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CONCORRENZA
SPIETATA
COL COVID
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SE IL GIORNO DELLA MEMORIA DIVENTA COME SANREMO
Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e senatrice a vita: "una come
me ritiene che tra qualche anno ci sarà una riga tra i libri di storia
e poi più neanche quella. Le iniziative che possono venire da una
vecchia come me a volte sono noiose per gli altri, questo lo capisco
perfettamente, so cosa dice la gente del Giorno della Memoria. La gente
già da anni dice, 'basta con questi ebrei, che cosa noiosa”. Dei 776
bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati a
Auschwitz, Liliana è tra i soli 25 sopravvissuti. Fino alla fine degli
anni '80 Liliana Segre era una perfetta sconosciuta. Poi è diventata la
protagonista della shoah.
Alle preoccupazioni di Segre ha risposto il ministro dell'Istru-
zione, Giuseppe Valditara, affermando che quanto detto dalla senatrice
rispetto alle poche informazioni sui libri di storia "è molto grave,
serio ed è verissimo". E ancora: "In Europa moltissimi ragazzi, con
percentuali preoccupanti, neanche sanno che sia esistita la Shoah. E
c'è anche il problema di un antisemitismo di ritorno, dobbiamo far sì
che la memoria non passi e nelle scuole si ricordi che cosa è stato
l'Olocausto". Il ministro ha quindi annunciato che il suo ministero
stanzierà alcuni milioni di euro per aumentare i viaggi degli studenti
ad Auschwitz”.
(....)
CI HANNO BAGNATO IL NASO UN'ALTRA VOLTA
La costruzione della passerella sul torrente Quisa per collegare
l'Isolotto di Ponte san Pietro col territorio di Curno è stata una
abilissima giustificazione per distribuire ad una serie di personaggi –
i grandi esperti e tecnici- un pacco di incarichi per “studi di varia
natura” che alla fine si sono rivelati tutti dei “copia&incolla” di
lavori già pubblicati senza citare l'autore originale.
L'unico studio che meritava attenzione -quello sull'idraulica del
torrente in quella zona- viste le esondazioni e i danni che aveva
inferto in anni assai recenti specie alla sponda sinistra [la corrente
era arrivata a livello del pavimento della stalla Colombi] ha copiato
anch'esso una vecchia pubblicazione e difatti hanno sbagliato il
progetto della passerella sia per i livelli che per la struttura. Circa
la struttura è stata una fortuna per la carpenteria che l'ha realizzata
visto che il ferro… si vende a peso e quindi più ce n'è meglio è per
la carpenteria. Sul livello di posizionamento c'è solo da aspettare i
prossimi dieci anni visto che le piene che si presentano adesso non ne
prospettano una lunga durata. Sempre meglio per l'impresa e la
carpenteria che vinceranno l'appalto per la ricostruzione.
(...)
A SALVINI FREGA NULLA DEL RADDOPPIO FERROVIARIO DI CURNO
Tour elettorali anche dei maggiori leader nazionali in vista delle
prossime regionali ma per Salvini -ministro delle infrastrutture- i
suoi tre obiettivi in Provincia di Bergamo sono i lavori per la nuova
rotatoria dal casello A4 di Bergamo città, il treno per il Caravaggio e
-novità!- il raddoppio della ferrovia tra Montello e Rovato. Chissà
perché ha citato con ben quattro sole parole il raddoppio ferroviario
tra la città e Curno visto che si tratta di lavori prossimi ai 220
milioni. Poi ne ha citati altri ma sono sogni nel cassetto visto che
bisognerebbe prima di tutto trovare quei 4-5 miliardi per concludere il
raddoppio ferroviario tra Bergamo e Carnate e il “salto del montone”
tra la rete RFI e quella dell'AV tra Treviglio e Cassano d'Adda.
(...)
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COLLEGAMENTO ALLA PAGINA WEB DELLA CARTA DEI PERCORSI
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A SALVINI FREGA NULLA DEL RADDOPPIO FERROVIARIO DI CURNO
Tour elettorali anche dei maggiori leader nazionali in vista delle
prossime regionali ma per Salvini -ministro delle infrastrutture- i
suoi tre obiettivi in Provincia di Bergamo sono i lavori per la nuova
rotatoria dal casello A4 di Bergamo città, il treno per il Caravaggio e
-novità!- il raddoppio della ferrovia tra Montello e Rovato. Chissà
perché ha citato con ben quattro sole parole il raddoppio ferroviario
tra la città e Curno visto che si tratta di lavori prossimi ai 220
milioni. Poi ne ha citati altri ma sono sogni nel cassetto visto
che bisognerebbe prima di tutto trovare quei 4-5 miliardi per
concludere il raddoppio ferroviario tra Bergamo e Carnate e il “salto
del montone” tra la rete RFI e quella dell'AV tra Treviglio e Cassano
d'Adda. E' stato divertente osservare Salvini CHE snobba
l'assessore regionale alle infrastrutture trasporti e mobilità
sostenibile Terzi che era stata eletta deputato nazionale ma poi
convinta alle dimissioni per restare assessore in Regione Lombardia. La
Terzi “puzzava troppo” di Maroni e Bossi e quindi meglio tenerla
lontana da Roma dove lei ambiva perlomeno ad un sottosegretariato.
Se Salvini in tema del raddoppio della ferrovia tra Bergamo e Curno se
l'è cavata con 4 parole ci ha messo una pezza uno dei suoi bracci
destri locali Daniele Belotti che in una video conferenza s'è
confrontato con i pollastri del Comitato “Treno si ma non così” assieme
al vice ministro ai Trasporti, Edoardo Rixi e al vice direttore di
Rfi, Vincenzo Macello, dove hanno ascoltato per la prima volta i
rappresentanti del territorio che sono tornati a spiegare il perché
questo progetto, così com'é stato pensato, rischia di creare più di
qualche problema ai residenti. Hanno risposto che parleranno con
qualcuno a Roma.
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SE IL GIORNO DELLA MEMORIA DIVENTA COME SANREMO
Liliana Segre, sopravvissuta ad Auschwitz e senatrice a vita: "una come
me ritiene che tra qualche anno ci sarà una riga tra i libri di storia
e poi più neanche quella. Le iniziative che possono venire da una
vecchia come me a volte sono noiose per gli altri, questo lo capisco
perfettamente, so cosa dice la gente del Giorno della Memoria. La gente
già da anni dice, 'basta con questi ebrei, che cosa noiosa”. Dei 776
bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati a
Auschwitz, Liliana è tra i soli 25 sopravvissuti. Fino alla fine
degli anni '80 Liliana Segre era una perfetta sconosciuta. Poi è
diventata la protagonista della shoah.
Alle preoccupazioni di Segre ha risposto il ministro dell'Istru-
zione, Giuseppe Valditara, affermando che quanto detto dalla senatrice
rispetto alle poche informazioni sui libri di storia "è molto grave,
serio ed è verissimo". E ancora: "In Europa moltissimi ragazzi, con
percentuali preoccupanti, neanche sanno che sia esistita la Shoah. E
c'è anche il problema di un antisemitismo di ritorno, dobbiamo far sì
che la memoria non passi e nelle scuole si ricordi che cosa è stato
l'Olocausto". Il ministro ha quindi annunciato che il suo ministero
stanzierà alcuni milioni di euro per aumentare i viaggi degli studenti
ad Auschwitz”.
A questa news sui viaggi ad Auschwitz ha risposto la Segre
rivolgendosi agli studenti: "Il 27 gennaio, data scelta per
commemorare le vittime dell'Olocausto, si avvicina sempre più, e per
questo anche in Parlamento si è iniziato a parlare del tema in merito
alla mozione per i fondi da destinare ai viaggi della Memoria
organizzati dalle scuole. Duro è stato il discorso eseguito da Segre,
che ha dapprima ricordato il suo rifiuto di tornare nei campi: "Non
sono mai ritornata là dove sono stata prigioniera. Non me la sono
sentita." Ha quindi proseguito raccontando un particolare aneddoto,
mettendo l'accento sul decoro da riservare a quei determinati luoghi:
"Una volta fui invitata, nel 1995, c'erano molti personaggi, ma non me
la sono sentita. Quando poi ho letto e sentito alla radio la
descrizione delle pellicce della regina di Olanda e di Berlusconi, in
quel momento ho pensato: come sono contenta di non aver accettato
questo invito. È vero, erano passati 50 anni, ma che a nessuno fosse
venuto in mente di non mettere pelliccia", riporta RaiNews.
E ha suggerito il corretto comportamento da assumere sia da parte degli
studenti, sia del corpo docente: "Anche oggi la preside di una scuola,
che decida di portare i ragazzi a fare questo viaggio, non ha il
coraggio di dire che i ragazzi che vanno d'inverno a visitare quei
lager, in cui negli anni più freddi del 1900, il '43 e il '44, oltre
che scheletriti, erano vestiti con le divise a righe di cotone
rigenerati", e per questo la senatrice suggerisce che i ragazzi
dovrebbero recarvicisi "avendo saltato, non so, la colazione del
mattino, avendo un pochino voglia di mangiare." Ma ciò che lascia più
di stucco Segre è il comportamento frivolo che spesso gli studenti
dimostrano: "E a volte questi ragazzi con i selfie" sembra che "stiano
facendo una gita, lo prego e imploro: andate a Lucca, a Gallipoli, in
montagna, ad Auschwitz non si fa la gita. Si va silenziosi, come quando
il 2 novembre una famiglia affezionata ai suoi morti va al cimitero".
Segre ha infine portato un altro esempio di mancanza di rispetto per
quei luoghi e ne ha ribadito invece la solennità: "Una volta ho visto
un gruppo di ragazzi olandesi che andavano in gita a Auschwitz e
avevano un grande gelato, la musica nelle orecchie e da quel cancello,
'Arbeit machtfrei', entravano a ritmo di musica, leccando il gelato. Ho
dovuto pensare che 6 milioni di morti erano morti invano. Non si va
così a fare la gita ad Auschwitz, si va in silenzio, con vestiti
adeguati. Non si va in gita, si va come a un santuario anche
laicamente, a testa bassa e cercando di ricordare per non dimenticare
la Shoah" ha concluso.
Questi cammei della Segre in televisione sono potenti strumenti di
comunicazione, dove la Segre politica è fusa perfettamente con la Segre
attrice drammatica non fosse solo per l'età. E funzionano per questo
motivo. Ad ascoltarlo sembra che la Rivoluzione francese sia avvenuta
dopo Auschwitz, che la prima monarchia parlamentare sia nata in
Germania e che la Germania sempre stata la culla della democrazia
europea. Tanto il riciclaggio storico funziona che i cammei diventano
una pausa di penitenza nel bel mezzo dell'ennesima celebrazione dei
volti celebri, dei famosi, dei ricchi, dei privilegiati, dei belli; su
questo sfondo surreale, lontanissimo dal quotidiano degli spettatori,
le parole della Segre innescano il giusto senso di colpa e la corretta
dose di rabbia che fanno sentire chi lo ascolta partecipe delle
tragedie altrui mentre sta comodamente seduto sul divano di casa a
guardare l'ennesimo programma di varietà.
E nel tempo che passa davanti alla televisione tra qualche anno della
shoah ci sarà soltanto una riga tra i libri di storia e poi più neanche
quella.
Si tratta di sentimenti molto simili a quelli che il pubblico prova
guardando un film sulla guerra nel Vietnam o su qualsiasi storia di
profonda ingiustizia sgranocchiando popcorn al cinema. A pellicola
finita si torna a casa, si “rientra” nella realtà dopo aver provato
dolore, rabbia, orrore durante una sua rappresentazione. Ma Auschwitz
Dachau, Buchenwald Chelmno Belzec, Sobibor e Treblinka ci sono
stati davvero. Il pericolo della rappresentazione storica, attraverso
questo tipo di manipolazione mediatica, è la semplificazione della
realtà e la distanza esistenziale dalla verità. La shoah non è una
pellicola o un video gioco reality, la shoah è stata una atrocità
costante che dilania ancora dentro. E' la paura permanente di morire.
E' la deumanizzazione dell'individuo ed è per questo che in tutte le
guerre il confine tra bene e male è in costantemente movimento. Non è
mai un punto fisso. Le armi uccidono per davvero.
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CI HANNO BAGNATO IL NASO UN'ALTRA VOLTA
La costruzione della passerella sul torrente Quisa per collegare
l'Isolotto di Ponte san Pietro col territorio di Curno è stata una
abilissima giustificazione per distribuire ad una serie di personaggi –
i grandi esperti e tecnici- un pacco di incarichi per “studi di varia
natura” che alla fine si sono rivelati tutti dei “copia&incolla” di
lavori già pubblicati senza citare l'autore originale.
L'unico studio che meritava attenzione -quello sull'idraulica del
torrente in quella zona- viste le esondazioni e i danni che aveva
inferto in anni assai recenti specie alla sponda sinistra [la corrente
era arrivata a livello del pavimento della stalla Colombi] ha
copiato anch'esso una vecchia pubblicazione e difatti hanno sbagliato
il progetto della passerella sia per i livelli che per la struttura.
Circa la struttura è stata una fortuna per la carpenteria che l'ha
realizzata visto che il ferro… si vende a peso e quindi più ce
n'è meglio è per la carpenteria. Sul livello di posizionamento c'è solo
da aspettare i prossimi dieci anni visto che le piene che si presentano
adesso non ne prospettano una lunga durata. Sempre meglio per l'impresa
e la carpenteria che vinceranno l'appalto per la ricostruzione.
Non contenti per questo errore anche la soluzione per passare dalla
sponda bassa a quella alta sulla sinistra del fiume non è stata risolta
in quanto p.e. una carrozzina non ci può passare e se c'è una mezza
piena del Quisa il percorso si interrompe.
Il Comune di Curno ha avuto in Concessione a titolo gratuito di mq.
4.200 di area demaniale lungo ex alveo Fiume Brembo per
interventi di tutela, valorizzazione e ripristino della connessione
ecologica del fiume con esclusivi interventi al patrimonio arboreo ed
arbustivo.[ art. 1 atto n.3518 registrato all'AdE di Bergamo al n.4192
in data 29 novembre 2017].
Noi abbiamo suggerito più volte al Comune di effettuare un intervento
per la valorizzazione del patrimonio arbustivo e arboreo della zona
assegnatagli ma il genio consigliere dell'amministrazione comunale -il
geom. Bondesan – sostiene che anche un sottobosco disordinato è utile a
migliorare la biodiversità. Che il ragazzo non capisca un'H del
problema è evidente visto che il Parco Adda Nord (in cui dovrebbe
confluire anche questa parte di PLIS) ha avviato un piano di indirizzo
forestale per la gestione e valorizzazione del patrimonio forestale
laddove il bosco fatica autonomamente a crescere e a mantenersi,
rinnovandolo con specie autoctone, con particolare attenzione nella
scelta delle essenze anche alla fauna che lì prolifera.
Infatti quei 4.200 mq di bosco concesso al Comune di Curno è composto
da rovi ed essenze invasive che andrebbero sostituite da specie
autoctone di maggiore pregio e resistenza mediante una operazione di
pulizia e ripiantumazione del materia nuovo, che si può trovare
nei boschi lungo il fiume diradando laddove sono cresciuti troppo
densamente. Quindi con la sola spesa dell'espianto e del reimpianto.
Il problema è che quando hai speso inutilmente 150mila euro per
collezionare carta inutile, evidentemente non hai più un soldo per
migliorare la condizione del bosco degradato. Non solo non hanno più i
fondi necessari ma soprattutto non hanno la “cultura” necessaria per
mantenere un sito del genere “dentro” aree fortemente edificate abitate
infrastrutturate perché non hanno scuola esperienza buona volontà
ed al massimo hanno appreso qualcosa da geo&geo.
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