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DECOLLA LA DINASTIA GAMBA
Curnesi sono messi male da quel che si annusa in paese. C'è troppa
puzza. Sicuramente stanno messi peggio del 1993 -quando dopo il
vergognoso consociativismo obbligato dalla corruzione indotta nei tre
partiti nazionali dall'avvento del centro commerciale della Fiat,
la dc il pci e il psi gettarono la spugna consegnando il futuro del
paese alla Lega..
Stavolta pensiamo non accadrà come nel 1993.
La maggioranza è rimasta senza sindaco perché la naturale candidata al
secondo mandato se l'è svignata annusando di essere sgradita sia
nell'elettorato piddino che in buona parte della popolazione sportiva
che aveva preso a calci sui denti due volte per non inimicarsela troppo.
Ma non se n'è andata del tutto: ha fatto le consegne a suo figlio
praticante avvocato. Se non altro con la paga da sindaco -semmai
ci arrivi- potrà pagarsi la tangente che gli avvocati anziani impongono
ai neo laureati che vogliono imparare il mestiere nel loro studio.
Neanche ai tempi della peggiore Dc prima che si schiantasse per
tangentopoli era accaduto che un sindaco democristiano lasciasse il
posto a suo figlio. Bisognava attendere una sindaca donna, di una
finta lista civica, proveniente da quel falansterio che era la
“Fornass” di via Lungobrembo perché i Curnesi si trovassero in groppa
questa dinastia. I resti del PCI potevano schierare solo un Conti in
quanto doveva(no) ancora garantire che la vicenda del centro
commerciale restasse sotto il loro controllo. Ma forse Conti si ritira
e il suo posto verrà assunto dall'ex sindaco di Mozzo.
Il neo canddiato sindaco –laureato in quel covi di geni che è l'UniBG-
scrive di avere un pedigree non indifferente: “Sono stato nel
Consiglio di Amministrazione e nel Senato accademico dell'Università di
Bergamo, e per due anni ho rappresentato i più di 300 mila studenti
lombardi nel Comitato Regionale dei Rettori.” Eh già. Semmai ci sarà
sempre il consiglio di mamma Luisa.
Il problema è che il PD curnese, che è il maggiore azionista elettorale
di Vivere Curno assieme all'Oratorio, non aveva alternative dal
momento che ormai sopravvive dopo il dominio distruttivo dell'eredità
comunista del Giuseppe Pelizzoli. Il mitico Sighesù.
Quel poco di buono che era rimasto dopo tangentopoli della Dc vale zero
come uomini e come politici. Il resto era scivolato a destra. Tutto.
Ripresosi dallo choc della rinuncia della Gamba gli eredi del c.d.
centrosinistra e compagnia cantante hanno fiatato “Vivere Curno c'é!
.Preso atto della scelta di Luisa Gamba, a cui va un infinito grazie,
Vivere Curno sta lavorando per creare la miglior squadra possibile per
affrontare le sfide del presente e del futuro con energia e coraggio.
Vogliamo un gruppo di persone valide e competenti, che unisca
continuità e rinnovamento, per costruire, insieme a tutti i Curnesi, un
programma concreto e ambizioso per contribuire alla crescita del nostro
paese. Vivere Curno c'è, più unita e forte che mai!.”
Peccato che sia il personale schierato dalla Serra 1 e 2 che dalla
Gamba 1 e poi quel che appare nella c.d. assemblea per la
partecipazione al PGT si siano dimostrati un branco di asini politici.
Nonostante una laurea. Pazzescamente ignoranti dell'abc del governare
un paese. Per di più con la faccia di tolla: “impareremo!”.
Che dire infine della minoranza. Traini su L'Eco scrive che la
fasciofemminista non si ripresenta. Perdiamo un'altra di quelle
brillanti inutili e incapaci. Leggiamo Traina quanto scrive del
centrodestra: «La squadra che compone la lista conserva, da un lato,
alcune figure con grande esperienza e competenza amministrativa, si è
ampiamente rinnovata con l'inserimento di persone molto professionali
che hanno portato nuovo entusiasmo, passione ed energia alla
costituenda lista. Il gruppo sta lavorando, da tempo, alla
predisposizione del programma amministrativo per il quinquennio
2022-2027. Gli argomenti che stiamo analizzando con grande attenzione
sono, inoltre, la viabilità, l'ambiente, la sicurezza, il piccolo
commercio e l'artigianato locale, la sensibilizzazione all'utilizzo
delle energie rinnovabili, la riqualificazione energetica del
patrimonio pubblico, la qualità della vita, i problemi della terza età,
dell'infanzia e delle nuove generazioni, che, purtroppo, a oggi,
presentano ancora molte criticità irrisolte. I referenti dei partiti
sono impegnati in incontri e riunioni per scegliere il candidato a
sindaco e persone da mettere in lista. Qualche chance in più per
candidarsi a primo cittadino per Giovanni Locatelli, attualmente
capogruppo di minoranza della lista «Obiettivo Curno». Ma è girata la
voce anche di Paolo Carullo, ex manager dell'azienda «Freni Brembo»,
del giovane Paolo Cavagna e di Francesca Bugini, entrambi attuali
consiglieri di minoranza del gruppo «Obiettivo Curno» e vicini a Forza
Italia”.
Stesso comunicato da 50 anni in qua.
Non avevamo dubbi che Locatelli Cavagna e Bugini siano in feroce
concorrenza tra di loro davanti allo spettro che i rispettivi partiti a
livello provinciali li seghino a vantaggio di un outsider come Carullo.
Di esperti iper esperti il paese ne ha provata già una: la Gamba.
Che adesso inaugura la sua prima dinastia. E' stata una strage. Meglio
trovare un bravo asino che almeno rispetti le persone e le idee altrui.
Peccato che queste minoranze non abbiano –esattamente come Vivere
Curno- uno straccio di idea per dare un futuro al paese che non sia
quello deciso 50 anni or sono dai “partiti padri” che li hanno figliati
e poi degenerati.
Finora hanno campato di rendita approfittando del fatto che il
dirigente dei lavori pubblici fosse un sindaco di centrodestra ma da
quando la Gamba –finalmente!- l'ha messo in fureria non ne c'entrano
una.
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L'EQULIBRIO DEL TERRORE CONSERVA LA GUERRA TRADIZONALE
Sulla guerra all’Ucraina abbiamo una posizione chiara: la Russia deve
ritirarsi dall’Ucraina, compresi Donetsk, Donbass e Crimea. E pagare i
danni dell’occupazione e di guerra. La guerra di conquista russa per
larga parte è come la seconda guerra mondiale unitamente ad un utilizzo
neanche ai massimi livelli delle potenzialità attuali della tecnologia.
Vedi i mezzi militari russi paiono spediti al fronte per liberare i
magazzini di ruderi. Un tipo di guerra che abbiamo già visto in
Jugoslavia Libia Siria Afganistan uno e due, la stiamo vedendo in
Yemen. E’ una guerra per conquistare una nazione ricca di ogni sorta di
risorse che vanno a arricchire quelle dell’invasore il quale è
sostanzialmente uno stato dilapidatore che sopravvive vendendo le
proprie risorse energetiche. Le motivazioni raccontate da Putin
le scrivono anche i ragazzini delle elementari. Negli ultimi anni la
Russia ha creato solo gli S400 come armi nuove e le piazzate pure a un
paese della Nato: la Turchia. Poco probabile che saranno usati dai
Russi in Ucraina mentre adesso l’Ucraina sta usando i droni turchi
contro i russi.
All’inizio pareva che la Russia volesse annettersi tutta quella parte
di Ucraina e NE ed E del fiume Dnpr: oltre la metà del paese mentre
adesso sembra che voglia solo la parte di NE che dal Mar Nero arriva
fino al mar d’Azov in modo da avere un accesso sicuro al Mare Nero e
quindi al Mediterraneo. Formalmente la Turchia potrebbe sbarrare il
passaggio di navi militari russe negli stretti dei Dardanelli e del
Bosforo in base alla Convenzione di Montreux (1936) ma oggi abbiamo
qualche dubbio.
In questi giorni l’Ucraina sta combattendo da sola e con la rifornitura
di armi da parte di molta parte del mondo occidentale e dal che appare
sembra che gli USA tendano a fare durare il più a lungo possibile
questa guerra per infliggere alla Russia un nuovo Afganistan e nel
contempo mettere in ginocchio (anche) l’Europa che –seguendo la
dottrina Merkel- ha appeso la propria storia al gas petrolio
carbone russi.
Quando a marzo l’Assemblea Generale Onu ha approvato a larga
maggioranza una risoluzione che condanna l’invasione dell’Ucraina, ci
sono stati 141 voti a favore e 5 contro (tra cui ovviamente Mosca), 35
Paesi si sono astenuti e altri 12 non hanno votato.
La lettura complessiva è cristallina. Le democrazie liberali sono
riuscite a riunire tre quarti dei governi del mondo contro l’invasione
russa; il Cremlino ha ottenuto solo l’appoggio di quattro dittature,
Bielorussia, Siria, Corea del Nord ed Eritrea. Il campo di coloro che
hanno scelto di astenersi è inferiore al 20% dei voti totali, ma
rappresenta una parte considerevole della popolazione mondiale e
comprende paesi come Cina, India, Pakistan, Iran e Sudafrica.
Ci sono anche alcuni paesi che hanno votato contro Mosca nell’Assemblea
Generale, ma non approvano il quadro delle sanzioni. Tra quelli che non
hanno votato affatto, spicca il Marocco, così come il Venezuela, anche
se il paese latinoamericano non ha diritto di voto a causa del mancato
pagamento delle quote Onu. Un’analisi ravvicinata del voto
all’assemblea dell’Onu, mostra che dei 15 stati sovrani nati dalla
dissoluzione dell’Unione Sovietica 6 hanno votato la condanna della
Russia. Si tratta dei tre paesi baltici aderenti all’Unione Europea
(Estonia, Lettonia e Lituania), della Moldavia, della Georgia e
ovviamente dell’Ucraina. Si sono astenuti in 4 (Armenia, Kazakistan,
Kirghizistan e Tagikistan) mentre 3 non hanno partecipato al voto
(Azerbaigian, Turkmenistan e Uzbekistan) e 2 (Russia e Bielorussia)
hanno votato contro.
Dietro questo schema generale ci sono molti elementi significativi che
descrivono la dinamica degli equilibri nel mondo di oggi, in un momento
in cui si sta verificando un impulso geopolitico di intensità senza
precedenti dalla fine della Guerra fredda.
Si può affermare che i paesi che hanno minore dipendenza dall’estero
delle risorse energetiche russe (o quelle militari) non hanno
preso posizione contro la Russia e questo fa capire come il mondo
che finora pareva governato dai paesi con la bomba atomica e
l’indipendenza energetica stia lentamente mutando la propria
collocazione internazionale dando per scontato che la minaccia atomica
è talmente “fuori misura” che le guerre continueranno secondo i vecchi
sistemi appena appena ammodernati dalla tecnologia.
L’Agenzia statale ucraina per la gestione della zona di esclusione il
furto di “133 sostanze altamente radioattive” dalla centrale nucleare
di Chernobyl durante l’occupazione russa. L’Agenzia riferisce che le
truppe russe, che erano entrate in un’area di stoccaggio della base di
ricerca Ecocentre, le hanno portate via da Chernobyl e “il posto in cui
si trovano è sconosciuto”. E viene precisato che “anche una piccola
parte di queste sostanze è mortale se gestita in modo non
professionale”. In una recente intervista alla rivista Science,
riportata da ilfattoquotidiano.it già lo scorso 30 marzo, Anatolii
Nosovskyi direttore dell’Istituto per i problemi di sicurezza delle
centrali nucleari (ISPNPP) a Kiev, si era detto preoccupato dalla
possibilità che materiale radioattivo sottratto a Chernobyl venga
utilizzato per fabbricare delle cosiddette “bombe sporche” ad alto
potenziale.
Nel caos dell’avanzata russa, ha detto Nosovskyi a Science,
saccheggiatori hanno fatto irruzione in un laboratorio di monitoraggio
delle radiazioni nel villaggio di Chernobyl, apparentemente scappando
con isotopi radioattivi usati per calibrare strumenti e pezzi di scorie
radioattive che potrebbero essere mescolate con esplosivi convenzionali
per formare le bombe sporche in grado di diffondere la contaminazione
su una vasta area.
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FINALMENTE CURNO OBI STILE
Ancora un intervento fatto a metà e quindi non finito: che è la cifra
del come fa i lavori pubblici la mano IN felice dell'ass.Conti e della
giunta Gamba. Molto sinteticamente viene in parte modificata la
convenzione per l'ampliamento (avvenuto) di circa 5mila mq del centro
commerciale così che verrà conservato il parcheggio lato su via
Carlinga che da provvisorio diventa definitivo e sarà di uso pubblico,
proprietà privata, manutenzionato vita naturale durante dal centro
commerciale. In cambio la proprietà realizzerà due interventi in
centro al paese. La parete cieca davanti alla chiesa verrà rivestita di
una copertura a verde e verrà ampliato il lato sud (quello verso la
scuola materna) di via Buelli dall'incrocio con via Roma fino al
ristorante Bettinelli. La larghezza di via Buelli che oggi è di circa 7
mt verrà portata a 6 metri, saranno tolti i pini esistenti e sostituiti
con altre piante. Rifatta la pavimentazione ed anche messe a
posto delle barriere “di fine disegno” lungo il marciapiede stesso. Non
abbiamo compreso se la pavimentazione del marciapiedi mezzo allargato
sia la stessa di quella in pietra della piazza della chiesa o Largo
Vittoria ma sarebbe bello che… fossero differenti. Creativi.
Domanda: perché non si è ristrutturata la sola via Buelli dall'inizio
alla fine invece di due interventi?. Domanda: la favolosa pista
ciclabile che verrà dalla Merena lungo via Lecco e salirà in quota per
arrivare su via Buelli… come passerà in via Buelli in una strada
larga 6 metri con due corsie? Con la semplice pitturazione di una
striscia bianca per terra?.
Il progetto della parete rivestita di verde sulla palazzina cieca
oltre ad essere errato (la struttura che regge il verde deve
essere del tutto autonoma e staccata dalla parte) è la classica
soluzione “obi-stile”. Che costerà un occhio della testa ogni
anno per mantenerla e c'è da scommettere che finirà come quella
sul centro commerciale di Mapello. Smontata e mandata in discarica.
Perché la bruttezza fosse marcatamente tale viene mantenuto
l'assito che fa da sfondo al palco, che è pure meglio di un affresco
del Lotto. Per stare in bergamasca. Tra parete verde e assito
siamo ad una bella “peciotada” per chi sa cosa significa.
Le “peciotade” sono un altro segno della giunta Gamba: non bastava lo
straccio appeso in municipio ne hanno fatto uno per l'Ucraina e adesso
ne replicano uno maxi sulla facciata “in faccia alla chiesa
parrocchiale”. Oltre essere ol pais di faro° siamo anche ol
pais di peciocc.
Un conto è applicare una parete verde ad un edificio a destinazione
generica: uffici parcheggi centri commerciali, altra cosa incollare
qualcosa su un edificio residenziale.
Molto semplicemente avremmo costruito una serie di balconi ripetendo lo
schema di casa Gentili (che si può considerare il migliore intervento
di ristrutturazione nel nostro centro storico pur considerando che ha
più di mezzo secolo) e togliendo di mezzo quella staccionata di legno
che fa tanto stalla di pecore.
L'errore di fondo di quella piazza è che non è nata con un disegno
globale: ragion per cui ciascuno –secondando la logica contiana- fa il
cavolo che gli pare. Oltre al “pugno nell'occhio del palazzo
disabitato” occorreva fare il disegno della facciata del palazzo sud
(era una filanda…) e cercare di armonizzare il tutto con un discreta
dose di cultura cervello buongusto intelligenza. Invece ciascuno va
avanti per conto suo e non poteva mancare il Comune con la sua facciata
“obi-stile” e verde usa e getta due volte l'anno (in man
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