A GUARDARE ALLE COLLINE  14 APRILE 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.






































































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




































































































































































































































DECOLLA LA DINASTIA GAMBA
Curnesi sono messi male da quel che si annusa in paese. C'è troppa puzza. Sicuramente stanno messi peggio del 1993 -quando  dopo il vergognoso consociativismo obbligato dalla corruzione indotta nei tre partiti nazionali dall'avvento del centro commerciale della Fiat,  la dc il pci e il psi gettarono la spugna consegnando il futuro del paese alla Lega..

Stavolta pensiamo non accadrà come nel 1993.
La maggioranza è rimasta senza sindaco perché la naturale candidata al secondo mandato se l'è svignata annusando di essere sgradita sia nell'elettorato piddino che in buona parte della popolazione sportiva che aveva preso a calci sui denti due volte per non inimicarsela troppo.

Ma non se n'è andata del tutto: ha fatto le consegne a suo figlio praticante avvocato. Se non altro con la paga da sindaco  -semmai ci arrivi- potrà pagarsi la tangente che gli avvocati anziani impongono ai neo laureati che vogliono imparare il mestiere nel loro studio.
Neanche ai tempi della peggiore Dc prima che  si schiantasse per tangentopoli era accaduto che un sindaco democristiano lasciasse il posto a suo figlio. Bisognava attendere una sindaca  donna, di una finta lista civica, proveniente da quel falansterio che era la “Fornass” di via Lungobrembo perché i Curnesi si trovassero in groppa questa dinastia. I resti del PCI potevano schierare solo un Conti in quanto doveva(no) ancora garantire che la vicenda del centro commerciale restasse sotto il loro controllo. Ma forse Conti si ritira e il suo posto verrà assunto dall'ex sindaco di Mozzo.
Il neo canddiato sindaco –laureato in quel covi di geni che è l'UniBG- scrive di avere un pedigree  non indifferente: “Sono stato nel Consiglio di Amministrazione e nel Senato accademico dell'Università di Bergamo, e per due anni ho rappresentato i più di 300 mila studenti lombardi nel Comitato Regionale dei Rettori.” Eh già. Semmai ci sarà sempre il consiglio di mamma Luisa.

Il problema è che il PD curnese, che è il maggiore azionista elettorale di Vivere Curno  assieme all'Oratorio, non aveva alternative dal momento che ormai sopravvive dopo il dominio distruttivo dell'eredità comunista del Giuseppe Pelizzoli. Il mitico Sighesù.
Quel poco di buono che era rimasto dopo tangentopoli della Dc vale zero come uomini e come politici. Il resto era scivolato a destra. Tutto.

Ripresosi dallo choc della rinuncia della Gamba gli eredi del c.d. centrosinistra e compagnia cantante hanno fiatato “Vivere Curno c'é! .Preso atto della scelta di Luisa Gamba, a cui va un infinito grazie, Vivere Curno sta lavorando per creare la miglior squadra possibile per affrontare le sfide del presente e del futuro con energia e coraggio. Vogliamo un gruppo di persone valide e competenti, che unisca continuità e rinnovamento, per costruire, insieme a tutti i Curnesi, un programma concreto e ambizioso per contribuire alla crescita del nostro paese. Vivere Curno c'è, più unita e forte che mai!.”
Peccato che sia il personale schierato dalla Serra 1 e 2 che dalla Gamba 1 e poi quel che appare nella c.d. assemblea per la partecipazione al PGT si siano dimostrati un branco di asini politici. Nonostante una laurea. Pazzescamente ignoranti dell'abc del governare un paese. Per di più con la faccia di tolla: “impareremo!”.

Che dire infine della minoranza. Traini su L'Eco  scrive che la fasciofemminista non si ripresenta. Perdiamo un'altra di quelle brillanti inutili e incapaci. Leggiamo Traina quanto scrive del centrodestra: «La squadra che compone la lista conserva, da un lato, alcune figure con grande esperienza e competenza amministrativa, si è ampiamente rinnovata con l'inserimento di persone molto professionali che hanno portato nuovo entusiasmo, passione ed energia alla costituenda lista. Il gruppo sta lavorando, da tempo, alla predisposizione del programma amministrativo per il quinquennio 2022-2027. Gli argomenti che stiamo analizzando con grande attenzione sono, inoltre, la viabilità, l'ambiente, la sicurezza, il piccolo commercio e l'artigianato locale, la sensibilizzazione all'utilizzo delle energie rinnovabili, la riqualificazione energetica del patrimonio pubblico, la qualità della vita, i problemi della terza età, dell'infanzia e delle nuove generazioni, che, purtroppo, a oggi, presentano ancora molte criticità irrisolte. I referenti dei partiti sono impegnati in incontri e riunioni per scegliere il candidato a sindaco e persone da mettere in lista. Qualche chance in più per candidarsi a primo cittadino per Giovanni Locatelli, attualmente capogruppo di minoranza della lista «Obiettivo Curno». Ma è girata la voce anche di Paolo Carullo, ex manager dell'azienda «Freni Brembo», del giovane Paolo Cavagna e di Francesca Bugini, entrambi attuali consiglieri di minoranza del gruppo «Obiettivo Curno» e vicini a Forza Italia”.
Stesso comunicato da 50 anni in qua.
Non avevamo dubbi che Locatelli Cavagna e Bugini siano in feroce concorrenza tra di loro davanti allo spettro che i rispettivi partiti a livello provinciali li seghino a vantaggio di un outsider come Carullo. Di  esperti iper esperti il paese ne ha provata già una: la Gamba. Che adesso inaugura la sua prima dinastia. E' stata una strage. Meglio trovare un bravo asino che almeno rispetti le persone e le idee altrui. Peccato che queste minoranze non abbiano –esattamente come Vivere Curno- uno straccio di idea per dare un futuro al paese che non sia quello deciso 50 anni or sono dai “partiti padri” che li hanno figliati e poi degenerati.
Finora hanno campato di rendita approfittando del fatto che il dirigente dei lavori pubblici fosse un sindaco di centrodestra ma da quando la Gamba –finalmente!- l'ha messo in fureria non ne c'entrano una.

L'EQULIBRIO DEL TERRORE CONSERVA LA GUERRA TRADIZONALE
Sulla guerra all’Ucraina abbiamo una posizione chiara: la Russia deve ritirarsi dall’Ucraina, compresi Donetsk, Donbass e Crimea. E pagare i danni dell’occupazione e di guerra. La guerra di conquista russa per larga parte è come la seconda guerra mondiale unitamente ad un utilizzo neanche ai massimi livelli delle potenzialità attuali della tecnologia. Vedi i mezzi militari russi paiono spediti al fronte per liberare i magazzini di ruderi. Un tipo di guerra che abbiamo già visto in Jugoslavia Libia Siria Afganistan uno e due, la stiamo vedendo in Yemen. E’ una guerra per conquistare una nazione ricca di ogni sorta di risorse che vanno a arricchire quelle dell’invasore il quale è sostanzialmente uno stato dilapidatore che sopravvive vendendo le proprie risorse energetiche.  Le motivazioni raccontate da Putin le scrivono anche i ragazzini delle elementari. Negli ultimi anni la Russia ha creato solo gli S400 come armi nuove e le piazzate pure a un paese della Nato: la Turchia. Poco probabile che saranno usati dai Russi in Ucraina mentre adesso l’Ucraina sta usando i droni turchi contro i russi.
All’inizio pareva che la Russia volesse annettersi tutta quella parte di Ucraina e NE ed E del fiume Dnpr: oltre la metà del paese mentre adesso sembra che voglia solo la parte di NE che dal Mar Nero arriva fino al mar d’Azov in modo da avere un accesso sicuro al Mare Nero e quindi al Mediterraneo. Formalmente la Turchia potrebbe sbarrare il passaggio di navi militari russe negli stretti dei Dardanelli e del Bosforo in base alla Convenzione di Montreux (1936) ma oggi abbiamo qualche dubbio.
In questi giorni l’Ucraina sta combattendo da sola e con la rifornitura di armi da parte di molta parte del mondo occidentale e dal che appare sembra che gli USA tendano a fare durare il più a lungo possibile questa guerra per infliggere alla Russia un nuovo Afganistan e nel contempo mettere in ginocchio (anche) l’Europa che –seguendo la dottrina Merkel-  ha appeso la propria storia al gas petrolio carbone russi.
Quando a marzo l’Assemblea Generale Onu ha approvato a larga maggioranza una risoluzione che condanna l’invasione dell’Ucraina, ci sono stati 141 voti a favore e 5 contro (tra cui ovviamente Mosca), 35 Paesi si sono astenuti e altri 12 non hanno votato.
La lettura complessiva è cristallina. Le democrazie liberali sono riuscite a riunire tre quarti dei governi del mondo contro l’invasione russa; il Cremlino ha ottenuto solo l’appoggio di quattro dittature, Bielorussia, Siria, Corea del Nord ed Eritrea. Il campo di coloro che hanno scelto di astenersi è inferiore al 20% dei voti totali, ma rappresenta una parte considerevole della popolazione mondiale e comprende paesi come Cina, India, Pakistan, Iran e Sudafrica.
Ci sono anche alcuni paesi che hanno votato contro Mosca nell’Assemblea Generale, ma non approvano il quadro delle sanzioni. Tra quelli che non hanno votato affatto, spicca il Marocco, così come il Venezuela, anche se il paese latinoamericano non ha diritto di voto a causa del mancato pagamento delle quote Onu. Un’analisi ravvicinata del voto all’assemblea dell’Onu, mostra che dei 15 stati sovrani nati dalla dissoluzione dell’Unione Sovietica 6 hanno votato la condanna della Russia. Si tratta dei tre paesi baltici aderenti all’Unione Europea (Estonia, Lettonia e Lituania), della Moldavia, della Georgia e ovviamente dell’Ucraina. Si sono astenuti in 4 (Armenia, Kazakistan, Kirghizistan e Tagikistan) mentre 3 non hanno partecipato al voto (Azerbaigian, Turkmenistan e Uzbekistan) e 2 (Russia e Bielorussia) hanno votato contro.
Dietro questo schema generale ci sono molti elementi significativi che descrivono la dinamica degli equilibri nel mondo di oggi, in un momento in cui si sta verificando un impulso geopolitico di intensità senza precedenti dalla fine della Guerra fredda.
Si può affermare che i paesi che hanno minore dipendenza dall’estero delle risorse energetiche russe  (o quelle militari) non hanno preso posizione contro la Russia e questo  fa capire come il mondo che finora pareva governato dai paesi con la bomba atomica e l’indipendenza energetica stia lentamente mutando la propria collocazione internazionale dando per scontato che la minaccia atomica è talmente “fuori misura” che le guerre continueranno secondo i vecchi sistemi appena appena ammodernati dalla tecnologia.

L’Agenzia statale ucraina per la gestione della zona di esclusione il furto di “133 sostanze altamente radioattive” dalla centrale nucleare di Chernobyl durante l’occupazione russa. L’Agenzia riferisce che le truppe russe, che erano entrate in un’area di stoccaggio della base di ricerca Ecocentre, le hanno portate via da Chernobyl e “il posto in cui si trovano è sconosciuto”. E viene precisato che “anche una piccola parte di queste sostanze è mortale se gestita in modo non professionale”. In una recente intervista alla rivista Science, riportata da ilfattoquotidiano.it già lo scorso 30 marzo, Anatolii Nosovskyi direttore dell’Istituto per i problemi di sicurezza delle centrali nucleari (ISPNPP) a Kiev, si era detto preoccupato dalla possibilità che materiale radioattivo sottratto a Chernobyl venga utilizzato per fabbricare delle cosiddette “bombe sporche” ad alto potenziale.
Nel caos dell’avanzata russa, ha detto Nosovskyi a Science, saccheggiatori hanno fatto irruzione in un laboratorio di monitoraggio delle radiazioni nel villaggio di Chernobyl, apparentemente scappando con isotopi radioattivi usati per calibrare strumenti e pezzi di scorie radioattive che potrebbero essere mescolate con esplosivi convenzionali per formare le bombe sporche in grado di diffondere la contaminazione su una vasta area.


FINALMENTE CURNO OBI STILE
Ancora un intervento fatto a metà e quindi non finito: che è la cifra del come fa i lavori pubblici la mano IN felice dell'ass.Conti e della giunta Gamba. Molto sinteticamente viene in parte modificata la convenzione per l'ampliamento (avvenuto) di circa 5mila mq del centro commerciale così che verrà conservato il parcheggio lato su via Carlinga che da provvisorio diventa definitivo e sarà di uso pubblico, proprietà privata, manutenzionato vita naturale durante dal centro commerciale. In cambio  la proprietà realizzerà due interventi in centro al paese. La parete cieca davanti alla chiesa verrà rivestita di una copertura a verde e verrà ampliato il lato sud (quello verso la scuola  materna) di via Buelli dall'incrocio con via Roma fino al ristorante Bettinelli. La larghezza di via Buelli che oggi è di circa 7 mt verrà portata a 6 metri, saranno tolti i pini esistenti e sostituiti con altre  piante. Rifatta la pavimentazione ed anche messe a posto delle barriere “di fine disegno” lungo il marciapiede stesso. Non abbiamo compreso se la pavimentazione del marciapiedi mezzo allargato sia la stessa di quella in pietra della piazza della chiesa o Largo Vittoria ma sarebbe bello che… fossero differenti. Creativi.

Domanda: perché non si è ristrutturata la sola via Buelli dall'inizio alla fine invece di due interventi?. Domanda: la favolosa pista ciclabile che verrà dalla Merena lungo via Lecco e salirà in quota per arrivare su via Buelli… come passerà in via Buelli in una strada  larga 6 metri con due corsie? Con la semplice pitturazione di una striscia bianca per terra?.
Il progetto della parete rivestita di verde sulla palazzina  cieca oltre ad essere  errato (la struttura che regge il verde deve essere del tutto autonoma e staccata dalla parte) è la classica soluzione “obi-stile”. Che costerà un occhio della testa ogni anno  per mantenerla e c'è da scommettere che finirà come quella sul centro commerciale di Mapello. Smontata e mandata in discarica.
Perché la bruttezza  fosse marcatamente tale viene mantenuto l'assito che fa da sfondo al palco, che è pure meglio di un affresco del Lotto. Per stare in bergamasca. Tra parete verde e assito  siamo ad una bella “peciotada” per chi sa cosa significa.
Le “peciotade” sono un altro segno della giunta Gamba: non bastava lo straccio appeso in municipio ne hanno fatto uno per l'Ucraina e adesso ne replicano uno maxi sulla facciata “in faccia alla chiesa parrocchiale”. Oltre essere  ol pais di faro° siamo anche  ol pais di peciocc.
Un conto è applicare una parete verde ad un edificio a destinazione generica: uffici parcheggi centri commerciali, altra cosa incollare qualcosa su un edificio residenziale.
Molto semplicemente avremmo costruito una serie di balconi ripetendo lo schema di casa Gentili (che si può considerare il migliore intervento di ristrutturazione nel nostro centro storico pur considerando che ha più di mezzo secolo) e togliendo di mezzo quella staccionata di legno che fa tanto stalla di pecore.
L'errore di fondo di quella piazza è che non è nata con un disegno globale: ragion per cui ciascuno –secondando la logica contiana- fa il cavolo che gli pare. Oltre al “pugno nell'occhio del palazzo disabitato” occorreva fare il disegno della facciata del palazzo sud (era una filanda…) e cercare di armonizzare il tutto con un discreta dose di cultura cervello buongusto intelligenza. Invece ciascuno va avanti per conto suo e non poteva mancare il Comune con la sua facciata “obi-stile” e verde usa e getta due volte l'anno (in man