A GUARDARE ALLE COLLINE  06 MARZO 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















LA SENSIBILITA' DELLE PERSONE VERSO CERTI TEMI LA SI LEGGE ANCHE NELLE MANCATE RAZIONI DAVANTI A FATTI ECLATANTI. cOME SE AVERE UN CIGNO NEL BREMBO FOSSE COSA NORMALE.

PISTA CICLABILE LUNGO FIUME
HANNO TOPPATO LA NOTIZIA
Le madamine che affollano quel gineceo che è la maggioranza che governa il paese bello da vivere ci hanno chiuso l'accesso al sito face book di Vivere Curno. Ma forse è sta- to un maschietto telecomandato. Chissà. Stiamo piangendo sconsolati: peggio degli Ucraini in guerra (per sfottere il vicesindaco “in guerra” con Regione e RFI). Se Putin ha minacciato di infliggere 15 anni di reclusione nella Lubjanka a chi propala fake news la nostra sindaca l'ha anticipato chiudendoci l'accesso alla pagina FB. Siamo fortunati: non ci ha rinchiuso nella Lubjanka semplicemente perché non ha a disposizione una onlus che le fornisca tale servizio. Noi più modestamente e senza alcuna intenzione vendicativa  siamo stati i primi a pubblicare le foto del cantiere della pista ciclabile lungo il fiume.
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TASPORTI E VIABILITA': IN 72 ANNI DI REPUBBLICA CURNON NON HA MAI SPESO UN SOLDO
Nei 77 anni di Repubblica il Comune di Curno ha investito per realizzare interventi nella rete viaria solo per la creazione di viale Lungobrem bo ( coi cantieri lavoro dei disoccupati post bellici) e la ristrutturazione di via Brembo. Roba da medioevo repubblicano: anni '50 e '60. Per i trasporti il Comune  ha speso soltanto qualcosa per l'allungamento del percorso ATB alla Marigolda ma da qualche decennio non paga più nemmeno quello. Non trattasi di elusione comunque. 
La rete viaria di Curno l'hanno fatta i grandi speculatori che hanno trasformato il paese nel primo centro commerciale di Lombardia e naturalmente se la sono fatta a propria misura. Col sovrappiù che il Comune è riuscito perfino ad autoinfliggersi una condanna a pagare oltre 600mila euro (sentenza Leggeri) per avere concesso la costruzione di un pezzo di via Fermi su terreni non acquisiti. E siccome il nostro comune è un “comune ricco” la giunta Gamba ha dimenticato di avviare una pratica per farsi rimborsare -da chi aveva compilato e chi aveva votato  la delibera che ha provocato la condanna del comune- la somma versata e tutto quanto collegato.
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CINQUE ANNI DI GOVERNO GAMBA: UNA SERIE DI FALLIMENTI NEI PROBLEMI PIU CONSISTENTI
La sindaca Gamba si appresta a concludere il suo primo mandato sindacale portandosi appresso come trofei una serie di fallimenti unitamente a quel gineceo che è la sua compagine governativa assieme alle dirigenti dei principali uffici comunali. Mai era accaduto nei 77 anni di Repubblica Italiana che il Comune di Curno ricevesse una quantità tale di finanziamenti nazionale  e regionali tanto da potere scrivere tranquillamente che l'avvento del covid 19 sia stata una vera pioggia di fondi senza contare quello che è arrivato da leggi nazionali per investimenti ad hoc.
1 - Palestra della Rodari. Hanno cambiato da cima a fondo il progetto (approvato da loro…), ne hanno adottato uno modello scatolotto e  dopo essersi beccati un'impresa romana che non s'è preoccupata di ordinare per tempo le travi lamellari, oltre ad avere perduto più di un anno di tempo ( dando ovviamente la colpa al covid mentre sulla SP 470hanno sempre lavorato…) adesso i lavori sono sospesi e sono in bega legale.
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ARCO DEL BRENBO?: QWUANDO S'E' SVEGLIATA LA GAMBA C'ERA GIA' TUTTO
Ecco cosa dichiara la sindaca Gamba a Remo Traina di L'Eco: «la pista ciclabile lungo il Brembo è stata sognata per anni dai cittadini di Curno ed è stata l'obiettivo principale della nascita, dodi­ci anni fa, del Comitato per il Parco del Brembo a Curno di cui sono stata presidente dalla nascita fino all'inizio dell'im­pegno politico-amministrati­vo”. Peccato che i primi cento metri di pista  l’abbiamo realizzata noi prima che lei diventasse presidente del comitato. Naturalmente la nostra sindaca simil-putin cancella la storia: da almeno 40 anni è stata all'ordine del giorno l'idea di tutelare questa zona. Tanto è vero che nel primo PRG del Comune di Curno venne inserita una nostra proposta di creare dei “cannocchiali” per collegare l'area fluviale con la via Lungobrembo. E i partiti che via via hanno governato –primi tra tutti quelli dove stava l'ass.Conti- li hanno cancellati com'è accaduto con quello di via Lungobrembo 44. Per completare l'opera demolitoria la pista ciclabile lungo fiume non è collegata col ponte sul torrente Quisa in quanto –sempre il Conti e le sue varie maggioranze di centrosinistra- hanno inserito nel PGT una regola per cui le piste ciclabili le realizzano quelli che fanno le speculazioni edili, non il Comune.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


































































































































































































































PISTA CICLABILE LUNGO FIUME
HANNO TOPPATO LA NOTIZIA
Le madamine che affollano quel gineceo che è la maggioranza che governa il paese bello da vivere ci hanno chiuso l'accesso al sito face book di Vivere Curno. Ma forse è sta- to un maschietto telecomandato. Chissà. Stiamo piangendo sconsolati: peggio degli Ucraini in guerra (per sfottere il vicesindaco “in guerra” con Regione e RFI). Se Putin ha minacciato di infliggere 15 anni di reclusione nella Lubjanka a chi propala fake news la nostra sindaca l'ha anticipato chiudendoci l'accesso alla pagina FB. Siamo fortunati: non ci ha rinchiuso nella Lubjanka semplicemente perché non ha a disposizione una onlus che le fornisca tale servizio. Noi più modestamente e senza alcuna intenzione vendicativa  siamo stati i primi a pubblicare le foto del cantiere della pista ciclabile lungo il fiume. Quando hanno visto che gli abbiamo bagnato il naso, hanno subito chiamato il fido Remo Traina per un articolo su L'Eco. Di Domenica perché al di di festa anche i poveri comprano il bugiardino. Siccome sono personagge sincere hanno pubblicato una fake news. Noi abbiamo pubblicato la foto delle DUE piste ciclabili in costruzione? Ebbene loro ne hanno cancellata una dalla loro foto. Al mondo c'è chi ha il cervello intero e chi ce l'ha grande mezzo.

TRASPORTI E VIABILITA': IN 72 ANNI DI REPUBBLICA CURNON NON HA MAI SPESO UN SOLDO
Nei 77 anni di Repubblica il Comune di Curno ha investito per realizzare interventi nella rete viaria solo per la creazione di viale Lungobrem bo ( coi cantieri lavoro dei disoccupati post bellici) e la ristrutturazione di via Brembo. Roba da medioevo repubblicano: anni '50 e '60. Per i trasporti il Comune  ha speso soltanto qualcosa per l'allungamento del percorso ATB alla Marigolda ma da qualche decennio non paga più nemmeno quello. Non trattasi di elusione comunque. 
La rete viaria di Curno l'hanno fatta i grandi speculatori che hanno trasformato il paese nel primo centro commerciale di Lombardia e naturalmente se la sono fatta a propria misura. Col sovrappiù che il Comune è riuscito perfino ad autoinfliggersi una condanna a pagare oltre 600mila euro (sentenza Leggeri) per avere concesso la costruzione di un pezzo di via Fermi su terreni non acquisiti. E siccome il nostro comune è un “comune ricco” la giunta Gamba ha dimenticato di avviare una pratica per farsi rimborsare -da chi aveva compilato e chi aveva votato  la delibera che ha provocato la condanna del comune- la somma versata e tutto quanto collegato.

In compenso ad ogni scadenza elettorale tutte ma proprio tutte le formazioni politiche promettevano una stazione ferroviaria in paese e nel frattempo operavano col PRG-PGT per cancellare ogni spazio dove insediarla. Pure la giunta Serra nel fare la variante PGT non l'ha prevista. Alla fine dell'opera hanno deciso di piazzarla (sul confine con) … Longuelo riuscendo nella doppia presa per i fondelli di distruggere l'unico praticello verde comunale (creato però dalla Forestale: non dal Comune)  e piazzare una mega centrale elettrica di RFI anche su un terreno venduto dal comune a un privato.

Buon ultimo non poteva mancare l'idea di raddoppiare la linea RFI da Montello a Ponte san Pietro che all'atto pratico è diventata una cosa da pochi chilometri. Dal quartiere san Tommaso a 200 mt dal passaggio a livello curnese di via Roma  e da Seriate a Montello. Per adesso esiste solo il progetto da sanTomaso a Curno ma non è previsto ne l'amplia mento del sottopasso della circonvallazione Leuce riano ne l'allargamento della stessa che  costituisce il tappo principale sulla circonvallazione.
In realtà questa del raddoppio è solo un'opera zione politica della quale RFI avrebbe fatto a meno vista la sua inutilità: sia per l'inconsis tenza del traffico passeggeri che per la motiva zione.

Inimmaginabile che RFI spendesse  un miliardo di euro per il raddoppio REALE della Montello-Ponte san Pietro vista la quantità di passaggi a livello da eliminare e visti i viadotti sul Quisa (2) e sul Brembo (1). 170 milioni sono gettati in bocca ai politici affamati di consenso ed alle imprese che poi  verseranno adeguati contributi (pubblici) ai partiti. Quanto agli elettori quelli le bevono sempre tutte e quando reagiscono si fanno male da soli. Quindi.

Comunque noi cerchiamo sempre di essere positivi e queste sono le nostre proposte sul raddoppio della ferrovia da Montello a Ponte san Pietro.
  Non riteniamo utile la soluzione prevista da RFI-Trenord in quanto trattasi solo di una “soddisfazione politica” data dal governo di Via Roma. Sottopasso pedonale alla ferrovia. Pensiamo a una doppia scala mobile larghe ciascuna 120 cm  a forma di corda in modo che sia transitabile con la bicicletta condotta a mano. Ogni scala scende da un lato e sale dall'altro lato. Funziona quando c'é carico. La galleria deve essere ampia almeno 6 metri per evitare l'effetto tubo con l’orco cattivo.
  La fermata del treno a Curno deve essere tra via Roma e gli edifici comunali. In fronte alla piazza tra l'attale casello e il municipio.
  Collegamento veicolare dalla Piazza del Comune alla via Bergamo. Dall'incrocio di via Roma con via Buelli-Marconi parte un sottopasso alla ferrovia che esce in via Mozart. La “rotonda a fagiolo” debitamente ristrutturata è comunque abbastanza vicina a quella delle Crocette.
  La roggia esistente o si devia o si mette un sistema di pompe per bypassare la nuova strada.
  Via Marconi dalla rotonda di via Natta-Mascagni viene allargata all'altezza della “Casa Farina” per consentire il doppio traffico veicolare e la pista ciclabile.
  Si creano due rotonde su via Fermi all'incrocio con via Marconi e via Ruffilli.
  Inutile creare il sottopasso veicolare all'attuale passaggio a livello di via Fermi-Donizetti.
  Via Donizetti termina all'altezza della centrale elettrica.
  Via Ruffilli prosegue diritta fino a incontrare la rotonda sulla circonvallazione Leuceriano.
  Non si istallano barriere antirumore. Usando il 110% col contributo di RFI-Trenord le sole abitazioni civili di prima e seconda fila sono insonorizzate casa per casa su tre lati rispetto alla ferrovia.
  I finanziamenti per le opere da eseguire. Le opere dal punti 2-5 e 10 sono a carico di RFI. Parziale rimborso RFI>privati anche per le opere 11. L'opera 6 è a carico del Comune mentre le due rotonde della 7 sono a carico del Ts1 [ampliamento dei centri commerciali di via Fermi].

CINQUE ANNI DI GOVERNO GAMBA: UNA SERIE DI FALLIMENTI NEI PROBLEMI PIU CONSISTENTI
La sindaca Gamba si appresta a concludere il suo primo mandato sindacale portandosi appresso come trofei una serie di fallimenti unitamente a quel gineceo che è la sua compagine governativa assieme alle dirigenti dei principali uffici comunali. Mai era accaduto nei 77 anni di Repubblica Italiana che il Comune di Curno ricevesse una quantità tale di finanziamenti nazionale  e regionali tanto da potere scrivere tranquillamente che l'avvento del covid 19 sia stata una vera pioggia di fondi senza contare quello che è arrivato da leggi nazionali per investimenti ad hoc.
1 - Palestra della Rodari. Hanno cambiato da cima a fondo il progetto (approvato da loro…), ne hanno adottato uno modello scatolotto e  dopo essersi beccati un'impresa romana che non s'è preoccupata di ordinare per tempo le travi lamellari, oltre ad avere perduto più di un anno di tempo ( dando ovviamente la colpa al covid mentre sulla SP 470hanno sempre lavorato…) adesso i lavori sono sospesi e sono in bega legale.
2 – Centro Vivere Insieme 2. Dopo avere speso un sacco di soldi per studiare piani economici finanziari (PEF) regolarmente sfanculati da chi poteva partecipare al bando per l'asse- gnazione hanno cambiato totalmente obiettivo passando dal principio che ci fosse un privato fesso disposto a rifare le stretture in cambio della gestione per arrivare a investire soldi propri (ex Regione) per rifare il tutto. L'appalto vinto da un'impresa di Sarno è finito con una variante per aggiustare il progetto errato e poi tutto è sfociato in una bega legale. Lavori fermi.
3 - Centro Vivere Insieme 2. Buttati fuori dalla gestione i volontari che avevano creato il GS Marigolda ed anche buona parte del centro sportivo alla collusione delle ennemila gare  per l'assegnazione tutte andate a vuoto l'hanno dato in gestione gratis alla solita cooperativa.
4 – Non contente della serie di cavolate fatte col CVI2 si sono replicate col CVI . Anche qui hanno buttato fuori i volontari della Polisportiva per finire ad assegnarlo dopo ennemila gare andate deserte a un privato a costo zero. Pagherà 15 mila euro di affitto ma potrà ricever- ne altrettanti per le tariffe di favore prestate ai Curnesi. Se non è proprio  ingenuo…
5 – Autismo. Il paese bello da vivere doveva diventare il centro provinciale per l'autismo ed alla fine tutti i comuni dell'ATS l'hanno sfanculata e s'è ridotto in quattro stanze. Mentre nello stesso periodo in provincia sorgevano almeno tre centri ufficiali di  alto livello.
6 – Raccolta rifiuti urbani. L'ex sindaca Serra s'era incapricciata del bidoncino cippato ed ha fatto diventare il Comune azionista di una ditta di raccolta. Risultato un aumento delle tariffe che viene mascherato con stanziamenti nascosti come effetto covid. Ma poi alla fine dell'emergenza la tariffa aumenterà di almeno il 20-25%. Come ad Albino.
7 – Nuova scuola elementare Rodari. L'hanno esibita come un gioiello provinciale. Un modello unico: quando piove troppo gli alunni possono lavarsi i piedi in classe visto che si allaga. C'hanno messo perfino una vasca per l'idromassag- gio. Peccato che il 40% della potenziale utenza l'abbia abbandonata.
8- Piste ciclabili. Non ne esiste una che sia finita.
9 – La stazione ferroviaria. Una stazione ferroviaria in centro al paese e il raddoppio delle linea è stata per decenni una delle promesse elettorali della dc pci psi lega msi. Alla fine (forse..) la stazione sarà (quasi) a… Longu elo nel prato degli asinelli.
10 – Il quale prato degli asinelli è stato l'UNICA area verde creata ai tempi della sindacatura Serra  da parte del CFS. Poi per fare cassa ne hanno venduto una parte a un confinante ed alla fine li creeranno la stazione elettrica di alimentazione della linea RFI fregando quel cittadino che aveva comprato dal Comune il pezzo di area e demolendo il boschetto sul prato degli asinelli.
11- Il TS2 era stato presentato come lo strumento di rinascita del commerciale ormai obsoleto tra la vie Bergamo e Trento. Peccato che sia rimasto tutto uguale tranne i  tre capannoni sull'ex parcheggio Zebra.
12- Quante volte hanno rifatto le fognature e gli scarichi dell'acqua piovana di via Europa sotto il cavalcavia? Una? Due? Tre? Cinque?.
13 – Il TS1. Chi l'ha vista la “rambla”?. Deve essere rimasta sulla carta della mega variante di PGT approvata  da questo novero di maggioranza.
14 – Pista ciclabile lungofiume. Sette anni di carte per arrivare al dunque. Se non ci sarà l'enne sima bega coll'impresa a anche in questo caso. Non c'è il collegamento tra la pista e il ponticello sul Quisa. Di piste però ne hanno realizzate due: cosa volere di più?. In compenso hanno raddoppiato abusivamente quanto dovuto al coltivatore per consentirgli di affrancare un livello nei confronti del Comune.

PARCO DEL BRENBO?: QWUANDO S'E' SVEGLIATA LA GAMBA C'ERA GIA' TUTTO
Ecco cosa dichiara la sindaca Gamba a Remo Traina di L'Eco: «la pista ciclabile lungo il Brembo è stata sognata per anni dai cittadini di Curno ed è stata l'obiettivo principale della nascita, dodi­ci anni fa, del Comitato per il Parco del Brembo a Curno di cui sono stata presidente dalla nascita fino all'inizio dell'im­pegno politico-amministrati­vo”. Peccato che i primi cento metri di pista  l’abbiamo realizzata noi prima che lei diventasse presidente del comitato. Naturalmente la nostra sindaca simil-putin cancella la storia: da almeno 40 anni è stata all'ordine del giorno l'idea di tutelare questa zona. Tanto è vero che nel primo PRG del Comune di Curno venne inserita una nostra proposta di creare dei “cannocchiali” per collegare l'area fluviale con la via Lungobrembo. E i partiti che via via hanno governato –primi tra tutti quelli dove stava l'ass.Conti- li hanno cancellati com'è accaduto con quello di via Lungobrembo 44. Per completare l'opera demolitoria la pista ciclabile lungo fiume non è collegata col ponte sul torrente Quisa in quanto –sempre il Conti e le sue varie maggioranze di centrosinistra- hanno inserito nel PGT una regola per cui le piste ciclabili le realizzano quelli che fanno le speculazioni edili, non il Comune. Solo quando un importante leghista ammanigliato giusto potrà fare quel che vuole dell'area ex frantoio Cavagna in fondo a via Brembo questi –semmai lo voglia- realizzerà il collegamento della pista in costruzione col ponte sul Quisa. Sempre per completare l'opera demolitoria ecco che la moglie di un famoso magistrato nel rifarsi la casa s'è incorporata un pezzo di strada consorziale che consentiva agli abitanti di accedere al fiume.
L'altro giorno abbiamo compiuto una visita (a noi il troppo silenzio stimola l'idea che ne stiano combinando qualcuna di grossa…) alla sponda del fiume per scoprire che dalla via Brembo verso la cascina Merelli hanno tracciato (cambiando lo strato percorribile da terreno coltivo a strada sterrata caricata di materiale frantumato) due  piste e non contenti di questo hanno cancellato un boschetto e il terreno levato per creare il sottofondo delle piste  l'hanno… scaricato abusivamente sulla sponda. Riuscire a combinare tre violazioni  della legge urbanistica (creazione di una pista abusiva, distruzione di un boschetto, discarica non autorizzata) per realizzare una pista di 1200 mt è davvero un record di cui la sindaca Gamba può andare fiera. Oltre all'idea dell'archeologa che sovrintende i lavori di scavo (vista una volta) composti da terreni di discarica. Quando si vedono progetti fatti com'è nata questa pista e lavori eseguiti con questa spavalderia uno si domanda: che il latte del cappuccio con cui fanno colazione sia avariato?.