A GUARDARE ALLE COLLINE  19 MAGGIO 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















KIEV? MEGLIO LA CUCCIA CALDA
AGLI ITALIANI IMPORTA ZERO DELL'UCRAINA
uando vedi la faccia di Vadim Shyshimarin, 21 anni, accusato di aver ucciso un civile disarmato sparando con un AK-74 dal finestrino di un'auto e adesso sotto processo, ti guardi attorno a cercare figli nipoti conoscenti con la stessa faccia pulita e spaventata.
Quando vedi quei due soldati russi –età meno di 40 anni, ben pasciuti – avanzare con sei bottiglioni di acqua in mano come appena uscita da un supermercato ti guardi attorno e vedi centinaia di amici e conoscenti identici.
Quando vedi i combattenti usciti da Azovstal mentre affrontano il viaggio in autobus russi non sanno se saranno trattati da prigionieri oppure processati da assassini ti rendi conto che ormai la guerra è vicina a te ed alla tua gente.
“Dare figli alla Patria”, vecchia locuzione che sa di stantio e odora di fascismo, ma era già risorgimentale. Da tre mesi ci sono madri (non così lontane come quelle siriane o curde o palestinesi) che sostanzialmente lo pensano, anche se noi preferiamo dire che lo fanno “per difendere l'integrità territoriale”. E siamo costretti a chiederci se anche noi (e i nostri figli) saremmo pronti a pagare con la vita nel caso che un invasore ci togliesse l'Alto Adige o la Venezia Giulia.
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PRIME OSSERVAZIONI SUI PROGRAMMI DELLE DUE LISTE ELETTORALI
Sono stati pubblicati i programmi delle due liste che si presentano alle prossime elezioni comunali. A prima vista bisogna dire che sanno copiare bene (anzi: trascrivere) le cose che racconta la televisione e il Bugiardino dal momento che TUTTE ma proprio tutte le promesse potevano benissimo applicarle avviarle implementarle da almeno 10 anni in qua.
Un esempio?. Pensiamo  solo a quanti girasoli solari (e relativi accumulatori) potevano essere istallati negli spazi pubblici visto che da almeno dieci anni questa pratica la fanno anche i privati: ci sono arrivati –per adesso solo sulla carta- il mese scorso.
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HANNO LA FACCIA TOSTA DI CHIAMARLI PARCHI!
Con un atto di smisurata generosità la giunta Gamba “avvisa tutti gli utilizzatori delle palestre comunali e degli spazi comunali che l’Amministrazione comunale di Curno ha intenzione di promuovere per il periodo 1 Giugno – 30 Settembre 2022 l’iniziativa “SPORT NEI PARCHI”, con l’obiettivo di sostenere tramite lo sport e l’attività all’aria aperta il benessere psico-fisico dei propri cittadini. Il Comune mette a disposizione: A) pubblicità dell’iniziativa attraverso i propri canali istituzionali; B) le seguenti aree all’aperto gratuitamente (vedi foto)”.Va bene che veniamo da sei mesi di asciutta e temperature superiori alla media ma devono avere preso un colpo di sole. O più di uno.Prima di tutto viva la generosità della maggioranza che concede addirittura gratuitamente di andare a giocare nei “parchi” (sic) comunali,
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




































































































































































































































KIEV? MEGLIO LA CUCCIA CALDA
AGLI ITALIANI IMPORTA ZERO DELL'UCRAINA
uando vedi la faccia di Vadim Shyshimarin, 21 anni, accusato di aver ucciso un civile disarmato sparando con un AK-74 dal finestrino di un'auto e adesso sotto processo, ti guardi attorno a cercare figli nipoti conoscenti con la stessa faccia pulita e spaventata.
Quando vedi quei due soldati russi –età meno di 40 anni, ben pasciuti – avanzare con sei bottiglioni di acqua in mano come appena uscita da un supermercato ti guardi attorno e vedi centinaia di amici e conoscenti identici.
Quando vedi i combattenti usciti da Azovstal mentre affrontano il viaggio in autobus russi non sanno se saranno trattati da prigionieri oppure processati da assassini ti rendi conto che ormai la guerra è vicina a te ed alla tua gente.
“Dare figli alla Patria”, vecchia locuzione che sa di stantio e odora di fascismo, ma era già risorgimentale. Da tre mesi ci sono madri (non così lontane come quelle siriane o curde o palestinesi) che sostanzialmente lo pensano, anche se noi preferiamo dire che lo fanno “per difendere l'integrità territoriale”. E siamo costretti a chiederci se anche noi (e i nostri figli) saremmo pronti a pagare con la vita nel caso che un invasore ci togliesse l'Alto Adige o la Venezia Giulia.
Stiamo sotto l'ombrello della Nato, come si dice, il che ci fa sentire sicuri ma anche ci obbliga a mantenere gli impegni per difendere l'integrità territoriale degli altri paesi membri (e non è che l'Italia abbia grandi tradizioni storiche di lealtà ai trattati). Che succederebbe, se davvero la Russia attaccasse la Lituania o la Polonia, e la Nato chiamasse a combattere i nostri giovani? Certo non ci sarebbero folle oceaniche ad applaudire la nostra entrata in guerra, né il papa argentino sarebbe così sollecito a benedire le truppe.
Noi, qui e ora, ci difendiamo psicologicamente dall'ipotesi sperando che l'Ucraina come una spugna possa assorbire tutto il male, che il conflitto non si espanda e che il solo sacrificio a cui saremo chiamati sia un periodo di crisi economica (ma nemmeno poi tanto).
Ci gingilliamo in dibattiti insensati come quello sulle armi offensive o difensive, o fatui come il chiederci se un nazifascista possa comportarsi da eroe; ci interroghiamo se Zelensky sia simpatico o antipatico, se Putin possa essere definito criminale, ci impegniamo a distinguere sottilmente tra propaganda e disinformazione. La vera cosa che ci fa paura non è tanto la guerra (il fantasma del nucleare pare comunque esorcizzato dall'enormità stessa del danno, e dalla convinzione che la deterrenza funzioni ancora) quanto il mutamento geopolitico che pare irreversibile.
Abbiamo scritto a pagina 1431 che presto potrebbero essere chiamati alle armi i giovani europei. E non lo scriviamo perché la nostra età ci rende inadatti alla bisogna ma perché una guerra  si combatte con le stesse armi del tuo nostro vostro nemico. Oppure c'è l'arma atomica. Le armi dell'uno sono più o meno uguali a quelle del suo nemico. Spesso il risultato sul campo dipende dalla quantità e dall'abilità nell'utilizzarle.
Ecco perché chi oggi pretende la sospensione dell'invio delle armi all'Ucraina non è un pacifista. Putin non è uno che se l'Ucraina cessa le ostilità si ferma: l'ha detto e riconfermato. Non si accontenta della Russia: lui rivuole l'URSS. Con tanto di papa sovietico.
Non è nemmeno questione di condividere il progetto americano di infliggere una sonora sconfitta per via traversa alla Russia. Noi abbiamo bisogno dei russi e i russi hanno bisogno di noi, degli americani, degli europei. Di sicuro i russi non hanno bisogno di Putin.
Adesso anche per noi italiani francesi europei in generale è arrivato il momento di diventare grandi. Adulti. E siamo di fronte a delle scelte estreme che nessuno avrebbe mai sognato di dovere assumere abituati a sedere con nostro cellulare nelle zampine e ordinare la pizza che ci arriva via uno schiavo di globo oppure un cellulare cinese via wish.
Adesso abbiamo di fronte due scelte radicali e pericolosissime.
La prima può essere quella di ridurre al minimo i nostri consumi energetici per qualche mese – sei?  dodici?...- per mettere in ginocchio Putin. Il che significa metterci quasi a pane e acqua.
La seconda è quella di continuare a mandare armi e sperare che “di la” esploda qualcosa che interrompa l'invasione russa all'Ucraina.
Altro che andare in giro con la camicia inamidata a invocare la trattativa facendo finta che uno nemmeno la vuole.

PRIME OSSERVAZIONI SUI PROGRAMMI DELLE DUE LISTE ELETTORALI
Sono stati pubblicati i programmi delle due liste che si presentano alle prossime elezioni comunali. A prima vista bisogna dire che sanno copiare bene (anzi: trascrivere) le cose che racconta la televisione e il Bugiardino dal momento che TUTTE ma proprio tutte le promesse potevano benissimo applicarle avviarle implementarle da almeno 10 anni in qua.
Un esempio?. Pensiamo  solo a quanti girasoli solari (e relativi accumulatori) potevano essere istallati negli spazi pubblici visto che da almeno dieci anni questa pratica la fanno anche i privati: ci sono arrivati –per adesso solo sulla carta- il mese scorso.
Pensiamo al destino della vecchia Rodari che ancora adesso annaspa senza futuro: una struttura magnifica abbandonata e senza progetti seri. L'unico avanzato è quello del CDX che sostanzialmente riprende metà della nostra proposta.
Quello che manca nei due pacchi di balle (uno di 18 e l'altro di 22 pagine…) è sostanzialmente: fare le cose con che fondi?. Il centrodestra ovviamente innesta la marcia della riduzione delle tasse locali e  della distribuzione a pioggia di aiuti alle botteghe (fa mia nulla che quando ci sono stati quelli del covid non li hanno presi neanche tutti…). La questione è se si decide di governare il paese per creare ricchezza oppure governarlo per tenere una sorta di equilibrio tra chi viene alleggerito dalle tasse e chi riceve aiuti in quanto ne ha bisogno e non ce la fa. Insomma tutti e due i programmi promettono manica larga  ma non dicono dove metteranno le zampe per cavarci i fondi necessari.
Noi siamo del parere che bisogna far crescere il paese nel senso di avviarlo verso insediamenti artigianali e industriali (trasformando il costruito esistente) che diano occupazione di qualità piuttosto che commesse a ore. Insomma bisogna girare la manopola: da polo commerciale darci almeno una svolta verso qualche modello più forte e competitivo.
Insomma: riusciranno i nostri vincitori ad alzare il reddito medio dei curnesi di almeno mille euro all'anno nei prossimi cinque anni?. Perché se loro sono capaci di questo c'è da stare certi che anche i cittadini sanno risolvere da soli i propri problemi senza trasformare il comune in una caritas laica. Costruire un paese forte economicamente e socialmente e non un paese di percettori di regalie e regalini.
Non dicono nulla nemmeno sul fatto che bisognerebbe mandare a casa 2/3 dei dipendenti comunali (come hanno fatto le banche…) e rimpiazzarli con personale di tutt'altro livello culturale e amministrativo. Brava gente ma che andava bene per quando si scriveva con le penne coi pennini e l'inchiostro.
Insomma: a prima vista hanno copiato bene ma sono ancora lontani dalle necessità di un paese che compra in internet salvo poi portare le cose alLa Miniera.

HANNO LA FACCIA TOSTA DI CHIAMARLI PARCHI!
Con un atto di smisurata generosità la giunta Gamba “avvisa tutti gli utilizzatori delle palestre comunali e degli spazi comunali che l’Amministrazione comunale di Curno ha intenzione di promuovere per il periodo 1 Giugno – 30 Settembre 2022 l’iniziativa “SPORT NEI PARCHI”, con l’obiettivo di sostenere tramite lo sport e l’attività all’aria aperta il benessere psico-fisico dei propri cittadini. Il Comune mette a disposizione: A) pubblicità dell’iniziativa attraverso i propri canali istituzionali; B) le seguenti aree all’aperto gratuitamente (vedi foto)”.Va bene che veniamo da sei mesi di asciutta e temperature superiori alla media ma devono avere preso un colpo di sole. O più di uno.Prima di tutto viva la generosità della maggioranza che concede addirittura gratuitamente di andare a giocare nei “parchi” (sic) comunali, Qui il concorrente alla carica sindacale Giovanni Locatelli potrebbe intra-vedere che tra qualche tempo la giunta Gamba tasserà anche l’uso dei pascoli comunali.Poi c’è da dire che non dappertutto in questi pascoli comunali ci sono dei gabinetti regolamentari (almeno come quelli di cantiere) ed una vedovella: non si sa mai che qualcuno voglia unire lo sport con l’evasione.La terza è che ci vuole una bella faccia di tolla definire questi spazi come “parchi”. Noi generosamente li chiamiamo pascoli ed attendiamo trepidamente che compaiano i cinghiali per la gioia delle madamine che li vedono coi loro (loro dei cinghiali: non fraintendete!) cuccioli.La quarta è che almeno due di questi “parchi” NON sono affatto comunali ma uno è demaniale (quello dell’approdo di via Lungobrembo) visto che il Comune dispone lungo il fiume di soli 2800 mq su una lunghezza di 1200 mt. Invece l’approdo verso Treviolo è interamente privato: ma la faccia tosta della sindaca continua a tenerlo come di pubblica proprietà visto che tra l’altro sta fuori casa sua.La quinta è che alla Marigolda nisba. I Marigoldesi sono dei cattivoni, si sono incazzati con la sindaca, la Rota e la Caligiuri per i casini combinati col CVI2 e allora la Marigolda resterà per strada asfaltata. Tutti a giuocare al pallone in via Abruzzi!.Bastava un po’ di buona volontà e almeno lo spazio del padiglione della pagoda poteva essere aperto presso il cvi2. Invece chiuso. Niente da fare anche per il pascolo comunale tra via Veneto e via Abruzzi e neanche quello presso la scuola.Altro che “#facciamolo!”. Diamoloro un calcio inculo!.