A GUARDARE ALLE COLLINE 31 DICEMBRE 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















UCRAINA
NON
DIMENTICARE
MAI


CENONE DI FINE ANNO NEL PAESE BELLO DA VIVERE

Con la determinazione n. 549/2022 gli uffici tributi del Comune ha provveduto ad emettere, nel corso dell'anno 2022, e notificare, gli avvisi di accertamento relativi alle annualità 2017, 2018, 2019 e 2020 per l'IMU–Imposta Municipale Propria- pari a 637.218,64 euro e per 31.199,00 euro per quanto riguarda la TASI. Un totale di 668.417,64 euro non pagati da cittadini e imprese italiane operanti nel territorio comunale.
Cittadini poco virtuosi nel complesso anche se va tenuto conto dello stato di crisi dovuto alla pandemia nel 2020.
Peccato che sia l'ufficio tributi che la maggioranza e la minoranza consigliare abbiano dimenticato di azionarsi per riscuotere un altro “malloppo” indicato nella determinazione n.372/2018 in cui il Comune riconosceva un debito fuori bilancio per merito della mitica “sentenza Leggeri” che ammontava a 617.536,17 euro che deve essere rimborsato dai 13 consiglieri comunali oltre al segretario comunale ed ai tecnici responsabili di avere causato il danno al Comune. Ma quella cifra di 617.526,17 euro non è la somma reale del debito accumulato dalla casta e dai suoi cavalier serventi in quanto a quella somma vanno aggiunte le spese legali interessi e rivalutazione monetaria oltre al danno d'immagine subito dall'ente. Si può stimare il tutto attorno al milione di euro?. Magari anche di più.
(....)

UGIARDI SENZA ACCORGERSENE

Mons. Fabio Ravasio, passato direttamente dalla con-direzione dell'Oratorio Jerzy Popieluszko di Curno allo scranno di capogruppo della lista vincente Vivere Curno forse per controllare meglio il poderoso flusso di fondi che dal Comune passano alla parrocchia per mantenere corsini corsi e corsetti feste patronali e rivendite di ravioli senza i quali (fondi) dovrebbero chiudere l'Oratorio perché non hanno un centesimo per mandarlo avanti (la chiesa intesa con tutte le sue articolazioni è il secondo soggetto privato che riceve fondi dal Comune senza avere vinto alcun appalto) dimenticando il proverbio popolare che chi si lodea s'imbroida, ecco cosa scrive sul bollettino parrocchiale -scusate: comunale- : “ciò che caratte­rizza lo stile di Vivere Curno è l'apertura, l'ascolto, la condivisione delle scelte. È questo stile che ci ha convinti a metterci in gioco; non lo stile arrogante di chi preten­de di avere già tutte le risposte e le soluzio­ni ai problemi, ma quello di chi si mette a un tavolo, di chi crede che col dialogo si ot­tenga molto di più che con lo scontro”.
Basta dare una lettura ai 250 albi pretori dei comuni della provincia di Bergamo per scoprire che i bilanci “sociali” di questi sono tutti identici. Cambiano le cifre per ovvie ragioni collegate con la dimensione del comune ma la “struttura” della spesa sociale dei comuni è esattamente identica.
(...)

QUANDO L'ASSESSORA SBROCCA

Immaginate cosa accadrebbe se la seconda carica dello Stato -vale a dire il presidente del Senato- indirizzasse un post di risposta p.e. a Conte o Letta o Calenda con questo commento: chi la legge può giudicare da solo il suo altissimo livello culturale, morale e intellettuale. Per fortuna non tutti sono meschini come ciò che lei scrive….
Queste cose succedono a Curno ed hanno come autrice del post la vicesindaca Ivana Rota e il destinatario del post sono io.
Nel paese bello da vivere la vicesindaca è la massima carica istituzionale dopo il sindaco. Come il presidente del Senato è la prima carica dopo il Presidente della Repubblica.
Una mattina entrando in un bar del paese bello da vivere sento un gruppo di donne che sparavano a zero sul pranzo di natale del comune per gli anziani. Non mi ero meravigliato più di tanto visto che gli anziani sono naturalmente molto pretenziosi. Pretenziosi piuttosto che esigenti. Mi ero promesso di verificare.
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COLLEGAMENTO ALLA PAGINA WEB DELLA CARTA DEI PERCORSI











































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


































































































































































































































CENONE DI FINE ANNO NEL PAESE BELLO DA VIVERE

Con la determinazione n. 549/2022 gli uffici tributi del Comune ha provveduto ad emettere, nel corso dell'anno 2022, e notificare, gli avvisi di accertamento relativi alle annualità 2017, 2018, 2019 e 2020 per l'IMU–Imposta Municipale Propria- pari a 637.218,64 euro e per 31.199,00 euro per quanto riguarda la TASI. Un totale di 668.417,64 euro non pagati da cittadini e imprese italiane operanti nel territorio comunale.
Cittadini poco virtuosi nel complesso anche se va tenuto conto dello stato di crisi dovuto alla pandemia nel 2020.
Peccato che sia l'ufficio tributi che la maggioranza e la minoranza consigliare abbiano dimenticato di azionarsi per riscuotere un altro “malloppo” indicato nella determinazione n.372/2018 in cui il Comune riconosceva un debito fuori bilancio per merito della mitica “sentenza Leggeri” che ammontava a 617.536,17 euro che deve essere rimborsato dai 13 consiglieri comunali oltre al segretario comunale ed ai tecnici responsabili di avere causato il danno al Comune. Ma quella cifra di 617.526,17 euro non è la somma reale del debito accumulato dalla casta e dai suoi cavalier serventi in quanto a quella somma vanno aggiunte le spese legali interessi e rivalutazione monetaria oltre al danno d'immagine subito dall'ente. Si può stimare il tutto attorno al milione di euro?. Magari anche di più.
Le faccende sono in realtà assai più complicate del prevedibile in quanto l'ufficio tributi del comune funziona in maniera “pararsi il culo” ragion per cui tutto quello che fa lo giustifica “coi documenti scaricati”. Vale a dire che se l'ufficio ha sbagliato, il cittadino deve fare ricorso e che dio l'abbia in gloria. L'ufficio tributi del comune non esamina caso per caso se “quanto scaricato” corrisponda al vero anche perché quelle notifiche non le compila il comune ma le compila una società esterna che sta chissà dove. Probabile che stia in Albania o Romania.
Noi abbiamo sottomano il caso del cittadino X cui hanno attribuito la proprietà della villa dell'avv. Susanna Mazzoleni (alias: casa del dott. Di Pietro) e solo in quanto il cittadino X è stato ritenuto residente in quella casa è stato esentato dall'IMU.
Senza contare che tutto il catasto locale contiene dei dati assai inesatti rispetto alle superfici delle particelle e il Catasto, anche di fronte a un frazionamento approvato dallo stesso, non corregge i dati errati. E non li corregge nemmeno l'ufficio tributi del Comune nonostante la segnalazione documentata dell'errore. Insomma vanno avanti a tanto al tocco e se qualcosa non quadra, che il cittadino s'arrangi a fare ricorso: per l'ufficio tributi comunale è importante che il loro fondoschiena sia riparato.
Recentemente con Delibera di Giunta n.103 del 28 settembre 2022 la neo segretaria comunale viene nominata quale responsabile del reclamo e mediazione degli atti di accertamento tributari. La ragazza deve essere una tipa assai sveglia perché richiesta da parte di un cittadino non ha letto nemmeno quanto presentato dallo stesso ed ha mandato in vacca il proprio compito.
Il neo sindaco ha pubblicato sul bollettino comunale la tabella dell'incremento dei costi energetici sopportati dal Comune con la differenza 2022 sul 2019. L'incremento è stato mediamente del 315%. Ma poi esaminando meglio i dati uno per uno si scopre che gli “edifici comunali” hanno avuto un incremento del 493%: non si sa quali siano gli “edifici comunali”; la scuola primaria del 241%; il cimitero del 469%; è raddoppiato il costo del riscaldamento delle scuole primarie (238%) mentre la scuola secondaria ha avuto un incremento del 548%: raddoppio francamente eccessivo probabilmente (forse) dovuto all'allacciamento della nuova biblioteca (anche se a noi avevano detto che la new Rodari e la Biblioteca avevano lo stesso contatore: chissà come stanno le cose).
Noi insistiamo: è necessario che sia nominato un “energy manager” non scelto col criterio di fare lavorare i disoccupati (perchè fanno parcelle meno costose in quanto sono talmente bravi da restare disoccupati) ma proveniente da una primaria azienda energetica europea. Poi sarebbe il caso che almeno per il blocco di edifici pubblici attorno alla bretella di via IV Novembre tra il CVI e la new Rodari ci fosse una cabina enel e una cabina comunale dalla quale far partire tutte le forniture degli edifici comunali li presenti. Assieme a questa cabina elettrica comunale ci dovrebbe stare il ricovero delle batterie solari dove arriva tutta l'energia elettrica prodotta da 4-5 girasoli solari da 70-100 mq cadauno posati nel complesso e sui tetti degli edifici. Se poi la palazzina “del donatore” venisse demolita e ivi ricostruito il nuovo municipio, con l'ufficio postale, qualche bancomat, un bar ristorante sul tetto e le Poste forse avremmo finalmente un insieme dignitoso definibile “centro sociale e amministrativo”. Ma é un'idea inattuabile con le teste che girano in comune.


L'ultimo piatto delle cucina casalinga riguarda (indirettamente) la pista ciclabile lungofiume. Come vedete nella foto allegata vi illustriamo com'è che “si ciula” il letto del fiume e si trasforma in terreno di proprietà privata. Poi arriva il Comune che gli compra il terreno per farvi la pista ciclabile, glielo paga il doppio del dovuto, gli mette una recinzione per evitare che i suoi cani azzannino pedoni e ciclisti, glielo danno in manutenzione per qualche anno (quando costa poco o nulla essendo appena fatta) e poi ci saranno altri regalucci del comune se farà finta di accogliere i ragazzi di scuola quando gli insegnanti vogliono fare poco. Come si dice? Culo e camicia.


BUGIARDI SENZA ACCORGERSENE

Mons. Fabio Ravasio, passato direttamente dalla con-direzione dell'Oratorio Jerzy Popieluszko di Curno allo scranno di capogruppo della lista vincente Vivere Curno forse per controllare meglio il poderoso flusso di fondi che dal Comune passano alla parrocchia per mantenere corsini corsi e corsetti feste patronali e rivendite di ravioli senza i quali (fondi) dovrebbero chiudere l'Oratorio perché non hanno un centesimo per mandarlo avanti (la chiesa intesa con tutte le sue articolazioni è il secondo soggetto privato che riceve fondi dal Comune senza avere vinto alcun appalto) dimenticando il proverbio popolare che chi si lodea s'imbroida, ecco cosa scrive sul bollettino parrocchiale -scusate: comunale- : “ciò che caratte­rizza lo stile di Vivere Curno è l'apertura, l'ascolto, la condivisione delle scelte. È questo stile che ci ha convinti a metterci in gioco; non lo stile arrogante di chi preten­de di avere già tutte le risposte e le soluzio­ni ai problemi, ma quello di chi si mette a un tavolo, di chi crede che col dialogo si ot­tenga molto di più che con lo scontro”.
Basta dare una lettura ai 250 albi pretori dei comuni della provincia di Bergamo per scoprire che i bilanci “sociali” di questi sono tutti identici. Cambiano le cifre per ovvie ragioni collegate con la dimensione del comune ma la “struttura” della spesa sociale dei comuni è esattamente identica.
Magari Mons. Fabio Ravasio non se n'è nemmeno accorto.
Perché – facciamo solo un esempio- se in provincia di Bergamo nel 2022-2023 chi fa un piano per il diritto allo studio destina mediamente 13.000 al servizio di assistenza socio educativa scolastica (alunni con disabilità nella scuola pubblica obbligatoria), è evidente che tutte le imprese che operano nel settore (che non sono mille ma solo una decina) fanno i loro conti, bastano  qualche telefonata, e poi il polpettone di milioni all'anno spesi in materia in provincia di Bergamo vengono spartiti tra quel gruppetto di imprese.
Se su quasi 80mila studenti delle scuole pubbliche (primaria e secondaria) il 6-7% hanno questo servizio si comprende la dimensione economica: 62 milioni e mezzo. Facciamo da 60 ai 70 milioni.
Quindi l'affermazione di Mons. Fabio Ravasio secondo il quale “lo stile di Vivere Curno è l'apertura, l'ascolto, la condivisione delle scelte” è una balla dal momento che attorno al mondo dell'handicap ruotano poche decine di imprese (perlomeno quelle che vincono gli appalti) le quali fanno azione di lobby nei confronti delle ATS e dei Comuni e vuoi scommettere un quattrino che ci sia un'amministrazione che si oppone a tale tipo di servizio?.
Basta scorrere il PdS curnese per trovare decine di attività che sono frutto di lobby e poi se risali per la china scopri che queste imprese (cooperative onlus pochi privatio) hanno tutte delle origini e dei collegamento con deputati senatori consiglieri provinciali e regionali e costituiscono i rispettivi bacini elettorali. Che non sono solo del centrosinistra ma anche della Lega e del centrodestra visto che nessuna parte politica si fa sfuggire l'occasione di mettere le zampine su un polpettone di 60-70 milioni.
Ed infatti – miracolo italiano- il 999/1000 PdS sono votati all'unanimità da maggioranze e minoranze.

Al di la dell'esempio specifico di dimensioni economiche già da solo enormi, le dichiarazioni di mons. Fabio Ravasio sono balle anche in materia di opere e lavori pubblici. Sarà un caso se le madamine che hanno amministrato finora (Serra e Gamba) sono state sfanculate da Comune di Bergamo sul problema del raddoppio ferroviario (il Comune di Bergamo si è reso di­sponibile a richiedere insieme a noi delle risposte alla Regione, ma per ora non si è esposto né a favore né contro le nostre pro­poste»: Eco di Bergamo del 28 dicembre). Sono state sfanculate dall'assessore regionale Claudia Terzi. Sono state sfanculate dalla commissaria RFI Vera Fiorani. Sono state mezzo sfanculate dalla Provincia di Bergamo (faremo da passacarte e ciao state bene). Poi arriva bel bello il neo assessore all'urbanistica che era finoieri sidnaco di Mozzo (un altro del mazzo degli sfanculati da tutte le istituzioni superiori) che essendo architetto propone niente meno di mantenere il sottopasso “mezzo-carrale” su via Roma. Un'ideona talmente democristiana che nemmeno un Andreotti l'avrebbe partorita.
E sono balle anche -facciamo un altro esempio- quelle sul “PGT partecipativo” quindi prima fai imboccare gli ingenui alunni dalle maestre (e da Geo&Geo) e poi li incontri per sentire le loro proposte per il futuro del paese.
Un amministratore deve avere delle proposte che va a mettere in confronto coi portatori dei diversi interessi e questo “non è lo stile arrogante di chi preten­de di avere già tutte le risposte e le soluzio­ni ai problemi” ma il comportamento corretto di chi governa. La faccenda è che voi fate finta di relazionarvi ma lo fate solo per cercare il consenso alle vostre idee che poi -in massima parte- non sono neanche vostre perchè siete talmente ignoranti e impreparati -lo scrivete voi stessi: “al primo impatto, ci si sente un po' come Alice nel Paese delle Meravi­glie: tante cose vanno capite, imparate, e imparate in fretta” che alla fine decidete sempre alla pene di cane. Come l'ideuzza del sottopasso “mezzo carrale”.
Non ha compreso mons. Fabio Ravasio che tutti i vostri interlocutori per la questione del raddoppio ferroviario vi lasciano andare  per conto vostro?. Perché site una classe politica inattendibile accompagnati da una minoranza altrettanto inattendibile.

QUANDO L'ASSESSORA SBROCCA

Immaginate cosa accadrebbe se la seconda carica dello Stato -vale a dire il presidente del Senato- indirizzasse un post di risposta p.e. a Conte o Letta o Calenda con questo commento: chi la legge può giudicare da solo il suo altissimo livello culturale, morale e intellettuale. Per fortuna non tutti sono meschini come ciò che lei scrive….
Queste cose succedono a Curno ed hanno come autrice del post la vicesindaca Ivana Rota e il destinatario del post sono io.
Nel paese bello da vivere la vicesindaca è la massima carica istituzionale dopo il sindaco. Come il presidente del Senato è la prima carica dopo il Presidente della Repubblica.
Una mattina entrando in un bar del paese bello da vivere sento un gruppo di donne che sparavano a zero sul pranzo di natale del comune per gli anziani. Non mi ero meravigliato più di tanto visto che gli anziani sono naturalmente molto pretenziosi. Pretenziosi piuttosto che esigenti. Mi ero promesso di verificare.
Secondo la vicesindaco io sarei colpevole di avere ironizzato sul menù straccione e “ingozza tacchini” del pranzo di natale organizzato dal Comune nei locali dell'oratorio laico per gli ospiti di Felicittà. Una iniziativa ufficiale: con tanto di allocuzione della vicesindaca ai presenti prima del pranzo (per farglielo andare meglio di traverso?). Felicittà: vale a dire una pseudo associazioni di anziani : Gruppo Anziani, Felicittà, Le Muse inventate a Curno per raccogliere voti e distribuire soldi a ufa a chi non ne ha granche bisogno appartenendo alla schiera dei fortunati baby-boomers.
Quando c'erano gli “Amici della Lirica” si trovavano in quasi duecento in un ristorante per festeggiare l'inizio dell'anno musicale. I soci del Gruppo Anziani e Pensionati altrettanto. Adesso arriva il Comune col “pranzo dei poveri” ingozzati come tacchini, la tovaglia di carta e l'apparecchiatura di plastica. E per di più li fa anche pagare. Se leggete l'articolo su L'Eco del 27 dicembre: “In stazione riapre “il posto caldo” dove il cibo è incontro” ed osservate le foto rivedrete il pranzo di Felicittà a Curno. Con la differenza che il pasto di Curno proviene da un catering mentre quello de “il posto caldo” è stato confezionato dallo chef Claudio Austoni e distribuito gratuitamente.
Primo piatto di ravioli industriali che notoriamente sono molto “liquidi”. Secondo piatto fesa di tacchino: la carne delle mensa dei Cappuccini.  Siccome non bastava per ingozzarli l'hanno fatta ripiena di castagne. Contorno patate al forno altrettanto facilmente deglutibili. Non poteva mancare il pandoro ovviamente di margarina per farlo leggero e quindi più stopposo che mai.
Ma a conferma delle ire delle pensionate ascoltate al bar ecco la meravigliosa la scena del pranzo di Natale: piatti di plastica, bicchieri di plastica, bottigliette di acqua minerale di plastica, tovaglioli di carta usa e getta, una bottiglietta di vino industriale. Neanche un tavernello.
Sempre per sottolineare che giustamente i baby-boomers sono ormai merce usa&getta. Probabilmente la professoressa Ivana Rota quando invita i nonni e i suoceri a pranzo a casa sua apparecchia la tovaglia di carta, le stoviglie di plastica, le postate di plastica, i bicchieri di plastica, la bottiglietta dell'acqua di plastica e non offre neanche un calice di buon vino.

La professoressa Ivana Rota ha alle spalle i tre bandi per la privatizzazione dei due CVI andati deserti ed alla fine sostanzialmente dati in gestione a gratis a soggetti i quali … mentre non avevano soldi per fare offerte di gestione più generose di quelle spuntate si sono improvvisamente scoperti STRA-ricchi di qualche centinaio di migliaia di euro per rifare i locali e impiantare 4 o 6 campi di padel.
Un genio politico del genere se lavorasse in una società privata dopo il caos creato coi CVI l'avrebbero cacciata a calcinculo. Qui si permette di dare giudizi morali sul sottoscritto.
Professoressa: non c'è un giudice solo a Berlino. Ce ne sono anche in via Borfuro.