A GUARDARE ALLE COLLINE  01 MAGGIO 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















MANCAVA SOLO CURNO
L'ultimazione dei lavori per la pista pedonale e ciclabile che da Ponte san Pietro, scavalcato il torrente Quisa, si collega con quella dentro il parco Callioni di Roncola, COMPLETA il percorso sulla sponda sinistra del fiume così che oggi esistono due percorsi –con diverse varianti- che corrono sulle due sponde a partire da Ponte san Pietro – dove c'è la soglia del Borlotto- ed arriva alla foce del Brembo nell'Adda, subito a valle del cimitero di Crespi d'Adda e subito a nord della cittadina di Canonica d'Adda dove affiora un’altra soglia rocciosa. E' un percorso quasi tutto nel verde, in buona parte all'ombra, quasi tutto su sterrato. In alcuni passaggi anche delicati .
Curno arriva quindi ancora una volta ULTIMO comune a completare questa lunga pista: 20 km su ciascuna sponda: quindi 40 km in totale, ragion per cui dalla fermata del bus in via Vittorio Emanuele a Ponte san Pietro si va a bagnare i piedi nell'Adda e si torna indietro.
IL FURTO DELLA PECIOTADA IN PIAZZA
Intanto che l'assessora Ivana Rota, distintasi nei suoi cinque anni per i maxicasini e maxi danni combinati nella riassegnazione e ristrutturazione dei due CVI, si presentava come prima candidata della lista Vivere Curno ( e se del caso ne sarà vicesindaca) un'altra donna –così scrive la stessa Rota- si appropriava della “peciotada” che era stata appesa nella domenica delle palme allo steccato dietro il palco in Piazza della Chiesa e pomposamente definita “coperta della pace”. La Rota avverte e minaccia la ladra di restituirla spontaneamente e in forma anonima, lasciandola davanti alla chiesa o al municipio entro lunedì mattina. Se ciò non avvenisse saremo costretti a sporgere denuncia. Ci sarà da divertirsi in quanto giustamente il giudice dovrà nominare almeno due periti affiancati dal perito della ladra per stabilire il danno economico e morale. Un processo che potrebbe finire in Cassazione.
(...)

NEL CENTRODESTRA CURNESE SQUADRA CHE PERDE NON SI CAMBIA
Curnesi rattristatissimi dal ritiro dalla carriera politica della fasciofemminista Carrara dopo 15 anni di consigliatura e un disarcionamento da assessora per una vicenda di un festa della birra. Confessa: “in questi anni molti mi hanno amato e tanti mi hanno odiato”. Non l'hanno odiata nessuno perché non si odiano i disabili politici. Mica ha scaldato la sedia per 15 anni, oh!?. «Sono stata la prima a portare nella Ber­gamasca il corso di difesa personale con lo psicologo. Era il 2007 e c'è stato un boom di iscrizioni, tant'è che ho dovuto dividere le iscritte in due corsi»«Ci sono stati i miei gruppi di cammino in collaborazio­ne con l'Asl.
(...)

PRIMA ASSEMBLEA ELETTORALE DI VIVERE CURNO
Prima assemblea elettorale di Vivere Curno dedicata (ovviamente) al raddoppio della ferrovia e problemi viabilistici e ambientali connessi. Prima comparsata in pubblico del delfino della sindaca Gamba (che non si ricandida per il secondo mandato) vale a dire suo figlio. Presente con piglio assai incazzato anche il mitico Sighesù e le due ex sindache Morelli e Serra. Alla cattedra assieme alla sindaca Gamba c'era il sindaco di Mozzo, il delfino e il presidente dello sconosciuto gruppo dei firmatari della mozione “treno si ma non così”. Quindi erano i cittadini presenti tra quelli di Curno e Mozzo. Ennesimo  caos nell'allestimento dei collegamenti tra un PC e il proiettore: fatto che si ripete regolarmente ogni volta che.
La sindaca Gamba prima e poi il collega di Mozzo hanno smarronato i presenti raccontando per l'ennesima volta di avere fatto per bene il proprio dovere partendo dall'accusa che RFI e Regione avrebbero disatteso con l'attuale progetto di raddoppio della ferrovia quello che era uno dei punti programmatici esibiti all'inizio. Inizio datato attorno al 2005 poi concretizzatosi la prima volta nell'agosto 2016 quando il CIPE stanziò 70 milioni per quest'opera che a febbraio 2019 salgono a 170 milioni.
(...)


















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


































































































































































































































NEL CENTRODESTRA CURNESE SQUADRA CHE PERDE NON SI CAMBIA
Curnesi rattristatissimi dal ritiro dalla carriera politica della fasciofemminista Carrara dopo 15 anni di consigliatura e un disarcionamento da assessora per una vicenda di un festa della birra. Confessa: “in questi anni molti mi hanno amato e tanti mi hanno odiato”. Non l'hanno odiata nessuno perché non si odiano i disabili politici. Mica ha scaldato la sedia per 15 anni, oh!?. «Sono stata la prima a portare nella Ber­gamasca il corso di difesa personale con lo psicologo. Era il 2007 e c'è stato un boom di iscrizioni, tant'è che ho dovuto dividere le iscritte in due corsi»«Ci sono stati i miei gruppi di cammino in collaborazio­ne con l'Asl. Eravamo una quarantina di persone e ci trovavamo due volte alla set­timana». Erano momenti so­ciali di convivialità, durante i quali si poteva beneficiare di uno screening di controllo. «A date fisse prestabilite l'Asl veniva e misurava i para­metri dei partecipanti». A Sara è venuta l'idea di scri­vere un libro di ricette. «Ce n'erano di specifiche per dia­betici, per vegetariani, per ipertesi e le persone pote­vano prendere spunto, per­ché talvolta manca la fantasia nel cucinare». Il libro è stato regalato ai partecipanti del gruppo di cammino in oc­casione del Natale. «Un'iniziativa che mi ha resa molto orgogliosa è stato il Novembre in Rosa, un me­se dedicato alle donne con diverse proposte per celebra­re la ricorrenza del 25 no­vembre, ossia la giornata in­ternazionale per l'elimina­zione della violenza contro le donne». Per finire Sara ricorda il Battesimo del volo per ra­gazzi disabili del Gruppo Vo­lontari Curno, in collabora­zione con i paracadutisti di Milano, una giornata durante la quale si è sorvolata la città meneghina a bordo di un piccolo velivolo.
L'ultima sua elezione è stata il frutto della divisione all'interno della Lega: Pedretti suggerì agli elettori leghisti di votare la Carrara per fare perdere Locatelli forzista da cui lo dividevano tratti personali e politici. Basta osservare le poche proposte che ha messo in campo e la loro banalità consumistica per capire l'idea che la destra ha del Comune. Basta riascoltare i profondi interventi della Carrara in sede di consiglio comunale per capire che nel paese bello da vivere le donne hanno fatto troppi errori immaginando che solo il fatto di essere donna le facesse migliori.


IL FURTO DELLA PECIOTADA IN PIAZZA
Intanto che l'assessora Ivana Rota, distintasi nei suoi cinque anni per i maxicasini e maxi danni combinati nella riassegnazione e ristrutturazione dei due CVI, si presentava come prima candidata della lista Vivere Curno ( e se del caso ne sarà vicesindaca) un'altra donna –così scrive la stessa Rota- si appropriava della “peciotada” che era stata appesa nella domenica delle palme allo steccato dietro il palco in Piazza della Chiesa e pomposamente definita “coperta della pace”. La Rota avverte e minaccia la ladra di restituirla spontaneamente e in forma anonima, lasciandola davanti alla chiesa o al municipio entro lunedì mattina. Se ciò non avvenisse saremo costretti a sporgere denuncia. Ci sarà da divertirsi in quanto giustamente il giudice dovrà nominare almeno due periti affiancati dal perito della ladra per stabilire il danno economico e morale. Un processo che potrebbe finire in Cassazione.
Specifica la Rota dopo il proprio spot elettorale che il valore della coperta non è, ovviamente, economico, ma altamente simbolico: è un concentrato di tempo, lavoro, energia, speranze, sogni, amicizia e collaborazione. E come tale è impagabile. Vogliamo riaverla tra di noi, per tutti noi. Amen.
Le madamine che amministrano il paese bello da vivere sono delle vere specialiste in peciotade: una l'hanno esposta anche nell'atrio del comune senza nemmeno pensare al pericolo  che qualche malmesso di testa la incendi mandando a fuoco il municipio. Va bene: non possiamo pretendere troppa intelligenza per arivarci.
Noi comunque abbiamo parecchi dubbi che le telecamere funzionassero davvero (qualcosa funziona a Curno?...) perché se fosse così avrebbero pubblicato un'immagine taroccata della ladra e invece bisogna credere solo alle parole della Rota che dopo quel che ha combinato come assessora di credibilità ne ha persa parecchia. Il tutto si risolverà con un dito nell'acqua per farvi un buco.

Il furto di una bandiera ha solo un significato simbolico e –in guerra-vuol dire la sconfitta del reggimento cui il nemico ha depredato il vessillo. Anche senza colpi.
Magari nel paese bello da vivere –peciotada per peciotada- la ladra voleva solo trovare a costo zero un elegante copridivano manufatto  divano recuperato  ovviamente alLa Miniera.
Noi che siamo geneticamente siamo maliziosi pensiamo invece che quel furto sia un episodio di lotta di classe o politica tra i cristiani che pensano alla pace ed alla nonviolenza come strumento per fare la pace e chi invece pensa che –siamo nel periodo dell'aggressione invasione della Russia all'Ucraina- occorre armarsi e partire. Vale a dire fornire appoggio militare all'Ucraina per liberarsi dall'invasore.
Quest'idea dell'amministrazione comunale di “imporre” un pensiero unico  sul tema della pace proprio in questo momento non ci pare niente affatto pacifista dal momento che “o così o pomì” com'è nella quotidiana prassi delle madamine della maggioranza tende a far figurare un paese compatto dietro i loro principi quando –numeri alla mano- il 33% degli Italiani sarebbe favorevole all'invio di aiuti militari, il 55% contrario e un 12% che  boh?.
E se adesso in sede processuale la ladra dichiarasse che lei è contraria al pensiero unico e non aveva bisogno di una peciotada per coprire il divano di casa, che farà l'assessora Rota?.
Impari l'assessora Rota che quando si siede in comune le posizioni politiche le prendono i partiti o le liste. Che non sono la stessa cosa di una amministrazione.

PRIMA ASSEMBLEA ELETTORALE DI VIVERE CURNO
Prima assemblea elettorale di Vivere Curno dedicata (ovviamente) al raddoppio della ferrovia e problemi viabilistici e ambientali connessi. Prima comparsata in pubblico del delfino della sindaca Gamba (che non si ricandida per il secondo mandato) vale a dire suo figlio. Presente con piglio assai incazzato anche il mitico Sighesù e le due ex sindache Morelli e Serra. Alla cattedra assieme alla sindaca Gamba c'era il sindaco di Mozzo, il delfino e il presidente dello sconosciuto gruppo dei firmatari della mozione “treno si ma non così”. Quindi erano i cittadini presenti tra quelli di Curno e Mozzo. Ennesimo  caos nell'allestimento dei collegamenti tra un PC e il proiettore: fatto che si ripete regolarmente ogni volta che.
La sindaca Gamba prima e poi il collega di Mozzo hanno smarronato i presenti raccontando per l'ennesima volta di avere fatto per bene il proprio dovere partendo dall'accusa che RFI e Regione avrebbero disatteso con l'attuale progetto di raddoppio della ferrovia quello che era uno dei punti programmatici esibiti all'inizio. Inizio datato attorno al 2005 poi concretizzatosi la prima volta nell'agosto 2016 quando il CIPE stanziò 70 milioni per quest'opera che a febbraio 2019 salgono a 170 milioni.
Delle posizioni della maggioranza che governa Curno e Mozzo ne abbiamo data ampia relazione in numerose pagine compresa la sottolineazione-denuncia dei due sindaci secondo la quale il progetto originario –una metropolitana leggera- sarebbe diventata sostanzialmente un forte incremento dei convoglio tra Bergamo e Milano sulla linea Bg-Carnate-P.ta Garibaldi che risulteranno alla fine ben 144 ogni giorno (poco più del doppio della situazione attuale).
Si capiva  al volo che con uno stanziamento di 170 milioni era impossibile il raddoppio dei binari tra Ponte san Pietro e Montello visto che di mezzo ci sono i due viadotti sul Quisa e sul Brembo oltre ad altri tre sotto-sovra-passi.
Davanti all'ennesima ripetizione della giaculatoria gambiana-pelicciolliana verso questa RFI cattivona che non ascolta le richieste delle popolazioni locali e della regione leghista che si adegua alle decisioni nazionali di RFI, non si comprende se le lamentazioni dei due sindaci siano frutto di disinformazione, ignoranza (di cosa sono  e come funzionano le ferrovie…), di malafede derivante dal fatto che le due amministrazioni hanno il PD come maggiore azionista elettorale mentre l'ass. regionale  Terzi sarebbe leghista.
Quando su una linea ad un unico binario passeranno 144 convogli più o meno in 10 ore questo significa che il paese verrà tagliato in due parti. Con questa frequenza dei convogli anche implementando  il livello 2 di sicurezza ( i livelli vanno da zero a 3) è inimmaginabile che si possano creare delle fermate tra Ponte e Bergamo tenendo conto che ne esiste già una. Infatti la Terzi ha già dichiarato in una intervista a L'Eco che forse non si farà nemmeno la fermata di Curno.
Con l'abolizione dei due passaggi a livello Curno resta spezzato in due parti e la soluzione finora prospettata non si prevedono esiti positivi. Il progetto del sottopasso di via Fermi è sostanzialmente irrealizzabile dal momento che li sotto vi sono due importanti infrastrutture strategiche : uno scaricatore della Roggia Curna e la fognatura del NE del Comune quello al di sopra della ferrovia. Senza contare che ci sarà di mezzo anche una Esselunga la quale quando alza il telefono non parla con un pirla qualsiasi in regione o ministero ma prende a schiaffi il ministro stesso.
Morale della favola uno. Da ormai 50 anni la classe politica curnese prende per i fondelli i cittadini dicendo che ci sarà la stazione a Curno e il servizio di metropolitana leggera da Ponte a Bergamo. E lo sta ripetendo anche  oggi facendo finta che un treno alimentato a 3000 volt (RFI) possa stare sugli stessi binari di uno che viaggia a 750volt (TEB).
Morale della favola due. Come detto all'inizio questa assemblea ha segnato l'esordio in pubblico del delfino della Gamba come candidato sindaco alle prossime amministrative del 12 giugno. Bravo ragazzo, si presenta bene. Peccato che passando al setaccio i suoi logorroici interventi nel setaccio resti poco o nulla. Che è poi la cifra della gioventù d'oggi: mai chinarsi sugli antipatici studi di RFI per cercare di capire come gira quel mondo col quale si è chiamati a confrontarsi. Infine: Curno  non ha mai pensato che sarebbe arrivata l'abolizione dei passaggi a livello. Tutta la viabilità locale è stata costruita sull'auto privata e sulle strade provinciali e nazionali.
Adesso nei prossimi cinque anni il paese sarà nel caos più totale. Forse  anche per questo la Gamba se l'è data a… gambe.

MANCAVA SOLO CURNO
L'ultimazione dei lavori per la pista pedonale e ciclabile che da Ponte san Pietro, scavalcato il torrente Quisa, si collega con quella dentro il parco Callioni di Roncola, COMPLETA il percorso sulla sponda sinistra del fiume così che oggi esistono due percorsi –con diverse varianti- che corrono sulle due sponde a partire da Ponte san Pietro – dove c'è la soglia del Borlotto- ed arriva alla foce del Brembo nell'Adda, subito a valle del cimitero di Crespi d'Adda e subito a nord della cittadina di Canonica d'Adda dove affiora un’altra soglia rocciosa. E' un percorso quasi tutto nel verde, in buona parte all'ombra, quasi tutto su sterrato. In alcuni passaggi anche delicati .
Curno arriva quindi ancora una volta ULTIMO comune a completare questa lunga pista: 20 km su ciascuna sponda: quindi 40 km in totale, ragion per cui dalla fermata del bus in via Vittorio Emanuele a Ponte san Pietro si va a bagnare i piedi nell'Adda e si torna indietro.
Se teniamo conto che la lunghezza complessiva del fiume Brembo è di 74km la creazione di due percorsi da 20 km per ciascuna sponda sul tratto finale del fiume ne indica l'importanza economica geografica ecologica ambientale.
Per chi non è allenato non è un percorso da prendere sottogamba sia a piedi che in bicicletta ed è sconsigliato l'uso della e-bike in quanto in certi punti bisogna andare a piedi anche con la bici in spalla.
Il tratto di fiume Brembo tra Ponte e la foce nell'Adda è stato un importante motore di sviluppo delle popolazioni rivierasche perché le sue acque sono servite per mulini, cotonifici, canapifici, fonderie come la Dalmine, irrigazione delle campagne fino a Osio Boltiere Pontirolo la Gera d'Adda (Treviglio) Lurano Castel Rozzone. Oltre a impinguare la falda profonda delle acque potabili di tutti i comuni attorno. Negli anni '70 è stata creata una doppia condotta che deriva l'acqua dall'Adda a Calusco-Paderno e dopo avere attraversato il territorio dell'Isola una parte si scarica nel Brembo a Filago e un'altra parte corre sempre in condotta fino al Cherio – presso cascina san Carlo di Calcinate- da dove proseguirà fino a impinguare l'Oglio.
Noi in generale osserviamo con grande perplessità il proliferare di “parchi di carta” dal momento che poi non vengono mai fatte manutenzioni investimenti in questi areali e purtroppo ormai anche queste zone sono diventate  usa e getta dal momento che l'elevato flusso di visitatori le ha snaturate. Oltre al problema dei danni inflitti alla flora e fauna.
Abbiamo preparato una carta col percorso sulle due sponde in modo che il cittadino volenteroso che voglia conoscere questo territorio possa avere dei riferimenti in cui muoversi e confrontarsi. La carta nasce su googlemaps ed aggiorna una prima edizione di venti anni or sono che era stata creata sulla base della Carta regionale 1:10.000 ormai desueta.