A GUARDARE ALLE COLLINE 10 LUGLIO 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















IN 50MILA SULLA MARMOLADA USA E GETTA
Il presidente del consiglio Draghi ha saltato l'appuntamento con un morto vivente (Conte) per andare a trovare le ventotto vittime della Marmolada. Non vedo la necessità o l'utilità di questo viaggio se non l'umana solidarietà che adesso però serve a zero. Chi ha un minimo di memoria alpina ricorderà la frana dalla parte nord del Cengalo sulla Val Bregaglia nel 2017 che costò la vita a sette alpinisti per il crollo di tre milioni di metri cubi di roccia e ghiaccio assieme a 170 milioni di danni alla valle.
Poi ancora il pericolo corso in Val Ferret verso la fine del mese di settembre 2019 per il possibile crollo di mezzo milione di metri cubi del fronte del ghiacciaio di Planpinceux. Ghiacciaio che é un verticale che scende  dal versante meridionale delle Grand Jorasses dove insiste il percorso per la salita da sud alla vetta. Chi è salito una volta al rifugio Boccalatte e confronta  quel che vede e passa con la salita del ghiacciaio della Marmolada da un'alzata di spalle.
Planpinceux  fa paura solo a vederlo e stargli vicino per il canto che ne fuoriesce.
Planpinceux e Marmolada non sono simili dal momento che in Valle d'Aosta sta per crollare la parte terminale di un ghiacciaio frantumato mentre sulla Marmolada è caduto una parte di ghiacciaio  in mezzo al ghiacciaio principale. Un fenomeno che chi frequenta i ghiacciai alpini vede molto spesso.
(...)

BADANO A FAVORIRE IL CONSUMISMO PIUTTOSTO CHE TENERE IN PIEDI IL PAESE E CREARE RICCHEZZA
Siamo rimasti colpiti leggendo la notizia dei redditi 2019  (ultime informazioni ufficiali disponibili). Curno 23.074 euro (con una diminuzione di 316 € rispetto al 2018), Treviolo 24.452 euro (-203), Mozzo 29.735 euro (-113), Lallio 23.951 (-60). Cioè i nostri vicini ci battono tutti e se pensiamo ai 1.378 euro  di differenza coi Treviolesi (peggio anche di Lallio) ci rendiamo conto che in una famiglia non sono briciole.
Le cosiddette liste civiche di centrosinistra curnesi hanno alimentato un inutile consumismo senza badare a tenere in piedi la casa. Tipica mentalità di gente vecchia che pensa a passarsela meglio possibile prima che... .
La quantità di denaro -regionale e comunale- investito nei CVI oppure nella rotonda di via Lecco oppure i mille pezzetti di piste ciclabili che non hanno ne capo ne coda oppure il tabiotto dentro il giardino di via Galilei-Gamba che resterà inutilizzato in massima parte com'è per la stragrande maggioranza dei beni pubblici aperti del comune piuttosto che nella  ricostruzione e cura del paese- un giardino pubblico come si deve per esempio!- perché la popolazione si soddisfi solo comperando beni alimentari e medicinali con le mancette dei servizi sociali ma viva in un paese davvero “bello” piuttosto che in un insieme rabberciato alla meglio dove… speriamo che non si rompa! .
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IL BENVENUTO AL NEO SINDACO
UN CASINO DOPO L'ALTRO
Diversi episodi apparentemente minori hanno accompagnato l'avvento del neosindaco Saccogna, al secolo delfino (figlio) della sindaca  Gamba che non si è ripresentata per il secondo mandato.
Gli episodi sono il blocco del sistema di raffrescamento della biblioteca che ha costretto alla chiusura pomeridiana del  servizio. A seguire una serie di interruzioni dell'elettricità in diverse vie, in particolare alla Marigolda. C'è anche la scoperta che i cipressi piantati lungo via Roma o stanno essicando per la siccità oppure sono infestati da  una afide: la cinara cupressi. Pure la casetta dell'acqua alla Marigolda è inservibile. Primo o ultimo: hanno consegnato la palestra della Rodari ma l'esterno non è sistemato.
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COLLEGAMENTO ALLA PAGINA WEB DELLA CARTA DEI PERCORSI











































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




































































































































































































































IN 50MILA SULLA MARMOLADA USA E GETTA
Il presidente del consiglio Draghi ha saltato l'appuntamento con un morto vivente (Conte) per andare a trovare le ventotto vittime della Marmolada. Non vedo la necessità o l'utilità di questo viaggio se non l'umana solidarietà che adesso però serve a zero. Chi ha un minimo di memoria alpina ricorderà la frana dalla parte nord del Cengalo sulla Val Bregaglia nel 2017 che costò la vita a sette alpinisti per il crollo di tre milioni di metri cubi di roccia e ghiaccio assieme a 170 milioni di danni alla valle.
Poi ancora il pericolo corso in Val Ferret verso la fine del mese di settembre 2019 per il possibile crollo di mezzo milione di metri cubi del fronte del ghiacciaio di Planpinceux. Ghiacciaio che é un verticale che scende  dal versante meridionale delle Grand Jorasses dove insiste il percorso per la salita da sud alla vetta. Chi è salito una volta al rifugio Boccalatte e confronta  quel che vede e passa con la salita del ghiacciaio della Marmolada da un'alzata di spalle.
Planpinceux  fa paura solo a vederlo e stargli vicino per il canto che ne fuoriesce.
Planpinceux e Marmolada non sono simili dal momento che in Valle d'Aosta sta per crollare la parte terminale di un ghiacciaio frantumato mentre sulla Marmolada è caduto una parte di ghiacciaio  in mezzo al ghiacciaio principale. Un fenomeno che chi frequenta i ghiacciai alpini vede molto spesso.
Conoscevo il Planpinceux così come ho conosciuto la Marmolada.
Il primo lo percorsi in discesa col compagno di cordata nel 1966 dopo avere ripetuto la Cassin-Bonatti lo sperone Walker sulla nord delle Jorasses. Sulla Marmolada mi sono divertito nel corso sci quando venni “prestato in forza” alla Brigata Alpina Tridentina.
Su youtube trovate moltissimi filmati sugli eventi che ho ricordato: Planpinceux, ValBregaglia e adesso Marmolada.
In montagna -la est del Monte Rosa- ho perduto un compagno di cordata di Curno: Claudio Sozzi. Accadde a metà giugno 1985 e in quella cordata ci dovevo essere pure io: invece ero già moribondo in ospedale perché investito dai rapinatori in fuga. Nell'incidente sulla parte est del Monte Rosa rimasero coinvolti per il crollo di roccia e ghiaccio sia Claudio che Mario (sempre di Curno) e uno di Ponte san Pietro.
Purtroppo restare colpiti dalla caduta di ghiaccio e roccia è  una delle principali cause di incidenti mortali in montagna e se succede non bisogna mai incolpare la sfortuna ma bisogna farsene una ragione.

Domenica scorsa sulla Marmolada -che è un grande massiccio roccioso- c'erano perlomeno 50mila persone in basso a metà attorno e in alto. La Marmolada è così: vai a Roma senza vedere Piazza san Pietro?. Fanno tutti finta di niente ma la quantità di passaggi protetti (scale catene chiodi) che sono stati istallati negli ultimi 50 anni l'hanno trasformata -come del resto buona parte delle nostre montagne più note- in una sorta di Sentierone. La Marmolada è una montagna da mungere in ogni stagione. E come rende!.
Tutte le frane che ho elencato – Planpinceux Bondo Marmolada-  sono state causate dallo stesso motivo: l'innalzamento delle temperatura scioglie il ghiaccio, aumenta la temperatura della roccia cui è attaccato ed alla fine per una questione di gravità il peso del ghiaccio lo fa cascare a valle.
Bisogna capire che l'innalzamento di tre gradi delle temperatura – che apparentemente sono “poco o niente” per chi vive sui 20-25 gradi - quando vanno a incidere su rocce che stanno sempre attorno agli zero gradi vuol dire che il tutto si disfa. E crolla.
Tre gradi su trenta sono il 10%. Tre gradi su zero sono l'inimmaginabile.
Alla fine non è mai questione di attenzione e prevenzione (vale a dire quella prestata sul posto dagli alpinisti) ma dipende dalla bolletta energetica che abbiamo pagato per il metano, per il pieno dell'automobile e per mille altre ragioni che ci fanno vivere comodi. Forse anche meglio in salute. Forse.

Mi fanno ridere quelli che adesso davanti alla crisi energetica dipendente dalla scelta da tutta Europa condivisa di affidarci ad un solo fornitore (per di più anche criminale) predicano il solare e l'eolico. E perché no? anche un po' di nucleare. La quantità di calore dispersa in ambiente e che fa aumentare la temperatura non dipende se riscaldi col metano col petrolio oppure col solare. E' una legge fisica -primo principio della termodinamica- per cui la quantità di energia che è presente in un sistema resta sempre la stessa: al massimo si trasforma.
Poi chi l'ha detto che oggi nevica e fa meno freddo che nel 1915 per esempio?. Sulla pagina ultima scorsa abbiamo pubblicato la stazione terminale della teleferica in vetta al Monte Vioz costruita 1910-1915 dagli Austriaci: segno inequivocabile che anche in quel periodo di neve ce n'era poca. Sicuramente meno che nel 1965 quando salii per la prima volta  il canalino delle terre rosse sulla nord del Vioz e… in vetta c'era una “meringa” di neve che non faceva pensare alla presenza di quella costruzione.
Ragion per cui il ghiacciaio di Planpinceux oppure la parete nord del Cengalo oppure qualche pezzo di Marmolada continueranno  a cascare senza mandarci un sms d'avviso.
Veniamo posti davanti a diversi problemi. Uno è quello di scegliere di abbassare a 15 gradi la temperatura negli ambienti. Un altro è quello di dismettere un abbigliamento di plastica riciclata e tornare alle fibre naturali. Terzo accontentarci di 1500 calorie al giorno. Quarto?. Non andare in 50mila nello stesso giorno addosso alla Marmolada.

BADANO A FAVORIRE IL CONSUMISMO PIUTTOSTO CHE TENERE IN PIEDI IL PAESE E CREARE RICCHEZZA
Siamo rimasti colpiti leggendo la notizia dei redditi 2019  (ultime informazioni ufficiali disponibili). Curno 23.074 euro (con una diminuzione di 316 € rispetto al 2018), Treviolo 24.452 euro (-203), Mozzo 29.735 euro (-113), Lallio 23.951 (-60). Cioè i nostri vicini ci battono tutti e se pensiamo ai 1.378 euro  di differenza coi Treviolesi (peggio anche di Lallio) ci rendiamo conto che in una famiglia non sono briciole.
Le cosiddette liste civiche di centrosinistra curnesi hanno alimentato un inutile consumismo senza badare a tenere in piedi la casa. Tipica mentalità di gente vecchia che pensa a passarsela meglio possibile prima che... .
La quantità di denaro -regionale e comunale- investito nei CVI oppure nella rotonda di via Lecco oppure i mille pezzetti di piste ciclabili che non hanno ne capo ne coda oppure il tabiotto dentro il giardino di via Galilei-Gamba che resterà inutilizzato in massima parte com'è per la stragrande maggioranza dei beni pubblici aperti del comune piuttosto che nella  ricostruzione e cura del paese- un giardino pubblico come si deve per esempio!- perché la popolazione si soddisfi solo comperando beni alimentari e medicinali con le mancette dei servizi sociali ma viva in un paese davvero “bello” piuttosto che in un insieme rabberciato alla meglio dove… speriamo che non si rompa! .
Ha fatto una grande impressione nell'esposizione programmatica della nuova amministrazione verificare come sia del tutto scomparso il tema dell'Orto Botanico, vale a dire il grande spazio verde pubblico e in piccola parte privato che sta tra il centro commerciale, il centro storico e le vie Curnasco e Carlinga. Un “luogo” che dovrebbe diventare uno dei motori di uno sviluppo se non alternativo alla monocoltura commerciale perlomeno un forte concorrente su un percorso differente. Questa “dimenticanza” indica ancora una volta prima di tutto la falsità dell'ambientalismo di Vivere Curno fatto solo di favori alle imprese  trasmessi e camuffati alla popolazione come scelte ambientaliste favorevoli alla popolazione (la quale è sommamente entusiasta di dovere tenere in un monolocale uno, due, tre quattro bidoni per l'immondizia… tanto c'è spazio…) sia nella raccolta dei rifiuti sia nel ritardo ultradecennale nell' aggiornamento e modernizzazione degli impianti di produzione energetica, di riscaldamento raffrescamento degli edifici pubblici ragione per cui siamo arrivati nel pieno di una crisi sanitaria, energetica, alimentare, siccità che dura da 9-10 mesi a spendere quasi due milioni di risorse in rotonde,  ciclabili e rifacimento degli impianti sportivi mentre speriamo che dal governo  arrivino nientemeno che 4,5 milioni  per fare quello che avremmo già dovuto realizzare -almeno al 50%- negli anni passati. Questa dimenticanza dell'Orto Botanico manifesta la fiera opposizione di Vivere Curno sia nei confronti della Biblioteca come nei confronti dell'Orto Botanico in quanto non deliberati dai suoi predecessori politici. Qui non siamo più alle legittime e diverse visioni programmatiche: qui siamo alle vendette politiche tra partiti differenti solo in danno della popolazione.
Siamo un paese di vecchi che ricattano i propri giovani che lavorano e ci pagano le pensioni e in sovrappiù siamo un paese povero culturalmente ragion per cui non riusciamo nemmeno ad immaginare che coi soldi di cui disponiamo possiamo fare di più e meglio.
Nei prossimi anni ripiangeremo i milioni spesi per mantenere due CVI regalati in gestione ai privati (semmai non ce li sbattano addosso perché impianti senza utenti). Rimpiangeremo le rotonde fatte coi nostri soldi e regalate per più della metà a Ponte e Mozzo. Piangeremo per i quartieri che vengono via via abbandonati dai residenti perché le case sono vecchie, fuori misura, senza parcheggi verde marciapiedi lungo le strade.
Negli anni prossimi dovremo non meno di mezzo milione nei servizi sociali e concentrare il resto in una spesa oculata e controllata quanto a qualità.
Non illudiamoci che quei 4,5 milioni che “speriamo” ci piombino addosso  via PNRR o per via traversa ci consentano di sistemare quegli otto progetti. Perché poi bisogna trovare altri 200mila euro all'anno per mantenere quel che abbiamo investito.
Insomma il comune deve girare buona parte della spesa  da quella per mantenere personale e strutture vecchie impreparate inaggiornabili per un deciso miglioramento delle qualità ambientali fatto di piccole ma costose cose da realizzare adesso: pavimentazioni che non siano spacca caviglie. Marcia -piedi dove possono incrociarsi due carrozzine. Giardini e parcheggi in ogni quartiere. Una ventina di girasoli solari  e un sistema di accumulo per l'auto sufficienza energetica del comune: comprese le scuole, l'illuminazione pubblica e almeno UN solo CVI.
Non senza dimenticare un progetto complessivo dell'a rea estesa c.d.  dell'Orto Botanico che dovrebbe diventare una forte alternativa alla monocoltura commerciale cui hanno condannato il paese i padri politici di questa maggioranza:DC, PSI e PCI.
Non con questa maggioranza e questa minoranza proprio non ci siamo. Non ci saremo.

BENVENUTO AL NEO SINDACO
UN CASINO DOPO L'ALTRO
Diversi episodi apparentemente minori hanno accompagnato l'avvento del neosindaco Saccogna, al secolo delfino (figlio) della sindaca  Gamba che non si è ripresentata per il secondo mandato.
Gli episodi sono il blocco del sistema di raffrescamento della biblioteca che ha costretto alla chiusura pomeridiana del  servizio. A seguire una serie di interruzioni dell'elettricità in diverse vie, in particolare alla Marigolda. C'è anche la scoperta che i cipressi piantati lungo via Roma o stanno essicando per la siccità oppure sono infestati da  una afide: la cinara cupressi. Pure la casetta dell'acqua alla Marigolda è inservibile. Primo o ultimo: hanno consegnato la palestra della Rodari ma l'esterno non è sistemato.
Vecchia e nuova maggioranza ovviamente non lo dicono ma l'insieme della mancanza di fondi assieme ad una cattiva gestione dei beni pubblici da parte degli assessori e uffici obbligati ci mette sempre nei pasticci.
Partendo dalla lotta all'afide che mina i cipressi assieme ad una consolidata carenza di manutenzione (in questo caso adacquamento) si può solo dire che l'afide e la siccità faranno la loro debita strage vista la rapidità con cui si muovono sindaco assessori dirigenti degli uffici. Bene che vada ci resteranno per alcuni anni delle brutture rovinate dalla cimice semmai si salveranno dalla siccità.
Per la sistemazione esterna della palestra della Rodari ne abbiamo già parlato. Siccome “hanno dimenticato” di inserire nel progetto anche questa parte dell'opera non avevano ben presente che lo Stato si sarebbe ripreso la parte dei fondi inutilizzati e adesso bisogna trovare 100-150mila euro dal bilancio normale per sistemare la situazione. Sistemazione oltre tutto molto più costosa del necessario per un altro errore di progettazione: la necessità di creare un muro di sostegno.
Sulla chiusura pomeridiana della biblioteca perché non funziona l'impianto di raffrescamento e stando al detto degli uffici “ci sono stati diversi interventi ma non si è risolto il problema” la faccenda è ancora più grave. Pur di aprire la struttura hanno rabberciato al meglio ed al minor costo possibile un progetto e un impianto vecchio di un quarto di secolo invece di rifare l'intero impianto da capo. Come il nipote che riceve in eredità il maggiolino del nonno che… però ha fatto solo diecimila chilometri. Peccato che sia del 1995. Al dunque il tutto è andato  in tilt.
Pare che adesso per sistemare l'impianto occorra una macchina frigorifera. Occorra rifare tutte le condotte di aerazione, occorra istallare una macchina di ventilazione con uno scambiatore di calore. Se tutto va bene occorrono 200mila euro.
Se poi facciamo diamo un'occhiata al progetto di ristrutturazione del CVI2 (tralasciando le macabre vicende dell'assegnazione) ci si rende immediatamente conto che tutto il sistema di riscaldamento e produzione acqua calda e ventilazione degli spogliatoi per finire all'isolamento della cantina della palazzina bar… sono da rifare a partire dal progetto. Anzi: pure gli spogliatoi andrebbero demoliti e ricostruiti come dio comanda.
C'è pure un'altra opera pubblica che risulta non finita: la pista ciclabile lungo il fiume. Mancano panchine, una vedovella, magari qualche albero che non sia alto 30 cm perché ce l'ha donato il Vivaio Forestale.
C'era un cittadino che voleva regalare quelle cose oltre a un gazebo ma poi ha desistito: meglio non avere niente a che fare con certi uffici e certi politici. Ha da passà la nuttata.