A GUARDARE ALLE COLLINE 22 GIUGNO 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















UN PAESE CHE NON CRESCE DA VENT'ANNI SENZA OPPOSIZONE
Il neosindaco Saccogna ha dichiarato trionfante al settimanale protofascista locale che la vittoria se l'è giocata alla Marigolda. Quella che doveva essere la tomba dell'ex maggioranza dopo tutte le stronzate combinate da sua madre -l'ex sindaca Gamba- assieme all'assessora Rota (sport socialità scuola) ed alla dirigente dei servizi sociali Caligiuri sarebbe stato invece il quartiere che l'ha fatto vincere. Curiosi siamo andati a vedere  pur tenendo conto che il centrodestra aveva a suo tempo modificato la composizione delle varie sezioni elettorali così che non fosse più coglibile con esattezza il comportamento elettorale nelle varie sezioni (sono individuate con le vie comunali).
Per esempio  le vie ad ovest della provinciale 470 sono inserite nelle Sezioni 4 (via Brembo con via Gandhi?) , 5 e 6.
Naturalmente Saccogna si guarda bene dal rendere noti i risultati elettorali da cui si potrebbe capire anche quali sono le classi d'età che si sono astenute e da cui si potrebbe dedurre da dove arrivano le preferenze degli otto eletti di Vivere Curno ma da quel che si può vedere i candidati eletti nelle vie della Marigolda sono stati il maschio Pelliccioli con 187, a seguire un altro anziano maschio Capitanio con 59 preferenze ed infine il giovane maschio Crotti con 46 preferenze. Si nota come l'unica donna candidata nel quartiere (via Veneto)  non sia stata eletta. Quindi la Marigolda di sicuro ha premiato i maschi e cassato le femmine.
Per quel poco che si deduce da questi numeri a noi balzano all'occhio due aspetti: (1) sono stati premiati tre uomini ed uno é un ex sindaco (forse con la speranza che il Comune la smetta di fare cappellate come ha sempre fatto il centro sinistra alla Marigolda) (2) magrissimo il risultato del vispo nonnino Capitanio (in teoria secondo l'ex amministrazione Gamba i vecchietti erano stati trattati come fiori) rispetto anche ad uno sconosciuto architetto decisamente giovane.
La Marigolda ci pare abbia dato il benservito alle vecchie e alle nuove madamine della maggioranza passata che si ripresentano già con le unghie affilate per zompare il posto in giunta. Nonostante il neo sindaco predichi il rinnovamento chiudendo la biblioteca di pomeriggio perché non hanno i solcc per riparare l'impianto di condizionamento.
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L'ARESI S'E' PERSONO LUNGO IL BREMBO
Il Paolo Aresi ha scritto un “significativo” articolo in merito del percorso lungo il fiume Brembo. Significativo perché illustra perfettamente l'aggressità con cui il cittadino va in campagna. Credendola sua proprietà. Credendolo suo diritto. Non è così. La natura ha un'anima come ce l'hanno le persone e va trattata con rispetto. Che non consiste solo nel portarsi a casa i propri rifiuti.

Prima di tutto bisogna dire che finalmente  con la costruzione della pista di Curno e del ponte sul torrente Quisa si è realizzata la possibilità di percorrere la sponda sinistra del fiume da Ponte san Pietro fino alla sua foce nell'Adda  come esiste un percorso sulla sponda destra per cui dalla foce si può tornare a Ponte san Pietro. Dire “un percorso” è piuttosto limitativo in quanto esiste IL percorso più diretto (quindi meno lungo) ma attorno a questi due tracciati (RIPETO: sulla sponda destra e sulla sponda sinistra) c'è un fitto intrecciarsi di sentieri che consentono di esplorare il territorio.

Siccome i due percorsi passano attraverso diversi Comuni c'è la possibilità di creare un proprio itinerario secondo il proprio tempo e curiosità. Bisogna tenere conto che il percorso da Ponte san Pietro alla foce del fiume nell'Adda e il ritorno sulla sponda opposta significa percorre una quarantina di chilometri quasi interamente su strade sterrate: il che significa che occorre una bici adatta (non quella di Aresi nell'articolo: quella va bene per andare a prendere un gelato), occorre avere un adeguato allenamento, occorre avere una bella forza di volontà perchè è psicologicamente impegnativo per la memoria dell'insieme, occorre avere scarpe adatte. Occorre non avere timori della puntura di qualche zanzara odi un tafano. Che non sono peggiori dei “tafani ciclisti”.
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COLLEGAMENTO ALLA PAGINA WEB DELLA CARTA DEI PERCORSI











































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




































































































































































































































UN PAESE CHE NON CRESCE DA VENT'ANNI SENZA OPPOSIZONE
Il neosindaco Saccogna ha dichiarato trionfante al settimanale protofascista locale che la vittoria se l'è giocata alla Marigolda. Quella che doveva essere la tomba dell'ex maggioranza dopo tutte le stronzate combinate da sua madre -l'ex sindaca Gamba- assieme all'assessora Rota (sport socialità scuola) ed alla dirigente dei servizi sociali Caligiuri sarebbe stato invece il quartiere che l'ha fatto vincere. Curiosi siamo andati a vedere  pur tenendo conto che il centrodestra aveva a suo tempo modificato la composizione delle varie sezioni elettorali così che non fosse più coglibile con esattezza il comportamento elettorale nelle varie sezioni (sono individuate con le vie comunali).
Per esempio  le vie ad ovest della provinciale 470 sono inserite nelle Sezioni 4 (via Brembo con via Gandhi?) , 5 e 6.
Naturalmente Saccogna si guarda bene dal rendere noti i risultati elettorali da cui si potrebbe capire anche quali sono le classi d'età che si sono astenute e da cui si potrebbe dedurre da dove arrivano le preferenze degli otto eletti di Vivere Curno ma da quel che si può vedere i candidati eletti nelle vie della Marigolda sono stati il maschio Pelliccioli con 187, a seguire un altro anziano maschio Capitanio con 59 preferenze ed infine il giovane maschio Crotti con 46 preferenze. Si nota come l'unica donna candidata nel quartiere (via Veneto)  non sia stata eletta. Quindi la Marigolda di sicuro ha premiato i maschi e cassato le femmine.
Per quel poco che si deduce da questi numeri a noi balzano all'occhio due aspetti: (1) sono stati premiati tre uomini ed uno é un ex sindaco (forse con la speranza che il Comune la smetta di fare cappellate come ha sempre fatto il centro sinistra alla Marigolda) (2) magrissimo il risultato del vispo nonnino Capitanio (in teoria secondo l'ex amministrazione Gamba i vecchietti erano stati trattati come fiori) rispetto anche ad uno sconosciuto architetto decisamente giovane.
La Marigolda ci pare abbia dato il benservito alle vecchie e alle nuove madamine della maggioranza passata che si ripresentano già con le unghie affilate per zompare il posto in giunta. Nonostante il neo sindaco predichi il rinnovamento chiudendo la biblioteca di pomeriggio perché non hanno i solcc per riparare l'impianto di condizionamento.

Come si vede dalla tabella che abbiamo elaborato in vent'anni gli elettori sono cresciuti del 5,4% mentre i votanti sono calati del 30%. In venticinque anni (quello di adesso durerà fino al 2027) sono stati eletti 4 sindaci di liste civiche di centrosinistra e uno di centrodestra. I voti dei sindaci delle civiche di centrosinistra sono scesi del 25% mentre quelli dei candidati di centrodestra sono scesi del 35-36%. Il centrodestra all'opposizione prendeva più voti con più liste che con una lista unitaria: a indicare che nemmeno stavolta  hanno compreso che non basta la colla per vincere quando sei senza un candidato sindaco valido.
Curno si conferma quindi come il comune “minore” della periferia cittadina per il reddito medio della sua popolazione nettamente inferiore ai comuni vicini. Condizione bene evidenziata anche dalla forza-debolezza di tutta la destra all'opposizione dove la smisurata ego dei suoi c.d. leader (pensiamo a Pedretti ed a Locatelli).
Il boom del grande commercio avviato negli anni '70 dal tripartito DC PSI e PCI e poi confermato anche dalla Lega ha trasformato il paese nella periferia-ricettacolo commerciale della provincia SENZA nemmeno godere della vicinanza di un aeroporto com'è accaduto all'OrioCenter. Senza nemmeno un governo intelligente com'è stato per l'OrioCenter: a Curno il commerciale è inteso con un orrendo insieme di capannoni in schiera: vedi TS1. Dove ogni speculatore aggiusta o amplia la sua in attesa non sanno bene cosa tranne i lucrosi affitti.
La monocultura commerciale che venne impressa al paese e che resta tuttora ferma nella crapa dei partiti -Vivere Curno come Obiettivo Curno- si scontra sempre con chi voglia fare industria e artigianato di qualità. Vedi le difficoltà che Vivere Curno ha sempre opposto alla FreniBrembo.
E la storia dei salari italiani insegna che nel settore commerciale prevalgono i contratti a tempo indeterminato e la minore qualificazione professionale (in sostanza sono le “occupazioni rifugio degli ultimi della classe”). Da qui il reddito medio curnese inferiore ai vicini. Invece accade che l'unica grande impresa attiri occupazione da ogni dove e quindi gli ottimi stipendi distribuiti vadano… altrove.
Soddisfatto l'assessore Conti -è stato lui “la mente” che ha continuato questa situazione- che in vent'anni il paese sia cresciuto solo del 5% della popolazione per potere così alimentare una società che vive al di sopra dei propri mezzi, non crea troppi problemi sociali perché la tassazione del commerciale fa arrivare parecchi soldi, i ragazzini delle scuole migrano altrove per trovare migliore servizio e qualità e gli anziani vivacchiano pretenziosi sapendo che ci sarà sempre la coppia Rota-Caligiuri di turno che distribuisce dindini a vanvera.

L'ARESI S'E' PERSONO LUNGO IL BREMBO
Il Paolo Aresi ha scritto un “significativo” articolo in merito del percorso lungo il fiume Brembo. Significativo perché illustra perfettamente l'aggressità con cui il cittadino va in campagna. Credendola sua proprietà. Credendolo suo diritto. Non è così. La natura ha un'anima come ce l'hanno le persone e va trattata con rispetto. Che non consiste solo nel portarsi a casa i propri rifiuti.

Prima di tutto bisogna dire che finalmente  con la costruzione della pista di Curno e del ponte sul torrente Quisa si è realizzata la possibilità di percorrere la sponda sinistra del fiume da Ponte san Pietro fino alla sua foce nell'Adda  come esiste un percorso sulla sponda destra per cui dalla foce si può tornare a Ponte san Pietro. Dire “un percorso” è piuttosto limitativo in quanto esiste IL percorso più diretto (quindi meno lungo) ma attorno a questi due tracciati (RIPETO: sulla sponda destra e sulla sponda sinistra) c'è un fitto intrecciarsi di sentieri che consentono di esplorare il territorio.

Siccome i due percorsi passano attraverso diversi Comuni c'è la possibilità di creare un proprio itinerario secondo il proprio tempo e curiosità. Bisogna tenere conto che il percorso da Ponte san Pietro alla foce del fiume nell'Adda e il ritorno sulla sponda opposta significa percorre una quarantina di chilometri quasi interamente su strade sterrate: il che significa che occorre una bici adatta (non quella di Aresi nell'articolo: quella va bene per andare a prendere un gelato), occorre avere un adeguato allenamento, occorre avere una bella forza di volontà perchè è psicologicamente impegnativo per la memoria dell'insieme, occorre avere scarpe adatte. Occorre non avere timori della puntura di qualche zanzara odi un tafano. Che non sono peggiori dei “tafani ciclisti”.

Sopra tutto quello che non bisogna avere è la pretesa che ci sia sempre “qualcuno” che ti prepara la pappa, te la serve in tavola e poi alla fine sparecchia e ti lava i piatti. Magari ti leva anche la babaglia. Mi riferisco al discorso delle segnalazioni. Davvero vogliamo trasformare la natura in una selva di cartelli e freccette come hanno ridotto la montagna? Non basta una normale intelligenza: quella che serve a leggere google maps?. Che –lo spero!- gli insegnanti delle scuole elementari insegnino a tutti i loro allievi come si legge e come si usa visto che ce l'hanno tutti  “aggratis” sul cellulare da mille euro.

Dopo la creazione (ha avuto bisogno di sette anni di gravidanza!) della pista di Curno e del ponte sul Quisa il sottoscritto ha creato una carta –poggiata su google maps- con rin-tracciati i percorsi principali sulla sponda destra e sinistra. Ho usato proprio google maps perché chi ce l'ha in mano trova immediatamente il percorso che non è affatto un mezzo caos come vuole fare intendere Aresi. I percorsi sono tutti BEN rinvenibili e tracciati. Un adulto dovrebbe sapere dove sta il nord o l'ovest e dovrebbe sapere orientarsi con una carta: altrimenti ha buttato qualche anno di scuola. Un po' più complesso seguire quelli tratteggiati sulla carta.

La carta indica anche con una numerazione alcuni punti che nei prossimi mesi saranno oggetto di integrazione come informazioni ma che nel frattempo spero stimolino gli utenti ad andare a vedere per… rintracciarli vederli e capire dove sono cosa fanno cos'anno attorno. Insomma non sono in un sacco chiuso come degli orbi. Poi magari si fanno anche una ricerca in rete punto per punto e vedranno com'è che il Brembo mentre riceve le code della roggia Serio (che proviene dal Serio di Albino) oppure anche dall'Adda e manda le sue acque fino nel trevigliese. Un tratto di fiume quindi dove sono state tracciate rogge a partire dal 1200: ce n'è una che pezzo dopo pezzo parte da Ponte san Pietro ed arriva nel trevigliese. Delle ideuzze di gente analfabeta sette secoli or sono ed anche un migliaio di anni.

Un fiume che –non ci fosse stata la sua acqua- non sarebbe sorta l'acciaieria Dalmine.  Non ci sarebbe stato un canapificio e un linificio che erano in prevalenza industrie militari. Un fiume che fino al 1955 aveva in qualche parte una ampiezza fino a quasi un chilometro e adesso è diventato un canale-torrente. Un fiume che prima che costruire tutte le dighe sulle Alpi, inondava la pianura una dozzina di volte ogni anni e la faceva galleggiare inondandovi sotto uno strato di acqua che la rendeva  fertile. Un fiume sulle cui sponde sono arrivati milioni di semi di ogni sorta di pianta o fiori portati a valle dalle piene create dallo scioglimento delle nevi alpine per fare scoprire che le mitiche osannate orchidee non sono state portate li da qualche sconosciuto esploratore proveniente dalle Indie ma arrivano da ben più vicino.

La costruzione delle dighe sulle Alpi cambia del tutto la piana  a valle: il fiume viene più facilmente rapinato delle sue ghiaie e piano piano sprofonda diventando quello che vedete adesso: un canale torrente. La mancanza delle piene e delle loro esondazioni aumenta la sterilità delle campagne e quindi i consumi di acqua derivata. Cambia addirittura il clima. Quando il fiume aveva un letto amplissimo e poco profondo ed era sempre pieno d'acqua i temporali estivi  scavalcavano dall'ovest verso est portandovi piogge copiose e altrettante copiose grandinate. Man mano il letto diventa asciutto e roccioso e più ristretto e più profondo aumenta la temperatura e si crea un corrente di aria calda che si leva dalle ghiaie del fiume creando una sorta di muro che impedisce ai temporali di scavalcare il corso.

Si può stimare sulla scorta dei rilievi che il letto del fiume si sia abbassato in 70 anni di 7-12metri.

Sul Brembo si sono versate intelligenze superbe. Pensiamo solo all'ing. Pasinetti che ideò il canale Adda > Brembo> Serio > Oglio negli anni '50-'60. Un'opera ciclopica che rievoca l'epopea delle bonifiche del Rinascimento. Pensate solo all'idea di portare l'acqua da Ponte alla centrale di Bonate e poi indirizzare una condotta fino allo stabilimento della Dalmine. Ma pensate soprattutto che avvennero in epoca in cui non esisteva il digitale, i satelliti, il CAD, i personal computer.

Il Brembo nella sua parte finale è quindi una storia complessa che incrocia e mescola natura paesaggio scienza economia: che è lo specchio dell'Italia. Di una sua parte importante.

Il Brembo quindi non è solo un'asta dove sfogarsi su una ciclabile ma è un'esperienza esistenziale storico culturale che –ridotto a una ciclabile- è un'offesa. Una enorme offesa.

La carta  di cui sopra la si può acquistare presso La Tecnica di Curno cui ho lasciato il file grafico con una modesta spesa (da cui  non traggo un centesimo di profitto). Se poi c'è qualcuno che vuole aggiungerci qualcosa non ci sono limiti. Ma ricordatevi: il Brembo non esiste solo per la ciclabile.