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LA
SENSIBILITA' DELLE PERSONE VERSO CERTI TEMI LA SI LEGGE ANCHE NELLE
MANCATE RAZIONI DAVANTI A FATTI ECLATANTI. cOME SE AVERE UN CIGNO NEL
BREMBO FOSSE COSA NORMALE.
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PISTA CICLABILE LUNGO FIUME
HANNO TOPPATO LA NOTIZIA
Le madamine che affollano quel gineceo che è la maggioranza che governa
il paese bello da vivere ci hanno chiuso l'accesso al sito face book di
Vivere Curno. Ma forse è sta- to un maschietto telecomandato. Chissà.
Stiamo piangendo sconsolati: peggio degli Ucraini in guerra (per
sfottere il vicesindaco “in guerra” con Regione e RFI). Se Putin ha
minacciato di infliggere 15 anni di reclusione nella Lubjanka a chi
propala fake news la nostra sindaca l'ha anticipato chiudendoci
l'accesso alla pagina FB. Siamo fortunati: non ci ha rinchiuso nella
Lubjanka semplicemente perché non ha a disposizione una onlus che le
fornisca tale servizio. Noi più modestamente e senza alcuna intenzione
vendicativa siamo stati i primi a pubblicare le foto del cantiere
della pista ciclabile lungo il fiume.
(...)
TASPORTI E VIABILITA': IN 72 ANNI DI REPUBBLICA CURNON NON HA MAI SPESO UN SOLDO
Nei 77 anni di Repubblica il Comune di Curno ha investito per
realizzare interventi nella rete viaria solo per la creazione di viale
Lungobrem bo ( coi cantieri lavoro dei disoccupati post bellici) e la
ristrutturazione di via Brembo. Roba da medioevo repubblicano: anni '50
e '60. Per i trasporti il Comune ha speso soltanto qualcosa per
l'allungamento del percorso ATB alla Marigolda ma da qualche decennio
non paga più nemmeno quello. Non trattasi di elusione comunque.
La rete viaria di Curno l'hanno fatta i grandi speculatori che hanno
trasformato il paese nel primo centro commerciale di Lombardia e
naturalmente se la sono fatta a propria misura. Col sovrappiù che il
Comune è riuscito perfino ad autoinfliggersi una condanna a pagare
oltre 600mila euro (sentenza Leggeri) per avere concesso la costruzione
di un pezzo di via Fermi su terreni non acquisiti. E siccome il nostro
comune è un “comune ricco” la giunta Gamba ha dimenticato di avviare
una pratica per farsi rimborsare -da chi aveva compilato e chi aveva
votato la delibera che ha provocato la condanna del comune- la somma
versata e tutto quanto collegato.
(...)
CINQUE ANNI DI GOVERNO GAMBA: UNA SERIE DI FALLIMENTI NEI PROBLEMI PIU CONSISTENTI
La sindaca Gamba si appresta a concludere il suo primo mandato
sindacale portandosi appresso come trofei una serie di fallimenti
unitamente a quel gineceo che è la sua compagine governativa assieme
alle dirigenti dei principali uffici comunali. Mai era accaduto nei 77
anni di Repubblica Italiana che il Comune di Curno ricevesse una
quantità tale di finanziamenti nazionale e regionali tanto da potere
scrivere tranquillamente che l'avvento del covid 19 sia stata una vera
pioggia di fondi senza contare quello che è arrivato da leggi nazionali
per investimenti ad hoc.
1 - Palestra della Rodari. Hanno cambiato da cima a fondo il progetto
(approvato da loro…), ne hanno adottato uno modello scatolotto e dopo
essersi beccati un'impresa romana che non s'è preoccupata di ordinare
per tempo le travi lamellari, oltre ad avere perduto più di un anno di
tempo ( dando ovviamente la colpa al covid mentre sulla SP 470hanno
sempre lavorato…) adesso i lavori sono sospesi e sono in bega legale.
(...)
ARCO DEL BRENBO?: QWUANDO S'E' SVEGLIATA LA GAMBA C'ERA GIA' TUTTO
Ecco cosa dichiara la sindaca Gamba a Remo Traina di L'Eco: «la pista
ciclabile lungo il Brembo è stata sognata per anni dai cittadini di
Curno ed è stata l'obiettivo principale della nascita, dodici anni fa,
del Comitato per il Parco del Brembo a Curno di cui sono stata
presidente dalla nascita fino all'inizio dell'impegno
politico-amministrativo”. Peccato che i primi cento metri di pista
l’abbiamo realizzata noi prima che lei diventasse presidente del
comitato. Naturalmente la nostra sindaca simil-putin cancella la
storia: da almeno 40 anni è stata all'ordine del giorno l'idea di
tutelare questa zona. Tanto è vero che nel primo PRG del Comune di
Curno venne inserita una nostra proposta di creare dei “cannocchiali”
per collegare l'area fluviale con la via Lungobrembo. E i partiti che
via via hanno governato –primi tra tutti quelli dove stava l'ass.Conti-
li hanno cancellati com'è accaduto con quello di via Lungobrembo 44.
Per completare l'opera demolitoria la pista ciclabile lungo fiume non è
collegata col ponte sul torrente Quisa in quanto –sempre il Conti e le
sue varie maggioranze di centrosinistra- hanno inserito nel PGT una
regola per cui le piste ciclabili le realizzano quelli che fanno le
speculazioni edili, non il Comune.
(....)
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PISTA CICLABILE LUNGO FIUME
HANNO TOPPATO LA NOTIZIA
Le madamine che affollano quel gineceo che è la maggioranza che governa
il paese bello da vivere ci hanno chiuso l'accesso al sito face book di
Vivere Curno. Ma forse è sta- to un maschietto telecomandato. Chissà.
Stiamo piangendo sconsolati: peggio degli Ucraini in guerra (per
sfottere il vicesindaco “in guerra” con Regione e RFI). Se Putin ha
minacciato di infliggere 15 anni di reclusione nella Lubjanka a chi
propala fake news la nostra sindaca l'ha anticipato chiudendoci
l'accesso alla pagina FB. Siamo fortunati: non ci ha rinchiuso nella
Lubjanka semplicemente perché non ha a disposizione una onlus che le
fornisca tale servizio. Noi più modestamente e senza alcuna intenzione
vendicativa siamo stati i primi a pubblicare le foto del cantiere
della pista ciclabile lungo il fiume. Quando hanno visto che gli
abbiamo bagnato il naso, hanno subito chiamato il fido Remo Traina per
un articolo su L'Eco. Di Domenica perché al di di festa anche i poveri
comprano il bugiardino. Siccome sono personagge sincere hanno
pubblicato una fake news. Noi abbiamo pubblicato la foto delle DUE
piste ciclabili in costruzione? Ebbene loro ne hanno cancellata una
dalla loro foto. Al mondo c'è chi ha il cervello intero e chi ce l'ha
grande mezzo.
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TRASPORTI E VIABILITA': IN 72 ANNI DI REPUBBLICA CURNON NON HA MAI SPESO UN SOLDO
Nei 77 anni di Repubblica il Comune di Curno ha investito per
realizzare interventi nella rete viaria solo per la creazione di viale
Lungobrem bo ( coi cantieri lavoro dei disoccupati post bellici) e la
ristrutturazione di via Brembo. Roba da medioevo repubblicano: anni '50
e '60. Per i trasporti il Comune ha speso soltanto qualcosa per
l'allungamento del percorso ATB alla Marigolda ma da qualche decennio
non paga più nemmeno quello. Non trattasi di elusione comunque.
La rete viaria di Curno l'hanno fatta i grandi speculatori che hanno
trasformato il paese nel primo centro commerciale di Lombardia e
naturalmente se la sono fatta a propria misura. Col sovrappiù che il
Comune è riuscito perfino ad autoinfliggersi una condanna a pagare
oltre 600mila euro (sentenza Leggeri) per avere concesso la costruzione
di un pezzo di via Fermi su terreni non acquisiti. E siccome il nostro
comune è un “comune ricco” la giunta Gamba ha dimenticato di avviare
una pratica per farsi rimborsare -da chi aveva compilato e chi aveva
votato la delibera che ha provocato la condanna del comune- la
somma versata e tutto quanto collegato.
In compenso ad ogni scadenza elettorale tutte ma proprio tutte le
formazioni politiche promettevano una stazione ferroviaria in paese e
nel frattempo operavano col PRG-PGT per cancellare ogni spazio dove
insediarla. Pure la giunta Serra nel fare la variante PGT non l'ha
prevista. Alla fine dell'opera hanno deciso di piazzarla (sul confine
con) … Longuelo riuscendo nella doppia presa per i fondelli di
distruggere l'unico praticello verde comunale (creato però dalla
Forestale: non dal Comune) e piazzare una mega centrale elettrica
di RFI anche su un terreno venduto dal comune a un privato.
Buon ultimo non poteva mancare l'idea di raddoppiare la linea RFI da
Montello a Ponte san Pietro che all'atto pratico è diventata una cosa
da pochi chilometri. Dal quartiere san Tommaso a 200 mt dal passaggio a
livello curnese di via Roma e da Seriate a Montello. Per adesso
esiste solo il progetto da sanTomaso a Curno ma non è previsto ne
l'amplia mento del sottopasso della circonvallazione Leuce riano ne
l'allargamento della stessa che costituisce il tappo principale
sulla circonvallazione.
In realtà questa del raddoppio è solo un'opera zione politica della
quale RFI avrebbe fatto a meno vista la sua inutilità: sia per
l'inconsis tenza del traffico passeggeri che per la motiva zione.
Inimmaginabile che RFI spendesse un miliardo di euro per il
raddoppio REALE della Montello-Ponte san Pietro vista la quantità di
passaggi a livello da eliminare e visti i viadotti sul Quisa (2) e sul
Brembo (1). 170 milioni sono gettati in bocca ai politici affamati di
consenso ed alle imprese che poi verseranno adeguati contributi
(pubblici) ai partiti. Quanto agli elettori quelli le bevono sempre
tutte e quando reagiscono si fanno male da soli. Quindi.
Comunque noi cerchiamo sempre di essere positivi e queste sono le
nostre proposte sul raddoppio della ferrovia da Montello a Ponte san
Pietro.
Non riteniamo utile la soluzione prevista da RFI-Trenord in
quanto trattasi solo di una “soddisfazione politica” data dal governo
di Via Roma. Sottopasso pedonale alla ferrovia. Pensiamo a una doppia
scala mobile larghe ciascuna 120 cm a forma di corda in modo che
sia transitabile con la bicicletta condotta a mano. Ogni scala scende
da un lato e sale dall'altro lato. Funziona quando c'é carico. La
galleria deve essere ampia almeno 6 metri per evitare l'effetto tubo
con l’orco cattivo.
La fermata del treno a Curno deve essere tra via Roma e gli
edifici comunali. In fronte alla piazza tra l'attale casello e il
municipio.
Collegamento veicolare dalla Piazza del Comune alla via Bergamo.
Dall'incrocio di via Roma con via Buelli-Marconi parte un sottopasso
alla ferrovia che esce in via Mozart. La “rotonda a fagiolo”
debitamente ristrutturata è comunque abbastanza vicina a quella delle
Crocette.
La roggia esistente o si devia o si mette un sistema di pompe per bypassare la nuova strada.
Via Marconi dalla rotonda di via Natta-Mascagni viene allargata
all'altezza della “Casa Farina” per consentire il doppio traffico
veicolare e la pista ciclabile.
Si creano due rotonde su via Fermi all'incrocio con via Marconi e via Ruffilli.
Inutile creare il sottopasso veicolare all'attuale passaggio a livello di via Fermi-Donizetti.
Via Donizetti termina all'altezza della centrale elettrica.
Via Ruffilli prosegue diritta fino a incontrare la rotonda sulla circonvallazione Leuceriano.
Non si istallano barriere antirumore. Usando il 110% col
contributo di RFI-Trenord le sole abitazioni civili di prima e seconda
fila sono insonorizzate casa per casa su tre lati rispetto alla
ferrovia.
I finanziamenti per le opere da eseguire. Le opere dal punti 2-5
e 10 sono a carico di RFI. Parziale rimborso RFI>privati anche per
le opere 11. L'opera 6 è a carico del Comune mentre le due rotonde
della 7 sono a carico del Ts1 [ampliamento dei centri commerciali di
via Fermi].
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CINQUE ANNI DI GOVERNO GAMBA: UNA SERIE DI FALLIMENTI NEI PROBLEMI PIU CONSISTENTI
La sindaca Gamba si appresta a concludere il suo primo mandato
sindacale portandosi appresso come trofei una serie di fallimenti
unitamente a quel gineceo che è la sua compagine governativa assieme
alle dirigenti dei principali uffici comunali. Mai era accaduto nei 77
anni di Repubblica Italiana che il Comune di Curno ricevesse una
quantità tale di finanziamenti nazionale e regionali tanto da
potere scrivere tranquillamente che l'avvento del covid 19 sia stata
una vera pioggia di fondi senza contare quello che è arrivato da leggi
nazionali per investimenti ad hoc.
1 - Palestra della Rodari. Hanno cambiato da cima a fondo il progetto
(approvato da loro…), ne hanno adottato uno modello scatolotto e
dopo essersi beccati un'impresa romana che non s'è preoccupata di
ordinare per tempo le travi lamellari, oltre ad avere perduto più di un
anno di tempo ( dando ovviamente la colpa al covid mentre sulla SP
470hanno sempre lavorato…) adesso i lavori sono sospesi e sono in bega
legale.
2 – Centro Vivere Insieme 2. Dopo avere speso un sacco di soldi per
studiare piani economici finanziari (PEF) regolarmente sfanculati da
chi poteva partecipare al bando per l'asse- gnazione hanno cambiato
totalmente obiettivo passando dal principio che ci fosse un privato
fesso disposto a rifare le stretture in cambio della gestione per
arrivare a investire soldi propri (ex Regione) per rifare il tutto.
L'appalto vinto da un'impresa di Sarno è finito con una variante per
aggiustare il progetto errato e poi tutto è sfociato in una bega
legale. Lavori fermi.
3 - Centro Vivere Insieme 2. Buttati fuori dalla gestione i volontari
che avevano creato il GS Marigolda ed anche buona parte del centro
sportivo alla collusione delle ennemila gare per l'assegnazione
tutte andate a vuoto l'hanno dato in gestione gratis alla solita
cooperativa.
4 – Non contente della serie di cavolate fatte col CVI2 si sono
replicate col CVI . Anche qui hanno buttato fuori i volontari della
Polisportiva per finire ad assegnarlo dopo ennemila gare andate deserte
a un privato a costo zero. Pagherà 15 mila euro di affitto ma potrà
ricever- ne altrettanti per le tariffe di favore prestate ai Curnesi.
Se non è proprio ingenuo…
5 – Autismo. Il paese bello da vivere doveva diventare il centro
provinciale per l'autismo ed alla fine tutti i comuni dell'ATS l'hanno
sfanculata e s'è ridotto in quattro stanze. Mentre nello stesso periodo
in provincia sorgevano almeno tre centri ufficiali di alto
livello.
6 – Raccolta rifiuti urbani. L'ex sindaca Serra s'era incapricciata del
bidoncino cippato ed ha fatto diventare il Comune azionista di una
ditta di raccolta. Risultato un aumento delle tariffe che viene
mascherato con stanziamenti nascosti come effetto covid. Ma poi alla
fine dell'emergenza la tariffa aumenterà di almeno il 20-25%. Come ad
Albino.
7 – Nuova scuola elementare Rodari. L'hanno esibita come un gioiello
provinciale. Un modello unico: quando piove troppo gli alunni possono
lavarsi i piedi in classe visto che si allaga. C'hanno messo perfino
una vasca per l'idromassag- gio. Peccato che il 40% della potenziale
utenza l'abbia abbandonata.
8- Piste ciclabili. Non ne esiste una che sia finita.
9 – La stazione ferroviaria. Una stazione ferroviaria in centro al
paese e il raddoppio delle linea è stata per decenni una delle promesse
elettorali della dc pci psi lega msi. Alla fine (forse..) la stazione
sarà (quasi) a… Longu elo nel prato degli asinelli.
10 – Il quale prato degli asinelli è stato l'UNICA area verde creata ai
tempi della sindacatura Serra da parte del CFS. Poi per fare
cassa ne hanno venduto una parte a un confinante ed alla fine li
creeranno la stazione elettrica di alimentazione della linea RFI
fregando quel cittadino che aveva comprato dal Comune il pezzo di area
e demolendo il boschetto sul prato degli asinelli.
11- Il TS2 era stato presentato come lo strumento di rinascita del
commerciale ormai obsoleto tra la vie Bergamo e Trento. Peccato che sia
rimasto tutto uguale tranne i tre capannoni sull'ex parcheggio
Zebra.
12- Quante volte hanno rifatto le fognature e gli scarichi dell'acqua
piovana di via Europa sotto il cavalcavia? Una? Due? Tre? Cinque?.
13 – Il TS1. Chi l'ha vista la “rambla”?. Deve essere rimasta sulla
carta della mega variante di PGT approvata da questo novero di
maggioranza.
14 – Pista ciclabile lungofiume. Sette anni di carte per arrivare al
dunque. Se non ci sarà l'enne sima bega coll'impresa a anche in questo
caso. Non c'è il collegamento tra la pista e il ponticello sul Quisa.
Di piste però ne hanno realizzate due: cosa volere di più?. In compenso
hanno raddoppiato abusivamente quanto dovuto al coltivatore per
consentirgli di affrancare un livello nei confronti del Comune.
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PARCO DEL BRENBO?: QWUANDO S'E' SVEGLIATA LA GAMBA C'ERA GIA' TUTTO
Ecco cosa dichiara la sindaca Gamba a Remo Traina di L'Eco: «la pista
ciclabile lungo il Brembo è stata sognata per anni dai cittadini di
Curno ed è stata l'obiettivo principale della nascita, dodici anni fa,
del Comitato per il Parco del Brembo a Curno di cui sono stata
presidente dalla nascita fino all'inizio dell'impegno
politico-amministrativo”. Peccato che i primi cento metri di
pista l’abbiamo realizzata noi prima che lei diventasse
presidente del comitato. Naturalmente la nostra sindaca simil-putin
cancella la storia: da almeno 40 anni è stata all'ordine del giorno
l'idea di tutelare questa zona. Tanto è vero che nel primo PRG del
Comune di Curno venne inserita una nostra proposta di creare dei
“cannocchiali” per collegare l'area fluviale con la via Lungobrembo. E
i partiti che via via hanno governato –primi tra tutti quelli dove
stava l'ass.Conti- li hanno cancellati com'è accaduto con quello di via
Lungobrembo 44. Per completare l'opera demolitoria la pista ciclabile
lungo fiume non è collegata col ponte sul torrente Quisa in quanto
–sempre il Conti e le sue varie maggioranze di centrosinistra- hanno
inserito nel PGT una regola per cui le piste ciclabili le realizzano
quelli che fanno le speculazioni edili, non il Comune. Solo quando un
importante leghista ammanigliato giusto potrà fare quel che vuole
dell'area ex frantoio Cavagna in fondo a via Brembo questi –semmai lo
voglia- realizzerà il collegamento della pista in costruzione col ponte
sul Quisa. Sempre per completare l'opera demolitoria ecco che la moglie
di un famoso magistrato nel rifarsi la casa s'è incorporata un pezzo di
strada consorziale che consentiva agli abitanti di accedere al fiume.
L'altro giorno abbiamo compiuto una visita (a noi il troppo silenzio
stimola l'idea che ne stiano combinando qualcuna di grossa…) alla
sponda del fiume per scoprire che dalla via Brembo verso la cascina
Merelli hanno tracciato (cambiando lo strato percorribile da terreno
coltivo a strada sterrata caricata di materiale frantumato) due
piste e non contenti di questo hanno cancellato un boschetto e il
terreno levato per creare il sottofondo delle piste l'hanno…
scaricato abusivamente sulla sponda. Riuscire a combinare tre
violazioni della legge urbanistica (creazione di una pista
abusiva, distruzione di un boschetto, discarica non autorizzata) per
realizzare una pista di 1200 mt è davvero un record di cui la sindaca
Gamba può andare fiera. Oltre all'idea dell'archeologa che sovrintende
i lavori di scavo (vista una volta) composti da terreni di discarica.
Quando si vedono progetti fatti com'è nata questa pista e lavori
eseguiti con questa spavalderia uno si domanda: che il latte del
cappuccio con cui fanno colazione sia avariato?.
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