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Il Vescovo di Bergamo, mons. Francesco Beschi, ha così commentato: “Ringraziamo Papa Francesco per questo gesto di amore paterno nei confronti della nostra Diocesi di Bergamo. È per noi una gioia grande e una grazia speciale. Pensare al santo Papa Giovanni XXIII che torna nella sua terra, mi ha fatto ricordare quanto lui disse, pochi mesi dopo l’elezione a Pontefice, in un’udienza ad un gruppo di bergamaschi: “Vi esorto a progredire sempre nella bontà, nella virtù, nella generosità, affinché i Bergamaschi siano sempre degni di Bergamo”. La sua presenza interpellerà la nostra Chiesa e la nostra società. Scriveva mons. Roncalli ai familiari il 26 novembre 1930: “Da quando sono uscito di casa ho letto molto libri e imparato molte cose che voi non potevate insegnarmi. Ma quelle cose che ho appreso da voi sono ancora le più preziose e importanti; sorreggono e danno calore alle molte altre che appresi in seguito, in tanti e tanti anni”. Da queste profonde radici bergamasche fiorisce la sua preferenza – mostrata al mondo da Papa – a guardare gli aspetti positivi, più che a quelli negativi e a considerare, nei rapporti con gli altri, ciò che unisce più di che ciò che divide. Una bergamaschicità che determina la sua umanità e la sua spiritualità e diventa pazienza nelle difficoltà, sobrietà nell’uso delle cose, costanza e fiducia. La stessa bergamaschicità che generava serena concordia nella numerosa patriarcale famiglia dei Roncalli, con la disponibilità a condividere con i più poveri quel poco che si aveva. Era la “scuola del cortile” che insegnava a guardare la vita e il futuro con ottimismo e a considerare le persone con stima e fiducia. Si tratta di un dono che mi auguro raccolga non solo molte persone, ma diventi espressione di sentirsi popolo che abita le terre esistenziali dell’uomo fin nelle periferie della fragilità, diventi occasione di sostegno nell’impegno della vita cristiana, alla luce della testimonianza e della santità dell’indimenticato Pontefice, che torna oggi a consegnarci la responsabilità della pace nella società e dell’ecumenismo nella Chiesa, diventi momento per rivivere la pentecoste dello spirito del Concilio Vaticano II. Guardando a questo frutto della nostra terra, siamo stimolati a ritornare alle nostre radici e soprattutto a rinnovare quella medesima linfa di grazia che ci unisce a lui”.
Chissà  cosa pensa il Papa Buono di tutto questo bailamme che stanno (ri)mettendo in piedi. Leggendo il programma del ritorno della salma (il che non è proprio vero) imbalsamata viene il latte alle ginocchia esattamente come viene il latte leggendo l’ispirato testo vescovile che riproduciamo di lato ed è inserito nel comunicato della Curia.
A questo collegamento leggete l’intero articolo e il programma:
Papa Giovanni per quello che abbiamo conosciuto della sua opera nella nostra terra bisogna riconoscerli un buona attenzione, anche se i risultati, visti con l’occhio di adesso, ci appaiono lontani e inafferrabili se non deludenti. Non per colpa sua.
Papa Giovanni riuscì a fare inserire l’Isola (il territorio tra i fiumi Brembo, Adda e la Val san Martino) nel novero delle «aree sottosviluppate» quindi una zona dove le industrie del milanese potevano spostarsi ottenendo il terreno gratuitamente, una esenzione della tassazione per 25 anni ed anche la fornitura di energia elettrica a costo inferiore che altrove. L’Isola si industrializzò purtroppo di «troppa» chimica e gran parte delle prime aziende sono state chiuse e riaperte con altra destinazione. O giacciono come relitti morti nella campagna. L’Isola al tempo «esportava» moltissima manodopera  a Milano e l’industrializzazione della zona  mirava a ridurre questa pesante migrazione quotidiana. La migrazione non cessò perché aziende di Milano e Sesto pagavano assai meglio che le nuove aperte. Soltanto dopo gli anni ‘80 l’industria locale e connessi cominciò ad assumere popolazione locale e addirittura fungendo da attrattore dalle valli bergamasche.
Per merito di Papa Giovanni venne edificato (quello che sarebbe stato chiamato) il Cottolengo di Bonate Sotto, cioè un istituto (oggi chiuso) che accogliesse le persone down e cottolengo della zona dell’Isola che fino allora erano dispersi altrove. Meno male che già negli anni ‘90 lo sviluppo della società non creava più quei casi oltre al fatto che nelle scuole le persone down iniziarono ad essere accolte ed educate  seguendo prassi consolidate e soprattutto finanziate dai comuni.
Pure il nuovo seminario vescovile in Città Alta venne avviato dietro volontà di Papa Giovanni: un’opera mastodontica che la Provvidenza non è mai riuscita a riempire. Due anni or sono non ebbero nemmeno un novello sacerdote.  La chiesa bergamasca nonostante la storica generosità di quella gente si impoverì drammaticamente per pagare quei lavori ed ancora adesso ne sta subendo i pesi o danni conseguenti. Di pari passo le aree vendute per la nuova edilizia del boom economico costituiscono un grave peso nel tessuto della città e dei paesi in quanto del tutto realizzate senza adeguate opere di urbanizzazione. L’importante era vendere alla svelta i terreni per ricavare le lire con cui pagare e finire i lavori  sul Colle di San Giovanni.
Adesso quel bellissimo edificio, firmato dall’arch.  Ezio Agazzi è vuoto. O quasi.

d, lista pronta per le Regionali Politiche, è giallo

Il Partito democratico bergamasco chiude la pratica delle Regionali, la lista è pronta, ma la testa è tutta sulle Politiche. Si aspettano indicazioni da Roma, che non arrivano, e il nervosismo sale. Intanto, la direzione provinciale di lunedì ha almeno potuto mettere un punto sulle Regionali. I dieci nomi in lizza sono quelli di Jacopo Scandella (capolista), Mara Carminati, Mario Barboni, Genny Grazioli, Graziano Pirotta, Marzia Marchesi, Matteo Rossi, Maria Carla Rocca, Giovanni Testa e Michela Tintori. Ieri molti dei candidati, ad esempio Barboni, Rossi, la Rocca, hanno sfoderato foto ufficiali da campagna elettorale sui social per annunciare la discesa in campo. E Giorgio Gori si è mostrato ottimista: «Credo che questa volta la vittoria sia possibile — ha detto, ospite su La7 — anche senza l'appoggio dei dirigenti di LeU». Il numero di posti in Consiglio regionale per i candidati bergamaschi dipenderà dal risultato della coalizione e del Pd, tenendo conto che nel 2013 furono due gli eletti: è prevedibile una battaglia piuttosto serrata, le preferenze vanno guadagnate sui territori ma anche all'interno delle logiche di corrente. Con possibili alleanze più o meno esplicite: non è un segreto che — da quest'anno c'è la doppia preferenza con alternanza di genere — in città una parte del partito sia orientata a sostenere la Marchesi e Scandella.

DeLuca li definirebbe senza timori: personaggetti. Tranne l’aggressivissima signora dei pensionati Elisabetta Fatuzzo non ci sarà nessun curnese in lista per le regionali 2018. Non si interrompe l’evento. Il PD nonostante sia stato per due legislature il maggior elettore delle liste Serra e Gamba, vittoriose all’amministrazione comunale, non ha nessuno in lista. Ci sono figure e figurine -volete mettere una insignificante Carla Rocca rispetto ad una Serra che già fu segretaria del PD provinciale o qualcosa del genere?!- ma non c’è nessun pid dino curnese. Ci sono troppi galli in concorrenza nel pollaio prossimo alla città e quindi amen. Viceversa nei territori ci sono moltissimi pulcinotti e pulcinotte che magari un domani  cresceranno -politicamente parlando- come capponi. Nessun dramma: adesso aspettiamo i candidati per il 4 marzo.
Sconfortante. La lettura delle versioni on line dei due quotidiani locali fa venire da piangere. Non stiamo parlando di come vengono redatti ma proprio delle notizie “all'origine”. Cioè dei Bergamaschi e tutti quelli che stanno con noi.
    Possiamo cominciare con la notizia del 74enne morto al cimitero di Spirano. All'inizio la notizia pareva fosse cascato da vivo dentro una tomba. Poi l'articolo racconta che assisteva ai lavori svolti da un nipote e aggiunge che era tornato al cimitero a recuperare degli attrezzi dimenticati. L'articolo conclude che il corpo sarebbe stato recuperato dai VVFF con un'autogru: il che fa pensare che sia davvero cascato nella fossa. L'altro quotidiano invece: da una prima ricostruzione dell'accaduto, l'uomo stava eseguendo dei lavori di manutenzione all'interno di una botola quando verso le 14.30 di martedì 16 gennaio si è sentito male. Vani i soccorsi.
    Scovati 400 chili di droga destinata a Bergamo: veniva pagata in bitcoin. Ah! meno male! Il corriere, di nazionalità spagnola, aveva sul camion 100mila euro nascosti in una scatola di scarpe, confezionata con carta natalizia. A sua insaputa.
    Bancarotta, truffe e false fideiussioni per 200 milioni: 8 arresti L'operazione svolta dal Comando Provinciale di Forlì e concernente l'esecuzione di 8 custodie cautelari nei confronti di un'associazione a delinquere finalizzata all'abusivismo finanziario, alla commissione di bancarotte, truffe, ricettazione ed appropriazione indebita, che ha riguardato anche la provincia di Bergamo.
    Questa è addirittura banale. Terno d'Isola: cerca di sfuggire ai carabinieri, fermato con dosi di cocaina e hashish:  3 panetti di hashish dal peso di 100 grammi ciascuno, 9 dosi di cocaina (2,7 grammi) e altri 7 pezzi di hashish (22 grammi). Tratto in arresto per detenzione di sostanze stupefacenti un marocchino 37enne senza fissa dimora.
    Frugano nei rifiuti, trovano i nomi di chi li ha abbandonati: multa da 450 euro. Gli agenti della Polizia Locale hanno passato al setaccio il contenuto dei sacchi trovando al loro interno alcune lettere con tanto di destinatario. È di 450 euro la multa comminata a due cittadini di Cavernago dalla polizia locale per aver abbandonato dei rifiuti in strada. Il fatto si è verificato nei giorni nella zona periferica del paese. Alcuni residenti hanno avvertito le autorità locali e l'amministrazione, che si è immediatamente attivata per rimuovere lo sporco. Le forze dell'ordine hanno così passato al setaccio i sacchi abbandonati, trovando al loro interno anche delle lettere con tanto di destinatario, che hanno permesso agli agenti di risalire gli autori del gesto. Il sindaco di Cavernago: abbiamo rivisto il regolamento aggiornando le tariffe delle sanzioni, con il massimo stabilito, 450 euro, che viene comminato ora ad ogni infrazione di questo tipo”.
    Sorpreso con 12 chili di marijuana in una borsa di nylon: arrestato. In manette un serbo di 44 anni, Milan Ristic. Gli agenti lo hanno notato alla guida di un mezzo pesante con targa straniera proveniente dall'autostrada A4, quando ha arrestato la sua marcia un una zona periferica di Dalmine. Quando hanno aperto la borsa del sospettato, gli agenti della Questura di Bergamo hanno trovato davanti a loro quasi 12 chili di marijuana. È stato così arrestato nella tarda serata di lunedì 15 gennaio un 44enne Serbo, Milan Ristic.
    empre grave la bimba di 14 mesi azzannata: il cane sarà abbattuto. È successo nella serata di domenica 14 gennaio in un appartamento di via Comin Ventura. Il padre è stato denunciato. Restano gravissime le condizioni della bambina di 14 mesi azzannata dal cane di famiglia. L'animale, un incrocio tra un pastore tedesco e un boxer, è stato prelevato dal servizio veterinario dell'Ats e sarà abbattuto.
    Segue un annuncio fresco di mezzora. «Parte» la variante verso il lago d'Iseo. C'è il progetto, ma servono 66 milioni. Dopo decenni, c'è il progetto preliminare. Unirà Capriolo a Sarnico. Ma i soldi per ora non ci sono. Il tracciato - sulla carta - finalmente c'è. Atteso da decenni, la Provincia di Brescia l'ha «girato» a quella di Bergamo che ha detto «ok». Mancano solo - solo - i soldi e si parla di 66 milioni di euro e rotti. Con calma. Però finalmente qualcosa di muove per il progetto della variante all'ex statale 469 che da Capriolo - provincia di Brescia, sulla riva opposta dell'Oglio a Castelli Calepio - sale al lago via Paratico e approdo a Sarnico.
    Peccato che in Bergamasca ci sia qualcosa da finanziare e finire dalle parti di Zogno; qualcosa d'altro dalle parti di Cisano. In ValSeriana c'è un pezzo di ferrofovia di  portare a Ponte Nossa. Adesso anche quest'opera bella e sempre senza soldi. Dimenticando quel che occorre dalle parti del Lago d’Endine.
    Nei giorni scorsi c'era stato questo lancio. Al Pronto Soccorso solo con impegnativa. Privato Fenaroli, direttore della Senologia dell'Asst Papa Giovanni: «Io la mia proposta a Gallera l'ho scritta. Via e-mail, e mi aspetto una risposta: l'ho fatto da cittadino in primo luogo, poi da medico primario ospedaliero: questa storia del sovraffollamento del Pronto soccorso e dei medici di famiglia ha una soluzione, secondo me».
Fenaroli nella mail ha posto un quesito: «La Regione a normativa vigente, e come fa per ogni accesso ai servizi sanitari, può imporre l'obbligo di presentarsi al pronto soccorso con la richiesta del medico di base con la semplice dicitura “valutazione urgente in Ps” pena il pagamento non del ticket ma di tutta la prestazione? Esclusi ovviamente incidenti stradali e sul lavoro?». Se la risposta al suo quesito fosse sì, sostiene Privato Fenaroli, «allora chi è senza ricetta al pronto soccorso dovrebbe pagare e potrebbe far pesare al suo medico di famiglia la responsabilità di non aver potuto ottenere la prescrizione che gli avrebbe consentito l'accesso gratuito».
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