hai voglia di dire che sei immune o isolato di un certo modo di vedere il “TUTTO” che va dai rapporti sociali e di produzione all'architettura. Del resto non poteva che essere così visto il periodo in cui lo ideano lo progettano e lo costruiscono. Conta anche “CHI” lo costruisce.
Non sto dicendo che il centro piacentiniano va demolito.
L'ha già demolito la motorizzazione privata.
L'ha già demolito la fibra ottica e il personal computer.
L'ha già demolito l'Oriocenter assieme al Caravaggio.
Ha voglia la giunta Gori di rivitalizzarlo con pochi soldi di nuove pavimentazioni.
Come cambiare i marmi e i fiori di plastica sulle tombe o sui colombari.
L'impronta culturale fascista è talmente forte ed evidente che nessuna pavimentazione ed arredini modello ikea potranno fare qualcosa.
Al centro di Bergamo – che va dalle stazioni FFSS TEB BUS fino alla stazione a valle della funicolare uno non manca e non basta solo una pavimentazione ma occorre trovarci un destino assieme ad un sistema di trasporti che sia adatto a valorizzare la nuova destinazione. Brevemente la città ha bisogno di una tranvia veloce che dal Caravaggio arrivi sotto le FFSS e passando interrata sotto il viale arrivi fino sotto la collina di città alta –sotto le tre principali piazze: delle scarpe, vecchia e colle aperto- e sfoci nella piana di Sorisole per proseguire sulla ferrovia della ValBrembana. Semmai la vorranno fare.
Nel frattempo occorre  costruire i parcheggi interrati (quanti) necessari e decidere quanta abitazione commercio e terziario  alberghi ci può stare. Magari buttare fuori anche tutti i palazzi della giustizia assieme a un grattacielo coi relativi professionisti così come le cliniche private.
Poi pedonalizzare pedonalizzare pedonalizzare dalle stazioni fino a porta nuova fino alla funicolare bassa uno. Allora vivi non sopravvivi nello smog. Infine una scelta radicale: chi viene a lavorare in certe vie non paga il biglietto del bus (treno) ma non può venire in auto. Verde, pedonalizzazione, alberghi, musei trasporti pubblici, il commercio strettamente necessario. Tornare indietro per andare avanti: tanto il cimitero fascista non vale la pena demolirlo. Nemmeno si può.

 
Dopo avere concionato per mille mesi che l’Italia era divisa in tre poli: centrodestra centrosinistra e cinque stelle adesso finalmente si accorgono, dopo oltre cinque anni di sondaggi, che A+B non fanno 320 e nemmeno180. Anzi, nel frattempo A s’è diviso ed A s’è reso conto  che B non reggerà  finendo eventualmente al secondo se non al terzo posto.
La faccenda è non è nemmeno vero che ci saranno tre poli più o meno equivalenti (nella migliore delle ipotesi) ma l’elettorato sarà diviso in cinque poli dal momento che se si votasse oggi, circa 17 milioni di italiani potrebbero non votare alle Politiche: il numero più significativo di essi, 13 milioni, è assolutamente determinato a non recarsi alle urne; oltre 4 milioni di elettori fanno parte invece di quel segmento che lo studio dell’Istituto Demopolis definisce “astensione revocabile. Sono milioni di elettori che potrebbero ancora cambiare idea e recarsi alle urne il 4 marzo”.  “Si tratta – spiega il direttore di Demopolis Pietro Vento – di un target molto importante per i partiti e spesso determinante per l’esito della campagna elettorale, costituito da cittadini oggi del tutto indecisi anche sulla scelta di voto”.     Particolarmente significativo, a 30 giorni dal voto, appare il dato sull’astensione tra i più giovani.  Il 47%, quasi 1 giovane su 2, tra quanti hanno meno di 25 anni, appare deciso a non votare alle prossime Elezioni Politiche. La maggioranza assoluta degli intervistati crede che la politica non sia in grado di incidere sulla vita e sul futuro dei giovani nel nostro Paese”.
Il quinto gruppo è rappresentato da tutti quelli che votano senza risultato pratico: ci sono oltre due dozzine di liste che  non avranno rappresentanti e neppure faranno confluire i propri voti in liste collegate.

Osservando i vari raggruppamenti Berlusconi pare avere impresso un vero e proprio cambio di marcia negli ultimi giorni. "Il Pd - raccontava nei giorni scorsi al suo stato maggiore - non mi sembra in grado di garantire la sua tenuta. E comunque, in questo clima, a noi converrà insistere dopo il voto su quel tipo di alleanza? Legarci solo a lui. Non lo so".

Nel Pd sta emergendo una linea analoga e opposta. Renzi sa che le condizioni formatesi intorno al suo partito stanno rendendo sempre più complicata l'apertura di quella "uscita di emergenza". Inoltre tutto il fronte "non renziano", sebbene minoritario, ritiene che dopo una possibile sconfitta elettorale, il centrosinistra abbia bisogno di rifondarsi e ricostruirsi senza l'imbarazzo di un esecutivo delle larghe intese. "Dobbiamo pensare a cosa fare di noi dopo il 5 marzo", ripetono ad esempio da giorni i ministri Graziano Delrio e Dario Franceschini. E un altro componente il governo Gentiloni, il Guardasigilli Andrea Orlando, non dimentica nei suoi comizi cosa sta accadendo all'Spd tedesca dopo aver dato l'ennesimo via libera alla Grosse Koalition: nei sondaggi ha perso un ulteriore 4 per cento.

Persino il Movimento 5Stelle ora non esclude più di allargare i suoi orizzonti nella consapevolezza di non poter essere bastevoli a loro stessi e di dover entrare nel gioco spendendo il risultato elettorale che otterranno. Anche tra i pentastellati ha cominciato a circolare una storica frase di Abramo Lincoln: "I dogmi del tranquillo passato sono inadeguati al burrascoso presente».

Per di più ci sono altri tre aspetti che stanno agitando i sonni di tutte le forze politiche. Il primo riguarda la necessità di dover mettere mano in primavera ai nostri conti pubblici con la più che probabile richiesta della Commissione europea è quella di correggerli con una manovra da 5 miliardi. Già l'anno scorso, un intervento di misura nettamente inferiore (quasi la metà) costò un sforzo enorme alla compagine di Gentiloni. Senza contare che poi in autunno ci sarà la nuova legge di Stabilità che provocherà un bel po' di lacrime e un po' di sangue. Il secondo punto è la Libia e l'immigrazione. L'equi librio raggiunto con le diverse fazioni libiche è piuttosto precario. Aggiun gere anche la precarietà "italiana" con un governo appeso al filo di qualche "transfuga" potrebbe far riesplodere l'emergenza. E infine una riforma elettorale che difficilmente sarà evitabile se davvero l'esito delle urne sarà incerto come annunciano le previsioni.

CICCHE BERGAMASCHE
(1) BOOM!  Dunque in bergamasca ci sarebbero stati (nel 2016: l’anno successivo a EXPO 2015) 490.439 turisti. Se poi ci aggiungiamo una «adeguata» percentuale di quelli che sono stati «evasori» possiamo arrivare a 6-700mila. Da 1350 pro die a 2000 pro die. Esattamente quelli che passano trascinando un trolley per via Colleoni. Chiamali turisti.
(2) I Curnesi sono preoccupati. Tra poche settimane dovreb be aprire il KFC indigeno e leg gono queste news dalla perfida Albione. Mica che proprio all’apertura le volpi ci facciano il medesimo scherzo! Noi ci aspettiamo i polli KFC, anzi! li rivendichiamo come nostro diritto perdinci. meglio ancora se lavati e sciacquati nella natrolina.
(3) Il Comune di Curno  s’è messo a fare l’affittacamere ed ha affittato a una setta religiosa un’aula della ex scuola elementare Rodari di cui non sa più che fare visto che non ha soldi per ristrutturarla, se anche li avesse non saprebbe cosa  alloggiarci, e se anche avessi i primi e i secondi non avrebbe i soldi per mantenere l’ennesi ma clientela elettorale. Roba da matti due volte. La prima volta perché hanno speso 4 o 5 milioni per fare una scuola nuova (con la vasca da bagno.....) quando bastava ristrutturare le due esistenti. La seconda volta perché affittano spazi comunali a sette religiose.