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la mano del maestro











































Varie forme di fascismo stanno rimettendosi in primo piano con azioni eclatanti e violente mentre comincia la campagna elettorale. L’ultimo ieri a Repubblica. «È il primo atto di guerra, non avrete tregua » . La rivendicazione arriva alle 16.22, venti minuti dopo il blitz, con un post delirante e minaccioso su Facebook. « Questo è solo il primo attacco contro chi diffonde il verbo immigrazionista. Da oggi inizia il boicottaggio sistematico contro chi diffonde la sostituzione etnica e l'invasione. Roma e l'Italia si difendono con l'azione, spalla a spalla, se necessario a calci e pugni ». Forza Nuova contro Repubblica e L'Espresso. Alle quattro di ieri pomeriggio con un'azione squadrista e intimidatoria dodici militanti del partito neofascista hanno “assaltato” la sede del nostro giornale in via Cristoforo Colombo a Roma: vestiti di nero, due in giaccone mimetico, volti coperti da maschere bianche. Lo striscione con scritto “ Boicotta l'Espresso la Repubblica” e tre bandiere di Forza Nuova.»
Il direttore di La Repubblica Mario calabresi scrive che questi delinquenti politici «sentono di poterselo permettere perché da tempo è venuto meno l'argine, da troppo tempo ormai c'è chi nella politica e nell'informazione sottovaluta i segnali, vezzeggia gli estremisti, coltiva i discorsi d'odio e soffia sulle paure. Questa gente si permette di fare blitz e proclami deliranti perché è cambiato il clima, perché il discorso pubblico è inquinato e franato a livelli allarmanti. Per troppo tempo è stato tollerato uno scivolamento prima verbale ora fattuale. Prima nelle curve degli stadi, poi nelle periferie, infine nelle scuole».
Pochi giorni or sono é arrivato il Rapporto annuale del Censis nel quale si avverte un potente segnale d'allarme.
Scrivono che «C'è uno stretto nesso causale tra l'ascensore sociale che ha smesso di andare verso l'alto e il profondo sentimento di deprivazione che anima la nostra società, dice il Censis. E aggiunge: «Il blocco non è solo un dato oggettivo ma è anche un'atmosfera percepita, crea rabbia repressa che non riesce più a sfogare nemmeno lungo le linee del conflitto sociale tradizionale». L'ascensore fermo è anche una componente costitutiva «della psicologia dei millennials», permeata dalla convinzione che le opportunità di crescere socialmente sono poche».
Adesso comprendiamo bene di cosa stiamo o vogliamo parlare perché non sorgano fraintendimenti.
Davvero i giornalisti -non ci riferiamo  a quelli di Repubblica- non hanno nulla di rimproverarsi in ordine alla creazione formazione alimentazione di questo clima di rancore che da una nota e sempre presente  parte di società italiana  concretizza o coagula nel fascismo?
Basta passare una mattinata o una serata davanti ai mille canali tv o ascoltare certi telegiornali e bon si comprende più se stiamo in un Paese repubblicano e antifascista oppure stiamo in una periferia -di non si sa nemmeno bene chi-cosa- dove si scontrano e si scannano bande armate di parole -in tv- e di peggio nel mondo reale.
Vero che i giornalisti debbono essere i cani da guardia della politica, ma quando vedi certe trasmissioni -anche quelle sulla RAI o sulLa7- ti domandi che senso abbia l’accanimento la ferocia -spesso accompagnati da una ignoranza abissale e dalla banalizzazione degli argomenti in mano a  ignoranti neofiti- verso la politica che portano solo all’odio, al dispregio personale, all’aggressione a raffica.
Ecco, anche i giornalisti hanno abustato e stanno abusando del proprio potere-dovere e invece di lavorare per costruire un clima di confronto positivo lavorano -per ignoranza malafede impreparazione audience- allo scontro.
Poi fingono di meravigliarsi di certe «testate» piuttosto che delle assemblee interrotte a Como, dello scambio politico come avvenuto chiarissimo a Ostia fino ai fum
Giuliano Pisapia –classe 1949- annuncia la resa. «Ci abbiamo provato, ma non ci sono le condizioni per andare avanti sulla via dell'unità del centrosinistra - è stata l'amara conclusione dell'ex sindaco riunito a Roma con i suoi parlamentari - Adesso ognuno farà le sue scelte in ordine sparso». L'amarezza dentro Campo progressista è tanta. E il movimento è spaccato. Il deputato Ragosta apostrofa gli ex Sel come «traditori» e «legati alla poltroncina, senza un voto e che hanno lavorato in questi giorni per affossare il progetto di Campo progressista». Di certo c'è che l'ex sindaco non si candiderà ed è pronto a troncare la sua carriera politica. «Ci abbiamo provato - spiega Pisapia - . Il nostro obiettivo, fin dalla nascita di Campo progressista, è sempre stato quello di costruire un grande e diverso centrosinistra per il futuro del Paese in grado di battere destre e populismi. Oggi dobbiamo prendere atto che non siamo riusciti».
Monsignor tentenna quindi getta la spugna. Già quando riprese l'attività politica nel contesto nazionale apparve evidente il fastidio –manifesto o meno che fosse- della casta verso la  presenza in campo di un altro contendente. Già allora in numero eccessivo nella palude del c.d. centrosinistra ed affiliati&affiliabili, un esercito di maestri e maestrini pronti  a dare bacchettate a destra e manca. Troppi inutili galli nel pollaio rifiutati dagli stessi elettori piddini. Di certo c'è che l'ex sindaco non si candiderà ed è pronto a troncare la sua carriera politica: ci spiace. Fossimo in lui metterei la coda tra le gambe ed accetterei un seggio a Milano, con la certezza di essere eletto. Pensiamo però che ormai fosse un uomo sorpassato dalla storia e dagli eventi. Mica che altri siano più avanti e più svegli di lui: solo che hanno saputo o sanno  essere più disonesti e quindi più furbi.
Sono molti gli uomini  ieri validi che oggi non paiono neppure disporre più della capacità di leggere la storia. Per esempio vedremo se Liberi e Uguali riusciranno –promessa di Bersani D'Alema Speranza- riusciranno a fare uscire dal bosco quei milioni di elettori piddini che si sono eclissati per demerito del fiorentino.

Pure Alfano –classe 1970- ci ha dato una botta. «Non starò seduto tra i banchi del prossimo parlamento perché ho deciso di non ricandidarmi alle prossime elezioni. Ritengo ci siano dei momenti in cui vadano fatti dei gesti, voglio dimostrare che tutto ciò che abbiamo fatto è stato motivato da una profonda responsabilità verso il paese». Cosi il ministro degli Esteri e leader di Alternativa Popolare, Angelino Alfano, ospite di Porta a Porta. «Non lascio la politica ma non guiderò io il partito, si può fare politica anche fuori dal palazzo, c'è una vita fuori dal palazzo e io me ne riprendo un pezzo», aggiunge. «Hanno influito anche gli attacchi ingiusti contro di me», ha detto il leader di Ap, riferendosi alle accuse di essere legato alla poltrona. «Voglio cosi dimostrare che quanto ho fatto in questo anni è stato dettato da sincera convinzione», e non da convenienza. «Non sbianchetto nulla di questi anni, neppure gli attacchi che ho ricevuto o i giorni più cupi, se vivi come ho vissuto io l'onore di aver servito questo Paese». «La decisione di non ricandidarmi alle prossime elezioni l'ho comunicata oggi al presidente del Consiglio». Cosi il ministro degli Esteri, aggiungendo di non averla comunicata a Matteo Renzi.
Alfano è stato seduto sulle quattro poltrone più potenti dopo quella del premier: vicepresidente del Consiglio, Giustizia, Interno ed Esteri.
Alfano è stato uno dei peggiori ministri che Berlusconi abbia portato in Parlamento e che dopo avere tenuto in mano due ministeri non secondari – interni ed esteri- è riuscito a combinarne di talmente grosse che domani i giornali  avranno pagine e pagine sul malgoverno e sugli intrallazzi delle varie coop ed associazioni  di accoglienza dei migranti che hanno fatto la sua fortuna e sono state il suo bacino elettorale in Sicilia. Non ci vuole grande intelligenza per capire cosa può pensare il Minniti manettaro rispetto al suo precedente collega.
La questione è che mentre ci da una buona notizia con una giustificazione del tutto fasulla –non si ricandida perché al 9999/10000 non verrebbe rieletto manco morto- ce ne da un'altra pessima: “non lascio la politica ma non guiderò io il partito, si può fare politica anche fuori dal palazzo, c'è una vita fuori dal palazzo e io me ne riprendo un pezzo”. Minimo (anzi: al massimo...) starà fermo un giro.
Secondo noi lui aspira a diventare lo Schröder italiano. O qualcuno di simile.
Schröder l'ex cancelliere è diventato “direttore indipendente” di Rosneft, la più grande compagnia petrolifera controllata dallo stato russo.
Alfano ne ha combinate un paio di grosse. Questa. Tra il 29 e il 31 maggio 2013 a Roma si è verificata un'operazione di“extraordinary rendition” (azione illegale di cattura, ndr) nei confronti di una donna e di una bambina di sei anni, prelevate a casa e poi costrette, contro ogni convenzione nazionale e internazionale, a imbarcarsi su un aereo che le ha portate in Kazakistan“. Questa la versione degli avvocati difensori, secondo cui le due sono state condotte nel Paese dove Mukhtar Ablyazov, marito della donna e padre della bambina, è il principale oppositore del regime dittatoriale di Nursultan Nazarbayev, e per questo detenuto e torturato secondo la ricostruzione di due diversi report di Amnesty international risalenti al 2003  e al 2004 e da dove è riuscito a scappare nel 2009, rifugiandosi prima a Londra e poi, probabilmente, in Italia.
La seconda. Il CARA di Mineo e tutto quel che l’NCD e la bad company di Alfano hanno in giro per l’Italia coi centri migranti. Basta fare una ruicerca con tre parole: CARA, Mineo, Alfano, NcD e ti escono ventiquattro milioni di voci.
Giovedì  i quotidiani avranno una  se non due pagine con la sequela delle  cazzate combinate dal giovin ministro Alfano. Una delle ragioni per cui dopo la mezza vittoria  e mezza sconfitta di Bersani valeva la pena di tornare alle elezioni piuttosto che quel che c'è stato dopo e i costi ch
Il cantiere, sorto da qualche settimana sulla Briantea, a due passi dai vari McDonald’s, Roadhouse ed Esselunga, si fa presto notare. È lì che a marzo 2018, spiega il sindaco di Curno Luisa Gamba, dovrebbero essere completati i lavori per la realizzazione di tre nuove realtà commerciali, tra le quali il fast food Kentucky Fried Chicken, meglio noto come KFC: circa 450 metri quadrati di spazio che si sommeranno agli oltre 2.000 del discount Aldi (primo punto vendita nel nord Italia della multinazionale tedesca, attiva nel settore della grande distribuzione organizzata), agli 800 del negozio dm.drogerie markt (gruppo tedesco che fattura 10 miliardi di euro, da poco sbarcato in Italia e specializzato in make up, cosmetica naturale, alimentazione biologica, cura della persona e della casa) oltre ai circa 6.800 metri di parcheggio a disposizione dei clienti. Nelle casse del Comune di Curno, in cambio, andranno circa 470mila euro in opere volti a finanziare i progetti della biblioteca e dell’auditorium, al palo da una decina di anni.  Commento in breve. 3.250 ma in cambio di 470.000 euro fanno 145 euro di valorizzazione a metro quadro. Ci credo che a Curno vengono ad impiantare centri e centrini commerciali a gogo !. Se poi fosse vero che i lavori di finitura della biblioteca saranno eseguiti dall’operatore, non siamo lontani dall’idea che in concreto i denari investiti saranno assai di meno di quei 470mila se non altro per la capacità contrattuale della parte in causa. Due aspetti ancora. C’è incazzarsi davanti all’idea che la maggioranza di centrosinistra che ha da sempre ODIATO la biblioteca auditorium utilizzi PROPRIO i soldi del commerciale per un’opera di tale natura mentre usa chissà perché denari «altri» per allestire le preziose alcove delle associazioni sue protette nella vecchia Rodari. O non c’arrivano a capirlo da soli o ci arrivano e si muovono per sfottere e provocare.
 
Leggere la storia del pollo fritto inventato dal colonnello Harland Sanders al sito della società vengono i brividi davanti alla forza di un self made man che ha conquistato il mondo. Le ricette dei polli -saranno vere o merce da vendere ?- sono davvero eccezionali. Non c’è di che dire. Speriamo che diano una spruzzata anche di cloro a quei polli, prima di impanarli e palparli così bene.
«Abbiamo presentato all’azienda l’elenco delle persone iscritte all’anagrafe dei disoccupati e cercheremo di fare incontrare domanda e offerta”. dice la sindaca Gamba e dal popolo sale una grandissima sganasciata. Si sa che il popolo è malvagio e invidioso.
Alla luce delle nuove aperture, viene da chiedersi se il territorio di Curno non sia già saturo di attività commerciali, alimentari in particolare vien a dire al giovin intervistatore e la sindaca Gamba annuisce e prevede: “il rischio c’è, inutile nasconderlo – commenta il sindaco -. Non possiamo proibire ad una realtà di inserirsi nel territorio, quel che possiamo fare è promuovere delle politiche di marketing territoriale che favoriscano quelle attività medio-piccole non per forza legate alla grande distribuzione”. Meno male che è laureata in economia e commercio. Chi non ci verrebbe per «soli» 145 euro di oneri a metro quadro?
Alla sindaca Gamba va però ricordato che quei 3250 metri quadri di commerciali ce li ha messi la (sua) maggioranza.

Curno. I premi agli studenti migliori  -intitolati a quel fumatore accanito che fu il preside Gatti- sono andati TUTTI a delle donne. Alle ragazze cui facciamo i nostri auguri non solo perchè secchione ma per il loro futuro. Sarebbe interessante che l’ineffabile assessore Rota organizzasse degli incontri pubblici in cui i premiati/e di 5-6-7 anni or sono vengono a raccontare cosa hanno fatto nel frattempo e dove sono approdati/e. Potremmo scoprire che qualcuno di loro è diventato meglio del colonnel