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NUMERO 525 DEL 12 OTTOBRE 2017

 

1) L’elettore va al seggio e vota soltanto il candidato ALFA per il maggioritario. Automaticamente vengono attribuiti nel proporzionale una preferenza ciascuno a 1 e 2 e3 e anche ai primi del listino A,E, H.

2) L’elettore va al seggio e decide di votare SOLO nel proporzionale il candidato 4. Automaticamente attribuisce il voto anche al candidato BETA nel maggioritario e una preferenza a L.

3) L’elettore va al seggio e decide di votare solo il candidato R nel listino proporzionale. Automaticamente sceglie anche il candidato 7 nel proporzionale ed anche GAMMA nel maggioritario.

Mettiamo il caso che il candidato ALFA sia tale per i tre partiti coerenti 1,2,3. Con un solo voto sceglie 3+3 altri eletti. Evidente come i candidati nominati dai rispettivi segretari siano vincenti.

L’elettore che vota il candidato 4 distribuisce  due voti a BETA ed L.

Lo stesso accade quando l’eletore sceglie il candidato R. Contemporaneamente vota anche il 7 e GAMMA.

Risulta quindi evidente come le coalizioni funzionino da moltiplicatore dei voti tra i nominati dalle segreterie nazionali.

Altrettanto evidente come col voto disgiunto su DUE schede si interrompe il passaggio automatico della preferenza sia verso monte (il candidato nel maggioritario) che verso valle (quelli nel listino di ciascun candidato al proporzionale).

 

 

Francamente tutta ‘sta sceneggiata contro l’idea del governo di mettere la fiducia per approvare la legge elettorale non ci stimola e commuove più di tanto.

Considerando che al Senato i cambi di casacca sono ora 231, portati a termine da 136 senatori, il 42,50% dell’aula. Numeri importanti, specialmente se collegati a quelli di Montecitorio. Alla Camera i cambi di gruppo a oggi sono 297, e hanno coinvolto 203 deputati (32,22%). I due rami hanno quindi totalizzato 528 cambi di gruppo da inizio legislatura, con 339 parlamentari transfughi (il 35,68% del totale).

Dalle politiche del 2013 circa 10 eletti al mese decidono di cambiare gruppo di appartenenza.

528 cambi di gruppo rispetto ai 945 parlamentari (630+315) sono il 55,8% e nessuno di loro ha pensato bene di dimettersi e tornare al proprio lavoro.

Del resto tutti ma proprio tutti i frammenti  in cui è esplosa l’assemblea fanno capire che quel che conta lorsignori è il seggio parlamentare con lo stipendio e i benefici collegati.

Vero che non vale granche la pena di preoccuparsi  adesso visto che ci sono ancora sei sette otto mesi prima delle prossime elezioni politiche e quindi chissà cosa può ancora accadere. Ormai i parlamentari si sono guadagnati la pensione e il loro maggior problema sono questi sei sette otto mesi di stipendio da portare a casa ( per pagare la prossima campagna elettorale). Non gli importa neppure molto che ci sia o meno la minaccia dell’arrivo della troika tanto non si sono nemmeno preoccupati prima. Quindi.

Se adesso cadesse il governo alle prossime elezioni  i votanti si ridurrebbero al di sotto del 50%. Hai voglia di fare un governo. Se si va avanti col rosatellum molti elettori si asterranno. Andranno al mare: le gazzette titolano  di crescite del PIL fino a oltre l’1,5% e quindi ci sarà del grasso che cola.

Va bene, dai: andiamo a castagne che quest’anno ce ne sono molte, sane, belle grosse. E domani  saliamo in città alta a tirare uova marce a quelli del G7 agricoltura.

 

 

 

I maligni asseriscono che ogni mattina, prima di andare in comune, l’assessore Cavagna «al va a biff ol busì dal so maestro» nel senso che va a prendere le dritte dall’ex segretario PCI Joseph Pelizzoli già titolare del «bar di cumunisti». Con la U e non la O. Chissà. Pare che il Pelizzoli però sia renziano e Cavagna bersanian/orlandiano ma poco importa. Certo è che il Cavagna è risultato il meno votato del gruppo Vivere Curno.

Comunque a monte.

Un paese vieppiù sporco, tenuto male, manutenzionato alla meno peggio. Probabile che le lampadine delle maestre e delle professoresse siano cambiate in tempo reale. Basta girare per le vie del paese, centro o periferia che siano, per trovare un paese invecchiato esattamente come «invecchiata» è gran parte della sua popolazione e come vecchio sia il modello di mantenimento di un paese oggi.

Marciapiedi sconnessi, radici di alberi che rendono difficoltoso il transito ai pedoni ed alle carrozzine. Mancanza di marciapiedi in molte strade accompagnate da pezzetti di piste ciclabili del tutto inutilizzate perché non collegate tra di loro. Qualunque strada percorri vedrai abbandono e lerciume, non nel senso di rifiuti abbandonati (ci sono anche quelli: è il pedaggio di essere un paese con mille centri commerciali) ma di una pulizia eseguita malamente e svogliatamente o con poca professionalità. Via Lecco, Dorotina, Mozzo non esistono per il comune. Ad ogni tornata ci mette mano una ditta differente col risultato che non sai mai chi faccia più o meno pasticci. Prossimamente sullo schermo vedremo delle frane.

 

In risposta all’articolo di ieri circa una rapina accaduta in casa la domenica scorsa ecco puntale l’artiolo su L’Eco che annuncia l’istallazione (inutile) di sei nuove telecamere. Un altro appaltino che farà felice chi lo vincerà e non servirà a nulla ai Curnesi dal momento che nessuno le cura, nessuno le vede,  tranne che accada qualcosa: ma in quel caso - Italia docet- sono regolarmente spente o rotte.

Le telecamere servono se quanto ripreso é sempre visibile da parte di tutti. Se il  delinquente sa che le immagini vanno in diretta   nelle case sa che corre il rischio di un linciaggio brevi manu. Invece adesso sa che forse verrà cuccato. Forse. In genere non è mai stato beccato (a Curno: perlomeno).

Tra il dire e il fare in realtà con questo assessore e questa giunta c’è di mezzo il mare perché preferiscono la carità spicciola che ripaga elettoralmente mentre le telecamere sono un costo senza nessun risultato. Servono per gli articoli di Traina. O meglio: sono una pacchia per chi le installa e chi dovrebbe  tenerle sotto controllo ... ma si possono sempre rompere all’ultimo minuto e quindi....

Sarebbe interessante che  l’assessore emulo del Gandi cittadino compilasse una tabellina per  illustrare ai suoi cittadini il costo delle 24-30 telecamere e relative riparazioni e manutenzioni.

Leggiamo dal buon Traina che la giunta Gamba  avrebbe deciso di «installare le nuove telecamere perché lì si concentrano l'edificio scolastico di via Carlinga (scuola elementari), la nuova biblioteca, la scuola media e gli impianti sportivi del paese.

Il fatto è che quella zona da 25 anni almeno doveva essere il «nuovo» centro del paese dove si concentrava la vita sociale del medesimo (una-due scuole, biblioteca, centro sportivo,  sede dell’ASL e del Gruppo Anziani, sede del Centro giovanile (dimenticando le case popolari e il cimitero e l’oratorio) è sempre stata trattata come un relitto antipatico da parte della politica curnese che ha sempre privilegiato il vociare dei bottegai di Largo Vittoria o di Piazza della Chiesa.

Siamo del tutto convinti che il caos subito dai due cantieri della biblioteca/auditorium e della nuova elementare derivasse proprio dall’odio che certe categorie di commercianti del centro paese avevano.

Bisogna ascoltare in questi giorni i ragionamenti «aggressivi» (»aggressivi»? sarebbe un termine ancora gentile rispetto alla realtà....) dei  bottegai di Largo Vittoria perché adesso avendo spostato la Rodari da via DeAmicis a via Dei Caduti «tutta la gente di via Marconi e Briaschi non passa più da Largo Vittoria ma passa dalle vie Galilei-Gamba e noi stiamo qui ad aspettare chi non entra (in bottega)!».

Non per nulla il bar-pizzeria del CVI1 è stato aperto «dopo» che il bar del politico è stato venduto o affittato ai cinesi. Casi temporali. Non per nulla il cantiere della nuova Rodari è andato avanti dopo. Non per nulla immaginano chissà quale futuro per l’ormai inutile palazzina della vecchia Rodari.

Poi c’è quel meraviglioso appalto triennale per la manutenzione dei beni comunali che spicca nel firmamento della giunta Serra e prosegue a brillare con al giunta Gamba... accompagnato dalla solita miriade di microappaltini -leggere l’albo pretorio nel caso è illuminante- per aggiustare questo e quello che nel mega appalto non è-era stato compreso.

Assessore: un consiglio. Dia le dimissioni e si associ agli umarelli che controllano i lavori pubblici. Adesso quelli sanno usare anche lo smartphone e si attendono che lei e la sua giunta mettiate in rete le immagini delle 30 telecamere. Trenta telecamere per 7mila abitanti oltre le duecento private. A Curno sono più le telecamere che i pannelli solari.

Sai che divertimento.

 

 

MA I CANDIDATI LI HANNO SEMPRE SCELTI I PARTITI, MICA GLI ELETTORI.

Ancora una volta una ristretta oligarchia, composta dal capo o dai capi dei principali partiti, potrà determinare la composizione delle Assemblee parlamentari,  assegnando il seggio ai propri fedelissimi ed espropriando gli elettori della possibilità di scegliersi i propri rappresentanti. Inoltre si potranno tenere fuori dal Parlamento le minoranze sgradite ostacolando la nascita di nuove formazioni politiche. Con il nuovo sistema quasi due terzi dei seggi verranno attribuiti sulla base di liste bloccate, mentre per la quota eletta con il maggioritario, la minima possibilità di scelta insita nel collegio uninominale verrà annullata mediante il meccanismo del voto unico al candidato di collegio e alle liste collegate. La volontà degli elettori, inoltre, viene ulteriormente manipolata attraverso una formula che favorisce coalizioni di facciata destinate a sciogliersi dopo il voto, a scapito delle formazioni non coalizzate e della pari dignità dei cittadini elettori.

 

 

 

Istat, sommerso e attività illegali valgono il 12,6% del Pil

La stima dell'Istituto di statistica ammonta a 208 miliardi: in diminuzione di 0,5 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione.

L'economia sommersa e le attività illegali in Italia valgono 208 miliardi di euro, il 12,6% del Pil. È la stima dell'Istat per il 2015 e mostra una «brusca diminuzione»dell'incidenza della cosiddetta «economia non osservata» sul Pil. Dopo aver registrato una tendenza all'aumento nel triennio 2012-2014, sommerso economico e attività illegali sono scesi infatti di 0,5 punti percentuali rispetto all'anno precedente, quando valevano il 13,1% del Prodotto interno lordo e sfioravano 213 miliardi.

Cresce la componente delle attività illegali. La composizione dell'economia non osservata si è modificata in maniera significativa tra il 2014 e il 2015. Nel 2015, la componente relativa alla sotto-dichiarazione pesa per il 44,9% del valore aggiunto (circa due punti percentuali in meno rispetto al 2014), mentre aumenta il peso dell'impiego di lavoro irregolare (dal 35,6% del 2014 al 37,3%, pari a 77 miliardi) e delle altre componenti come fitti in nero, mance (dall'8,6% al 9,6%, 20 miliardi). Aumenta inoltre la componente relativa alle attività illegali (dall'8% del 2014 all'8,2%, pari a 17 miliardi).