A GUARDARE ALLE COLLINE  03 FEBBRAIO 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















SCUOLA RODARI: NON POTEVA MANCARE UNA BEGA LEGALE ANCHE PER  LA PALESTRA
Quando venne affidato l'appalto per la costruzione della  palestra della nuova Rodari scommettemmo con alcuni amici che non sarebbe terminata prima delle prossime elezioni comunali: giugno 2022. Che sarebbero emersi contrasti tra impresa e comune ragion per cui di nuovo i lavori non si sarebbero conclusi nei tempi previsti. Dopo la ventennale storia per realizzare le aule intra-vedevamo di nuovo all'opera una attenta furba discreta regia della minoranza per bloccare anche stavolta i lavori. Infatti è accaduto puntualmente di nuovo.
Il Comune è in bega con l'impresa per farle finire i lavori: che adesso sono fermi.
Quando siamo andati a verificare dove fosse localizzata la benedetta impresa romana che aveva vinto l'appalto per la costruzione della palestra abbiamo scoperto che non aveva un sito web (stiamo parlando del momento della conquista dei lavori) ma abbiamo verificato che stava in un condominio  su una strada pedonale con tanto di scalinata da una parte.
Su questo tipo di lavori che nascono da finanziamenti nazionali trasferiti a livello regionale con destinazione ad hoc (dei lavori pubblici esattamente indicati) siamo  andreottiani. Nel senso che  quando vengono approvate queste leggi nazionali la politica se li sia già spartiti: tot al pd, tot alla lega, tot ai fratellini d'Italia, tot a ciascuno la sua fettina. Niente ai grillini perché al tempo non c'erano: sarebbero arrivati dopo.
(...)

MATTARELLA.2:L'USATO SICURO
Saremo pure qualunquisti ma quest'idea di riaffidarsi all'usato sicuro costringendo un anziano di 80 anni a tornare al Colle dipende soltanto dalla necessità dei parlamentari di portarsi a casa un altro anno di stipendio visto che  tra un anno  almeno un quarto di loro sarà un disoccupato. Cinque anni di seggio parlamentare hanno consentito a questi scappati di casa –avete letto il diario romano di Violi?- di farsi una bella casa e pagarsi le spese elettorali e mettere da parte  non meno di 2-300mila euro rispetto agli 840mila riscossi (in cinque anni). Altro che –come si legge su importanti quotidiani- dire che il Parlamento ha ripreso in mano il proprio destino alla faccia dei mille king-makers che volevano governare il destino d'Italia. Questi hanno deciso che i soldi valgono benissimo un altro anno di caos non fosse altro per via del pacco di miliardi in arrivo dall'UE. Uno come Salvini se non ci fossero quei miliardi e la pressione delle imprese a non mollare la presa e il controllo, sarebbe già uscito dalla maggioranza. Non é così per una come la sorellina d'Italia dal momento che le imprese che fanno riferimento alla sua formazione politica sono da decenni ammanigliate –forse anche da un secolo- nella spartizione ruberia delle risorse pubbliche. Pensate quanto controlla la destra fascista delle risorse comunali al Comune di Roma per esempio.
(...)

1-BERGAMASCHI PIENI DI SOLDI
I mesi della pandemia «gonfiano» i depositi bancari dei bergamaschi
L'indagine. Dal report di Intesa Sanpaolo emerge una maggiore propensione al risparmio A ottobre 2021 sui conti correnti delle famiglie in provincia parcheggiati 25 miliardi di euro
Lento ma inesorabile cresce ogni mese il tesoretto delle famiglie bergamasche parcheggiato sui conti correnti. Dopo l'impennata del 2020 - tra ottobre 2019 e ottobre 2020 l'aumento dei depositi è stato di circa il 9% - nei 12 mesi seguenti è aumentato di 1,5 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 6,52%, superiore di poco alla media lombarda (più 6,44%). Una tendenza tutta italiana, se consideriamo che l'anno scorso la liquidità sui conti correnti è aumentata di 110 miliardi. Certo la pandemìa ha portato ad un'accelerazione del fenomeno, dato che l'incertezza sul futuro è sempre più dominante in molte decisioni di spesa e investimento.
(...)

2-BERGAMASCHI PIENI DI SOLDI
Dunque a Bergamo i depositi totali sono passati da 36.484 milioni all'inizio 2021 a 37.637 milioni a fine ottobre, mese in cui si è registrato il maggior incremento (più 2,71%). Bergamaschi scarpe grosse cervelli fini recita il proverbio. Infatti. Purtroppo non viene mai detto dove siano allocati questi risparmi: probabilmente sono per il 90% investiti in titoli di debito pubblico che rendono praticamente meno dell'inflazione.
Questa disponibilità di denaro ha vivacizzato il mercato edilizio con grande soddisfazione delle banche che riescono ad alleggerirsi di qualche NPL di troppo che in genere si sono create da sole in quanto non hanno ancora imparato a gestire il mercato dei prestiti e mutui nel settore. Sperando non sia così anche in altri settori. Un mercato edilizio sostanzialmente mutilato in quanto i giovani hanno massicciamente contratti a tempo determinato e quindi nonostante l'agevolazione possibile agli Under 36 coniugata coi bassi tassi di interessi questi non si muovono nemmeno.
(...)







A TITOLO DI INFORMAZIONE
A titolo di mera informazione il RUP è un dipendente comunale che faceva il sindaco di una maggioranza di centrodestra  a Lallio ed ha avuto in mano tutta la storia dei lavori dall'inizio ai giorni nostri. Tuttora è vicesindaco e assessore ai LLPP sempre a Lallio. Sempre per informazione il RUP del RUP è un ingegnere locale che  quando è stato nominato RUP del RUP era assessore esterno nella giunta Lega-Fi-Fdi nel Comune di Calcinate. Nel qual mentre viene nominato RUP del RUP (la nomina è per mano del RUP) ha anche in corso una lottizzazione (che noi riteniamo del tutto abusiva fin dal 1967) di un terreno di uno degli sponsor della lista Vivere Curno. Poi scompare come attore della lottizzazione e compare al suo posto un ex consigliere di una giunta Lega-Fi-Fdi di Curno di un decennio or sono. Noi queste coincidenze le abbiamo raccontate via via diventano notizia accertata e a un certo punto al RUP locale che  era dirigente dei lavori pubblici per tutto il comune viene sollevato del gravoso impegno e gli viene affidato SOLO la palestra e il provveditorato comunale. Nello studio del legale nominato c'è  anche un candidato sindaco di Fi al Comune di Ponte san Pietro. Quelli di Vivere Curno sono davvero delle brave persone: hanno impiegato un quarto di secolo per capire quello che nel paese bello di vivere hanno capito tutti.











































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!
































































































































































































































1-BERGAMASCHI PIENI DI SOLDI
I mesi della pandemia «gonfiano» i depositi bancari dei bergamaschi
L'indagine. Dal report di Intesa Sanpaolo emerge una maggiore propensione al risparmio A ottobre 2021 sui conti correnti delle famiglie in provincia parcheggiati 25 miliardi di euro

Lento ma inesorabile cresce ogni mese il tesoretto delle famiglie bergamasche parcheggiato sui conti correnti. Dopo l'impennata del 2020 - tra ottobre 2019 e ottobre 2020 l'aumento dei depositi è stato di circa il 9% - nei 12 mesi seguenti è aumentato di 1,5 miliardi di euro, con un tasso di crescita del 6,52%, superiore di poco alla media lombarda (più 6,44%). Una tendenza tutta italiana, se consideriamo che l'anno scorso la liquidità sui conti correnti è aumentata di 110 miliardi. Certo la pandemìa ha portato ad un'accelerazione del fenomeno, dato che l'incertezza sul futuro è sempre più dominante in molte decisioni di spesa e investimento.
In assoluto la provincia più ricca della Lombardia - Milano - ha incrementato stabilmente i depositi delle famiglie passando dai 93.665 milioni di gennaio 2021 ai 98.427 milioni di ottobre, con picchi vicini al più 1% a marzo e ottobre. In Bergamasca, nello stesso periodo, i depositi bancari sono aumentati da 24.544 a 25.398 milioni, con una crescita più altalenante: si è registrato un incremento di quasi due punti percentuali a febbraio, ma ci sono state lievi flessioni a marzo e settembre. Anche Brescia, che si conferma la seconda provincia lombarda più ricca, di poco superiore a Bergamo, ha registrato segni negativi a giugno e settembre. A gennaio i depositi bancari ammontavano a 28.956 milioni e hanno raggiunto quota 29.856 milioni a ottobre.
Una recente indagine a campione di Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi mette in evidenza due fenomeni contrapposti: l'aumento delle quote di risparmio contestualmente a riduzioni di reddito subite da molte famiglie con la crisi pandemica. Secondo il campione rilevato, l'anno scorso i risparmiatori sono diminuiti da 55% a 48,6% per effetto delle ridotte disponibilità economiche, ma è altresì aumentato di quasi sette punti percentuali il numero di chi ha intrapreso il risparmio in modo involontario, essenzialmente per non essere riuscito a consumare nell'anno della pandemìa per le restrizioni in atto.
I dati raccolti dalla Banca d'Italia evidenziano che famiglie e imprese hanno incrementato le quote di risparmio non investito. In Lombardia i depositi riferiti a tutta la clientela sono cresciuti costantemente anche nel 2021, dai 443 miliardi di gennaio ai 466 miliardi di ottobre, con un picco di aumento di quasi il 3% nell'ultimo mese disponibile. A Bergamo i depositi totali sono passati da 36.484 milioni a inizio 2021 a 37.637 milioni a ottobre, mese in cui si è registrato il maggior incremento (più 2,71%).
Una recente indagine elaborata dall'Osservatorio Hybrid Lifestyle di Nomisma con Crif sul rapporto tra italiani e banche evidenzia come la pandemìa abbia spinto i correntisti ad una maggiore digitalizzazione, attraverso il mobile banking. Oltre il 68% dei clienti, in maggioranza uomini (70%) compresi nelle fasce più giovani (74% tra i 18 e i 29 anni), si rapporta con il proprio istituto di credito attraverso l'uso del cellulare. Dai risultati di questo studio emerge che le principali motivazioni che spingono i correntisti a preferire l'home banking sono la gestione del conto corrente semplice e intuitiva, una visione complessiva e immediata del proprio patrimonio e un insieme di servizi che semplificano la gestione dell'economia familiare.
Dopo il lungo periodo di «congelamento» del denaro sui conti correnti, dall'indagine di Intesa Sanpaolo e Centro Einaudi emerge che il 36% del campione è costituito da risparmiatori più dinamici (giovani, laureati e appartenenti al ceto medio-alto e alto) che sono ormai pronti a riprendere i consumi e gli investimenti.

Cristina Signorelli

SCUOLA RODARI: NON POTEVA MANCARA UNA BEGA LEGALE ANCHE PER  LA PALESTRA
Quando venne affidato l'appalto per la costruzione della  palestra della nuova Rodari scommettemmo con alcuni amici che non sarebbe terminata prima delle prossime elezioni comunali: giugno 2022. Che sarebbero emersi contrasti tra impresa e comune ragion per cui di nuovo i lavori non si sarebbero conclusi nei tempi previsti. Dopo la ventennale storia per realizzare le aule intra-vedevamo di nuovo all'opera una attenta furba discreta regia della minoranza per bloccare anche stavolta i lavori. Infatti è accaduto puntualmente di nuovo.
Il Comune è in bega con l'impresa per farle finire i lavori: che adesso sono fermi.
Quando siamo andati a verificare dove fosse localizzata la benedetta impresa romana che aveva vinto l'appalto per la costruzione della palestra abbiamo scoperto che non aveva un sito web (stiamo parlando del momento della conquista dei lavori) ma abbiamo verificato che stava in un condominio  su una strada pedonale con tanto di scalinata da una parte.
Su questo tipo di lavori che nascono da finanziamenti nazionali trasferiti a livello regionale con destinazione ad hoc (dei lavori pubblici esattamente indicati) siamo  andreottiani. Nel senso che  quando vengono approvate queste leggi nazionali la politica se li sia già spartiti: tot al pd, tot alla lega, tot ai fratellini d'Italia, tot a ciascuno la sua fettina. Niente ai grillini perché al tempo non c'erano: sarebbero arrivati dopo.
Già la nuova Rodari aveva avuto una storia travagliata fin dalla nascita, impiantata li per una vendetta della giunta social comunista Morelli volta a cancellare gli spazi esterni della biblioteca (un ettaro di giardino per la biblioteca e le scuole medie) e ovviamente lasciare ai posteri il proprio monumento: una scuola lunga con 170 metri (avete letto bene: è lunga 170 metri!) di corridoio da cima a fondo e la vasca d'idromassaggio. Con un dislivello tra cima e fondo di 2-3 metri.
Ne è uscita una bella polleria –chi ricorda quella che c'era al posto del centro Le Fontane  a Curnasco?- inaugurata in pompa magna dalla sindaca Serra (fu l'assessora che l'aveva cominciata ai tempi della Morelli sindaco) e pochi anni or sono è arrivato un altro milioncino di euro  da Roma ladrona per la palestra. Il cantiere della scuola era durato 20 anni ed aveva collezionato anche un operaio morto mai saputo il perchè.  Quando i lavori per la costruzione della palestra sono assegnati ai romani non iniziano neppure perchè scoppiò la pandemia.
La giunta Gamba prevede che i lavori saranno seguiti da un RUP interno (responsabile unico del procedimento: il geometra dell'UUTT) e questo nomina a sua volta un RUP del RUP vale a dire un ingegnere libero professionista esterno al comune che assisterà il geometra. Dunque la palestra nasce con un RUP e un RUP del RUP: quindi con due padrini.
Già la scuola era nata sotto cattive stelle di suo ma anche quando si avvia a conclusione sotto la sindacatura Serra, succede che uno stravento la allaga e i danni vengono assunti dal comune pur di arrivare a conclusione del lavoro. Ma siccome non c'è un allagamento senza un secondo allagamento, la faccenda si ripete sia pure con danni minori. A un certo punto il Comune scopre che (1) gli scarichi della fogna interna sono otturati e ci sarà bisogno di una video ispezione di cui non vengono resi noti gli esiti. Poi per evitare altre alluvioni ecco che creano un (2) secondo allacciamento alla fogne comunali. Poi siccome le aule sono tutte piuttosto buie –le finestre delle aule voltano tutte a nord- (3) creano un bel numero di lucernari sul tetto.
Durante la costruzione ci si avvede che –va bene siamo nell'UE…- le murature esterne della palestra sono fatte da blocchi fabbricati in Germania mentre le travi lamellari provengono dall'Alto Adige. Travi che dovranno aspettarle per  otto mesi per… colpa del covid: dicono il RUP e il RUP del RUP. Non ovviamente di chi per risparmiare soldi –nonostante i due RUP che controllano ed erogano i soldi- non le ha ordinate subito a inizio lavori. Poi siccome  le casseforme originali per le mura di basamento non ci sono più, ecco che escogitano una simil-finitura del nuovo rispetto al vecchio e per completare l'opera siccome la palestra  anziché essere mezza interrata come nel progetto originale sporge del tutto fuori terra, le viene applicato in alto un luminoso gonnellone di lamiera sberluccicante. Due figate con un colpo solo. Gli umarelli locali  borbottano che il gonnellone volerà via   con qualche stravento ma si sa che loro sono abituati a parlare sempre male.
Ma la sfiga è ancora in agguato e nonostante l'apertura della bellissima scuola dotata di vasca di idromassaggio l'amministrazione comunale con una assessora docente universitaria deve  prendere un'altra botta: il 40% degli scolari curnesi non vuole andare alla Rodari ma va altrove.

Per concludere in bellezza agli inizi di febbraio con un cantiere fermo da oltre un paio di mesi ecco scodellata una determinazione del RUP: “considerato che l'Impresa IT Energy oltre a non aver ultimato le opere come prescritto nel verbale di ultimazione dei lavori e nei vari ordini di servizio inoltrati dalla Direzione dei Lavori, ha sollevato, con alcune lettere inviate tramite PEC, contestazioni afferenti i citati ordini di servizio; considerato  che l'Amministrazione Comunale, oltre ad aver intrapreso tutte le azioni previste dal Codice degli appalti, ha sollecitato le parti, D.L. e Impresa, in vari incontri per la soluzione dei problemi rilevati, auspicando una veloce consegna dell'immobile per poter essere utilizzata dalla scuola primaria Rodari; ritenuto opportuno, per quanto sopra esposto, affidarsi ad uno studio legale specializzato in diritto amministrativo, quale necessaria assistenza legale nel procedimento amministrativo in atto, volto alla tutela degli interessi dall'Amministrazione Comunale, per la conclusione dell'opera pubblica; (…) determina di affidare allo Studio Legale Associato Avvocati Tucci di Bergamo (BG), (…)  il servizio di assistenza stragiudiziale per la conclusione dell'appalto dei lavori di realizzazione della nuova palestra scolastica di via Gandhi. Insomma siamo alla bega.

MATTARELLA.2:L'USATO SICURO
Saremo pure qualunquisti ma quest'idea di riaffidarsi all'usato sicuro costringendo un anziano di 80 anni a tornare al Colle dipende soltanto dalla necessità dei parlamentari di portarsi a casa un altro anno di stipendio visto che  tra un anno  almeno un quarto di loro sarà un disoccupato. Cinque anni di seggio parlamentare hanno consentito a questi scappati di casa –avete letto il diario romano di Violi?- di farsi una bella casa e pagarsi le spese elettorali e mettere da parte  non meno di 2-300mila euro rispetto agli 840mila riscossi (in cinque anni). Altro che –come si legge su importanti quotidiani- dire che il Parlamento ha ripreso in mano il proprio destino alla faccia dei mille king-makers che volevano governare il destino d'Italia. Questi hanno deciso che i soldi valgono benissimo un altro anno di caos non fosse altro per via del pacco di miliardi in arrivo dall'UE. Uno come Salvini se non ci fossero quei miliardi e la pressione delle imprese a non mollare la presa e il controllo, sarebbe già uscito dalla maggioranza. Non é così per una come la sorellina d'Italia dal momento che le imprese che fanno riferimento alla sua formazione politica sono da decenni ammanigliate –forse anche da un secolo- nella spartizione ruberia delle risorse pubbliche. Pensate quanto controlla la destra fascista delle risorse comunali al Comune di Roma per esempio.

Queste elezioni hanno nuovamente segnalato come le donne non abbiano voluto farsi avanti. La faccenda ci ha stupito perché dopo tanto lamentarsi ci aspettavamo che si formassero dei comitati nazionali per segnalarne una dozzina e invece sono state  silenziose aspettando semmai che i maschi ne mandassero qualcuna allo sbaraglio. Le poche donne di destra che  hanno accettato erano talmente squalificate per la loro storia politica pregressa che sono partite già come una vecchia barzelletta da barbiere maschile. Insomma la politica resta sempre massicciamente un mestiere maschile.
Ricordiamo che avevamo proposto come candidata Elena Cattaneo.
Quello che ci ha stupito non è stato scoprire che la presidente del senato già gasatissima di suo per la nomina, anche dopo la mazzata non aveva  neanche colto il colpo.
Ci ha stupito che abbiano messo di mezzo Elisabetta Belloni direttore generale del Dis, il Dipartimento per le informazioni e la sicurezza, il vertice dei nostri Servizi. E che alla trovata abbiano lavorato con spregiudicato entusiasmo e con la collaborazione di un condannato in via definitiva detenuto ai domiciliari (Denis Verdini), un ex ministro dell'interno e vicepresidente del consiglio (Matteo Salvini) un altrettanto spregiudicato ex presidente del Consiglio (Giuseppe Conte), e la leader di una destra con ambizioni di governo (Giorgia Meloni), senza avvertire, neppure per un istante, l'enormità di un passaggio senza soluzione di continuità di un'eccellente civil servant, quale la Belloni è, dal vertice dei Servizi al ruolo di garante dell'unità nazionale e della Costituzione, è il segnale della catastrofe del rapporto tra politica e apparati.
A noi pare che –a differenza del fiorentino-  che la Belloni non si poteva neanche indicare come candidata non perché ha diretto per pochi mesi il DIS ma perché di lei nessuno sa come la pensa. Tra l'altro non si può discriminare politicamente per legge un italiano per una qualche funzione svolta.

Tutto l'insieme conferma nuovamente che la Destra e la Lega non hanno una classe dirigente per governare il Paese. Tragicomiche e divertentissime le piroette di Salvini che ne inventa a getto continuo salvo smentirsi pochi minuti dopo. Come niente fosse dopo la collezione di figuracce ha chiesto udienza a Draghi per dargli le dritte della Lega sui prossimi passi del governo. L'impressione è che Salvini senta avvicinarsi la sua fine politica costruita sulle disgrazie altrui. Peccato che buona parte del popolo leghista abbia estremo bisogno di immigrati clandestini da sfruttare: dall'imprenditore agricolo del sud che deve raccogliere a mano i pomodori agli imprenditori cuneesi o veneti per raccogliere la frutta. Idem nel settore edilizia o nei trasporti. Una santa alleanza tra gli anziani  che hanno bisogno di una badante mezza clandestina cogli approvvigionatori di manodopera in nero.

2-BERGAMASCHI PIENI DI SOLDI
Dunque a Bergamo i depositi totali sono passati da 36.484 milioni all'inizio 2021 a 37.637 milioni a fine ottobre, mese in cui si è registrato il maggior incremento (più 2,71%). Bergamaschi scarpe grosse cervelli fini recita il proverbio. Infatti. Purtroppo non viene mai detto dove siano allocati questi risparmi: probabilmente sono per il 90% investiti in titoli di debito pubblico che rendono praticamente meno dell'inflazione.
Questa disponibilità di denaro ha vivacizzato il mercato edilizio con grande soddisfazione delle banche che riescono ad alleggerirsi di qualche NPL di troppo che in genere si sono create da sole in quanto non hanno ancora imparato a gestire il mercato dei prestiti e mutui nel settore. Sperando non sia così anche in altri settori. Un mercato edilizio sostanzialmente mutilato in quanto i giovani hanno massicciamente contratti a tempo determinato e quindi nonostante l'agevolazione possibile agli Under 36 coniugata coi bassi tassi di interessi questi non si muovono nemmeno.
Nonostante le massicce ciospate dei vari ecobonus sisma bonus bonus casa che ovviamente nel BelPaese funzionano del tutto regolarmente (…) i Bergamaschi hanno ingrassato il malloppo che avevano in banca.
Se alziamo lo sguardo alla raccolta e redistribuzione del credito in bergamasca ci rendiamo conto che noi Bergamaschi non contiamo più una mazza. Sostanzialmente in Bergamasca operano banche che raccolgono il nostro risparmio e lo investono piuttosto altrove. Perfino gli ultimi baluardi delle BCC stanno andando verso  contesti regionali e nazionali.
Vero è che il sistema economico è ormai di livello europeo e internazionale ma la questione è un'altra. La bergamasca ha un grosso deficit infrastrutturale che se fosse risolto farebbe compiere all'insieme un bel balzo in su del Pil.
Ricordo solo alcuni problemi. L'interramento della ferrovia tra Curno e Seriate per liberare la città da questo muro invalicabile. Lo spostamento sulla circonvallazione sud da Dalmine a Seriate dell'A4. La trasformazione della linea ferroviaria BG-MI in metropolitana. Le tratte ferroviarie –perfettamente integrate con RFI- dalla città alle parti alte –Piazza Brembana e Ardesio- delle due Valli. La strada della ValCavallina da S.Paolo fino a Lovere. Un “bretella est” che colleghi Seriate- Antegnate con la A35. Un Campus Universitario unico.
Noi pensiamo che nell'arco di 10-15 anni combinando una parte del risparmio privato provinciale e i finanziamenti UE nazionale e regionali queste opere si potrebbero realizzare anche pagando meglio quanto a interessi il risparmio locale.
La questione è che con le provincie ridotte allo stremo attuale, manca un interlocutore locale nei confronti di Roma e Bruxelles visto che le Regioni sono sostanzialmente solo una grande mutua.