IL COMUNE VA PER AVVOCATI
Aggiornamenti sulla telenovela della nuova scuola elementare
Rodari .
Con una lettera lunga 15 pagine -datata 24 giugno 2019- spedita
via PEC a una dozzina di indirizzi che diamo per una lettura dilettevole:
1- Veneziana Restauri Costruzioni srl, con avv. Fabio Lena
2 - arch. Belloni Paolo, con avv. Anna Berrà
3 - arch. Massimo Bossaglia, con avv. Girolamo de Rada
4 - ing. Fabio Mancia, con avv. Federica Maucci
5 - Helvetia Compagnia svizzera di Assicurazioni, con avv. Laura
Ceccarelli e avv. Ruggero Barile
6 - Digierre 3 srl, con avv. Paola Guarneri
7 - ing. Ferruccio Galmozzi, con avv. Paola Guarneri
8 - ing. Fabio Corbani, con avv. Paola Guarneri
9 – arch. Insurance (eu) dac, con avv. Giancarlo Lombardi
10 -Sara assicurazioni spa, con avv. Luigistelio Becheri
11 -Generali Assicurazioni spa
12 –
Assicurazioni Coface spa
il
Comune di Curno “ ai sensi e per gli effetti di cui
all’art. 102, comma 5, del Dlgs 18 aprile 2016 n.50 (ex art. 141, comma 10, del
Dlgs 12 aprile 2006 n. 163) e agli articoli 1667,1668 e 1669 del codice civile,
invita l'impresa appaltatrice e i progettisti / direttore dei lavori - secondo
le rispettive competenze -a eliminare le difformità, i vizi e i difetti
dell’opera, come sopra elencati, entro il 24 settembre 2019 dal ricevimento
della presente; si invita altresì il Collaudatore Ing. Fabio Mancia a
verificare il compimento e l’efficacia degli interventi suddetti. La scrivente Amministrazione si riserva di chiedere il
rimborso delle spese sostenute per gli interventi di riparazione fatti eseguire
in via d’urgenza ad altre ditte, a causa del mancato intervento della VRC,
fatto salvo il risarcimento dei danni, a sensi i dell’art. 1668 C.C.”.
Ne è nata una causa civile che ha generato un accertamento tecnico
preventivo – lungo 104 pagine oltre a un CD con un filmato- disposto dal
giudice istruttore Giovanni Panzeri ed affidato all’arch. Fabio Danesi al
termine del quale il Danesi conclude che la quantificazione degli interventi
necessari alla risoluzione dei vizi e difetti rilevati dal CTU comporta una
spesa di € 36.300,00 e la quantificazione degli interventi necessari alla
risoluzione dei vizi e difetti non rilevati in quanto già risolti dal Comune
hanno comportato una spesa di € 22.000,00 per un totale degli interventi di € 58.300,00. E arch. Danesi
(salomonicamente) affida al Giudice di stabilire quanto tocchi rimborsare l’uno
e l’altro e quell’altro.
E ciao statemi bene tutti.
Ricordiamo per chi non lo sapesse che questa scuola nacque per
decisione della giunta di Anna Maria Morelli -una giunta di centrosinistra che
terminò il mandato- nella primavera del 2007) - quando era assessore alla
pubblica istruzione e collaterali la professoressa Perlita Serra. La quale
diverrà sindaco cinque anni dopo la fine del primo mandato- nel maggio 2012
avendo come assessore alla PI la dott.ssa Gamba che diverrà sindaca nel giugno
2017 seguita dall’attuale sindaco avv. Andrea Saccogna figlio della
predecessora Gamba.
Tra la giunta Morelli e quella Serra ci fu la giunta di Angelo
Gandolfi di centrodestra che cadde pochi giorni prima del termine del mandato
per una crisi politica interna formalmente per ragioni urbanistiche.
Quindi una costruzione iniziata nel 2007 risulterà alla fine
terminata (coi difetti elencati della relazione Danesi e senza la palestra) nel
2017 mentre la costruzione della palestra terminerà nel 2022. Tutto questo
tempo tenendo conto che il Comune disponeva dei fondi necessari tranne quelli
della palestra pervenuti dallo Stato nel 2020.
Tutto il circo politico mediatico di centrosinistra che sosteneva
la giunta Morelli aveva negli anni precedenti condotto una aggressiva polemica
politica contro la Lega per la costruzione della Biblioteca (che nel 2007 aveva
anch’essa il cantiere bloccato) perché quella costruzione sottraeva lo spazio
verde alla scuola media. Intanto che la Lega approvava e appaltava la
biblioteca procedeva ad acquistare dal privato l’amplissima area tra le scuole
medie e la via Carlinga per metterla a disposizione come “spazi esterni” sia
alla scuola media che alla biblioteca.
Per mera vendetta politica la maggioranza di centrosinistra
sindaca Morelli decise -assieme al preside delle medie Franco Gatti- che
quell’area anziché restare destinata alla scuola ed alla biblioteca venisse
interamente occupata da una nuova scuola elementare in sostituzione di quella
in via DeAmicis. L’assessora Perlita Serra assieme alla collega Morelli decisero di affidare la progettazione della nuova scuola ad un
soggetto loro fidato e -nel rispetto della sensibilità ambientale di quella
giunta- la giunta Morelli decise che la nuova scuola fosse
(1) un fabbricato monopiano a livello lungo la bellezza di 160
metri,
(2) le aule dovevano avere le finestre rivolte a nord
(3) le aule fossero disposte a ventaglio nel prato poggiando su un
corridoio dritto lungo quasi 160 metri
(4) successivamente
dovettero aprire dei lucernari sul tetto per illuminare le aule
(5) erano previsti dei mini cavedi con pavimentazione in legno
esposti alle acque piovane
(6) c’era anche una vasca di idromassaggio (finora mai utilizzata)
(7) serramenti in legno aggettanti direttamente sul prato
(8) aula PC accessibile anche ad esterni
(9) palestra con incorporata pista di discesa (poi abolita in fase
di costruzione)
(10) due allacciamenti fognari eseguiti in tempi differenti in
quanto uno non sufficiente
(11) due allacciamenti elettrici
(12) pannelli solari posati orizzontali per ridurre al minimo il
rendimento
(13) un forte elemento quale il “Muro di Auschwit” lungo via Carlinga
(14) la palestra dai muri a wafer (14) le pareti di legno lungo
via Carlinga
(15) un doppio sistema di riscaldamento (scuola e palestra).
(16) anziché dare al mega corridoio la pendenza naturale del
terreno venne mantenuto orizzontale col risultato che a sud il piano risulta
due metri e mezzo più alto di quello della scuola.
Se andare ad occupare l’area che era stata acquistata
dall’amministrazione leghista per metterla a disposizione della scuola media e
della biblioteca era una pura vendetta cattocomunista con l’arrivo della giunta
Gandolfi scattò la vendetta del trio dei fratellini d’italia che al tempo erano
bene dissimulati in una listarella con un solo rappresentante in consiglio
comunale. Ma le due sorelline d’italia amiche politicamente intime del sindaco
Gandolfi altrettanto fratellino d’Italia che hanno bottega proprio sulla
direttrice tra la chiesa e la vecchia Rodari non potevano sopportare la perdita
della brada fauna che correva a scuola la mattina traversando (la popolazione scolastica
sarebbe affluita alla new Rodari NON passando più davanti alla bottega delle sorelline d’italia) e quindi
ecco che anche la costruzione della new Rodari si blocca.
Col tragico intermezzo di un muratore che muore sul cantiere per
un infarto che appare a prima vista come un incidente sul lavoro.
Che un fabbricato sia progettato da architetti e costruito da
imprese edili è normale ma che la progettazione fin dall’inizio sia stata
effettuata con criteri assurdi per pura imposizione politica e sia apparsa fin
da subito piena dei difetti che poi emergeranno via via platealmente e saranno
amplificati dal blocco del cantiere e dalla riassegnazione ad altra impresa lo
si evince sia dall’intervento della Techne che dalla relazione Danesi.
Oltre ai difetti di una progettazione non all’altezza (non “matura”) rispetto alla risoluzione dei
particolari più difficili (i cavedi interni, il rivestimento di legno, le
scossaline, la rete degli scarichi delle acque bianche e nere, ecc.) quattro
sono quelli maggiori:
(a) l’enorme spreco di spazio verde [semmai occorreva pensare a
una scuola di due piani se non tre per mantenere la maggior quota possibile di
verde]
(b) sfruttare la naturale pendenza del terreno trasmettendola al
corridoio interno [se si voleva fare lunga 160 mt],
(c) materiali di finitura esterna non all’altezza [ non siamo a Selvino…],
(d) la palestra con la pista di discesa [indefinibile]
(e) il “Muro di Auschwit” e l’insieme che ne fa una sorta di
galera da cui impedire la fuga degli sfortunati alunni
(f) l’esecuzione degli impianti non seguita con la debita
attenzione e terminata in epoche con tecnologie differenti.
Poi venne lo stravento del 26 giugno 2016 che scaricò su
Curno 116 mm di pioggia in circa 90 minuti contro una media (su 50 anni)
di 143 mm nell’intero mese di giugno. Il sistema di asportazione delle acque
piovane della nuova scuola elementare di via IV Novembre era calcolato per
asportare 100mm per ora. Quindi a parere del progettista e direttore lavori era
stato progettato con giusto ed ampio margine, margine di sicurezza superato
dall'eccezionalità dell'evento meteorico. C'è qualcosa che non quadrò. 116 mm
in 90 minuti fanno 77mm all'ora. Com'è che un impianto fatto per
asportare fino a 100mm/ora non è stato in grado di allontanarne 77?.
Si scoprirà poi che il sistema era in buona parte otturato da solo
negli anni di fermo del cantiere senza che nesusno avesse idea di andare a
vedere prima dell’accidente meteorico.
Scrive la direzione lavori che i sopralluoghi effettuati hanno consentito di
verificare che le infiltrazioni sono state determinate da un rialzamento del
livello di acqua nel cortile con conseguente passaggio dell'acqua all'interno”
tramite la porta principale di ingresso. Da qui i danni praticamente a gran
parte delle pavimentazioni delle aule ed uffici. Danni si sono verificati
anche per infiltrazioni da alcune parti della copertura (anche in lavorazione)
ed anche da sottoterra alle pavimentazioni in legno.
Cioè: un temporalone allagò l’intera scuola con infiltrazioni da
sopra e da…sotto.
Il tutto terminerà tarallucci e vino. Invece di addebitare
all’impresa che aveva in mano il cantiere al momento dell’alluvione che creò
danni elevatissimi il Comune provvide a pagarli in attesa di una compensazione
mai pervenuta dalla Regione.
Una scuola costata l'ira di dio a metro quadrato
e con una storia del cantiere altrettanto difficoltosa che si distende per la
lunghezza di 1,5 volte un campo di calcio: tanto per non occupare suolo.
Durante la costruzione – nell'ultima fase - il cantiere della scuola viene
allagato durante uno stravento estivo e le riparazioni costeranno al Comune la
bellezza di 160mila euro. Nel baillamme di perizie appare chiaramente che
(1) il progetto prevedeva degli spazi più bassi
del terreno ed era ovviamente a rischio di allagamenti
(2) l'impresa che gestiva il cantiere era
responsabile dei danni che vi succedevano
(3) il sistema di raccolta e smaltimento delle acque
piovane del piazzale non bastava a raccogliere e smaltire le piogge.
L'allagamento provoca anche una alluvione di
perizie cartacee del tutto inattendibili dal momento che NON esistendo in paese
una stazione meteo, nessuna previsione meteo sulle precipitazioni durante un
temporale risulta attendibile. Alla fine la sindaca Serra, anziché avviare una
causa contro l'impresa che aveva in mano il cantiere, addossa al Comune i
160mila euro di spesa pur di finire alla svelta l'opera. Noi abbiamo sempre
sostenuto che le perizie sulle piogge erano del tutto inattendibili così come l'impresa
doveva rifondere le spese dei danni. La Serra pur di aprire la scuola
durante il suo mandato supera tutto per la sola ragione ideologica: sventolare
la bandierina dell'inaugurazione. In teoria la Regione avrebbe dovuto versare
qualche soldo per i danni da quello stravento, ma non si è mai saputo nulla.
Cosa fatta capo ha e solo per capriccio politico ideologico della Serra.
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