A GUARDARE ALLE COLLINE  08 GIUGNO 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















SE LA CANTANO E SE LA SUONANO DA SOLI
Con lo stile di chi scopre un'aspi de nel lettone il candidato sindaco Locatelli della destra denuncia una strumentalizzazione delle posizioni della sua lista rispetto al destino della vecchia Rodari. La lista di destra sarebbe accusata di volere abolire sia Pianeti prossimi che Felicittà (lo aggiungiamo noi): non abbiamo letto il post incriminato dal Locatelli.
Prima di tutto va detto che ne Felicittà e neppure Pianteti Prossimi sono stati due iniziative granche condivise dall'intera maggioranza che reggeva la sindaca Gamba SE per arrivarci hanno impiegato dieci anni: il tempo in cui la Gamba è stata prima assessora deputata e poi sindaca.
Felicittà e Pianteti Prossimi puzzano maledettamente di elettoralismo da pochi denari visto che sono nati  una stagione prima delle elezioni. Non apparteniamo al pianeta degli ottusi per i quali tutto il politicamente corretto deve per forza andare bene all'Universo. Il pianeta del politicamente corretto è quello del debito pubblico a go-go ragione per cui finché ce n'è, viva ol re.
(....)

ERA UN FASCISTA IL PADRONE DELLE TERRE DEL PRIMO CEMTRO COMMERCIALE
Il candidato sindaco della destra Giovanni Locatelli ha condiviso il post di Fratelli d'Italia che partecipa e sostiene la sua lista Obiettivo Curno. Nel post i neofascisti pongono tra le altre una domanda all'elettorato che riportiamo e poi rinfreschiamo loro la memoria.
D."Ma davvero i Cittadini di Curno vogliono affidare il proprio futuro, quello dei loro figli, ad un bravissimo ragazzo di 27 anni che nel proprio curriculum vitae ha la sola prerogativa di essere figlio del sindaco uscente? Quali capacità? Quali conoscenze? Quali esperienze professionali? Cosa ha costruito?  Da chi e come sarà "supportato e sostenuto", da chi arriveranno "opportuni suggerimenti" per scelte ponderate pro Curno??? Forse tutto è studiato a tavolino, sennò come potrebbero sorgere altri due centri commerciali?....
R. Non ci pare che il vecchio nucleo (Cavagna Locatelli Carrara* Fassi) dei candidati della lista Locatelli abbiano finora brillato assai come maggioranza e come minoranza a secondo dove stavano.
Proseguono quelli di  FdI: Forse tutto è studiato a tavolino, sennò come potrebbero sorgere altri due centri commerciali?. I neofascisti di FdI fanno finta di non sapere che proprio sulle aree di un fascista è sorto il primo grande centro commerciale di Curno (quello attualmente di proprietà della Eurocom- mercial) , quello che pochi anni or sono ha aumentato la superficie di 5mila mq e l'altro ieri ha ceduto al comune –con grande scandalo del consigliere Giovanni Locatelli- il neoparcheggio in metallo sorto a ovest del primo insediamento. Quelle aree appartenevano al marchese Terzi di Tresolzio il quale venne nominato ministro degli esteri in quota Alleanza Nazio- nale (che siano fascisti quelli AN?) nel governo Monti.
(....)

L'UCRAINA E' PERDUTA?
Per quello che possono contare le nostre previsioni quando la Russia invase l’Ucraina pensavamo (ed abbiamo scritto) che avrebbe occupato tutta la parte di Ucraina a nord, a est ed a sud del fiume Dnipro  o Dnepr in modo che potesse controllare sia la parte mineraria più ricca dell’Ucraina che il Mare d’Azof e il Mar Nero. Osservando google earth si nota che negli ultimi 800 km del fiume vi sono una catena pressoché ininterrotta di 6 grandi bacini artificiali, chiamati la Cascata di dighe del Dnepr. Questi bacini sono: il bacino di Kiev (Kyivs'ke) (922 km²), il bacino di Kaniv (582 km²), il bacino di Kremenčuk (2 252 km²), il bacino di Dniprodzeržyns'k (567 km²), il bacino di Zaporižžja (410 km²) e il bacino di Kachov (2 155 km²). Le dighe che formano questi bacini sono utilizzate per generare energia idroelettrica, che corrisponde al 10% circa dell'elettricità prodotta dall'Ucraina. Il resti viene dal carbone e dalle centrali atomiche. Dall’ultimo bacino nei pressi di Cherson parte un lunghissimo canale d’irrigazione che arriva fino all’estremo orientale della Crimea.
(...)

POCHE DECINE DI CITTADINI SEGUONO I GAZEBI DELLE DUE LISTE
Per non fare la figura degli orfanelli che nessuno prende in considerazione le due liste stavolta hanno scelto di non fare delle pubbliche assemblee in cui confrontarsi con l'elettorato sui punti dei propri programmi. Eccoli quindi dispersi sotto gazebi dislocati qui e la per “incontrare e dialogare” coi cittadini. Le due liste  messe assieme è un miracolo se riescono a mobilitare un centinaio di persone. Insomma fanno la figura dell'oste che parla bene del proprio vino. Anzi: di se stessi per primo. Non è un caso che entrambe le liste si comportino allo stesso modo. La motivazione politicamente corretta per giustificare i gazebi al posto delle assemblee è quella di “andare incontro ai cittadini” laddove vivono. Peccato che attorno a questi gazebi, tranne le poche anime capitate li per caso, ci sia sempre il solito pollaio di ciascuna lista. Neanche tutti quelli della lista.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


































































































































































































































L'UCRAINA E' PERDUTA?
Per quello che possono contare le nostre previsioni quando la Russia invase l’Ucraina pensavamo (ed abbiamo scritto) che avrebbe occupato tutta la parte di Ucraina a nord, a est ed a sud del fiume Dnipro  o Dnepr in modo che potesse controllare sia la parte mineraria più ricca dell’Ucraina che il Mare d’Azof e il Mar Nero. Osservando google earth si nota che negli ultimi 800 km del fiume vi sono una catena pressoché ininterrotta di 6 grandi bacini artificiali, chiamati la Cascata di dighe del Dnepr. Questi bacini sono: il bacino di Kiev (Kyivs'ke) (922 km²), il bacino di Kaniv (582 km²), il bacino di Kremenčuk (2 252 km²), il bacino di Dniprodzeržyns'k (567 km²), il bacino di Zaporižžja (410 km²) e il bacino di Kachov (2 155 km²). Le dighe che formano questi bacini sono utilizzate per generare energia idroelettrica, che corrisponde al 10% circa dell'elettricità prodotta dall'Ucraina. Il resti viene dal carbone e dalle centrali atomiche. Dall’ultimo bacino nei pressi di Cherson parte un lunghissimo canale d’irrigazione che arriva fino all’estremo orientale della Crimea.
Dopo 100 giorni di  invasione sembra che la Russia abbia rinunciato previa sconfitta delle forze e della popolazione ucraina della parte nord. Le immagini dei bombardamenti russi indicano una strategia che mira a seminare il terrore con l’enorme dispendio di missili e proiettili inutilmente sparati e finiti  anche in zone senza alcuna rilevanza strategica.
Inutile farsi illusioni. Una guerra di questo tipo dove l’aggressore non è in grado di dare una spallata decisiva e dove l’aggredito ha alle spalle un “altro” mondo durerà anni: perlomeno finchè l’Europa non riuscirà ad avere un autonomia energetica che oggi non possiede. Tre anni? Forse anche cinque. A meno che l’Europa non decida di passare da sei mesi ad un anno a pane ed acqua: fatto pressoché impossibile.
A noi pare che negli ultimi giorni anche sui grandi quotidiani inizia a farsi strada l’idea che l’Ucraina perderà buona parte di se stessa e la faccenda viene presentata come una sconfitta militare tutto sommato scontata.
Non che la grande stampa nazionale sia diventata improvvisamente pacifista ma perché gli Italiani hanno dimostrato che dell’Ucraina importa assai meno del prezzo della benzina alla pompa e della bolletta del metano alle famiglie.
Fuori dubbio che l’errore compiuto dall’EU sotto l’egemonia della Germania merkeliana di mettere nelle mani della Russia le nostre forniture energetiche non è stata errata perché c’è Putin ma è una questione politica fondamentale nel mondo moderno: le nazioni che sono autosufficienti ) o possono diventarlo mano a mano) dal punto di vista energetico sono le vere potenze mondiali. Obama per primo mirò a questo traguardo per gli USA, traguardo poi concretizzatosi definitivamente con Trump.
Il disegno capitalista di sfruttare ogni tipo di risorsa laddove costa meno ha rivelato la sua fallacia un’altra volta. Credere o fare credere che il mercato unico mondiale delle materie prime e delle merci sia un valore a costo zero s’è dimostrato un errore dall’attuale crisi.
Non pensiamo che l’Ucraina perda la guerra contro l’invasore ma sicuramente  il mondo – non solo gli italiani- sono disposti a sacrificarne una parte per tornare ad una sorta di equilibrio che consenta di rimettere in moto il sistema precedente.


SE LA CANTANO E SE LA SUONANO DA SOLI
Con lo stile di chi scopre un'aspi de nel lettone il candidato sindaco Locatelli della destra denuncia una strumentalizzazione delle posizioni della sua lista rispetto al destino della vecchia Rodari. La lista di destra sarebbe accusata di volere abolire sia Pianeti prossimi che Felicittà (lo aggiungiamo noi): non abbiamo letto il post incriminato dal Locatelli.
Prima di tutto va detto che ne Felicittà e neppure Pianteti Prossimi sono stati due iniziative granche condivise dall'intera maggioranza che reggeva la sindaca Gamba SE per arrivarci hanno impiegato dieci anni: il tempo in cui la Gamba è stata prima assessora deputata e poi sindaca.
Felicittà e Pianteti Prossimi puzzano maledettamente di elettoralismo da pochi denari visto che sono nati  una stagione prima delle elezioni. Non apparteniamo al pianeta degli ottusi per i quali tutto il politicamente corretto deve per forza andare bene all'Universo. Il pianeta del politicamente corretto è quello del debito pubblico a go-go ragione per cui finché ce n'è, viva ol re.

Pianeti Prossimi “dovrebbe” riguardare una decina di ragazzi curnesi (e già questo fortunato numero ridotto dovrebbe fare pensare a qualcosa di intercomunale in mano all'ASL) ma poi è evidente che i paesi si interlacciano, ovvio che arrivino persone anche da altre zone dove del problema si disinteressano. Ormai è sotto gli occhi di tutti come nel BelPaese ci siano lobby che prima creano e impongono UN problema con articoli sui giornali, convegni, organizzavano cooperative di disoccupati alla ricerca di un qualche RdC comunque mascherato e poi arrivano a proporlo ai Comuni i quali avvertono –se hanno qualche soldo che avanza: e col covid ne sono avanzati parecchi!- il ritorno elettorale. Del resto, siamo o non politicamente corretti? Chi sarebbe quel mascalzone che si permette di dire ai genitori di un bimbo autistico: arrangiatevi!.
E così il problema era talmente pressante che la sindaca Gam- ba ci ha messo  dieci anni per arrivare alla soluzione. Intanto le persone autistiche sono invecchiate dieci anni.

Felicittà invece è un altro scandalo. Doppio. E' uno scandalo perché tutte queste persone hanno una casa, una pensione, hanno insomma tutta un'assistenza pubblica che in paese almeno 2-300 persone non hanno: neet, disoccupati, sotto occupati, famiglie numerose improvvisamente impoverite. Ma poi quando li vedi e ci parli ti rendi conto che il loro principale problema è quello relazionale: vale a dire in tutta la vita non hanno costruito qualcosa. Ed hai voglia –basta vedere il programma di Felicittà- di costruire in qualche mese o anno quello che non hai costruito in 40, 50, 60, 70 anni d'età.
Questo sarebbe niente: ogni società ha una sua parte ai margini ma Felicittà DOVEVA e POTEVA essere NON una iniziativa del Comune ma del Gruppo Anziani e Pensionati (GAP).

In buona sostanza, alla faccia delle dichiarazioni politicamente corrette per cui saremmo un popolo di volontari dediti al bene fare  guarda caso anche il GAP ha imparato la lezione impartita dalla giunta Gamba prima al GS Marigolda, poi alla Polisportiva e  siccome certe lezioni servono di esempio, ecco che le iniziative culturali non sono  in mano ad una commissione comunale ma sono appaltate ad una società di amici dell'assessora. Sarebbe come se la Scala fosse affidata a Mediaset. Il trasporto amico si sta spegnendo perché non trova volontari ed alla fine troveranno il sistema di appaltarlo a qualche coop (già fatto). Che è come accade coll'Oratorio diventato  una succursale che pratica il babysitteraggio travestito da piano del diritto allo studio. La Chiesa di Curno assieme alle sue varie articolazioni è il privato (quindi non partecipa a bandi di gara ma viene finanziata a pie di lista) maggiormente finanziato dal Comune. Un'occhiata alla pagina 42 del Bilancio Sociale 2021 rende l'idea.

Si può quindi dire che  la sindacatura Serra prima e quella Gamba poi hanno sostanzialmente demolito il volontariato che viene sostituito dalle coop oppure da un finto volontariato interamente finanziato dal Comune. Ovvio che anche gli ultimi giapponesi resistenti abbiano mangiato la foglia e  si domandino: perchè noi dobbiamo lavorare gratis quando… s'arrangi il Comune?.
Serra e Gamba ci hanno smarronato oltre il sopportabile condendo di condivisione i loro discorsi salvo che alla fine il GS Marigolda è stato ridotto a una società privata. La Polisportiva idem. Il GAP è una conventicola in mano ai pensionati cislini. La parrocchia succhia soldi dal Comune senza bisogno di partecipare alle gare. Pianeti Prossimi è affidata a un privato. I doposcuola sono tutti affidati a privati. Perfino l'asilo è privato e molti ragazzi delle elementari e delle medie vanno (il 60%?) nelle scuole private in quanto nonostante l'enorme spesa per il piano del diritto allo studio quello che c'è non ha la qualità  che le famiglie s'aspettano.

Detto questo solo un'amminis- trazione formata in massima parte da donne –quindi da madri- non hanno nemmeno compreso lo scandalo di avere una scuola materna finanziata dal comune che sta sul principale incrocio delle strade comunali. Prima di inventarsi Pianeti Prossimi o Felicittà delle donne e delle madri  con la crapa sulle spalle dovevano pensare a spostare la San Giovanni Bosco dalla sede attuale alla vecchia Rodari scambiandosi a costo zero l'uso degli spazi.
Con le camionate di soldi che sono arrivati alla sindacatura Gamba c'erano tutti i mezzi per ristrutturare i due edifici e gli spazi esterni: ma siccome queste maggioranze obbediscono alle coop alle onlus e alla parrocchia, il problema non lo vedono neppure.
Rincorrono i secchielli della rumeta col chip senza accorgersi che nel secchiello meriterebbero di finirci loro prime.

ERA UN FASCISTA IL PADRONE DELLE TERRE DEL PRIMO CEMTRO COMMERCIALE
Il candidato sindaco della destra Giovanni Locatelli ha condiviso il post di Fratelli d'Italia che partecipa e sostiene la sua lista Obiettivo Curno. Nel post i neofascisti pongono tra le altre una domanda all'elettorato che riportiamo e poi rinfreschiamo loro la memoria.
D."Ma davvero i Cittadini di Curno vogliono affidare il proprio futuro, quello dei loro figli, ad un bravissimo ragazzo di 27 anni che nel proprio curriculum vitae ha la sola prerogativa di essere figlio del sindaco uscente? Quali capacità? Quali conoscenze? Quali esperienze professionali? Cosa ha costruito?  Da chi e come sarà "supportato e sostenuto", da chi arriveranno "opportuni suggerimenti" per scelte ponderate pro Curno??? Forse tutto è studiato a tavolino, sennò come potrebbero sorgere altri due centri commerciali?....
R. Non ci pare che il vecchio nucleo (Cavagna Locatelli Carrara* Fassi) dei candidati della lista Locatelli abbiano finora brillato assai come maggioranza e come minoranza a secondo dove stavano.
Proseguono quelli di  FdI: Forse tutto è studiato a tavolino, sennò come potrebbero sorgere altri due centri commerciali?. I neofascisti di FdI fanno finta di non sapere che proprio sulle aree di un fascista è sorto il primo grande centro commerciale di Curno (quello attualmente di proprietà della Eurocom- mercial) , quello che pochi anni or sono ha aumentato la superficie di 5mila mq e l'altro ieri ha ceduto al comune –con grande scandalo del consigliere Giovanni Locatelli- il neoparcheggio in metallo sorto a ovest del primo insediamento. Quelle aree appartenevano al marchese Terzi di Tresolzio il quale venne nominato ministro degli esteri in quota Alleanza Nazio- nale (che siano fascisti quelli AN?) nel governo Monti.

Se poi ripensiamo alla “professio- nalità politica” dei due vecchi consiglieri-asses- sori nella giunta Gandolfi: Fassi e Giovanni Locatel- li, ci torna in men- te la vicenda della biblioteca ai tempi appunto della giunta Gandolfi.
Fassi e Locatelli, hanno fatto parte come assessori della giunta Gandolfi che ha tenuto fermi i lavori alla biblioteca ed alla nuova Rodari SOLO per motivi ideologici.
Nella giunta e nella maggioranza che sosteneva Gandolfi accadde che l'assessore alle finanze “non si rese conto” di disporre dei 400mila euro necessari per finire i lavori alla biblioteca. L'attuale candidato Fassi dichiarò al BGnews che i lavori della biblioteca non potevano essere terminati in quanto l'impresa non aveva presentato la documentazione necessaria.
Nei primi mesi della giunta Serra ci fu una spetta- colare polemica in merito  e chi scrive queste note, davanti alla posizione  di Vivere Curno che accusava la minoranza di avere fermato volutamente i lavori e la minoranza che rispondeva che “mancavano i soldi e le carte” decise di accedere ai documenti interpel- lando gli uffici tecnico e ragioneria. Pervenne la documentazione che c'era un avanzo di bilancio  sufficiente per finire i lavori e il dirigente dell'ufficio tecnico certificò che la documentazione presentata dall'impresa era completa.
Era nota all'universo mondo la posizione ideologica della maggioranza Gandolfi di NON finire la biblio- teca come era altrettanto nota la nulla volontà della stessa maggioranza di NON concludere la scuola elementare.
Quello che è certo che anche quella volta quel caravan serraglio che era la maggioranza  di centrodestra non ebbe il coraggio di “metterci la faccia” e presentarsi davanti alla popolazione e dire che NON volevano ne la biblioteca ne la scuola elementare perché le aveva iniziate il centrosinistra.

Sempre con la giunta Gandolfi scoppia il caso dell'ex parcheggio Zebra dove una manina profetica progetta di edificare un voluminosissimo albergo per conto di un immobiliarista esponente provinciale del partito di Casini. Il quale immobiliarista poi metterà in lista per le elezioni alla Camera anche il sindaco Gandolfi.
Il parcheggio Zebra doveva essere un parcheggio standard ceduto dall'immobiliare proprietaria della discoteca StopLine al Comune di Curno. Il proprie- tario dell'immobiliare dello StopLine era il segre- tario dell'on. Moro. In quel momento governava la Lega ed all'opposizione c'era il centrosinistra col calciatore Perico capogruppo. Del tutto “casual- mente” accade che la convezione per la cessione del parcheggio al comune  NON viene fatta e la faccen- da resta sott'acqua finché non compare il mega progetto del voluminosissimo albergo. Nella maggioranza che sosteneva Gandolfi c'era anche la Lega di Fassi che era  consigliere (forse anche assessore?) quando la Lega autorizzò lo StopLine e dimenticò la firma della convenzione. Non ci vuole molto per capire come andarono le faccende vedendo chi era coinvolto nell'affare StopLine (che sarà un bagno di sangue per la CARIPLO). Non fu “solo” la Lega a dimenticare la firma della convenzione ma anche il centrosinistra capitanato Perico con Pelizzoli Conti e Burini “dimenticò” di vigilare e chiedere conto alla maggioranza leghista «come mai non firmate la convenzione perché parcheggio diventi comunale?» .

POCHE DECINE DI CITTADINI SEGUONO I GAZEBI DELLE DUE LISTE
Per non fare la figura degli orfanelli che nessuno prende in considerazione le due liste stavolta hanno scelto di non fare delle pubbliche assemblee in cui confrontarsi con l'elettorato sui punti dei propri programmi. Eccoli quindi dispersi sotto gazebi dislocati qui e la per “incontrare e dialogare” coi cittadini. Le due liste  messe assieme è un miracolo se riescono a mobilitare un centinaio di persone. Insomma fanno la figura dell'oste che parla bene del proprio vino. Anzi: di se stessi per primo. Non è un caso che entrambe le liste si comportino allo stesso modo. La motivazione politicamente corretta per giustificare i gazebi al posto delle assemblee è quella di “andare incontro ai cittadini” laddove vivono. Peccato che attorno a questi gazebi, tranne le poche anime capitate li per caso, ci sia sempre il solito pollaio di ciascuna lista. Neanche tutti quelli della lista.
Il problema è che tranne quei pochi che erano già in consiglio comunale (e restano nelle nuove liste) gli altri non sanno nemmeno di cosa dovrebbero parlare o rispondere agli elettori. Spesso neanche i vecchi consiglieri sanno bene cosa hanno fatto finora.
Vivere Curno e Obiettivo Curno sanno benissimo che in paese c'è un nutrito elettorato che vorrebbe prenderli a botte e quindi meglio defilarsi e proteggersi dietro un gazebo. Il gazebo è nostro e lo gestiamo noi.
Quello che dovrebbe essere l'elettorato storico di Vivere Curno è diventato l'elettorato opportunista di quelli che cercano soluzioni a breve al minor costo possibile. Infatti “quelli che possono” i propri figli li tengono lontani dai servizi paesani. Quelli che possono e quelli che non hanno realizzato che del CVI1 o del CVI2 oppure  del Centro Prelievi sono scelti se costano meno e sono più accessibili di altrettanti sparsi per ogni dove nei comuni contermini.
Ormai il “comune” inteso come insieme di persone con qualcosa in comune è scomparso. Curno è esattamente un dormitorio appiccicato a un mega centro commerciale esattamente come lo sono Longuelo oppure Mozzo oppure Treviolo Albegno Curnasco.
Come vanno deserte le sedute del consiglio comunale altrettanto deserti sono i gazebi e le auto-rappresentazioni delle liste. Dove parlano SOLO i candidati. Alla fine della storia i sindaci sono degli amministratori di condominio e i programmi sono la fotocopia l'uno dell'altro dal momento che le lobby che saccheggiano le risorse pubbliche operano in maniera estesa e predatoria dappertutto