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IN 50MILA SULLA MARMOLADA USA E GETTA
Il presidente del consiglio Draghi ha saltato l'appuntamento con un
morto vivente (Conte) per andare a trovare le ventotto vittime della
Marmolada. Non vedo la necessità o l'utilità di questo viaggio se non
l'umana solidarietà che adesso però serve a zero. Chi ha un minimo di
memoria alpina ricorderà la frana dalla parte nord del Cengalo sulla
Val Bregaglia nel 2017 che costò la vita a sette alpinisti per il
crollo di tre milioni di metri cubi di roccia e ghiaccio assieme a 170
milioni di danni alla valle.
Poi ancora il pericolo corso in Val Ferret verso la fine del mese di
settembre 2019 per il possibile crollo di mezzo milione di metri cubi
del fronte del ghiacciaio di Planpinceux. Ghiacciaio che é un verticale
che scende dal versante meridionale delle Grand Jorasses dove insiste
il percorso per la salita da sud alla vetta. Chi è salito una volta al
rifugio Boccalatte e confronta quel che vede e passa con la salita del
ghiacciaio della Marmolada da un'alzata di spalle.
Planpinceux fa paura solo a vederlo e stargli vicino per il canto che ne fuoriesce.
Planpinceux e Marmolada non sono simili dal momento che in Valle
d'Aosta sta per crollare la parte terminale di un ghiacciaio frantumato
mentre sulla Marmolada è caduto una parte di ghiacciaio in mezzo al
ghiacciaio principale. Un fenomeno che chi frequenta i ghiacciai alpini
vede molto spesso.
(...)
BADANO A FAVORIRE IL CONSUMISMO PIUTTOSTO CHE TENERE IN PIEDI IL PAESE E CREARE RICCHEZZA
Siamo rimasti colpiti leggendo la notizia dei redditi 2019 (ultime
informazioni ufficiali disponibili). Curno 23.074 euro (con una
diminuzione di 316 € rispetto al 2018), Treviolo 24.452 euro (-203),
Mozzo 29.735 euro (-113), Lallio 23.951 (-60). Cioè i nostri vicini ci
battono tutti e se pensiamo ai 1.378 euro di differenza coi Treviolesi
(peggio anche di Lallio) ci rendiamo conto che in una famiglia non sono
briciole.
Le cosiddette liste civiche di centrosinistra curnesi hanno alimentato
un inutile consumismo senza badare a tenere in piedi la casa. Tipica
mentalità di gente vecchia che pensa a passarsela meglio possibile
prima che... .
La quantità di denaro -regionale e comunale- investito nei CVI oppure
nella rotonda di via Lecco oppure i mille pezzetti di piste ciclabili
che non hanno ne capo ne coda oppure il tabiotto dentro il giardino di
via Galilei-Gamba che resterà inutilizzato in massima parte com'è per
la stragrande maggioranza dei beni pubblici aperti del comune piuttosto
che nella ricostruzione e cura del paese- un giardino pubblico come si
deve per esempio!- perché la popolazione si soddisfi solo comperando
beni alimentari e medicinali con le mancette dei servizi sociali ma
viva in un paese davvero “bello” piuttosto che in un insieme
rabberciato alla meglio dove… speriamo che non si rompa! .
(...)
IL BENVENUTO AL NEO SINDACO
UN CASINO DOPO L'ALTRO
Diversi episodi apparentemente minori hanno accompagnato l'avvento del
neosindaco Saccogna, al secolo delfino (figlio) della sindaca Gamba
che non si è ripresentata per il secondo mandato.
Gli episodi sono il blocco del sistema di raffrescamento della
biblioteca che ha costretto alla chiusura pomeridiana del servizio. A
seguire una serie di interruzioni dell'elettricità in diverse vie, in
particolare alla Marigolda. C'è anche la scoperta che i cipressi
piantati lungo via Roma o stanno essicando per la siccità oppure sono
infestati da una afide: la cinara cupressi. Pure la casetta dell'acqua
alla Marigolda è inservibile. Primo o ultimo: hanno consegnato la
palestra della Rodari ma l'esterno non è sistemato.
(...)
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COLLEGAMENTO ALLA PAGINA WEB DELLA CARTA DEI PERCORSI
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IN 50MILA SULLA MARMOLADA USA E GETTA
Il presidente del consiglio Draghi ha saltato l'appuntamento con un
morto vivente (Conte) per andare a trovare le ventotto vittime della
Marmolada. Non vedo la necessità o l'utilità di questo viaggio se non
l'umana solidarietà che adesso però serve a zero. Chi ha un minimo di
memoria alpina ricorderà la frana dalla parte nord del Cengalo sulla
Val Bregaglia nel 2017 che costò la vita a sette alpinisti per il
crollo di tre milioni di metri cubi di roccia e ghiaccio assieme a 170
milioni di danni alla valle.
Poi ancora il pericolo corso in Val Ferret verso la fine del mese di
settembre 2019 per il possibile crollo di mezzo milione di metri cubi
del fronte del ghiacciaio di Planpinceux. Ghiacciaio che é un verticale
che scende dal versante meridionale delle Grand Jorasses dove
insiste il percorso per la salita da sud alla vetta. Chi è salito una
volta al rifugio Boccalatte e confronta quel che vede e passa con
la salita del ghiacciaio della Marmolada da un'alzata di spalle.
Planpinceux fa paura solo a vederlo e stargli vicino per il canto che ne fuoriesce.
Planpinceux e Marmolada non sono simili dal momento che in Valle
d'Aosta sta per crollare la parte terminale di un ghiacciaio frantumato
mentre sulla Marmolada è caduto una parte di ghiacciaio in mezzo
al ghiacciaio principale. Un fenomeno che chi frequenta i ghiacciai
alpini vede molto spesso.
Conoscevo il Planpinceux così come ho conosciuto la Marmolada.
Il primo lo percorsi in discesa col compagno di cordata nel 1966 dopo
avere ripetuto la Cassin-Bonatti lo sperone Walker sulla nord delle
Jorasses. Sulla Marmolada mi sono divertito nel corso sci quando venni
“prestato in forza” alla Brigata Alpina Tridentina.
Su youtube trovate moltissimi filmati sugli eventi che ho ricordato: Planpinceux, ValBregaglia e adesso Marmolada.
In montagna -la est del Monte Rosa- ho perduto un compagno di cordata
di Curno: Claudio Sozzi. Accadde a metà giugno 1985 e in quella cordata
ci dovevo essere pure io: invece ero già moribondo in ospedale perché
investito dai rapinatori in fuga. Nell'incidente sulla parte est del
Monte Rosa rimasero coinvolti per il crollo di roccia e ghiaccio sia
Claudio che Mario (sempre di Curno) e uno di Ponte san Pietro.
Purtroppo restare colpiti dalla caduta di ghiaccio e roccia è una
delle principali cause di incidenti mortali in montagna e se succede
non bisogna mai incolpare la sfortuna ma bisogna farsene una ragione.
Domenica scorsa sulla Marmolada -che è un grande massiccio roccioso-
c'erano perlomeno 50mila persone in basso a metà attorno e in alto. La
Marmolada è così: vai a Roma senza vedere Piazza san Pietro?. Fanno
tutti finta di niente ma la quantità di passaggi protetti (scale catene
chiodi) che sono stati istallati negli ultimi 50 anni l'hanno
trasformata -come del resto buona parte delle nostre montagne più note-
in una sorta di Sentierone. La Marmolada è una montagna da mungere in
ogni stagione. E come rende!.
Tutte le frane che ho elencato – Planpinceux Bondo Marmolada-
sono state causate dallo stesso motivo: l'innalzamento delle
temperatura scioglie il ghiaccio, aumenta la temperatura della roccia
cui è attaccato ed alla fine per una questione di gravità il peso del
ghiaccio lo fa cascare a valle.
Bisogna capire che l'innalzamento di tre gradi delle temperatura – che
apparentemente sono “poco o niente” per chi vive sui 20-25 gradi -
quando vanno a incidere su rocce che stanno sempre attorno agli zero
gradi vuol dire che il tutto si disfa. E crolla.
Tre gradi su trenta sono il 10%. Tre gradi su zero sono l'inimmaginabile.
Alla fine non è mai questione di attenzione e prevenzione (vale a dire
quella prestata sul posto dagli alpinisti) ma dipende dalla bolletta
energetica che abbiamo pagato per il metano, per il pieno
dell'automobile e per mille altre ragioni che ci fanno vivere comodi.
Forse anche meglio in salute. Forse.
Mi fanno ridere quelli che adesso davanti alla crisi energetica
dipendente dalla scelta da tutta Europa condivisa di affidarci ad un
solo fornitore (per di più anche criminale) predicano il solare e
l'eolico. E perché no? anche un po' di nucleare. La quantità di calore
dispersa in ambiente e che fa aumentare la temperatura non dipende se
riscaldi col metano col petrolio oppure col solare. E' una legge fisica
-primo principio della termodinamica- per cui la quantità di energia
che è presente in un sistema resta sempre la stessa: al massimo si
trasforma.
Poi chi l'ha detto che oggi nevica e fa meno freddo che nel 1915 per
esempio?. Sulla pagina ultima scorsa abbiamo pubblicato la stazione
terminale della teleferica in vetta al Monte Vioz costruita 1910-1915
dagli Austriaci: segno inequivocabile che anche in quel periodo di neve
ce n'era poca. Sicuramente meno che nel 1965 quando salii per la prima
volta il canalino delle terre rosse sulla nord del Vioz e… in
vetta c'era una “meringa” di neve che non faceva pensare alla presenza
di quella costruzione.
Ragion per cui il ghiacciaio di Planpinceux oppure la parete nord del
Cengalo oppure qualche pezzo di Marmolada continueranno a cascare
senza mandarci un sms d'avviso.
Veniamo posti davanti a diversi problemi. Uno è quello di scegliere di
abbassare a 15 gradi la temperatura negli ambienti. Un altro è quello
di dismettere un abbigliamento di plastica riciclata e tornare alle
fibre naturali. Terzo accontentarci di 1500 calorie al giorno. Quarto?.
Non andare in 50mila nello stesso giorno addosso alla Marmolada.
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BADANO A FAVORIRE IL CONSUMISMO PIUTTOSTO CHE TENERE IN PIEDI IL PAESE E CREARE RICCHEZZA
Siamo rimasti colpiti leggendo la notizia dei redditi 2019
(ultime informazioni ufficiali disponibili). Curno 23.074 euro (con una
diminuzione di 316 € rispetto al 2018), Treviolo 24.452 euro (-203),
Mozzo 29.735 euro (-113), Lallio 23.951 (-60). Cioè i nostri vicini ci
battono tutti e se pensiamo ai 1.378 euro di differenza coi
Treviolesi (peggio anche di Lallio) ci rendiamo conto che in una
famiglia non sono briciole.
Le cosiddette liste civiche di centrosinistra curnesi hanno alimentato
un inutile consumismo senza badare a tenere in piedi la casa. Tipica
mentalità di gente vecchia che pensa a passarsela meglio possibile
prima che... .
La quantità di denaro -regionale e comunale- investito nei CVI oppure
nella rotonda di via Lecco oppure i mille pezzetti di piste ciclabili
che non hanno ne capo ne coda oppure il tabiotto dentro il giardino di
via Galilei-Gamba che resterà inutilizzato in massima parte com'è per
la stragrande maggioranza dei beni pubblici aperti del comune piuttosto
che nella ricostruzione e cura del paese- un giardino pubblico
come si deve per esempio!- perché la popolazione si soddisfi solo
comperando beni alimentari e medicinali con le mancette dei servizi
sociali ma viva in un paese davvero “bello” piuttosto che in un insieme
rabberciato alla meglio dove… speriamo che non si rompa! .
Ha fatto una grande impressione nell'esposizione programmatica della
nuova amministrazione verificare come sia del tutto scomparso il tema
dell'Orto Botanico, vale a dire il grande spazio verde pubblico e in
piccola parte privato che sta tra il centro commerciale, il centro
storico e le vie Curnasco e Carlinga. Un “luogo” che dovrebbe diventare
uno dei motori di uno sviluppo se non alternativo alla monocoltura
commerciale perlomeno un forte concorrente su un percorso differente.
Questa “dimenticanza” indica ancora una volta prima di tutto la falsità
dell'ambientalismo di Vivere Curno fatto solo di favori alle
imprese trasmessi e camuffati alla popolazione come scelte
ambientaliste favorevoli alla popolazione (la quale è sommamente
entusiasta di dovere tenere in un monolocale uno, due, tre quattro
bidoni per l'immondizia… tanto c'è spazio…) sia nella raccolta dei
rifiuti sia nel ritardo ultradecennale nell' aggiornamento e
modernizzazione degli impianti di produzione energetica, di
riscaldamento raffrescamento degli edifici pubblici ragione per cui
siamo arrivati nel pieno di una crisi sanitaria, energetica,
alimentare, siccità che dura da 9-10 mesi a spendere quasi due milioni
di risorse in rotonde, ciclabili e rifacimento degli impianti
sportivi mentre speriamo che dal governo arrivino nientemeno che
4,5 milioni per fare quello che avremmo già dovuto realizzare
-almeno al 50%- negli anni passati. Questa dimenticanza dell'Orto
Botanico manifesta la fiera opposizione di Vivere Curno sia nei
confronti della Biblioteca come nei confronti dell'Orto Botanico in
quanto non deliberati dai suoi predecessori politici. Qui non siamo più
alle legittime e diverse visioni programmatiche: qui siamo alle
vendette politiche tra partiti differenti solo in danno della
popolazione.
Siamo un paese di vecchi che ricattano i propri giovani che lavorano e
ci pagano le pensioni e in sovrappiù siamo un paese povero
culturalmente ragion per cui non riusciamo nemmeno ad immaginare che
coi soldi di cui disponiamo possiamo fare di più e meglio.
Nei prossimi anni ripiangeremo i milioni spesi per mantenere due CVI
regalati in gestione ai privati (semmai non ce li sbattano addosso
perché impianti senza utenti). Rimpiangeremo le rotonde fatte coi
nostri soldi e regalate per più della metà a Ponte e Mozzo. Piangeremo
per i quartieri che vengono via via abbandonati dai residenti perché le
case sono vecchie, fuori misura, senza parcheggi verde marciapiedi
lungo le strade.
Negli anni prossimi dovremo non meno di mezzo milione nei servizi
sociali e concentrare il resto in una spesa oculata e controllata
quanto a qualità.
Non illudiamoci che quei 4,5 milioni che “speriamo” ci piombino
addosso via PNRR o per via traversa ci consentano di sistemare
quegli otto progetti. Perché poi bisogna trovare altri 200mila euro
all'anno per mantenere quel che abbiamo investito.
Insomma il comune deve girare buona parte della spesa da quella
per mantenere personale e strutture vecchie impreparate inaggiornabili
per un deciso miglioramento delle qualità ambientali fatto di piccole
ma costose cose da realizzare adesso: pavimentazioni che non siano
spacca caviglie. Marcia -piedi dove possono incrociarsi due carrozzine.
Giardini e parcheggi in ogni quartiere. Una ventina di girasoli
solari e un sistema di accumulo per l'auto sufficienza energetica
del comune: comprese le scuole, l'illuminazione pubblica e almeno UN
solo CVI.
Non senza dimenticare un progetto complessivo dell'a rea estesa
c.d. dell'Orto Botanico che dovrebbe diventare una forte
alternativa alla monocoltura commerciale cui hanno condannato il paese
i padri politici di questa maggioranza:DC, PSI e PCI.
Non con questa maggioranza e questa minoranza proprio non ci siamo. Non ci saremo.
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BENVENUTO AL NEO SINDACO
UN CASINO DOPO L'ALTRO
Diversi episodi apparentemente minori hanno accompagnato l'avvento del
neosindaco Saccogna, al secolo delfino (figlio) della sindaca
Gamba che non si è ripresentata per il secondo mandato.
Gli episodi sono il blocco del sistema di raffrescamento della
biblioteca che ha costretto alla chiusura pomeridiana del
servizio. A seguire una serie di interruzioni dell'elettricità in
diverse vie, in particolare alla Marigolda. C'è anche la scoperta che i
cipressi piantati lungo via Roma o stanno essicando per la siccità
oppure sono infestati da una afide: la cinara cupressi. Pure la
casetta dell'acqua alla Marigolda è inservibile. Primo o ultimo: hanno
consegnato la palestra della Rodari ma l'esterno non è sistemato.
Vecchia e nuova maggioranza ovviamente non lo dicono ma l'insieme della
mancanza di fondi assieme ad una cattiva gestione dei beni pubblici da
parte degli assessori e uffici obbligati ci mette sempre nei pasticci.
Partendo dalla lotta all'afide che mina i cipressi assieme ad una
consolidata carenza di manutenzione (in questo caso adacquamento) si
può solo dire che l'afide e la siccità faranno la loro debita strage
vista la rapidità con cui si muovono sindaco assessori dirigenti degli
uffici. Bene che vada ci resteranno per alcuni anni delle brutture
rovinate dalla cimice semmai si salveranno dalla siccità.
Per la sistemazione esterna della palestra della Rodari ne abbiamo già
parlato. Siccome “hanno dimenticato” di inserire nel progetto anche
questa parte dell'opera non avevano ben presente che lo Stato si
sarebbe ripreso la parte dei fondi inutilizzati e adesso bisogna
trovare 100-150mila euro dal bilancio normale per sistemare la
situazione. Sistemazione oltre tutto molto più costosa del necessario
per un altro errore di progettazione: la necessità di creare un muro di
sostegno.
Sulla chiusura pomeridiana della biblioteca perché non funziona
l'impianto di raffrescamento e stando al detto degli uffici “ci sono
stati diversi interventi ma non si è risolto il problema” la faccenda è
ancora più grave. Pur di aprire la struttura hanno rabberciato al
meglio ed al minor costo possibile un progetto e un impianto vecchio di
un quarto di secolo invece di rifare l'intero impianto da capo. Come il
nipote che riceve in eredità il maggiolino del nonno che… però ha fatto
solo diecimila chilometri. Peccato che sia del 1995. Al dunque il tutto
è andato in tilt.
Pare che adesso per sistemare l'impianto occorra una macchina
frigorifera. Occorra rifare tutte le condotte di aerazione, occorra
istallare una macchina di ventilazione con uno scambiatore di calore.
Se tutto va bene occorrono 200mila euro.
Se poi facciamo diamo un'occhiata al progetto di ristrutturazione del
CVI2 (tralasciando le macabre vicende dell'assegnazione) ci si rende
immediatamente conto che tutto il sistema di riscaldamento e produzione
acqua calda e ventilazione degli spogliatoi per finire all'isolamento
della cantina della palazzina bar… sono da rifare a partire dal
progetto. Anzi: pure gli spogliatoi andrebbero demoliti e ricostruiti
come dio comanda.
C'è pure un'altra opera pubblica che risulta non finita: la pista
ciclabile lungo il fiume. Mancano panchine, una vedovella, magari
qualche albero che non sia alto 30 cm perché ce l'ha donato il Vivaio
Forestale.
C'era un cittadino che voleva regalare quelle cose oltre a un gazebo ma
poi ha desistito: meglio non avere niente a che fare con certi uffici e
certi politici. Ha da passà la nuttata.
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