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Al Don Orione il sangue di Wojtyla
In un'ampolla le gocce raccolte dagli indumenti del Papa il giorno dell'attentato
di Alessandra Bevilacqua

Un'ampolla che contiene poche gocce del sangue di San Giovanni Paolo II, raccolte dalla maglietta che il pontefice indossava il giorno dell'attentato in Piazza San Pietro a Roma, il 13 maggio 1981. Ed è la reliquia che arriverà al Centro Don Orione di Bergamo il 20 febbraio per restare esposta fino al 18 marzo. L'iniziativa, presentata ieri, rappresenta il primo di una serie di eventi con i quali il Centro di cura, inaugurato nell'aprile 1988, vuole festeggiare il 30° anniversario di attività.
«Abbiamo voluto fortemente la presenza di questa reliquia — evidenzia don Alessio Cappelli, direttore del Centro Don Orione — perché c'è un profondo legame, un feeling soprannaturale che unisce il nostro Santo fondatore e San Giovanni Paolo II: San Luigi Orione, come lui stesso ha raccontato, ha avuto un amore particolare verso la Polonia, Paese natale del pontefice. E fu proprio papa Giovanni Paolo II a beatificare, il 26 ottobre del 1980, il sacerdote Luigi Orione e a elevarlo agli onori degli altari il 16 maggio del 2004, vedendo in lui “una meravigliosa e geniale espressione della carità cristiana”».
Legami spirituali che si intrecciano in terra orobica, dove a maggio arriverà anche l'urna del corpo del Santo Giovanni XXIII, bergamasco doc, canonizzato il 27 aprile 2014 insieme a Karol Wojtyla. Semplici coincidenze, per qualcuno, ma per chi ha fede, viene evidenziato, «il caso si chiama Divina provvidenza». «Avere questa reliquia al Centro — sottolinea don Cappelli — significa creare un periodo forte di contemplazione e di spiritualità, proprio in tempo di Quaresima, per venire a respirare un po' di “aria di santità”».
La reliquia sarà accolta al Centro Don Orione il pomeriggio del 20 febbraio con un momento di preghiera, mentre la celebrazione eucaristica solenne, presieduta dal Vicario generale della Diocesi di Bergamo, monsignor Davide Pelucchi, si svolgerà mercoledì 21 alle 10.30, con la presenza delle autorità cittadine. E sarà seguito da un concerto della soprano Silvia Lorenzi. L'apertura ai visitatori esterni inizierà sabato 24 febbraio e da lì fino al 18 marzo la reliquia sarà visitabile ogni giorno dalle 9 alle 18, previa prenotazione al numero 346.1817.052 o alla mail formazione@donorione.bg.it.
L'obiettivo è rendere un clima raccolto, attraverso un percorso che inizia da una sala di immersione, dove disporsi alla preghiera circondato da diverse fotografie di Giovanni Paolo II. Poi, dopo aver recitato la sequenza allo Spirito Santo, si prosegue attraverso «Il sentiero per la santità», una mostra dove le fotografie aiuteranno il visitatore a comprendere la visione che il pontefice ebbe della vita, delle relazioni con gli uomini, del rapporto con quanto ci circonda. Infine, l'accesso alla chiesa dove si troverà la reliquia.


Concorrenza brutale in casa clericale. L’oggetto de quo era stato al centro di un furto  nel2014 in quel dell’Acquila ed aveva avuto una certa pubblicità:
http://www.repubblica.it/cronaca/2014/01/31/
news/l_aquila_ritrovata_reliquia_con_
sangue_wojtyla-77368758/
Appare piuttosto ridicola la concorrenza clericale dal momento che lo fanno strumentalizzando una gran fede quando invece trattasi di brutale simonia (altro che «aria di santità») col corpo di due Papi che presumibilmente prenderebbero a calci sia la chiesa che la concorrenza conservatrice quando non addirittura reazionaria che lo celebra visto che tipetto conservatore fu il bravo Wojtyla.
Papa Roncalli torna a Bergamo nel 60mo anniversario della sua elezione a Pontefice (avvenuta il 28 ottobre 1958), nel 55mo anniversario dell’Enciclica “Pacem in Terris” (11 aprile 1963) e della sua morte (3 giugno 1963). Fregati in curva perché il sangue di Wojtyla arriverà a fine febbraio fino a quasi venti marzo. Fu proprio papa Giovanni Paolo II a beatificare, il 26 ottobre del 1980, il sacerdote Luigi Orione e a elevarlo agli onori degli altari il 16 maggio del 2004, vedendo in lui “una meravigliosa e geniale espressione della carità cristiana”».
 

Ognuno ha la questione morale che si merita. Quella che ha investito il Movimento 5stelle è di livello primordiale: solo una forza politica che autoproclama la propria superiorità antropologica poteva incappare in questa grottesca vicenda di parlamentari che rubano ciò che in teoria era già loro. Rubano, sì, il verbo è corretto, perché nelle cifre che i mariuoli grillini hanno ritenuto di lasciarsi in tasca - e con metodi da commedia all'italiana - c'è il furto della propria stessa identità, che rifiuta agli eletti grillini persino la definizione di “politici”. La rinuncia a quel di più era e resta, nel catechismo grillino, la prova di una diversità assoluta.


È una piccola ampolla, che contiene poche gocce del sangue di San Giovanni Paolo II, raccolte dalla maglietta che il pontefice indossava il giorno dell'attentato in Piazza San Pietro a Roma, il 13 maggio 1981. Ed è la reliquia che arriverà al Centro Don Orione di Bergamo il 20 febbraio per restare esposta fino al 18 marzo. L'iniziativa, presentata ieri, rappresenta il primo di una serie di eventi con i quali il Centro di cura, inaugurato nell'aprile 1988, vuole festeggiare il 30° anniversario di attività.
«Abbiamo voluto fortemente la presenza di questa reliquia — evidenzia don Alessio Cappelli, direttore del Centro Don Orione — perché c'è un profondo legame, un feeling soprannaturale che unisce il nostro Santo fondatore e San Giovanni Paolo II: San Luigi Orione, come lui stesso ha raccontato, ha avuto un amore particolare verso la Polonia, Paese natale del pontefice. E fu proprio papa Giovanni Paolo II a beatificare, il 26 ottobre del 1980, il sacerdote Luigi Orione e a elevarlo agli onori degli altari il 16 maggio del 2004, vedendo in lui “una meravigliosa e geniale espressione della carità cristiana”».


TEMPERIE ELETTORALI.
Affidamento incarico Cooperativa Sociale EcoSviluppo Onlus per prestazione servizi relativi al front office ufficio ecologia - periodo dal 01/01/2018 al 31/08/2018 -.
Considerato che l'Amministrazione necessita di poter ampliare i servizi offerti alla cittadinanza mediante l'inserimento di specifica figura professionale che in sede comunale, per il servizio Ecologia, possa offrire risposta ed assistere gli utenti nel disbrigo delle inerenti pratiche amministrative e che tale necessità deriva dall’intervenuta carenza di personale nel Settore, cui non è possibile sopperire mediante le ordinarie procedure di reclutamento; Dato atto che, per le ragioni esposte in premessa, con nota prot. 11047 del 03/08/2017 si è chiesto alla società Servizi Comunali S.p.A. di fornire una prestazione che preveda la presenza di una figura professionale per n. 18 ore settimanali sino alla naturale scadenza del contratto - 31/08/2018 - presso il Settore Pianificazione e Sviluppo del Territorio;  determina di impegnare ed imputare, per l’affidamento del servizio, per i motivi indicati in premessa, la somma complessiva pari a € 14.152,00, IVA compresa, a favore della Cooperativa Sociale Ecosviluppo onlus, con sede a Stezzano (BG), quale mandante dei servizi di igiene urbana regolati dal contratto rep. N. 522/13 ad oggetto: “Prestazioni di servizi per pratiche del Settore Gestione del Territorio” del bilancio 2018.

La EsseLunga vende carciofi prodotti in Egitto e confezionati in Puglia.
Niente di irregolare come etichettatura (infatti l’abbiamo scoperto appunto dall’etichetta). Nel sito del produttore italiano c’è scritto che alcuni prodotti nei momenti di scarsa o assente produzione , questi vengono importati dall’estero.
Il fatto è che prima di tutto con l’Egitto abbiamo qualche conto assai pesante in sospeso (si chiama Regeni) e poi abbiamo qualche dubbio sulla qualità sanitaria del prodotto carciofi in quanto questi si possono consumare «crudi» e quindi siccome di acqua potabile in Egitto non ce n’è granche, in pratica il prodotto bisogna cuocerlo. Cioè sostanzialmente gettarlo via. Senza dimenticare le condizioni igieniche in generale di quella nazione.
Non si comprende infatti come mai non ci siano carciofi italiani (è la stagione...) a meno che i carciofi egiziani non facciano parte di derrate che entrano nell CE a seguito di accordi CE che fregano i produttori nostrani.
Già rifiutiamo le mele golden delicious perché ci paiono apparentate con quelle che abbiamo visto sugli alberi dei paesi di Visegrad e adesso... ecco pure i carciofi egiziani.

Tempo di elezioni, tempo di incarichi a largo raggio. Gli uffici del Comune sono diventati la stazione dei bus. Con chissà quali vantaggi per un Comune nell'avere a che fare con personale che non conosce nulla del passato. Formali passacarte. Ma forse lo cercano proprio per questo: scurdammoce 'u passato. E' un continuo andare venire di impiegati (e che livello di impiegati! mica dei cambiatori dei rulli di carta nei cessi). A fine 2017 è tornato a Treviolo il geom. Dalleo che faceva funzione di responsabile del delicato settore urbanistica e illuminazione pubblica (lui ha redatto il contratto per l'affidamento del relitto che è l'illuminazione pubblica comunale) ed è tornata  ma sempre in comunione con Albino dov'é in pianta stabile, l'arch. Vavassori, assunta la prima volta a Curno ai tempi del primo mandato del sindaco leghista Bianchi. Poi la sindaca Gamba ha voluto avere il «proprio» impiegato ed è arrivato un giovin professionista ad hoc per il settore manutenzione beni comuni: che se l'è tenuto per se. Mica poteva  restare senza la propria guardia svizzera la consigliera delegata alla monnezza nonché capogruppo della maggioranza ancorché sindaca emerita Perlita Serra ed ecco arrivare «per prestazione servizi relativi al front office ufficio ecologia» al fine di «poter ampliare i servizi offerti alla cittadinanza mediante l'inserimento di specifica figura professionale che in sede comunale, per il servizio Ecologia, possa offrire risposta ed assistere gli utenti nel disbrigo delle inerenti pratiche amministrative e che tale necessità deriva dall'intervenuta carenza di personale nel settore». Evviva!. Il problema non sta nella mancata possibilità per il «nostro» comune di assumere il personale necessario (che é un problema degli ottomila comuni italiani: ma non tutto il male viene per nuocere anche in bergamasca…) -ma sta nel fatto che non ha più senso esistano comuni al di sotto di almeno 30-40mila abitanti. E' inesorabile che con questa struttura fatta di ottomila comuni la composizione del personale diventi a una certo punto del tutto irrazionale e quindi ogni comune sia una struttura MAI all'altezza di fornire servizi ai cittadini. Soprattutto l'illicenziabilità dei dipendenti mummifica l'attività: nessuna azienda ha così poco ricambi di personale come in comune. Nel 99% dei comuni italiani bisognerebbe applicare il rinnovo in stile Fiat Pomigliano. Perché poi oltre ai dipendenti comunali un comune ha bisogno di qualche urbanista, di un paio di avvocati, di un paio di commercialisti (Curnoi si rivolge all'eterno anche per le denunce IVA…) ,ecc. ecc. tutti incarichi che un grande comune potrebbe risolvere da solo. Se poi le soluzioni -chissà perché-si cercano e si trovano sempre e solo nelle cooperative e nelle onlus oppure spostando le stazioni appaltanti lontano dagli occhi e lontano dal cuore ma coi funzionari giusti ai posti giusti... allora proprio boh?.proprio boh?.