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Parigi a mollo









in fondo pagina la sintesi dei documenti sulla vicenda degli orari dellascuola primaria





































SINTESI DEI DOCUMENTI SULLA VICENDA DEI NUOVI ORARI NELLE SCUOLE

Tutto inizia “formalmente” il 05 dicembre 2017  quando si riunisce il  Consiglio d'Istituto dell'Istituto Comprensivo di Curno che governa le scuole di Curno e Mozzo. Sono presenti la dirigente scolastica, gli otto più otto genitori e insegnanti eletti ed è invece assente il rappresentante del personale.
In base alla legislazione vigente il Consiglio d'Istituto dell'Istituto Comprensivo di Curno è l'unico organo che decide, in buona sostanza una sorta di consiglio comunale per le scuole. Non è quindi un organismo volontario ma obbligatorio per legge.
Al quarto punto dell'OdG in discussione ed approvazione c'è la proposta di “modifica dell'assetto degli orari dei plessi” scolastici. Esordisce la dirigente scolastica “Alla luce dello stato di fatto dei differenti moduli orari presenti nei 5 plessi dell'IC la Ds, dopo attenta riflessione sulle serie criticità che si sono create in questi ultimi anni, propone per la secondaria di entrambi i plessi un unico orario a settimana lunga esclusivamente di 30 ore. Questo orario a suo avviso permetterebbe ai ragazzi di avere tempi più idonei per favorire la concentrazione e lo studio, considerando che dopo la 5.a ora difficilmente i ragazzi hanno quella capacità di concentrazione che viene loro richiesta per poter seguire le lezioni.
Ed elenca cinque motivi – tre per i ragazzi, uno per i docenti e uno per il personale- che suggeriscono questa decisione.
Per la primaria propone un unico orario a settimana corta con 2/3 rientri pomeridiani. Questo permetterebbe ai bambini di vivere il tempo mensa come un ulteriore occasione educativa e di abituarli gradualmente allo studio. Inoltre togliendo il sabato i genitori avrebbero la possibilità di godersi i propri figli un giorno in più.
La dirigente “chiede a tutti i genitori di fare lo sforzo di pensare prima al bene dei propri figli e mettere in secondo piano le varie esigenze familiari, ribadendo come a suo avviso al centro del sistema formativo deve esserci l'alunno, altrimenti il rischio che si corre è quello di considerare i docenti non degli educatori bensì dei semplici “babysitter”.
E fa presente che solo 5 docenti hanno espresso parere negativo sulla proposta.
Messa ai voti la proposta vede 11 favorevoli, due contrari, un astenuto.  Quindi con delibera n. 44 il Consiglio d'Istituto approva a maggioranza i nuovi moduli orari: per la primaria settimana corta con 2/3 rientri pomeridiani e per la secondaria solo settimana lunga di 30 ore, questo solo per i nuovi iscritti.
Ricordiamo la data: 5 dicembre ma questo significa che da settembre la faccenda era all'ordine del giorno più o meno sotterraneamente.
L'11 gennaio 2018, quindi dopo le vacanze della Madonna e di Natale, la sindaca Gamba spedisce alla Dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale  una perentoria ed urgente “richiesta sospensione del cambio dell'organizzazione degli orari di frequenza
scolastica relativamente ai due plessi della Scuola Primaria Curno dell'Istituto Comprensivo “F. Gatti" di Curno” perché l'Amministrazione Comunale di Curno non è stata in alcun modo coinvolta nel processo decisionale”.
Magari al posto dell'indicativo valeva la pena di usare il condizionale, ma tanto é.
Nel frattempo c'è stato (finalmente!) un incontro della sindaca e dell'assessore con la dirigente scolastica (più volte chiesto dalle prime due) che però ha “categoricamente rifiutato anche la sola possibilità di avere una classe con frequenza di 30 ore (cinque pomeriggi) in ciascuno dei due plessi scolastici”.
Quando cominciano le vacanze scolastiche di Natale, il 22.12.2017 la sindaca Gamba emette un comunicato stampa in cui schiaffeggia bruscamente la dirigente scolastica: »Questa mattina, 22 dicembre 2017, è stato finalmente possibile per il Sindaco di Curno Luisa Gamba e l'Assessore alla Pubblica Istruzione, Ivana Rota, un incontro con la Dirigente reggente dell'Istituto Comprensivo di Curno, da lungo tempo richiesto sia per scritto che per telefono».
La sindaca comincia col ricordare-rinfacciare alla dirigente scolastica quando spende-investe il comune per la scuola:»Premettiamo che l'Amministrazione comunale di Curno finanzia attività scolastiche ed organizza servizi a favore degli studenti e delle famiglie, sulla base di un Piano per il Diritto allo Studio che prevede annualmente impegni per oltre 500.000 Euro e che, per l'anno scolastico 2017/18 ha stanziato il trasferimento diretto all'Istituto di 68.200 euro, oltre ai 30.000 euro impegnati per l'acquisto di nuovi arredi per la scuola primaria Rodari. Queste risorse hanno sempre concesso ai docenti una piena autonomia di programmazione dei progetti e delle attività» Poi segue il pistolotto della condivisione:»In un paese come Curno, il rapporto tra le diverse agenzie educative (scuole, oratorio, società sportive, associazioni,...) e il Comune è sempre stato molto stretto, nella convinzione che “il patto educativo” tra scuola e famiglie debba allargarsi al territorio, nel riconoscimento delle specifiche competenze. Per l'Amministrazione comunale l'obiettivo è quello di contribuire a qualificare la scuola del territorio con risorse finanziarie e non, per favorire la frequenza delle scuole del paese di tutti i bambini e i ragazzi di Curno .
La sindaca Gamba rende manifesto che “é stata abolita la possibilità per le famiglie di scegliere per la scuola primaria il modulo a 30 ore, che garantiva da più di dieci anni cinque pomeriggi di attività educative, riducendo tale offerta a soli due pomeriggi (lunedì e mercoledì) e per la secondaria il modulo a 36 ore”.

Poi la sindaca contesta alla dirigente che “nonostante quanto contenuto nel Piano di Offerta Formativa dell'Istituto scolastico, in cui è più volte sottolineata l'estrema
importanza della territorialità e del sistema formativo integrato, la decisione, che avrà sicuramente pesanti risvolti sociali, è stata presa senza alcun ascolto preventivo delle assemblee dei genitori o dei rappresentanti degli stessi e senza alcuna interlocuzione con l'Amministrazione, sulla quale ricadranno le conseguenze sociali di tale scelta e che vede tradita la visione di scuola realizzata dal Preside Franco Gatti a cui la scuola é intitolata”.
Prosegue il comunicato sindacale:    «Un modello scolastico che riduce le ore di insegnamento/apprendimento/esperienza e demanda allo studio personale e al sostegno delle famiglie l'acquisizione di competenti tradisce ,il proprio compito di “ascensore sociale” e rafforza le differenze sociali senza recuperare la deprivazione culturale di alcuni alunni e senza avere il tempo e il modo di valorizzare competenze diverse. La scelta, inoltre, non tiene conto dell'esigenza per molti genitori lavoratori di avere un tempo scolastico concentrato in cinque giorni e articolato tra mattina e pomeriggio; questi genitori si rivolgeranno altrove per trovare risposte adeguate alle loro esigenze familiari o all'Amministrazione comunale perché siano organizzati servizi pomeridiani con educatori.”
Il comunicato ovviamente si conclude con una sfida: «Di fronte alla ferma decisione della Dirigente di non prendere nemmeno in considerazione l'opportunità di garantire le 30 ore e cinque pomeriggi almeno in un plesso scolastico su due 1!Amministrazione di Curno dovrà ovviamente e responsabilmente pensare ad organizzare servizi educativi adeguati per integrare e supplire l'impoverimento dell'offerta formativa».


Dal 5 febbraio i bus elettrici della nuova linea C

Dal 5 febbraio arriva a Bergamo la Linea C e con essa i primi autobus elettrici che attraverseranno il centro città lungo un percorso in parte preferenziale, collegando diversi quartieri.

Un cambiamento per il trasporto cittadino con una linea C che abbraccerà più parti di Bergamo, in transito da piazza della Libertà (C1) e Porta Nuova (C2) I capolinea sono tre: l’ospedale, il Don Orione e il quartiere della Clementina. (...)

Con l’attivazione della Linea C, dal 5 febbraio cesserà il servizio della linea 2. La C è la prima linea di trasporto pubblico totalmente elettrica in Italia: è lunga 29.5 Km di cui 1240 metri di corsie preferenziali - via Camozzi, Frizzoni, Tiraboschi, Verdi e Garibaldi - con 12 nuovi autobus elettrici di ultima generazione.
Il servizio è attivo da lunedì a venerdì dalle 6 alle 19 con una corsa ogni 15 minuti e dalle 19 alle 20.30 con una corsa ogni 20 minuti. In settimana, dopo le 20.30, le corse transitano ogni 40 minuti e il sabato, dalle 6 alle 14, le corse sono ogni 15 minuti e dalle 14 alle 20.30 ogni 20 minuti.
(...)
I nuovi mezzi – aggiudicati a marzo 2017 a Solaris Bus & Coach S.A. insieme agli stalli di ricarica – sono lunghi 12 metri, possono ospitare fino a 77 persone, di cui 23 sedute, sono dotati di 3 porte, pianale ribassato ed alimentazione elettrica. I bus hanno un’autonomia di carica giornaliera pari a circa 180 km garantita da un set di batterie da 240 kWh e da un sistema di ricarica con tecnologia plug-in per cicli completi – circa sette ore – durante le soste in deposito.
(...)
I nuovi mezzi elettrici integrano la flotta di Atb Servizi attualmente composta da 152 autobus: 52 a metano, 88 a gasolio, 12 elettrici. L’età media del parco mezzi è di poco superiore a 9 anni.
Lungo il percorso della Linea C sono collocate 16 nuove pensiline smart, attrezzate con dispositivi intelligenti e servizi di connettività di ultima generazione: dal design raffinato, moderno e integrato con il contesto urbano, sono dotate di connessione wifi e mappe interattive con le informazioni su orari, rete e principali punti di interesse della città, per restituire al viaggiatore una nuova esperienza di utilizzo del trasporto pubblico locale. Dallo schermo con un semplice tocco è possibile accedere a sei applicazioni: (...)

Delle due l’una: o nella riduzione del comunicato Comune-ATB il giornalista di L’Eco ha fatto una mezza frittata oppure... è anche  peggio.
Scrive L’Eco che la nuova Linea C è lunga 29,5 km ed ogni bus elettrico ha una autonomia di 180 km. Il che significa che con UNA carica ogni bus potrà percorre (con una adeguata dose di fortuna... traffico permettendo) SEI corse. Dopo di che dovrà rientrare   e stare fermo per la carica SETTE ore.
Ipotizzando che la velocità media sia di 30km/h questi bus viaggeranno sei ore (fino quasi esaurimento carica) staranno fermi sette ore (per la ricarica).
Se tra le ore 6 e le ore 19 la frequenza delle corse è prevista ogni 15 minuti  e i bus elettrici disponibili sono 12, siccome  la metà DEVE stare fermo  per la ricarica almeno SETTE ore ogni SEI di percorrenza è evidente che o sono sbagliati i conti oppure che arriveranno nuovi autobus oppure la linea verrà integrata cogli attuali bus.
Morale della favola. O hanno sbagliato nel dare i numeri al giornale oppure l’è una gran cappellata.
Coraggio asse
Si è interrotto l’idillio tra comune e scuola dell’obbligo così com’è e com’era già gelido quello tra comune e la gestione della scuola materna in piazza. Era destino succedesse presto o tardi perché lunga coda sessantottina inaugurata mezzo secolo or sono dal preside Franco Gatti, un extraparlamentare rosso che in nome degli interessi della corporazione degli insegnanti strumentalizzando le famiglie riusciva nella regolare impresa di ricattare l’amministrazione comunale di qualunque colore fosse  succhiando soldi a palate imponendo dei mega-piani  per il diritto allo studio con iniziative di cui non si è mai riusciti a sapere se fossero davvero utili e convenienti per gli studenti piuttosto che per gli insegnanti o i commercianti di materiale scolastico. Non dimenticando le cooperative afferenti in termini di scambio elettoral  pecuniario.
La sinistra curnese, del tutto scoperta sul versante della scuola per l’estrema ignoranza della sua dirigenza (simmetricamente ignorante in campo urbanistico e lavori pubblici) mutuava ed applicava anche  qui quello che era stato storicamente il buonissimo rapporto (elettorale e sindacale)  nazionale tra partiti di sinistra e mondo della scuola.
Intanto che il governo di centrodestra (ed anche quelli sostenuti dal PD...) tagliavano con la motosega e la ruspa i finanziamenti alla scuola che venivano in buona parte sostituiti -nelle primarie- dai piani del diritto allo studio dei comuni per mere ragioni clientelari, alla fine ecco che la «buona scuola» del fiorentino ha generato lo scontro definitivo. La scuola si fa i fatti propri e prende a pesciate in faccia  (anche) i sindaci che la rimbrottano brutalmente di irriconoscenza «con tutto che vi diamo 500 mila euro !».
C’era da scommettere che col clima politico nazionale e locale anche il  Consiglio d'Istituto dell'Istituto Comprensivo di Curno che governa le scuole di Curno e Mozzo prendesse le distanze da una amministrazione che per 5+5+altri 5 anni sarà in mano ai fedelissimi eredi del defunto Franco Gatti. Fuori dal tempo senza nemmeno capirlo.
Altrettanto prevedibile che insegnanti e genitori -col casino in aria nella scuola a livello nazionale- gettassero in mano al comune la gatta da pelare. L’istinto di autosufficienza delle giunte Morelli Serra e Gamba che immaginano che la furbata della condivisione sia «pagabile» coi 500 mila euro del piano del diritto allo studio se può valere- caso per caso- come scambio politico con le polisportive, i vari gruppi sociali, l’oratorio (che prende sempre qualcosa e non fa mai nulla gratis) ovviamente  era destinata quanto prima a finire con la scuola.
La sindaca Gamba nella convinzione che “il patto educativo” tra scuola e famiglie debba allargarsi al territorio, nel riconoscimento delle specifiche competenze» rimprovera o rinfaccia alla dirigente scolastica che «l'Amministrazione Comunale di Curno non è stata in alcun modo coinvolta nel processo decisionale”.
La sindaca Gamba (ma anche la Serra e la Rota) non si sono accorte che è definitivamente il patto tra politica locale e genitori ed insegnanti per cui la spesa pubblica viene usata per comprare il consenso: la scuola dell’obbligo di Curno ha detto NO 11 a due alla vecchia pratica della condivisione.
Non per niente è la scuola e non p.e. il gruppo anziani o la polisportiva che ha reagito per prima. Del resto basta leggere il curriculum della nuova dirigente, che proviene da un sistema di scuole superiori -il Betty Ambiveri di Presezzo- dove sono sicuramente approdati decine di giovani curnesi per leggere senza bisogno di troppa intelligenza quella affermazione: »questo orario a suo avviso permetterebbe ai ragazzi di avere tempi più idonei per favorire la concentrazione e lo studio, considerando che dopo la 5 A ora difficilmente i ragazzi hanno quella capacità di concentrazione che viene loro richiesta per poter seguire le lezioni. Lei questo lo riscontra nei ragazzi della scuola superiore e pensa che per un ragazzo delle medie possa essere ancora più difficile, con il rischio poi che si arrivi alle superiori già demotivati».
La sinistra curnese, nonostante cerchi di camuffarsi per sopravvivere ha cominciato a prendere pesciate dalla scuola (ovvio...!) e la prossima tappa sarà sul territorio.
Temi che sono in mano a personale ormai troppo vecchio come formazione culturale ed aggiornamento politico per sentire l’aria che tira ed essere in grado - come non lo è il PD a livello na
Ma la consigliera Carrara è indenne da scabbia? C’ha il certificato?
L’audace consigliera Sara Carrara ha interrogato la sindaca Gamba in quanto «all'organizzazione di Strada Facendo, dove sono intervenuti dei cosiddetti rifugiati politici ad aiutare lo staff, infischiandosene se fossero o meno vaccinati...entrando a contatto non solo con i bambini ma pure con gli adulti. Risulta inoltre che tali soggetti, abbiano suscitato curiosità verso i genitori (che non erano stati avvisati della loro presenza) e che di contro siano stati spacciati per ragazzi dell'Accademia. Sono a chiedere quindi a questa Amministrazione: (1) Se i ragazzi (rifugiati politici) che sono venuti a contatto con i bambini sono in regola con le vaccinazioni (2) Chi sono tali soggetti intervenuti (chiedo nomi e cognomi e paese d'origine) (3) Se è veritiero e perché i genitori non sono stati avvisati dell'arrivo di tali soggetti. (4) Essendo Bergamo una delle città con maggior numero di soggetti colpiti dalla scabbia, credo che l'Amministrazione abbia commesso una leggerezza non da poco nei confronti dei propri cittadini.Sara Carrara».
Una sola domanda: la consigliera Sara Carrara partecipa per parecchie ore alle riunioni pubbliche del consiglio comunale. Vorremmo sapere se la signora sia stata vaccinata, di quante vaccinazioni e come stia quanto all’infezione di scabbia perchè essendo Bergamo una delle città con maggior numero di soggetti colpiti dalla scabbia, credo che l'Amministrazione non possa compiere una leggerezza non da poco nei confronti degli incauti cittadini partecipanti alle riunioni del consiglio comunale.