|
|
|
|
LISTA UNO E LISTA DUE
I CONTI SENZA L'OSTE (I SOLCC)
A leggere il programma di Vivere Curno c'è da arrabbiarsi. Scartata a
priori la panna smontata delle prime pagine tutto ciarpame per
giustificare di stare al mondo: affrontiamo insieme il presente,
costruiamo insieme il futuro starnazzano in prima pagina.
Poi li conosciamo bene da che scuola vengono fuori. Hanno avuto come
“scuola” il duo Serra e Gamba che hanno previsto che nella commissione
sport non potessero partecipare i non curnesi. Poi si sono rimangiate
in parte il razzismo per tentare di recuperare il colpo dopo la serie
di figuracce ammassate con la vicenda del CVI2. Poi c'è la sindaca che
a proposito della minoranza consigliare l'ha liquidata: “io (sindaca
Gamba) sono giunta al termine di questo mandato e spero con tutto il
mio cuore che di volantini così imbarazzanti - soprattutto per chi li
scrive - non si veda più traccia, perché il gioco a chi la spara più
grossa, si faceva alle elementari, poi siamo cresciuti per applicarci
in cose più serie e concrete. O meglio, alcuni di noi l'hanno fatto,
altri…”. Siccome non abbiamo la coda di paglia questa battuta da
ragazzina bulletta ce la siamo sentita strisciare sulla pelle. Basta
mettere in fila tutte le delibere e determinazioni sul CVI2 per capire
chi… le ha sparate più grosse salvo che alla fine si sono sparate nelle
ovaie. Ma forse il loro disegno era proprio quello: cacciare il GS
Marigolda dal CVI2 per istallarvi l'ennesima coop-onlus e mettere la
sopravvivenza del centro sulle spalle del comune visto che è un buon
generatore di appalti e incarichi. Le madamine della maggioranza sono
sicuramente cresciute ma … vedi CVI2. Vedi vecchia Rodari. Vedi
palestra delle nuova Rodari.
....
IN LODE DEL PIANGINA
Il Delfino della sindaca Gamba, oggi candidato di Vivere Curno,
interviene sulla vicenda dei manifesti imbrattati del suo concorrente
Locatelli. Recita il Delfino: Vogliamo una campagna leale. Negli ultimi
giorni alcuni candidati di Vivere Curno sono stati oggetto di attacchi
personali codardi e ingiustificati. Oggi qualcuno ha imbrattato
manifesti nostri e dei nostri avversari. Certi episodi inquinano il
confronto democratico. Sono orgoglioso della nostra squadra e i nostri
sostenitori, che stanno conducendo una campagna leale e positiva fatta
di idee e contenuti. Vogliamo che il confronto e il dialogo siano alla
base delle relazioni tra i cittadini curnesi.
Pochi giorni or sono la madre del Delfino, intervenendo su un volantino
del Locatelli concludeva così il sermone: Io sono giunta al termine di
questo mandato e spero con tutto il mio cuore che di volantini così
imbarazzanti - soprattutto per chi li scrive - non si veda più traccia,
perché il gioco a chi la spara più grossa, si faceva alle elementari,
poi siamo cresciuti per applicarci in cose più serie e concrete. O
meglio, alcuni di noi l'hanno fatto, altri...
Insomma la cattiva (solo cattiva?) abitudine di un certo tipo di
cultura politica che alberga in questa pseudo lista di centrosinistra
travestita da civica arancione (arancione di questi tempi con
un'Ucraina in fiamme…) non la dismettono mai: loro sono i MIGLIORI a
priori.
...
L'ITSALIA STA DI QUA MA ANCHE DI LA
Non avrei mai immaginato dopo avere votato rosso in almeno due-tre
varianti parecchie volte nella mia vita di arrivare a tre quarti di
secolo e dovere prendere atto che Putin è l’uomo di riferimento della
destra nazionale e internazionale. Vero che Putin di comunista non ha
che il passato remoto. Vero che Putin più che all’URSS aspira a una
Russia zarista per di più con un proprio Papa. Che però ci siano
personaggi politici italiani che “ne comprendono in tutto o in parte le
ragioni” non mi meraviglia visto che sono stati anche sostenitori negli
anni passati di una Merkel che ha inchiodato alla povertà Grecia e
Spagna. Ammiratori della grande Germania. L’espansionismo economico
della Germania prima e dopo l’unificazione ha creato sostanzialmente
nel cuore dell’Europa una enorme zona germano centrica – favorita anche
dalla comunanza della lingua- e questa fortissima strutturazione del
territorio è stato sostanzialmente pagato dall’Europa man mano che gli
stati periferici dell’ex URSS si univano alla UE ed alla NATO.
|
|
|
|
|
Quando
la politica annuncia una qualche rifioritura, aspettatevi tutto il
contrario. Fino a qualche anno or sono frequentavo il corso del fiume
Brembo da Ponte san Pietro alla sua foce nell'Adda subito a valle
dell'orrendo cimitero delle streghe di Crespi poi quando sono arrivate
le bici elettriche e le Guardie Ecologiche Volontarie del PLIS del
basso corso del Brembo ho deciso la lasciarlo al suo destino: la
distruzione per mano dei “nuovi” ecologisti e delle “loro guardie
volontarie.
Perché oggi il rispetto della naturalità di un ambiente, sulla scorta
della cattiva scuola e di Geo&Geo significa “consumo senza
limiti” dello stesso. Oggi il cittadino si sente in diritto di
consumare tutto quel che è parco riserva fiume bosco erbacce animali.
Si sente titolare del diritto di mettere naso e mani dappertutto. Poi
ci si mettono anche le amministrazioni coi loro interventi altrettanto
cervellotici e dopo pochi mesi o anni, della zona resta solo i cocci e
i rifiuti.
Adesso la distruzione si sta scaricando sul c.d. Isolotto di Ponte san
Pietro che pare diventato leggendo i giornali una sorta di
https://www.edenproject.com/ di Bodelva in Cornovaglia salvo che per
entrare li bisogna sborsare dai 37 euro in su per ciascun adulto.
All'Isolotto ci va chiunque gratis a farsi i cavolacci propri
calpestando tutto, lasciando che i cani corrano dappertutto, ciascuno
ha il diritto di cogliere il proprio fiorellino e –perché no se proprio
scappa?- farci il proprio bisognino. Tanto basta vedere la fauna che
c'è: mi riferisco agli animali dell'azienda agricola. Sembra di essere
nella Serbia degli anni '90.
L'Isolotto che c'è è un qualcosa che non c'entra più col fiume
nel quale galleggiava fuoriuscendone nei periodi di secca o
venendo sommerso durante la dozzina di piene che si ripetevano ogni
anno. Che sono poi quelle che hanno trasportato in loco le mitiche otto
orchidee ancora presenti rispetto al doppio di 20 anni or sono. Essendo
piante quasi tutte di origine alpina man mano che la falda acquifera si
abbassa, la temperatura esterna aumenta e il calpestio di uomini e
animali pure, buona metà di quelle sono scomparse. Come scompariranno
presto anche le otto presenti. E' il destino di tutte le c.d. aree
protette: il carico antropico a dopo la prima guerra mondiale
l'Isolotto era un'area che galleggiava nell'acqua del Brembo. Non
esistendo al tempo le dighe nelle Alpi bergamasche occidentali che ne
regolavano a monte l'accumulazione e a valle il deflusso delle acque
(costruite tra il 1923 e il 1953) l'Isolotto veniva inondato una
dozzina di volte l'anno nella sua gran parte.
Con la realizzazione delle dighe sui monti il deflusso viene regolato
al minimo mentre le alluvioni sono solo occasionali. L'Isolotto diventa
di conseguenza un territorio arido e per la flora tutta di origine
alpina comincia una lotta per la sopravvivenza.
Dagli anni '50 in avanti l'Isolotto subisce un ulteriore drammatico
danno. A valle comincia l'estrazione incontrollata delle ghiaie
necessarie per lo sviluppo edilizio del Paese e il risultato è
quello che si vede attualmente: il letto del fiume è
“sprofondato” di una decina di metri rispetto al 1950-55. Nel contempo
inizia anche l'aggressione in danno delle sponde che vengono in gran
parte interrate coi terreni degli scavi per le nuove costruzioni per
ricavare altre aree coltivabili.
Oggi l'Isolotto è un relitto frutto di 70 anni di depredamento illegale
delle acque e delle ghiaie del fiume. Oggi il fiume Brembo non ha più
il suo corso torrentizio ma, colpa degli scarichi urbani- il letto si
sta trasformando in area inerbata o boscata. Cioè qualcosa che
assomiglia più a una roggia che a un fiume.
|
|
A
leggere il programma di Vivere Curno c'è da arrabbiarsi. Scartata a
priori la panna smontata delle prime pagine tutto ciarpame per
giustificare di stare al mondo: affrontiamo insieme il presente,
costruiamo insieme il futuro starnazzano in prima pagina.
Poi li conosciamo bene da che scuola vengono fuori. Hanno avuto come
“scuola” il duo Serra e Gamba che hanno previsto che nella
commissione sport non potessero partecipare i non curnesi. Poi si
sono rimangiate in parte il razzismo per tentare di recuperare il colpo
dopo la serie di figuracce ammassate con la vicenda del CVI2. Poi c'è
la sindaca che a proposito della minoranza consigliare l'ha liquidata:
“io (sindaca Gamba) sono giunta al termine di questo mandato e spero
con tutto il mio cuore che di volantini così imbarazzanti - soprattutto
per chi li scrive - non si veda più traccia, perché il gioco a chi la
spara più grossa, si faceva alle elementari, poi siamo cresciuti per
applicarci in cose più serie e concrete. O meglio, alcuni di noi
l'hanno fatto, altri…”. Siccome non abbiamo la coda di paglia questa
battuta da ragazzina bulletta ce la siamo sentita strisciare sulla
pelle. Basta mettere in fila tutte le delibere e determinazioni sul
CVI2 per capire chi… le ha sparate più grosse salvo che alla fine si
sono sparate nelle ovaie. Ma forse il loro disegno era proprio quello:
cacciare il GS Marigolda dal CVI2 per istallarvi l'ennesima coop-onlus
e mettere la sopravvivenza del centro sulle spalle del comune visto che
è un buon generatore di appalti e incarichi. Le madamine della
maggioranza sono sicuramente cresciute ma … vedi CVI2. Vedi vecchia
Rodari. Vedi palestra delle nuova Rodari.
La questione è che per fare dignitosamente bene gli amministratori
locali occorre avere una profonda conoscenza della Costituzione: il
Comune non è cosa propria di chi ha vinto le elezioni. Occorre avere
una profonda conoscenza del codice dei contratti pubblici e degli
appalti soprattutto nella parte in cui gli studiosi hanno
individuato esservi il grimaldello della corruzione e del
clientelismo.Basta vedere la sierie storica delle modificazioni che
hanno subito queste due leggi per capire come in Parlamento ci sia una
vasta genia che lavora per saccheggiare le risorse pubbliche a
vantaggio dei ceti professionali. Se non altro per non far fare
tre progetti per costruire una pista ciclabile in piano. Occorre avere
una profonda conoscenza dell'organizzazione moderna del lavoro nei
tempi digitali. Infatti la digitalizzazione del comune non è passata
attraverso le mani di una Aruba o una Microsoft ma di un ragioniere
comunale. Buon ultimo nel paese bello da vivere occorre porsi due
domande e darsi due risposte. La prima. Come mai l'ufficio tecnico si è
svuotato di personale? Chi l'ha svuotato? Perché?. Basta vedere come da
trenta anni ci sia sempre stato l'assessore Conti come riferimento del
settore e domandarsi se per caso il difetto non stesse nel… manico...
politico. E perché?. Basta vendere come nessun politico (diciamo di
centrosinistra) si sia mai accorto di avere come dirigente dei lavori
pubblici nientemeno che un sindaco di centrodestra. Oppure che una
architetta abbia preso la buona abitudine di arrivare o partire o
dividersi in due secondo la convenienza del momento. In genere in una
azienda privata chi va e viene troppo viene… dimenticato a casa.
L'ufficio tecnico è “svuotato” per comodo delle imprese che fanno i
lavori pubblici e la manutenzione dei beni comunali: meno occhi
professionali ci sono in municipio meglio si lavora e guadagna. Se poi
c'ha a che fare con una coppia come la Serra e la Gamba ti ritrovi
azionista della “servizi comunali spa”. Vedi numero 800. Oppure pendi
dalla Iren per l'impianto di illuminazione. Vedi numero 800. O di una
impresa locale che ha avuto in subappalto la manutenzione dei
beni comunali. Vedi numero 800. Oppure dalla A2A per acqua. Vedi numero
800. Oppure A2A per il metano di riscaldamento. Vedi numero 800.
Ecco. Leggendo il programma di Viver Curno appare evidente che è tutto
un parlare d'altro. Vale a dire gettare fumo indistinto negli occhi
così che come la pel di bale, possono fare tutto quel che vogliono
senza essere contestati. Poi arrivano questi neofiti a proporsi come
salavo tori della patria e finire sotto le grinfie di una Rota Bellezza
Rizzo – vecchie volpi che ne hanno imparato a fare di cotte e di crude
nel secoli appena trascorsi- e della mitica segretaria comunale
Maria Grazia Criscuoli della quale basta leggere le delibere per capire
quale abile auto costruttori del proprio culo sia. Insomma. Vivere
Curno è un falso rinnovare piazzando dentro un certo numero di polli
che poi faranno la fine di quelli che se ne sono andati.
|
|
Il
Delfino della sindaca Gamba, oggi candidato di Vivere Curno, interviene
sulla vicenda dei manifesti imbrattati del suo concorrente Locatelli.
Recita il Delfino: Vogliamo una campagna leale. Negli ultimi giorni
alcuni candidati di Vivere Curno sono stati oggetto di attacchi
personali codardi e ingiustificati. Oggi qualcuno ha imbrattato
manifesti nostri e dei nostri avversari. Certi episodi inquinano il
confronto democratico. Sono orgoglioso della nostra squadra e i nostri
sostenitori, che stanno conducendo una campagna leale e positiva fatta
di idee e contenuti. Vogliamo che il confronto e il dialogo siano alla
base delle relazioni tra i cittadini curnesi.
Pochi giorni or sono la madre del Delfino, intervenendo su un volantino
del Locatelli concludeva così il sermone: Io sono giunta al termine di
questo mandato e spero con tutto il mio cuore che di volantini così
imbarazzanti - soprattutto per chi li scrive - non si veda più traccia,
perché il gioco a chi la spara più grossa, si faceva alle elementari,
poi siamo cresciuti per applicarci in cose più serie e concrete. O
meglio, alcuni di noi l'hanno fatto, altri...
Insomma la cattiva (solo cattiva?) abitudine di un certo tipo di
cultura politica che alberga in questa pseudo lista di centrosinistra
travestita da civica arancione (arancione di questi tempi con
un'Ucraina in fiamme…) non la dismettono mai: loro sono i
MIGLIORI a priori.
Certi messaggi formalmente diretti a suocera vanno anche a nuora
sia quello della Regina che quello del suo Delfino abbiamo
compreso benissimo che legnasse anche noi.
Alla regina ed al suo Delfino vogliamo prima di tutto ricordare che in
72 anni di Repubblica non era mai accaduto che ad un sindaco succedesse
suo figlio ancora come sindaco. Vero che il Delfino non è stato ancora
eletto: ma il disegno è quello. Neanche la DC era arrivata a tanta
faccia di tolla.
Al Delfino in merito al suo “vogliamo una campagna leale: negli
ultimi giorni alcuni candidati di Vivere Curno sono stati oggetto di
attacchi personali codardi e ingiustificati” gli ricordiamo alcuni
fatterelli. Come si fa a mettere in lista una Rota dopo il caos che ha
combinato coi CVI, unitamente alla regina ed alla dirigente
dell'ufficio servizi sociali?. In una azienda normale un trio del
genere l'avrebbero licenziato in tronco al primo passaggio. Invece ne
hanno fatti tre.
L'altra sera ascoltavo due vostri candidati commentare il loro futuro
in consiglio comunale: faremo questo, direi che si può fare
quest'altro. Insomma un sommo gaudio su quel che accadrà quando saranno
consiglieri. Poi è successo che ho ripensato al volantino pubblicato ed
ho scoperto che nessuno di loro stava nei primi 5 illustrati. Vale a
dire non sono tra quelli cui sono indirizzate le preferenze. Intanto
che i due crogiolavano sul radioso futuro che li aspettava ecco
spuntare un certo Pelizzoli Giuseppe che si unì loro. Pelizzoli
Giuseppe è stato uno di quei consiglieri comunali che votò quella
delibera di consiglio comunale che è costata al Comune di Curno una
legnata di 700mila euro di condanna. Il Delfino si faccia raccontare
dalla sua Regina che sgaccia prese quando le piombò sul tavolo quella
botta.
Ora: che uno che ha provocato tale danno al Comune sia chiamato ancora
da Vivere Curno come consulente del programma, direi che è davvero
troppo. Uno così dovrebbe stare a casa a contare gli euro che dovrà
restituire al comune per risarcirlo della sua parte di danno.
Ecco delfino Saccogna perché le sue parole: “la nostra squadra e i
nostri sostenitori, che stanno conducendo una campagna leale e positiva
fatta di idee e contenuti. Vogliamo che il confronto e il dialogo siano
alla base delle relazioni tra i cittadini curnesi” non sono credibili.
|
|
Non
avrei mai immaginato dopo avere votato rosso in almeno due-tre varianti
parecchie volte nella mia vita di arrivare a tre quarti di secolo e
dovere prendere atto che Putin è l’uomo di riferimento della destra
nazionale e internazionale. Vero che Putin di comunista non ha che il
passato remoto. Vero che Putin più che all’URSS aspira a una Russia
zarista per di più con un proprio Papa. Che però ci siano personaggi
politici italiani che “ne comprendono in tutto o in parte le ragioni”
non mi meraviglia visto che sono stati anche sostenitori negli anni
passati di una Merkel che ha inchiodato alla povertà Grecia e Spagna.
Ammiratori della grande Germania. L’espansionismo economico della
Germania prima e dopo l’unificazione ha creato sostanzialmente nel
cuore dell’Europa una enorme zona germano centrica – favorita anche
dalla comunanza della lingua- e questa fortissima strutturazione del
territorio è stato sostanzialmente pagato dall’Europa man mano che gli
stati periferici dell’ex URSS si univano alla UE ed alla NATO.
Gli stati periferici verso ovest dell’ex URSS oggi nell’UE sono
sostanzialmente satelliti economici della Germania. Non stupisce che
dopo tre quarti di secolo di dominazione prima tedesca e poi russa, una
dominazione fatta di guerra fame miseria distruzione morale e sociale
questi Paesi abbiano visto nell’UE – sotto o meno della Germania- la
chiave di volta della loro rinascita.
La Germania ha guidato l’Europa verso una drammatica dipendenza
energetica dall’URSS e questo semplicemente perché nel sistema
capitalistico non c’’è razionalità nelle scelte ma pura imitazione. Gli
stati europei che si fossero accomodati nella linea tedesca avrebbero
avuto gli stessi successi delle Germania.
La Merkel per qualche decennio giudicata in tutta Europa come uno dei
riferimenti politici ed economici non aveva nemmeno colto che già Obama
e poi Trump hanno mirato a rendere gli USA del tutto autonomi dal punto
di vista energetica col di più di mantenersi ancora in gioco sul
mercato internazionale dell’energia proprio sfruttando quella autonomia.
La Merkel è arrivata a disfarsi delle centrali atomiche (ne ha avute
fino a 17 in tutto) per motivazioni economiche ed ecologiche senza
avere raggiunto l’autosufficienza energetica e poggiandosi sul gas e
petrolio russi non senza disdegnare anche il carbone.
Secondo i dati diffusi dalla BDEW, l’associazione delle principali
aziende energetiche tedesche, circa il 12 per cento dell’energia
elettrica prodotta in Germania nel 2021 veniva dalle sei centrali
nucleari. Quasi il 41 per cento dell’energia è stata invece prodotta da
fonti di energia rinnovabili, su cui il governo tedesco sta investendo
da tempo. Nonostante la Germania abbia continuato a preferire come
fonte di energia tradizionale il carbone – il combustibile fossile più
inquinante, da cui secondo i dati di BDEW è stato ricavato il 28 per
cento dell’energia elettrica prodotta nel 2021 –, tra gli obiettivi del
nuovo governo tedesco c’è quello di fare in modo che entro il 2030 l’80
per cento dell’energia elettrica sia prodotta da fonti rinnovabili.
Adesso l’UE paga due volte la propria dipendenza energetica dalla
Russia: l’aumento dei prezzi e la politica aggressiva della
Russia.
La destra in Italia e nel mondo risolve il problema per le spicce:
lasciamo l’Ucraina a Putin in cambio di metano e petrolio a basso
prezzo. E dopo l’Ucraina a chi toccherebbe?.
La realtà è che quando il mercato dell’energia si abitua ai prezzi
alti… perché rinunciarvi quando i paesi produttori si reggono vendendo
(solo) materie prime?.
Senza contare che visto l’andamento dei sondaggi elettorali tra un anno
il Paese potrebbe avere un governo di un nuovo Grande Centro del quale
faranno parte Lega, Forza Italia e Movimento Cinque Stelle.
Schieramento al quale Berlusconi porterà in dote l’ancoraggio al
Partito popolare europeo. Questo Grande Centro è già oggi largamente
maggioritario in Parlamento. E, se rimarrà intatta la legge elettorale,
al momento della composizione delle liste sarà determinante per
entrambi gli schieramenti, centrodestra e centrosinistra. Ma, anche se
si adottasse un sistema proporzionale, questo insieme di partiti, nelle
nuove Camere, avrà quasi certamente i numeri per condizionare ogni
possibile maggioranza.
In attesa delle elezioni del 2023, si può notare che il minimo comun
denominatore di questo Grande Centro, oltre alla quasi esibita
antipatia per la causa di Kiev, è una ben individuabile avversione nei
confronti di Mario Draghi nonché dell’attuale governo. Si intravedono
dunque per l’esecutivo draghiano settimane, mesi di inferno: il
percorso di qui alla fine della legislatura sarà disseminato di
trappole e mine.
|