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SARENMMO IN INVERNO?
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UCRAINA:VEDIAMO CHI MOLLA PER PRIM O
L’Unione Europea ha una superficie di 4 milioni di kmq e una
popolazione di 447,7 milioni di abitanti. La Germania ha una
popolazione di 83 milioni seguita dalla Francia con 67 milioni,,
dall’Italia con 60 milioni e poi dalla Spagna con 47 milioni e dalla
Polonia con 38 milioni.
La grandezza dei paesi dell’UE vede la Francia ampia 633 mila kmq
seguita dalla Spagna con 445 mila kmq, Svezia 438 mila, Germania
357mila.
L’Ucraina ha una superficie di 603mila kmq (576mila kmq se si esclude
il territorio della Crimea, occupato e annesso dalla Russia) in cui
risiedono 44 milioni abitanti (Crimea compresa che fa quasi due
milioni).
Se l’Europa associasse l’Ucraina a se stessa il mondo si troverebbe di
fronte a una unione economica (ma di basso profilo politico) di quasi 5
milioni di kmq con mezzo miliardo di abitanti. Regno Unito escluso che
da solo fa 56 milioni di abitanti su 130mila kmq.
Da questi numeri si comprende perfettamente perché l’Ucraina stia al
centro delle interessate attenzioni sia dell’Unione Europea e del suo
braccio armato –la Nato- e dall’altra parte della Russia che sarà ben
grande (17 milioni di kmq) ma ha solo una popolazione di 140 milioni).(...)
STRANEZZE SULLA PISTA CILABILE LUNGO IL FIUME BREMBO
ue fratelli curnesi, il maschio coltivatore diretto e la femmina moglie
di un operaio pensionato, ricevono una eredità famigliare nel 2013 e
tra questa (eredità) ci sono alcuni mappali soggiacenti al vincolo di
livello. Vale a dire che loro li possono utilizzare sia per la
coltivazione che per costruirci una casa senza pagare alcun fitto al
Comune che è titolare del diritto. Tra l’altro il Comune non può
nemmeno imporre ai due utenti di affrancare il livello, vale a dire
pagare una somma e diventare proprietari definitivamente. Su un
mappale sottoposto a livello i due fratelli hanno edificato una casa
di due appartamenti oltre gli accessori. Dietro consiglio del notaio e
di un geometra che li seguono nella pratica ereditaria, chiedono al
Comune l’affrancazione del livello in quanto i due tecnici hanno
prospettato una spesa modesta: sotto i 1.500 euro.
Quando arriva in consiglio comunale la delibera che approva
l’affrancazione del livello per la cifra indicata, il capogruppo
dell’opposizione (di FI) fa presente su indicazione di quello che sarà
candidato sindaco di centrodestra nel 2017, che la valutazione è
errata e potrebbe scattare l’accusa per chi approva di danno erariale
al Comune. L’opposizione fa presente che una valutazione “adeguata”
seguendo le disposizioni dell’AdE (agenzia delle entrate) potrebbe
essere prossima o superiore ai 120mila euro.
Davanti a una notizia del genere la sorella ritira la domanda di affrancazione.
Nel 2014 esce una direttiva dell’AdE sul calcolo del valore
dell’affrancazione e nel 2015 (incomprensibilmente) il fratello
coltivatore diretto ripresenta da solo la richiesta di affrancazione.
Da notare che per la diversa composizione dell’asse ereditario lui
dovrebbe pagare una cifra prossima ai 100mila euro e il resto
toccherebbe alla sorella.
(,,,)
LA TREVIOLO-PALADINA DA 23 MILIONI A 44 MILIONI
Le trovate più geniali che hanno escogitato per fare crescere
l'ammontare dell'appalto della Curno-Paladina sono state due. Anzi:
tre. Due intensamente volute e politicamente correttissime mentre per
la terza c'ha messo la mano il buondio.
La prima trovata è stata la creazione della rotonda di Valbrembo sul
confine con Mozzo ai piedi del Pascolo dei Tedeschi. L'ha chiesta ed
ottenuta il potentissimo creatore delle Cornelle, entusiasta
sostenitore della Lega sostenuto dal consigliere regionale del paese
bello da vivere Pedretti. Il progetto iniziale prevedeva un sottopasso
per i veicoli che provenendo da sud volessero entrare verso le
Cornelle. Si resero conto che di mezzo c'era un malizioso torrentello
(il Riolo) e quindi venne escogitato un sovrappasso. Scesero in campo
gli ambientalisti col Parco dei Colli e l'Enel. I primi non ammettevano
che si creasse una collina in fronte dei Colli di Bergamo. La seconda
fece notare che di mezzo oltre al Riolo c'era una importantissima linea
elettrica il cui spostamento o anche solo sopraelevazione avrebbe
comportato un costo enorme oltre al niet degli ambientalisti.
(...)
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LA TREVIOLO-PALADINA DA 23 MILIONI A 44 MILIONI
Le trovate più geniali che hanno escogitato per fare crescere
l'ammontare dell'appalto della Curno-Paladina sono state due. Anzi:
tre. Due intensamente volute e politicamente correttissime mentre per
la terza c'ha messo la mano il buondio.
La prima trovata è stata la creazione della rotonda di Valbrembo sul
confine con Mozzo ai piedi del Pascolo dei Tedeschi. L'ha chiesta ed
ottenuta il potentissimo creatore delle Cornelle, entusiasta
sostenitore della Lega sostenuto dal consigliere regionale del
paese bello da vivere Pedretti. Il progetto iniziale prevedeva un
sottopasso per i veicoli che provenendo da sud volessero entrare verso
le Cornelle. Si resero conto che di mezzo c'era un malizioso
torrentello (il Riolo) e quindi venne escogitato un sovrappasso.
Scesero in campo gli ambientalisti col Parco dei Colli e l'Enel. I
primi non ammettevano che si creasse una collina in fronte dei Colli di
Bergamo. La seconda fece notare che di mezzo oltre al Riolo c'era una
importantissima linea elettrica il cui spostamento o anche solo
sopraelevazione avrebbe comportato un costo enorme oltre al niet degli
ambientalisti.
Il Parco dei Colli assieme al Comune di Valbrembo, che già di suo ha
sul proprio territorio le “profumatissime” Cornelle e deve confermarsi
fervidamente ambientalista e animalista, chiesero anche che lo stradone
scomparisse sotto terra dal confine con Mozzo fino a… Sedrina. Già che
ci siamo… tanto per gradire.
Grande sfregamento di mani da parte di tutto il mondo politicamente
corretto. Uno dei maggiori finanziatori (in chiaro) della Lega aveva
ottenuto a gratis la rotonda per sbrigare più agevolmente il gran
traffico veicolare di afflusso alle Cornelle. Quella specie di
periferia che è la congerie di villette capannoni di Valbrembo che
aggetta sull'attuale SP470 non perdeva la vista dei Colli di Bergamo
corona del Pascolo dei Todeschi. Penultimo il Parco dei Colli che aveva
così sventrato l'idea di una autostrada dentro il parco (tanto cosa
volete che siano 450 milioni in più o meno col debito che ha già
l'Italia?). Ultimo ma davanti a tutti il mondo delle imprese che
giustamente… vi rendete conto di quanto lavoro e quindi quanti salari
operai si potranno pagare spendendo 450 milioni piuttosto che cento?.
Con la fame di lavoro che c'è in giro.
Nel frattempo che quelli che ragionano ed operano sempre in maniera
politicamente correttissima si davano da fare con le Cornelle con
l'Enel col parco dei Colli coi Comuni di Valbrembo e Paladina per
risolversi i problemi ci si mette di brutto anche Giove pluvio con gli
allagamenti provocati dalla scarsa capacità del torrente Riolo
–intombato da mezzo secolo e passa- di portare via le acque piovane
dalla piana del Pascolo dei Tedeschi che affogano Valbrembo e Mozzo.
Il Riolo era un'idea geniale di madre natura poi c'hanno messo mano gli
intelligenti amministratori di Mozzo e l'hanno messo dentro un
tombottino (si sa che bisogna risparmiare i costi…) sotto case
stabilimenti strade e siccome queste opere dimenticano anche di
manutenzionarle e pulirle, alla fine il tombotto s'è tappato. Anche
perché nel frattempo il tempo ha cambiato programma e adesso ha preso
l'abitudine di scaricare 50 cm di pioggia in poche ore anziché in una
settimana. Bisognava quindi risolvere la questione Riolo e quella della
rotonda a raso per accedere alle Cornelle e dopo profondi studi e
confronti triangolari quadrangolari pentagonali esagonale rettangolari
ottangolari hanno escogitato la soluzione che vedete: il tombotto resta
tal quale e verranno (forse) realizzate 2-3 mega vasche di raccolta
temporanea delle acque piovane a rilascio programmato. Tanto le vasche
le paga la Regione. Con grande gioia della rana di Lataste e delle
zanzare e perché escluderli? Degli aironi cinerini che sono risaliti
fino alla piana del Pascolo dei Todeschi.
In tutto questo bailamme del politicamente corretto per fare aumentare
l'appalto a 40 milioni non potevano mancare mille dettagli. Tre
dei quali possiamo ammirarli a Curno. Il primo sono le collinette di
terra create sui lobi delle rotonde. Un altro è il sottopasso di via
Brembo lato NE. Il terzo è la strada a doppia corsia che unisce il
distributore Esso con la bretella di via Europa.
La Curno-Paladina verrà studiata per decenni anch'essa come si può fare
lievitare in maniera politicamente corretta un banale lavoro dai
22.872.868,22 euro della gara d'appalto nel 2013 ai 44 milioni di
fine lavori nel 2022. Se non saranno di più.
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STRANEZZE SULLA PISTA CILABILE LUNGO IL FIUME BREMBO
ue fratelli curnesi, il maschio coltivatore diretto e la femmina moglie
di un operaio pensionato, ricevono una eredità famigliare nel 2013 e
tra questa (eredità) ci sono alcuni mappali soggiacenti al vincolo di
livello. Vale a dire che loro li possono utilizzare sia per la
coltivazione che per costruirci una casa senza pagare alcun fitto al
Comune che è titolare del diritto. Tra l’altro il Comune non può
nemmeno imporre ai due utenti di affrancare il livello, vale a dire
pagare una somma e diventare proprietari definitivamente. Su un
mappale sottoposto a livello i due fratelli hanno edificato una
casa di due appartamenti oltre gli accessori. Dietro
consiglio del notaio e di un geometra che li seguono nella pratica
ereditaria, chiedono al Comune l’affrancazione del livello in quanto i
due tecnici hanno prospettato una spesa modesta: sotto i 1.500 euro.
Quando arriva in consiglio comunale la delibera che approva
l’affrancazione del livello per la cifra indicata, il capogruppo
dell’opposizione (di FI) fa presente su indicazione di quello che sarà
candidato sindaco di centrodestra nel 2017, che la valutazione è
errata e potrebbe scattare l’accusa per chi approva di danno
erariale al Comune. L’opposizione fa presente che una valutazione
“adeguata” seguendo le disposizioni dell’AdE (agenzia delle entrate)
potrebbe essere prossima o superiore ai 120mila euro.
Davanti a una notizia del genere la sorella ritira la domanda di affrancazione.
Nel 2014 esce una direttiva dell’AdE sul calcolo del valore
dell’affrancazione e nel 2015 (incomprensibilmente) il fratello
coltivatore diretto ripresenta da solo la richiesta di
affrancazione. Da notare che per la diversa composizione dell’asse
ereditario lui dovrebbe pagare una cifra prossima ai 100mila euro e il
resto toccherebbe alla sorella.
MISTERIOSAMENTE tutto si ferma fino al 2021 [non dimenticare:
2013-2021= OTTO anni fermi] quando finalmente si concretizza la
possibilità di realizzare la pista ciclabile lungofiume.
Il Comune chiede una valutazione all’AdE sia dei terreni da acquisire
per la costruzione della pista ciclabile (tutta su area del coltivatore
diretto) sia per l’affrancazione del livello e l’AdE stabilisce -sulla
base di una direttiva del 2014- che il coltivatore diretto, proprio
perché su un mappale sottoposto a livello c’è (metà del)la casa, questi
dovrà versare la somma di 136mila euro al Comune.
A maggio 2021 accadono due fatti collegati.
L’indennità per l'acquisizione al patrimonio comunale della striscia di
terreno destinata a pista ciclabile viene determinata dalle parti nella
misura di Euro 32.736,00 in misura doppia, ai sensi dell’art. 40 comma
4 del DPR 327/2001, e quindi per l’importo totale di Euro 65.472,00,
che il Comune di Curno si impegna a compensare (con i conseguenti
ade-guamenti contabili), ai sensi degli artt. 1241 e ss. del Codice
Civile, con il maggior importo di Euro 94.173,80 che il sig. M. M. sarà
tenuto a riconoscere alle casse comunali a titolo di valore di
affrancazione del compendio immobiliare in premessa dal livello su di
esso gravante.
Poi M. M. chiede il 12-05-2021 l’affrancazione dei beni immobili
sopradescritti dal livello su di essi gravante a beneficio del Comune
di Curno, mediante il pagamento del valore di affrancazione di Euro
94.173,80 come risultante dalla “Stima per la determinazione del valore
di affrancazione stimato” trasmessa dall’Agenzia delle Entrate al
Comune di Curno in data 19 maggio 2015;
Infine Comune e coltivatore diretto convengono che il residuo importo
di Euro 28.701,80 (come differenza tra Euro 94.173,80 ed Euro
65.472,00) dovuto dal sig. M. M. a titolo di valore di affrancazione
del compendio immobiliare suddetto dal livello, sarà corrisposto a
favore del Comune di Curno mediante:
- contabilizzazione (restituzione) di Euro 1693,98
relativi alla prima richiesta di affrancazione effettuata in data 25
marzo 2013 prot. 3455;
- manutenzione delle aree demaniali in concessione al
Comune di Curno, giusto atto n. 3518 in data 16 novembre 2017 da parte
dell’Ufficio Territoriale Regionale Bergamo e delle aree di
acquisizione al patrimonio comunale limitrofe e connesse alla pista
ciclo pedonale, come individuate in colore nella planimetria allegata
al presente atto per una durata complessiva di 5 (cinque) anni,
opere aventi un valore complessivo di Euro 21.362,43, come risulta dal
piano di manutenzione e dal quadro economico ;
- collaborare alla realizzazione del “Progetto
sociale ed educativo annuale” coordinato, per tempistiche e modalità,
dal Comune di Curno per una durata complessiva di 5 anni, opere aventi
un valore complessivo di Euro 5.645,39, come risulta dal quadro
economico allegato.
A questo punto il lettore si pone delle domande.
La prima: se uno chiede l’affrancazione del livello nel 2013 perché
l’accordo viene definito nel 2021 (con OTTO anni di ritardo) in maniera
che si compensi l’operazione pista ciclabile con quanto dovuto dal
livellario?.
Altra domanda. Se l’AdE ha emesso una direttiva sul calcolo dei valori
di affrancamento dei livelli nel 2014, come mai il Comune non l’ha
applicata?. Questi atti hanno forza di legge... .
Altra domanda. Il coltivatore diretto NON aveva alcun obbligo di
affrancare il livello ed accollarsi quasi 100mila euro di spesa quando
poteva benissimo lasciare correre la cosa e limitarsi a
riscuotere i 65mila euro che gli spettavano come compenso per le aree
destinate a pista ciclabile. E’ stata una ingenuità del coltivatore
oppure…?.
Terza domanda. Nella delibera consigliare del 2021 viene indicata la
Direttiva dell’AdE del 2014 rispetto alla quale l’AdE ha
calcolato la “sberla” per l’affrancazione del livello. Stranamente è
accaduto che le formidabili copia-incollatrici comunali (dalla
segretaria comunale alla dirigente alle dattilografe) hanno dimenticato
sia di “copia-incollare” quanto disposto nella Direttiva del 2014
sia di allegarla alla delibera consigliare accontentandosi della
valutazione effettuata dall’AdE.
Ultima domanda. E’ notizia di oggi che sono stati finanziati da Regione
e Fondazione CARIPLO ben 190mila euro (mica pochi , eh!!??) per quattro
interventi a Bonate Sotto, Dalmine, Osio Sopra e Sotto e Boltiere per
avviare il progetto “Natura Vagante” lungo il corso del fiume Brembo ed
affluenti. Curno ha perso ancora una volta l’occasione per entrare
nella partita nonostante la giunta Serra ieri e quella Gamba oggi
continuino ad annunciare un favoloso intervento nei… miserrimi 4.200 mq
di sponda fluviale che si sono fatti assegnare dall’AdE.
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UCRAINA:VEDIAMO CHI MOLLA PER PRIM O
L’Unione Europea ha una superficie di 4 milioni di kmq e una
popolazione di 447,7 milioni di abitanti. La Germania ha una
popolazione di 83 milioni seguita dalla Francia con 67 milioni,,
dall’Italia con 60 milioni e poi dalla Spagna con 47 milioni e
dalla Polonia con 38 milioni.
La grandezza dei paesi dell’UE vede la Francia ampia 633 mila kmq
seguita dalla Spagna con 445 mila kmq, Svezia 438 mila, Germania
357mila.
L’Ucraina ha una superficie di 603mila kmq (576mila kmq se si esclude
il territorio della Crimea, occupato e annesso dalla Russia) in cui
risiedono 44 milioni abitanti (Crimea compresa che fa quasi due
milioni).
Se l’Europa associasse l’Ucraina a se stessa il mondo si troverebbe di
fronte a una unione economica (ma di basso profilo politico) di quasi 5
milioni di kmq con mezzo miliardo di abitanti. Regno Unito escluso che
da solo fa 56 milioni di abitanti su 130mila kmq.
Da questi numeri si comprende perfettamente perché l’Ucraina stia al
centro delle interessate attenzioni sia dell’Unione Europea e del suo
braccio armato –la Nato- e dall’altra parte della Russia che sarà ben
grande (17 milioni di kmq) ma ha solo una popolazione di 140 milioni).
La finzione politicamente corretta per cui Unione Europea e Nato siano
qualcosa di distinto funziona fino a un certo punto dal momento che la
Nato è il braccio armato dell’Occidente che garantisce e protegge gli
investimenti delle nazioni occidentali più grandi e sviluppate nei
paesi dell’ex Patto di Varsavia che hanno aderito all’UE.
Mentre il Mondo sta uscendo (forse) dalla crisi pandemica l’Ucraina è
diventata la preda sulla quale bramano sia l’Unione Europea che la
Russia. Tra i due pretendenti-contendenti è evidente che chi ne uscirà
vittorioso potrà trovarsi una chiave di svolta per un’uscita dalla
crisi più veloce e indolore dell’altro.
Per l’Unione Europea mettere le mani su una nazione che aumenta
del 10% la popolazione dell’Ue e portare il pil pro capite dell’Ucraina
dai 4.190 dollari del 2021 ai 46.000 euro della media europea 2020 (ma
anche solo ai nostri 27mila euro) significa assicurarsi almeno un
decennio di crescita sicura poggiante quasi tutta su fattori interni
all’Ue.
Probabile che un ragionamento del genere sia anche nella testa di Putin
anche se le motivazioni dell’invasione dichiarate sono altre (che pure
esistono).
Bisogna anche dire che la Nato con l’adesione di questi paesi dell’ex
Patto di Varsavia è stato lo strumento per la creazione in modo
politicamente corretto del nuovo “impero tedesco” post seconda guerra
mondiale vale a dire che quegli stati fanno massicciamente parte del
sistema industriale ed economico tedesco.
La Germania che da sempre è stata la peggiore contribuente della Nato è
anche la nazione europea che –vedi caso del NordStream 1 e 2- ha una
forte dipendenza energetica nei confronti dell’unico fornitore russo.
Per esempio nel 2017 la Germania ha consumato 335.1 Mtoe (milioni di
tonnellate equivalenti di petrolio) di energia primaria. Di questi, ha
importato dalla Russia 43.65 Mtoe di gas, 36 Mtoe di petrolio e 10 Mtoe
di carbone: il tasso di dipendenza dalle risorse russe è pari al 26.7%.
Per l’ex cancelliera Merkel l’Ostpolitik tedesca, consolidatasi nei 15
anni del suo governo, si è a lungo basata sul presupposto che fosse
possibile mantenere relazioni diplomatiche civili e pacifiche anche con
quelle potenze (come appunto la Russia, o la Cina) con cui,
potenzialmente, l’Unione europea e la Nato potrebbero entrare in
conflitto. In una conferenza stampa tenutasi poche ore or sono, il
cancelliere tedesco Olaf Scholz ha annunciato che la Germania ha deciso
di bloccare l’attivazione del gasdotto Nord Stream 2, che avrebbe
dovuto portare gas naturale dalla Russia, a seguito del riconoscimento
russo dell’indipendenza delle repubbliche Donetsk e Luhansk, presenti
su territorio ucraino e non riconosciute da Kiev, dall’Unione europea e
dalla Nato.
La decisione potrebbe inaugurare una nuova fase delle relazioni di
Berlino con Mosca. Nelle intenzioni tedesche, la costruzione di Nord
Stream 2 era centrale per migliorare l’approvvigionamento energetico
tedesco, soprattutto nell’ottica di abbandono del carbone di cui la
Germania è grande consumatrice. Ma il progetto era da tempo dibattuto,
con gli Stati Uniti e l’Unione Europea preoccupati dal fatto che
l’infrastruttura avrebbe reso sempre più dipendente la Germania e
l’Europa dal gas russo.
La Merkel fino ieri messa come modello di avvedutezza politica adesso
proietta invece l’ombra potente del più grave errore che un governante
occidentale poteva compiere: consegnare il proprio futuro in mano a un
despota.
Tutti i governi europei e quindi anche l’Europa non hanno mai posto al
centro del loro interesse l’autosufficienza energetica che invece i due
governi Obama e Trump hanno invece costruito per gli Stati Uniti.
Hanno lasciato mano libera alle aziende pubbliche e private della
ricerca approvvigionamento e distribuzione delle risorse energetiche
riservandosi una ampia tassazione come puro e semplice riscossione di
tasse. Da un lato questo ha fatto gli interessi delle imprese contro
quelli dei consumatori e adesso questa mancata diversificazione delle
fonti e della provenienza unitamente all’ottusità di non tenere
consistenti riserve ha messo il mondo nella condizione di dipendere per
il motore principale delle proprie economie in mano a governi
tutt’altro che affidabili.
Sostanzialmente in Europa “se la passano meglio” gli stati che si
affacciano sul Mare del Nord mentre orma è accertato (e accettato) che
la crescita post pandemia internazionale sarà nelle mani di chi ha
maggiore autosufficienza energetica.
Proseguisse per 3-4 mesi questo livello dei prezzi dell’energia il PiL italiano quasi sicuramente va in segno negativo.
Quando anche non volgesse in peggio l’invasione russa all’Ucraina,
l’Europa e gli Stati Uniti dovranno reinventarsi una nuova idea di
Europa con la presenza di una fetta di stati cuscinetto tra l’Europa e
la Russia e la consistente revisione dell’intero sistema industriale e
commerciale dell’Europa.
Saranno anni durissimi se non sperando che la fine di Putin sia più prossima del previsto.
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