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RISPARMIO ENERGETICO DEL COMUNE:PRIMA LE MACCHINE POI IL CAPPOTTO AGLI EDIFICI
arebbe interessante capire chi racconta balle. Il consiglio comunale
era stato chiamato nella seduta del 03 ottobre 2022 ad approvare una
variazione di bilancio destinata a trovare i fondi per la
riqualificazione della centrale termo frigorifera dei tre edifici che
compongono la sede municipale. Durante la seduta il sindaco informa che
l'ammontare dell'investimento è di 155mila euro recuperati per 70mila
dai fondi PNRR ricevuti da Roma e 85mila dall'avanzo di bilancio di
350mila euro stanziati al tempo per fare fronte ai danni che il comune
avrebbe dovuto risarcire alla Regione per i ritardi nel completamento
del CVI2. Il Comune aveva ricevuto una somma dalla Regione che avrebbe
dovuto restituire se i lavori non terminavano nei tempi previsti. Nel
discorrere quei 70/85 diventano anche 75/80. Chissà.
Il giorno 16 settembre '22 era stata pubblicata la delibera di giunta
(approvata l'8 settembre) di approvazione di un progetto. Scorrendo il
quale si verifica che l'attuale sistema verrà sostituito da un'UNICA
pompa di calore (modello suggerito: Aermec NRK0350). Una bestia lunga
333 cm, alta 188 e profondo 110 cm capace di una potenza termica di
88kw con una consumo elettrico di quasi 33 kw.
Però il nostro ufficio tecnico non era in ferie e alla faccia delle
date di approvazione delle delibere di giunta “per assegnare l'incarico
per il progetto di riqualificazione della centrale termica del
municipio la gara per la scelta del progettista è stata aperta martedi
16 agosto ore 14.06'. Alle 14.42' il professionista ha inviato al
comune la sua offerta che la ritira alle 14.51'. Poi alle 15.01' lo
stesso progettista invia una seconda offerta e mercoledi 17 agosto ore
9.00 termina la finestra per avanzare offerte. Alle 9.30' di mercoledì
17 agosto l'offerta è accettata e alle 9.32' avviene l'aggiudicazione
provvisoria. 17.700 euro il costo del progetto (iva ed altri oneri
esclusi).
(...)
PD:NON FIORI MA UOMINI E DONNE PER BENE
“La gata fresusa la fa i mignì orb” recita un proverbio bergamasco ma
l'idea di fare il congresso rifondativo del PD a marzo 2023 non pare
proprio una di quelle giuste. Perché col caos che c'è nel centrodestra
a livello nazionale e regionale vista la ferma volontà della Moratti di
candidarsi con una lista propria alla presidenza della Regione c'è da
stare sicuri che lo “scadente” Fontana, forte della recente legge che
lo autorizza a convocare le elezioni, anticiperà la tornata elettorale
a febbraio. Senza contare che ci saranno pure le regionali in
Lombardia, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Molise e Provincia autonoma di
Trento e in 18 importanti comuni capoluogo ed altri 750 comuni minori.
Quelli che vengono saranno l'autunno e l'inverno peggiori che il Paese
attraverserà dopo le stagioni della pandemia. Le due prossime stagioni
ci faranno capire se l'Italia esce dalla crisi energetica ed economica
in cui è precipitata per molte ragioni che hanno contribuito ad acuire
le differenze economiche nella società. C'è da scommettere che lo
sbandamento della popolazione la farà tornare nelle piazze. Noi ci
saremo.
Mi pare che il PD e la nomenclatura piddina che ce l’ha nelle grinfie
da vent'anni in qua non abbia compreso che sta finendo la storia dei
grandi partiti che rimanevano per un secolo nella storia di un paese.
Oggi la classe operaia vota la Lega e FdI mentre il PD lo votano
pensionati, dipendenti pubblici, anziani professionisti. Sono
generazioni in via di estinzione fisica: chi sta bene non si muove.
Muore.
Del resto prima che si comprenda la reazione del Paese al governo
Meloni bisognerà arrivare e superare il marzo 2023 e siccome la manica
di mascalzoni che dovrebbero stare nella coalizione di centrosinistra
sopravvive nella speranza che alla prossima tornata elettorale risulti
averlo qualche millimetro più lungo di quello avversario, hai voglia.
(...)
ECCO PERCHE' IL BREMDO FA DEI DANNI
Per capire come mai il Brembo fa danno – ci riferiamo tra Curno e
Treviolo- basta osservare le due aerofotografie del 2003 e del 2021.
Nel 2003 era quasi costruito il viadotto dell'Asse Interurbano ed
esisteva ancora sulla sponda destra a ridosso dell'AI il famoso “Lago
Blu” creato abusivamente dal frantoio Benzoni ma che per la sua
collocazione “riceveva” le acque del fiume e faceva da vasca di
compensazione e rallentamento delle medesime. Il lago venne disfatto
dall'impresa di costruzione dell'AI. Sia chiaro: tutto autorizzato
dalle superiori autorità. E infatti si vede come l'ampiezza della
corrente tra le due date si sia largamente ridotta coi conseguenti
danni spondali al Parco Callioni. Non bastava la cancellazione del
Lago Blu ecco la trovata geniale di creare un traversino di
collegamento tra le pile del ponte col risultato di indirizzare la
corrente in maniera mirata contro le sponde del Parco Callioni.
(...)
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COLLEGAMENTO ALLA PAGINA WEB DELLA CARTA DEI PERCORSI
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Sarebbe
interessante capire chi racconta balle. Il consiglio comunale era stato
chiamato nella seduta del 03 ottobre 2022 ad approvare una variazione
di bilancio destinata a trovare i fondi per la riqualificazione della
centrale termo frigorifera dei tre edifici che compongono la sede
municipale. Durante la seduta il sindaco informa che l'ammontare
dell'investimento è di 155mila euro recuperati per 70mila dai fondi
PNRR ricevuti da Roma e 85mila dall'avanzo di bilancio di 350mila euro
stanziati al tempo per fare fronte ai danni che il comune avrebbe
dovuto risarcire alla Regione per i ritardi nel completamento del CVI2.
Il Comune aveva ricevuto una somma dalla Regione che avrebbe dovuto
restituire se i lavori non terminavano nei tempi previsti. Nel
discorrere quei 70/85 diventano anche 75/80. Chissà.
Il giorno 16 settembre '22 era stata pubblicata la delibera di giunta
(approvata l'8 settembre) di approvazione di un progetto. Scorrendo il
quale si verifica che l'attuale sistema verrà sostituito da un'UNICA
pompa di calore (modello suggerito: Aermec NRK0350). Una bestia lunga
333 cm, alta 188 e profondo 110 cm capace di una potenza termica di
88kw con una consumo elettrico di quasi 33 kw.
Però il nostro ufficio tecnico non era in ferie e alla faccia delle
date di approvazione delle delibere di giunta “per assegnare l'incarico
per il progetto di riqualificazione della centrale termica del
municipio la gara per la scelta del progettista è stata aperta martedi
16 agosto ore 14.06'. Alle 14.42' il professionista ha inviato al
comune la sua offerta che la ritira alle 14.51'. Poi alle 15.01' lo
stesso progettista invia una seconda offerta e mercoledi 17 agosto ore
9.00 termina la finestra per avanzare offerte. Alle 9.30' di mercoledì
17 agosto l'offerta è accettata e alle 9.32' avviene l'aggiudicazione
provvisoria. 17.700 euro il costo del progetto (iva ed altri oneri
esclusi).
La gara per l'assegnazione dei lavori per la “riqualificazione centrale
termo frigorifera sede comunale lavori di installazione di impianti di
riscaldamento, ventilazione e climatizzazione” è stata aperta l'08
settembre alle ore 18.14'. Alle 15.54' del 09 settembre una ditta manda
un'offerta. Alle 16.14' del 09 settembre si chiude la fase di
presentazione delle offerte. Sempre alle 16,14' del 09 settembre
l'offerta viene accettata. 56mila euro i lavori (iva e altri oneri
esclusi)”.
Non so se mi spiego. Preciso che le date sono state rigorosamente
RI-controllate perché a memoria (sentendo le parole dell'ass.
Pelliccioli in seduta) c'era qualcosa che non tornava.
E qui siamo alla prima manipolazione del vero.
Nella seduta del consiglio comunale – ripetiamo: del 03 ottobre 2022,
quindi quasi un mese dopo l'assegnazione dei lavori alla ditta
esecutrice- l'ass. Pelliccioli integra l'esposizione claudicante del
sindaco Saccogna informando il consiglio di avere suggerito
-contrariamente a quanto aveva approvato nella seduta di giunta-
non di istallare UNA sola macchina (come previsto nella delibera
approvata anche da lui l'08 settembre…) ma bensì DUE. Una che
servirebbe il 70/80% del fabbisogno energetico dell'edificio ed
un'altra più piccola che servirebbe il restante 20/30%. L'idea gli
sarebbe venuta perché essendo il municipio una capunera (vale a dire le
pareti disperdono quasi tutto il riscaldamento e il raffrescamento
indotti) e quindi in futuro l'involucro sarà rivestito di cappotto
termico e i serramenti sostituiti con altri meno disperdenti) quando il
tutto sarà finito potranno staccare la pompa di calore più piccola e
destinarla altrove. A casa mia magari?.
Che non è una trovata di poco conto: neanche Leonardo (da Vinci) o (Giorgio) Parisi ci sarebbero mai arrivati.
Il giorno 27 ottobre viene pubblicata la delibera di giunta del 28
settembre '22 che approva la “riqualificazione dell'impianto di
riscaldamento della sede comunale-approvazione progetto
definitivo/esecutivo” in cui si prevede l'inserimento di due
caldaie a condensazione (Riello Condexa PRO 57 P) collegate in cascata
che serviranno a riscaldare il municipio e la sede dei vigili urbani
assieme a quanto necessario per farle funzionare. Costo unitario sui
17mila euro per una potenza unitaria di 57kw ma l'insieme dell'opera è
previsto costerà 105mila euro.
Quindi il “comune” disporrà di due caldaie (messe nel locale attuale) a
condensazione funzionanti a metano per il riscaldamento degli ambienti.
Probabile che a seconda della temperatura esterna verranno fatte
funzionare in coppia o anche una da sola nelle c.d. mezze stagioni. Poi
disporrà di una pompa di calore per produrre acqua fresca
che verrà mandata nei diffusori ambientali (gli stessi del
riscaldamento invernale) per il raffrescamento dei locali. NON c'è una
relazione tecnica che spieghi come mai oltre alla mega pompa di
calore ci saranno ANCHE due caldaie a condensazione.
A noi questa soluzione pare una mezza gabolata dal momento che sfrutta
le canalizzazioni esistenti (chissà quanto incrostate…) che è come
comprare un'auto nuova ed applicarci le ruote di quella vecchia per
risparmiare. Ah! hanno messo un colino che filtra lo sporco: tanto
dimenticheranno di farlo pulire finchè si blocca.
Senza contare che bisogna tenere conto anche dell'umidità e
dell'inquinamento dell'aria negli ambienti che con la soluzione
del ricambio è affidata ad un … aprite le finestre!. Roba di Carlo
Codega: nel 2023 non arrivano nemmeno alla ventilazione meccanica
controllata. In epoca di Covid poi.
Sempre per stare nel solco del buonsenso l'ass. Pelliccioli ha
dichiarato (1) di non sapere se i lavori siano stati appaltati e che
(2) l'indomani (cioè il 04 ottobre 2022…) si sarebbe informato presso
l'ufficio tecnico precisando ulteriormente che nel 2023 provvederanno
ad (3) un appalto per sostituire i serramenti e nel 2024 di mettere (4)
il cappotto alle parti in muratura e cemento.
Ci pare un percorso modello gambero ed è giusto che sia così visto che
loro… tireranno diritto e quindi fanno i lavori con tempistiche
rovesciate.
Bisogna dire che la giunta Saccogna è fortunata ad avere di fronte una
minoranza imbelle com'è quella condotta dal geometra Locatelli dal
momento che ad un certo punto confessa (il 03 ottobre) di non avere
neanche letto la delibera di giunta pubblicata il 15 settembre che
conteneva l'intero progetto in discussione.
Insomma quando c'è da mettere la mani sui soldi nessuno ha mai gli occhi aperti chissà perchè?.
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PD:NON FIORI MA UOMINI E DONNE PER BENE
“La gata fresusa la fa i mignì orb” recita un proverbio bergamasco ma
l'idea di fare il congresso rifondativo del PD a marzo 2023 non pare
proprio una di quelle giuste. Perché col caos che c'è nel centrodestra
a livello nazionale e regionale vista la ferma volontà della Moratti di
candidarsi con una lista propria alla presidenza della Regione c'è da
stare sicuri che lo “scadente” Fontana, forte della recente legge che
lo autorizza a convocare le elezioni, anticiperà la tornata elettorale
a febbraio. Senza contare che ci saranno pure le regionali in
Lombardia, Lazio, Friuli-Venezia Giulia, Molise e Provincia autonoma di
Trento e in 18 importanti comuni capoluogo ed altri 750 comuni minori.
Quelli che vengono saranno l'autunno e l'inverno peggiori che il Paese
attraverserà dopo le stagioni della pandemia. Le due prossime stagioni
ci faranno capire se l'Italia esce dalla crisi energetica ed economica
in cui è precipitata per molte ragioni che hanno contribuito ad acuire
le differenze economiche nella società. C'è da scommettere che lo
sbandamento della popolazione la farà tornare nelle piazze. Noi ci
saremo.
Mi pare che il PD e la nomenclatura piddina che ce l’ha nelle grinfie
da vent'anni in qua non abbia compreso che sta finendo la storia dei
grandi partiti che rimanevano per un secolo nella storia di un paese.
Oggi la classe operaia vota la Lega e FdI mentre il PD lo votano
pensionati, dipendenti pubblici, anziani professionisti. Sono
generazioni in via di estinzione fisica: chi sta bene non si muove.
Muore.
Del resto prima che si comprenda la reazione del Paese al governo
Meloni bisognerà arrivare e superare il marzo 2023 e siccome la manica
di mascalzoni che dovrebbero stare nella coalizione di centrosinistra
sopravvive nella speranza che alla prossima tornata elettorale risulti
averlo qualche millimetro più lungo di quello avversario, hai voglia.
In vista del congresso è partito in pressing Brando Benifei,
capodelegazione del Pd al Parlamento europeo: «Abbiamo bisogno del
cambiamento dell'intero gruppo dirigente e non soltanto del segretario,
altrimenti il congresso sarà una farsa». Benifei parla aprendo
l'assemblea «Coraggio Pd», piena di giovani (con in prima fila Rachele
Scarpa, 25 anni, deputata), che non lesinano critiche alla dirigenza
dem e pensano a un proprio candidato per le assise. Ad alimentare i mal
di pancia, c'è anche il documento della conferenza donne del partito.
La relazione della portavoce Cecilia D'Elia mette al primo posto il
problema della rappresentanza femminile in relazione al risultato del
Pd: le poche donne elette sono una spia delle difficoltà del partito, è
la conclusione. Il tragicomico delle donne PD è che stanno predicando
da 50 anni a tutto il mondo di riconoscere il ruolo della donna ed
hanno dimenticato di… applicarselo da sole. Poi gentilmente e
graziosamente ogni tanto lo fanno presente salvo scomparire il giorno
dopo. Spesso quando ci si crede troppo intelligenti c'è un fondamento
di coglioneria.
Perché il 25 settembre 2022 il PD più che sui numeri è stato sconfitto
dal fatto che la Meloni è donna. E' fascista. Ha costruito il partito e
l'ha fatto vincere mentre i ballisti e le balliste del PD hanno
ottenuto ancora minore rappresentanza. Di nuovo: chi sta bene non
si muove. Muore. Il PD è stato sconfitto non perché “gli altri non ci
sono stati” ma perché quello che intendeva per campo largo era una
tavola apparecchiata dal Pd alla quale si poteva accomodare chi voleva.
Il partito non poneva questioni di principio, era disponibile anche a
cedere il posto di capotavola. Purché tutti accettassero la leadership
degli eredi di Pci e Dc.
Nel tempo dei talk show non possono esistere leadership. Tanto meno se
avanzata dai bulletti e dalle madamine piddini: quelli che sono sempre
in giro coll'indice verticale. Quelli che o ti accodi e ti fletti alle
loro cordate e batti le mani oppure sei fuori. Vi hanno sfanculato. Pur
di buttarvi fuori si sono affidati a una donna-fascista. Un ossimoro.
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ECCO PERCHE' IL BREMDO FA DEI DANNI
Per capire come mai il Brembo fa danno – ci riferiamo tra Curno e
Treviolo- basta osservare le due aerofotografie del 2003 e del
2021. Nel 2003 era quasi costruito il viadotto dell'Asse Interurbano ed
esisteva ancora sulla sponda destra a ridosso dell'AI il famoso “Lago
Blu” creato abusivamente dal frantoio Benzoni ma che per la sua
collocazione “riceveva” le acque del fiume e faceva da vasca di
compensazione e rallentamento delle medesime. Il lago venne disfatto
dall'impresa di costruzione dell'AI. Sia chiaro: tutto autorizzato
dalle superiori autorità. E infatti si vede come l'ampiezza della
corrente tra le due date si sia largamente ridotta coi conseguenti
danni spondali al Parco Callioni. Non bastava la
cancellazione del Lago Blu ecco la trovata geniale di creare un
traversino di collegamento tra le pile del ponte col risultato di
indirizzare la corrente in maniera mirata contro le sponde del Parco
Callioni.
La soluzione ragionevole pe ridurre i danni alle sponde del fiume
tra la soglia di Ponte san Pietro e quella di Filago è quella di
inserire alcuni traversini (il 4, 5, 6, 7, 8) eseguiti come il 2 in
modo da (a) creare dei laghetti a monte e delle cascate sul traversino
(b) raddrizzare e dirigere la corrente in uscita dal traversino in
maniera che non si diriga verso le sponde (c) spostare le lenti di
ghiaia per pareggiare il fondo del letto del fiume (anziché
venderla…) e rendere la corrente piana (d) eseguire i lavori in un
certo arco di tempo -10 anni- in maniera che “anche” la corrente del
fiume “lavori” alla sua sistemazione. I traversini si possono
realizzare utilizzando i massi maggiori già presenti e integrandoli con
rocce esterne. E non si asportano le ghiaie dentro il letto.
Costi? Certo che anche i traversini costano ma quando in un km si fanno
tanti danni al fiume (tre frantoi, l'Asse Interurbano e la distruzione
del Lago Blu) alla fine qualcuno il conto deve pagarlo. Se non altro
perché se lo stravento che colpì l'alta Valle Brembana nel 1987 dovesse
investire la media e bassa valle, c'è da stare sicuri che parecchie
frazioni dei comuni sulla sponda finiranno coi piedi bagnati.
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