NUMERO 204 - GANDOLFI E PEDRETTI: LA SAGA INFINITA

IL VERDE DI CITTA' ALTA : LA GIUNTA GORI ACQUISTERA' DEI CAMOSCI.






























Claudio Piga & Angelo Gandolfi

Un’affermazione oracolare,

al passato

Gli oracoli pretendono di non essere vagliati, di non passare per il crivello della ragione e di non essere messi a confronto con i fatti. Questi sono gli oracoli!
Ebbene, il Pedretti, ex politico territoriale a Curno, quindi attore politico nel “territorio” orobico (ah, il territorio! squit, squit, squit!), scrive nella sua pagina Facebook che nel 2007, se un cane si fosse candidato per la poltrona di sindaco a Curno, il cosiddetto centrodestra avrebbe vinto comunque.
Sorgono allora quattro domande:
a) perché il cosiddetto centrodestra non ha candidato uno dei suoi cani o, per stare sul sicuro, uno dei suoi intelligentoni?
b) come mai il responsabile provinciale del partito di Berlusconi si raccomandò a Gandolfi, prima delel elezioni, con queste parole: “La Morelli è una corazzata, vinceranno loro; ma tu facci perdere con onore”?
c) come mai, appresa la notizia della sconfitta, la dott.ssa Serra che nell’amministrazione Morelli ricopriva l’incarico di assessore, scoppiò, stando ai si dice (relata refero, io non c’ero), in un pianto dirotto?
d) come mai gli assessori dell’amm.ne Morelli non si preoccuparono nemmeno di portar via gli effetti personali dagli uffici comunali, allo scadere del mandato, tanto erano sicuri di riuscire vincitori alle prossime elezioni ed essere confermati nelle loro cariche? A me risulta tutt’altro, e questo potrei dimostrarlo con dovizia di documenti: altro che affermazioni oraclari! A me risulta che i signori della politica si fossero compiaciuti di aver vinto le elezioni — loro! — mettendo la faccia del Gandolfi, invece della propria. E che poi, avendo intascato la vittoria, gli stessi signori pretendessero di usare la faccia del Gandolfi come una maschera, imponendo il governo dei partiti al posto del buongoverno promesso e coerentemente praticato da Gandolfi. Ma gli andò male, e questa è storia nota.

Claudio Piga.




Quando non infesta del suo fetore la rete e il paese, la Latrina di Nusquamia racconta balle. O meglio: le racconta per autoconsolazione. Ovvio che  la Latrina di Nusquamia convenga raccontare una propria verità, un po' come l'oste che loda il vino che mesce ai suoi clienti.
La verità é ben diversa e va letta nel quadro completo.
Nel 2007 Pedretti pretendeva di essere candidato sindaco a Curno per una lista FI-AN-Lega. I potenziali alleati rispondevano picche facendogli notare che nelle elezioni appena precedenti il centrodestra aveva  maggiori consensi (a Curno) della Lega e quindi l'indicazione del candidato sindaco spettava loro. Dopo qualche mese di trattative – FI non aveva uno straccio di nome da spendere tranne almeno 4-5 pretendenti uno più aggressivo dell'altro- e di veti reciproci FI scodellò il nome di Gandolfi di razza bottegaia (un padre simpatico fiorista dei morti e dei pensionati coltivatori di orto) e molto ammanigliato tra gli amici della lirica.
In quel momento la situazione curnese era abbastanza semplice:

Col fiscal compact da una parte e nel bel mezzo della crisi del 2008 e l'Italia messa in ginocchio dall'Ue per il nostro debito, l'unica “politica” consentita agli amministratori comunali era usare i soldi degli oneri per liberarsi dei debiti comunali pregressi (pagando le relative penali… per anticipata risoluzione).
Cosa che il Gandolfi, esattamente come altri 8499 sindaci italiani (cioè tutti), farà accompagnandosi con la speranza che dopo avere approvato piani integrati per  gli amici della lega, per quelli di forzaitalia e per quelli di aenne,  era arrivato il momento di replicare in grande l'operazione sfuggita sulla ex casa Naldi.
Gandolfi non aveva compreso che con tutto il bendidio concesso agli amici, questi non avrebbero affatto gradito che sul mercato edilizio indigeno, ormai defunto come dappertutto, arrivasse l'ennesimo concorrente col proprio “ecomostro” (copyright by Pedretti).
Gandolfi, nonostante fosse di razza bottegaia, non aveva nemmeno compreso che la politica urbanistica della giunta Morelli, per mano dell'inossidabile Vito Conti, non vedeva affatto di buon occhio i mega interventi  che svantaggiavano i piccoli costruttori e quindi non si rese conto che  stava costruendo con le proprie mani la sua sconfitta.
Come accade per la politica curnese, sempre intrisa di  densa ipocrisia – magari oltre Tevere si spara a lupara-  non fu accompagnato alla porta per una solida ragione politica ma per un mero fatto comportamentale.
Gandolfi  e il suo spin doctor d'oltre l'Adda non hanno ancora elaborato il lutto della sconfitta che gli è costata la perdita di ben 40 giorni di stipendio sindacale. Pedretti che aveva galleggiato per un quarto di secolo sulle battute, dopo avere fatto strage di iscritti al partito locale, se n'é andato dalla Lega e sta pure elaborando il lutto della sconfitta del cerchio magico leghista cui era intimamente legato.
Fossero almeno belle sciure sul viale del tramonto meritereb- bero uno sguardo. Di pietà.





visti i voti in ballo se CDX+Lega si fossero presentati uniti avevano una altissima probabilità di vittoria dopo la pessima epopea della giunta Morelli e di contro la giunta Morelli era tutta gasata sapendo che gli oppositori –ferocemente coinvolti nella polemica tra Pedretti che pretendeva di essere candidato sindaco e i suoi potenziali alleati che gliela negavano- alla fine la Lega si sarebbe presentata da sola e il CDX pure, assicurando in questo modo un vittoria in scioltezza alla Morelli.
Un nome ignoto come candidato sindaco per il CDX+Lega in confronto di una giunta Morelli che aveva ottimamente lavorato per farsi odiare da chiunque  la sfiorasse appena appena – e proprio per questo del tutto incapace di leggere e capire il paese-  condusse Gandolfi alla vittoria.


Il fatto é che quando un sindaco allestisce il proprio ufficio con un tavolo  finto caroletto (tradotto: coi tarli) e piazza una pedana e una maxi lavagna nello studio sindacale, già si capisce dove si sarebbe andati a finire.
Alle regionali successive (delle comunali) la Lega tornerà primo partito dando così di nuovo fiato a Pedretti, che –secondo la politica della prima republica- pretendeva di fare il “vero” sindaco.
Peraltro con la legge dei sindaci vigente é palese che un sindaco sia ostaggio dei partiti che l'hanno eletto.
I sei ferocissimi galli del pollaio cdx-lega-fi: Carrara, Gandolfi, Innocenti, Locatelli, Maini, Pedretti si danno subito battaglia nella maggioranza mentre il paese assiste attonito.