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RADDOPPIO FERROVIARIO TRA BUGIE E SILENZI
Dopo l'assemblea di mercoledì 22 marzo organizzata dal sindaco Saccogna
per informare i cittadini sull'evoluzio- ne della questione “raddoppio
ferroviario” e l'illustrazione del ricorso presentato dal Comune contro
l'opera la maggioranza di Vivere Curno esce con la usuale figuraccia
dell'incompetente e della poca o nulla trasparenza. Partiamo da qui.
Un comune che non abbia nulla da nascondere e sia onesto coi propri
cittadini avrebbe organizzato sul proprio sito web una pagina in cui
inserire uno dopo l'altro in rigoroso ordine cronologico TUTTI i
documenti pubblicati via via che erano scambiati tra i vari enti
protagonisti. Quel sito non esiste. Abbiamo fatto un accesso agli atti
per avere copia del ricorso ma non ce l'hanno ancora spedito DOPO un
mese dalla sua (del ricorso) presentazione: cosa c'é da nascondere?.
Il sindaco ha esordito con dieci minuti di un soliloquio del cui
contenuto non s'è compreso nulla. Ascoltandolo ci è venuta in mente una
scena dei Legnanesi quando il Giovanni entra in scena farfugliando
veemente qualcosa finchè la Teresa -che lo ascolta e guarda con gli
occhi sbarrati- lo interrompe: Giovanni ogni tanto infila una vocale
nel discorso che così lo capiscono anche gli altri!. Su youtube trovate
lo spezzone.
(...)
RADDOPPIO FERROVIARIO: PERCHE' IL RICORSO VERRA' RESPINTO
La maggioranza di Vivere Curno ha sempre giocato a doppia tripla
quadrupla faccia rispetto al raddoppio ferroviario mescolando ideologia
furbizie bugie silenzi opportuni. Adesso è arrivata al dunque con la
presentazione del ricorso contro l'opera visto che è fallita la
vittoria di Majorino alla presidenza della Regione. Anche se Majorino
quando venne a Curno fece capire perfettamente che dei problemi di
Curno non gli importava nulla visto che “il problema” erano i perenni
ritardi in danno dell'utenza sulle linee ferroviarie tra Bergamo e
Milano.
Il Comune di Curno nel ricorso denuncia che il progetto del raddoppio
sarebbe in contrasto coll'accordo stato regione trenord rfi che
prevedeva il miglioramento del servizio locale. Dalla bocca delle
sindache Serra e Gamba ed anche il figlio di quest'ultima Saccogna
-sindaco pure lui- e da quelle di tutta la tribù del loro coro non è
MAI uscita l'informazione per cui il progetto prevede che al termine
dell'opera transiteranno tra Ponte e Bergamo 144 convogli al giorno.
Dividendo per dodici o quattordici ore quei 144 convogli significa che
transiteranno su Curno uno treno ogni 6-7 minuti.
(...)
PGT: LE STRANE IDEE DELL'ASSESSORE
Nell'assemblea del 24 marzo l'assessore all'urbanistica Pelliccioli ha
esposto le SUE idee per il nuovo PGT, fatto che non aveva mai
comunicato nella campagna elettorale al di la di generici discorsi da
parte di un ex-sindaco che deve maestro nel dire e nel non dire. Idee
SUE visto che all'assemblea oltre mancare la cittadinanza (una ventina
di presenze) mancava il sindaco e tutto il resto della giunta. Del
resto il lavoro sporco -quello di procurare denari per dare soldi al
pelabrocchi individuati dai servizi sociali- è delegato al consigliere
Crotti che di cappellate ne ha già inanellate un paio. Una è la
distruzione del boschetto presso il CVI1 (non c'erano riusciti ne i dc,
ne i leghisti c'è riuscito uno eletto coi voti del CSX!) e adesso si
sta preparando ad approvare l'ecomostro sull'ex casa Naldi. Ce in corso
un'altra in un vicolo nascosto dove vox populi declama sia stato
commesso un illecito edilizio che viene sanato con una richiesta di
modifica della casa appena terminata e mai abitata ma invero realizzata
difforme dal progetto.
(...)
NEL 2023 UN SINDACO REPUBBLICANO CONVOCA UNA ASSEMBLEA PUBBLICA SULLA SCUOLA REPUBBLICANA ALL'ORATORIO
a Lampedusa che giustamente non può conoscere la Costituzione italiana,
mi pare non abbia la necessaria e OBBLIGA TORIA “sensibilità
istituzionale” nel praticare il proprio ruolo di sindaco.
Il quale sindaco ha giurato sulla Costituzione italiana nelle mani di un Prefetto e non in quelle del Vescovo.
Dunque il sindaco Saccogna, che rappresenta la Repubblica italiana nel
paese bello da vivere, non ha capito la gaffe (usiamo un termine
elegante) nell’iniziativa di convocare questa assemblea sul problema
che la scuola elementare di Curno perde il 40% dei suoi potenziali
utenti anziché in uno spazio comunale, l’ha convocata all’Oratorio
parrocchiale. Meno male non nel tinello del curato.
(...)
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COLLEGAMENTO ALLA CARTA DEL PERCORSO CICLO PEDONALE DA CURNO ALL'ADDA LUNGO IL FIUME BREMBO
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NEL 2023 UN SINDACO REPUBBLICANO CONVOCA UNA ASSEMBLEA PUBBLICA SULLA SCUOLA REPUBBLICANA ALL'ORATORIO
a Lampedusa che giustamente non può conoscere la Costituzione italiana,
mi pare non abbia la necessaria e OBBLIGA TORIA “sensibilità
istituzionale” nel praticare il proprio ruolo di sindaco.
Il quale sindaco ha giurato sulla Costituzione italiana nelle mani di un Prefetto e non in quelle del Vescovo.
Dunque il sindaco Saccogna, che rappresenta la Repubblica italiana nel
paese bello da vivere, non ha capito la gaffe (usiamo un termine
elegante) nell’iniziativa di convocare questa assemblea sul problema
che la scuola elementare di Curno perde il 40% dei suoi potenziali
utenti anziché in uno spazio comunale, l’ha convocata all’Oratorio
parrocchiale. Meno male non nel tinello del curato.
Mi pare alla Marigolda ci sia una sala civica, ci siano i tendoni del
tennis, ci sia il padiglione pagoda (va bene: è scoperto ma ci sono i
giubbini per i freddolosi) e -udite! udite!- c’è persino la scuola
elementare Giovanni XXIII che è di proprietà comunale. E c’è pure una
palestra comunale nei pressi.
No. Il sindaco repubblicano convoca una assemblea pubblica sulla crisi di una scuola pubblica… all’oratorio parrocchiale.
Sindaco: impari a rispettare la Costituzione e poi -magari- vedrà che dal 40% degli utenti fuggiaschi ne recupererà qualcuno.
Il problema è che dentro la giunta Saccogna questo mancanza di
sensibilità istituzionale NON è solo del sindaco ma è anche quello del
capogruppo consigliare della maggioranza Ravasio.
Il quale Fabio Ravasio in quanto consigliere comunale e capogruppo
della maggioranza INVECE di richiamare la ditta che fa lo spazzamento
stradale a rispettare il contratto, organizza un gruppo di volontari
per… pulire le piazze e le vie del paese bello da vivere.
Sarebbe il caso che questa maggioranza partecipi a un corso di
EDUCAZIONE CIVICA dove impari a comprendere il ruolo dello Stato e
quello dei Cittadini e quello della Chiesa e che ciascuno adempia fino
in fondo ai propri DOVERI istituzionali.
Vivere Curno e i suoi sindaci hanno la buona abitudine di scegliere i
professionisti tra quelli che costano di meno pensando di fare la
figura dei bravi risparmiatori. Magari non hanno compreso che i
professionisti che costano meno o quelli scelti per caso costano
appunto di meno perché… sono i meno preparati e quindi debbono fare il
prezzo più basso per mettere assieme il pranzo e la cena. Oppure farsi
portare il pranzo dal Comune.
Detto questo sommariamente ricordiamo gli studi fatti fare dalla
sindaca Gamba sui CVI per decidere il prezzo di assegnazione che poi
sono finiti tutti nel cestino e i CVI assegnati a gratis praticamente.
Ricordiamo che il sindaco ha fatto scrivere nel ricorso contro il
raddoppio ferroviario che RFI-Regione-Trenord NON avrebbero fatto uno
studio sulle conseguenze sul traffico locale a seguito della chiusura
dei due passaggi a livello.
Saccogna e la sua maggioranza non hanno capito che in genere l’oste loda il proprio vino. Se del caso.
Serra e Gamba prima e Saccogna quando ha saputo del problema DOVEVA
incaricare degli “sprovveduti” trovati per strada al minor costo
possibile – per esempio un Politecnico di Milano- per fare lo studio
dell’impatto sul traffico alla chiusura dei due PL. Magari aggiungere
all’incarico anche quello di studiare delle soluzioni.
Invece mentre il trio ha scialato cogli studi sui CVI si è scoperto col
braccino corto davanti alla bazzeccola della chiusura dei due PL e li
si ci sono messi gli architetti di maggioranza a disegnare sottopassi,
spostare sottopassi, decidere che li va bene e la non va bene.
Li voglio il sottopasso con le begonie e la voglio il sottopasso ciclabile per portare la barella in bicicletta all’ospedale.
Ecco: tornate a scuola a imparare Educazione Civica. Chiamate uno di quelli bravi, non quello che costa di meno.
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RADDOPPIO FERROVIARIO TRA BUGIE E SILENZI
Dopo l'assemblea di mercoledì 22 marzo organizzata dal sindaco Saccogna
per informare i cittadini sull'evoluzio- ne della questione “raddoppio
ferroviario” e l'illustrazione del ricorso presentato dal Comune contro
l'opera la maggioranza di Vivere Curno esce con la usuale figuraccia
dell'incompetente e della poca o nulla trasparenza. Partiamo da qui.
Un comune che non abbia nulla da nascondere e sia onesto coi propri
cittadini avrebbe organizzato sul proprio sito web una pagina in cui
inserire uno dopo l'altro in rigoroso ordine cronologico TUTTI i
documenti pubblicati via via che erano scambiati tra i vari enti
protagonisti. Quel sito non esiste. Abbiamo fatto un accesso agli atti
per avere copia del ricorso ma non ce l'hanno ancora spedito DOPO un
mese dalla sua (del ricorso) presentazione: cosa c'é da nascondere?.
Il sindaco ha esordito con dieci minuti di un soliloquio del cui
contenuto non s'è compreso nulla. Ascoltandolo ci è venuta in mente una
scena dei Legnanesi quando il Giovanni entra in scena
farfugliando veemente qualcosa finchè la Teresa -che lo ascolta e
guarda con gli occhi sbarrati- lo interrompe: Giovanni ogni tanto
infila una vocale nel discorso che così lo capiscono anche gli altri!.
Su youtube trovate lo spezzone.
Poi il giovanotto ha ingranato un po' meglio -per fortuna fa l'avvocato
e dovrebbe avere una parlantina sciolta- e ci ha comunicato i tre
motivi del ricorso. Primo: il progetto di raddoppio ferroviario tra la
città e Curno non rispetta l'accordo stato regione ferrovie in ordine
al rafforzamento del trasporto locale. Secondo: il progetto è fatto
male ed ha subito ampie critiche da parte del consiglio superiore dei
lavori pubblici. Terzo: non lo scrivo perché non l'ho compreso ma era
meno importante dei rimanenti.
La serata si è trascinata come una risacca finchè abbiamo ricordato che
quando nel progetto di raddoppio viene previsto che alla fine
dell'opera transiteranno 144 treni al giorno più o meno concentrati in
una dozzina di ore – vale a dire un treno ogni CINQUE minuti- quindi
non si può parlare -con questo livello di frequenze- di mancato
rafforzamento del trasporto locale perché RFI+Trenord non mettono sui
binari il tram-treno di cui sono innamorate le madamine indigene.
Non siamo intervenuti sul secondo punto: il progetto sarebbe fatto male
perché ha subito ampie critiche da parte del consiglio superiore dei
lavori pubblici. Prima di tutto perché il progetto è stato rivisto p.e.
dopo le osservazioni in ordine al ponticello del Polaresco. Secondo
perché il progetti Italferr-RFI sono dei puzzle – vale a dire ogni
singola opera ha un progetto-modello standard che i progettisti
assemblano via via anche per ridurre tempi e costi (RFI esiste da oltre
un secolo anche quando non c'erano i PC).
La questione è che mentre Italferr-RFI componevano il proprio puzzle il
Comune di Curno NON ha saputo che pesci prendere in ordine alla
soluzione dei problemi viabilisti correlati alla chiusura dei due
passaggi a livello.
L'ass. Conti con la sindache Serra e Gamba e adesso l'ass. Pelliccioli
col sindaco Saccogna si sono trastullati sul disegnino dei sottopassi
-oh! come siamo bravi noi!!!- ma non hanno avuto l'INTELLIGENZA e la
MODESTIA di nominare in tecnico (non c'è un Politecnico all'UniBG?) che
studiasse la viabilità e desse i debiti suggerimenti.
Idem ha fatto la minoranza consigliare che pure essendo politicamente
omogenea con la maggioranza in Regione -proprio perché tutti i politici
curnesi sono considerati inaffidabili– non vengono nemmeno presi in
considerazione.
Il nostro intervento ha fatto incacchiare l'ex sindaca Gamba che è
intervenuta contestandoci che l'incremento del trasporto locale non
avviene solo coll'aumento del numero dei convogli ma… se non c'è il suo
tram-trenino non ce n'è per nessuno. Sulla stazione nel prato
degli asinelli è stata folgorante: ce l'hanno chiesta i centri
commerciali e i loro 3000 mila dipendenti così possono arrivare a
lavorare in treno. Mai s'era sentita cacchiata maggiore: che fa il paio
con quella dell'ass. Conti che pensava che i parenti dei degenti in
ospedale ci andassero in bicicletta sulle sue mai finite piste
ciclabili oppure quella della vasca d'idromassaggio nella nuova Rodari
oppure quella della fermata del treno all'ospedale: meno di 100
passeggeri al giorno contro i 3000 mila del bus.
A un certo punto ha sparato il suo uppercut: abbiamo fatto una
indagine. Infatti le indagini delle Gamba- vedi CVI1, CVI2, Autismo,
ecc.- sono finite tutte nel cestino.
La Gamba ha mostrato platealmente sia la sua ignoranza in materia
ferroviaria (c'è una legge nazionale per cui i treni non possono
viaggiare sui binari dei tram e viceversa) ma anche la sua storica
incapacità a capire i problemi nei vari contesti: e questa è la ragione
per cui Bergamo ha sfanculato Curno lasciandoci da soli, Mozzo ha
sfanculato Curno lasciandoci da soli, Ponte ha sfanculato Curno
lasciandoci da soli. Della serie: con dei matti come voi meglio
restiate da soli!.
Non poteva mancare l'intervento del capogruppo consigliare di Vivere
Curno mons. Fabio Ravasio il quale s'è mostrato stupito perché il
progetto del raddoppio sia stato fatto dei tecnici RFI e la commissaria
dei lavori sarebbe la stessa Ad di RFI Fiorani. Secondo Ravasio la Fiat
anziché farsi progettare le auto dai proprio uffici dovrebbe fare un
appalto europeo o internazionale. Leggermente fuori.
Nel dibattito non poteva mancare la voce “politica”. Così sono
intervenuti il distruttore della sinistra a Curno – al secolo Giuseppe
Pelizzoli- il quale in 50 anni NON ha MAI fatto inserire nel PRG.PGT la
stazione dei treni e solo adesso che ha venduto il suo bar ai cinesi
vuole la stazione ferroviaria in paese.
E' intervenuto pure il capogruppo della minoranza consigliare attuale
Giovanni Locatelli il quale ha sviolinato la maggioranza e il comitato
“treno si ma non così” salvo il fatto che anche lui è della stessa
pasta politica di quelli che in 15 anni non ha mai inserito nel PRG-PGT
la stazione.
Insomma ci siamo confermati essere … dei "farò".
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RADDOPPIO FERROVIARIO: PERCHE' IL RICORSO VERRA' RESPINTO
La maggioranza di Vivere Curno ha sempre giocato a doppia tripla
quadrupla faccia rispetto al raddoppio ferroviario mescolando ideologia
furbizie bugie silenzi opportuni. Adesso è arrivata al dunque con la
presentazione del ricorso contro l'opera visto che è fallita la
vittoria di Majorino alla presidenza della Regione. Anche se Majorino
quando venne a Curno fece capire perfettamente che dei problemi di
Curno non gli importava nulla visto che “il problema” erano i perenni
ritardi in danno dell'utenza sulle linee ferroviarie tra Bergamo e
Milano.
Il Comune di Curno nel ricorso denuncia che il progetto del
raddoppio sarebbe in contrasto coll'accordo stato regione trenord
rfi che prevedeva il miglioramento del servizio locale. Dalla bocca
delle sindache Serra e Gamba ed anche il figlio di quest'ultima
Saccogna -sindaco pure lui- e da quelle di tutta la tribù del loro coro
non è MAI uscita l'informazione per cui il progetto prevede che
al termine dell'opera transiteranno tra Ponte e Bergamo 144
convogli al giorno. Dividendo per dodici o quattordici ore quei 144
convogli significa che transiteranno su Curno uno treno ogni 6-7 minuti.
Sostenere nel ricorso che il progetto non soddisfa la soluzione del
trasporto locale con un treno ogni 6 minuti (il triplo dei bus)
significa raccontare una balla e dare un assist formidabile a
Trenord+RFI. Sconfitta prevedibile.
Sostenere che il progetto prevederebbe una spesa di oltre 200 milioni
applicata a una piccola tratta del percorso tra BG>MI e sarebbe in
contraddizione coi pareri del Ministero appare prima vista buonsenso
salvo il fatto che la controparte risponderà che (1) vista la
quantità di ponti e viadotti storici protetti dalle belle arti per
ristrutturare la tratta occorrerà almeno un miliardo di euro e (2) non
esiste ancora un accordo sul come risolvere l'attraversamento del fiume
Adda tra Calusco e Paderno. Pertanto i 200 milioni servono a finire una
tratta e si spera che nei 3-5 anni dei lavori vengano recuperati anche
gli altri 800 milioni e trovate le soluzioni per i viadotti di Mozzo
Ponte san Pietro e Calusco-Paderno. Sconfitta prevedibile.
Sostenere come fa il Comune di Curno che nel progetto Trenord non si
sarebbe tenuto conto sia della viabilità curnese che della frattura
indotta dalla abolizione dei passaggi a livello appare a prima vista
sensato ma la controparte risponderà che (3) in 56 anni di
pianificazione (1967-2023) Curno non ha MAI inserito nei piani ne gli
spazi per le soluzioni viabilistiche ne quelli per la stazione. Per di
più anche la ricostruzione della Caserma dei CC ha occupato uno spazio
del sedime ferroviario che adesso impedisce il raddoppio. Sconfitta
prevedibile.
Treno pesante o tram-treno. Altra sconfitta. In Italia la legge
vieta che le linee ferroviarie tranviarie e metropolitane siano
collegate tra di loro e i convogli interscambiabili. Figurarsi se il
Parlamento nazionale cambia questa norma (che vige in molti stati
europei) per le esigenze del Comune di Curno. Sconfitta prevedibile.
Se poi il Comune di Curno pensa o spera che venga fermata l'opera
perché il paese verrà spezzato in due parti meglio metta via il
pensiero.
La soluzione proposta per il passaggio a livello di via Fermi è del
tutto cervellotica dal momento che le pendenze stradali, i problemi di
evacuazione delle acque piovane, quelle degli accessi ai centri
commerciali adiacenti sono tali da porre un serio problema di
incolumità pubblica e accessibilità. La proprietà Caprotti-Esselunga
prenderà per le orecchie il ministro Salvini e i suoi luogotenenti in
Regione Lucente e Terzi.
Il trio Serra Gamba e Saccogna asseriscono che l'ospedale non
gradirebbe-accetterebbe una bretella di collegamento tra via
Ruffilli-sud e la rotonda sulla circonvallazione Leuceriano in quanto
eccessivamente trafficata (ma le due signore avevano anche detto che
non era gradita dal Comune di Bergamo e di Treviolo). Motivazioni
(quelle dell'ospedale) del tutto non veritiere dal momento che il
traffico sulla “rotondina” tra via Bergamo-Fermi-Meucci è assolutamente
più piccola ma più traffica di quella dell'ospedale.
Serra Gamba e Saccogna fingono di non sapere che qualche maggioranza
del Comune di Curno ha consentito coi vari PRG il RE-stringimento della
via Marconi all'altezza della casa Farina (non è stata riprogettata
dall'ex ass. Conti?) ragion per cui adesso ha una sezione compatibile
con una sola corsia di marcia e pista ciclabile. Non c'è posto nemmeno
per un marciapiedi.
La stazione nel praticello degli asinelli. In paese destra e sinistra
NON hanno MAI voluto la stazione in centro al paese. Davanti a tutti
col bandierone dei contrari c'era il cartolaio Foiadelli, di fianco
c'era il comunista Pelizzoli. Non senza dimenticare il prestinaio
Locatelli e le microimprese edili come quella dei Conti. C'è
stata tutta una generazione di bottegai e piccoli operatori che hanno
sempre voluto tenere sotto il loro controllo le risorse che la
popolazione -passata dalla condizione mezzadrile a quella operaia-
poteva-doveva spendere in paese. Risorse che potevano essere i libri di
scuola, il pane e lo zucchero e le aringhe fino al calicino al bar per
finire nelle abitazioni: che potevano essere edificate solo da soggetti
bene ammanigliati e vendute prezzi di amatore per massimizzare i
profitti del costruttore e della rendita. I cittadini come massa da
mungere fino all'ultima lira e quindi la presenza di una stazione
significa un “liberi tutti” che svuotava la bottega. Non hanno
mai accetto la sconfitta neanche con l'avvento del grande commercio che
la massa dei cittadini consumatori vedeva come una liberazione dalla
rapina quotidiane ed obbligata degli operatori locali.
L'ex sindaca Gamba ha dichiarato che la stazione nel prato degli
asinelli era stata financo chiesta dalla grande distribuzione per
servire la manodopera e i consumatori: non si è compreso se voleva
prendere per il culo i Curnesi oppure ha rifatto la prassi delle
consulenze sull'assegnazione dei CVI tutte finite nel cestino delle
balle.
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PGT: LE STRANE IDEE DELL'ASSESSORE
Nell'assemblea del 24 marzo l'assessore all'urbanistica Pelliccioli ha
esposto le SUE idee per il nuovo PGT, fatto che non aveva mai
comunicato nella campagna elettorale al di la di generici discorsi da
parte di un ex-sindaco che deve maestro nel dire e nel non dire. Idee
SUE visto che all'assemblea oltre mancare la cittadinanza (una ventina
di presenze) mancava il sindaco e tutto il resto della giunta.
Del resto il lavoro sporco -quello di procurare denari per dare soldi
al pelabrocchi individuati dai servizi sociali- è delegato al
consigliere Crotti che di cappellate ne ha già inanellate un paio. Una
è la distruzione del boschetto presso il CVI1 (non c'erano riusciti ne
i dc, ne i leghisti c'è riuscito uno eletto coi voti del CSX!) e adesso
si sta preparando ad approvare l'ecomostro sull'ex casa Naldi. Ce in
corso un'altra in un vicolo nascosto dove vox populi declama sia stato
commesso un illecito edilizio che viene sanato con una richiesta di
modifica della casa appena terminata e mai abitata ma invero realizzata
difforme dal
progetto.
Il nostro (Pelliccioli) ha messo assieme quel mostricciattolo
burocratico che vedete nel riquadro verde (non esiste delibera di
consiglio comunale) che governerà tutto il processo di attuazione del
futuro PGT per cui i contadini di Curno dovranno farsi carico del
riscaldamento globale, della biodiversità e del problema dell'acqua per
far si che industrie centri commerciali e l'edilizia residenziale
privata possono farsi il rispettivo greenwashing. Il mantenimento del
mostriciattolo è mascherato coi progetti finanziati dalla Fondazione
Cariplo (un ente lottizzato tra i partiti fino allo stremo) usando i
profitti di Intesa San Paolo.
In buona sostanza il Comune finora ha rilasciato permessi di costruire
a gogo sia alle clientele politiche della attuale maggioranza (che
viene dalla giunta Morelli in cascata) che alle vecchie clientele
politiche delle precedenti maggioranze senza preparare un solo metro
quadrato di verde e adesso Pelliccioli vuole mettere le mani sui
terreni altrui e pretende che i contadini smettano di fare gli
imprenditori agricoli e si mettano a curare i propri terreni per conto
del comune finanziati -udite!- dai soldi del PNR e forse di qualche
privato. Cioè zero.
Cioè. Un paese che è stato ridotto a uno straccio dalle mani ignoranti
di un assessore Conti che in trent'anni ha curato solo gli interessi
dei centri commerciali e di pochi palazzinari dove la maggiora parte
delle strade comunali nelle zone residenziali non hanno una sezione
adeguata, non hanno dei marciapiedi, non ci sono parcheggi e
neanche giardini che dovrebbe essere quindi oggetto di finissime cura e
manutenzione come se fosse un arazzo Gobelins viene programmaticamente
abbandonato a se stesso e questo -senza nemmeno interpellare gli
interessati- decide da solo che i coltivatori diretti dovranno
mettere i propri terreni a disposizione di tutti per salvare il pianeta
e soprattutto per garantire un malloppone di euro come parcelle
professionali al gruppo di scappati di casa riuniti nell'elenco del
bollo verde.
Mi sa che qualcuno ha bisogno di uno di quelli bravi.
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