A GUARDARE ALLE COLLINE  31 MARZO 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















IMMIGRAZIONE UCRAINA
PER QUELLI POLITICAMENTE CORRETTI:
MENO MALE CHE SONO BIANCHI
Nella tragedia subita dagli Ucraini per l'invasione da parte della Russia putiniana c'è un elemento che commuove i cuori degli italiani politicamente corretti: possono accogliere gli ucraini senza timori perché SONO di pelle bianca. Lo fanno con una generosità cento volte maggiore rispetto ai nigher che arrivavano ed arrivano coi barconi in mezzo al mare. E non è una canzone di DeAndre. Finalmente la grande massa degli impostori cattolici e non italiani e non possono mostrare il loro buon cuore con l'esibita soddisfazione di una vendetta politicamente corretta verso quell'(ex) comunista che è Putin.
Il Governo ha stanziato complessivamente 428 milioni di euro da destinare all'accoglien- za. L'Italia è comunque solo uno dei Paesi interessati dal flusso in fuga dall'Ucraina: 3,8 milioni secondo dati Onu.
(...)

PISTA CICLABILE LUNGO IL BREMBO
IL GUSTO DI FARE MALE LE COSE
Non è stata ancora pubblicata la delibera per approvare il progetto i costi l'appalto per l'esecuzione dei lavori (in buona parte abusivi) dentro il paleo alveo del Quisa, tutte informazioni che la sindaca bada a tenere bene nascoste visto che se si dovessero applicare in maniera anche solo “corretta” [piuttosto che “rigide”]  le leggi vigenti, quel cantiere sarebbe sotto sequestro. Diventando un'opera infinita come la Biblioteca o la Rodari. Tutto questo nonostante che abbiano speso cinque anni –ma sono sette anni che trafficano burocrazia- per fare un'opera che si poteva progettare in tre mesi e concludere in un anno. In cinque anni ne hanno inventate di ogni risma pur di distribuire incarichi inutili per studi che alla fine della fiera si sono rivelati in massima parte dei copia&incolla di lavori precedenti per concludersi con un manufatto-passerella per realizzare la quale hanno impiegato tutto il ferro delle ferriere della Val Camonica. Con la certezza che se si dovesse ripetere la piena del Quisa del 2014 la passerella verrebbe travolta così come tutti i lavori abusivi nel paleo alveo del Quisa.
(...)

PIU' DIFFERENZIATA. CURNO RISPARMIA. A2A CI GUADAGNA
Dopo vent'anni di consiglio comunale abbiamo “preso le misure” anche al modo di ragionare della consigliera Serra, la quale –per onor del vero- ha una visione politica decisamente migliore della sua successora (che non ha fatto lo scientifico ma solo le magistrali?). Peccato che da piccola borghese cittadina non abbia la prima idea del c.d. ciclo dei rifiuti. Che per lei inizia e termina sulla porta di casa. L'altra settimana ha presentato il suo compitino in classe per certificare – l'oste che loda il proprio vino- che se nel 2021 avessimo dovuto smaltire la stessa quantità di secco indifferenziato del 2018 avremmo speso 109mila euro, invece ne abbiamo pagati poco più di 46mila. Un risparmio del 57% per il nostro Comune, che ha più fondi per altri pro­getti e la tassa sui rifiuti, in au­mento ovunque, bloccata. Probabile che i numeri siano proprio quelli ma “fare i conti” su due anni infausti come il 2020-2021 e anche 2022 (visto che per tre mesi siamo ancora sotto regime speciale nazionale) mi pare eccessivo.

















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!




































































































































































































































IMMIGRAZIONE UCRAINA
QUELLI POLITICAMENTE CORRETTI:
MENO MALE CHE SONO BIANCHI
Nella tragedia subita dagli Ucraini per l'invasione da parte della Russia putiniana c'è un elemento che commuove i cuori degli italiani politicamente corretti: possono accogliere gli ucraini senza timori perché SONO di pelle bianca. Lo fanno con una generosità cento volte maggiore rispetto ai nigher che arrivavano ed arrivano coi barconi in mezzo al mare. E non è una canzone di DeAndre. Finalmente la grande massa degli impostori cattolici e non italiani e non possono mostrare il loro buon cuore con l'esibita soddisfazione di una vendetta politicamente corretta verso quell'(ex) comunista che è Putin.
Il Governo ha stanziato complessivamente 428 milioni di euro da destinare all'accoglien- za. L'Italia è comunque solo uno dei Paesi interessati dal flusso in fuga dall'Ucraina: 3,8 milioni secondo dati Onu.
Sono 71.940 le persone giunte finora (28 marzo) in Italia: 37.082 donne, 6.661 uomini e 28.197 minori. Tra sabato e domenica, l'incremento è stato di 1.156. Nella prima fase gli ingressi erano arrivati a superare i 3mila quotidiani. Le destinazioni principali, informa il Viminale, continuano ad essere Milano, Roma, Napoli e Bolo- gna, le città dove la comunità ucraina in Italia (circa 250mila persone) ha i numeri più alti. In grande maggioranza i profughi si sono sistemati presso familiari e conoscenti; c'è poi una quota che è stata accolta da famiglie che hanno dato disponibilità; un'altra è stata presa in carico dalle associazioni di volontariato; e, infine, ci sono quelli ospitati dai centri di accoglienza dei sistemi Cas e Sai del Viminale, che sono stati ulteriormente potenziati per far fronte alle necessità.
Un'ampia tipologia di sistemazioni, dunque, che andranno messe a regime ed ordinate. Ordinanze di Protezione civile definiranno le diverse forme di supporto all'accoglienza e di sostentamento. Un contributo di autonoma sistemazione, analogo a quello previsto per gli sfollati dell'ultimo sisma che ha colpito il Centro Italia, sarà versato direttamente ai titolari di protezione temporanea che hanno trovato da soli un alloggio, per un massimo di 60mila persone e dalla durata di tre mesi a partire dall'ingresso fino al 31 dicembre di quest'anno.
L'ipotesi circolata è quella di un contributo di 600 euro al mese, fino ad un massimo di 900 euro per nucleo familiare. Il decreto Ucraina ha inoltre ampliato fino ad un massimo di 15mila i posti di accoglienza diffusa attivati attraverso il terzo settore e dagli istituti religiosi. In questo caso i contributi saranno dati alle associazioni nella misura dei costi previsti per chi alloggia nei centri di accoglienza ufficiali: una cifra intorno ai 30 euro al giorno a persona. Se ad ospitare sono famiglie - "certificate" dalle associazioni di volontariato come la Caritas - ci sarà per loro un sostegno per le spese affrontate.
Ci sono inoltre 152 milioni di euro da stanziare - in tutto il 2022 - a favore delle Regioni in rapporto al numero di persone accolte come contributo forfettario per l'accesso alle prestazioni del Servizio sanitario nazionale, fino ad un massimo di 100mila persone. Capitolo a parte, infine, per i minori non accompagnati, 277 secondo gli ultimi dati del Viminale. A coordinare gli interventi su questa tipologia di profughi particolarmente vulnerabile è il commissario delegato, prefetto Francesca Ferrandino. Due terzi si trovano in famiglie autorizzate dal Tribunale per i minorenni; un terzo in strutture, sempre con l'ok del Tribunale.
C'è quindi dietro questa generosa generosità italica qualcosa che supera il buonismo italiano ma c'è una forte componente razzista e anticomunista neanche troppo celate ma sempre ben presenti  sia pure poco esibite in pubblico. Celebrate invece nei privati consessi dove ci si conosce.
Al fondo di questa ventata di accoglienza non c'è quindi una concreta e convinta componente ideale ma una forte spinta ideologica che combina il fattore pelle bianca con l'anticomu- nismo che da sempre cementa il familismo italico.


PISTA CICLABILE LUNGO IL BREMBO
IL GUSTO DI FARE MALE LE COSE
Non è stata ancora pubblicata la delibera per approvare il progetto i costi l'appalto per l'esecuzione dei lavori (in buona parte abusivi) dentro il paleo alveo del Quisa, tutte informazioni che la sindaca bada a tenere bene nascoste visto che se si dovessero applicare in maniera anche solo “corretta” [piuttosto che “rigide”]  le leggi vigenti, quel cantiere sarebbe sotto sequestro. Diventando un'opera infinita come la Biblioteca o la Rodari. Tutto questo nonostante che abbiano speso cinque anni –ma sono sette anni che trafficano burocrazia- per fare un'opera che si poteva progettare in tre mesi e concludere in un anno. In cinque anni ne hanno inventate di ogni risma pur di distribuire incarichi inutili per studi che alla fine della fiera si sono rivelati in massima parte dei copia&incolla di lavori precedenti per concludersi con un manufatto-passerella per realizzare la quale hanno impiegato tutto il ferro delle ferriere della Val Camonica. Con la certezza che se si dovesse ripetere la piena del Quisa del 2014 la passerella verrebbe travolta così come tutti i lavori abusivi nel paleo alveo del Quisa.
Il tragico è che bastava un po' di  buonsenso ed applicazione onesta della legge sugli appalti per addivenire in maniera corretta ad un risultato  nettamente corretto. Anche migliore visto che sai che c'entra il corten e il ferro zincato in un posto del genere. E pensare che i Romani hanno costruito il ponte di Briolo sul Brembo senza corten e ferro zincato: che ngnoranc chi era s'te  Romani!.
L'insieme é indubbiamente geniale. La staccionata durerà da natale a santo stefano. La gradinata franerà al primo temporalone. La pista durerà fino dopo le piogge primaverili ed estive: poi si squaglierà.
Per realizzare un percorso percorribile in bicicletta hanno avuto la bella pensata di colmare un paleoalveo del Quisa senza tenere conto che quello serve da sbocco per ridurre la portata che dovrebbe passare sotto la mitica passerella con gli spuntoni di corten sui lati. Per infilzare i potenziali suicidi prima che riescano a gettarsi di sotto:previdente, ne?. Comunque il percorso è fuorilegge dal momento che una carrozzina non riesce a percorrerlo: per il pericolo di alluvione, per il fondo e per le pendenze.
Fa mia nulla se tutto il percorso resterà sotto il sole: non c'è un albero uno. Fa mia nulla se non c'è una panchina e una vedovella. Volete che la giunta Gamba e la sua accolita di studiosi ne imbrocchino una giusta?.

PIU' DIFFERENZIATA. CURNO RISPARMIA. A2A CI GUADAGNA
Dopo vent'anni di consiglio comunale abbiamo “preso le misure” anche al modo di ragionare della consigliera Serra, la quale –per onor del vero- ha una visione politica decisamente migliore della sua successora (che non ha fatto lo scientifico ma solo le magistrali?). Peccato che da piccola borghese cittadina non abbia la prima idea del c.d. ciclo dei rifiuti. Che per lei inizia e termina sulla porta di casa. L'altra settimana ha presentato il suo compitino in classe per certificare – l'oste che loda il proprio vino- che se nel 2021 avessimo dovuto smaltire la stessa quantità di secco indifferenziato del 2018 avremmo speso 109mila euro, invece ne abbiamo pagati poco più di 46mila. Un risparmio del 57% per il nostro Comune, che ha più fondi per altri pro­getti e la tassa sui rifiuti, in au­mento ovunque, bloccata. Probabile che i numeri siano proprio quelli ma “fare i conti” su due anni infausti come il 2020-2021 e anche 2022 (visto che per tre mesi siamo ancora sotto regime speciale nazionale) mi pare eccessivo.
La Serra è quella che ha escogitato l'idea di fare diventare il Comune di Curno “azionista” della Servizi Comunali spa che venne fondata nel 1997 ed  è compartecipata da 82 Comuni delle Province di Bergamo, Brescia, Milano e Cremona. La S.C. spa s'è ripromessa di avere nel 2021 un risultato utile di esercizio  (al netto delle imposte) di 1.953.910 6,25 euro su 31,250 milioni di ricavi che corrisponde a un rendimento del 6,25%.
Tutto si tiene non fosse che la SC spa “deve vendere” a sua volta i rifiuti raccolti alle aziende che li riciclano e li smaltiscono. Tra questa c'è l'A2A. Il cda di A2A ha proposto, come gli anni passati, all'assemblea lauti dividendi di € 0,0904 per azione (una azione A2A vale 1,5 euro e il loro rendimento annualizzato degli ultimi 5 anni è del 6,1%), che per il Comune di Brescia significano circa € 73.000.00, per il Comune di Milano circa € 73.000.000, per i privati – compresi i fondi – circa € 146.000.000. Un totale di circa € 292.000.000 a fronte di utili netti di € 504.000.000 per il 2021. I ricavi in salita del 33% per Enel e del 69% per A2A resi noti in questi giorni evidenziano che tutto il settore energetico (produzione e distribuzione) da Eni ed Edison, Hera ed Acea e Snam godono di ottima salute. Se il governo cerca di tassare (con un misero 10%) gli extra profitti delle aziende energetiche per compensare i rincari, i due produttori controllati da società pubbliche (A2A ed Enel) hanno già deciso di far passare all'incasso i loro azionisti prima di eventuali interventi regolatori del governo, che è anche il titolare delle concessioni.
In buona sostanza di filiera in filiera coi rifiuti dei Curnesi c'è chi ci guadagna più del 6% ogni anno che è una autentica fortuna in questi ultimi cinque anni.
Poi teniamo conto che A2A rispetto alla SC spa fornisce tutta una serie di servizi –pensiamo al teleriscaldamento che si fa anche coi nostri rifiuti- che noi ci sogneremo per i secoli a venire. Insomma: bisogna anche pensare che quel 6% di rendimento netto forse potrebbe aggiustarsi meglio sulla metà.