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inverno, tempo del maiale. i oss de ciù.


































Elogio del vuoto
Dalle leggi ai “like” è ora di decrescere

Michele Ainis
In un editoriale dell'11 gennaio, Mario Calabresi ha enumerato la «grottesca cantilena di abolizioni» che scandisce questa campagna elettorale: via il bollo auto, la legge Fornero, lo spesometro, i vaccini, le tasse universitarie, il canone Rai, il Jobs Act, le 400 leggi che Di Maio ha promesso d'abrogare nel suo primo giorno di governo. E da che nasce questa furia iconoclasta? Da una classe politica che non sa proiettarsi nel futuro, non è più capace di un estro o d'un progetto, e allora s'accontenta di distruggere il passato.
Giusto così, anzi sbagliato. Perché è sempre un errore ritorcersi nella contemplazione di ciò che non è più, ed è un errore doppio maledire i padri, cancellarne anche le orme sul nostro sentiero collettivo. Ma se questo atteggiamento rispecchiasse non tanto un loro limite, un'insufficienza d'animo e d'idee, quanto un nostro sentimento? Se vi si riflettesse un umore sotterraneo che percorre la società italiana? Se a conti fatti i politici italiani — inconsapevolmente, paradossalmente — rappresentassero davvero gli italiani? Sta di fatto che ovunque ci assale il troppo pieno, uno spazio gremito di cose e di parole che ci stringono in un abbraccio esigente e asfissiante; sicché per respirare viene l'impeto di svincolarcene con uno strattone, meglio la solitudine di questa folla strabocchevole.
Troppo libri, per dirne una. Nel 2016 i circa 1500 editori italiani hanno pubblicato 61.188 titoli, stampandone 129 milioni di copie.
Significa il 3,7% in più rispetto all'anno precedente, significa un incremento del 20% in un ventennio. Però i lettori calano, svaniscono come polvere nell'aria. Nel 2010 costituivano il 46,8% della popolazione; cinque anni più tardi erano scesi al 42%; nel 2016 sono precipitati al 40,5%. E la flessione colpisce soprattutto i giovani, i meno attrezzati a districarsi nella selva di pagine che tracima in libreria. Perché c'è un nesso, una relazione che suonerebbe evidente pure per un cieco, fra il troppo stampato e il poco letto. E perché a soffrirne sono specialmente i buoni libri, che rischiano d'essere sommersi, confusi, nascosti.
Troppi dischi, per fare un altro esempio. Nel nostro Paese vengono pubblicati ogni anno circa 1500 nuovi album d'artisti italiani (almeno il triplo contando gli album stranieri). Tutta questa musica rimbalza dalla radio, dal tablet, dallo smartphone, viene ascoltata in streaming (ciascuno di noi ha accesso a circa 35 milioni di brani), viaggia su supporti vecchi e nuovi (anche il vinile: sembrava archeologia, invece dal 2012 questo mercato, in Italia, è cresciuto del 330%). E in conclusione ci ronza nelle orecchie una cacofonia a più voci.
Non più suono, soltanto rumore.
Capita lo stesso anche nel cinema (223 film italiani prodotti nel 2016, 38 in più rispetto all'anno precedente), per non dire della televisione, dove occupiamo il primo posto nell'Europa occidentale, quanto al tempo speso da ciascuno davanti alla tv: 4 ore e 40 minuti al giorno, secondo una ricerca di Ihs Technology. Già, ma come trascorriamo questo tempo? Facendo zapping fra un canale e l'altro: la sola Rai dispone di 13 canali nazionali, 5 interregionali e 3 regionali, da cui trasmette per 24 ore al giorno.
Sicché in ultimo guardi tutto, senza guardare nulla. Come succede dinanzi alla grande cineteca di Netflix (1697 film, 519 serie tv, 571 documentari): passi un'ora a scartabellarne i titoli, e quando ne hai scelto uno non hai più tempo per vederlo.
E c'è infine il diritto, lo specchio infranto nel quale si riflette la nostra esistenza collettiva. Nel 2007 la commissione Pajno contò 21.691 leggi in vigore, ma la somma comprendeva unicamente quelle dello Stato; bisogna invece aggiungere altrettante leggi regionali, bisogna immergersi nel gran mare dei regolamenti (all'incirca 70 mila), bisogna incamminarsi nel terreno minato dei reati (35 mila). Perciò il cerchio si chiude: quando le leggi sono troppe s'elidono a vicenda, e ciascuno fa come gli pare. Dal pieno nasce il vuoto, l'eccesso di diritto genera una crisi della legalità.
Ecco, è da quest'ambiente saturo che scaturisce la nostra insofferenza. Troppe regole, troppe parole, troppe immagini, troppi like su Facebook.
Potremmo mai trattenere tutte queste informazioni in un unico ricordo? Sarebbe una maledizione. Di più: ne usciremmo con il cervello fuso. Al punto in cui siamo, serve una gomma, non un calamaio. E d'altronde per scrivere una pagina nuova c'è bisogno anzitutto di cancellare il sovrappiù. Da qui la conclusione, inversa rispetto a quella dettata da Aristotele. Lui ragionò sull'horror vacui, osservando come la natura tenda a riempire ogni spazio, senza lasciarne porzioni vuote. Aveva ragione, rispetto al comportamento dei liquidi o dei gas. Aveva torto, rispetto agli spazi intergalattici, in cui nuotano poche molecole per metro cubo. Ma quella teoria ha ormai torto marcio rispetto alla società italiana, dove piuttosto sta attecchendo l'horror pleni, un moto di ripulsa per questo perenne chiacchiericcio nel quale siamo immersi. «Una parola vale un denaro»
Con Determinazione n. 671 del 07-12-2017 è stato assunto e pagato la somma di € 3.500,00 al Centro di Primo Ascolto e Coinvolgimento della Parrocchia Santa Maria Assunta.
Con delibera di giunta n. 171 del 23-11-2017 è stato deciso di concedere all'Associazione Trasporto Amico un contributo economico pari ad € 5.000,00 a sostegno delle attività svolte a favore di persone anziani, sole e non autosufficienti.
Con delibera di giunta n. 176 del 30.11.2017 è stato deciso di riconoscere un importo pari a 1.000,00 euro quale contributo al Gruppo anziani e pensionati quale sostegno per l'acquisto di gazebo per le iniziative del Gruppo e da mettere a disposizione dell'Amministrazione Comunale per qualsiasi iniziativa.
Per l' approvazione progetto "sportello lavoro" anno 2018 saranno concessi 5000 euro ad Energheia impresa sociale srl con sede in Saronno.
Il Comune non ha mai resi noti i risultati dello sportello. Perlomeno quanti ne sono arrivati e quanti-come sono riusciti a collocarli.
E' stato rinnovato l'incarico all'associazione "il rifugio del cane" di Seriate per la custodia ed il mantenimento dei cani randagi recuperati per l'anno 2018. Costerà 500 euro iva compresa. Si poteva immaginare di sbolognarli a qualche ristorante bio gestito da una coop.
Premi agli studenti: nell’insieme un mezzo flop.  Invece un flop maschile totale.
Dei 19 premi di merito scolastico intitolati al più noto tabagista extra curnese ma insegnante a Curno e destinati agli studenti meritevoli per un importo complessivamente pazzesco di ben cinquemila euro, ne sono stati attributi  solo la metà (nove) di cui sette a auree magistrali 110/110 tutte a studentesse (maschi asinelli!), una maturità col 100/100 (sempre al femminile) e un Diploma Scuola Secondaria I grado con votazione 10. Sempre a una femmina. Per informazione: tra le premiate non c’è nessun laurea tecnica.
Cambiali elettorali due
Con determinazione n. 678 del 07-12-2017 è E’ stato assunto l'impegno di spesa  di 1.500,00 euro a favore della cooperativa sociale XY per la progettazione del percorso "we care" anno 2018.  In effetti l'educazione civica non ha gran fortuna di questi tempi. Vale a dire. Le scuole non la insegnano più ma prontamente ecco il soccorso della onlus Gamba ad una coop sociale. Non sono nemmeno capaci di organizzare un corso di educazione civica e quindi ecco il finanziamento alla coop di turno. Ma l'assessora addetta non è una prof universitaria?.
Ghè mia i solcc!
Le entrate della Tassa a copertura dei servizi indivisibili (Tasi) - Anno 2018 sono destinate:
Manutenzione beni patrimoniali: Euro 118770,00; Pubblica Illuminazione:  Euro 168830,00; Utenze (acqua luce gas internet(?))Euro 254400,00
Le entrate del 2018 per l' IMU ammonteranno a 1.650.000 euro; per la TASI ammonteranno a 542.000 euro e per la TARI ammonteranno a 615.087 per un totale di 2.807.087 euro. L'ultima è sostanzialmente una partita di giro: tanto prendi tanto spendi.
Commissione ecologia.
Dal 22 gennaio al 3 febbraio sono aperti i termini per la presentazione delle candidature alla Commissione Ecologia, i cui obiettivi sono: raccogliere informazioni ed esempi di buone prassi finalizzate alla gestione dei rifiuti più efficace e più economica; Progettare e promuovere attività di sensibilizzazione dei cittadini per ottenere gli obiettivi di Riduzione, Riuso, Riciclo ; Proporre migliorie ed eventualmente nuove modalità nella gestione dei rifiuti; Analizzare e valutare le esperienze in atto di tariffa puntuale. La commissione avrà funzioni consultive, organizzative e di supporto al consigliere delegato. 
Traducendo il burocratese: la giunta si farà i ca**i suoi. Intanto siamo sempre in attesa di leggere i «nominati» nella commissione gggiovani. Non sarebbe ora di smetterla di prendere per i fondelli i cittadini?