A GUARDARE ALLE COLLINE 31 MAGGIO 2023

























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















lasciateli
impalciarsi

PARLARE D'ALTRO IN ATTESA DELL'ALLUVIONE PROSSIMA VENTURA (?).
Intanto che l'Italia medica le ferite delle alluvioni annunciate -il nostro sindaco Saccogna parla del mitico raddoppio ferroviario. In genere una excusatio non petita indica che nella causa per fermare il raddoppio e trattare con Regione e Rfi è arrivato il classico “padellino”. Sperem che sappia cosa significa. Inutile anche chiedere copia al Comune del Piano di Protezione Civile appena approvato in quanto ce lo negarono già ai tempi della precedente versione: il piano è segreto al popolo bove tanto ci sono gli Alpini nella PC i quali hanno appena avuto dal Comune il finanziamento per… comprare le scarpe e un furgone a mezzadria col becchino comunale. Quindi tutto a posto.
La grande conca collettrice di acque piovane (che potrebbero allagare il paese di Curno) è individuata dalla linea gialla e fa capo al profilo dei colli di Bergamo che a est va dalla Benaglia-Polaresco a San Vigilio e da li corre verso ovest fino al Monte Gussa (Mut de Moss) per scendere fino alle Crocette e al passaggio a livello (dove un ramo della roggia Curno scavalca la conca per passare nel versante sul Quisa e Brembo. Sono circa 6-8 chilometri quadrati che hanno alla base (per lo scarico nel fiume Brembo) prima la roggia Curna e poi la roggia rSerio Grande tra Curno e Treviolo.
Dovessero piovere come accaduto la settimana scorsa in Emilia in 48 ore  trenta centimetri di pioggia occorre immaginare un cubo di 2-3 chilometri cubi di acqua. Impensabile che la Roggia Serio Grande sia capace di scaricarla nel Brembo.
Il “che fare” non è una risposta semplice in quanto è un tema sovracomunale e provinciale e siccome la faccenda è in mano al Consorzio di Bonifica ed alla Regione che sono due feudi leghisti c'è da stare sicuri che quando si tratta di inventare lavori inutili sono bravissimi mentre quando c'è da trovare soluzioni sicure ed economicamente sopportabili lo sono assai meno.
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QUANDO ERAVAMO POVERI E IGNORANTI
Quando eravamo poveri e ignoranti (non avevamo frequentato la scuola a tempo pieno) mettevamo un bel glicine o una pergola di uva isabella a orlare le facciate delle nostre case. I più fighi mettevano una rosa rampicante in onore della moglie.  I più anziani tra di noi ricordano la rosa rampicante che orlava la facciata tra i due archi nel cortile della casa ultima in fondo a via dei campi: li non c'era nemmeno una santella: era li solo “per bellezza” in un cortile dove erano crescite generazioni di schiavi. Di mezzadri. I più anziani ricordano  l'affresco sul portone di casa Frigeni in via Brembo a ricordare l'apparizione mariana di Caravaggio. L'affresco era dentro una nicchia nel muro sopra il portone d'ingresso e i contadini avevano piantato una rosa al lato destro che era salita salita salita salita fino a circondare tutto l’affresco della Madonna e del suo santuario caravaggino. Che dire? Gli ignoranti s'accontentavano di questa naturalità nella certezza che la bellezza rendeva i loro giorni meno tristi.
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SUCCEDE QUALCOSA MA NESSUNO SPIEGA NULLA (AL POPOLO BOVE)
Nelle ultime settimane scorse sono accaduti a livello provinciale alcuni fatti di cui i quotidiani locali in generale hanno parlato abbastanza a lungo tutti trattenendo però una sorta di retro pensiero non narrabile, ragione per cui questi fatti – di enorme importanza politica economica per la nostra provincia, la sua gente, la sua storia- non hanno visto alcun dibattito pubblico e nessuna reazione da parte dei Bergamaschi. Bergamaschi ovviamente usi obbedire tacendo e tacendo morire.
Elenchiamo i fatti.
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COLLEGAMENTO ALLA CARTA DEL PERCORSO CICLO PEDONALE DA CURNO ALL'ADDA LUNGO IL FIUME BREMBO












































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!