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TRA L'IMMACOLATA E LA BEFANA NON CI SIAMO FATTI MANCARE NULLA
Era appena passato il santo Natale che il 29 dicembre schiatta
l’80duenne Pelè e naturalmente tutto il calcio che aveva appena
esultato per l’Argentina vittoriosa sui galletti francesi si scioglie
in un oceano di lacrime per questo calciatore tanto bravo quanto
reazionario: si fece usare dalla dittatura, che uccideva e torturava,
come portatore di gioia, si faceva fotografare sorridente con il
generale Emílio Garrastazu Médici, il generale della linea dura del
regime. E il dottor Socrates, "il tacco di Dio", che credeva che chi
gioca a calcio non deve essere per forza stupido e ignorante gli dette
del venduto: "Un nero bianco, una marionetta".
Naturalmente questo “particolare” viene del tutto dimenticato.
(...)
BERGHEM: FA E DESFA' SENZA MAI FINI'
A fine gennaio Piazza Cittadella e le due porte d’accesso saranno
rimesse a nuovo per accogliere gli affamati cibatori delle megapizze di
mister Minuscoli da Clusone (bisogna sempre attendere un valserianino
per una botta di civiltà alla città…) desiderosi di celebrare Bergamo
e Brescia prossime città della cultura. Bisogna dare atto alla coppia
Gori&Brembilla (assessore ai lavori pubblici) di un fatto: hanno
usato benino le poche risorse comunali per sistemare una città che
s’era ridotta come un avvinazzato che si strascinava da un cantone
all’altro dove pisciavano tutti. C’hanno messo dieci anni, hanno creato
due mostri come l’intervento sulla ex OTE e quello futuro sul sedime
ferroviario, hanno proseguito nella catastrofica idea di disseminare la
città di sedi universitarie per soddisfare palazzinari e pizzaioli
d’asporto, ma va detto che una coppia del genere se l’avessimo avuta a
Curno al posto dell’intramontabile Conti accompagnato dalla serie di
femmine sindaco Morelli Serra Gamba, non ci troveremmo nella palcia
come siamo messi.
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COLLEGAMENTO ALLA PAGINA WEB DELLA CARTA DEI PERCORSI
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TRA L'IMMACOLATA E LA BEFANA NON CI SIAMO FATTI MANCARE NULLA
Era appena passato il santo Natale che il 29 dicembre schiatta
l’80duenne Pelè e naturalmente tutto il calcio che aveva appena
esultato per l’Argentina vittoriosa sui galletti francesi si scioglie
in un oceano di lacrime per questo calciatore tanto bravo quanto
reazionario: si fece usare dalla dittatura, che uccideva e torturava,
come portatore di gioia, si faceva fotografare sorridente con il
generale Emílio Garrastazu Médici, il generale della linea dura del
regime. E il dottor Socrates, "il tacco di Dio", che credeva che chi
gioca a calcio non deve essere per forza stupido e ignorante gli dette
del venduto: "Un nero bianco, una marionetta".
Naturalmente questo “particolare” viene del tutto dimenticato.
Poco dopo capodanno se n’è andato anche Luca Vialli, 58 anni. Restano
l’87enne mamma Maria Teresa, il 92enne papà Gianfranco e i quattro
fratelli maggiori Mila, Nino, Marco e Maffo, una compagna e due figlie.
Luca Vialli ha concluso la sua esistenza bellissima con cinque anni di
grande sofferenza dei quali, però, non ha sprecato nemmeno un minuto.
Non stiamo parlando solo del sostegno a chi affronta la sua stessa
malattia — a proposito, oggi lui odierebbe ogni riferimento al "male
che non perdona", pensando al morale di chi lo sta affrontando; e
avrebbe ragione perché una percentuale di salvati, sia pure non grande,
esiste — ma anche della capacità suprema di un campione: quella di
ispirare. Secondo il dizionario ispirare significa infondere nell’animo
di chi ti ascolta i pensieri e i sentimenti che ne determinano le
successive azioni, e quando abbiamo visto il filmato della sua lettura
di un discorso di Roosevelt agli azzurri prima della finale europea è
esattamente lì che siamo andati. Vialli ispirò una squadra di ragazzi
coraggiosi a oltrepassare il limite che lui aveva varcato in un altro
senso, quello del tempo: vivere quei 90 minuti — poi 120 con l’aggiunta
dei rigori — come se nulla esistesse prima e dopo, sentendosi appagati
dall’aver dato tutto prima che dal risultato. Kipling in purezza, e del
resto la concezione anglosassone dello sport gli è sempre stata propria.
Benedetto XVI, primo Papa emerito dopo la sua storica rinuncia al
pontificato del febbraio 2013, il 31 dicembre termina il suo viaggio
terreno. Nella condizione fisica com’era messo Joseph Ratzinger
titolato Benedetto XVI non si può dire sia stato soffocato dalla balia
durante l’ultimo allattamento.
Contrariamente a quanto continuamente ripetuto da tutti gli
intervistati, a noi lo scricciolo tedesco non pareva per niente ne così
umile ne così buono. Non arrivi a reggere la Congregazione per la
dottrina della fede per un quarto di secolo (1981-2005) se sei solo uno
intelligente e bravo e buono in quella selva di belve feroci che è da
sempre il Vaticano. Lo scricciolo tedesco era uno che sapeva stare al
mondo e sapeva porgersi nel modo giusto adatto al mondo. Del resto una
persona intelligente per quanto buona e umile fosse non avrebbe scelto
come un segretario particolare un monsignor Georg Gaenswein. Quel che
non era scontato, ed anzi ha colto più di un monsignore di sorpresa,
era che "don Giorgio" decidesse di esplicitare il suo malumore nei
confronti del Papa regnante, e nel momento meno opportuno, la morte di
Benedetto XVI.
Intervistato da Ezio Mauro, l'arcivescovo tedesco ha detto di aver
scorto la mano del diavolo durante il pontificato di Ratzinger: "L'ho
sentita in realtà molto contraria, contro papa Benedetto". Alla
Tagespost, ha rilasciato una dichiarazione clamorosa: il provvedimento
con il quale papa Francesco ha ribaltato la liberalizzazione della
messa in latino "credo che abbia spezzato il cuore" di Ratzinger.
Nei primi anni del pontificato di Francesco ha svolto il ruolo di
ufficiale di collegamento tra i due Papi, sebbene Bergoglio abbia
sempre gestito in proprio l'agenda, grazie all'incarico di prefetto
della Casa pontificia. Dopo l'incidente di un controverso libro a
quattro mani con il cardinale Sarah, Francesco lo ha congedato. Per
permettergli di assistere a tempo pieno Benedetto, la spiegazione
ufficiale. "Restai scioccato e senza parole quando Francesco mi disse:
lei rimane prefetto ma da domani non torni al lavoro", racconta ora
Gaenswein nel libro Nient'altro che la verità in uscita con Piemme.
Secondo padre Georg, Benedetto commentò: "Penso che papa Francesco non
si fidi più di me e desideri che lei mi faccia da custode...".
La lettura dell’articolo di Francesco Grana sul Fatto Quotidiano di
martedi 10 gennaio, articolo ricco di precisi riferimenti, fa
comprendere sia la non proprio evidente bonomia del papa tedesco e del
suo segretario assieme a quella di un ambientino tutt’altro che degno
di una Chiesa.
Sempre per non farci mancare niente il 29 dicembre alle 11h13’ arriva
l’ok definitivo dell’Aula del Senato con 109 sì alla legge di bilancio.
I sì sono stati 109, 76 i contrari e una astenuta. Con la fiducia del
Senato la legge di bilancio diventa legge. Una legge per rubare ai
poveri per dare ai ricchi. A capodanno secondo Pagnoncelli la Meloni
avrebbe il 36% dei consensi e il centrodestra col 46%. Infatti dal
primo dell’anno è aumentato il prezzo della benzina con grande
soddisfazione di tutti.
Per non farci mancare niente anche nel paese bello di vivere si chiude
l’anno 2022 con un consiglio comunale per approvare il bilancio
preventivo con un aumento delle tasse per pagare le bollette
energetiche che del comune senza fare una piega sul fatto che sia un
comune che in cinque anni ha investito- tra soldi suoi e di debito
pubblico- un paio di milioni per gli impianti sportivi e una rotonda.
Del resto non siamo solo il maggior comune “commerciale” lumbard ma
quello che ha il maggior numero di impianti sportivi. Per esempio
abbiamo 3 campi da padel nello Sport Più Resort cui si aggiungono altri
3 campi al CVI2 cui ne vanno aggiunti altri 3 al CVI1.
Siamo un comune così intelligente che non è proprietario dell’edificio
della scuola materna ma ha sei campi di padel ed ha investito due
milioni nei CVI. Geniali.
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BERGHEM: FA E DESFA' SENZA MAI FINI'
A fine gennaio Piazza Cittadella e le due porte d’accesso saranno
rimesse a nuovo per accogliere gli affamati cibatori delle megapizze di
mister Minuscoli da Clusone (bisogna sempre attendere un valserianino
per una botta di civiltà alla città…) desiderosi di celebrare
Bergamo e Brescia prossime città della cultura. Bisogna dare atto alla
coppia Gori&Brembilla (assessore ai lavori pubblici) di un fatto:
hanno usato benino le poche risorse comunali per sistemare una città
che s’era ridotta come un avvinazzato che si strascinava da un cantone
all’altro dove pisciavano tutti. C’hanno messo dieci anni, hanno creato
due mostri come l’intervento sulla ex OTE e quello futuro sul sedime
ferroviario, hanno proseguito nella catastrofica idea di disseminare la
città di sedi universitarie per soddisfare palazzinari e pizzaioli
d’asporto, ma va detto che una coppia del genere se l’avessimo avuta a
Curno al posto dell’intramontabile Conti accompagnato dalla serie di
femmine sindaco Morelli Serra Gamba, non ci troveremmo nella palcia
come siamo messi. Gori&Brembilla hanno compiuto una serie di
interventi su pezzi importanti della città -bassa ed alta- che seppure
discutibili nella qualità del progetto, hanno contribuito a svecchiare
la città… visto che ormai non si trovavano neppure i pezzi di ricambio.
I due interventi OTE e RFI renderanno vuota buona parte del centro
cittadino ormai fatto di edifici obsoleti e sarà una bella scommessa
fare rivivere quel blocco di edifici pubblici e privati che va da via
Brigata Lupi fino a via Camozzi.
Per quelli che sono stati allevati alla scuola dell’ing. Luigi Angelini
(1864-1969) vedere la timidezza e la patussuosità (da “patöss”
bergamasco) degli interventi della coppia Gori&Brembilla in Città
Alta non meraviglia più di tanto. Angelini -altri tempi! altra cultura!
non obbligatoriamente migliore dell’attuale- intervenne con grande
decisione su un tessuto urbano che s’erano infettato per molte ragioni:
la guerra per prima. Angelini ha inventato ex novo Piazza Cittadella: e
non è finito nemmeno sotto inchiesta. Come fosse normale ha creato il
setto per isolare la Torre di Adalberto e il passaggio che collega
Piazza Mercato delle Scar-pe con Piazza Vecchia. L’avessero lasciato
operare avrebbe proseguito verso vicolo Ghiacciaia e via Salvecchio ma
quando vai a sfiorare suore e vescovo la mano di dio ti ferma
inesorabile. Penso sia sua anche l’idea della scuola sul baluardo di
sant’Alessandro a ridosso del seminario ovest.
Piazza Cittadella e Mascheroni sono il must architettonico di Angelini:
il quale pensò bene di lasciare tutto sepolto senza pretendere di
scoprire cosa ci fosse sotto. Un uomo discreto.
Magari ve lo siete scordati ma cinque anni (2017) or sono la parte NE
della piazza e il marciapiedi (che era sopraelevato) vennero rifatti
anche per allargare il marciapiedi e sostituire la pavimentazione
ammalorata del porticato (impresa calabrese e ci lavorò anche
l’architetto curnese Zigrino purtroppo scomparso poco) e rimettere
piazza e marciapiedi allo stesso livello. Nel 2017 venne rifatto
tutto “ol risol” della piazza salvo che nel 2022 hanno
dovuto buttare tutto per aria per rifare i sottoservizi (acqua luce
gas, fognature non pervenute) e quindi rifare il lavoro già fatto (e
pagato). Stavolta ol risol l’ha fatto una ditta cremasca.
Mi aspettavo che nei dieci anni di Gori Piazza Cittadella venisse del
tutto scavata oltre rifare tutti i sottoservizi e rimessa in vista per
decidere che farne e invece la logica angeliniana – stavolta applicata
in maniera ancora più perfida di chi lavora col braccino corto e le
unghie impiantate nei polpastrelli- l’ha coperta di uno strato di
cemento con tanto di rete incorporata col sovrappiù di qualche micro
scavo per fare vedere che il Comune protegge la storia.
Di tutti questi micro lavori del tutto irrisolutivi hanno goduti tutti.
Commoventi le ragazze che scopina e paletta in mano cercavano la moneta
d’oro negli scarni scavi in piazza. Commovente l’idea di liberare
Piazza Cittadella delle auto SALVO i 500 furgoni che vi passano ogni
giorno e le 6 auto dei carabinieri. Una autentica presa per il
fondoschiena.
Che dire poi delle due monetine di rame per celebrare
Bergamo&Brescia capitali della cultura?. Solita figura da
poveracci: neanche di bronzo. Neanche d’argento. Non dico oro. Oppure
della statua di Manzù messa in un recinto al Caravaggio assediato dalle
auto?. Uno passa e pensa di vedere dei cani e invece c’è un Manzù.
Manzù: chi era costui?. Non consumava pizze al taglio quindi niet. Stai
li in un cantone.
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1
- Piazza Cittadella quando agli inizi del '900 era occupata nei
lati nord ed est dal liceo scientifico, Si nota chiaramente come le
aperture presenti siano assolutamente prive di corrispondenza con
quanto si vede attualmente. Tutta la facciata nord è stata
letteralmente inventata dall'Angelini ma anche il resto ha subito una
pesante trasformazione che definire scorretta resta sempre una
gentilezza. Quindi la piazza e le facciate che si vedono attualmente
sono del tutto inventate e non hanno niente a che fare con il probabile
originale (di cui non esiste attendibile traccia documentale).
Probabile anche che una accurata campagna di scavo dell'intera piazza
potrebbe anche rivelare una planimetria dei primi fabbricati mentre di
sicuro è sostanzialmente una discarica poi pavimentata.
2 – Questa foto è di poche ore dopo la chiusura del cantiere per il
rifacimento della pavimentazione del porticato settentrionale, del
risol di NE e l'allargamento del marciapiedi diagonale col suo
livellamento col risol. Cioè: nel 2017 era stato rifatta interamente la
pavimentazione del risol SENZA sostituire tutte le infrastrutture
(acqua luce gas) che vi giacevano da oltre mezzo secolo ed erano del
tutto ammalorate. Quindi nel 2022 la piazza è stata ributtata per aria
per rifare i sottoservizi.
3 – “Sulì” al lavoro per rifare ol risol nel 2023. Qualcuno impari come si lavora…
4 – Questa è l'aiuola tra la fermata d'arrivo del bus in Colle Aperto e
la Torre di Adalberto. Da quattro anni OGNI anno viene modificato
qualcosa con un nuovo cantiere e nuova impresa. L'hanno
piantumata tre volte in quattro anni. Hanno fatto quattro
interventi per allargare i passaggi pedonali sempre in quattro anni.
Dimentichiamo la vedovella che “pende” in avanti e non è stata
raddrizzata da chi ha rifatto la pavimentazione perché quei 9mq attorno
alla vedovella non sono del Comune ma di A2A. Le panchine una volta
avevano come fondazioni una mini traversina di cemento. Le hanno
restaurate e le hanno… avvitate nella terra.
5 – Grande pompa magna per il restauro delle porte d'accesso alla
Cittadella e … questo è risultato. Perché non hanno messo a posto il
muro screpolato per le pisciate dei bravi cittadini?. Perché non è la
porta!.
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