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il museo Louvre ad Abu Dabi progetto Jean Nouvel













































Ho letto l'articolo di Davide Agazzi  su Bergamo news che raccoglie o racconta le idee dell'ass. Zenoni. Sbrodolata senza gran costrutto.
Comprendo Zenoni che è assessore a Bergamo e quanto siano “gelosi” i suoi colleghi (quindi attenzione a non invaderne le prerogative…)  in provincia e nei comuni più piccoli attorno a Bergamo.
Mi pare che le idee di Zenoni non siano all'altezza della storia e dei problemi attuali di Bergamo e come Zenoni non abbia colto il sottinteso messaggio dei due referendum appena conclusi nel bene veneto e nel malaccio lombardo.
Bergamo quando dovette fare l'acquedotto  si inventò uno dei progetti e delle soluzioni gigantesche andando a prendere l'acqua a casa di Dio e creando una infrastruttura che venne copiata un po' da tutte le grandi città.
Lo stesso dicasi quando volle o dovette “aprire” città alta al traffico a motore con la ristrutturazione delle mura e la creazione del grande viale sulle mura e la possente “ertes” di Colle Aperto. Pensiamo alla “mano forte” dell'arch. Angelini su Città alta nel secondo dopoguerra: che poi era solo risanamento.  Pensiamo alla reinvenzione di Piazza Cittadella.
E l’ormai inutile seminario? dove in Italia si ebbe il coraggio di modificare una piccola città storica con una manufatto di tale grandezza conservandone (della città) i caratteri?
Anche se l'argomento é meno brillante pensiamo al progetto del cimitero e di tutto quello che ci stava attorno, compreso il grande vivaio comunale.
Che dire delle risate amare che i bergamaschi si fanno quando debbono andare con l’ombrello all’ospedale e pagarsi pure il parcheggio? Un gioiello internazionale gettato nella palcia. Dimenticando che i bergamaschi, popolo di orgogliosi muratori a livello internazionale, si sono fatti scippare da una impresa del sud la costruzione del manufatto.
Mi pare che oggi Bergamo sia diventata una città bolsa e allora recrimina sempre sul “ghe mia i solcc”. Che tradotto fa “Roma ladrona”. Oppure Bergamo che pensa solo al proprio orticello.

Vengo ai ragionamenti dell’ass. Zenoni.
Raddoppio Montello-Ponte san Pietro.
Possiamo definirla la “linea ferrata degli ospedali” visto che intercetta a breve distanza tutti i nosocomi  di maggiore grandezza e prestigio che abbiamo (non solo in Lombardia ma in Italia). Peccato che non esistano e non siano in progetto parcheggi nei pressi delle stazioni in modo che si fermino i veicoli provenienti dall'universo.

Come non esiste un progetto nosocomi-ferrovia.
L'idea poi che su quella tratta ci siano ancora i treni regionali anziché  una metropolitana è oltre il limite dell'assurdo.
Domanda finale: davvero gli esperti di trasporto sono sicuri che gli utenti degli ospedali  useranno la propria auto fino alla stazione e poi andranno al Papa Giovanni col treno di Sorte? Scordatevelo visto che abbiamo anche un… asse interurbano che ci passa vicinissimo.

Treno con fermata per il Caravaggio.
Io capisco che se legittimamente mister Percassi sogni una passerella dal Caravaggio all'OrioCenter perchè il 30% dei passeggeri transitanti dall’aeroporto visita anche l'OrioCenter pure i negozianti di Bergamo bassa come  quelli di Città Alta sognino di spennare in parte anche loro il restante… 70% e quindi l'idea del treno dall'aeroporto alla stazione FFSS faccia gola e sia spendibile in tutte le salse.
Però non sarebbe male avere un poco di coraggio e pensare a una metropolitana –parte all'aperto e parte interrata- che dal Caravaggio arriva alla stazione FFSS (usando il sedime della Morla sopra o sotto…) e poi entra sottoterra dalla stazione sotto il viale -finalmente pedonalizzato- fino a sotto  Piazza Mercato delle Scarpe, una fermata sotto Piazza Vecchia, una terza sotto Colle Aperto e poi prosegue per uscire nella piana di Potranga dietro il colle per usare  la vecchia ferrovia della Valbrembana?
Una sberla “economica”?



Poi ci sarebbero altri due “problemini” interni e attorno a Bergamo.
Visto che scompare lo scalo merci (forse, chissà, boh…) perché non spostiamo anche la stazione più o meno ad ovest  dell'ex Gres e dove sta adesso ci lasciamo solo la stazioncina della metropolitana ed un grande parco in mezzo alla città piuttosto che quello che sarebbe in piccola parte occupato dalla nuova stazione?
Secondo problemino è l'A4. Smontiamo l'A4 tra Dalmine e Bergamo e Seriate deviandola sulla circonvallazione sud che si può benissimo potenziare in modo da allontanare tutto il traffico inutile tendendoci solo quello strettamente obbligato? Magari togliendo il pedaggio tra Dalmine  Zanica  Brusaporto ?.

Ultima osservazione (o un consiglio) a Zenoni. A Dalmine arriva una ferrovia  collegata con le FFSS. Provi a pensare a una bretella (parte aerea o interrata) che da Dalmine arrivi ad Almè al centro della Dalmine-Almè e poi veda di convincere chi di dovere a mandare la ferrovia fino a Piazza Brembana. Per far rinascere una valle destinata ormai a morire. Idem per la Albino –Ardesio. Arrivare ad Ardesio non a Clusone.

Una provincia di un milione di abitanti può sognare 20-30 miliardi di investimenti in infrastrutture in dieci anni oppure siamo così in bolletta di soldi e idee che dobbiamo affogare fino a morirne?.
Uno Stato cogli attributi fa un accordo con la Provincia e decide di lasciargli 2-3 miliardi l’anno per questo investimento: vuoi vedere quanto rendono come PIL nazionale?
E questi «maledetti» bergamaschi non sono disposti a prestare i loro soldini per un fondo pubblico per queste infrastrutture piuttosto che per coprire il debito pubblico dello stato?
No! ghè mia i solcc!!!
Per avere un appuntamento per incontrare la sindaca occorrono otto giorni: é più facile incontrare il prefetto di Bergamo che la sindaca Gamba. Per avere un documento dalla dirigente del settore ragioneria e contabilità sono stati necessari oltre tre mesi. Se vai a leggere l’albo pretorio la prima paginata che scarichi parte da un «avviso» pubblicato il 06 giugno 2017 ed arrivo all’oggi con «bando per mobilità» del 25 ottobre 2017.
In 80 (ottanta) pubblicazioni troviamo ben 35 «Determinazioni» che sono delle decisioni autonome dei vari uffici  sulla base dei programmi di spesa stabiliti nel Bilancio di previsione e «soltanto 17 delibere» tra giunta e consiglio comunale.
Non possiamo mancare di far notare come la sindaca Gamba sia entrato in carica il 12 giugno 2017.
Se ne deduce che sostanzialmente il Comune può funzionare anche senza giunta e consiglio visto quanto poco lavorano o sono chiamati a lavorare.
E’ di ieri la notizia  che l’impresa  ha iniziato a lavorare per la ristrutturazione della via Dalmine e stamane l’ufficio tecnico del comune ci ha dichiarato di NON avere ancora ricevuto il progetto della nuova strada.
Cioè a cavallo di due settimane viene pubblicata  la delibera di giunta di adozione del programma opere pubbliche 2018-2020 che prevede la realizzazione della rotonda sulla via Lecco a ridosso lato ovest del quadrifoglio della Via Dalmine e cominciano i lavori per  detta via Dalmine e.... chi l’ha visto il progetto?.
Se il progetto non è pervenuto ancora in comune non l’ha visto nessuno quindi ma non risulta nemmeno che si siano mossi «con uno scritto nero su bianco» alla luce delle notizie giornalistiche a chiederne copia e discuterne.
Non gli importa nulla probabilmente.
Stamattina attraversavi pizza della chiesa e il pavimento era pieno di foglie. Non erano cadute stanotte: siccome erano tutte sbriciolate vuol dire che stanno li  da prima della pioggia.
A metà luglio 2017il vicesindaco Conti annuncia che le entrate ottenute con la riqualificazione del­l’area del parcheggio all’intersezione tra le vie Bergamo e Fermi a Curno attraverso la costruzione di tre immobili a uso commerciale verranno utilizzate per finanziare un’importante e attesissima opera pubblica del costo comples­sivo di circa 470 mila curo, ovvero il collaudo della biblioteca e auditorium di via IV Novembre, i cui lavori sono rimasti fermi per dieci anni. «La convenzione urbanistica siglata prevede un atto di liberalità per la realizzazione di un’opera pubblica e l’amministrazione comunale ha colto la palla al balzo con la possibilità di convertire la monetizzazione dei diritti edificatori in opere pubbliche: così metteremo mano agli impianti della biblioteca e sistemeremo l’arredamento. (...)  Quanto alla durata complessiva dei lavori tra le vie Bergamo e Fermi, si stima che la costruzione dei tre im­mobili possa avvenire a fine 2017, a differenza del collaudo della biblioteca, per il quale bisognerà attendere la fine del 2018. Il fatto è che finora non abbiamo trovato pubblicato niente che riguardi tutto l’iter in merito. Insomma se non é già un bidone c’è da preoccuparsi.