A GUARDARE ALLE COLLINE 20 LUGLIO 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















PRETENDONO DI GOVERNARE IL PAESE SENZA NEMMENO CONOSCERLO
Il Comune di Curno è l'unico comune della Lombardia -e forse anche d'Italia- che ha al centro del suo territorio un'area a destinazione pubblica e in massima parte di proprietà pubblica di oltre 273.000 metri quadrati. Di quest'area almeno 120mila mq sono di proprietà comunale; 45,5 mila mq sono di un unico proprietario privato intercluso; 80,5mila sono di proprietà della regione Lombardia dove è insediato il vivaio forestale e la caserma dei CC forestali; ultimi 27,5mila mq sono i giardino del quartiere Briasci e quelli ad est (tra via Curnasco e Pertini) e nord (lungo via Marconi dietro la fermata dell'autobus): solo questi sono privati.
Un confronto brevi oculu anche su carte non precisissime fa leggere la grandezza dell'area anche rispetto a quella del centro commerciale di proprietà olandese.

Nei comuni italiani vige uno Statuto previsto dalle leggi vigenti. In genere questo è un bigino della legge nazionale con gli adattamenti necessari: basta leggerlo per capirne l'inutilità. INVECE negli enti locali  vigono SOLO due leggi inderogabili. La prima riguarda la contabilità del  comune, identica dappertutto. La seconda legge originale e unica è il PGT, alias piano di gestione del territorio.
Tutto il bilancio di un comune dipende dalle decisioni attuate e previste dal PGT (oggi: ieri era il PRG). Le previsioni urbanistiche del PGT non sono  facilmente diminuibili ne aumentabili sia per non violare i diritti pre-costuititi per non  mettere in difficoltà per la redazione dei bilanci di previsione sia perché sostanzialmente anche le peggiori leggi regionali hanno preso atto che il consumo di suolo va fermato.
(...)

LA SODDISFAZIONE DELL'IMPRESA DI ESSERSI LIBEERATA DI UN CLIENTE COME IL COMUNE DI CURNO
Adesso che abbiamo un assessore allo sport che ha fatto il classico e di mestiere fa il libraio, per il paese bello da vivere non ci saranno più problemi negli impianti sportivi. Infatti ecco che gli (chi?!) hanno subito servito una bella polpetta da gestire.
Con una determinazione del 7 luglio la dirigente dell'ufficio tecnico ha approvato un atto di transazione tra Comune e Impresa esecutrice dei  lavori di manutenzione straordinaria del Centro Vivere Insieme 2 . Chi ha seguito il travagliato iter relativo al destino del CVI2 -sia per la gestione che per la ristrutturazione- leggendo vari atti comunali che sono tutti debitamente ripuliti di ogni più piccolo spigolo polemico, giunge alla conclusione che bisognerebbe licenziare qualche politico (sindaca Gamba ed assessora Rota) qualche dirigente (Caligiuri dei servizi sociali e sport e Maggioni lavori pubblici)  e primo davanti a tutti il progettista Savoldelli) perché sono riusciti ad affastellare una serie di errori politici burocratici tecnico amministrativi e puramente tecnici per cui occorre una abilità che pochi al mondo  possono rivendicare di possedere.
Non si è mai compreso se quanto riportiamo qui di seguito in corsivo derivi da un indirizzo dato dall'ass. Conti e dalla sindaca Gamba all'arch. Savoldelli progettista oppure sia un malocchio del destino. Infatti “in data 23/04/2021 è stato necessario redigere una perizia di variante n. 1, relativa alle opere di modifica per la rimozione dell'ulteriore manto in erba sintetica rinvenuto in fase esecutiva; modifiche all'impianto elettrico e adeguamento costi della sicurezza per il contenimento da contagio Covid-19 per l'importo di € 530.721,41 per lavori ed € 18.830,00 per costi relativi alla sicurezza non soggetti a ribasso, per complessivi € 549.551,41, che ha previsto un incremento netto dell'importo contrattuale di € 87.652,04, come risulta dall'atto di sottomissione sottoscritto senza riserve dall'appaltatrice in data 10/05/2021”.
(...)

L'INFERMIERE DI FAMIGLIA: DUE GIORNI E DIECI ORE. NON SI SA QUANTI SARANNO E IN QUANTI COMUNI OPERERANNO
Anche a Curno, esattamente come in altre 9 località sarà presente per volte alla settimana e DIECI ore complessive “l'infermiere di famiglia” che la vecchia sindaca e suo figlio neosindaco  sbolognano come una conquista della maggioranza. Peccato che ce ne saranno altre nove realtà identiche. Quindi se per l'autismo il Comune di Curno è arrivato oltre la quinta posizione nell'organizzarsi, stavolta troviamo il nostro comune… ultimo della fila. Insomma una consolazione elettorale.
Quello che non viene detto di questo “infermiere di famiglia” è prima di tutto il numero e poi quanti comuni presterà il suo servizio visto che lo paga l'ASL dal momento che il bando comunale per trovare infermieri é stato il solito flop  di cui era maestra la Gamba.
(...)

LO STRANO PARCO DIVISO IN SETTE PARTI LONTANE TRA DI LORO

Ci sarebbe da scommettere – ci fosse ancora la Serra in consiglio comunale- che anche i 4.200mq di bosco malandato concessi dall'AdE al Comune di Curno non si sa bene dove lungo la sponda del Brembo sarebbero inseriti nel c.d. Parco dei Colli come settima porzioncella dello stesso assieme al primo Parco dei Colli, della Valle del Brunone a Berbenno (in Valle Imagna, non in Valtellina…), i due o tre pezzi del Plis di Lallio Bergamo Azzano san Paolo, i tre francobolli del Natural Serio di Ranica- Torre Boldone e dulcis in fundo il Parco delle Capre di Valbrembo.
Insomma signore e signori se avete un francobollo o un pezzo di cui non sapete che farvene, inseritelo nel Parco dei Colli e ve lo togliete di dosso. Traduzione: risparmiate i soldi e se qualcuno si lamenta potete dare la colpa al PdC e poi alla Regione.
(...)







COLLEGAMENTO ALLA PAGINA WEB DELLA CARTA DEI PERCORSI











































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


































































































































































































































LO STRANO PARCO DIVISO IN SETTE PARTI LONTANE TRA DI LORO

Ci sarebbe da scommettere – ci fosse ancora la Serra in consiglio comunale- che anche i 4.200mq di bosco malandato concessi dall'AdE al Comune di Curno non si sa bene dove lungo la sponda del Brembo sarebbero inseriti nel c.d. Parco dei Colli come settima porzioncella dello stesso assieme al primo Parco dei Colli, della Valle del Brunone a Berbenno (in Valle Imagna, non in Valtellina…), i due o tre pezzi del Plis di Lallio Bergamo Azzano san Paolo, i tre francobolli del Natural Serio di Ranica- Torre Boldone e dulcis in fundo il Parco delle Capre di Valbrembo.
Insomma signore e signori se avete un francobollo o un pezzo di cui non sapete che farvene, inseritelo nel Parco dei Colli e ve lo togliete di dosso. Traduzione: risparmiate i soldi e se qualcuno si lamenta potete dare la colpa al PdC e poi alla Regione.
Sentendo le acute disquisizioni dei neo assessori e consiglieri delegati della giunta Saccogna che il francobollino di 4200 mq diverrà il loro Parco del Brembo, vale a dire un gioiellino più prezioso dei loro attributi esattamente come sarà preziosa la casetta delle Muse nel giardino di via Marconi. Le quali Muse da Associazione culturale si sono permesse di dare uno spazio loro affidato dal Comune ad una associazione sindacale – guarda caso le Acli- partendo dal principio della vecchia democrazia cristiana che tutte quel che puzza d'incenso si può sposare e coabitare.
Per capire  cos'è il Parco dei Colli bastano le serie storiche di google maps: nel senso che è un carrozzone affidato a politici trombati che oltre a mettere inutili divieti sostanzialmente non fa nulla anche perché non ci sono soldi e quindi… vedi per esempio la mega stalla dell'agriturismo la Sorgente oppure lo scempio fatto ad Astino nell'hortus conclusus unitamente alle tre vasche via di costruzione (per soli 6-8 milioni di spesa) . Poi non fa nulla se sui Colli di Bergamo le case non possono scaricare la fogna in quella comunale.

PRETENDONO DI GOVERNARE IL èPAESE SENZA NEMMENO CONOSCERLO

Il Comune di Curno è l'unico comune della Lombardia -e forse anche d'Italia- che ha al centro del suo territorio un'area a destinazione pubblica e in massima parte di proprietà pubblica di oltre 273.000 metri quadrati. Di quest'area almeno 120mila mq sono di proprietà comunale; 45,5 mila mq sono di un unico proprietario privato intercluso; 80,5mila sono di proprietà della regione Lombardia dove è insediato il vivaio forestale e la caserma dei CC forestali; ultimi 27,5mila mq sono i giardino del quartiere Briasci e quelli ad est (tra via Curnasco e Pertini) e nord (lungo via Marconi dietro la fermata dell'autobus): solo questi sono privati.
Un confronto brevi oculu anche su carte non precisissime fa leggere la grandezza dell'area anche rispetto a quella del centro commerciale di proprietà olandese.

Nei comuni italiani vige uno Statuto previsto dalle leggi vigenti. In genere questo è un bigino della legge nazionale con gli adattamenti necessari: basta leggerlo per capirne l'inutilità. INVECE negli enti locali  vigono SOLO due leggi inderogabili. La prima riguarda la contabilità del  comune, identica dappertutto. La seconda legge originale e unica è il PGT, alias piano di gestione del territorio.
Tutto il bilancio di un comune dipende dalle decisioni attuate e previste dal PGT (oggi: ieri era il PRG). Le previsioni urbanistiche del PGT non sono  facilmente diminuibili ne aumentabili sia per non violare i diritti pre-costuititi per non  mettere in difficoltà per la redazione dei bilanci di previsione sia perché sostanzialmente anche le peggiori leggi regionali hanno preso atto che il consumo di suolo va fermato.

Ascoltando gli interventi dei vari assessori e consiglieri comunali di maggioranza del neo sindaco Saccogna nella presentazione del programma di governo -intervento e voto obbligatorio per legge- si sono ascoltate da un lato la ripetizione di titoli e sottotitoli degli inserti ambientalisti dei quotidiani nazionali e quando sono entrati nei dettagli abbiamo scoperto che Curno disporrebbe di tanti e gran bei parchi, primo tra i quali  il “Parco del Brembo”.
Allora siamo tornati a leggere il PGT per verificare che il “Parco del Brembo” NON esiste nemmeno sulla carta al momento che il Comune dispone SOLO di una striscia di terreno lunga 1200 mt per una superficie di 4.200 mq. Vale a dire una striscia larga tre metri e mezzo. Praticamente la sola area la pista pedonale e il fiume.

Perciò ha fatto una grande impressione nell'esposizione programmatica della nuova amministrazione verificare come sia del tutto scomparso il tema dell'Orto Botanico, vale a dire il grande spazio verde pubblico e in piccola parte privato di 270.000 mq, che sta tra il centro commerciale, il centro storico e le vie Curnasco e Carlinga. Un “luogo” che dovrebbe diventare uno dei motori di uno sviluppo se non alternativo alla monocoltura commerciale perlomeno come forte concorrente su un percorso differente.
Questa “dimenticanza” indica ancora una volta prima di tutto la falsità dell'ambientalismo di Vivere Curno fatto solo di favori alle imprese  trasmessi e camuffati alla popolazione come scelte ambientaliste favorevoli alla popolazione (la quale è sommamente entusiasta di dovere tenere in un monolocale uno, due, tre quattro bidoni per l'immondizia… tanto c'è spazio…) sia nella raccolta dei rifiuti sia nel ritardo ultradecennale nell' aggiornamento e modernizzazione degli impianti di produzione energetica, di riscaldamento raffrescamento degli edifici pubblici ragione per cui la giunta Gamba ha avuto la faccia tosta nel pieno di una crisi sanitaria, energetica, alimentare, siccità che dura da 9-10 mesi di spendere quasi due milioni di risorse in rotonde, consulenze cestinate perché incredibili, ciclabili a pezzetti, rifacimento degli impianti sportivi mentre speriamo che dal governo  arrivino nientemeno che 4,5 milioni  per fare quello che avremmo già dovuto realizzare -almeno al 50%- negli anni passati.
Ma è questa dimenticanza del destino dell'immensa area del c.d. Orto Botanico e rende manifesta la fiera opposizione di Vivere Curno sia nei confronti della Biblioteca come nei confronti dell'Orto Botanico in quanto non deliberati dai suoi predecessori politici. Qui non siamo più alle legittime e diverse visioni programmatiche: qui siamo alle vendette politiche tra partiti differenti solo in danno della popolazione.
Anche perché ormai è accertato che anche “l'apertura della biblioteca” in sostanza s'è tratto di un bidone momento che la parte impiantistica più delicata “ambientalista” della struttura (l'impianti di riscaldamento e trattamento aria e condizionamento) anziché essere riprogettata e ricostruita secondo i dettami vigenti è stata soltanto “adattata alla meglio” per farla partire e mostrare la biblioteca aperta. Salvo che ormai è irreparabile. Non bastasse questo, il Comune è “senza soldi” dal momento che o smantellano molte altre parti del c.d. “sociale” che sostanzialmente serve solo a finanziare dei privati che prestano strani se non inutili servizi oppure via via le strutture fatiscenti si chiudono.

Non passerà in cavalleria questa “dimenticanza” da parte della maggioranza delle previsioni del PGT dal momento che essendo il PGT una legge obbligatoria, questa non può essere ne dimenticata resa sottogamba. Fosse altro per il fatto che già adesso si saranno fatti avanti i c.d. “operatori” per saggiare il terreno della nuova maggioranza. Ragion per cui magari quelli di Vivere Curno fanno finta di parlare del parco del Brembo o dell'alcova dei pittorelli di via Marconi ma poi i “conti” li dovranno fare con quegli “operatori” i quali i  del comune (cioè  i conti veri) li conoscono e li sanno leggere meglio del sindaco Saccogna che va a lezione da sua madre.

Resta comunque un fato incredibile constatare la pochezza intellettuale e politica di una maggioranza  che davanti “il piccolo problema” di dare un destino “produttivo” a quei 27 ettari di aree pubbliche proprio in mezzo al paese prenda invece in mano una striscetta di terreno lunga 1200 mt per 4.200 mq di ampiezza. Questa maggioranza ha la sua RAM:  4800. Non sa nemmeno di averne un'altra di 273.000.
Pota l'è sce.

LA SODDISFAZIONE DELL'IMPRESA DI ESSERSI LIBEERATA DI UN CLIENTE COME IL COMUNE DI CURNO

Adesso che abbiamo un assessore allo sport che ha fatto il classico e di mestiere fa il libraio, per il paese bello da vivere non ci saranno più problemi negli impianti sportivi. Infatti ecco che gli (chi?!) hanno subito servito una bella polpetta da gestire.
Con una determinazione del 7 luglio la dirigente dell'ufficio tecnico ha approvato un atto di transazione tra Comune e Impresa esecutrice dei  lavori di manutenzione straordinaria del Centro Vivere Insieme 2 . Chi ha seguito il travagliato iter relativo al destino del CVI2 -sia per la gestione che per la ristrutturazione- leggendo vari atti comunali che sono tutti debitamente ripuliti di ogni più piccolo spigolo polemico, giunge alla conclusione che bisognerebbe licenziare qualche politico (sindaca Gamba ed assessora Rota) qualche dirigente (Caligiuri dei servizi sociali e sport e Maggioni lavori pubblici)  e primo davanti a tutti il progettista Savoldelli) perché sono riusciti ad affastellare una serie di errori politici burocratici tecnico amministrativi e puramente tecnici per cui occorre una abilità che pochi al mondo  possono rivendicare di possedere.
Non si è mai compreso se quanto riportiamo qui di seguito in corsivo derivi da un indirizzo dato dall'ass. Conti e dalla sindaca Gamba all'arch. Savoldelli progettista oppure sia un malocchio del destino. Infatti “in data 23/04/2021 è stato necessario redigere una perizia di variante n. 1, relativa alle opere di modifica per la rimozione dell'ulteriore manto in erba sintetica rinvenuto in fase esecutiva; modifiche all'impianto elettrico e adeguamento costi della sicurezza per il contenimento da contagio Covid-19 per l'importo di € 530.721,41 per lavori ed € 18.830,00 per costi relativi alla sicurezza non soggetti a ribasso, per complessivi € 549.551,41, che ha previsto un incremento netto dell'importo contrattuale di € 87.652,04, come risulta dall'atto di sottomissione sottoscritto senza riserve dall'appaltatrice in data 10/05/2021”.
Quindi il progetto venne fatto approvato appaltato senza avere provveduto a esaminare in campo la situazione. Fu una indicazione “politica” di procedere per via breve badando a contenere le spese  oppure fu incompetenza dei tecnici privati e di quelli comunali?.
Al buonDio spetta la risposta.
Conclusione di tutto questo tempo perso ecco il succo tecnico dell'accordo:” - durante la fase di rimozione del manto erboso in data 23/06/2021 è stata effettuata in contraddittorio con l'impresa, la verifica della permeabilità del sottofondo al fine di determinarne la funzionalità. Da tale analisi è emersa la necessità, condivisa da DL e Appaltatore, di integrare il progetto dei lavori del nuovo campo da calcio con la fornitura di uno strato impermeabile per garantire lo scorrimento delle acque. Successivamente, è stata effettuata una serie di incontri con l'Appaltatore finalizzata all'individuazione della migliore soluzione dal punto di vista tecnico ed economico e che ha portato alla formulazione di un'offerta da parte dell'Appaltatore in data 10/08/2021, la quale prevedeva la fornitura e l'installazione di uno strato impermeabile, secondo quanto concordato e condiviso con la DL, oltre alla proposta di posa in accoppiamento di uno strato aggiuntivo costituito da sotto-tappeto drenante e performante. La DL ha approvato la posa in opera dello strato impermeabile, comunicando tuttavia che lo strato aggiuntivo, proposto dall'Impresa non poteva essere accettato, in quanto costituente miglioria non necessaria né richiesta.All'esito di una interlocuzione tra l'Appaltatore e la DL in merito alla tipologia dello strato drenante, la DL, all'esito di una apposita indagine di mercato, ha formulato due proposte alternative di pacchetto impermeabile e drenante da fornire, in linea con le caratteristiche a quella proposta dell'Appaltatore il quale, tuttavia, ha sempre rifiutato ogni contraddittorio nel merito”.
Alla determinazione di cui sopra è allegato anche un progetto molto semplice dove sono indicati il modello delle sezioni finali verticali del campo sia sulla parte centrale che le fasce laterali. Qui a nostro avviso casca l'asino.

Il principale problema di un campo di calcio è il veloce allontanamento delle acque meteoriche che vi cadono. Il GS Marigolda preso atto che il fondo era poco permeabile (argilla colloidale) aveva provveduto a istallare più strati di manto erboso sintetico in modo che sotto il piano di gioco si creasse una sorta di camera di raccolta momentanea e successivo smaltimento in base alla capacità di assorbimento del terreno delle acque piovane stesse. Una soluzione abbastanza empirica ma molto pratica e funzionale (rispetto ai costi ) al posto di un totale ribaltamento del campo e rifacimento del sottofondo.
La nuova soluzione prevede come avete letto la posa di un film plastico spesso meno di un millimetro che isola idraulicamente il campo (e quindi l'acqua piovana che vi cade) dal sottofondo del campo stesso. In questo modo i tecnici che hanno ideato questa soluzione “prevedono che essendo il campo leggermente pendente verso i lati, le acque piovane scorrano sotto il tappeto di erba sintetica dove si gioca verso l'esterno. Dove le acque si smaltiscono in “qualche modo” non essendo prevista alcuna condotta forata di raccolta.
A noi sembra una solenne cacchiata, frutto non sappiamo se di scarsa conoscenza della meteorologia attuale oppure della solita mania da “braccino corto”. Il problema attuale sono le bombe d'acqua piuttosto che le nevicate.
Se con certi temporali attuali piovono in dieci minuti dieci centimetri d'acqua – vale a dire cento litri ogni metro quadrato- un tecnico che sa fare il proprio mestiere deve essere in grado (semmai chiama un ingegnere idraulico…) di certificare per scienza e conoscenza che la soluzione adottata risolve il problema dal momento che… quanto tempo impiega quest'acqua a scorre verso i lati e liberare il terreno di gioco?. E lo spazio sui lati del campo è in grado di assorbire i metri cubi di pioggia che cadono?.
Il progetto approvato dice esplicitamente che non solo questo campo non sarà in gradi di smaltire una bomba d'acqua che ne scarichi 10 cm ma neanche  5 cm in dieci minuti.
Una buona soluzione  consisteva nel rifare completamente il fondo (sono circa 4mila mq…) per uno spessore di almeno un metro riempiendolo di materiali lapidei e/o plastici di vario spessore (dal maggiore in basso alla sabbia fine in alto) e di poggiare il campo sintetico su uno strato forato di buon spessore che lasciare passare per la via più breve l'acqua piovana dal campo sintetico al sottosuolo. Un sottofondo del genere consente di trattenere 20-30 cm di acqua piovana.
Finale. Leggendo la determinazione non si coglie la soddisfazione del Comune di essere riuscito (forse) a sbloccare ed avviare la soluzione finale ma piuttosto la soddisfazione dell'impresa di liberarsi di un cliente col quale era meglio non incontrarsi.


L'INFERMIERE DI FAMIGLIA: DUE GIORNI E DIECI ORE. NON SI SA QUANTI SARANNO E IN QUANTI COMUNI OPERERANNO

Anche a Curno, esattamente come in altre 9 località sarà presente per volte alla settimana e DIECI ore complessive “l'infermiere di famiglia” che la vecchia sindaca e suo figlio neosindaco  sbolognano come una conquista della maggioranza. Peccato che ce ne saranno altre nove realtà identiche. Quindi se per l'autismo il Comune di Curno è arrivato oltre la quinta posizione nell'organizzarsi, stavolta troviamo il nostro comune… ultimo della fila. Insomma una consolazione elettorale.
Quello che non viene detto di questo “infermiere di famiglia” è prima di tutto il numero e poi quanti comuni presterà il suo servizio visto che lo paga l'ASL dal momento che il bando comunale per trovare infermieri é stato il solito flop  di cui era maestra la Gamba.
Prima di tutto quanti saranno questi “infermieri di famiglia” che prestano servizio dal momento che in 10 ore alla settimana sarà già un miracolo che UNO infermiere UNO riesca a seguire più di 8-10 cittadini. Poi ci sarebbe da sapere  non solo quanti infermieri presteranno servizio ma per quanti altri comuni dal momento che pure i cittadini di Mozzo o Treviolo hanno gli stessi diritti di quelli di Curno. Almeno ci sembra.
Come si vede anche questo servizio viene presentato come risolutivo quando invece non si comprende per niente come funzioni davvero.
Poi non ci piace la battuta del neo sindaco: « L'invec­chiamento della popolazione richiede soluzioni concrete, che aiutino i cittadini fragili e le loro famiglie nelle difficoltà quotidiane, a prescindere dal­le condizioni economiche di ciascuno: l'infermiere di co­munità è un grande passo avanti in questa direzione». E i giovani non possono giovarsene?.