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MANCAVA SOLO CURNO
L'ultimazione dei lavori per la pista pedonale e ciclabile che da Ponte
san Pietro, scavalcato il torrente Quisa, si collega con quella dentro
il parco Callioni di Roncola, COMPLETA il percorso sulla sponda
sinistra del fiume così che oggi esistono due percorsi –con diverse
varianti- che corrono sulle due sponde a partire da Ponte san Pietro –
dove c'è la soglia del Borlotto- ed arriva alla foce del Brembo
nell'Adda, subito a valle del cimitero di Crespi d'Adda e subito a nord
della cittadina di Canonica d'Adda dove affiora un’altra soglia
rocciosa. E' un percorso quasi tutto nel verde, in buona parte
all'ombra, quasi tutto su sterrato. In alcuni passaggi anche delicati .
Curno arriva quindi ancora una volta ULTIMO comune a completare questa
lunga pista: 20 km su ciascuna sponda: quindi 40 km in totale, ragion
per cui dalla fermata del bus in via Vittorio Emanuele a Ponte san
Pietro si va a bagnare i piedi nell'Adda e si torna indietro.
IL FURTO DELLA PECIOTADA IN PIAZZA
Intanto che l'assessora Ivana Rota, distintasi nei suoi cinque anni per
i maxicasini e maxi danni combinati nella riassegnazione e
ristrutturazione dei due CVI, si presentava come prima candidata della
lista Vivere Curno ( e se del caso ne sarà vicesindaca) un'altra donna
–così scrive la stessa Rota- si appropriava della “peciotada” che era
stata appesa nella domenica delle palme allo steccato dietro il palco
in Piazza della Chiesa e pomposamente definita “coperta della pace”. La
Rota avverte e minaccia la ladra di restituirla spontaneamente e in
forma anonima, lasciandola davanti alla chiesa o al municipio entro
lunedì mattina. Se ciò non avvenisse saremo costretti a sporgere
denuncia. Ci sarà da divertirsi in quanto giustamente il giudice dovrà
nominare almeno due periti affiancati dal perito della ladra per
stabilire il danno economico e morale. Un processo che potrebbe finire
in Cassazione.
(...)
NEL CENTRODESTRA CURNESE SQUADRA CHE PERDE NON SI CAMBIA
Curnesi rattristatissimi dal ritiro dalla carriera politica della
fasciofemminista Carrara dopo 15 anni di consigliatura e un
disarcionamento da assessora per una vicenda di un festa della birra.
Confessa: “in questi anni molti mi hanno amato e tanti mi hanno
odiato”. Non l'hanno odiata nessuno perché non si odiano i disabili
politici. Mica ha scaldato la sedia per 15 anni, oh!?. «Sono stata la
prima a portare nella Bergamasca il corso di difesa personale con lo
psicologo. Era il 2007 e c'è stato un boom di iscrizioni, tant'è che ho
dovuto dividere le iscritte in due corsi»«Ci sono stati i miei gruppi
di cammino in collaborazione con l'Asl.
(...)
PRIMA ASSEMBLEA ELETTORALE DI VIVERE CURNO
Prima assemblea elettorale di Vivere Curno dedicata (ovviamente) al
raddoppio della ferrovia e problemi viabilistici e ambientali connessi.
Prima comparsata in pubblico del delfino della sindaca Gamba (che non
si ricandida per il secondo mandato) vale a dire suo figlio. Presente
con piglio assai incazzato anche il mitico Sighesù e le due ex sindache
Morelli e Serra. Alla cattedra assieme alla sindaca Gamba c'era il
sindaco di Mozzo, il delfino e il presidente dello sconosciuto gruppo
dei firmatari della mozione “treno si ma non così”. Quindi erano i
cittadini presenti tra quelli di Curno e Mozzo. Ennesimo caos
nell'allestimento dei collegamenti tra un PC e il proiettore: fatto che
si ripete regolarmente ogni volta che.
La sindaca Gamba prima e poi il collega di Mozzo hanno smarronato i
presenti raccontando per l'ennesima volta di avere fatto per bene il
proprio dovere partendo dall'accusa che RFI e Regione avrebbero
disatteso con l'attuale progetto di raddoppio della ferrovia quello che
era uno dei punti programmatici esibiti all'inizio. Inizio datato
attorno al 2005 poi concretizzatosi la prima volta nell'agosto 2016
quando il CIPE stanziò 70 milioni per quest'opera che a febbraio 2019
salgono a 170 milioni.
(...)
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NEL CENTRODESTRA CURNESE SQUADRA CHE PERDE NON SI CAMBIA
Curnesi rattristatissimi dal ritiro dalla carriera politica della
fasciofemminista Carrara dopo 15 anni di consigliatura e un
disarcionamento da assessora per una vicenda di un festa della birra.
Confessa: “in questi anni molti mi hanno amato e tanti mi hanno
odiato”. Non l'hanno odiata nessuno perché non si odiano i disabili
politici. Mica ha scaldato la sedia per 15 anni, oh!?. «Sono stata la
prima a portare nella Bergamasca il corso di difesa personale con lo
psicologo. Era il 2007 e c'è stato un boom di iscrizioni, tant'è che ho
dovuto dividere le iscritte in due corsi»«Ci sono stati i miei gruppi
di cammino in collaborazione con l'Asl. Eravamo una quarantina di
persone e ci trovavamo due volte alla settimana». Erano momenti
sociali di convivialità, durante i quali si poteva beneficiare di uno
screening di controllo. «A date fisse prestabilite l'Asl veniva e
misurava i parametri dei partecipanti». A Sara è venuta l'idea di
scrivere un libro di ricette. «Ce n'erano di specifiche per
diabetici, per vegetariani, per ipertesi e le persone potevano
prendere spunto, perché talvolta manca la fantasia nel cucinare». Il
libro è stato regalato ai partecipanti del gruppo di cammino in
occasione del Natale. «Un'iniziativa che mi ha resa molto orgogliosa è
stato il Novembre in Rosa, un mese dedicato alle donne con diverse
proposte per celebrare la ricorrenza del 25 novembre, ossia la
giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le
donne». Per finire Sara ricorda il Battesimo del volo per ragazzi
disabili del Gruppo Volontari Curno, in collaborazione con i
paracadutisti di Milano, una giornata durante la quale si è sorvolata
la città meneghina a bordo di un piccolo velivolo.
L'ultima sua elezione è stata il frutto della divisione all'interno
della Lega: Pedretti suggerì agli elettori leghisti di votare la
Carrara per fare perdere Locatelli forzista da cui lo dividevano tratti
personali e politici. Basta osservare le poche proposte che ha messo in
campo e la loro banalità consumistica per capire l'idea che la destra
ha del Comune. Basta riascoltare i profondi interventi della Carrara in
sede di consiglio comunale per capire che nel paese bello da vivere le
donne hanno fatto troppi errori immaginando che solo il fatto di essere
donna le facesse migliori.
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IL FURTO DELLA PECIOTADA IN PIAZZA
Intanto che l'assessora Ivana Rota, distintasi nei suoi cinque anni per
i maxicasini e maxi danni combinati nella riassegnazione e
ristrutturazione dei due CVI, si presentava come prima candidata della
lista Vivere Curno ( e se del caso ne sarà vicesindaca) un'altra donna
–così scrive la stessa Rota- si appropriava della “peciotada” che era
stata appesa nella domenica delle palme allo steccato dietro il palco
in Piazza della Chiesa e pomposamente definita “coperta della pace”. La
Rota avverte e minaccia la ladra di restituirla spontaneamente e in
forma anonima, lasciandola davanti alla chiesa o al municipio entro
lunedì mattina. Se ciò non avvenisse saremo costretti a sporgere
denuncia. Ci sarà da divertirsi in quanto giustamente il giudice dovrà
nominare almeno due periti affiancati dal perito della ladra per
stabilire il danno economico e morale. Un processo che potrebbe finire
in Cassazione.
Specifica la Rota dopo il proprio spot elettorale che il valore della
coperta non è, ovviamente, economico, ma altamente simbolico: è un
concentrato di tempo, lavoro, energia, speranze, sogni, amicizia e
collaborazione. E come tale è impagabile. Vogliamo riaverla tra di noi,
per tutti noi. Amen.
Le madamine che amministrano il paese bello da vivere sono delle vere
specialiste in peciotade: una l'hanno esposta anche nell'atrio del
comune senza nemmeno pensare al pericolo che qualche malmesso di
testa la incendi mandando a fuoco il municipio. Va bene: non possiamo
pretendere troppa intelligenza per arivarci.
Noi comunque abbiamo parecchi dubbi che le telecamere funzionassero
davvero (qualcosa funziona a Curno?...) perché se fosse così avrebbero
pubblicato un'immagine taroccata della ladra e invece bisogna credere
solo alle parole della Rota che dopo quel che ha combinato come
assessora di credibilità ne ha persa parecchia. Il tutto si risolverà
con un dito nell'acqua per farvi un buco.
Il furto di una bandiera ha solo un significato simbolico e –in
guerra-vuol dire la sconfitta del reggimento cui il nemico ha depredato
il vessillo. Anche senza colpi.
Magari nel paese bello da vivere –peciotada per peciotada- la ladra
voleva solo trovare a costo zero un elegante copridivano
manufatto divano recuperato ovviamente alLa Miniera.
Noi che siamo geneticamente siamo maliziosi pensiamo invece che quel
furto sia un episodio di lotta di classe o politica tra i cristiani che
pensano alla pace ed alla nonviolenza come strumento per fare la pace e
chi invece pensa che –siamo nel periodo dell'aggressione invasione
della Russia all'Ucraina- occorre armarsi e partire. Vale a dire
fornire appoggio militare all'Ucraina per liberarsi dall'invasore.
Quest'idea dell'amministrazione comunale di “imporre” un pensiero
unico sul tema della pace proprio in questo momento non ci pare
niente affatto pacifista dal momento che “o così o pomì” com'è nella
quotidiana prassi delle madamine della maggioranza tende a far figurare
un paese compatto dietro i loro principi quando –numeri alla mano- il
33% degli Italiani sarebbe favorevole all'invio di aiuti militari, il
55% contrario e un 12% che boh?.
E se adesso in sede processuale la ladra dichiarasse che lei è
contraria al pensiero unico e non aveva bisogno di una peciotada per
coprire il divano di casa, che farà l'assessora Rota?.
Impari l'assessora Rota che quando si siede in comune le posizioni
politiche le prendono i partiti o le liste. Che non sono la stessa cosa
di una amministrazione.
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PRIMA ASSEMBLEA ELETTORALE DI VIVERE CURNO
Prima assemblea elettorale di Vivere Curno dedicata (ovviamente) al
raddoppio della ferrovia e problemi viabilistici e ambientali connessi.
Prima comparsata in pubblico del delfino della sindaca Gamba (che non
si ricandida per il secondo mandato) vale a dire suo figlio. Presente
con piglio assai incazzato anche il mitico Sighesù e le due ex sindache
Morelli e Serra. Alla cattedra assieme alla sindaca Gamba c'era il
sindaco di Mozzo, il delfino e il presidente dello sconosciuto gruppo
dei firmatari della mozione “treno si ma non così”. Quindi erano i
cittadini presenti tra quelli di Curno e Mozzo. Ennesimo caos
nell'allestimento dei collegamenti tra un PC e il proiettore: fatto che
si ripete regolarmente ogni volta che.
La sindaca Gamba prima e poi il collega di Mozzo hanno smarronato i
presenti raccontando per l'ennesima volta di avere fatto per bene il
proprio dovere partendo dall'accusa che RFI e Regione avrebbero
disatteso con l'attuale progetto di raddoppio della ferrovia quello che
era uno dei punti programmatici esibiti all'inizio. Inizio datato
attorno al 2005 poi concretizzatosi la prima volta nell'agosto 2016
quando il CIPE stanziò 70 milioni per quest'opera che a febbraio 2019
salgono a 170 milioni.
Delle posizioni della maggioranza che governa Curno e Mozzo ne abbiamo
data ampia relazione in numerose pagine compresa la
sottolineazione-denuncia dei due sindaci secondo la quale il progetto
originario –una metropolitana leggera- sarebbe diventata
sostanzialmente un forte incremento dei convoglio tra Bergamo e Milano
sulla linea Bg-Carnate-P.ta Garibaldi che risulteranno alla fine ben
144 ogni giorno (poco più del doppio della situazione attuale).
Si capiva al volo che con uno stanziamento di 170 milioni era
impossibile il raddoppio dei binari tra Ponte san Pietro e Montello
visto che di mezzo ci sono i due viadotti sul Quisa e sul Brembo oltre
ad altri tre sotto-sovra-passi.
Davanti all'ennesima ripetizione della giaculatoria
gambiana-pelicciolliana verso questa RFI cattivona che non ascolta le
richieste delle popolazioni locali e della regione leghista che si
adegua alle decisioni nazionali di RFI, non si comprende se le
lamentazioni dei due sindaci siano frutto di disinformazione, ignoranza
(di cosa sono e come funzionano le ferrovie…), di malafede
derivante dal fatto che le due amministrazioni hanno il PD come
maggiore azionista elettorale mentre l'ass. regionale Terzi
sarebbe leghista.
Quando su una linea ad un unico binario passeranno 144 convogli più o
meno in 10 ore questo significa che il paese verrà tagliato in due
parti. Con questa frequenza dei convogli anche implementando il
livello 2 di sicurezza ( i livelli vanno da zero a 3) è inimmaginabile
che si possano creare delle fermate tra Ponte e Bergamo tenendo conto
che ne esiste già una. Infatti la Terzi ha già dichiarato in una
intervista a L'Eco che forse non si farà nemmeno la fermata di Curno.
Con l'abolizione dei due passaggi a livello Curno resta spezzato in due
parti e la soluzione finora prospettata non si prevedono esiti
positivi. Il progetto del sottopasso di via Fermi è sostanzialmente
irrealizzabile dal momento che li sotto vi sono due importanti
infrastrutture strategiche : uno scaricatore della Roggia Curna e la
fognatura del NE del Comune quello al di sopra della ferrovia. Senza
contare che ci sarà di mezzo anche una Esselunga la quale quando alza
il telefono non parla con un pirla qualsiasi in regione o ministero ma
prende a schiaffi il ministro stesso.
Morale della favola uno. Da ormai 50 anni la classe politica curnese
prende per i fondelli i cittadini dicendo che ci sarà la stazione a
Curno e il servizio di metropolitana leggera da Ponte a Bergamo. E lo
sta ripetendo anche oggi facendo finta che un treno alimentato a
3000 volt (RFI) possa stare sugli stessi binari di uno che viaggia a
750volt (TEB).
Morale della favola due. Come detto all'inizio questa assemblea ha
segnato l'esordio in pubblico del delfino della Gamba come candidato
sindaco alle prossime amministrative del 12 giugno. Bravo ragazzo, si
presenta bene. Peccato che passando al setaccio i suoi logorroici
interventi nel setaccio resti poco o nulla. Che è poi la cifra della
gioventù d'oggi: mai chinarsi sugli antipatici studi di RFI per cercare
di capire come gira quel mondo col quale si è chiamati a confrontarsi.
Infine: Curno non ha mai pensato che sarebbe arrivata
l'abolizione dei passaggi a livello. Tutta la viabilità locale è stata
costruita sull'auto privata e sulle strade provinciali e nazionali.
Adesso nei prossimi cinque anni il paese sarà nel caos più totale. Forse anche per questo la Gamba se l'è data a… gambe.
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MANCAVA SOLO CURNO
L'ultimazione dei lavori per la pista pedonale e ciclabile che da Ponte
san Pietro, scavalcato il torrente Quisa, si collega con quella dentro
il parco Callioni di Roncola, COMPLETA il percorso sulla sponda
sinistra del fiume così che oggi esistono due percorsi –con diverse
varianti- che corrono sulle due sponde a partire da Ponte san Pietro –
dove c'è la soglia del Borlotto- ed arriva alla foce del Brembo
nell'Adda, subito a valle del cimitero di Crespi d'Adda e subito a nord
della cittadina di Canonica d'Adda dove affiora un’altra soglia
rocciosa. E' un percorso quasi tutto nel verde, in buona parte
all'ombra, quasi tutto su sterrato. In alcuni passaggi anche delicati .
Curno arriva quindi ancora una volta ULTIMO comune a completare questa
lunga pista: 20 km su ciascuna sponda: quindi 40 km in totale, ragion
per cui dalla fermata del bus in via Vittorio Emanuele a Ponte san
Pietro si va a bagnare i piedi nell'Adda e si torna indietro.
Se teniamo conto che la lunghezza complessiva del fiume Brembo è di
74km la creazione di due percorsi da 20 km per ciascuna sponda sul
tratto finale del fiume ne indica l'importanza economica geografica
ecologica ambientale.
Per chi non è allenato non è un percorso da prendere sottogamba sia a
piedi che in bicicletta ed è sconsigliato l'uso della e-bike in quanto
in certi punti bisogna andare a piedi anche con la bici in spalla.
Il tratto di fiume Brembo tra Ponte e la foce nell'Adda è stato un
importante motore di sviluppo delle popolazioni rivierasche perché le
sue acque sono servite per mulini, cotonifici, canapifici, fonderie
come la Dalmine, irrigazione delle campagne fino a Osio Boltiere
Pontirolo la Gera d'Adda (Treviglio) Lurano Castel Rozzone. Oltre a
impinguare la falda profonda delle acque potabili di tutti i comuni
attorno. Negli anni '70 è stata creata una doppia condotta che deriva
l'acqua dall'Adda a Calusco-Paderno e dopo avere attraversato il
territorio dell'Isola una parte si scarica nel Brembo a Filago e
un'altra parte corre sempre in condotta fino al Cherio – presso cascina
san Carlo di Calcinate- da dove proseguirà fino a impinguare l'Oglio.
Noi in generale osserviamo con grande perplessità il proliferare di
“parchi di carta” dal momento che poi non vengono mai fatte
manutenzioni investimenti in questi areali e purtroppo ormai anche
queste zone sono diventate usa e getta dal momento che l'elevato
flusso di visitatori le ha snaturate. Oltre al problema dei danni
inflitti alla flora e fauna.
Abbiamo preparato una carta col percorso sulle due sponde in modo che
il cittadino volenteroso che voglia conoscere questo territorio possa
avere dei riferimenti in cui muoversi e confrontarsi. La carta nasce su
googlemaps ed aggiorna una prima edizione di venti anni or sono che era
stata creata sulla base della Carta regionale 1:10.000 ormai desueta.
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