A GUARDARE ALLE COLLINE 08 DICEMBRE 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















CHI HA PAGATO
IL CONCERTO?


IL MEGALATTICO PIANO DEL DIRITTO ALLO STUDIO CONFERMA GLI INDIRZZI DELLA DC PCI PSI CHE VOLLERO IL COMMERCIALE IN PAESE
Il sindaco Saccogna alla consegna dei premi agli studenti “meritevoli” s'é auto elogiato per l'approvazione  (all'unanimità dei consiglieri comunali) del lussuoso piano del diritto allo studio (PdS) che prevede una spesa di 767mila euro per l'anno scolastico in corso. Poco più di 100 euro a cranio per ogni abitante. Il 56% dello stanziamento (430 mila) va a vantaggio di 42 scolari per il servizio di assistenza educativa scolastica. Ma il Comune non investe-spende per la scuola solo per il PdS bensì vanno aggiunti almeno 120.000kwh di energia elettrica ed altri 120.000 metri cubi di metano consumati dalle 4 scuole. Poi c'è il consumo di acqua potabile e possiamo aggiungere anche il particolare per cui i consumi elettrici della scuola media -cui è inserita una palestra aperta ai cittadini non scolari-  che più della metà dei kwh consumati sono di competenza degli utenti esterni.
Oltre a fare un salto sulla sedia davanti ai costi dell'elettricità  (p.e. 0,40 €/kwh a marzo 2022 per la scuola media) e del metano (p.e. 1,25 €x mc a gennaio 2022 per la Giovanni XXIII) per dare alcuni valori va rilevato come NON esista nel Comune di Curno un soggetto -scientificamente preparato- deputato a tenere sotto controllo questi consumi e costi e dare qualche indicazione per affrontarli (oltre le variazioni di bilancio).
Tanto finchè ghe n'è, via ol Re.
(......)

I LAVORI IN CITTADELLA
Marco Brembilla, classe 1958, geometra é l'assessore ai lavori pubblici e reti, manutenzioni, servizi tecnologici nella giunta Gori. Quando la giunta Gori mette mano a sistemare certi pezzi della città semi-abbandonati al proprio destino da decenni, ha adottato un discreto minimalismo spiegato soprattutto coi pochi soldi disponibili e i molti interventi da fare. L'esito non è mai stato eclatante, anzi ha sempre suscitato grosse perplessità sopra tutto per la mancanza di cultura della città che ha permeato questi interventi. Cose aggiustate anche benino ma non all'altezza di una città com'è Bergamo. La coppia Gori & Brembilla hanno messo mano parecchie volte allo spazio tra Colle Aperto e Piazza Mascheroni-  e vi hanno investito assai.
In Piazza Cittadella un paio d'anni hanno rifatto il passaggio pedonale che collega le due porte della piazza e adesso hanno rifatto le condutture di acqua gas energia elettrica (forse) per i due musei. Ignoto il destino dei fabbricati del lato ovest e del lato meridionale. Ci penserà qualcun altro.
In buona sostanza hanno rappezzato lo stretto necessario SENZA avere un'idea del destino di tutto il complesso -da Piazza Mascheroni a Colle Aperto- che resta in massima parte sottoutilizzato. Non si comprende poi che ci faccia la caserma in questa piazza.
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COLLEGAMENTO ALLA PAGINA WEB DELLA CARTA DEI PERCORSI











































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




































































































































































































































IL MEGALATTICO PIANO DEL DIRITTO ALLO STUDIO CONFERMA GLI INDIRZZI DELLA DC PCI PSI CHE VOLLERO IL COMMERCIALE IN PAESE
Il sindaco Saccogna alla consegna dei premi agli studenti “meritevoli” s'é auto elogiato per l'approvazione  (all'unanimità dei consiglieri comunali) del lussuoso piano del diritto allo studio (PdS) che prevede una spesa di 767mila euro per l'anno scolastico in corso. Poco più di 100 euro a cranio per ogni abitante. Il 56% dello stanziamento (430 mila) va a vantaggio di 42 scolari per il servizio di assistenza educativa scolastica. Ma il Comune non investe-spende per la scuola solo per il PdS bensì vanno aggiunti almeno 120.000kwh di energia elettrica ed altri 120.000 metri cubi di metano consumati dalle 4 scuole. Poi c'è il consumo di acqua potabile e possiamo aggiungere anche il particolare per cui i consumi elettrici della scuola media -cui è inserita una palestra aperta ai cittadini non scolari-  che più della metà dei kwh consumati sono di competenza degli utenti esterni.
Oltre a fare un salto sulla sedia davanti ai costi dell'elettricità  (p.e. 0,40 €/kwh a marzo 2022 per la scuola media) e del metano (p.e. 1,25 €x mc a gennaio 2022 per la Giovanni XXIII) per dare alcuni valori va rilevato come NON esista nel Comune di Curno un soggetto -scientificamente preparato- deputato a tenere sotto controllo questi consumi e costi e dare qualche indicazione per affrontarli (oltre le variazioni di bilancio).
Tanto finchè ghe n'è, via ol Re.

Un PdS così lussuoso viene giustificato con due motivazioni politicamente molto forti. Una è che una lunga frequentazione della scuola da parte degli alunni favorisce la conoscenza preparazione socializzazione. Un'altra è che in questo modo si favorisce l'occupazione (femminile). L'ultimo volantino emesso il Comune è emblematico di come vengono applicati questi due principi politicamente correttissimi. Lo riassumiamo:
Centro ricreativo invernale per bambini della scuola primaria e secondaria di 1° grado
Alla scuola primaria Rodari le attività non si fermano nemmeno con il Natale!
Due periodi di iscrizione, scegline uno o entrambi!:
a dicembre
venerdì 23
martedì 27
mercoledì 28
giovedì 29
venerdì 30
a gennaio
lunedì 02
martedì 03
mercoledì 04
giovedì 05
orari: dalle 08.00 alle 14.00 con pranzo presso la sala mensa. Costo 10 euro al giorno per i ragazzi residenti a Curno e 15 per chi non è del paese e siccome già che ci sono vogliono hanno larghe vedute accetteranno anche dei non residenti iscritti ad altre scuole della provincia se pagheranno €20/giorno.
Tutte questo però ha anche UN'ALTRA lettura.
Quando per oltre trenta anni l'urbanistica di un comune investito per scelta politica dc-pci-psi dei maggiori investimenti provinciali del grande commerciale resta sempre nelle mani del medesimo architetto figlio di piccoli impresari edili è evidente che alla fine un risultato – ne diamo un solo esempio- un risultato è quello di essere un comune col reddito medio pro capite di 1500 euro inferiore al comune di Treviolo che non è stato nemmeno “sfiorato” dal grande commercio e addirittura di settemila rispetto a Mozzo che di grande commercio è una cenerentola provinciale. Sono valori molto significativi visto che la composizione media delle famiglie è di 2,4 componenti.  2,4x1.500= 3.600 euro in meno per famiglia.
Trecento euro in meno al mese.
Negli ultimi dieci anni la popolazione di Curno sostanzialmente non è cresciuta: restiamo sempre attorno ai 7.500 abitanti nonostante una evidente attività edilizia residenziale: a segnare che il luogo è poco appetibile. Per restare in tema di “scuola” dei bambini di Curno nati tra il 2017 e il 2019 il 79% risulta iscritto alle scuole dell'infanzia del territorio. Che sono SOLO private. Dei bambini residenti nati dal 2012 al 2016 (scuola primaria) solo il 62% frequenta il nostro istituto comprensivo. Dei ragazzi residenti nati dal 2009 al 2011 (scuola secondaria di I grado) solo il 71% è iscritto alla scuola Pascoli.
Questi numeri -dati ufficiali dell'amministrazione comunale- dimostrano che le due motivazioni non corrispondono al vero.
Le amministrazioni di Curno hanno lasciato allontanare imprese come la Tesmec che è divenuta leader internazionale nel proprio settore. Ha lasciato allontanare la Bossong divenuta leader europeo nel settore restauri edifici post terremoto. Basta ripercorre l'iter per l'ultimo insediamento della Freni Brembo per cogliere l'evidente disprezzo dei settori produttivi nei confronti della politica. Adesso ci si attende l'allontanamento della Losma la cui trasformazione societaria e il progetto di sviluppo indicano la destinazione commerciale anche di questo sito. La SEI-Laser ha giù due altri insediamenti produttivi fuori di Curno. Non c'è bisogno di essere laureati alla Bocconi per sapere che i salari nel commercio sono nemmeno 1/2 di quelli dei settori industriali e se li confrontiamo con quelli delle imprese che si sono “allontanate” da Curno.
Ci sarà una ragione per cui un paese non cresce nella popolazione e perde posti di lavori altamente qualificati e quindi bene remunerati. Ci sarà una ragione se il 40% dei ragazzini curnesi non vanno a scuola nelle scuole comunali. Ci sarà una ragione se il Comune “spende” nel piano del diritto allo studio una cifra nettamente superiore a quella che spende lo Stato. Ci sarà una ragione se RFI-Trenord ci prendono a pesci in faccia. Ci sarà una ragione se la palestra delle scuole medie consuma più kwh della scuola stessa (semmai comprendiate il particolare). Un paese cresciuto piuttosto storto.
Dietro una serie di affermazioni assolutamente IPOCRITE in realtà questa scuola ipertrofica nella sua offerta non poggia sulle “nobili” ragioni con cui la giustificano ma deriva proprio dal tipo di società e di conseguente occupazione che esiste in paese (Curno: meglio precisarlo per gli stolti).
Una scuola dove l'offerta scolastica viene “cucita” con precisione e puntualità per garantire ai padrone del vapore (i centri commerciali ed i negozi ivi presenti) di garantirsi una occupazione (quella femminile) fatta di lavoretti, brevi orari part time, bassi salari, possibilità di disporre di tempo libero per piallarsi le chiappe nei centri sportivi. Ecco quindi la necessità di una offerta   formativa elastica, cucita non sulle necessità del bambino ma sulle esigenze dei padroni del lavoro di disporre di manodopera di bassa qualità e basso costo negli orari comodi a loro.
Non una società forte dove le lavoratrici sono attrici importanti per lo sviluppo della propria famiglia e del proprio paese ma sono e restano perennemente comprimarie del mondo. Col sovrappiù della presa per i fondelli: così lei signora può dedicarsi alle sue passioni. Alle sue amicizie. A sferuzzare i pezzotti per la  coperta della pace.
In questo quadro non c'è un posto per il “maschio” di casa. E' dato per certo che quello non c'entra con l'organizzazione famigliare. Per questo PdS il mondo ruota attorno a triangolo donna-lavoro part time-basso salario- orari cuciti ad hoc.

Non può mancare alla fine una osservazione su quei 430 mila euro spesi ogni anno per il “servizio di assistenza socio educativa scolastica” dei 42 alunni diagonali. Vale a dire non perfettamente allineati come vorrebbero genitori e  insegnanti. Oltre mille euro al mese per alunno. Sarebbe il caso che i genitori lasciassero in eredità al comune l'abitazione a fine vita.

I LAVORI IN CITTADELLA
Marco Brembilla, classe 1958, geometra é l'assessore ai lavori pubblici e reti, manutenzioni, servizi tecnologici nella giunta Gori. Quando la giunta Gori mette mano a sistemare certi pezzi della città semi-abbandonati al proprio destino da decenni, ha adottato un discreto minimalismo spiegato soprattutto coi pochi soldi disponibili e i molti interventi da fare. L'esito non è mai stato eclatante, anzi ha sempre suscitato grosse perplessità sopra tutto per la mancanza di cultura della città che ha permeato questi interventi. Cose aggiustate anche benino ma non all'altezza di una città com'è Bergamo. La coppia Gori & Brembilla hanno messo mano parecchie volte allo spazio tra Colle Aperto e Piazza Mascheroni-  e vi hanno investito assai.
In Piazza Cittadella un paio d'anni hanno rifatto il passaggio pedonale che collega le due porte della piazza e adesso hanno rifatto le condutture di acqua gas energia elettrica (forse) per i due musei. Ignoto il destino dei fabbricati del lato ovest e del lato meridionale. Ci penserà qualcun altro.
In buona sostanza hanno rappezzato lo stretto necessario SENZA avere un'idea del destino di tutto il complesso -da Piazza Mascheroni a Colle Aperto- che resta in massima parte sottoutilizzato. Non si comprende poi che ci faccia la caserma in questa piazza.

Come tutti sanno o dovrebbero sapere -tranne quelli che vendono le verità pre confezionate destinate ai turisti pensionati tedeschi in visita lampo alla città- spazi ed edifici tra Piazza Mascheroni a Colle Aperto è qualcosa del tutto inventato ieri dalla mano (tutto sommato felice) dell'arch. Angelini negli anni 1955-1960. Inventati del tutto anche i sei archi e mezzo del lato settentrionale. Inventate le due terzi in basso del lato orientale. L'angolo NO addossato alla Torre di Adalberto è l'unica parte proposta in maniera corretta. Inventato il setto nelle mura per fare passare il viale e transitare l'autobus. Inventato  il largo “Colle Aperto” fatto dalla ripiena del terreno scavato per il setto detto prima. Pure Piazza Mascheroni è inventata: quando l'hanno cominciata a scavare hanno subito interrotto e coperto tutto.

Cinque anni oro sono hanno rifatto l'attraversamento diagonale allargandolo di un metro e mettendolo allo stesso livello della piazza ed assieme anche la pavimentazione del porticato settentrionale. Li anziché rovesciare le piastre ammalorate le hanno sostituito in parte. Proprio quei lavori hanno rivelato “il cesso” che sta sotto.

Ne l'Angelini ne il Brembilla hanno OSATO scavare del tutto la piazza per vedere cosa c'era sotto per non spaventarsi troppo dei costi che sarebbero venuti alla luce del sole. Così hanno rammendato quel poco che man mano è venuto in vista-un buco qui, un buco la, un altro buco di sopra- e si sono ben guardati dal cercare e vedere il tutto.
Per concludere al meglio l'opera hanno “finalmente” pensato bene di seppellire tutto sotto una bella soletta di calcestruzzo e pare che non abbiano nemmeno posato un telo di tessuto non tessuto per isolare le cose nascoste sotto rispetto alla colata di calcestruzzo.
Insomma una mezza cacata.
Poi sopra applicheranno il solito acciottolato e la Piazza diverrà tutta pedonalizzata salvo i carabinieri che potranno ancora introdurre le proprie auto pubbliche e private. Sempre per restare in tema di pacifico sfotto dell'arma verso i cittadini comuni.
Che cacchio di significato abbia una piazza del genere completamente vuota – ma con sei vetture dei CC sempre ferme in un cantone- lo sanno solo Gori e Brembilla dal momento che sarà una enorme spianata cementificata anche se imbellita dai ciottoli. C'avessero messo almeno una grande aiuola fiorita: ma sanno tutti che la giunta Gori-Brembilla stanno sulle balle le aiuole fiorite e fatte bene. Vedi Colle Aperto per non andare troppo lontano.
Ovviamente NON siamo di quelli che la vorrebbero piena di auto: lo precisiamo per i cretini di turno. Semmai avremmo scavato del tutto la piazza e creato uno spazio interrato destinato primo come mensa e accoglienza dei visitatori MENO ricchi: ragazzi delle scuole provinciali, studenti, nonché quelli in transito dal Caravaggio.

Bergamo alta è tutta una finzione. Piazza Vecchia dovrebbe essere priva di auto ma vi arrivano almeno 300 veicoli ogni giorno. Piazza Cittadella dovrebbe essere libera delle auto ma ci saranno sempre le auto dei carabinieri e i 300 furgoni che l'attraversano. Senza contare che per misteri misteriosi quasi tutti i camerieri e addetti alla ristorazione nei locali hanno tutti il permesso di arrivare in città alta e parcheggiare.
Adesso attendono il neo parcheggio della Fara per mettere sul mercato un altro migliaio di affitti brevi: vedrete come si “rianima” il lato est di Piazza Vecchia.
Cioè. Al turista viene venduta una verità che il cittadino non vede praticata.
Insomma siamo sempre al bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: non c'è mai una scelta  perché se il tuo elettorato è composto dal mondo bottegaio e tutto quello che ci ruota attorno, una marea di affitti in nero che nessuno riesce o vuole controllare, questo mondo deve essere metà vero e metà fasullo. Della serie: si ne ma però. 'Umpustur catolec.