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Mandanti e seminatori d’odio, colpevoli solo quelli dell’Isis?

Se uno squilibrato affascinato dalla propaganda dell’Isis spara contro un gruppo di ragazzi in un bar, per liberare il mondo dagli infedeli, capiamo facilmente che la colpa è sua e nel contempo di chi ha armato moralmente la sua mano teorizzando la guerra agli infedeli. Tanto che i mandanti e gli ideologi vengono perseguitati al pari dei killer.
Se lo squilibrato è bianco, razzista e fascio, e spara su persone innocenti animato dai discorsi d’odio ormai sdoganati al punto da essere accettati da media e politica, per coerenza occorre seguire lo stesso percorso. Il mandante morale va perseguito così come lo sparatore.
Lo sparatore è un terrorista e il mandante o i mandanti sono seminatori di odio e di terrore, quindi senza fare troppi distinguo, sono terroristi anche loro. Sono terroristi quelli che ululano in tv a ogni pié sospinto che va fatta pulizia nei quartieri, che esaltano ogni tipo di razzismo e fascismo con sorrisi e pacche sulle spalle di un sistema ebete.
Quelli che:600.000 clandestini?  subito fuori!.
Scrive, condivisibile, Cecilia Sarti Strada:
«Posto che il mondo continuerà ad essere abitato anche da persone squilibrate, il correttivo urgente – oltre a evitare di candidarli alle elezioni, possibilmente, se sei un partito – è guardare lo spazio del discorso pubblico e politico in cui quei colpi sono stati sparati. E fare pulizia, proprio quello: non quartiere per quartiere ma partito per partito, trasmissione per trasmissione, una pulizia del discorso. Perché ci sono discorsi, quelli di odio, che non sono discorsi come gli altri. E non dovrebbero trovare ossigeno. Non dovrebbero imbruttirci la vita ogni giorno».
Dipende da come la pensano i padroni dell’informazione, però…

Antonio Cipriani
Trovo un qualche parallelo tra l'esito della contrattazione sindacale  in Germania tra il sindacato dei metalmeccanici e le imprese del Baden-Wuerttemberg, che prevede 28 di lavoro a settimana invece di trentacinque, ragion per cui sarà quindi possibile trovare il tempo per crescere i propri bambini, assistere i genitori malati o più semplicemente riposarsi se il lavoro è usurante e la decisione del consiglio d'istituto della scuola primaria curnese per la quale propone un unico orario a settimana corta con 2/3 rientri pomeridiani (...) Inoltre togliendo il sabato mattino i genitori avrebbero la possibilità di godersi i propri figli un giorno in più. Così dichiara la dirigente scolastica.
Il tempo pieno a scuola assieme alla mensa scolastica ed anche l'organizzazione dell'aiuto per i compiti a casa fatta attraverso l'oratorio sono il risultato di trenta anni di cogestione della scuola tra comune e dirigenza scolastica e adesso -sarà UN caso? non è IL caso?- proprio nel momento in cui si incontrano-scontrano problemi tremendamente contraddittori negli orari e nella quantità e qualità del lavoro, ecco che dalla Germania, malvista da tutti per il proprio surplus commerciale, in un contratto di lavoro entrano non solo i soldi ma soprattutto i tempi di libertà dei lavoratori.
Che in Italia la donna abbia poche possibilità lavorative «ancora più limitate» proprio dal fatto di essere donna madre moglie badante dei nonni si è sempre immaginato superabile solo fornendo una serie di servizi che avevano come fulcro la scuola a tempo pieno.
Quando era industria zero la scuola a tempo pieno era uno dei pochi strumenti per dare occasioni di lavoro alle donne. Dare e facilitare il lavoro femminile. Adesso con industria 4.0 ci si accorge - anzi: in Germania lo si é già deciso- che occorre liberare dal lavoro le persone.
Il fatto che a Curno l'unica azienda che ha un welfare aziendale sia la Slunga composto però da soli oneri finanziari come i servizi di mensa aziendale e/o finalizzata al rimborso delle spese riguardanti l'educazione dei figli, dalle rette scolastiche e prescolastiche di asili nido, scuola dell'infanzia, scuola dell'istruzione, tasse universitarie, libri di testo scolastici, servizio di trasporto scolastico e servizio mensa scolastica, borsa di studio in caso di promozione del figlio per scuole elementari, medie e superiori mentre non esista qualcosa di analogo p.e. nel contratto 2015 alla FreniBrembo la dice lunga sulla scarsa capacità incisività volontà di intervento anche dell'ente locale rispetto alle ristrutturazioni e sviluppo delle aziende locali benché qualcosa appaia -sia pure del tutto indeterminato-  nel MAXI piano di ampliamento della zona commerciale di via Fermi-Europa anche se per ora  collegato solo all'ampliamento del centro commerciale. Che poi potrebbe essere benissimo un richiamo per le allodole vista la gente che l'ha messo in piedi e sboronato.
Occorre uscire dalla logica per cui se sei un Comune le aziende (Esselunga piuttosto che FreniBrembo o Centro Commerciale) siano soggetti da «mungere» cogli oneri di urbanizzazione e le opere sostitutive quando chiedono di ampliarsi salvo poi fare un salto nello scambio elettorale quando il Comune entra in rapporto con la scuola.
Benché abbiamo imprese tutt'altro che piccole gli oneri della scuola primaria sono tutti a carico del comune. L'idea che due-tre imprese locali abbiano (almeno) una propria scuola da zero a sei anni pure aperta agli esterni e  finanziata in parte anche dal comune non appartiene ne ai nostri amministratori ne alle imprese.
Pensiamo poi all'Italia come a un paese dove la pressoché totalità del lavoro nuovo è fatto di tempi brevi e impieghi temporanei non certamente di alta qualità (e corrispondenti buoni salari) per cui c'è una  compresenza di situazioni arcaiche assieme a situazioni 4.0.
Probabilmente gran parte degli insegnanti nelle scuole non hanno mai frequentato una scuola a tempo pieno (per una questione di età) e quindi se ne dovrebbe dedurre una minore formazione e/o professionalità. Fatto di cui abbiamo molti dubbi.
In questo periodo quando gli orari di lavoro sono massicciamente spezzettati e molto labili nasce una evidente contraddizione tra chi invoca un certo tipo di welfare comunale e chi chiede più libertà da lavoro peraltro prevista in maniera legale anche da alcune leggi dello stato. Con le inevitabili conseguenze  assolutamente negative nel settore pubblico...
Insomma c'è da pensare e lavorare anziché vedere la scuola e il posto di lavoro come luoghi di scambio di qualcosa ma come posti od occasioni per costruire meglio qualcosa d'altro. Qualche  giornata di più trascorsa mano nella mano coi propri figli. 

Lo scorso anno la Finanziaria 2017 ai commi 460 e 461 aveva finalmente fissato all’1 gennaio 2018 il termine per reintrodurre i vincoli di destinazione, ovviamente aggiornandoli negli obiettivi rispetto a quelli che erano in vigore nel 1977. Non solo quindi per opere di urbanizzazione primaria e secondaria come era nella Legge Bucalossi. Una maggiore attenzione viene ora dedicata alla riqualificazione della città esistente: recupero dei centri storici, demolizione delle costruzioni abusive, interventi di tutela e riqualificazione dell’ambiente e del paesaggio, mitigazione del rischio idrogeologico. Il testo del comma 460 è qui integralmente riportato.

“A decorrere dal 1º gennaio 2018, i  proventi dei titoli abilitativi edilizi e delle sanzioni previste dal testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380, sono destinati esclusivamente e senza vincoli temporali alla realizzazione e alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria, al risanamento di complessi edilizi compresi nei centri storici e nelle periferie degradate, a interventi di riuso e di rigenerazione, a interventi di demolizione di costruzioni abusive, all’acquisizione e alla realizzazione di aree verdi destinate a uso pubblico, a interventi di tutela e  riqualificazione dell’ambiente e del paesaggio, anche ai fini della prevenzione e della mitigazione del rischio idrogeologico e sismico e della tutela e riqualificazione del patrimonio rurale pubblico, nonché a interventi volti a favorire l’insediamento di attività di agricoltura nell’ambito urbano”.
In realtà come si legge nel testo una parte degli oneri può ancora interessare la parte corrente dei bilanci, attraverso le attività di manutenzione ordinaria.

Marco Pompilio, dirigente urbanistica
Scrivevamo sul n.612 abbastanza sconsolati a proposito della prima variazione di bilancio 2018 che «Sono arrivati i soldi! Addosso coi ferri! A metà gennaio in una riunione della giunta Gamba, assenti gli assessori Cavagna e Conti, è stata approvata la prima variazione del bilancio di previsione per il 2018 (e del DUP 2018-2020) a seguito dell'avviso da parte della dirigente dell'UUTT degli incassi degli introiti per contributo di costruzione - richiesta variazione di bilancio per la «realizzazione nuovo edificio carbon, annesso parcheggio e demolizione "cascinetto"» da parte della Freni Brembo.
I nuovi fondi saranno in massima parte destinati (per 300mila euro) al fine di avviare l'iter di realizzazione della rotonda tra via IV Novembre e via Carlinga all'uscita della nuova Rodari e per 155mila euro (!!!!!!una cifra spaventosa !!!!!!!) per l'affidamento del servizio di progettazione e direzione lavori nuova palestra comunale presso la scuola primaria G. Rodari. Tra gli allegati elencati in delibera non è stato pubblicato il terzo: «riepilogo variazione competenza».
In buona sostanza il malloppone di 355 mila euro incassati dalla FreniBrembo (esclusi i 13 mila destinati agli edifici di culto che se li papperà la parrocchia) andranno alle due spese elencate. Ci pare del tutto assurdo prevedere una spesa di 155mila euro per la progettazione e direzione lavori della nuova palestra della Rodari, ma si sa che la new Rodari è ormai un pozzo senza fondo. Del tutto inutile come scuola, fatta male, costosissima: un monumento alla incapacità delle giunte Morelli e Serra ed al loro narcisismo.

Fine dell’AUTO citazione.
Qualche giorno più tardi ci siamo ricordati di una notizia data dai TG l’anno scorso e facendo una ricerca in rete abbiamo trovato un pezzo della  c.d. Finanziaria 2017 che riportiamo a sinistra.
Abbiamo spedito l’estratto anche alla sindaca Gamba e non pretendiamo una risposta in...24 ore visto che dovrà esaminarla con la sua truppa.
Quindi in attesa che avvocati e urbanisti diano i loro augusti pareri (magari non acquisiti con un appalto in rete al minor costo possibile...) la faccenda si mette male per i sogni di gloria della compagine Conti-Gamba-Serra con la passione delle rotonde, delle piste ciclabili e quant’altro.
Forse ci possono stare la ristrutturazione della vecchia Rodari e della palazzina ASL ma le due rotonde sulla via Carlinga e Lecco oppure la romantica passerella sul Quisa ... nisba.