A GUARDARE ALLE COLLINE 22 DICEMBRE 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















UNA MAGGIORANZA SENZA UN PROGETTO DI PAESE
In maniera del tutto involontaria nello stesso giorno -16 dicembre '22- in cui abbiamo pubblicato la penultima pagina di questo blog è stata pubblicata la delibera consigliare di approvazione dello stato di attuazione dei programmi e del documento unico di programmazione - DUP 2023 – 2025 da parte della maggioranza. Un malloppone di 162 pagine. La minoranza si è astenuta nella votazione ed era assente il capogruppo.
Il DUP 23-25 indica il programma dell'amministrazione nei vari settori ma da un attento esame di una parte consistente non c'è nemmeno la fonte di finanziamento, dell'insieme solo una piccola parte verrebbe finanziato da fondi che FORSE arriveranno da stato e regione, per il resto tutte le risorse comunali sono destinate a pagare gli stipendi del personale e mantenere a livello sopravvivenziale il capitale pubblico sperando che non ne crolli troppo.
Il resto è tutto fumo e promesse visto quello che hanno fatto finora (talis mater talis filio) : annientare il volontariato per privatizzare a gratis i due centri sportivi; consegnare a dei privati la gestione del “servizio di assistenza socio educativa scolastica” (che spende il 57% dell'intero piano del diritto allo studio); mantenere un elefantiaco ufficio servizi sociali (ma il peggio deve ancora venire); abbandonare a se stesso lo striminzito ufficio tecnico; un ufficio ragioneria il cui primo impegno a pararsi le spalle.
Senza contare che da 50 anni il paese è cresciuto del 30% di popolazione mentre il municipio è sempre quello: segno dell'arretramento evidente del pubblico rispetto al privato.
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QUEL MAJORINO LI MI SEMBRA UNA CACCHINA FREDDA
Dopo la botta di Panzeri non nutriamo grandi speranze sulla vittoria di Majorino alle prossime regionali. Con un PD dato al 15% a livello nazionale e una Moratti in corsa il PD perderà soprattutto perché i suoi elettori se ne staranno a casa e quei pochi che andranno voteranno renziano quindi Moratti. Oggi su Corriere/Bergamo il direttore Simone Bianco interrogava: il Qatargate e la figura di Antonio Panzeri parlano della questione morale in politica ma soprattutto della selezione della classe dirigente a sinistra. (…) il tema di come vengono scelti, sostenuti, eletti e rieletti i rappresentanti della sinistra italiana nelle istituzioni trova nel Qatargate un altro capitolo interessante e sconfortante.
Ma chi ha mandato Panzeri a Bruxelles, non una, non due, ma tre volte? Si domanda sempre Simone Bianco. Parliamo di un candidato che, nel 2004, per i Ds, venne eletto con un totale di 105 mila preferenze, di cui 7.366 in provincia di Bergamo. Nel 2009, sotto il marchio Pd, 6.477 elettori bergamaschi scrissero il nome di Panzeri sulla scheda, nel 2014, l'ex sindacalista ottenne in totale 77.174 preferenze, di cui 7.020 in provincia. Non sono voti che si raccolgono distribuendo volantini al mercato: è un consenso organizzato, sostenuto da gruppi che nel partito possono contare su potere e risorse.
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COLLEGAMENTO ALLA PAGINA WEB DELLA CARTA DEI PERCORSI











































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




























ANCHE NEL PAESE BELLO DA VIVERE DA DOVE PROVENGONO I DENARI PER UNA DOZZINA DI CAMPI DI PADEL







































































































































































































UNA MAGGIORANZA SENZA UN PROGETTO DI PAESE
In maniera del tutto involontaria nello stesso giorno -16 dicembre '22- in cui abbiamo pubblicato la penultima pagina di questo blog è stata pubblicata la delibera consigliare di approvazione dello stato di attuazione dei programmi e del documento unico di programmazione - DUP 2023 – 2025 da parte della maggioranza. Un malloppone di 162 pagine. La minoranza si è astenuta nella votazione ed era assente il capogruppo.
Il DUP 23-25 indica il programma dell'amministrazione nei vari settori ma da un attento esame di una parte consistente non c'è nemmeno la fonte di finanziamento, dell'insieme solo una piccola parte verrebbe finanziato da fondi che FORSE arriveranno da stato e regione, per il resto tutte le risorse comunali sono destinate a pagare gli stipendi del personale e mantenere a livello sopravvivenziale il capitale pubblico sperando che non ne crolli troppo.
Il resto è tutto fumo e promesse visto quello che hanno fatto finora (talis mater talis filio) : annientare il volontariato per privatizzare a gratis i due centri sportivi; consegnare a dei privati la gestione del “servizio di assistenza socio educativa scolastica” (che spende il 57% dell'intero piano del diritto allo studio); mantenere un elefantiaco ufficio servizi sociali (ma il peggio deve ancora venire); abbandonare a se stesso lo striminzito ufficio tecnico; un ufficio ragioneria il cui primo impegno a pararsi le spalle.
Senza contare che da 50 anni il paese è cresciuto del 30% di popolazione mentre il municipio è sempre quello: segno dell'arretramento evidente del pubblico rispetto al privato.
Il municipio è uno scandalo energetico ma la giunta Saccogna- come già quella presieduta da sua madre Gamba e la sua predecessora Serra si masturbano (Serra 1, Serra 2, Gamba 1= 15 anni)  “allora dobbiamo intendere la nuova Green House - Casa Santini non solo come modello di efficienza energetica in chiave empirica (tipo Classe energetica A4), ma come un Genius loci capace di trasmettere l'idea di sostenibilità integrale alle future generazioni che erediteranno la Casa Comune”.
Uno immagina Casa Santini come chissà cosa mentre invece siamo a 100 mq di edificio. Dimenticando che con quello che hanno speso finora e intendono spendere ancora sarebbe bastato per “fare il cappotto” al municipio. Perché poi nessuno sa a che servirà questa benedetta Casa Santini (oltre pagare parcelle ad architetti e conti ad imprese).
Hanno aperto la biblioteca ed hanno… scoperto che anche quella è un colabrodo energetico come il municipio: il fatto è che l'hanno aperta nel 2021 non quindici anni prima.
Lo stesso dicasi per la vecchia Rodari il cui destino è quello di fare da parcheggio per ogni idea o progetto strampalato: vedi Pianeti Prossimi che doveva essere intercomunale poi si legge che Treviolo e Mozzo provvedono da soli in tema di autismo.

La lettura del DUP 23-25 alla fine serve solo a dimostrare “vantaggioso cogliere pertanto la possibilità di assunzione di una figura di Assistente Sociale che consentirebbe al Comune di Curno il reperimento di n. 1 unità di personale di categoria D con funzioni di Assistente Sociale, con costi che sarebbero rimborsati dal 2022 e per gli anni a venire al 50% da parte dello Stato ed approfittando altresì della neutralità finanziaria di una spesa eterofinanziata secondo le disposizioni sopra richiamate”.
Uno immagina una ristrutturazione dell'ufficio tecnico e della ragioneria con dirigenza che non curi soltanto la difesa del proprio posto ma assuma finalmente funzioni e responsabilità dirigenziali e invece scopre che tutto questo grande svolazzare di carte e copia&incolla di pezzi di articoli di riviste engaged in tema ambientale finisce nell'aumentare il personale -giù troppo numeroso- dell'ufficio servizi sociali. Una parte del quale è distaccato in biblioteca nonostante la ristrutturazione recentissima degli abbondanti spazi.


Leggendo quanto contenuto nei punti da 1 a 5 del DUP 23-25 e prendendo come scuola gli anni appena trascorsi (di cui la giunta Saccogna si dichiara erede politica) ci si rende conto che sostanzialmente il Comune non ci mette un euro. O ce ne mette quasi per niente dal momento che sono iniziative dove il comune non può mettere mano. O non ha fondi se non aspettando che piovano da Roma o Milano. Per fare cacate (metaforiche e non) come la palestra della new Rodari.
Lo sapete che la new Rodari ha TRE allacciamenti fognari? Due la scuola e uno la palestra.
Tutti i lavori per la ristrutturazione energetica degli edifici comunali – municipio scuole case popolari centri sportivi- altro- se non piovono fondi da stato e regione non si fanno.

Volete fare quattro ghignate verificando che i nostri amministratori non conoscone nemmeno il paese?. Ecco cosa approvano: Curno è ricca di parchi e aree verdi, non sempre note e a volte anche poco frequentate. [ Dove siamo devono saperlo solo loro] Intendiamo farlo in due modi: il primo è quello di dare ad ogni parco una forte destinazione (seppur non esclusiva, ad esempio, il parco dei fiori, il parco dei giochi, il parco per gli allenamenti), (…) uno più attrezzato, per fare attività fisica all'aperto, uno per stare con i propri bambini, uno per un momento di relax, per leggere un libro. (…) corsi di yoga o di ginnastica per adulti e anziani, iniziative specifiche per le famiglie nei parchi con i giochi, didattica all'aperto nei parchi più vicini alle scuole. [ Poi basta vedere come li manutenzionano e li irrigano se necessario per capire quanto gli importa] Vogliamo introdurre in paese un parco inclusivo per regalare momenti di svago e divertimento anche ai bambini con disabilità.[ confrontano un obbligo di legge come un progetto originale: tutti i parchi debbono essere fruibili dai disabili]  A questo patrimonio verde si aggiunge ovviamente il parco lungo il Brembo e tutta l'area attorno alla nuova pista ciclabile, inaugurata di recente. Vogliamo che quest'area, gioiello verde del paese, divenga sempre più accogliente per tutti i cittadini: occorre attrezzarla per accogliere famiglie e anziani, ripulire il sottobosco per ampliare le aree fruibili, arricchirla con progetti artistici. [Quest'ultima è una autentica balla: il comune ha la disponibilità di soli 4200 mq dentro la sponda del fiume (quindi anche inondabile dalle piene) su una lunghezza di 1200 mt. Praticamente niente.]

QUEL MAJORINO LI MI SEMBRA UNA CACCHINA FREDDA
Dopo la botta di Panzeri non nutriamo grandi speranze sulla vittoria di Majorino alle prossime regionali. Con un PD dato al 15% a livello nazionale e una Moratti in corsa il PD perderà soprattutto perché i suoi elettori se ne staranno a casa e quei pochi che andranno voteranno renziano quindi Moratti. Oggi su Corriere/Bergamo il direttore Simone Bianco interrogava: il Qatargate e la figura di Antonio Panzeri parlano della questione morale in politica ma soprattutto della selezione della classe dirigente a sinistra. (…) il tema di come vengono scelti, sostenuti, eletti e rieletti i rappresentanti della sinistra italiana nelle istituzioni trova nel Qatargate un altro capitolo interessante e sconfortante.
Ma chi ha mandato Panzeri a Bruxelles, non una, non due, ma tre volte? Si domanda sempre Simone Bianco. Parliamo di un candidato che, nel 2004, per i Ds, venne eletto con un totale di 105 mila preferenze, di cui 7.366 in provincia di Bergamo. Nel 2009, sotto il marchio Pd, 6.477 elettori bergamaschi scrissero il nome di Panzeri sulla scheda, nel 2014, l'ex sindacalista ottenne in totale 77.174 preferenze, di cui 7.020 in provincia. Non sono voti che si raccolgono distribuendo volantini al mercato: è un consenso organizzato, sostenuto da gruppi che nel partito possono contare su potere e risorse.
E così neanche una settimana prima dello scandalo il PD scodella Majorino come candidato. Qualcuno ha deciso di toglierlo da Bruxelles e mandarlo al Pirellone.
Qualcuno. Chi?. Boh.
Majorino, quasi 50 anni, ha scritto otto libri, ha due figli, è marito della presidente del team per progetti speciali presso C40 Cities che si occupa di supportare le città nel portare avanti azioni per il clima ed assicurare che le strategie climatiche urbane siano inclusive ed accessibili, massimizzandone il raggio d'azione e l'impatto benefico. Insomma una casta famigliare del PD e contorno.
Sotto l'albero di Natale il Pd BG metterà la sua lista per le Regionali quattro uomini e quattro donne, più due «innesti»: uno di Articolo 1 e uno del Psi, partiti alleati. Rispettando l'alternanza di genere. I nomi approvati ieri sera all'unanimità dalla direzione provinciale sono: il consigliere uscente Jacopo Scandella (per il quale è stata richiesta una deroga, essendo in scadenza del secondo mandato), Francesca Riccardi, consigliera comunale di Bergamo e presidente assemblea Pd cittadina, Davide Casati, segretario provinciale e sindaco di Scanzorosciate, Maria Grazia Vergani, sindaco di Ranica, Gabriele Riva, ex segretario provinciale ed ex sindaco di Arzago, Maria Cristina Galizzi, assessore alle Politiche sociali e cultura di Brusaporto, Oscar Locatelli, ex sindaco di Paladina e presidente del Parco dei Colli, Jenny Grazioli, coordinatrice circolo Pd Val Serina. Ora i nomi dovranno passare al vaglio della segreteria regionale, che darà l'imprimatur (o aggiusterà qualcosa) il 23 dicembre, in accordo con le altre forze di coalizione.

A sentirlo parlare  Majorino è tutt'altro che entusiasmante. Idee forti zero, al massimo buon governo. Quel buongoverno che poi si lascia filare tra le gambe un Panzeri senza avvedersene. In Lombardia le due principali occupazioni del governo regionale sono la sanità e i trasporti. La prima non la raddrizzi in cinque anni e senza una svolta nazionale. I secondi hai a che fare che una società Regione-RFI Trenord che… sai cosa succede se in Lombardia RFI viene estromessa dalla gestione dei trasporti e magari arrivano i tedeschi?. Per il ferro in Lombardia occorrono almeno mille milioni in cinque anni per il solo trasporto locale tra nuovi binari, nuovi ponti, nuovi treni.
Problemi che nemmeno in dieci anni -denari a parte- risolvi.

QUELLI DEL PD
DITE QUALCOSA!
Che l'europarlamen- tare Pierfrancesco Majorino sia una persona per bene lo dice la sua storia personale e politica. Che lui pure, come altri esponenti per bene del Pd, sembri come menomato da una forma acuta di afasia è apparso chiaro lunedì sera a Otto e Mezzo. Quando, chiamato ad esprimersi sul Qatargate che sta travolgendo la sinistra europea ed italiana, a riprova della sua buona fede ha citato un encomiabile ma purtroppo misterioso “emendamento” da lui presentato a Strasburgo il 22 novembre sui rischi derivanti dall'azione del Qatar riguardo alle lobby.
Misterioso perché fino all'altro ieri nessuno ne sapeva nulla confermando così le teoria di Maurizio Crozza (e dei racconti di fantascienza) secondo cui per la dirigenza pidina il mondo esterno al Nazareno non esiste. Quanto alla semiparalisi delle corde vocali il pernicioso virus contratto a Bruxelles impedisce ai Dem – trascorsi ormai dieci giorni dai deplorevoli eventi – di articolare una sola proposta concreta che non sia il solito rosario di esclamazioni indignate e di appelli a “fare chiarezza” (non si lamentino poi se si fanno bagnare il naso da Giuseppe Conte che una legge per regolamentare le lobby selvagge l'ha già annunciata).
Majorino, che è candidato per il Pd (e forse dei 5stelle) alla presidenza della Regione Lombardia, si è come scosso quando ha convenuto sui requisiti di trasparenza e onestà necessari per fare parte della sua lista. Per ripiombare subito dopo in modalità catatonica quando ha precisato di voler concordare il criterio con i rivali Attilio Fontana e Letizia Moratti (esclamazione dallo studio: ma perché mai?).
Queste candidature che viaggiano con il freno a mano inserito (non fanno eccezione Elly Schlein e Stefano Bonaccini) hanno come spiegazione più immediata il timore di scontentare il consueto sinedrio delle correnti imperanti. Da cui, mentre ne auspicano la scomparsa, fanno dipendere il loro successo o insuccesso. Così, invece di parlare ai quattro o cinque milioni di elettori del Pd che assistono sgomenti al collasso di un partito e di un'idea, essi tremano al pensiero che qualche loro parola non contemplata dal catechismo interno possa indispettire i vari Franceschini, Orfini o Guerini.
Il celebre dite qualcosa di sinistra di Nanni Moretti potrebbe oggi essere declinato in un meno ambizioso dite qualcosa. Ma ditelo, per la miseria.
Antonio Padellaro