All 'Ufficio Scolastico Territoriale
Al Presidente e ai Membri del Consiglio d'istituto
All 'Assessore alla Pubblica Istruzione di Mozzo
All "Assessore alla Pubblica Istruzione di Curno
p.c. Dottoressa Rosarita Rota Istituto Comprensivo di Curno
I Docenti dell Istituto Comprensivo ” F. Gatti “ di Curnio desiderano
ringraziare ufficialmente il Dirigente Rosarita Rota, reggente nel
corrente anno scolastico, per l'impegno profuso nell 'analizzare e
risolvere le annose problematiche che hanno pesato sull 'Istituto.
Da anni i Docenti hanno presentato alle precedenti Dirigenze dubbi
oggettivi sull 'efficacia dell'organizzazione oraria e pertanto
l'esigenza di un nuovo modello.
Dopo anni di sperimentazione infatti è risultato evidente che la
gestione di più moduli orari differenti nei plessi, e per di più
diversi all'interno dello stesso plesso, ha creato situazioni di
disparità a scapito di tutto l'Istituto.
Le classi formate solo in merito alle scelte orarie dei genitori non
garantiscono il criterio di "equieterogeneità " che è alla base della
formazione dei gruppi-classe ed è uno dei principi irrinunciabili del
nostro PTOF: offrire a tutti gli alunni le stesse opportunità.
La Dottoressa Rota ha finalmente preso in considerazione le riflessioni
di chi lavora sul campo e vive direttamente le problematiche educativo
didattiche: ha preso atto delle diversità dei moduli orari presenti nei
plessi, della conseguente complessità che tale articolazione comporta a
sfavore dell 'organizzazione del sistema scolastico e. dopo attenta
valutazione, ha sostenuto la nostra proposta oraria che tiene conto del
benessere dello studente.
Rispettando i passi che la normativa scolastica prevede, la Dirigente
Rosarita Rota ha consultato il Collegio Docenti e il Consiglio
d'istituto, organismi che hanno deliberato a larga maggioranza il nuovo
prospetto orario.
In un secondo momento ha presenziato a tutti gli Open Day dell'Istituto
per illustrare in modo approfondito l 'offerta formativa
caratterizzante il nostro Istituto e ha colto l 'occasione per spiegare
le motivazioni che hanno determinato il cambiamento dell'assetto orario.
Le esigenze familiari sono sicuramente importanti e da tenere in
considerazione, ma la scuola è un 'agenzia educativa che persegue la
formazione integrale della persona e come tale deve garantire un
organizzazione rispettosa dei bisogni formativi degli studenti della
fascia d'età dai 6 ai 13 anni: per le esigenze diverse da quelle dell
'istruzione e dell 'educazione esistono istituzioni territoriali
sicuramente in grado di offrire risposte di loro competenza più che
valide.
Ogni cambiamento incontra inizialmente delle perplessità e richiede
tempo per essere pienamente compreso, anche in questo caso una parte
dell 'utenza ha contrastato la novità.
Siamo certi che la riflessione sulla nuova proposta porterà a
riconoscere quanto il benessere del bambino sia stato prioritario nella
scelta effettuata.
I Docenti dell'l.C. di Curno
|
Il lavoro a tempo indeterminato: vale di più, deve costare meno
Salario minimo universale non vuol dire che il lavoro deve costare di
più alle imprese che assumono manodopera stabile, che investono sul
capitale umano. Al contrario, il lavoro di qualità deve costare meno e
la creazione di posti a tempo indeterminato deve essere economicamente
più vantaggiosa. L'ultima legge di bilancio ha già previsto uno sconto
contributivo struttura- le del 50% per le nuove assunzioni a tempo
indeterminato dei giovani. È il primo passo per diminuire il costo del
lavoro per tutti i nuovi assunti stabilmente, al di là dell'età
anagrafica. Parliamo di numeri: vogliamo ridurre il costo del lavoro
per il tempo indeterminato a tutele crescenti di un punto all'anno per
4 anni, in modo che alla fine della prossima legislatura il costo dei
contributi sia al 29% rispetto al 33% di oggi- La riduzione del cuneo
contributivo sarà fiscalizzata per salvaguardare le pensioni future.
Allo stesso tempo, è giusto che il lavoro temporaneo, se viene usato in
maniera reiterata, costi di più. Proponiamo di introdurre una
buonuscita compensatoria, come avviene in altri paesi europei, che
l'impresa dovrà pagare a un lavoratore che non viene stabilizzato, in
maniera proporzionale alla durata cumulata dei contratti temporanei
che ha avuto. Le esigenze di flessibilità organizzativa o produttiva
di breve periodo, mentre il lavoro temporaneo costerebbe di più per le
imprese solo nel caso in cui usino ripetutamente la stessa persona
senza garantirle un percorso verso la stabilità.
COMMENTO
Nella manovra di bilancio 2018 sono previsti circa 300 milioni (nel
2018) che salgono a 800 milioni nel 2019 e 1,2 miliardi nel 2020”. Del
resto l’incentivo all’occu pazione dei giovani, ossia lo sgravio al 50%
è stato annunciato come “strutturale” “Per le politiche a favore dei
giovani (essenzialmente la riduzione del cuneo fiscale per le nuove
assunzioni con i contratti a tutele crescenti).
Sgravio contributivo 50% assunzione giovani under 35 nel 2018 ma dal 1
gennaio 2019 l’incentivo sarà limitato agli under 30.Viene confermato
anche per il 2018 l’incentivo all’assunzione destinato ai giovani
iscritti al programma nazionale Garanzia Giovani, incentivo gestito
dall’ANPAL, l’Agenzia nazionale per le politiche attive. Dopo l’esonero
contributivo 100% altri 2 anni di sgravo contributivo al 50%. L’esonero
contributivo del 100% per tre anni spetta anche per le aziende che
assumono studenti con un apprendistato di primo o di terzo
livello. Il datore di lavoro non potrà beneficiare di incentivi
all’assunzione se ha effettuato licenziamenti nei sei mesi precedenti
nella stessa unità produttiva. La norma a quanto pare si riferirà a
qualsiasi licenziamento, quindi anche di personale con mansioni
differenti rispetto alla risorsa che l’azienda intende assumere
beneficiando di una delle agevolazioni contributive previste dalla
Legge di Bilancio 2018.
A maggio di quest’anno il bonus di 80 euro sarà versato per il
quarto anno consecutivo con una spesa media annua sugli 8-9 miliardi al
netto delle imposte che vi sono prelevate e delle restituzioni che
scattano.
Noi facciamo due ragionamenti. 1-Non era meglio investire ogni anno la
spesa per gli sgravi per l’assunzione giovani sommata a quella degli 80
euro per la riduzione del cuneo fiscale a tutti gli occupati?
2-Basta vedere come le tariffe energetiche (luce gas benzina) e quelle
correlate con la TARI abbiano dei costi che non sono sottoposti a
concorrenza ma che generano profitti altissimi alle imprese. Non era
meglio pensare a una riduzione del 10% di quella componente delle
tariffe che poi sono spese
|
Il contrasto all’evasione e all’elusione fiscale
L'Italia ha svolto un ruolo attivo nell'ambito del contrasto
all'evasione ed elusione fiscale internazionale, non solo aderendo allo
scambio automatico di informazioni, ma collaborando attivamente alla
costruzione del sistema stesso. I governi a guida PD si sono distinti a
livello UE per il ruolo di impulso su temi come la tassazione
dell'econo mia digitale e il contrasto all'elusione fiscale. Dopo aver
raggiunto la cifra record di risorse recuperate nel 2017, pari a quasi
25,8 miliardi (di cui 5,7 da riscossione di contributi, tributi locali
ed entrate di enti vari), un obiettivo credibile per la prossima
legislatura è quello di raggiungere i 30 miliardi. Il punto di
partenza di quest'azio ne di contrasto all'evasione risie de nel
completamente della riforma delle agenzie fiscale e negli interventi
ricordati sopra. Il modello del "pagare tutti, pagare meno" che in
Italia ha trovato la prima applicazione concreta con la nostra riforma
del canone potrà non solo ridurne ulteriormente il costo, ma anche
dimostrare che un fisco diverso è possibile. Il nostro obiettivo è
sviluppare un modello fiscale che valorizzi il contrasto d'interes se,
nella logica veicolata dal messaggio "scaricare tutto, scaricare
tutti".
COMMENTO
Suscita tenerezza l’idea renziana in un Paese dove ogni anno almeno 100
miliardi di imposte se la filano dalle casse dello stato nelle sue
articolazioni e ciao stai bene. Come suscita tenerezza ed inca**atura
l’idea che in 10 anni il debito scenda al 100% del PiLsemplicemende
aspettando la crescita-appunto- del solo PiL.
Un paese che ha in banca 1400 miliardi di liquidità e il triplo come
ricchezza finanziaria (al netto dei debiti) unitamente ai 100
miliardi di evasione fiscale annua non può immaginarsi dieci anni prima
di dare una sistemazione all’ammontare comples sivo del proprio debito
pubblico. Il tutto basato solo sulla speranza che la crescita annua del
PiL per i prossimi dieci anni sia oltre il 2%.
Ovvio che nessun partito abbia il coraggio di parlare di una
patrimoniale nella fase elettorale ma per far saltare fuori le
ricchezze nascoste, non c
|