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PRETENDONO DI GOVERNARE IL PAESE SENZA NEMMENO CONOSCERLO
Il Comune di Curno è l'unico comune della Lombardia -e forse anche
d'Italia- che ha al centro del suo territorio un'area a destinazione
pubblica e in massima parte di proprietà pubblica di oltre 273.000
metri quadrati. Di quest'area almeno 120mila mq sono di proprietà
comunale; 45,5 mila mq sono di un unico proprietario privato
intercluso; 80,5mila sono di proprietà della regione Lombardia dove è
insediato il vivaio forestale e la caserma dei CC forestali; ultimi
27,5mila mq sono i giardino del quartiere Briasci e quelli ad est (tra
via Curnasco e Pertini) e nord (lungo via Marconi dietro la fermata
dell'autobus): solo questi sono privati.
Un confronto brevi oculu anche su carte non precisissime fa leggere la
grandezza dell'area anche rispetto a quella del centro commerciale di
proprietà olandese.
Nei comuni italiani vige uno Statuto previsto dalle leggi vigenti. In
genere questo è un bigino della legge nazionale con gli adattamenti
necessari: basta leggerlo per capirne l'inutilità. INVECE negli enti
locali vigono SOLO due leggi inderogabili. La prima riguarda la
contabilità del comune, identica dappertutto. La seconda legge
originale e unica è il PGT, alias piano di gestione del territorio.
Tutto il bilancio di un comune dipende dalle decisioni attuate e
previste dal PGT (oggi: ieri era il PRG). Le previsioni urbanistiche
del PGT non sono facilmente diminuibili ne aumentabili sia per non
violare i diritti pre-costuititi per non mettere in difficoltà per la
redazione dei bilanci di previsione sia perché sostanzialmente anche le
peggiori leggi regionali hanno preso atto che il consumo di suolo va
fermato.
(...)
LA SODDISFAZIONE DELL'IMPRESA DI ESSERSI LIBEERATA DI UN CLIENTE COME IL COMUNE DI CURNO
Adesso che abbiamo un assessore allo sport che ha fatto il classico e
di mestiere fa il libraio, per il paese bello da vivere non ci saranno
più problemi negli impianti sportivi. Infatti ecco che gli (chi?!)
hanno subito servito una bella polpetta da gestire.
Con una determinazione del 7 luglio la dirigente dell'ufficio tecnico
ha approvato un atto di transazione tra Comune e Impresa esecutrice
dei lavori di manutenzione straordinaria del Centro Vivere Insieme 2 .
Chi ha seguito il travagliato iter relativo al destino del CVI2 -sia
per la gestione che per la ristrutturazione- leggendo vari atti
comunali che sono tutti debitamente ripuliti di ogni più piccolo
spigolo polemico, giunge alla conclusione che bisognerebbe licenziare
qualche politico (sindaca Gamba ed assessora Rota) qualche dirigente
(Caligiuri dei servizi sociali e sport e Maggioni lavori pubblici) e
primo davanti a tutti il progettista Savoldelli) perché sono riusciti
ad affastellare una serie di errori politici burocratici tecnico
amministrativi e puramente tecnici per cui occorre una abilità che
pochi al mondo possono rivendicare di possedere.
Non si è mai compreso se quanto riportiamo qui di seguito in corsivo
derivi da un indirizzo dato dall'ass. Conti e dalla sindaca Gamba
all'arch. Savoldelli progettista oppure sia un malocchio del destino.
Infatti “in data 23/04/2021 è stato necessario redigere una perizia di
variante n. 1, relativa alle opere di modifica per la rimozione
dell'ulteriore manto in erba sintetica rinvenuto in fase esecutiva;
modifiche all'impianto elettrico e adeguamento costi della sicurezza
per il contenimento da contagio Covid-19 per l'importo di € 530.721,41
per lavori ed € 18.830,00 per costi relativi alla sicurezza non
soggetti a ribasso, per complessivi € 549.551,41, che ha previsto un
incremento netto dell'importo contrattuale di € 87.652,04, come risulta
dall'atto di sottomissione sottoscritto senza riserve dall'appaltatrice
in data 10/05/2021”.
(...)
L'INFERMIERE DI FAMIGLIA: DUE GIORNI E DIECI ORE. NON SI SA QUANTI SARANNO E IN QUANTI COMUNI OPERERANNO
Anche a Curno, esattamente come in altre 9 località sarà presente per
volte alla settimana e DIECI ore complessive “l'infermiere di famiglia”
che la vecchia sindaca e suo figlio neosindaco sbolognano come una
conquista della maggioranza. Peccato che ce ne saranno altre nove
realtà identiche. Quindi se per l'autismo il Comune di Curno è arrivato
oltre la quinta posizione nell'organizzarsi, stavolta troviamo il
nostro comune… ultimo della fila. Insomma una consolazione elettorale.
Quello che non viene detto di questo “infermiere di famiglia” è prima
di tutto il numero e poi quanti comuni presterà il suo servizio visto
che lo paga l'ASL dal momento che il bando comunale per trovare
infermieri é stato il solito flop di cui era maestra la Gamba.
(...)
LO STRANO PARCO DIVISO IN SETTE PARTI LONTANE TRA DI LORO
Ci sarebbe da scommettere – ci fosse ancora la Serra in consiglio
comunale- che anche i 4.200mq di bosco malandato concessi dall'AdE al
Comune di Curno non si sa bene dove lungo la sponda del Brembo
sarebbero inseriti nel c.d. Parco dei Colli come settima porzioncella
dello stesso assieme al primo Parco dei Colli, della Valle del Brunone
a Berbenno (in Valle Imagna, non in Valtellina…), i due o tre pezzi del
Plis di Lallio Bergamo Azzano san Paolo, i tre francobolli del Natural
Serio di Ranica- Torre Boldone e dulcis in fundo il Parco delle Capre
di Valbrembo.
Insomma signore e signori se avete un francobollo o un pezzo di cui non
sapete che farvene, inseritelo nel Parco dei Colli e ve lo togliete di
dosso. Traduzione: risparmiate i soldi e se qualcuno si lamenta potete
dare la colpa al PdC e poi alla Regione.
(...)
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COLLEGAMENTO ALLA PAGINA WEB DELLA CARTA DEI PERCORSI
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LO STRANO PARCO DIVISO IN SETTE PARTI LONTANE TRA DI LORO
Ci sarebbe da scommettere – ci fosse ancora la Serra in consiglio
comunale- che anche i 4.200mq di bosco malandato concessi dall'AdE al
Comune di Curno non si sa bene dove lungo la sponda del Brembo
sarebbero inseriti nel c.d. Parco dei Colli come settima porzioncella
dello stesso assieme al primo Parco dei Colli, della Valle del Brunone
a Berbenno (in Valle Imagna, non in Valtellina…), i due o tre pezzi del
Plis di Lallio Bergamo Azzano san Paolo, i tre francobolli del Natural
Serio di Ranica- Torre Boldone e dulcis in fundo il Parco delle Capre
di Valbrembo.
Insomma signore e signori se avete un francobollo o un pezzo di cui non
sapete che farvene, inseritelo nel Parco dei Colli e ve lo togliete di
dosso. Traduzione: risparmiate i soldi e se qualcuno si lamenta potete
dare la colpa al PdC e poi alla Regione.
Sentendo le acute disquisizioni dei neo assessori e consiglieri
delegati della giunta Saccogna che il francobollino di 4200 mq diverrà
il loro Parco del Brembo, vale a dire un gioiellino più prezioso dei
loro attributi esattamente come sarà preziosa la casetta delle Muse nel
giardino di via Marconi. Le quali Muse da Associazione culturale si
sono permesse di dare uno spazio loro affidato dal Comune ad una
associazione sindacale – guarda caso le Acli- partendo dal principio
della vecchia democrazia cristiana che tutte quel che puzza d'incenso
si può sposare e coabitare.
Per capire cos'è il Parco dei Colli bastano le serie storiche di
google maps: nel senso che è un carrozzone affidato a politici trombati
che oltre a mettere inutili divieti sostanzialmente non fa nulla anche
perché non ci sono soldi e quindi… vedi per esempio la mega stalla
dell'agriturismo la Sorgente oppure lo scempio fatto ad Astino
nell'hortus conclusus unitamente alle tre vasche via di costruzione
(per soli 6-8 milioni di spesa) . Poi non fa nulla se sui Colli di
Bergamo le case non possono scaricare la fogna in quella comunale.
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PRETENDONO DI GOVERNARE IL èPAESE SENZA NEMMENO CONOSCERLO
Il Comune di Curno è l'unico comune della Lombardia -e forse anche
d'Italia- che ha al centro del suo territorio un'area a destinazione
pubblica e in massima parte di proprietà pubblica di oltre 273.000
metri quadrati. Di quest'area almeno 120mila mq sono di proprietà
comunale; 45,5 mila mq sono di un unico proprietario privato
intercluso; 80,5mila sono di proprietà della regione Lombardia dove è
insediato il vivaio forestale e la caserma dei CC forestali; ultimi
27,5mila mq sono i giardino del quartiere Briasci e quelli ad est (tra
via Curnasco e Pertini) e nord (lungo via Marconi dietro la fermata
dell'autobus): solo questi sono privati.
Un confronto brevi oculu anche su carte non precisissime fa leggere la
grandezza dell'area anche rispetto a quella del centro commerciale di
proprietà olandese.
Nei comuni italiani vige uno Statuto previsto dalle leggi vigenti. In
genere questo è un bigino della legge nazionale con gli adattamenti
necessari: basta leggerlo per capirne l'inutilità. INVECE negli enti
locali vigono SOLO due leggi inderogabili. La prima riguarda la
contabilità del comune, identica dappertutto. La seconda legge
originale e unica è il PGT, alias piano di gestione del territorio.
Tutto il bilancio di un comune dipende dalle decisioni attuate e
previste dal PGT (oggi: ieri era il PRG). Le previsioni urbanistiche
del PGT non sono facilmente diminuibili ne aumentabili sia per
non violare i diritti pre-costuititi per non mettere in
difficoltà per la redazione dei bilanci di previsione sia perché
sostanzialmente anche le peggiori leggi regionali hanno preso atto che
il consumo di suolo va fermato.
Ascoltando gli interventi dei vari assessori e consiglieri comunali di
maggioranza del neo sindaco Saccogna nella presentazione del programma
di governo -intervento e voto obbligatorio per legge- si sono ascoltate
da un lato la ripetizione di titoli e sottotitoli degli inserti
ambientalisti dei quotidiani nazionali e quando sono entrati nei
dettagli abbiamo scoperto che Curno disporrebbe di tanti e gran bei
parchi, primo tra i quali il “Parco del Brembo”.
Allora siamo tornati a leggere il PGT per verificare che il “Parco del
Brembo” NON esiste nemmeno sulla carta al momento che il Comune dispone
SOLO di una striscia di terreno lunga 1200 mt per una superficie di
4.200 mq. Vale a dire una striscia larga tre metri e mezzo.
Praticamente la sola area la pista pedonale e il fiume.
Perciò ha fatto una grande impressione nell'esposizione programmatica
della nuova amministrazione verificare come sia del tutto scomparso il
tema dell'Orto Botanico, vale a dire il grande spazio verde pubblico e
in piccola parte privato di 270.000 mq, che sta tra il centro
commerciale, il centro storico e le vie Curnasco e Carlinga. Un “luogo”
che dovrebbe diventare uno dei motori di uno sviluppo se non
alternativo alla monocoltura commerciale perlomeno come forte
concorrente su un percorso differente.
Questa “dimenticanza” indica ancora una volta prima di tutto la falsità
dell'ambientalismo di Vivere Curno fatto solo di favori alle
imprese trasmessi e camuffati alla popolazione come scelte
ambientaliste favorevoli alla popolazione (la quale è sommamente
entusiasta di dovere tenere in un monolocale uno, due, tre quattro
bidoni per l'immondizia… tanto c'è spazio…) sia nella raccolta dei
rifiuti sia nel ritardo ultradecennale nell' aggiornamento e
modernizzazione degli impianti di produzione energetica, di
riscaldamento raffrescamento degli edifici pubblici ragione per cui la
giunta Gamba ha avuto la faccia tosta nel pieno di una crisi sanitaria,
energetica, alimentare, siccità che dura da 9-10 mesi di spendere quasi
due milioni di risorse in rotonde, consulenze cestinate perché
incredibili, ciclabili a pezzetti, rifacimento degli impianti sportivi
mentre speriamo che dal governo arrivino nientemeno che 4,5
milioni per fare quello che avremmo già dovuto realizzare -almeno
al 50%- negli anni passati.
Ma è questa dimenticanza del destino dell'immensa area del c.d. Orto
Botanico e rende manifesta la fiera opposizione di Vivere Curno sia nei
confronti della Biblioteca come nei confronti dell'Orto Botanico in
quanto non deliberati dai suoi predecessori politici. Qui non siamo più
alle legittime e diverse visioni programmatiche: qui siamo alle
vendette politiche tra partiti differenti solo in danno della
popolazione.
Anche perché ormai è accertato che anche “l'apertura della biblioteca”
in sostanza s'è tratto di un bidone momento che la parte impiantistica
più delicata “ambientalista” della struttura (l'impianti di
riscaldamento e trattamento aria e condizionamento) anziché essere
riprogettata e ricostruita secondo i dettami vigenti è stata soltanto
“adattata alla meglio” per farla partire e mostrare la biblioteca
aperta. Salvo che ormai è irreparabile. Non bastasse questo, il Comune
è “senza soldi” dal momento che o smantellano molte altre parti del
c.d. “sociale” che sostanzialmente serve solo a finanziare dei privati
che prestano strani se non inutili servizi oppure via via le strutture
fatiscenti si chiudono.
Non passerà in cavalleria questa “dimenticanza” da parte della
maggioranza delle previsioni del PGT dal momento che essendo il PGT una
legge obbligatoria, questa non può essere ne dimenticata resa
sottogamba. Fosse altro per il fatto che già adesso si saranno fatti
avanti i c.d. “operatori” per saggiare il terreno della nuova
maggioranza. Ragion per cui magari quelli di Vivere Curno fanno finta
di parlare del parco del Brembo o dell'alcova dei pittorelli di via
Marconi ma poi i “conti” li dovranno fare con quegli “operatori” i
quali i del comune (cioè i conti veri) li conoscono e li
sanno leggere meglio del sindaco Saccogna che va a lezione da sua madre.
Resta comunque un fato incredibile constatare la pochezza intellettuale
e politica di una maggioranza che davanti “il piccolo problema”
di dare un destino “produttivo” a quei 27 ettari di aree pubbliche
proprio in mezzo al paese prenda invece in mano una striscetta di
terreno lunga 1200 mt per 4.200 mq di ampiezza. Questa maggioranza ha
la sua RAM: 4800. Non sa nemmeno di averne un'altra di 273.000.
Pota l'è sce.
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LA SODDISFAZIONE DELL'IMPRESA DI ESSERSI LIBEERATA DI UN CLIENTE COME IL COMUNE DI CURNO
Adesso che abbiamo un assessore allo sport che ha fatto il classico e
di mestiere fa il libraio, per il paese bello da vivere non ci saranno
più problemi negli impianti sportivi. Infatti ecco che gli (chi?!)
hanno subito servito una bella polpetta da gestire.
Con una determinazione del 7 luglio la dirigente dell'ufficio tecnico
ha approvato un atto di transazione tra Comune e Impresa esecutrice
dei lavori di manutenzione straordinaria del Centro Vivere
Insieme 2 . Chi ha seguito il travagliato iter relativo al destino del
CVI2 -sia per la gestione che per la ristrutturazione- leggendo vari
atti comunali che sono tutti debitamente ripuliti di ogni più piccolo
spigolo polemico, giunge alla conclusione che bisognerebbe licenziare
qualche politico (sindaca Gamba ed assessora Rota) qualche dirigente
(Caligiuri dei servizi sociali e sport e Maggioni lavori
pubblici) e primo davanti a tutti il progettista Savoldelli)
perché sono riusciti ad affastellare una serie di errori politici
burocratici tecnico amministrativi e puramente tecnici per cui occorre
una abilità che pochi al mondo possono rivendicare di possedere.
Non si è mai compreso se quanto riportiamo qui di seguito in corsivo
derivi da un indirizzo dato dall'ass. Conti e dalla sindaca Gamba
all'arch. Savoldelli progettista oppure sia un malocchio del destino.
Infatti “in data 23/04/2021 è stato necessario redigere una perizia di
variante n. 1, relativa alle opere di modifica per la rimozione
dell'ulteriore manto in erba sintetica rinvenuto in fase esecutiva;
modifiche all'impianto elettrico e adeguamento costi della sicurezza
per il contenimento da contagio Covid-19 per l'importo di € 530.721,41
per lavori ed € 18.830,00 per costi relativi alla sicurezza non
soggetti a ribasso, per complessivi € 549.551,41, che ha previsto un
incremento netto dell'importo contrattuale di € 87.652,04, come risulta
dall'atto di sottomissione sottoscritto senza riserve dall'appaltatrice
in data 10/05/2021”.
Quindi il progetto venne fatto approvato appaltato senza avere
provveduto a esaminare in campo la situazione. Fu una indicazione
“politica” di procedere per via breve badando a contenere le
spese oppure fu incompetenza dei tecnici privati e di quelli
comunali?.
Al buonDio spetta la risposta.
Conclusione di tutto questo tempo perso ecco il succo tecnico
dell'accordo:” - durante la fase di rimozione del manto erboso in data
23/06/2021 è stata effettuata in contraddittorio con l'impresa, la
verifica della permeabilità del sottofondo al fine di determinarne la
funzionalità. Da tale analisi è emersa la necessità, condivisa da DL e
Appaltatore, di integrare il progetto dei lavori del nuovo campo da
calcio con la fornitura di uno strato impermeabile per garantire lo
scorrimento delle acque. Successivamente, è stata effettuata una serie
di incontri con l'Appaltatore finalizzata all'individuazione della
migliore soluzione dal punto di vista tecnico ed economico e che ha
portato alla formulazione di un'offerta da parte dell'Appaltatore in
data 10/08/2021, la quale prevedeva la fornitura e l'installazione di
uno strato impermeabile, secondo quanto concordato e condiviso con la
DL, oltre alla proposta di posa in accoppiamento di uno strato
aggiuntivo costituito da sotto-tappeto drenante e performante. La DL ha
approvato la posa in opera dello strato impermeabile, comunicando
tuttavia che lo strato aggiuntivo, proposto dall'Impresa non poteva
essere accettato, in quanto costituente miglioria non necessaria né
richiesta.All'esito di una interlocuzione tra l'Appaltatore e la DL in
merito alla tipologia dello strato drenante, la DL, all'esito di una
apposita indagine di mercato, ha formulato due proposte alternative di
pacchetto impermeabile e drenante da fornire, in linea con le
caratteristiche a quella proposta dell'Appaltatore il quale, tuttavia,
ha sempre rifiutato ogni contraddittorio nel merito”.
Alla determinazione di cui sopra è allegato anche un progetto molto
semplice dove sono indicati il modello delle sezioni finali verticali
del campo sia sulla parte centrale che le fasce laterali. Qui a nostro
avviso casca l'asino.
Il principale problema di un campo di calcio è il veloce allontanamento
delle acque meteoriche che vi cadono. Il GS Marigolda preso atto che il
fondo era poco permeabile (argilla colloidale) aveva provveduto a
istallare più strati di manto erboso sintetico in modo che sotto il
piano di gioco si creasse una sorta di camera di raccolta momentanea e
successivo smaltimento in base alla capacità di assorbimento del
terreno delle acque piovane stesse. Una soluzione abbastanza empirica
ma molto pratica e funzionale (rispetto ai costi ) al posto di un
totale ribaltamento del campo e rifacimento del sottofondo.
La nuova soluzione prevede come avete letto la posa di un film plastico
spesso meno di un millimetro che isola idraulicamente il campo (e
quindi l'acqua piovana che vi cade) dal sottofondo del campo stesso. In
questo modo i tecnici che hanno ideato questa soluzione “prevedono che
essendo il campo leggermente pendente verso i lati, le acque piovane
scorrano sotto il tappeto di erba sintetica dove si gioca verso
l'esterno. Dove le acque si smaltiscono in “qualche modo” non essendo
prevista alcuna condotta forata di raccolta.
A noi sembra una solenne cacchiata, frutto non sappiamo se di scarsa
conoscenza della meteorologia attuale oppure della solita mania da
“braccino corto”. Il problema attuale sono le bombe d'acqua piuttosto
che le nevicate.
Se con certi temporali attuali piovono in dieci minuti dieci centimetri
d'acqua – vale a dire cento litri ogni metro quadrato- un tecnico che
sa fare il proprio mestiere deve essere in grado (semmai chiama un
ingegnere idraulico…) di certificare per scienza e conoscenza che la
soluzione adottata risolve il problema dal momento che… quanto tempo
impiega quest'acqua a scorre verso i lati e liberare il terreno di
gioco?. E lo spazio sui lati del campo è in grado di assorbire i metri
cubi di pioggia che cadono?.
Il progetto approvato dice esplicitamente che non solo questo campo non
sarà in gradi di smaltire una bomba d'acqua che ne scarichi 10 cm ma
neanche 5 cm in dieci minuti.
Una buona soluzione consisteva nel rifare completamente il fondo
(sono circa 4mila mq…) per uno spessore di almeno un metro riempiendolo
di materiali lapidei e/o plastici di vario spessore (dal maggiore in
basso alla sabbia fine in alto) e di poggiare il campo sintetico su uno
strato forato di buon spessore che lasciare passare per la via più
breve l'acqua piovana dal campo sintetico al sottosuolo. Un sottofondo
del genere consente di trattenere 20-30 cm di acqua piovana.
Finale. Leggendo la determinazione non si coglie la soddisfazione del
Comune di essere riuscito (forse) a sbloccare ed avviare la soluzione
finale ma piuttosto la soddisfazione dell'impresa di liberarsi di un
cliente col quale era meglio non incontrarsi.
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L'INFERMIERE DI FAMIGLIA: DUE GIORNI E DIECI ORE. NON SI SA QUANTI SARANNO E IN QUANTI COMUNI OPERERANNO
Anche a Curno, esattamente come in altre 9 località sarà presente per
volte alla settimana e DIECI ore complessive “l'infermiere di famiglia”
che la vecchia sindaca e suo figlio neosindaco sbolognano come
una conquista della maggioranza. Peccato che ce ne saranno altre nove
realtà identiche. Quindi se per l'autismo il Comune di Curno è arrivato
oltre la quinta posizione nell'organizzarsi, stavolta troviamo il
nostro comune… ultimo della fila. Insomma una consolazione elettorale.
Quello che non viene detto di questo “infermiere di famiglia” è prima
di tutto il numero e poi quanti comuni presterà il suo servizio visto
che lo paga l'ASL dal momento che il bando comunale per trovare
infermieri é stato il solito flop di cui era maestra la Gamba.
Prima di tutto quanti saranno questi “infermieri di famiglia” che
prestano servizio dal momento che in 10 ore alla settimana sarà già un
miracolo che UNO infermiere UNO riesca a seguire più di 8-10 cittadini.
Poi ci sarebbe da sapere non solo quanti infermieri presteranno
servizio ma per quanti altri comuni dal momento che pure i cittadini di
Mozzo o Treviolo hanno gli stessi diritti di quelli di Curno. Almeno ci
sembra.
Come si vede anche questo servizio viene presentato come risolutivo
quando invece non si comprende per niente come funzioni davvero.
Poi non ci piace la battuta del neo sindaco: « L'invecchiamento della
popolazione richiede soluzioni concrete, che aiutino i cittadini
fragili e le loro famiglie nelle difficoltà quotidiane, a prescindere
dalle condizioni economiche di ciascuno: l'infermiere di comunità è
un grande passo avanti in questa direzione». E i giovani non possono
giovarsene?.
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