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KIEV? MEGLIO LA CUCCIA CALDA
AGLI ITALIANI IMPORTA ZERO DELL'UCRAINA
uando vedi la faccia di Vadim Shyshimarin, 21 anni, accusato di aver
ucciso un civile disarmato sparando con un AK-74 dal finestrino di
un'auto e adesso sotto processo, ti guardi attorno a cercare figli
nipoti conoscenti con la stessa faccia pulita e spaventata.
Quando vedi quei due soldati russi –età meno di 40 anni, ben pasciuti –
avanzare con sei bottiglioni di acqua in mano come appena uscita da un
supermercato ti guardi attorno e vedi centinaia di amici e conoscenti
identici.
Quando vedi i combattenti usciti da Azovstal mentre affrontano il
viaggio in autobus russi non sanno se saranno trattati da prigionieri
oppure processati da assassini ti rendi conto che ormai la guerra è
vicina a te ed alla tua gente.
“Dare figli alla Patria”, vecchia locuzione che sa di stantio e odora
di fascismo, ma era già risorgimentale. Da tre mesi ci sono madri (non
così lontane come quelle siriane o curde o palestinesi) che
sostanzialmente lo pensano, anche se noi preferiamo dire che lo fanno
“per difendere l'integrità territoriale”. E siamo costretti a chiederci
se anche noi (e i nostri figli) saremmo pronti a pagare con la vita nel
caso che un invasore ci togliesse l'Alto Adige o la Venezia Giulia.
(...)
PRIME OSSERVAZIONI SUI PROGRAMMI DELLE DUE LISTE ELETTORALI
Sono stati pubblicati i programmi delle due liste che si presentano
alle prossime elezioni comunali. A prima vista bisogna dire che sanno
copiare bene (anzi: trascrivere) le cose che racconta la televisione e
il Bugiardino dal momento che TUTTE ma proprio tutte le promesse
potevano benissimo applicarle avviarle implementarle da almeno 10 anni
in qua.
Un esempio?. Pensiamo solo a quanti girasoli solari (e relativi
accumulatori) potevano essere istallati negli spazi pubblici visto che
da almeno dieci anni questa pratica la fanno anche i privati: ci sono
arrivati –per adesso solo sulla carta- il mese scorso.
(...)
HANNO LA FACCIA TOSTA DI CHIAMARLI PARCHI!
Con un atto di smisurata generosità la giunta Gamba “avvisa tutti gli
utilizzatori delle palestre comunali e degli spazi comunali che
l’Amministrazione comunale di Curno ha intenzione di promuovere per il
periodo 1 Giugno – 30 Settembre 2022 l’iniziativa “SPORT NEI PARCHI”,
con l’obiettivo di sostenere tramite lo sport e l’attività all’aria
aperta il benessere psico-fisico dei propri cittadini. Il Comune mette
a disposizione: A) pubblicità dell’iniziativa attraverso i propri
canali istituzionali; B) le seguenti aree all’aperto gratuitamente
(vedi foto)”.Va bene che veniamo da sei mesi di asciutta e temperature
superiori alla media ma devono avere preso un colpo di sole. O più di
uno.Prima di tutto viva la generosità della maggioranza che concede
addirittura gratuitamente di andare a giocare nei “parchi” (sic)
comunali,
(...)
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KIEV? MEGLIO LA CUCCIA CALDA
AGLI ITALIANI IMPORTA ZERO DELL'UCRAINA
uando vedi la faccia di Vadim Shyshimarin, 21 anni, accusato di aver
ucciso un civile disarmato sparando con un AK-74 dal finestrino di
un'auto e adesso sotto processo, ti guardi attorno a cercare figli
nipoti conoscenti con la stessa faccia pulita e spaventata.
Quando vedi quei due soldati russi –età meno di 40 anni, ben pasciuti –
avanzare con sei bottiglioni di acqua in mano come appena uscita da un
supermercato ti guardi attorno e vedi centinaia di amici e conoscenti
identici.
Quando vedi i combattenti usciti da Azovstal mentre affrontano il
viaggio in autobus russi non sanno se saranno trattati da prigionieri
oppure processati da assassini ti rendi conto che ormai la guerra è
vicina a te ed alla tua gente.
“Dare figli alla Patria”, vecchia locuzione che sa di stantio e odora
di fascismo, ma era già risorgimentale. Da tre mesi ci sono madri (non
così lontane come quelle siriane o curde o palestinesi) che
sostanzialmente lo pensano, anche se noi preferiamo dire che lo fanno
“per difendere l'integrità territoriale”. E siamo costretti a chiederci
se anche noi (e i nostri figli) saremmo pronti a pagare con la vita nel
caso che un invasore ci togliesse l'Alto Adige o la Venezia Giulia.
Stiamo sotto l'ombrello della Nato, come si dice, il che ci fa sentire
sicuri ma anche ci obbliga a mantenere gli impegni per difendere
l'integrità territoriale degli altri paesi membri (e non è che l'Italia
abbia grandi tradizioni storiche di lealtà ai trattati). Che
succederebbe, se davvero la Russia attaccasse la Lituania o la Polonia,
e la Nato chiamasse a combattere i nostri giovani? Certo non ci
sarebbero folle oceaniche ad applaudire la nostra entrata in guerra, né
il papa argentino sarebbe così sollecito a benedire le truppe.
Noi, qui e ora, ci difendiamo psicologicamente dall'ipotesi sperando
che l'Ucraina come una spugna possa assorbire tutto il male, che il
conflitto non si espanda e che il solo sacrificio a cui saremo chiamati
sia un periodo di crisi economica (ma nemmeno poi tanto).
Ci gingilliamo in dibattiti insensati come quello sulle armi offensive
o difensive, o fatui come il chiederci se un nazifascista possa
comportarsi da eroe; ci interroghiamo se Zelensky sia simpatico o
antipatico, se Putin possa essere definito criminale, ci impegniamo a
distinguere sottilmente tra propaganda e disinformazione. La vera cosa
che ci fa paura non è tanto la guerra (il fantasma del nucleare pare
comunque esorcizzato dall'enormità stessa del danno, e dalla
convinzione che la deterrenza funzioni ancora) quanto il mutamento
geopolitico che pare irreversibile.
Abbiamo scritto a pagina 1431 che presto potrebbero essere chiamati
alle armi i giovani europei. E non lo scriviamo perché la nostra età ci
rende inadatti alla bisogna ma perché una guerra si combatte con
le stesse armi del tuo nostro vostro nemico. Oppure c'è l'arma atomica.
Le armi dell'uno sono più o meno uguali a quelle del suo nemico. Spesso
il risultato sul campo dipende dalla quantità e dall'abilità
nell'utilizzarle.
Ecco perché chi oggi pretende la sospensione dell'invio delle armi
all'Ucraina non è un pacifista. Putin non è uno che se l'Ucraina cessa
le ostilità si ferma: l'ha detto e riconfermato. Non si accontenta
della Russia: lui rivuole l'URSS. Con tanto di papa sovietico.
Non è nemmeno questione di condividere il progetto americano di
infliggere una sonora sconfitta per via traversa alla Russia. Noi
abbiamo bisogno dei russi e i russi hanno bisogno di noi, degli
americani, degli europei. Di sicuro i russi non hanno bisogno di Putin.
Adesso anche per noi italiani francesi europei in generale è arrivato
il momento di diventare grandi. Adulti. E siamo di fronte a delle
scelte estreme che nessuno avrebbe mai sognato di dovere assumere
abituati a sedere con nostro cellulare nelle zampine e ordinare la
pizza che ci arriva via uno schiavo di globo oppure un cellulare cinese
via wish.
Adesso abbiamo di fronte due scelte radicali e pericolosissime.
La prima può essere quella di ridurre al minimo i nostri consumi
energetici per qualche mese – sei? dodici?...- per mettere in
ginocchio Putin. Il che significa metterci quasi a pane e acqua.
La seconda è quella di continuare a mandare armi e sperare che “di la”
esploda qualcosa che interrompa l'invasione russa all'Ucraina.
Altro che andare in giro con la camicia inamidata a invocare la trattativa facendo finta che uno nemmeno la vuole.
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PRIME OSSERVAZIONI SUI PROGRAMMI DELLE DUE LISTE ELETTORALI
Sono stati pubblicati i programmi delle due liste che si presentano
alle prossime elezioni comunali. A prima vista bisogna dire che sanno
copiare bene (anzi: trascrivere) le cose che racconta la televisione e
il Bugiardino dal momento che TUTTE ma proprio tutte le promesse
potevano benissimo applicarle avviarle implementarle da almeno 10 anni
in qua.
Un esempio?. Pensiamo solo a quanti girasoli solari (e relativi
accumulatori) potevano essere istallati negli spazi pubblici visto che
da almeno dieci anni questa pratica la fanno anche i privati: ci sono
arrivati –per adesso solo sulla carta- il mese scorso.
Pensiamo al destino della vecchia Rodari che ancora adesso annaspa
senza futuro: una struttura magnifica abbandonata e senza progetti
seri. L'unico avanzato è quello del CDX che sostanzialmente riprende
metà della nostra proposta.
Quello che manca nei due pacchi di balle (uno di 18 e l'altro di 22
pagine…) è sostanzialmente: fare le cose con che fondi?. Il
centrodestra ovviamente innesta la marcia della riduzione delle tasse
locali e della distribuzione a pioggia di aiuti alle botteghe (fa
mia nulla che quando ci sono stati quelli del covid non li hanno presi
neanche tutti…). La questione è se si decide di governare il paese per
creare ricchezza oppure governarlo per tenere una sorta di equilibrio
tra chi viene alleggerito dalle tasse e chi riceve aiuti in quanto ne
ha bisogno e non ce la fa. Insomma tutti e due i programmi promettono
manica larga ma non dicono dove metteranno le zampe per cavarci i
fondi necessari.
Noi siamo del parere che bisogna far crescere il paese nel senso di
avviarlo verso insediamenti artigianali e industriali (trasformando il
costruito esistente) che diano occupazione di qualità piuttosto che
commesse a ore. Insomma bisogna girare la manopola: da polo commerciale
darci almeno una svolta verso qualche modello più forte e competitivo.
Insomma: riusciranno i nostri vincitori ad alzare il reddito medio dei
curnesi di almeno mille euro all'anno nei prossimi cinque anni?. Perché
se loro sono capaci di questo c'è da stare certi che anche i cittadini
sanno risolvere da soli i propri problemi senza trasformare il comune
in una caritas laica. Costruire un paese forte economicamente e
socialmente e non un paese di percettori di regalie e regalini.
Non dicono nulla nemmeno sul fatto che bisognerebbe mandare a casa 2/3
dei dipendenti comunali (come hanno fatto le banche…) e rimpiazzarli
con personale di tutt'altro livello culturale e amministrativo. Brava
gente ma che andava bene per quando si scriveva con le penne coi
pennini e l'inchiostro.
Insomma: a prima vista hanno copiato bene ma sono ancora lontani dalle
necessità di un paese che compra in internet salvo poi portare le cose
alLa Miniera.
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HANNO LA FACCIA TOSTA DI CHIAMARLI PARCHI!
Con un atto di smisurata generosità la giunta Gamba “avvisa tutti gli
utilizzatori delle palestre comunali e degli spazi comunali che
l’Amministrazione comunale di Curno ha intenzione di promuovere per il
periodo 1 Giugno – 30 Settembre 2022 l’iniziativa “SPORT NEI PARCHI”,
con l’obiettivo di sostenere tramite lo sport e l’attività all’aria
aperta il benessere psico-fisico dei propri cittadini. Il Comune mette
a disposizione: A) pubblicità dell’iniziativa attraverso i propri
canali istituzionali; B) le seguenti aree all’aperto gratuitamente
(vedi foto)”.Va bene che veniamo da sei mesi di asciutta e temperature
superiori alla media ma devono avere preso un colpo di sole. O più di
uno.Prima di tutto viva la generosità della maggioranza che concede
addirittura gratuitamente di andare a giocare nei “parchi” (sic)
comunali, Qui il concorrente alla carica sindacale Giovanni Locatelli
potrebbe intra-vedere che tra qualche tempo la giunta Gamba tasserà
anche l’uso dei pascoli comunali.Poi c’è da dire che non dappertutto in
questi pascoli comunali ci sono dei gabinetti regolamentari (almeno
come quelli di cantiere) ed una vedovella: non si sa mai che qualcuno
voglia unire lo sport con l’evasione.La terza è che ci vuole una bella
faccia di tolla definire questi spazi come “parchi”. Noi generosamente
li chiamiamo pascoli ed attendiamo trepidamente che compaiano i
cinghiali per la gioia delle madamine che li vedono coi loro (loro dei
cinghiali: non fraintendete!) cuccioli.La quarta è che almeno due di
questi “parchi” NON sono affatto comunali ma uno è demaniale (quello
dell’approdo di via Lungobrembo) visto che il Comune dispone lungo il
fiume di soli 2800 mq su una lunghezza di 1200 mt. Invece l’approdo
verso Treviolo è interamente privato: ma la faccia tosta della sindaca
continua a tenerlo come di pubblica proprietà visto che tra l’altro sta
fuori casa sua.La quinta è che alla Marigolda nisba. I Marigoldesi sono
dei cattivoni, si sono incazzati con la sindaca, la Rota e la Caligiuri
per i casini combinati col CVI2 e allora la Marigolda resterà per
strada asfaltata. Tutti a giuocare al pallone in via Abruzzi!.Bastava
un po’ di buona volontà e almeno lo spazio del padiglione della pagoda
poteva essere aperto presso il cvi2. Invece chiuso. Niente da fare
anche per il pascolo comunale tra via Veneto e via Abruzzi e neanche
quello presso la scuola.Altro che “#facciamolo!”. Diamoloro un calcio
inculo!.
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