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CHI HA PAGATO
IL CONCERTO?
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IL MEGALATTICO PIANO DEL DIRITTO ALLO STUDIO CONFERMA GLI INDIRZZI DELLA DC PCI PSI CHE VOLLERO IL COMMERCIALE IN PAESE
Il sindaco Saccogna alla consegna dei premi agli studenti “meritevoli”
s'é auto elogiato per l'approvazione (all'unanimità dei consiglieri
comunali) del lussuoso piano del diritto allo studio (PdS) che prevede
una spesa di 767mila euro per l'anno scolastico in corso. Poco più di
100 euro a cranio per ogni abitante. Il 56% dello stanziamento (430
mila) va a vantaggio di 42 scolari per il servizio di assistenza
educativa scolastica. Ma il Comune non investe-spende per la scuola
solo per il PdS bensì vanno aggiunti almeno 120.000kwh di energia
elettrica ed altri 120.000 metri cubi di metano consumati dalle 4
scuole. Poi c'è il consumo di acqua potabile e possiamo aggiungere
anche il particolare per cui i consumi elettrici della scuola media
-cui è inserita una palestra aperta ai cittadini non scolari- che più
della metà dei kwh consumati sono di competenza degli utenti esterni.
Oltre a fare un salto sulla sedia davanti ai costi dell'elettricità
(p.e. 0,40 €/kwh a marzo 2022 per la scuola media) e del metano (p.e.
1,25 €x mc a gennaio 2022 per la Giovanni XXIII) per dare alcuni valori
va rilevato come NON esista nel Comune di Curno un soggetto
-scientificamente preparato- deputato a tenere sotto controllo questi
consumi e costi e dare qualche indicazione per affrontarli (oltre le
variazioni di bilancio).
Tanto finchè ghe n'è, via ol Re.
(......)
I LAVORI IN CITTADELLA
Marco Brembilla, classe 1958, geometra é l'assessore ai lavori pubblici
e reti, manutenzioni, servizi tecnologici nella giunta Gori. Quando la
giunta Gori mette mano a sistemare certi pezzi della città
semi-abbandonati al proprio destino da decenni, ha adottato un discreto
minimalismo spiegato soprattutto coi pochi soldi disponibili e i molti
interventi da fare. L'esito non è mai stato eclatante, anzi ha sempre
suscitato grosse perplessità sopra tutto per la mancanza di cultura
della città che ha permeato questi interventi. Cose aggiustate anche
benino ma non all'altezza di una città com'è Bergamo. La coppia Gori
& Brembilla hanno messo mano parecchie volte allo spazio tra Colle
Aperto e Piazza Mascheroni- e vi hanno investito assai.
In Piazza Cittadella un paio d'anni hanno rifatto il passaggio pedonale
che collega le due porte della piazza e adesso hanno rifatto le
condutture di acqua gas energia elettrica (forse) per i due musei.
Ignoto il destino dei fabbricati del lato ovest e del lato meridionale.
Ci penserà qualcun altro.
In buona sostanza hanno rappezzato lo stretto necessario SENZA avere
un'idea del destino di tutto il complesso -da Piazza Mascheroni a Colle
Aperto- che resta in massima parte sottoutilizzato. Non si comprende
poi che ci faccia la caserma in questa piazza.
(....)
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COLLEGAMENTO ALLA PAGINA WEB DELLA CARTA DEI PERCORSI
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IL MEGALATTICO PIANO DEL DIRITTO ALLO STUDIO CONFERMA GLI INDIRZZI DELLA DC PCI PSI CHE VOLLERO IL COMMERCIALE IN PAESE
Il sindaco Saccogna alla consegna dei premi agli studenti “meritevoli”
s'é auto elogiato per l'approvazione (all'unanimità dei
consiglieri comunali) del lussuoso piano del diritto allo studio (PdS)
che prevede una spesa di 767mila euro per l'anno scolastico in corso.
Poco più di 100 euro a cranio per ogni abitante. Il 56% dello
stanziamento (430 mila) va a vantaggio di 42 scolari per il servizio di
assistenza educativa scolastica. Ma il Comune non investe-spende per la
scuola solo per il PdS bensì vanno aggiunti almeno 120.000kwh di
energia elettrica ed altri 120.000 metri cubi di metano consumati dalle
4 scuole. Poi c'è il consumo di acqua potabile e possiamo aggiungere
anche il particolare per cui i consumi elettrici della scuola media
-cui è inserita una palestra aperta ai cittadini non scolari- che
più della metà dei kwh consumati sono di competenza degli utenti
esterni.
Oltre a fare un salto sulla sedia davanti ai costi
dell'elettricità (p.e. 0,40 €/kwh a marzo 2022 per la scuola
media) e del metano (p.e. 1,25 €x mc a gennaio 2022 per la Giovanni
XXIII) per dare alcuni valori va rilevato come NON esista nel Comune di
Curno un soggetto -scientificamente preparato- deputato a tenere sotto
controllo questi consumi e costi e dare qualche indicazione per
affrontarli (oltre le variazioni di bilancio).
Tanto finchè ghe n'è, via ol Re.
Un PdS così lussuoso viene giustificato con due motivazioni
politicamente molto forti. Una è che una lunga frequentazione della
scuola da parte degli alunni favorisce la conoscenza preparazione
socializzazione. Un'altra è che in questo modo si favorisce
l'occupazione (femminile). L'ultimo volantino emesso il Comune è
emblematico di come vengono applicati questi due principi politicamente
correttissimi. Lo riassumiamo:
Centro ricreativo invernale per bambini della scuola primaria e secondaria di 1° grado
Alla scuola primaria Rodari le attività non si fermano nemmeno con il Natale!
Due periodi di iscrizione, scegline uno o entrambi!:
a dicembre
venerdì 23
martedì 27
mercoledì 28
giovedì 29
venerdì 30
a gennaio
lunedì 02
martedì 03
mercoledì 04
giovedì 05
orari: dalle 08.00 alle 14.00 con pranzo presso la sala mensa. Costo 10
euro al giorno per i ragazzi residenti a Curno e 15 per chi non è del
paese e siccome già che ci sono vogliono hanno larghe vedute
accetteranno anche dei non residenti iscritti ad altre scuole della
provincia se pagheranno €20/giorno.
Tutte questo però ha anche UN'ALTRA lettura.
Quando per oltre trenta anni l'urbanistica di un comune investito per
scelta politica dc-pci-psi dei maggiori investimenti provinciali del
grande commerciale resta sempre nelle mani del medesimo architetto
figlio di piccoli impresari edili è evidente che alla fine un risultato
– ne diamo un solo esempio- un risultato è quello di essere un comune
col reddito medio pro capite di 1500 euro inferiore al comune di
Treviolo che non è stato nemmeno “sfiorato” dal grande commercio e
addirittura di settemila rispetto a Mozzo che di grande commercio è una
cenerentola provinciale. Sono valori molto significativi visto che la
composizione media delle famiglie è di 2,4 componenti. 2,4x1.500=
3.600 euro in meno per famiglia.
Trecento euro in meno al mese.
Negli ultimi dieci anni la popolazione di Curno sostanzialmente non è
cresciuta: restiamo sempre attorno ai 7.500 abitanti nonostante una
evidente attività edilizia residenziale: a segnare che il luogo è poco
appetibile. Per restare in tema di “scuola” dei bambini di Curno nati
tra il 2017 e il 2019 il 79% risulta iscritto alle scuole dell'infanzia
del territorio. Che sono SOLO private. Dei bambini residenti nati dal
2012 al 2016 (scuola primaria) solo il 62% frequenta il nostro istituto
comprensivo. Dei ragazzi residenti nati dal 2009 al 2011 (scuola
secondaria di I grado) solo il 71% è iscritto alla scuola Pascoli.
Questi numeri -dati ufficiali dell'amministrazione comunale- dimostrano che le due motivazioni non corrispondono al vero.
Le amministrazioni di Curno hanno lasciato allontanare imprese come la
Tesmec che è divenuta leader internazionale nel proprio settore. Ha
lasciato allontanare la Bossong divenuta leader europeo nel settore
restauri edifici post terremoto. Basta ripercorre l'iter per l'ultimo
insediamento della Freni Brembo per cogliere l'evidente disprezzo dei
settori produttivi nei confronti della politica. Adesso ci si attende
l'allontanamento della Losma la cui trasformazione societaria e il
progetto di sviluppo indicano la destinazione commerciale anche di
questo sito. La SEI-Laser ha giù due altri insediamenti produttivi
fuori di Curno. Non c'è bisogno di essere laureati alla Bocconi per
sapere che i salari nel commercio sono nemmeno 1/2 di quelli dei
settori industriali e se li confrontiamo con quelli delle imprese che
si sono “allontanate” da Curno.
Ci sarà una ragione per cui un paese non cresce nella popolazione e
perde posti di lavori altamente qualificati e quindi bene remunerati.
Ci sarà una ragione se il 40% dei ragazzini curnesi non vanno a scuola
nelle scuole comunali. Ci sarà una ragione se il Comune “spende” nel
piano del diritto allo studio una cifra nettamente superiore a quella
che spende lo Stato. Ci sarà una ragione se RFI-Trenord ci prendono a
pesci in faccia. Ci sarà una ragione se la palestra delle scuole medie
consuma più kwh della scuola stessa (semmai comprendiate il
particolare). Un paese cresciuto piuttosto storto.
Dietro una serie di affermazioni assolutamente IPOCRITE in realtà
questa scuola ipertrofica nella sua offerta non poggia sulle “nobili”
ragioni con cui la giustificano ma deriva proprio dal tipo di società e
di conseguente occupazione che esiste in paese (Curno: meglio
precisarlo per gli stolti).
Una scuola dove l'offerta scolastica viene “cucita” con precisione e
puntualità per garantire ai padrone del vapore (i centri commerciali ed
i negozi ivi presenti) di garantirsi una occupazione (quella femminile)
fatta di lavoretti, brevi orari part time, bassi salari, possibilità di
disporre di tempo libero per piallarsi le chiappe nei centri sportivi.
Ecco quindi la necessità di una offerta formativa elastica,
cucita non sulle necessità del bambino ma sulle esigenze dei padroni
del lavoro di disporre di manodopera di bassa qualità e basso costo
negli orari comodi a loro.
Non una società forte dove le lavoratrici sono attrici importanti per
lo sviluppo della propria famiglia e del proprio paese ma sono e
restano perennemente comprimarie del mondo. Col sovrappiù della presa
per i fondelli: così lei signora può dedicarsi alle sue passioni. Alle
sue amicizie. A sferuzzare i pezzotti per la coperta della pace.
In questo quadro non c'è un posto per il “maschio” di casa. E' dato per
certo che quello non c'entra con l'organizzazione famigliare. Per
questo PdS il mondo ruota attorno a triangolo donna-lavoro part
time-basso salario- orari cuciti ad hoc.
Non può mancare alla fine una osservazione su quei 430 mila euro spesi
ogni anno per il “servizio di assistenza socio educativa scolastica”
dei 42 alunni diagonali. Vale a dire non perfettamente allineati come
vorrebbero genitori e insegnanti. Oltre mille euro al mese per
alunno. Sarebbe il caso che i genitori lasciassero in eredità al comune
l'abitazione a fine vita.
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I LAVORI IN CITTADELLA
Marco Brembilla, classe 1958, geometra é l'assessore ai lavori pubblici
e reti, manutenzioni, servizi tecnologici nella giunta Gori. Quando la
giunta Gori mette mano a sistemare certi pezzi della città
semi-abbandonati al proprio destino da decenni, ha adottato un discreto
minimalismo spiegato soprattutto coi pochi soldi disponibili e i molti
interventi da fare. L'esito non è mai stato eclatante, anzi ha sempre
suscitato grosse perplessità sopra tutto per la mancanza di cultura
della città che ha permeato questi interventi. Cose aggiustate anche
benino ma non all'altezza di una città com'è Bergamo. La coppia Gori
& Brembilla hanno messo mano parecchie volte allo spazio tra Colle
Aperto e Piazza Mascheroni- e vi hanno investito assai.
In Piazza Cittadella un paio d'anni hanno rifatto il passaggio pedonale
che collega le due porte della piazza e adesso hanno rifatto le
condutture di acqua gas energia elettrica (forse) per i due musei.
Ignoto il destino dei fabbricati del lato ovest e del lato meridionale.
Ci penserà qualcun altro.
In buona sostanza hanno rappezzato lo stretto necessario SENZA avere
un'idea del destino di tutto il complesso -da Piazza Mascheroni a Colle
Aperto- che resta in massima parte sottoutilizzato. Non si comprende
poi che ci faccia la caserma in questa piazza.
Come tutti sanno o dovrebbero sapere -tranne quelli che vendono le
verità pre confezionate destinate ai turisti pensionati tedeschi in
visita lampo alla città- spazi ed edifici tra Piazza Mascheroni a Colle
Aperto è qualcosa del tutto inventato ieri dalla mano (tutto sommato
felice) dell'arch. Angelini negli anni 1955-1960. Inventati del tutto
anche i sei archi e mezzo del lato settentrionale. Inventate le due
terzi in basso del lato orientale. L'angolo NO addossato alla Torre di
Adalberto è l'unica parte proposta in maniera corretta. Inventato il
setto nelle mura per fare passare il viale e transitare l'autobus.
Inventato il largo “Colle Aperto” fatto dalla ripiena del terreno
scavato per il setto detto prima. Pure Piazza Mascheroni è inventata:
quando l'hanno cominciata a scavare hanno subito interrotto e coperto
tutto.
Cinque anni oro sono hanno rifatto l'attraversamento diagonale
allargandolo di un metro e mettendolo allo stesso livello della piazza
ed assieme anche la pavimentazione del porticato settentrionale. Li
anziché rovesciare le piastre ammalorate le hanno sostituito in parte.
Proprio quei lavori hanno rivelato “il cesso” che sta sotto.
Ne l'Angelini ne il Brembilla hanno OSATO scavare del tutto la piazza
per vedere cosa c'era sotto per non spaventarsi troppo dei costi che
sarebbero venuti alla luce del sole. Così hanno rammendato quel poco
che man mano è venuto in vista-un buco qui, un buco la, un altro buco
di sopra- e si sono ben guardati dal cercare e vedere il tutto.
Per concludere al meglio l'opera hanno “finalmente” pensato bene di
seppellire tutto sotto una bella soletta di calcestruzzo e pare che non
abbiano nemmeno posato un telo di tessuto non tessuto per isolare le
cose nascoste sotto rispetto alla colata di calcestruzzo.
Insomma una mezza cacata.
Poi sopra applicheranno il solito acciottolato e la Piazza diverrà
tutta pedonalizzata salvo i carabinieri che potranno ancora introdurre
le proprie auto pubbliche e private. Sempre per restare in tema di
pacifico sfotto dell'arma verso i cittadini comuni.
Che cacchio di significato abbia una piazza del genere completamente
vuota – ma con sei vetture dei CC sempre ferme in un cantone- lo sanno
solo Gori e Brembilla dal momento che sarà una enorme spianata
cementificata anche se imbellita dai ciottoli. C'avessero messo almeno
una grande aiuola fiorita: ma sanno tutti che la giunta Gori-Brembilla
stanno sulle balle le aiuole fiorite e fatte bene. Vedi Colle Aperto
per non andare troppo lontano.
Ovviamente NON siamo di quelli che la vorrebbero piena di auto: lo
precisiamo per i cretini di turno. Semmai avremmo scavato del tutto la
piazza e creato uno spazio interrato destinato primo come mensa e
accoglienza dei visitatori MENO ricchi: ragazzi delle scuole
provinciali, studenti, nonché quelli in transito dal Caravaggio.
Bergamo alta è tutta una finzione. Piazza Vecchia dovrebbe essere priva
di auto ma vi arrivano almeno 300 veicoli ogni giorno. Piazza
Cittadella dovrebbe essere libera delle auto ma ci saranno sempre le
auto dei carabinieri e i 300 furgoni che l'attraversano. Senza contare
che per misteri misteriosi quasi tutti i camerieri e addetti alla
ristorazione nei locali hanno tutti il permesso di arrivare in città
alta e parcheggiare.
Adesso attendono il neo parcheggio della Fara per mettere sul mercato
un altro migliaio di affitti brevi: vedrete come si “rianima” il lato
est di Piazza Vecchia.
Cioè. Al turista viene venduta una verità che il cittadino non vede praticata.
Insomma siamo sempre al bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto: non c'è
mai una scelta perché se il tuo elettorato è composto dal mondo
bottegaio e tutto quello che ci ruota attorno, una marea di affitti in
nero che nessuno riesce o vuole controllare, questo mondo deve essere
metà vero e metà fasullo. Della serie: si ne ma però. 'Umpustur catolec.
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