|
Claudio Piga & Angelo Gandolfi
|
Un’affermazione
oracolare,
al passato
Gli oracoli pretendono di non essere
vagliati, di non passare per il crivello della ragione e di non essere messi a
confronto con i fatti. Questi sono gli oracoli!
Ebbene, il Pedretti, ex politico territoriale a Curno, quindi attore politico
nel “territorio” orobico (ah, il territorio! squit, squit, squit!), scrive
nella sua pagina Facebook che nel 2007, se un cane si fosse candidato per la
poltrona di sindaco a Curno, il cosiddetto centrodestra avrebbe vinto comunque.
Sorgono allora quattro domande:
a) perché il cosiddetto centrodestra non ha candidato uno dei suoi cani o, per
stare sul sicuro, uno dei suoi intelligentoni?
b) come mai il responsabile provinciale del partito di Berlusconi si raccomandò
a Gandolfi, prima delel elezioni, con queste parole: “La Morelli è una
corazzata, vinceranno loro; ma tu facci perdere con onore”?
c) come mai, appresa la notizia della sconfitta, la dott.ssa Serra che nell’amministrazione Morelli
ricopriva l’incarico di assessore, scoppiò, stando ai si dice (relata
refero, io non c’ero), in un pianto dirotto?
d) come mai gli assessori dell’amm.ne Morelli non si preoccuparono nemmeno
di portar via gli effetti personali dagli uffici comunali, allo scadere del
mandato, tanto erano sicuri di riuscire vincitori alle prossime elezioni ed
essere confermati nelle loro cariche? A me risulta tutt’altro, e questo
potrei dimostrarlo con dovizia di documenti: altro che affermazioni oraclari! A
me risulta che i signori della politica si fossero compiaciuti di aver vinto le
elezioni — loro! — mettendo la faccia del Gandolfi, invece della propria. E che
poi, avendo intascato la vittoria, gli stessi signori pretendessero di usare la
faccia del Gandolfi come una maschera, imponendo il governo dei partiti al
posto del buongoverno promesso e coerentemente praticato da Gandolfi. Ma gli
andò male, e questa è storia nota.
Claudio Piga.
|
|
|
|
Quando
non infesta del suo fetore la rete e il paese, la Latrina di Nusquamia
racconta balle. O meglio: le racconta per autoconsolazione. Ovvio
che la Latrina di Nusquamia convenga raccontare una propria
verità, un po' come l'oste che loda il vino che mesce ai suoi clienti.
La verità é ben diversa e va letta nel quadro completo.
Nel 2007 Pedretti pretendeva di essere candidato sindaco a Curno per
una lista FI-AN-Lega. I potenziali alleati rispondevano picche
facendogli notare che nelle elezioni appena precedenti il centrodestra
aveva maggiori consensi (a Curno) della Lega e quindi
l'indicazione del candidato sindaco spettava loro. Dopo qualche mese di
trattative – FI non aveva uno straccio di nome da spendere tranne
almeno 4-5 pretendenti uno più aggressivo dell'altro- e di veti
reciproci FI scodellò il nome di Gandolfi di razza bottegaia (un padre
simpatico fiorista dei morti e dei pensionati coltivatori di orto) e
molto ammanigliato tra gli amici della lirica.
In quel momento la situazione curnese era abbastanza semplice:
|
|
Col
fiscal compact da una parte e nel bel mezzo della crisi del 2008 e
l'Italia messa in ginocchio dall'Ue per il nostro debito, l'unica
“politica” consentita agli amministratori comunali era usare i soldi
degli oneri per liberarsi dei debiti comunali pregressi (pagando le
relative penali… per anticipata risoluzione).
Cosa che il Gandolfi, esattamente come altri 8499 sindaci italiani
(cioè tutti), farà accompagnandosi con la speranza che dopo avere
approvato piani integrati per gli amici della lega, per quelli di
forzaitalia e per quelli di aenne, era arrivato il momento di
replicare in grande l'operazione sfuggita sulla ex casa Naldi.
Gandolfi non aveva compreso che con tutto il bendidio concesso agli
amici, questi non avrebbero affatto gradito che sul mercato edilizio
indigeno, ormai defunto come dappertutto, arrivasse l'ennesimo
concorrente col proprio “ecomostro” (copyright by Pedretti).
Gandolfi, nonostante fosse di razza bottegaia, non aveva nemmeno
compreso che la politica urbanistica della giunta Morelli, per mano
dell'inossidabile Vito Conti, non vedeva affatto di buon occhio i mega
interventi che svantaggiavano i piccoli costruttori e quindi non
si rese conto che stava costruendo con le proprie mani la sua
sconfitta.
Come accade per la politica curnese, sempre intrisa di densa
ipocrisia – magari oltre Tevere si spara a lupara- non fu
accompagnato alla porta per una solida ragione politica ma per un mero
fatto comportamentale.
Gandolfi e il suo spin doctor d'oltre l'Adda non hanno ancora
elaborato il lutto della sconfitta che gli è costata la perdita di ben
40 giorni di stipendio sindacale. Pedretti che aveva galleggiato per un
quarto di secolo sulle battute, dopo avere fatto strage di iscritti al
partito locale, se n'é andato dalla Lega e sta pure elaborando il lutto
della sconfitta del cerchio magico leghista cui era intimamente legato.
Fossero almeno belle sciure sul viale del tramonto meritereb- bero uno sguardo. Di pietà.
|