In queste ore infuria la battaglia nei partiti a distribuire o
accaparrarsi i seggi con la maggiore possibilità di vittoria elettorale
e francamente questa pretesa trasparenza nell’assegnazione delle
candidature ci importa assolutamente zero. Non ci interessa quella in
seno al PD come non ci interessa il casino combinato dalla fasulla
trasparenza dei 5Se tanto meno quella in LeU esattamente come quella
dentro il centrodestra. Noi siamo semplici elettori e se i partiti
hanno deciso che la nostra voce conti zero restituiremo pan per
focaccia al momento del voto. Ci pare ovvio che queste decisioni
avvengano sostanzialmente in questo modo accentrato e per nulla
trasparente dal momento che alla fine della fiera nessuno conosce
nessuno e nessuno sa come costruire un equilibrio nazionale «con
qualche senso».
Semmai ci interessava la possibilità del voto disgiunto
(lista#nominativo) ma siccome non c’è stata una maggioranza in grado di
adottarla ci rifaremo in qualche modo.
Come ci andrebbe bene cambiare l’articolo 67 della Costituzione
che permette all’eletto di passare impune da una formazione all’altra
perchè nel 2018 vale in primis il contratto tra elettore ed eletto.
Quindi prima della coscienza (sic!) dell’eletto vale il rispetto del
programma. Chi non rispetta il contratto cogli elettori oppure se
ritiene che la sua formazione non lo rispetti, da le dimissioni e ciao
stai bene. Nel 2018 non siamo nel primo dopoguerra del ‘45.
Da molti secoli si prevede che questa legge elettorale non darà
origine ad una maggioranza possibile prima che stabile di governo.
Ovviamente l’elettore medio non presta attenzione ne alle radicali
posizioni del «niente inciuci» e tanto meno alla ridicola idea
pentastellata: dopo le elezioni vediamo chi ci sta a votare le nostre
proposte. Cioè fare i donatori di sangue con la certezza di prendersi
responsabilità senza gestire alcunche.
In queste elezioni invece l’elettore deve assumersi una
responsabilità maggiore del 2013 e smettere uno dei classici giochetti
italiani del «vediamo l’effetto che fa» così com’é già successo nel
2013 quando buona parte di italiani votarono 5S immaginando che pure
quelli si sarebbero inciuciati con Bersani-PD e invece sono rimasti
inutilmente cinque anni in Parlamento assumendo ogni posizione e
smentendola il giorno appresso. Io mi auguro che -brutalmente- vinca
uno schieramento al 40,1% e sia inchiodato all’obbligo di governare
senza bisogno di ulteriori associazioni. Oltre la curiosità non do’
molta importanza ai sondaggi in corso e spero in una affermazione netta
di qualcuno.
Perché poi il problema è che in Italia coll’art. 67 si disfano TUTTE le
maggioranze. Proprio tutte. Anche quelle grilline oltre che il
centrodestra a trazione forzaleghista piuttosto che quel bordello che è
PD col centrosinistra nel suo complesso.
Non si fa una maggioranza stabile per demerito della legge elettorale ma per demerito dei cambi di casacca.
Vecchi risultati. Nel 2013 Bersani alla Camera ebbe il 29,54%
con 10.047.603 voti. Berlusconi ebbe il 29,13% con 9.923.109. Grillo
ebbe il 25,55% con 8.689.168 voti.Monti ebbe il 10,54% con 3.591.629
voti.
Al Senato nel 2013 Bersani ebbe il 31,60% con 9.686.398
voti.Berlusconi ebbe il 30,66% con 9.405.786 voti.Grillo ebbe il 23,79%
con 7.285.648 voti.Monti ebbe il 9,13% con 2.797.451 voti.
Il 13 gennaio 2018 i sondaggi danno il centrosinistra al 32,8%.
Il centrodestra al 36,3%. I Pentastellati al 29,3%. Astensione al
21,9%,indecisione al 12,9% vale a dire che nell'insieme riguarda oltre
un terzo del
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Abbiamo
interpellato via mail la sindaca Gamba su alcuni argomenti (parte
scritta in nero) che ci ha risposto dopo quasi un mese (parte
scritta in rosso). Avvertenza: non è un pezzo tratto dal Marchese del
Grillo.
1 - Ho fatto un giro al mercato alle 9,30 e poi alle 10,30 e non ho
visto nessun amministratore contrariamente a quanto promesso in vostro
volantino. Mi sono perso nella folla oppure non ci siete andati?
Forse si e' perso nella folla perché noi siamo stati presenti dalle ore 10 alle ore 12.
2 - Non ho compreso come mai la pratica sull'appalto della manutenzione
dei beni pubblici sia stata seguita dal geometra Mastromattei mentre
quella sull'illuminazione pubblica dal geom. Dalleo. Non é lo stesso
genere?
No. IL PRIC è stato inteso come AMBIENTE.
3 - ricordo che al geom. Mastromattei venne dato dalla giunta Serra sia
una assicurazione che un consulente legale ai tempi della pratica post
danni alla nuova Rodari. Quella assicurazione e quella consulenza
proseguono? Ce l'ha anche il geom. Dalleo?
Scusi ma non capisco di cosa sta parlando. Le chiedo di essere più preciso.
4 - Quanti sono i cittadini di Curno "minori con diagnosi all'interno
dello spettro autistico e/o con altre patologie ma con un
funzionamento di tipo autistico".
Al momento sono 6 i minori che hanno una diagnosi “dichiarata” e seguito con assistenza educativa.
5 - E' davvero sensato inserire questo problema all'interno di una
struttura "aperta a tutti"? Se non altro immaginare orari distinti
dall'accesso universale.
L'obiettivo è proprio quello di svolgere le attività in uno spazio
frequentato anche da altri. Nel tempo l'obiettivo è anche creare dei
momenti di condivisione.
6 - Nel momento in cui pubblicate il Piano Opere Pubbliche perchè i
cittadini possano fare delle osservazioni che poi regolarmente
respingete.
Mi scusi ma non capisco il tono. E' un diritto dei cittadini, anche
quelli non residenti a Curno , fare delle osservazioni. e' un dovere
del consiglio rispondere e votare per approvazione o no. Questo e'
stato fatto. Fare le osservazioni non assicura che vengano accolte.
7 - La rotonda su via Lecco davanti al mobilifico servirà anche una
parte del Comune di Ponte. Quindi dovrebbe contribuire alla
realizzazione. (...)
Non condivido la sua osservazione.
8 - A Curno non esiste la civilta' per cui ogni tanto si
lavano i marciapiedi magari con un'aggiunta di euclorina all'acqua di
lavaggio? E non si lavano nemmeno (almeno una volta l'anno) i cestini
dei rifiuti sparsi per il paese? E non si lavano le infrastrutture
pubbliche lordate dal verde comunale?
L'appalto prevede il rispetto di tutte le normative di legge anche in tema di igiene ambientale.
6 - SUAP CARBON BREMBO. Nonostante la decina di conferenze servizi a
nessuno del Comune (amministrazione e politica) é venuto in mente di
chiedere delle simulazioni visive per verificare l'impatto della nuova
costruzione sul territorio circostante? Sarebbe un atto davvero
"delinquenziale" chiedere che la Brembo crei un bosco nei suoi spazi
pubblici (anche con movimenti terra) per occultare meglio quei MAXI
volumi?
Su questo punto (e il prossimo) la invito a prendere appuntamento un
giovedì mattina con l'arch. Conti, l'arch. Maggioni nuova responsabile
dell'ut o l'arch. Sonia Ghisleni che potranno sicuramente in modo più
esauriente rispondere alle due domande.
7- SUAP CARBON BREMBO. Leggo che hanno chiesto di potere scaricare le
acque piovane dentro la seriola Curnino. Geniale trovata: speriamo non
succeda come a Curno dove hanno dovuto smettere di coltivare i terreni
proprio perché un’azienda di Mozzo-Pascoletto scaricava nella Roggia
Curna le sue acque piovane e poi, "casualmente " ci finì qualcosa
d'altro che distrusse le campagne curnesi.
PRECISAZIONE
La Commissione Giovani c’è!. La Giunta Gamba ha nominato i sette
componenti (una sola ragazza ha fatto domanda). Era una delibera che ci
incuriosiva parecchio ed é strano che ci sia sfuggita visto che era
stata pubblicata già dal 16 gennaio. Pare che i giovani non siano così
entusiasti o non prestino eccessiva credibilità all’operazione
«commissione giovani» visto che hanno presentato domanda solo in sette
e -visto l’affollamento...- sono stati tutti nominati. Tra i
partecipanti c’è anche il figlio della sindaca così che la consigliera
Sara Carrara potrà preentare una interrogazione.
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Piccola storia a margine
di Luigi Ambrosio /Radio popolare.it
“Io non sono razzista, ma”
La frase che non ci si aspetterebbe mai venisse pronunciata da uno che
è appena scampato a un incidente ferroviario con tre morti e 5 feriti
gravi, una quarantina non meglio precisati e un treno spezzato in tre
tronconi, carrozze accartocciate attorno ai pali dell’alta tensione,
persone incastrate tra le lamiere contorte, intrappolate al buio in
attesa di soccorsi per minuti interminabili.
Alto, sulla cinquantina, forte accento bergamasco. Un po’ trasandato.
Si ferma volentieri a raccontare il botto e la paura all’esterno della
palestra comunale di Segrate, dove sono stati portati i feriti lievi
per i primi controlli da parte dei medici. I feriti sono quasi tutti
cittadini stranieri. Originari dell’Africa e dell’Europa dell’Est.
Vanno a Milano a lavorare nell’edilizia, nei servizi, nelle pulizie.
“Io non sono razzista ma pensi che uno di loro ha un biglietto?”.
“No, e poi il controllore ha paura”, ribatte un volontario della Protezione Civile.
“Fammi vedere il telefono”, mi dice il passeggero scampato al
deragliamento. “Ecco io non sono razzista, ma loro hanno tutti telefoni
più grossi del tuo”.
“Beh, lavorano, se decidono di comprarselo che problema c’è”.
“Sì, certo lavorano. Vanno a Lambrate, lì c’è il loro capo, li manda in
giro tutto il giorno col cappellino a chiedere i soldi, poi la sera se
li prende”.
Esce dalla palestra un altro italiano: “Fa caldo lì dentro, ci saranno 50 gradi, sarà per tutti quei negretti”.
Il treno partito da Cremona sarebbe dovuto arrivare alle 7,24 alla
stazione di Milano Garibaldi. E’ il treno dei pendolari. E’ deragliato
poco prima delle 7 a Pioltello. I campi da una parte, i capannoni della
logistica dell’Esselunga dall’altra, lo scalo merci di Segrate con la
distesa di container.
“Ho visto una persona morta davanti a me”, dice un ragazzo che arriva
dal Nord Africa. “Un’altra con un piede incastrato tra i sedili”.
Cosa avete fatto?
“Abbiamo provato a liberarla”.
Cyril arriva dalla Romania. Era salito a Caravaggio, andava a Milano
per lavorare in una impresa di pulizie: “I soccorsi sono arrivati dopo
mezz’ora”.
Voi cosa avete fatto?
“Ci siamo organizzati per aiutare i feriti, era buio, non c’era nessuno”.
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