|
|
|
|
40 MINUTI PER IL BILANCIO 2024
La seduta del consiglio comunale a fine 2023 per l'approvazione del
bilancio di previsione 2023-206 è durata poco meno di 40 minuti. Vero
che questa seduta conclude tutta un'altra serie di decisioni e le
riassume però 40 minuti è un record (in negativo) nella storia
repubblicana del comune. Il bello o il comico é che ai primi di ottobre
era apparso un post del nostro sindaco che faceva sperare un 2024 tutto
scintillante di iniziative ed opere e invece hanno fatto come i
gamberi. Un arretramento leggero per adesso poi vedremo dove
cascheranno a fine 2024.
(...)
PER I DISGRAZIATI SEMPRE LA STESSA FINE
Non è stato il covid a cambiare il mondo ma di sicuro il mondo dopo il
covid è cambiato. Prima del covid il mondo si reggeva sull’equilibrio
tra Stati Uniti Russia e Cina e poi l’Europa che faceva l’ancella agli
USA. Terminato il covid si scopre un’America che viaggia per conto
proprio essendo autosufficiente dal punto di vista energetico e sfida
la Cina e di contro la Russia invade l’Ucraina. Mezzo mondo condanna
l’aggressione russa all’Ucraina ma al dunque delle sanzioni si ha
l’impressione che le cancellerie occidentali facciano riferimento a un
ordine economico mondiale che in realtà è almeno in parte tramontato.
Le riunioni del G7 (Usa, Canada, Giappone, Francia, Regno Unito,
Germania e Italia) creano una grande eco mediatica. Ma mentre alla fine
degli anni Ottanta il G7 rappresentava quasi il 70% del Pil mondiale,
oggi è sotto il 45% ed è stato superato dai BRICS (Brasile, Russia,
India, Cina e Sudafrica), che in agosto peraltro dovrebbero accogliere
anche Arabia Saudita e Iran, con la Turchia in lista d’attesa. E il Pil
della Cina, secondo tutte le previsioni, si appresta a sua volta a
superare quello degli Usa.
(...)
L'ISOLOTTO SARA' DISTRUTTO DAI VISITATORI
Due parole infine sul c.d. Isolotto e le sue mitiche otto orchidee
presenti come endemismi importanti. In realtà sarebbero rimaste
in nove. Purtroppo rispetto alla quindicina rinvenute e catalogate da
P. D. (era il becchino di Curno che nel frattempo studiava agraria)
negli anni ’70-’80 ne restano solo 8-9. Facile prevedere che tra dieci
anni saranno scomparse anche queste dal momento che l’antropizzazione
forzata indotta dalla creazione del c.d. parco unitamente agli effetti
del progressivo abbassamento dei livelli dell’acqua nel fiume per lo
scavamento artificiale del suo letto ne sarà la conseguenza logica. Del
resto se fino alla costruzione delle dighe in alta montagna la flora
del luogo era costantemente mantenuta e rinfoltita dai semi condotti
fin qui dalle decine di alluvioni annuali che inondavano l’Isolotto,
sono ormai oltre 50 anni che l’Isolotto non viene più sommerso dalle
piene e contemporaneamente “ri-seminato” coi semi trasportati dalle
acque.
Il paradosso è che quando la zona non era a parco conservava la sua
naturalità e la incrementava perché la presenza dell’uomo era minima e
quindi la natura aveva la capacità di medicare ogni anno i pochi danni
subiti da agenti esterni. L’enorme afflusso di persone indotte dalla
pubblicizzazione del territorio distrugge ogni forma di naturalità e la
natura non ha più la capacità di medicazione.
La creazione delle dighe in alta valle (prima delle seconda
guerra mondiale) e il saccheggio di sabbia dal fiume tra Ponte e
Dalmine (nel secondo dopoguerra fino agli anni ’70) avevano fatto
abbassare il letto del fiume di 10-15 mt ragion per cui vennero a
mancare sia le alluvioni periodiche che l’infiltrazione nel sottosuolo
dell’Isolotto. L’Isolotto da area in buona parte irrigua e coltivabile
divenne un suolo arido.
Nei primi anni ’50 la parte agricola (sud-ovest) dell’Isolotto venne
dotata di irrigazione pescando l’acqua dal ramo orientale del Brembo
più o meno nella zona dov’è adesso un pozzo artesiano per il Comune di
Ponte san Pietro. Era stato aperto un setto che dal fiume faceva
affluire l’acqua dentro l’Isolotto per un centinaio di metri e vi era
istallata una pompa elettrica che sollevava l’acqua per immetterla nei
canali di irrigazioni. La pubblicizzazione dell’Orobia (la società
elettrica proprietaria della diga di Ponte) comportò la fine della
fornitura gratuita dell’energia per fare funzionare la pompa e il
successivo abbandono dell’impianto. E l’Isolotto dopo avere perso le
inondazioni perse anche l’irrigazione. Poi arrivarono dei geni che,
mutandolo in parco l’hanno distrutto definitivamente.
|
|
|
|
COLLEGAMENTO ALLA CARTA DEL PERCORSO CICLO PEDONALE DA CURNO ALL'ADDA LUNGO IL FIUME BREMBO
|