A GUARDARE ALLE COLLINE 11 NOVEMBRE 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















IL PD SENZA CANDIDATI DOVRA' BACIARE LA RANA (?)
Altrimenti si dovrà accontentare di altri 5 anni di inutile opposizione: per concludere il titolo del pezzo.
Quando metteremo on line questa pagina le manifestazioni per la pace di Milano e Roma (rigorosamente in ordine alfabetico…) saranno già dimenticate mentre il Paese si sta abbastanza velocemente fermando per via dell'inflazione (generata soprattutto dagli investimenti in corso nel settore della ristrutturazione energetica pagata a debito pubblico); per il costo del denaro che ormai frena ogni spesa privata: quella per la casa per prima; per i prezzi dell'energia derivati soprattutto dalla scelta delle compagnie  petrolifere e gasiere di farsi ottimi profitti negli ultimi dodici anni prima del “tutto elettrico” del 1935. Mungere la mucca finchè vive.
Intanto per la Lombardia si avvicinano le elezioni che la destra fascista pensa di effettuare ai primi di febbraio prima che si smonti la luna di miele che in genere circonda l'avvio dell'azione di ogni nuovo governo.
Il PD nella sua faticosa rincorsa al potere perduto è riuscito e sbattere nientemeno che contro due ostacoli in Lombardia: Cottarelli e Moratti. Palesemente il primo è del tutto sgradito alla nomenclatura vecchia e seminuova del PD regionale e nazionale dove almeno una mezza dozzina di capponi piddini cercano e sperano di farsi nominare candidato presidente. Altrettanto palesemente la seconda è sgradita per finta perché proviene dalla destra ma -più realisticamente- perché l'hanno suggerita Calenda e Renzi, soggetti del tutto invisi alla attuale nomenclatura piddina nazionale. La coppia non ce l'abbiamo appesa in quadretto sopra il letto ma dobbiamo dire che oggi è sostanzialmente la più sveglia ed attenta dell'area esterna alla destra locale regionale nazionale.
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UNA MAGGIORANZA IN BOLLETTA SVENDE IL PAESE PER MANTENERE LE CLIENTELE
Il consigliere comunale architetto Crotti ha in mano la delega per arredo e verde urbano, parchi, edilizia privata del comune mentre l'assessore Pelliccioli ha in mano territorio (forse la vecchia urbanistica?) lavori pubblici, mobilità e viabilità, energie rinnovabili. Poi c'è anche un secondo consigliere di ignota specializzazione che ha in mano la manutenzione del patrimonio comunale. Vero che noi siamo delle otarie quando ci avventuriamo nel web ma finora non abbiamo MAI visto un'opera ne di Crotti ne di Pelliccioli. Davvero sono architetti? Potrebbero elencare delle opere che hanno realizzato?. Fosse pure il design del loro tinello.
Perché questa coppia è accompagnata da due altri architetti assunti per incarico. Il futuro estensore del PGT o della sua revisione all'arch. Marco Tomasi. Da giovane grande promessa dell'architettura nazionale con opere di alto pregio: vedi il municipio di Endine Gaiano. Poi hanno nominato l'architetto Davide Fortini  che scrive di se “ha maturato, come libero professionista, una esperienza ventennale dedicandosi alla costruzione e gestione di programmi orientati alla condivisione di saperi e alla costruzione condivisa delle scelte nel campo delle politiche urbane, finalizzate al benessere e alla qualità ambientale”.
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LA MAGGIORANZA HA PERSO IL TRAM ED ANCHE IL TRENO
Affollata assemblea mercoledì sera in comune organizzata dal  Comitato
“Raddoppio sì, ma non così” di Curno e Mozzo. C'erano una cinquantina di cittadini che sono stati presi per il naso: era tutta gente presente per capire il destino delle proprie aree che saranno espropriate per il raddoppio ferroviario e… sono tornati a casa con le pive nel sacco. Il che la dice lunga sulla sintonia di certi comitati e dei loro organizzatori rispetto al sentimento della popolazione. Assemblea introdotta da un cazzosa  relazione della bandierina verde della maggioranza fatta di frasi slogan che sentiamo e leggiamo ogni giorno nel talktv. Hanno presentato anche il solito filmato del tramtreno tedesco ma  hanno dimenticato di spiegare (per finta o ignoranza) che il tram-treno è stato creato per integrare i due sistemi ferroviaria della Germania dell'Est con quella dell'Ovest: meno costoso allestire un treno che tutto l'armamento ferroviario di mezzo paese appena riunificato.
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PIANO DEL DIRITTO ALLO STUDIO: POSSIBILE CHE IN 40 ANNI NON  CAMBI?
Basta leggere l'incipit sulla copertina del piano del diritto allo studio per capire quanto importi all'assessore che l'ha steso. Pare il comunicato del burocrate di turno scazzato di doverlo scrivere.
Costa dai 110 ai 120 euro a cranio per ciascun curnese il Piano del Diritto allo Studio (PDS): 767.237,62 euro.  Ma il 21% degli infanti non va all'asilo, il 38% dei ragazzini curnesi della primaria non frequentano la scuola locale  e il 29% dei ragazzi curnesi non frequentano la scuola media locale. C'è stato un insignificante aumento della frequentazione da parte dei ragazzi residenti.  I 42 disabili presenti nei 4 complessi scolastici costano ogni anno 10.250 euro ciascuno e solo 18 sono quelli abitanti a Curno. Nel PDS non si legge se i comuni di residenza degli alunni disabili differenti dal nostro rifondono il nostro comune del costo.
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COLLEGAMENTO ALLA PAGINA WEB DELLA CARTA DEI PERCORSI











































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


































































































































































































































PIANO DEL DIRITTO ALLO STUDIO: POSSIBILE CHE IN 40 ANNI NON  CAMBI?
Basta leggere l'incipit sulla copertina del piano del diritto allo studio per capire quanto importi all'assessore che l'ha steso. Pare il comunicato del burocrate di turno scazzato di doverlo scrivere.
Costa dai 110 ai 120 euro a cranio per ciascun curnese il Piano del Diritto allo Studio (PDS): 767.237,62 euro.  Ma il 21% degli infanti non va all'asilo, il 38% dei ragazzini curnesi della primaria non frequentano la scuola locale  e il 29% dei ragazzi curnesi non frequentano la scuola media locale. C'è stato un insignificante aumento della frequentazione da parte dei ragazzi residenti.  I 42 disabili presenti nei 4 complessi scolastici costano ogni anno 10.250 euro ciascuno e solo 18 sono quelli abitanti a Curno. Nel PDS non si legge se i comuni di residenza degli alunni disabili differenti dal nostro rifondono il nostro comune del costo.

Sostanzialmente non si comprende se il Comune ha in mano la situazione oppure si limita a gestire quel che gli capita senza porsi troppe domande sul resto. Anzi!. Per esempio il Comune dovrebbe sapere dove vanno a scuola i bambini che non frequentano a Curno. Nel PDS non si legge se i comuni di residenza degli alunni disabili differenti dal nostro rifondono il nostro comune del rispettivo costo. Per esempio non c'è allegata nessuna certificazione indipendente della qualità dei servizi appaltati e quelli forniti dalla parrocchia. Per esempio non c'è alcuna relazione sui risultati delle rilevazioni INVALSI. Manca anche una relazione sui risultati scolastici degli anni successivi per quelli usciti dalla secondaria di primo grado. E per gli universitari non si sa quanti siano come cosa dove frequentano tranne pochi premi per quelli che si laureano con buona votazione.

In buona sostanza appare un'idea di finanziare qualunque iniziativa che tenga il più possibile i ragazzi fuori casa affidati alla scuola oppure a società associazioni private il tutto giustificato coll'idea che il tempo pieno costituisca una buona soluzione per l'apprendimento dei ragazzi e per favorire il lavoro di entrambi i genitori.
Peccato che -oltre il progetto e la spesa- non ci siano nemmeno quei pochi numeri che giustificherebbero l'idea. Per esempio quanti sono davvero i genitori che lavorano entrambi e quindi il tempo prolungato è anche un ulteriore servizio?. Nulla. Si fa e si spera in bene.
Intanto se ne vanno 767.237,62 €.
Possibile che in mezzo secolo l'unica cosa che è cambiata dentro il PDS sia stata l'abolizione del trasporto alunni e nel frattempo non sia successo nulla?. Possibile che per gli universitari non ci sia spazio?.


IL PD SENZA CANDIDATI DOVRA' BACIARE LA RANA (?)
Altrimenti si dovrà accontentare di altri 5 anni di inutile opposizione: per concludere il titolo del pezzo.
Quando metteremo on line questa pagina le manifestazioni per la pace di Milano e Roma (rigorosamente in ordine alfabetico…) saranno già dimenticate mentre il Paese si sta abbastanza velocemente fermando per via dell'inflazione (generata soprattutto dagli investimenti in corso nel settore della ristrutturazione energetica pagata a debito pubblico); per il costo del denaro che ormai frena ogni spesa privata: quella per la casa per prima; per i prezzi dell'energia derivati soprattutto dalla scelta delle compagnie  petrolifere e gasiere di farsi ottimi profitti negli ultimi dodici anni prima del “tutto elettrico” del 1935. Mungere la mucca finchè vive.
Intanto per la Lombardia si avvicinano le elezioni che la destra fascista pensa di effettuare ai primi di febbraio prima che si smonti la luna di miele che in genere circonda l'avvio dell'azione di ogni nuovo governo.
Il PD nella sua faticosa rincorsa al potere perduto è riuscito e sbattere nientemeno che contro due ostacoli in Lombardia: Cottarelli e Moratti. Palesemente il primo è del tutto sgradito alla nomenclatura vecchia e seminuova del PD regionale e nazionale dove almeno una mezza dozzina di capponi piddini cercano e sperano di farsi nominare candidato presidente. Altrettanto palesemente la seconda è sgradita per finta perché proviene dalla destra ma -più realisticamente- perché l'hanno suggerita Calenda e Renzi, soggetti del tutto invisi alla attuale nomenclatura piddina nazionale. La coppia non ce l'abbiamo appesa in quadretto sopra il letto ma dobbiamo dire che oggi è sostanzialmente la più sveglia ed attenta dell'area esterna alla destra locale regionale nazionale.

Del resto basta leggere senza fette di salme sugli occhi tutto il gran volteggiare di modifiche dei codici degli appalti e dei contratti pubblici a partire da quella renziana del 2016. Leggiamo cosa fu scritto il 15 aprile 2016 dall'allora MIT: “il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Matteo Renzi e del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio, ha approvato un decreto legislativo di attuazione delle direttive 2014/23UE, 2014/24/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 26 febbraio 2014, sull'aggiudicazione dei contratti di concessione, sugli appalti pubblici e sulle procedure d'appalto degli enti erogatori nei settori speciali dell'acqua, dell'energia, dei trasporti e dei servizi postali, nonché sul riordino della disciplina vigente in materia di contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture”.

Da allora via via – lo potete leggere anche su queste pagine- come anche nel comune del “paese bello di vivere” via via sia stata cancellata in pratica ogni gara aperta universalmente e sostanzialmente progetti incarichi lavori sono assegnati a soggetti scelti discrezionalmente dai dirigenti del comune. In neanche mezz'ora di gara: vedi l'appalto per la ristrutturazione della centrale termica del Comune di Curno. Addirittura sono le imprese che decidono da sole chi parteciperà o meno e chi vincerà il dato appalto (la stessa legge suggerisce  come accordarsi)  e che già a livello nazionale si è deciso centralmente che le opere previste per certi finanziamenti abbiano già l'azienda esecutrice. Non si capirebbe altrimenti come mai la stessa azienda romana abbia concorso per realizzare decine di scuole finanziate da un certo stanziamento nazionale in decine di comuni di tutt'Italia. Dalle Alpi al Lilibeo.
Renzi Conte Calenda hanno creato una nuova classe di colletti bianchi e imprese colludenti -poi figurati se al nord come al sud non prosperi l'italica creatività- che riescono a farsi fare le leggi ad hoc a partire dall'UE che poi risulta essere sempre la responsabile di tutto il marcio: “lo prescrive l'Europa”.
Il PD non ha più un leader nazionale ma un'accozzaglia di capicorrente in perenne battaglia tra di loro e quindi prova o saggia se scodellando un Cottarelli possa mai mettere mano sul bilancio della maggiore regione nazionale facendo finta di non sapere che proprio quello che ha scodellato a livello nazionale è stato bene appreso ed organizzato dal sistema lumbard del “pelà la poia sensa fala cridà”.
Poi c'è da aggiungere che le Regioni hanno preso il posto del defunto INAM salvo fare finta di non accorgersi che oggi la salute la curano la diagnostica, la chimica, un po' di chirurgia (e i dottori sono rimasti i soli esecutori di quanto stabiliscono le prime tre) e tutto questo è in mano a livello mondiale non alla Lombardia, non all'Italia, non all'Europa ma a quel gruppo di aziende che sono la chiave di volta nei tre settori citati. Tanto è vero che si va verso una gran massa di medici che si affittano da soli dove vengono pagati meglio: tanto sono la chimica e la diagnostica che gli dicono che fare e quindi lavorare a Bolzano è esattamente uguale che lavorare a Trapani.

Il PD viene dai tempi in cui erano importanti gli operai e i dipendenti statali e i pensionati. Renzi Calenda (e la Moratti) rappresentano o vogliono rappresentare quella nuova società dove c'è una  grande massa cui importa zero della persona ma quella interessa solo come soggetto che produce un profitto per chi produce macchine e le affitta agli ospedali mentre chi le manovra basta che abbiano la patente non di un ospedale ma della Philips o della CGE.

In Lombardia il PD oggi si trova di fronte alla scelta perdente di Cottarelli o quella vincente della Moratti. Scommettete che il PD bacerà la rana pur di mettere le mani sulla Region


UNA MAGGIORANZA IN BOLLETTA SVENDE IL PAESE PER MANTENERE LE CLIENTELE
Il consigliere comunale architetto Crotti ha in mano la delega per arredo e verde urbano, parchi, edilizia privata del comune mentre l'assessore Pelliccioli ha in mano territorio (forse la vecchia urbanistica?) lavori pubblici, mobilità e viabilità, energie rinnovabili. Poi c'è anche un secondo consigliere di ignota specializzazione che ha in mano la manutenzione del patrimonio comunale. Vero che noi siamo delle otarie quando ci avventuriamo nel web ma finora non abbiamo MAI visto un'opera ne di Crotti ne di Pelliccioli. Davvero sono architetti? Potrebbero elencare delle opere che hanno realizzato?. Fosse pure il design del loro tinello.
Perché questa coppia è accompagnata da due altri architetti assunti per incarico. Il futuro estensore del PGT o della sua revisione all'arch. Marco Tomasi. Da giovane grande promessa dell'architettura nazionale con opere di alto pregio: vedi il municipio di Endine Gaiano. Poi hanno nominato l'architetto Davide Fortini  che scrive di se “ha maturato, come libero professionista, una esperienza ventennale dedicandosi alla costruzione e gestione di programmi orientati alla condivisione di saperi e alla costruzione condivisa delle scelte nel campo delle politiche urbane, finalizzate al benessere e alla qualità ambientale”.
Purtroppo tra i primi frutti di cotanto impegno (dei tre eletti) sono emersi risultati piuttosto bruti (con una T soltanto).
I campi di padel. Segare ancora un po' di quel poco di verde pubblico che ci è rimasto per caso per realizzare dei campi di padel (con quel che costa l'energia di questi tempi poi …). 
Adesso questa storia della villetta in pieno centro che diventa un condominietto anabolizzato: da 1500 mc diventano 3.500 quelli in bella vista.
Tot a post. Non bastavano già i cattivi esempi di via IV Novembre, De Amicis, Mascagni, Curnasco, Marigolda.

Dunque la villetta abbandonata da vent'anni dell'ex dottor Naldi situata all'incrocio tra via Roma e Buelli, si anabolizzerà e gli attuali 1500 mc diverranno quelli di un condominietto da 3500 mc. E' una costruzione che assieme a quella dell'ortolano, quella del commerciante di vino e la serra del fiorista (poi ce n'é un'altra piccola incastrata tra queste) sono tutte ultracinquantenni coi problemi che hanno edifici di quell'epoca Basterebbe un terremotino per raderle al suolo. Energeticamente sono dei colabrodo.
L'assessore Conti che è stato il dominus urbanistico di Curno dal lontano 1990 ha prodotto una serie di varianti al PRG-PGT che hanno definitivamente trasformato il paese non nel centro commerciale provinciale ma nel CESSO commerciale regionale. Peccato che abbia dimenticato di curare cucire rammendare le situazioni più brutte e complesse che l'edilizia residenziale selvaggia dei primi anni del dopoguerra e del boom economico avevano lasciato nel paese. Uno di questi riguarda appunto la parte occidentale della Piazza del Comune.
Senza un progetto assennato condiviso e non punitivo le soluzioni potevano essere trovate e questo pezzo di paese poteva GIA' essere ricostruito con un'edilizia più aggiornata che fa bello ed accogliente il paese. Invece avendo abbandonato ciascun proprietario al proprio destino ovvio che ciascuno curi al centesimo di euro i propri interessi.
Le liberalizzazioni edilizie introdotte hanno consentito che partendo da un edificio di cui si vedono pochi più di 1500 mc ne esca uno con un ingombro finale di 3.500 mc. Un ecomostro piazzato proprio sul più importante incrocio del paese: un bel biglietto da visita.

Come si  può vedere negli schizzi di metà pagina era utile conveniente ragionevole  che il Comune  assieme ai privati disegnasse  il futuro di quel comparto proprio partendo dalla necessità di riqualificare l'edilizia più vecchia e malconcia e c'è da stare sicuri che davanti a un progetto ben fatto ed unitario del comparto, si sarebbero fatti avanti parecchi operatori. Non per ricavare qualche francobollo di verde (perché i tetti non si possono fare a giardino?)   qualche posto auto in più ma per decidere se vuoi essere un paese moderno oppure una periferia coi panni stesi sul balcone in piazza della chiesa.
Ma quando gli operatori vedono di avere a che fare con politici e tecnici così miopi, scappano velocemente altrove. Ed alla fine ciascuno cura il proprio pollaio e ne escono mostricciattoli del genere: non un cazzotto in faccia ai cittadini ma letteralmente un buldozer addosso.
Poi leggendo la relazione allegata alla domanda di variante del PGT si coglie tutto il pattinare furbo di chi vuole vendere una merce che c'è e non c'è come far credere ai beoni che i pannelli solari funzionano anche se messi in… ombra.
La combinazione tra politici e tecnici ed amministratori di poca cultura genera mostri e i cittadini vanno in orgasmo quando gli viene detto dei pannelli solari. Non per nulla  siamo un paese alle porte della città con centro più brutto di tutti i vicini.
Il passo è breve: da centro a cesso.

LA MAGGIORANZA HA PERSO IL TRAM ED ANCHE IL TRENO
Affollata assemblea mercoledì sera in comune organizzata dal  Comitato
“Raddoppio sì, ma non così” di Curno e Mozzo. C'erano una cinquantina di cittadini che sono stati presi per il naso: era tutta gente presente per capire il destino delle proprie aree che saranno espropriate per il raddoppio ferroviario e… sono tornati a casa con le pive nel sacco. Il che la dice lunga sulla sintonia di certi comitati e dei loro organizzatori rispetto al sentimento della popolazione. Assemblea introdotta da un cazzosa  relazione della bandierina verde della maggioranza fatta di frasi slogan che sentiamo e leggiamo ogni giorno nel talktv. Hanno presentato anche il solito filmato del tramtreno tedesco ma  hanno dimenticato di spiegare (per finta o ignoranza) che il tram-treno è stato creato per integrare i due sistemi ferroviaria della Germania dell'Est con quella dell'Ovest: meno costoso allestire un treno che tutto l'armamento ferroviario di mezzo paese appena riunificato.
Al netto delle solite balle che la maggioranza (il comitato finge di non essere sua creazione: tanto è vero che lo anima anche l'ex sindaca Gamba) ha sempre raccontato in questo tipo di assemblee in assemblea sono uscite delle novità. E' mancata una perché chi la conosceva ha preferito tacere.
La novità più importante, peraltro già nota ai c.d. addetti ai lavori è che entro fine anno saranno appaltati i lavori per eseguire il raddoppio della Bergamo-Curno e la ristrutturazione fino a Ponte. Quindi il Comune di Curno dovrà accontentarsi di quel che passa RFI.
Un  consigliere comunale di minoranza ha indirettamente suggerito  l'idea che il Comune faccia ricorso al TAR contro l'opera sostenendo la tesi che il costo dell'investimento sarebbe ingiustificato rispetto ai benefici reali. La minoranza c'ha da sempre il pallino del ricorso alla giustizia ma è evidentemente una banale furbata dal momento vorremmo vedere loro messi davanti al disprezzo nazionale del piccolo comune che ferma nientemeno che 200 milioni di lavori del PNRR con tutto il bla bla che ne consegue.
L'assessore Pelliccioli ha poi illustrato un progetto per il sottopasso di via Roma che dovrebbe consentire niente poco di meno che il passaggio dei pedoni e ciclisti ma anche dei mezzi dei carabinieri e della croce rossa. Ha dimenticato il bus dell’ATB. Che è la solita mossa democristiana – l'ex ass. Conti a Curno ne fu insigne maestro- di vietare ma consentire. Vietare per vendersi come ambientalista e consentire per beccarsi ancora i voti del partito della fiat. Come il petting e la verginità.
Non poteva mancare l'intervento di mons. Ravasio, già direttore laico dell'oratorio Popieluszko e adesso capogruppo consigliere della maggioranza che ha candidamente confessato (un monsignore è sempre candido) di essere diventato consigliere senza sapere di tutto 'sto casino ch'era in aria per il raddoppio ferroviario e l'abolizione dei due passaggi a livello. Poi  monsignore ha raccomandato che tutti i presenti si prestino ad avvertire via sms col cellulare gli altri conoscenti -curnesi e non- di questo problema. Come tutti i monsignori ha ripetuto le cose quattro volte.
Due notizie qualcuno ha ritenuto di non dirle. La prima è che  due mesi or sono in un articolo di L'Eco l'ass. Terzi aveva più o meno fatto capire che di raddoppio tra via Moroni e Curno non si sarebbe fatto. Però siccome la notizia era su L'Eco, la notizia c'era ma era bene occultata.
L'altra notizia è che i ricchi abitanti di Cascina Polaresco hanno fatto ricorso alla Soprintendenza in quanto contrari all'abbattimento del ponte della stradina che esce dalla cascina, sovra passa la ferrovia e si dirige verso l'ospedale. Idem per il vicinissimo ponte della ferrovia sulla Roggia Serio grande di pari età del primo. RFI non potrà demolirli e ricostruirli perché del 1850 e quindi il mese scorso  RFI ha presentato il nuovo progetto di raddoppio che passa a sud degli stessi.
Dulcis in fundo non poteva mancare l'intervento del mitico Sighesù vale a dire il capo del partito maggiore azionista elettorale della maggioranza nonché affossatore della sinistra curnese. Ol Sighesù ha dimenticato che fino a pochi anni or sono era tra quelli che hanno predicato per mezzo secolo la stazione ferroviaria a Curno ma contemporaneamente, da bravo bottegaio assieme ai suoi confratelli e soprattutto il cartolaio frontista, dietro le parole erano del tutto contrari al treno perché avrebbe fatto scappare i clienti in città.
Che dire?. Curno si conferma costantemente ol pais di faro.