A GUARDARE ALLE COLLINE  05 APRILE 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















QUANTO COSTA FERMARE PUTIN
La situazione dell'Ucraina e contorni alla sera di domenica non presenta ipotesi di soluzione. L'unica è il ritiro della Russia dall'intero territorio comprese le repubbliche Donbass e Donestk e il pagamento dei costi di ricostruzione all'Ucraina. Intanto abbiamo alcune certezze. I due principali quotidiani al lunedì hanno cominciato a suonare l'idea del razionamento della fornitura di gas a famiglie e imprese. Per la prima volta una nazione che da sul Mediterraneo (più o meno europea: secondo noi meno di quel che si dice) è stata aggredita  e invasa dalla Russia. Questa nazione gode di importanti aiuti militari da parte di tutte le nazioni dell'UE oltre che degli USA per resistere all'invasione russa. Formalmente non è la NATO che arma l'Ucraina ma sono le singole nazioni: che è trattare Putin da fesso.
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AIUTARE CHI DEVE COSTRUIRE IL FUTURO NON CHI STA GIA' MEGLIO
La nostra sindaca qualche volta si lancia in spericolate interpretazioni della realtà salvo che ragiona copia-incollando gli articoli di L'Eco. I quali finché stanno sul bugiardino vanno benissimo per il lettore medio di quel foglio mentre se stanno in bocca e testa di una sindaca e finiscono scritte in una delibera consigliare, la faccenda è piuttosto grave.
Uno degli errori che compie la sindaca nel suo ragionamento è quello di parlare di cose di cui non sa nulla. E non sanno  (quasi) nulla anche gli addetti ai lavori: inps e istat. Per esempio non sappiamo nulla della qualità-quantità dell'occupazione femminile delle residenti a Curno. Per esempio fa una analisi partendo dalla condizione esibita dalla popolazione, che non è mai quella reale. Qui abbiamo alcune certezze. Per esempio i figli del baby boom (i nati dalla Liberazione fino al 1970) e i loro restanti genitori hanno il non piccolo privilegio di disporre massicciamente della casa di abitazione, di una buona pensione e di un buon gruzzolo di risparmi. Tutte cose di cui non dispongono i loro  figli e le figlie dei…  figli del bay boom. E nemmeno i nipoti: ai quali è riservato lo stato beota dell'avere tutto quel che vale un niente. Cellulare in tasca e quadernoni per copia&incolla come formazione sociale e culturale.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




































































































































































































































QUANTO COSTA FERMARE PUTIN
La situazione dell'Ucraina e contorni alla sera di domenica non presenta ipotesi di soluzione. L'unica è il ritiro della Russia dall'intero territorio comprese le repubbliche Donbass e Donestk e il pagamento dei costi di ricostruzione all'Ucraina. Intanto abbiamo alcune certezze. I due principali quotidiani al lunedì hanno cominciato a suonare l'idea del razionamento della fornitura di gas a famiglie e imprese. Per la prima volta una nazione che da sul Mediterraneo (più o meno europea: secondo noi meno di quel che si dice) è stata aggredita  e invasa dalla Russia. Questa nazione gode di importanti aiuti militari da parte di tutte le nazioni dell'UE oltre che degli USA per resistere all'invasione russa. Formalmente non è la NATO che arma l'Ucraina ma sono le singole nazioni: che è trattare Putin da fesso.  Le tre nazioni UE col maggiore deficit energetico fanno rifornimento massiccio di gas e petrolio  e altre materie prime dalla Russia. Sostanzialmente hanno adottato la linea tedesca merkeliana mentre gli USA si sono resi del tutto autosufficienti energeticamente da almeno tre anni. E' in atto un balletto di telefonate tra di diversi leader europei e non con Putin e incontri di delegazioni più o meno veri o finti. Dopo la crisi economica internazionale per il covid adesso ce n'è un'altra peggiore della prima. Quando l'Assemblea Generale Onu ha approvato a larga maggioranza una risoluzione che condanna l'invasione dell'Ucraina, ci sono stati 141 voti a favore e 5 contro (tra cui ovviamente Mosca), 35 Paesi si sono astenuti e altri 12 non hanno votato. La risoluzione non è vincolante, ma costituisce una battuta d'arresto significativa e offre un ritratto dello stato delle relazioni internazionali nel mezzo di questo grande scontro che ridefinirà l'ordine mondiale. Il mondo si sta dividendo.
La lettura complessiva è cristallina. Le democrazie liberali sono riuscite a riunire tre quarti dei governi del mondo contro l'invasione russa; il Cremlino ha ottenuto solo l'appoggio di quattro dittature, Bielorussia, Siria, Corea del Nord ed Eritrea. Il campo di coloro che hanno scelto di astenersi rappresenta una parte considerevole della popolazione mondiale e comprende paesi come Cina, India, Pakistan, Iran e Sudafrica. Poi ci sono anche alcuni paesi che hanno votato contro Mosca nell'Assemblea Generale, ma non approvano il quadro delle sanzioni. Quando Trump pretendeva  che i paesi NATO versassero il 2% del proprio PIL per sovvenzionare l'organo di difesa comune ricevendone sempre un NO, adesso hanno deciso di spendere questo fatidico 2%in investimenti nazionali per la difesa.
Il quadro che si presenta oggi domenica è quello degli USA che stanno facendo fare una guerra a un paese terzo (di cui non importa nulla agli USA: diciamolo senza remore) una guerra alla Russia cogliendo l'occasione data dall'invasione.
Comunque la si osservi chi esce macellato da questa situazione sono sopra tutti gli Ucraini e poi la Germania Italia e Francia e quindi sostanzialmente l'Europa dal momento che le rispettive economie, prive di autosufficienza energetica, hanno davanti da tre ai cinque anni di recessione drammatica. Dalla quale non è detto che escano autosufficienti dal punto di vista energetico. E come ne escano sotto il profilo democratico.

Emerge da questa guerra  che sostanzialmente Putin miri a  conquistare o controllare quella parte di Ucraina compresa tra i confini russi e il fiume Dnepr in modo di avere uno sbocco militare e navale sicuro sul Mare Nero e disporre delle acque necessarie al canale della Crimea settentrionale. Quest'area che vuole conquistare è anche quella dove si concentrano le maggiori industrie nazionali e le risorse minerarie che costituiscono la quota maggiore del pil ucraino. Contrariamente a quanto accadde con la Germania che con l'unificazione incorporò una nazione  con una solo monocoltura (il carbone) ed un sistema industriale ultra obsoleto, la Russia mettendo mano su quest'area a est del Dnepr conquista la zona dove si realizza oltre la metà del Pil nazionale ucraino. Anche “allargando” il perimetro della Russia comprendo quella parte di Ucraina, la Russia resterà sempre un paese mezzo sottosviluppato dal momento che reggendosi sull'esportazione di materie prime, non si ridistribuisce ricchezza e quindi non si crea una sistema economico competitivo col resto del mondo. Dopo l'annessione di buona parte dell'Ucraina pare evidente che la Russia nello stipulare una eventuale pace ucraina vorrà firmare con la NATO un protocollo  che non solo smilitarizza l'Ucraina e la rende un paese neutrale ma punta a rendere paesi smilitarizzati e neutrali tutti gli ex stati dell'URSS che via via si sono liberati e sono passati nella NATO.
Ma potrebbe anche accadere che la Russia esca sconfitta dall'aggressione all'Ucraina.

AIUTARE CHI DEVE COSTRUIRE IL FUTURO NON CHI STA MEGLIO
La nostra sindaca qualche volta si lancia in spericolate interpretazioni della realtà salvo che ragiona copia-incollando gli articoli di L'Eco. I quali finché stanno sul bugiardino vanno benissimo per il lettore medio di quel foglio mentre se stanno in bocca e testa di una sindaca e finiscono scritte in una delibera consigliare, la faccenda è piuttosto grave.
Uno degli errori che compie la sindaca nel suo ragionamento è quello di parlare di cose di cui non sa nulla. E non sanno  (quasi) nulla anche gli addetti ai lavori: inps e istat. Per esempio non sappiamo nulla della qualità-quantità dell'occupazione femminile delle residenti a Curno. Per esempio fa una analisi partendo dalla condizione esibita dalla popolazione, che non è mai quella reale. Qui abbiamo alcune certezze. Per esempio i figli del baby boom (i nati dalla Liberazione fino al 1970) e i loro restanti genitori hanno il non piccolo privilegio di disporre massicciamente della casa di abitazione, di una buona pensione e di un buon gruzzolo di risparmi. Tutte cose di cui non dispongono i loro  figli e le figlie dei…  figli del bay boom. E nemmeno i nipoti: ai quali è riservato lo stato beota dell'avere tutto quel che vale un niente. Cellulare in tasca e quadernoni per copia&incolla come formazione sociale e culturale.
Comprendiamo l'interesse politico elettorale della sindaca soprattutto verso i figli del bay boom i quali avendo tutti alle spalle –direttamente o indirettamente- un trentennio di battaglie sociali e sindacali hanno una forte capacità di protestare e farsi sentire dalla politica. Basterebbe osservare  e conoscere con attenzione il modo di presentarsi ragionare operare della popolazione che mise in piedi il GAP (gruppo anziani e pensionati) rispetto al modo con cui si presentano gli attuali successori per constatare che siamo in presenza di due realtà del tutto differenti. Ieri costruttori oggi fruitori pretenziosi. Infatti la politica gli scodella felicittà che il GAP di ieri se la creò (meglio e più partecipata)  e se la manteneva da solo.
Come  dappertutto ci sono piccole parti di popolazione che sono rimaste al margine fin dalla nascita per una serie di problemi ormai incorreggibili. Fortunatamente sono una minoranza  (osservando le determinazioni di aiuto sarebbero meno di 200 persone su 7.400) e questo non dovrebbe costituire un problema (per il bilancio del comune) mentre costituisce un problema molto serio l'integrazione delle rette per il ricovero nelle RSA che sono soltanto l'anticamera della morte. Notare come la sindaca nonostante stia in comune da dieci anni non sappia neppure questo numero. O se lo conosce non lo dice.
A nostro avviso oggi i problemi dei comuni non stanno primariamente nella popolazione anziana ma stanno prima di tutto nella popolazione detta genericamente fertile –famiglie o meno che siano- dal momento che la qualità quantità stabilità remunerazione di questa popolazione subisce da 10-15 anni una stressante variabilità che rende la loro vita non qualcosa di stabile necessario per costruire un futuro per se e il resto della compagnia.
Di questa situazione il comune non conosce nulla e bada bene a non conoscerla. Questi “numeri” non fanno parte del PGT (piano gestione territori) e neppure del PdS (piano dello studio). Il Comune è l'ultimo porto cui approdano i problemi creati dal mercato del  lavoro e delle leggi che lo regolano. S’arrangiasse a fare un po’ di carità.
Per esempio il piano del diritto allo studio è una grande spesa che si traduce in un massiccia operazione di babysitteraggio per tenere i bambini il più possibile a scuola o su un campo sportivo per consentire –dice la politica- soprattutto alle famiglie perché lavorino i maschi e le femmine. Ma non ci sono verifiche.
Diamo uno sguardo a cosa costano gli abitanti delle case di via S.Jesus per capire che si tratta in buona parte non di un investimento ma di spesa a perdere finché durano. Che certe situazioni durino alcuni anni è naturale: che durino tutta la vita è accanimento terapeutico che poi sfocia in felicittà.
Vediamo l'ultima massiccia variante al PGT giustificata dalla maggioranza con la motivazione che il collasso del grande commerciale avrebbe significato un collasso occupazionale. Che è far finta che tutti i capannoni commerciali non appartengono a chi opera concretamente ma appartengono ad immobiliari che li fittano  al meglio possibile. Basta vedere la variabilità degli accessi per capire che la qualità quantità dell'occupa zione dipende dalla professionalità dell'imprenditore e non certo dalle immobiliari cui sono stati regalati 300mila mc di capannoni.
Quando progettarono la biblioteca la immaginavano piena di studenti che studiavano per laurearsi (non coi punti star come adesso..) visto che in casa  non avevano  spazio e invece la troviamo piena di scaffali e funziona come mero distributore di libri. Immaginavamo il teatro con un'offerta culturale per migliorare tutti da parte di soggetti qualificati e invece è diventato lo spazio per esibizioni  dopolavoristiche.
Come si vede dalla spesa pubblica e dai ragionamenti della sindaca si constata come quella spesa non sia destinata rafforzare il futuro della popolazione che costruirà il Paese domani ma sia destinata soprattutto a fare sopravvivere il consolidato parassitismo italico –psuedo volontari che lavorano in nero in iniziative sociali co-finanziate dal comune- unitamente a tappare l'egoismo di quel pezzo di popolazione che oggettivamente sta meglio di tutti gli altri.