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Il prossimo quattro marzo ci raccomandano i prevostoni della politica di andare a votare. Peccato che loro hanno le loro idee e programmi e noi abbiamo le nostre idee e i nostri programmi. Non andremo al mare (il 4 marzo) ma questa faccenda per cui “noi” il quattro marzo “dovremmo” scegliere tra quel che hanno in mente “loro” e in aggiunta dovremmo scegliere le persone che hanno scelto “loro”, proprio non ci gradisce.
Per esempio noi  vorremmo  l'abolizione delle regioni e il quattro marzo ci fanno votare per il consiglio regionale. Noi vorremmo l'abolizione del Senato e il quattro marzo dovremmo votare per scegliere i senatori. Noi vorremmo ridurre il numero dei deputati a un eletto ogni centomila voti e loro ce ne appioppano 630. Già che ci siamo noi vorremmo che ogni deputato venisse pagato un euro ogni anno per il numero dei voti beccati nelle elezioni. Noi vorremmo una tassazione lineare (quindi non a scaglioni) identica su tutti i redditi di persone e società tra zero a il 50% e loro nisba. Noi vorremmo l'abolizione dei mille bonus e la legge di stabilità è tutta una collezione di bonus. Noi vorremmo l'abolizione dei biglietti dei trasporti pubblici e la pedonalizzazione di metà degli spazi pubblici e loro ci mettono i guardioni a controllare gli evasori. Noi vorremmo il ribaltamento degli investimenti treno/gomma e loro continuano a premiare la gomma rispetto al ferro. Noi vorremmo che la sanità pubblica usasse le sue strutture al 100% e fosse aperta per 14 ore al giorno ma questo succede nel privato e non nel pubblico. Noi vorremmo che fossero obbligatori i farmaci generici ed invece loro lasciano quelli  a marchio. Noi vorremmo che finisse la presa per i fondelli sui costi energetici (per cui l'energia costa pochi cents mentre lo stato lucra il 90% in tasse e profitti). Noi vorremmo finisse il saccheggio impune sulle tasse comunali mentre invece accade il contrario. Noi vorremmo un'Europa dove i salari siano  perlopiù livellati così come la tassazione delle imprese altrimenti succede che Ungheria, Polonia, Cechia e altri sono diventate colonie produttive soprattutto delle grandi industrie tedesche. Le quali, sfruttando le migliori condizioni fiscali e salariali, possono presentarsi sul resto del mercato europeo contando sia su prezzi più concorrenziali sia su margini di guadagno più ampii. Vedi caso Embraco. Noi vorremmo che  i  comuni avessero dimensioni minime di  30-50mila abitanti ed invece ne abbiamo 8500. Noi non saremmo contrari che in  epoca di quantitive easing lo stato provvedesse ad una patrimoniale dell'1/1000 per cinque anni (per ridurre il debito pubblico) sulla ricchezza finanziaria degli italiani e invece guai a parlare di patrimoniale. A noi fa ridere il “rapporto  debito pubblico rispetto al pil” mentre vorremmo che fosse mediamente pari alla metà della ricchezza finanziaria degli italiani.
Insomma: la politica va di la e noi  guardiamo e andiamo di qua. Sappiamo che in democrazia le idee dei singoli valgono zero, però poi noi cittadini ci daremo da fare per non farci prendere per i fondelli.

Adesso i piddini vanno a votare non si sa bene per salvare il soldato Renzi oppure per mandarlo a casa. Al di la dei candidati che ci hanno paracadutato in testa (un pezzo della Bergamasca l'hanno mandata in Brianza ed un altro pezzo nel Bresciano) non siamo proprio messi bene. O fai una scelta puramente ideologica e voti per il PD a occhi naso orecchie sbarrati oppure ti schieri coi prodiani dentro INSIEME oppure con la Bonino di PIU' EUROPA. Ovvio che si starebbe meglio con la Bonino perché l'Italia ha bisogno di una donna –e che donna!- come pdc. Poi questa viene fuori a indicare (intervista alla Stampa) che in fondo non sarebbe sgradevole neppure un governo tipo quello dei tempi di Letta mentre esclude un governo coi grillini e leghisti.
Nossignora. Coi grillini si può tentare perché è un partito composito che –al governo- si può aiutare a scomporsi mentre con quelli del cavaliere nossignora.
Prima di tutto va detto che il PD ha retto il governo del paese per cinque anni finendo correttamente la legislatura con buoni risultati su molti temi ma nell'insieme è mancato “il nervo” di una maggioranza che avesse idee chiare e generatrici di nuovo anziché rimodellamento del vecchio. Leggi i bonus.
Non penso che Renzi abbia più la stoffa per rigenerare a fondo la politica: l'ha perduta, non ha saputo reagire alla botta referendaria. Vero che la guerra la puoi fare se hai le truppe giuste e sufficienti, ma chissà perché quando uno va a Roma si intortona e dimentica “la” persona.
Quindi aspett
a giunta comunale (tutti gli assessori presenti) con delibera n. 163 del 16-11-2017 ha approvato niente poco di meno che un “codice autodisciplina per il periodico comunale” composto da numero cinque articoli  in due pagine.
Nel primo articolo c'è già una balla dal momento che c'è scritto che “Curno in comune” dovrebbe servire “per incentivare una più attiva partecipazione alla vita istituzionale, sociale e culturale del Comune” il che è perlomeno un falso dal momento che trattasi di comunicazione a senso unico.
Pure nel secondo c'è una balla quando prevede che “il periodico comunale si ispira ai principi di democraticità e si prefigge un'informazione estesa, completa, imparziale e rigorosa”. Il che è perlomeno dubbio dal momento che il consiglio comunale NON rappresenta il ventaglio delle posizioni o scelte politiche dei curnesi.  Che sonopiù ampie di tre formazioni presenti in consiglio.
Il quarto articolo smentisce il primo ed infatti prevede che possono scrivere … fino a 2000 caratteri tutti i gruppi consiglieri presenti in comune salvo prima precisare che ci scriveranno (come e quanto vogliono) sindaco assessori e consiglieri delegati. Cioè TUTTA la maggioranza mentre le minoranze uno ciascuno.
Il quinto articolo è quello della maestra cattiva: “saranno esclusi dalla pubblicazione gli articoli che risulteranno essere non confacenti allo spirito del notiziario, contengano informazioni false, ledano le Istituzioni pubbliche o che contengano attacchi diretti alle persone, in particolare se recanti riferimenti a caratteristiche individuali delle persone”. Compito affidato nientepocodimenoche alla conferenza dei capigruppo dove il sindaco ha un voto che pesa il doppio.
Premesso che il giornaletto del comunale sia per i contenuti che per la forma non meriterebbe nemmeno di essere pubblicato per risparmiare risorse e tempo, visto che esiste un  consigliere delegato alle “Comunicazione e trasparenza” forse varrebbe la pena di capire che rapporto ci sia tra la sua funzione e quella del giornaletto comunale. Come varrebbe capire la ragione per cui il predetto consigliere delegato alla comunicazione nonché la sindaca e qualche altro assessore si mettano a scrivere sul sito “sei di Curno se” per rispondere ai cittadini.
Non perché sia vietato, ma perché non hanno il senso del ridicolo: immaginate la Fiat che anziché avere un proprio sito con cui dialoga coi propri clienti, usa il sito di… Quattroruote.
Il comune è in rete, che si faccia una proprio sito, un proprio blog,  che la politica stia lontana dalle cose altrui ESATTAMENTE COME SI DIMOSTRA SCHIZZINOSA sia quando inventa le app (due…) per tenere alla larga dai cittadini sia quando impiega esattamente 29 giorni per dare “risposte non risposte” alle mail dei cittadini.
Il Comune ha speso quasi 25mila euro per le registrazioni audio video nella sala consigliare ma dopo un anno non si vede nulla.
Come ciliegina finale sulla torta, un comune che comunica “democraticamente” coi cittadini, sicuramente non è quello che due volte l'anno pubblica quell'oscenità grafica e letteraria che è il bollettino comunale così come non ci si relazione attr