A GUARDARE ALLE COLLINE  24 MAGGIO 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















LISTA UNO E LISTA DUE
I CONTI SENZA L'OSTE (I SOLCC)
A leggere il programma di Vivere Curno c'è da arrabbiarsi. Scartata a priori la panna smontata delle prime pagine tutto ciarpame per giustificare di stare al mondo: affrontiamo insieme il presente, costruiamo insieme il futuro starnazzano in prima pagina.
Poi li conosciamo bene da che scuola vengono fuori. Hanno avuto come “scuola”  il duo Serra e Gamba che hanno previsto che nella commissione sport non potessero partecipare  i non curnesi. Poi si sono rimangiate in parte il razzismo per tentare di recuperare il colpo dopo la serie di figuracce ammassate con la vicenda del CVI2. Poi c'è la sindaca che a proposito della minoranza consigliare l'ha liquidata: “io (sindaca Gamba) sono giunta al termine di questo mandato e spero con tutto il mio cuore che di volantini così imbarazzanti - soprattutto per chi li scrive - non si veda più traccia, perché il gioco a chi la spara più grossa, si faceva alle elementari, poi siamo cresciuti per applicarci in cose più serie e concrete. O meglio, alcuni di noi l'hanno fatto, altri…”. Siccome non abbiamo la coda di paglia questa battuta da ragazzina bulletta ce la siamo sentita strisciare sulla pelle. Basta mettere in fila tutte le delibere e determinazioni sul CVI2 per capire chi… le ha sparate più grosse salvo che alla fine si sono sparate nelle ovaie. Ma forse il loro disegno era proprio quello: cacciare il GS Marigolda dal CVI2 per istallarvi l'ennesima coop-onlus e mettere la sopravvivenza del centro sulle spalle del comune visto che è un buon generatore di appalti e incarichi. Le madamine della maggioranza sono sicuramente cresciute ma … vedi CVI2. Vedi vecchia Rodari. Vedi palestra delle nuova Rodari.
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IN LODE DEL PIANGINA
Il Delfino della sindaca Gamba, oggi candidato di Vivere Curno, interviene sulla vicenda dei manifesti imbrattati del suo concorrente Locatelli. Recita il Delfino: Vogliamo una campagna leale. Negli ultimi giorni alcuni candidati di Vivere Curno sono stati oggetto di attacchi personali codardi e ingiustificati. Oggi qualcuno ha imbrattato manifesti nostri e dei nostri avversari. Certi episodi inquinano il confronto democratico. Sono orgoglioso della nostra squadra e i nostri sostenitori, che stanno conducendo una campagna leale e positiva fatta di idee e contenuti. Vogliamo che il confronto e il dialogo siano alla base delle relazioni tra i cittadini curnesi.
Pochi giorni or sono la madre del Delfino, intervenendo su un volantino del Locatelli concludeva così il sermone: Io sono giunta al termine di questo mandato e spero con tutto il mio cuore che di volantini così imbarazzanti - soprattutto per chi li scrive - non si veda più traccia, perché il gioco a chi la spara più grossa, si faceva alle elementari, poi siamo cresciuti per applicarci in cose più serie e concrete. O meglio, alcuni di noi l'hanno fatto, altri...
Insomma la cattiva (solo cattiva?) abitudine di un certo tipo di cultura politica che alberga in questa pseudo lista di centrosinistra travestita da civica arancione (arancione di questi tempi con un'Ucraina in fiamme…) non  la dismettono mai: loro sono i MIGLIORI a priori.
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L'ITSALIA STA DI QUA MA ANCHE DI LA
Non avrei mai immaginato dopo avere votato rosso in almeno due-tre varianti parecchie volte nella mia vita di arrivare a tre quarti di secolo e dovere prendere atto che Putin è l’uomo di riferimento della destra nazionale e internazionale. Vero che Putin di comunista non ha che il passato remoto. Vero che Putin più che all’URSS aspira a una Russia zarista per di più con un proprio Papa. Che però ci siano personaggi politici italiani che “ne comprendono in tutto o in parte le ragioni” non mi meraviglia visto che sono stati anche sostenitori negli anni passati di una Merkel che ha inchiodato alla povertà Grecia e Spagna. Ammiratori della grande Germania. L’espansionismo economico della Germania prima e dopo l’unificazione ha creato sostanzialmente nel cuore dell’Europa una enorme zona germano centrica – favorita anche dalla comunanza della lingua- e questa fortissima strutturazione del territorio è stato sostanzialmente pagato dall’Europa man mano che gli stati periferici dell’ex URSS si univano alla UE ed alla NATO.


















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


































ADESSO LA METTONO... A POSTO































































































































































































Quando la politica annuncia una qualche rifioritura, aspettatevi tutto il contrario. Fino a qualche anno or sono frequentavo il corso del fiume Brembo da Ponte san Pietro alla sua foce nell'Adda subito a valle dell'orrendo cimitero delle streghe di Crespi poi quando sono arrivate le bici elettriche e le Guardie Ecologiche Volontarie del PLIS del basso corso del Brembo ho deciso la lasciarlo al suo destino: la distruzione per mano dei “nuovi” ecologisti e delle “loro guardie volontarie.
Perché oggi il rispetto della naturalità di un ambiente, sulla scorta della cattiva scuola e di Geo&Geo significa “consumo senza limiti”  dello stesso. Oggi il cittadino si sente in diritto di consumare tutto quel che è parco riserva fiume bosco erbacce animali. Si sente titolare del diritto di mettere naso e mani dappertutto. Poi ci si mettono anche le amministrazioni coi loro interventi altrettanto cervellotici e dopo pochi mesi o anni, della zona resta solo i cocci e i rifiuti.
Adesso la distruzione si sta scaricando sul c.d. Isolotto di Ponte san Pietro che pare diventato leggendo i giornali una sorta di https://www.edenproject.com/ di Bodelva in Cornovaglia salvo che per entrare li bisogna sborsare dai 37 euro in su per ciascun adulto. All'Isolotto ci va chiunque gratis a farsi i cavolacci propri calpestando tutto, lasciando che i cani corrano dappertutto, ciascuno ha il diritto di cogliere il proprio fiorellino e –perché no se proprio scappa?- farci il proprio bisognino. Tanto basta vedere la fauna che c'è: mi riferisco agli animali dell'azienda agricola. Sembra di essere nella Serbia degli anni '90.
L'Isolotto che c'è è un qualcosa che non c'entra più col fiume  nel quale galleggiava fuoriuscendone nei periodi di secca  o venendo sommerso durante la dozzina di piene che si ripetevano ogni anno. Che sono poi quelle che hanno trasportato in loco le mitiche otto orchidee ancora presenti rispetto al doppio di 20 anni or sono. Essendo piante quasi tutte di origine alpina man mano che la falda acquifera si abbassa, la temperatura esterna aumenta e il calpestio di uomini e animali pure, buona metà di quelle sono scomparse. Come scompariranno presto anche le otto presenti. E' il destino di tutte le c.d. aree protette: il carico antropico a dopo la prima guerra mondiale l'Isolotto era un'area che galleggiava nell'acqua del Brembo. Non esistendo al tempo le dighe nelle Alpi bergamasche occidentali che ne regolavano a monte l'accumulazione e a valle il deflusso delle acque (costruite tra il 1923 e il 1953) l'Isolotto veniva inondato  una dozzina di volte l'anno nella sua gran parte.
Con la realizzazione delle dighe sui monti il deflusso viene regolato al minimo mentre le alluvioni sono solo occasionali. L'Isolotto diventa di conseguenza un territorio arido e per la flora tutta di origine alpina comincia una  lotta per la sopravvivenza.
Dagli anni '50 in avanti l'Isolotto subisce un ulteriore drammatico danno. A valle comincia l'estrazione incontrollata delle ghiaie necessarie per lo sviluppo edilizio del Paese e il risultato è quello  che si vede attualmente: il letto del fiume è “sprofondato” di una decina di metri rispetto al 1950-55. Nel contempo inizia anche l'aggressione in danno delle sponde che vengono in gran parte interrate coi terreni degli scavi per le nuove costruzioni per ricavare altre aree coltivabili.
Oggi l'Isolotto è un relitto frutto di 70 anni di depredamento illegale delle acque e delle ghiaie del fiume. Oggi il fiume Brembo non ha più il suo corso torrentizio ma, colpa degli scarichi urbani- il letto si sta trasformando in area inerbata o boscata. Cioè qualcosa che assomiglia più a una roggia che a un fiume.

A leggere il programma di Vivere Curno c'è da arrabbiarsi. Scartata a priori la panna smontata delle prime pagine tutto ciarpame per giustificare di stare al mondo: affrontiamo insieme il presente, costruiamo insieme il futuro starnazzano in prima pagina.
Poi li conosciamo bene da che scuola vengono fuori. Hanno avuto come “scuola”  il duo Serra e Gamba che hanno previsto che nella commissione sport non potessero partecipare  i non curnesi. Poi si sono rimangiate in parte il razzismo per tentare di recuperare il colpo dopo la serie di figuracce ammassate con la vicenda del CVI2. Poi c'è la sindaca che a proposito della minoranza consigliare l'ha liquidata: “io (sindaca Gamba) sono giunta al termine di questo mandato e spero con tutto il mio cuore che di volantini così imbarazzanti - soprattutto per chi li scrive - non si veda più traccia, perché il gioco a chi la spara più grossa, si faceva alle elementari, poi siamo cresciuti per applicarci in cose più serie e concrete. O meglio, alcuni di noi l'hanno fatto, altri…”. Siccome non abbiamo la coda di paglia questa battuta da ragazzina bulletta ce la siamo sentita strisciare sulla pelle. Basta mettere in fila tutte le delibere e determinazioni sul CVI2 per capire chi… le ha sparate più grosse salvo che alla fine si sono sparate nelle ovaie. Ma forse il loro disegno era proprio quello: cacciare il GS Marigolda dal CVI2 per istallarvi l'ennesima coop-onlus e mettere la sopravvivenza del centro sulle spalle del comune visto che è un buon generatore di appalti e incarichi. Le madamine della maggioranza sono sicuramente cresciute ma … vedi CVI2. Vedi vecchia Rodari. Vedi palestra delle nuova Rodari.

La questione è che per fare dignitosamente bene gli amministratori locali occorre avere una profonda conoscenza della Costituzione: il Comune non è cosa propria di chi ha vinto le elezioni. Occorre avere una profonda conoscenza del codice dei contratti pubblici e degli appalti  soprattutto nella parte in cui gli studiosi hanno  individuato esservi il grimaldello della corruzione e del clientelismo.Basta vedere la sierie storica delle modificazioni che hanno subito queste due leggi per capire come in Parlamento ci sia una vasta genia che lavora per saccheggiare le risorse pubbliche a vantaggio dei ceti professionali.  Se non altro per non far fare tre progetti per costruire una pista ciclabile in piano. Occorre avere una profonda conoscenza dell'organizzazione moderna del lavoro nei tempi digitali. Infatti la digitalizzazione del comune non è passata attraverso le mani di una Aruba o una Microsoft ma di un ragioniere comunale. Buon ultimo  nel paese bello da vivere occorre porsi due domande e darsi due risposte. La prima. Come mai l'ufficio tecnico si è svuotato di personale? Chi l'ha svuotato? Perché?. Basta vedere come da trenta anni ci sia sempre stato l'assessore Conti come riferimento del settore e domandarsi se per caso il difetto non stesse nel… manico... politico. E perché?. Basta vendere come nessun politico (diciamo di centrosinistra) si sia mai accorto di avere come dirigente dei lavori pubblici nientemeno che un sindaco di centrodestra. Oppure che una architetta abbia preso la buona abitudine di arrivare o partire o dividersi in due secondo la convenienza del momento. In genere in una azienda privata chi va e viene troppo viene… dimenticato a casa.
L'ufficio tecnico è “svuotato” per comodo delle imprese che fanno i lavori pubblici e la manutenzione dei beni comunali: meno occhi professionali ci sono in municipio meglio si lavora e guadagna. Se poi c'ha a che fare con una coppia come la Serra e la Gamba ti ritrovi azionista della “servizi comunali spa”. Vedi numero 800. Oppure pendi dalla Iren per l'impianto di illuminazione. Vedi numero 800. O di una impresa  locale che ha avuto in subappalto la manutenzione dei beni comunali. Vedi numero 800. Oppure dalla A2A per acqua. Vedi numero 800. Oppure A2A per il metano di riscaldamento. Vedi numero 800.
Ecco. Leggendo il programma di Viver Curno appare evidente che è tutto un parlare d'altro. Vale a dire gettare fumo indistinto negli occhi così che come la pel di bale, possono fare tutto quel che vogliono senza essere contestati. Poi arrivano questi neofiti a proporsi come salavo tori della patria e finire sotto le grinfie di una Rota Bellezza Rizzo – vecchie volpi che ne hanno imparato a fare di cotte e di crude nel secoli appena trascorsi-  e della mitica segretaria comunale Maria Grazia Criscuoli della quale basta leggere le delibere per capire quale abile auto costruttori del proprio culo sia. Insomma. Vivere Curno è un falso rinnovare piazzando dentro un certo numero di polli che poi faranno la fine di quelli che se ne sono andati.

Il Delfino della sindaca Gamba, oggi candidato di Vivere Curno, interviene sulla vicenda dei manifesti imbrattati del suo concorrente Locatelli. Recita il Delfino: Vogliamo una campagna leale. Negli ultimi giorni alcuni candidati di Vivere Curno sono stati oggetto di attacchi personali codardi e ingiustificati. Oggi qualcuno ha imbrattato manifesti nostri e dei nostri avversari. Certi episodi inquinano il confronto democratico. Sono orgoglioso della nostra squadra e i nostri sostenitori, che stanno conducendo una campagna leale e positiva fatta di idee e contenuti. Vogliamo che il confronto e il dialogo siano alla base delle relazioni tra i cittadini curnesi.
Pochi giorni or sono la madre del Delfino, intervenendo su un volantino del Locatelli concludeva così il sermone: Io sono giunta al termine di questo mandato e spero con tutto il mio cuore che di volantini così imbarazzanti - soprattutto per chi li scrive - non si veda più traccia, perché il gioco a chi la spara più grossa, si faceva alle elementari, poi siamo cresciuti per applicarci in cose più serie e concrete. O meglio, alcuni di noi l'hanno fatto, altri...
Insomma la cattiva (solo cattiva?) abitudine di un certo tipo di cultura politica che alberga in questa pseudo lista di centrosinistra travestita da civica arancione (arancione di questi tempi con un'Ucraina in fiamme…) non  la dismettono mai: loro sono i MIGLIORI a priori.
Certi messaggi formalmente diretti a suocera vanno anche a nuora sia  quello della Regina che quello del suo Delfino abbiamo compreso benissimo che legnasse anche noi.
Alla regina ed al suo Delfino vogliamo prima di tutto ricordare che in 72 anni di Repubblica non era mai accaduto che ad un sindaco succedesse suo figlio ancora come sindaco. Vero che il Delfino non è stato ancora eletto: ma il disegno è quello. Neanche la DC era arrivata a tanta faccia di tolla.
Al  Delfino in merito al suo “vogliamo una campagna leale: negli ultimi giorni alcuni candidati di Vivere Curno sono stati oggetto di attacchi personali codardi e ingiustificati” gli ricordiamo alcuni fatterelli. Come si fa a mettere in lista una Rota dopo il caos che ha combinato  coi CVI, unitamente alla regina ed alla dirigente dell'ufficio servizi sociali?. In una azienda normale  un trio del genere l'avrebbero licenziato in tronco al primo passaggio. Invece ne hanno fatti tre.
L'altra sera ascoltavo due vostri candidati commentare il loro futuro in consiglio comunale: faremo questo, direi che si può fare quest'altro. Insomma un sommo gaudio su quel che accadrà quando saranno consiglieri. Poi è successo che ho ripensato al volantino pubblicato ed ho scoperto che nessuno di loro stava nei primi 5 illustrati. Vale a dire non sono tra quelli cui sono indirizzate le preferenze. Intanto che i due crogiolavano sul radioso futuro che li aspettava ecco spuntare un certo Pelizzoli Giuseppe che si unì loro. Pelizzoli Giuseppe è stato uno di quei consiglieri comunali che votò quella delibera di consiglio comunale che è costata al Comune di Curno una legnata di 700mila euro di condanna. Il Delfino si faccia raccontare dalla sua Regina che sgaccia prese quando le piombò sul tavolo quella botta.
Ora: che uno che ha provocato tale danno al Comune sia chiamato ancora da Vivere Curno come consulente del programma, direi che è davvero troppo. Uno così dovrebbe stare a casa a contare gli euro che dovrà restituire al comune per risarcirlo della sua parte di danno.
Ecco delfino Saccogna perché le sue parole: “la nostra squadra e i nostri sostenitori, che stanno conducendo una campagna leale e positiva fatta di idee e contenuti. Vogliamo che il confronto e il dialogo siano alla base delle relazioni tra i cittadini curnesi” non sono credibili.

Non avrei mai immaginato dopo avere votato rosso in almeno due-tre varianti parecchie volte nella mia vita di arrivare a tre quarti di secolo e dovere prendere atto che Putin è l’uomo di riferimento della destra nazionale e internazionale. Vero che Putin di comunista non ha che il passato remoto. Vero che Putin più che all’URSS aspira a una Russia zarista per di più con un proprio Papa. Che però ci siano personaggi politici italiani che “ne comprendono in tutto o in parte le ragioni” non mi meraviglia visto che sono stati anche sostenitori negli anni passati di una Merkel che ha inchiodato alla povertà Grecia e Spagna. Ammiratori della grande Germania. L’espansionismo economico della Germania prima e dopo l’unificazione ha creato sostanzialmente nel cuore dell’Europa una enorme zona germano centrica – favorita anche dalla comunanza della lingua- e questa fortissima strutturazione del territorio è stato sostanzialmente pagato dall’Europa man mano che gli stati periferici dell’ex URSS si univano alla UE ed alla NATO.
Gli stati periferici verso ovest dell’ex URSS oggi nell’UE sono sostanzialmente satelliti economici della Germania. Non stupisce che dopo tre quarti di secolo di dominazione prima tedesca e poi russa, una dominazione fatta di guerra fame miseria distruzione morale e sociale questi Paesi abbiano visto nell’UE – sotto o meno della Germania- la chiave di volta della loro rinascita.
La Germania ha guidato l’Europa verso una drammatica dipendenza energetica dall’URSS e questo semplicemente perché nel sistema capitalistico non c’’è razionalità nelle scelte ma pura imitazione. Gli stati europei che si fossero accomodati nella linea tedesca avrebbero avuto gli stessi successi delle Germania.
La Merkel per qualche decennio giudicata in tutta Europa come uno dei riferimenti politici ed economici non aveva nemmeno colto che già Obama e poi Trump hanno mirato a rendere gli USA del tutto autonomi dal punto di vista energetica col di più di mantenersi ancora in gioco sul mercato internazionale dell’energia proprio sfruttando quella autonomia.
La Merkel è arrivata a disfarsi delle centrali atomiche (ne ha avute fino a 17 in tutto) per motivazioni economiche ed ecologiche senza avere raggiunto l’autosufficienza energetica e poggiandosi sul gas e petrolio russi non senza disdegnare anche il carbone.
Secondo i dati diffusi dalla BDEW, l’associazione delle principali aziende energetiche tedesche, circa il 12 per cento dell’energia elettrica prodotta in Germania nel 2021 veniva dalle sei centrali nucleari. Quasi il 41 per cento dell’energia è stata invece prodotta da fonti di energia rinnovabili, su cui il governo tedesco sta investendo da tempo. Nonostante la Germania abbia continuato a preferire come fonte di energia tradizionale il carbone – il combustibile fossile più inquinante, da cui secondo i dati di BDEW è stato ricavato il 28 per cento dell’energia elettrica prodotta nel 2021 –, tra gli obiettivi del nuovo governo tedesco c’è quello di fare in modo che entro il 2030 l’80 per cento dell’energia elettrica sia prodotta da fonti rinnovabili.
Adesso l’UE paga due volte la propria dipendenza energetica dalla Russia: l’aumento dei prezzi e la politica  aggressiva della Russia.
La destra in Italia e nel mondo risolve il problema per le spicce: lasciamo l’Ucraina a Putin in cambio di metano e petrolio a basso prezzo. E dopo l’Ucraina a chi toccherebbe?.
La realtà è che quando il mercato dell’energia si abitua ai prezzi alti… perché rinunciarvi quando i paesi produttori si reggono vendendo (solo) materie prime?.
Senza contare che visto l’andamento dei sondaggi elettorali tra un anno il Paese potrebbe avere un governo di un nuovo Grande Centro del quale faranno parte Lega, Forza Italia e Movimento Cinque Stelle. Schieramento al quale Berlusconi porterà in dote l’ancoraggio al Partito popolare europeo. Questo Grande Centro è già oggi largamente maggioritario in Parlamento. E, se rimarrà intatta la legge elettorale, al momento della composizione delle liste sarà determinante per entrambi gli schieramenti, centrodestra e centrosinistra. Ma, anche se si adottasse un sistema proporzionale, questo insieme di partiti, nelle nuove Camere, avrà quasi certamente i numeri per condizionare ogni possibile maggioranza.
In attesa delle elezioni del 2023, si può notare che il minimo comun denominatore di questo Grande Centro, oltre alla quasi esibita antipatia per la causa di Kiev, è una ben individuabile avversione nei confronti di Mario Draghi nonché dell’attuale governo. Si intravedono dunque per l’esecutivo draghiano settimane, mesi di inferno: il percorso di qui alla fine della legislatura sarà disseminato di trappole e mine.