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Successo per Hart: il cinema napoletano con i letti è il più innovativo d’Europa

Napoli – Abbiamo già parlato dell’innovazione offerta dal cinema Hart di Napoli, in via Crispi: una vecchia sala del cinema Ambasciatori era diventata una stanza rivoluzionaria con letti al posto delle solite poltroncine scomode. Infatti, Hart è stato annoverato fra le tre sale più innovative d’Europa dalla 20th Network Conference Bucharest 2017 di Europa Cinemas. Un network composto da oltre 2.900 Cinema indipendenti di tutto nato per promuovere e potenziare il settore.

Non sono stati solo i famosi letti ad aver garantito il successo al cinema napoletano: da un anno è diventato anche un bistrot ricercatissimo e la sua programmazione è sempre incentrata sulla promozione del cinema d’autore e di realtà di nicchia per un pubblico più appassionato. Insomma, un vero polo di cultura ed intrattenimento per tutti i cineasti stanchi delle solite multisale con gli stessi film di massa.

“Una grande soddisfazione per questa realtà – dichiara l’ideatore del progetto Hart, l’imprenditore napoletano Luciano Stella, in un’intervista rilasciata a Repubblica subito dopo il riconoscimento – che con tenacia porta avanti un progetto fatto di idee sempre nuove e di qualità. Il risultato è frutto del lavoro di tutti coloro che hanno creduto nel progetto contribuendo a realizzare una stagione piena di eventi particolari e novità”

A tutti noi è capitato di vedere in internet le foto di futuristici cinema americani in cui le poltrone della sala vengono sostituite da comodi letti sui quali guardare i film, sdraiati come se stessimo a casa nostra. Una comodità che sembra così lontana nello spazio e nel tempo è arrivata anche a Napoli grazie all’innovativo “Hart” di via Crispi. L’investimento di oltre 800 mila euro, dei tre imprenditori Luciano Stella, Sigfrido Caccese e Mariano Pierucci che hanno trasformato la storica sala dell’Ambasciatori.

Si tratterà non solo di un cinema, ma di un ambiente completamente dedicato al relax e alla mondanità: una parte sarà munita di 110 sedute ultra comode con enormi poltrone dove poter guardare le proiezioni, ogni poltrona sarà munita di tavolino, poggiapiedi e attaccapanni; un’altra sarà utilizzata come lounge bar per chi vuole bere un aperitivo accompagnato da musica e spettacoli; infine un’altra area sarà dedicata a un moderno bistrot dove gustare piatti veloci di altissimo livello. Nonostante le modernità, l’“Hart” conserva l’antica atmosfera in grado di trasportare, una volta varcata la soglia, nei lontani anni 40.

Cinema Ambasciatori. Un bisogno di continuità col passato che afferma lo stesso Luciano Stella: “Il locale nasce dalla volontà di rilanciare la missione principale dell’Ambasciatori in una chiave totalmente nuova e di multiprogrammazione. Vogliamo regalare al nostro pubblico proposte stimolanti ricreando un’atmosfera più intima, quasi casalinga, con la possibilità di bere e mangiare in sala. L’offerta si muove fra tradizione e innovazione, basso e alto, leggero e impegnato. Il pubblico è trasversale, una generazione offbeat libera da schemi e costrizioni del mercato”.

L'”Hart” si svelerà al pubblico domenica 6 dicembre dalle 17 e 30 alle 21 e 30. Per l’occasione verrà proiettato nella nuova sala il trailer del film  basato sulla storia della “Gatta Cenerentola” de “Lo Cunto de li Cunti”. Lunedì invece si “battezzerà” il palco con l’esibizione del gruppo londinese “Portico”.






































ATTENZIONE. Tenete presente che Findomestic Banca è partecipata al 100% da BNP Paribas Personal Finance, società del Gruppo BNP Paribas leader in Francia ed in Europa nel credito al consumo. In oltre 30 anni, Findomestic si è confermata come solida realtà nell’attività di credito al consumo sapendosi adattare al mutevole contesto sociale, economico ed ambientale, operando responsabilmente verso i propri stakeholder nella convinzione di poter creare valore condiviso e favorire il mutuo vantaggio.



Va bene. Credevo che la bontà con la B maiuscola fosse estinta e antiquata, ma evidentemente non è così. O forse non evidentemente, forse solo per caso, quindi fortuitamente: sta di fatto che oggi la bontà con la b maiuscola io l'ho incontrata. In carne ed ossa. Ad una riunione. E abbiamo parlato per tre orette buone. Lei (perché sì, la bontà di cui parlo è una ragazza) mi ha raccontato delle sue passioni e di quanto sia felice di fare agraria, perché ama la terra e gli animali. Non ha smesso di sorridere neanche un minuto, ed è stata sempre disponibile ad aiutare tutti, a scherzare e dare un sostegno in ogni modo. Mi ha chiesto cosa volessi fare io, gli ho detto insegnare, però sai, i ragazzi di oggi… e lei si è messa a ridere e ha detto (testuali parole): “Wow, ma è bellissimoo! Ma non smettere mai di sperarci, vai così!” e in quello che ha detto ci credeva davvero. È stata la prima che nel corso di quattro mesi mi ha rivolto la parola come ad una persona normale, e non come ad un ragazzo single in cerca necessariamente di qualcuna. Zero tentativi di approccio che non fossero quelli di una normale conversazione dopo aver conosciuto un'amico. Sfoggiava senza problemi le macchinette che aveva alle orecchie. Si è scusata diverse volte chiedendomi cortesemente di ripetere quello che dicevo perché la troppa confusione intorno gli impediva di sentire bene: “scusa, queste maledette macchinette, è che sono un po' sorda”. Ma figurati, le ho detto. Figurati. Fosse questo il problema, ripetere più di una volta quello che ho da dire. Va bene. Le cose te le posso ripetere più di venti volte, sei tu che stai facendo un favore a me. Mi stai depurando da tutto lo schifo che avevo addosso. Va bene. Va più che bene.
Siamo usciti stasera e mi sono sentito per la prima volta dopo tanto tempo rilassato e tranquillo. Abbiamo mangiato una pizza, nulla di impegnativo, abbiamo riso e scherzato per tantissimo tempo. Abbiamo toccato tanti punti delicati, ma con leggerezza. Gli ho chiesto se in qualche modo gli pesasse sentirsi “diversa”, mi ha detto: no, per me è come avere i superpoteri, sento quando voglio sentire e non sento quando non voglio sentire. Quello che voleva dire è che ci si abitua a tutto, quando ci sei dentro. Voleva pagarmi la cena, ho detto: categorigamente no. Poi mi ha messo comunque tre euro perché avevo portato meno del previsto. Ho ordinato panna cotta al caramello, l'abbiamo divisa, ha detto: grazie mille per avermela fatta scoprire! Sorride sempre, è più forte di lui. Hai ragione R., hai ragione. Sei davvero una supereroina.


Altri due cambi di gruppo in Parlamento. Alla camera Trifone Altieri passa alla Lega nord, mentre Enrico Buemi entra nel gruppo Misto di Palazzo Madama iscrivendosi alla componente dei Verdi. Il parlamento arriva così a 535 cambi di gruppo da inizio legislatura, 343 gli eletti coinvolti dall'infinito giro di valzer.
Anche il mese di novembre è stato ricco di cambi di gruppo. Alla camera Trifone Altieri si è reso protagonista del suo secondo spostamento da inizio legislatura: eletto con Forza Italia, dopo aver seguito il suo corregionale Fitto nell'avventura di Direzione Italia (che alla camera è una componente del Misto), ha ora deciso di iscriversi alla Lega nord.
A Palazzo Madama invece il socialista Enrico Buemi, fino a pochi giorni fa vice presidente del gruppo Per le autonomie-Psi-Maie, è passato al gruppo Misto iscrivendosi alla componente Federazione dei Verdi. Salgono così a 535 i cambi di gruppo da inizio legislatura, realizzati da 343 parlamentari, il 36,11% degli eletti.
Cifra tonda alla camera, che grazie all'onorevole Altieri ha raggiunto il 300° cambio di casacca, a cui bisogna aggiungere i 235 casi di Palazzo Madama. Interessante il dato dei deputati e senatori transfughi: mentre a Montecitorio sono 204 i protagonisti di questo giro di valzer (il 32,38% dell'aula), a Palazzo Madama sono 139, numero che rappresenta ben il 43,44% del senato.

Percorso di cicloalpinismo con lunghi tratti di portage e discese tecniche ed esposte.
Punta del Tuf ovvero Lauson Limited Edition.Classica e remunerativa salita al Lauson lato Ovest, sentiero in ottimi condizioni con % di pedalabilità imbarazzanti se ossigeno muniti. Al colle ignorate i merenderos d'alta quota e proseguite su tracce di sentiero fino alla spettacolare cima con vista esclusiva sui Giganti del Paradiso. Una terrazza davvero esclusiva.Discesa non ciclabile fino al Colle salvo poche decine di metri. R'n'R su sfasciumi per un paio di cento e facile lussuria sulla via di salita fin quasi a Levionaz 2250 m. Poche difficoltà tecniche ma davvero piacevolmente giocoso.Fin qui quasi tutto regolare ... o quasi. Attraversato il ponticello sul torrente proseguite solo se motivati ed esploratori. Astenersi Ciaparatt.Duro Portage prima su ripidi pratoni e poi per balze rocciose fino a 2500 m. 3-4 km di falso traverso, molto falso, molto esposto e molto stretto. Passata l'abbandonata casa di caccia e attraversati 3-4 valloncelli sempre su sentiero a tratti precario finalmente il variometro cambia segno e puntiamo verso valle. Guidati da sporadici ometti attraversiamo una zona di paravalanghe e un lungo pratone di scogli fissi non divertente ma comunque ciclabile fino a quota 2300 m dove troviamo altra postazione PGNP ma soprattutto un sentiero degno di tale nome. Da poco sotto in poi vi rimangerete tutti le ingiurie perchè si entra in un elitario bike park che credo abbia visto ben poche bici fino ad ora. Un dirupo vertiginoso domato dal genio sentieristico d'Antan. Un profluvio infinito di tornanti di ogni genere e forma dal più casto e sicuro al più impegnativo e lascivo. Okkio alle misure perchè in vari punti è un attimo trovarsi alla macchina in un nanonesecondo. Un paio di serie sono off limits ma la maggior parte si portano a casa. Atterrati a Degioz dopo il bacio di rito all'asfalto si rientra in defaticamento alla macchina.
Non il solito Lauson dunque ma solo per Bigoli DOC.

La rottamazione delle cartelle Equitalia diventa maxi. Vale ora per tutti i ruoli degli ultimi 17 anni, dal 2000 al settembre 2017. Il termine per inviare la domanda di adesione è fissato per tutti al 15 maggio 2018. Raccolte le domande, l'Agenzia della Riscossione verificherà quindi le caratteristiche del carico fiscale per cui è stata fatta richiesta ed entrerà in contatto con il debitore. Ampliata inoltre la platea della vecchia rottamazione. Il termine del 15 maggio vale infatti anche per i cosiddetti «ripescati», cioè coloro che non avevano rispettato un piano di rateizzazione o non avevano aderito alla prima rottamazione. Loro riceveranno a casa gli importi delle rate scadute da pagare entro il 30 giugno 2018 e poi dovranno saldare il debito entro il 31 luglio. Poi quindi scatterà la rottamazione per la parte residua. Slitta inoltre dal 30 novembre al 7 dicembre il termine per pagare le prime due rate della procedura di «definizione agevolata: se non si è versata la prima (o unica) rata prevista a luglio o quella di settembre prevista dalla prima rottamazione ci si potrà mettere in regola versando il tutto entro il 7 dicembre. Se il debitore aderisce alla nuova sanatoria extralong le scadenze cambiano. La comunicazione dell'Agenzia della riscossione sugli importi da pagare arriverà entro il 30 giugno 2018 e le rate saranno 5: luglio, settembre, ottobre e novembre 2018 (tali da coprire l'80% del debito) e febbraio 2019. Anche in questo caso, sulla rata di luglio, che può essere anche scelta per saldare l'intero importo, non si applicheranno gli interessi legali. La rottamazione bis sarà valida anche per multe e tasse locali per gli enti che possono aderire, con apposita delibera entro 60 giorni della conversione del decreto, anche Regioni, Province e Comuni che riscuotono attraverso l'ingiunzione, quindi presumib
Findomestic: “Lavoro più precario ma il 73% degli italiani è soddisfatto”
Secondo l’Osservatorio annuale i cambiamenti sono stati dettati più dalla crisi che dall’innovazione tecnologica. I consumi accelerano rispetto a un anno fa, prosegue il boom dell’e-commerce che cresce del 17%

di Stefano Marchi

Il 73% degli italiani «è soddisfatto del proprio lavoro», nonostante i grandi cambiamenti provocati in quell’ambito negli ultimi anni dalla crisi economica e dall’innovazione tecnologica. È quanto risulta da un’indagine realizzata da Findomestic nel contesto del suo Osservatorio annuale sui consumi di beni durevoli in Italia. Questo studio è stato realizzato su un campione di mille consumatori facenti parte della popolazione attiva italiana e di cento aziende con almeno 10 dipendenti.
 
Ritmi incalzanti 
La stessa indagine denota, però, che il 62% degli intervistati considerano il lavoro attuale «più precario» rispetto a dieci anni fa. Il 66% di loro ritiene, inoltre, che l’attività lavorativa oggi si svolga con «ritmi più incalzanti», il 63% la reputa «più stressante», e il 56% vi percepisce una maggiore competizione.
Tra i fattori che hanno determinato l’evoluzione del lavoro negli ultimi dieci anni, il 62% dei consumatori interrogati citano «la crisi economica», e soltanto il 46% indicano «l’innovazione tecnologica». Queste cause di cambiamento nel mondo lavorativo sono state anche menzionate rispettivamente dal 35% e dal 32% delle aziende italiane interrogate. Il 28% di esse ritiene determinanti a quel riguardo i «social network», che sono considerati, invece, influenti solamente dal 12% dei consumatori.
 
«La tecnologia creerà lavoro» 
Secondo un’esigua maggioranza degli intervistati, il 51%, la tecnologia digitale creerà più posti di lavoro di quanti ne distrugga, ma a giudizio del restante 49% avverrà il contrario. Dallo studio di Findomestic risulta anche che soltanto il 40% dei «consumatori» del nostro Paese sono preoccupati per il futuro del proprio lavoro, con riferimento all’anno 2030, mentre quasi altrettanti, il 37%, si dicono fiduciosi a quel riguardo, e il 3% addirittura entusiasti.
Il 28% del campione interrogato invoca, comunque, un «equilibrio tra vita e lavoro», il 24% «sicurezza sul posto», e un altro 24% aspira a «vedere riconosciute le sue competenze e i suo studi» in ambito professionale. Effettivamente, secondo l’Ocse (l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, che riunisce 35 Paesi e ha sede a Parigi) il 18% degli occupati in Italia hanno competenze professionali superiori a quelle necessarie per il lavoro che svolgono.
Dall’altro lato, il 36% delle aziende interrogate da Findomestic dichiara che il loro maggior problema consiste nel «soddisfare i desideri di flessibilità dei lavoratori». Il 31% delle imprese reputa, inoltre, problematico «gestire diverse generazioni di lavoratori», e il 29% erogare «benefit e welfare» ai propri dipendenti.
 
Mestieri a rischio 
Dall’indagine è scaturito, peraltro, che il 48% dei consumatori italiani e il 41% delle aziende del nostro Paese si prevedono, nell’anno 2030, «circondati da macchine», ossia da robot o altri apparecchi automatici. I mestieri che presumibilmente saranno scomparsi tra una dozzina di anni sono, a giudizio degli intervistati, quelli di cassiere, gestore di videoteche, impiegato di agenzie turistiche, e lettore di consumi di utenze. Allo stesso tempo, gli interrogati profetizzano un forte incremento in particolare del numero di sviluppatori di app e di quello dei blogger.
Riguardo alle competenze necessarie già oggi per lavorare con successo, il 44% dei consumatori italiani indica «la capacità di adattarsi al cambiamento», il 41% «le capacità informatiche», il 39% le conoscenze linguistiche e il 36% le «capacità digitali». Da parte loro, il 30% delle aziende del nostro Paese dichiarano che il requisito professionale maggiormente cercato oggi è «la capacità di lavorare in modo autonomo». Un altro 30% delle imprese cita, al riguardo, «la capacità di lavoro in team», e soltanto il 26% menziona «le capacità informatiche». Un ulteriore 26% di aziende reputa indispensabili sul lavoro «le capacità digitali».
 
Consumi in crescita, avanza l’e-commerce 
Nella sua parte tradizionale, relativa alla spesa dei nostri connazionali, l’Osservatorio annuale di Findomestic ha registrato nel 2017 una crescita complessiva annua dei consumi in Italia del 2,7% in termini di valore e dell’1,5% per volumi. In particolare, i consumi totali sono aumentati del 2,7%, e quelli di beni durevoli del 3%. Secondo gli stessi dati forniti da Findomestic, l’anno scorso i consumi totali nel nostro Paese erano cresciuti un po’ meno, per la precisione l’1,3%, ma l’incremento di quelli durevoli era stato del 6,3%, ossia nettamente maggiore rispetto a quello stimato per il 2017.
In dettaglio, risultano sensibilmente aumentati i consumi di camper (+19,5%), quelli effettuati in e-commerce (+17%), nonché gli acquisti di moto (+9,8%), auto usate (+5,5%) e apparecchi di telefonia (+4,1%), che nell’88% dei casi riguardano gli smartphone, e in termini assoluti ammontano a 5,45 miliardi di euro annui. Allo stesso tempo, sono diminuiti nettamente (-6,9%) gli acquisti di apparecchi fotografici, e (-5,3%) quelli di prodotti di «elettronica di consumo», costituita per l’80% da televisori. In minor misura sono decresciuti i consumi di tecnologie dell’informazione (-3,9%).
Dichiarazione di voto del gruppo Vivere Curno relativa alla mozione presentata dal gruppo Obiettivo Curno per la concessione di contributi comunali ai negozi di Curno. SI VEDA ANCHE IL BLOG N.551

(…) I consiglieri del Gruppo Obiettivo Curno continuano ottusamente a ripetere che lo sviluppo della macro-area del Centro commerciale "impoverirà ulteriormente il centro cittadino"; in epoca di e- commerce è davvero assurdo continuare a pensare che la minaccia per i piccoli commercianti siano i centri commerciali, che creano ricchezza dando lavoro a migliaia di addetti. (…)

IL COMMENTO. La sindaca emerita Serra, attualmente vivace capogruppo della maggioranza, s'arrabbia nelle sue conclusioni politiche: sarebbe utile frequentasse una buona scuola di politica come si faceva una volta: quella della DC o del PCI per esempio. Semmai ci siano ancora. Abbiamo l'impressione che la sindaca emerita Serra  non abbia famiglia e non vada mai a fare la spesa oppure sia discretamente ricca ragion per cui uno sconto del 50% su buona parte della spesa le fa un baffo. Sostenere che i piccoli negozi siano in pericolo per merito dell'e-commerce piuttosto che  della miriade di centri  commerciali (che ormai assediano Curno dappertutto e sull'incremento dei quali varrebbe la pena di chiamare l'on. Rosy Bindi) è una (discreta) cazzata e per capirlo basta leggere la pubblicità che inonda da due-tre mesi le cassette delle lettere in ordine alle (super) offerte dei centri commerciali. Nessun negozio di paese PUO' far fronte alle proposte avanzate in questi lunghi mesi dai centri commerciali e di sicuro nessun curnese ordina il Parma coll'e-commerce piuttosto che il fustino del dixan. Il polipo piuttosto che la carta igienica. Potremmo continuare. Da agosto in qua ci sono state almeno quattro offerte “stracciate” dei centri commerciali grandi e piccoli, con prezzi che nessun negozio potrebbe garantire e nemmeno coll'e-commerce si potrebbero spuntare.
Altra emerita cazzata è quella per cui “i centri commerciali creano ricchezza dando lavoro a migliaia di addetti”. Delle due l'una. O quanto scrivono i giornali e rivendicano i sindacati e gli addetti risulta che i peggiori contratti di lavoro e la maggiore precarietà stia proprio nel commercio.

E' interessante leggere la piccata risposta della sindaca emerita Serra e riflettere sul linguaggio adottato dalla medesima (che è della maggioranza…) e il contenuto.
Oltracciò stiamo in un momento in cui le banche e i riciclatori sono pieni di soldi e quindi trovare qualcuno che chieda un prestito da cui spuntare il 5-8% piuttosto che il tasso negativo coi titoli di stato è tutta manna che piove dal cielo. Ovvio che nel momento in cui scoppia la bolla del “food” sorga una spinta alla sua crescita –lo spingono  banche, riciclatori ed anche comuni che incassano oneri - salvo che tra pochi anni sconteremo una moria non solo di botteghe locali ma di  lussuosi food e le banche  si troveranno un po' di NPL anche del settore. Sull'occupazione stendiamo un velo pietoso: basta leggere i numeri dell'ISTAT per suggerire alla sindaca Serra di leggere i quotidiani nazionali.


(...) In conclusione, si puntualizza che le indennità di Sindaco, Vicesindaco e Assessori della giunta Gamba sono rimaste invariate rispetto a quelle della Giunta Serra. Le indennità della Giunta Serra erano state ridotte del 13% rispetto a quelle della Giunta Gandolfi, di cui è stato assessore anche il consigliere Giovanni Locatelli, portando, ad esempio, l'indennità del Sindaco da 3.030,00 euro lordi a 2.635,48 euro lordi. Anche solo questa diminuzione vale ogni anno 5.128,76 euro. Se a questo aggiungiamo le riduzioni delle indennità del Vicesindaco e degli Assessori e il fatto che la Giunta Gamba (così come la Giunta Serra) hanno per legge due assessori in meno, si comprende che la cifra "messa a disposizione" di tutta la comunità è ben superiore ai 10.000,00 ipotizzati. (...)

IL COMMENTO. Così come la sindaca Serra non si è ancora accorta delle offerte che praticano i centri commerciali in dumping anche rispetto all'e-commerce (c'è una corsa a comprare il Parma oppure il petto di pollo con l'e-commercio che non vi dico!!!!!!!) tutto in danno degli sfortunati commercianti locali i cui clienti sono in massima parte –guarda caso!- i pensionati malfermi sulle gambe, NON toccatela sui soldi dei compensi ai politici perché vi strizza. Già immaginiamo il tono con cui ha recitato il  paragrafo che riportiamo dalla sua dichiarazione di voto: sprizzante scintille.
Detto questo, alla  sindaca emerita Serra come al candidato sindaco Locatelli diciamo che… un amministratore che si fa pagare poco per paura delle critiche dei cittadini è un amministratore di bassa autostima. Una  cosa è (l'abbiamo già detta ma la ripetiamo) certa : le tre sindache (laureate) che abbiamo (avuto) fanno rimpiangere perfino qualche sindaco democristiano che non era nemmeno diplomato. Come stile di porsi, come persone nei rapporti, come capacità di fare politica. Dire che la politica è un “servizio” valeva nel 1968. Lo si dice(va) anche del sacerdozio.
Magari alla sindaca emerita Serra, in procinto di guadagnarsi un posto in lista elettorale in regione o nazionale gli importa zero della scarsa empatia che stimolano i suoi interventi: le racco- mandiamo solo di riflettere sull'effetto »Fassino».