A GUARDARE ALLE COLLINE  24 GENNAIO 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















L'HANNO PRESA SUL SERIO (CON LE BOMBOLETTE)
Sarà una semplice coincidenza ma nello stesso giorno (più o meno uno-due) in cui compare sul sito del Comune il “PROGETTO GIOVANI CURNO” ovviamente affidato alla solita cooperativa (se non è una coop è una onlus: a Curno lavorano solo loro) nella cui locandina compare un bel cestone di bombolette di colore spray, sul sito “sei di Curno se “ compare la foto di una abitazione di via Gamba angolo Roggia Curna “debitamente” imbrattata dal solito artista con le bombolette di colore spray. Ovviamente –lo diciamo per chi ha la coda di paglia e si sentisse chiamato in causa-  tra l'un episodio e l'altro non abbiamo contezza esista un qualche rapporto.
Però non è privo di significato che un Comune abbia avuta la pessima idea di chiamare degli imbrattatori a disegnare sulla parete di quel volume inutilizzato che adesso è “felicittà” due  angioli o chissà chi che si legano imitando in maniera pessima  qualcosa che fu di un “piturelo”  che risponde al nome di Chagall. Però a nostro modesto avviso c'è anche la cultura  dei “baci perigina”.
Detto questo, possiamo dire che tra la sconcezza degli imbrattatori (di “felicittà” e di via Gamba) e la sconcezza del restauro della casa di via Gamba c'è una tenace linea culturale e politica che li lega. Consapevolmente o meno.
(...)

SE GLI ANZIANI NON ESISTESSERO BISOGNEREBBE INVENTARLI
“La relazione è fondamentale per contrastare la solitudine che è il male peggiore per un anziano” afferma la sindaca Gamba in una intervista. Ha ragione. Relazione  indica una pluralità di atti che vanno dalla semplice conoscenza per passare all'amicizia fino a finire a letto. La questione è che –senza fare lo strizzacervelli a ufa- la solitudine dell'anziano è  tutta e solo farina del suo sacco e non certo per demerito di tutti quelli che stanno al mondo. Per l'anziano qualsiasi intervento per loro resta solo un'occasione per passare il tempo senza assumersi responsabilità . Qualcosa che ritiene gli sia dovuto automaticamente sulla base del principio che l'anziano ha diritto di tutto a priori. La questione è che se un anziano ha bisogno di relazioni, non c'è terapia che risolva il problema. La solitudine dell'anziano oggi deriva dalla sua ignoranza, dalla sua scarsa generosità, dal suo egoismo. Tutti fattori predisponenti che non si possono rimuovere con felicittà. Quando un anziano  resta solo significa che le sue sinapsi sono essicate. In pochissimi casi per motivi sanitari  ma sempre auto inflittisi da un modello di vita del tutto sregolato–  e nella maggioranza dei casi per ignoranza. Nel senso che via via la sua vita è stata un sistematico progetto di autodistruzione. Basterebbe per esempio prestare attenzione alle pagine che legge  di un quotidiano per capire il deserto nel suo cervello. O ascoltare i tg di BergamoTV. Immaginare che riunire due volte alla settimana quattro gatti con qualcuno che legge loro il giornale ed una “domestica” che gli serve il caffè fatto con la macchinetta a capsule costituisca una  soluzione alla solitudine dell'anziano è una illusione. L'idea stessa che ci sia bisogno di qualcuno che gli legga anche il giornale (sol)levando loro anche (di) questa incombenza, vuol dire aumentare il loro egoismo. Se semini sul cemento armato, al massimo i semi servono ai passeri che li beccano: nessuno di loro riuscirà a diventare una piantina di grano con la spiga.
(...)

IL DRAGHI ESAURITO
Chissà se davvero il caimano si è ritirato dalla corsa al colle o se invece non sia una mossa che nasconde qualche altra trappola vista la naturale perspicacia dei suoi avversari. Al momento in cui dettiamo questo paiono comparsi o gettati in corsa una donna Elisabetta Belloni una diplomatica ‘cresciuta’ alla Farnesina e promossa da tutti i partiti. Scrive di lei Il Fatto. Forlivese di origine, 63 anni, il suo percorso diplomatico è iniziato nel 1985 e dal 1999 ha scalato le posizioni all'interno del ministero degli Esteri senza mai uscirne. Da Berlusconi a Monti, fino ai governi del Pd, tutti contribuiranno alla sua ascesa. Con Draghi, a maggio, passa alla presidenza del Consiglio per guidare il Dis. Ma nella sua carriera non si è mai legata a una famiglia politica, rimanendo prima di tutto una donna delle istituzioni.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!


































































































































































































































L'HANNO PRESA SUL SERIO (CON LE BOMBOLETTE)
Sarà una semplice coincidenza ma nello stesso giorno (più o meno uno-due) in cui compare sul sito del Comune il “PROGETTO GIOVANI CURNO” ovviamente affidato alla solita cooperativa (se non è una coop è una onlus: a Curno lavorano solo loro) nella cui locandina compare un bel cestone di bombolette di colore spray, sul sito “sei di Curno se “ compare la foto di una abitazione di via Gamba angolo Roggia Curna “debitamente” imbrattata dal solito artista con le bombolette di colore spray. Ovviamente –lo diciamo per chi ha la coda di paglia e si sentisse chiamato in causa-  tra l'un episodio e l'altro non abbiamo contezza esista un qualche rapporto.
Però non è privo di significato che un Comune abbia avuta la pessima idea di chiamare degli imbrattatori a disegnare sulla parete di quel volume inutilizzato che adesso è “felicittà” due  angioli o chissà chi che si legano imitando in maniera pessima  qualcosa che fu di un “piturelo”  che risponde al nome di Chagall. Però a nostro modesto avviso c'è anche la cultura  dei “baci perigina”.
Detto questo, possiamo dire che tra la sconcezza degli imbrattatori (di “felicittà” e di via Gamba) e la sconcezza del restauro della casa di via Gamba c'è una tenace linea culturale e politica che li lega. Consapevolmente o meno.

La casa di via Gamba è una abitazione costruita sicuramente dopo lo scavo della roggia Curna (che si deduce dalle carte sia arrivata li dopo il 1550). Infatti a quella data a Curno esisteva solo la chiesetta di via Gamba (e sarebbe interessante andare a vedere quanti affreschi sono stati coperti dopo il manesco restauro subito) e molto intelligentemente quella roggia, che serviva sia per portare acqua che per portarla via quando ce n'era troppa, aggirò volutamente la chiesetta. Che probabilmente aveva di lato una piccola costruzione (adesso diventata una bella palazzina penso nel 7-800) per ospitare il povero prete.
La costruzione è fatta da pietre cavate dal Monte Gussa (la collina di Mozzo), sostanzialmente una pietra –il ferretto- che  altrove è pietra serena.
Chi ha deciso il restauro della costruzione, che era una cascina, ha pensato bene di “scarnificare” le pareti per rendere visibili le pietre angolari o quelle di maggior pregio (a parere suo). Era un sistema adottato massicciamente nei primi anni '60 che venne proebito dalla Soprintendenza. Esiste un bellissimo volume di Carlo Leidi che documenta fotograficamente le oscenità perpetrate con queste scarnificazioni in numerosi edifici  della città e dintorni.
Non contenti di questo chi ha progettato e diretto i lavori ha pensato bene di incollare alla base un rivestimento di un marmor veneto e per non spendere troppo ha seguito l'andamento del pavimento con un risultato  obi-style. Non ancora contenti hanno anche pensato bene di fare i davanzali non in pietra serena ma con marmor composti da due lastre incollate per fare spessore. Che è una soluzione figata davvero figata.

La Curno in mano ai democristiani o alla destra con la supervisione di un architetto eletto nella lista di centrosinistra nella sua storia ha collezionato una bella serie di cappellate in ordine alla conservazione del proprio patrimonio. Ne faccio un primo elenco (non  esaustivo).
Il Castello della Marigolda trasformato in un museo di paccottiglia improbabile col costruito.
La chiesetta di via C. Battisti cui hanno abbattuto il portale d'ingresso e ne hanno reinventato un altro.
La necropoli tra via Roma e Buelli i cui pezzi sono spariti senza che fossero mai denunciati ed esaminati dalla Soprintendenza.
La necropoli di via Marconi sacrificata agli interessi del privato quando il Comune poteva benissimo comprare l'area. Il materiale è immagazzinato al Museo Archeologico di Bergamo e il Comune  è bene attento a non farne restaurare  qualche parte e riportarla a Curno.
La tomba che c'era ai piedi della cappelletta in cima a via Marigolda demolita quando venne edificata la SP470. I material rivenuti nella tomba sono stati illustrati in un  disegno conservato alla Angelo Mai  ma sono spariti.
La facciata della scuola elementare di Largo Vittoria: non hanno salvato nessuno dei portali e delle spalle delle finestre. Finite in discarica.
La lapide coi morti nelle guerre trasferita al cimitero. Hanno rifatto il monumento ai caduti senza nome dei caduti. Per una bega tra chi voleva solo i morti in guerra e chi voleva anche il nome dei civili (camice nere) ammazzati nei dintorni.
Le due discariche abusive. Quella che ha riempito la cava davanti alla Cascina Frigeni (c'era una teleferica che portava la sabbia al frantoio Benzoni in fondo a via Lungobrembo). Quella nuova su via Europa a nord ella gobba tra il sottopasso e  la discesa al parcheggio della Brembo.
Vogliamo sottilizzare? La rete di irrigazione che dal Mulino si dirigeva verso la testata di via Repubblica e da li verso la Dorotina. Cancellata.

Dopo avere sterminato una foresta di carta (digitale:per fortuna) è pronto per essere messo in appalto il progetto della rotonda su via Lecco davanti al mobilificio Colleoni. Costo sulla carta di 495mila euro. Che diventeranno 540 mila coi lussuosi annessi e connessi. Dovrebbe servire –il condizionale è d'obbligo perché a Curno le cose si fanno solo per spendere i soldi ma sempre per finta- agli abitanti di Ponte  san Pietro, della Merena Marigolda e Lungobrembo di svoltare sulla ex  Briantea in direzione di Lecco. Bisogna dire che il Comune di Curno si manifesta come sempre generoso: infatti benché serva anche agli abitanti di Ponte e Mozzo non ha chiesto un soldo di compartecipazione alla spesa agli altri due comuni.
Vale la pena di dare un'occhiata al progetto per capire con quale sottilissima sottigliezza hanno agito per compensare quanti più professionisti possibili e di come il progetto sia fatto da gente che probabilmente non sa nemmeno come stiano le cose sul posto.
1-Il Comune ha in progetto la realizzazione di una pista ciclabile dalla Merena lungo via Lecco fino a via Buelli (dove si innesta sulla via Lecco) che occuperà l'antico sedime della tranvia. Peccato che nel fare il progetto della rotonda NON ne abbiano tenuto conto. Facile immaginare con quale sgaggia i ciclisti e i pedoni attraverseranno la rotonda e le due corsie senza una soluzione adeguata che doveva essere già inserita in QUESTO progetto.
2- Nell'assemblea alla Marigolda presente l'impresa Vitali per la sistemazione del sottopasso di via Brembo alla SP470 (e contorni vari) il tecnico della Vitali aveva dichiarato che tra le interferenze trovate sotto il ponte della SP470 su via Lecco c'era “una linea in fibra ottica dell'Esercito Italiano”. Si presume che passi sul marciapiedi esistente che è l'ex sedime della tranvia da Ponte a Bergamo. Nel progetto non c'è traccia visto che dovranno operare ruspe per scavi e reinterri vari e quindi…
3- sono previsti tre pozzi perdenti per le acque piovane. Sarebbe stato utile che fossero vasche accessibili per la pulizia OGNI ANNO dal momento che il contenuto delle acque piovane che lavano l'asfalto finiscono per creare una sedimentazione grassa compatta dura e impermeabile ed esaurire man mano la capacità di disperdimento dei pozzi. Ergo allagamenti.
4- osservando il confine tra la 470 e la villetta-laboratorio di maglieria fine a lato NO del sottopasso della via Lecco si nota un passaggio largo 100-150 cm tra il muro di sostegno della SP e la proprietà. “Penso” che si trattasse un antico diritto d'acqua per portare l'acqua della roggia Curna verso la Dorotina. Siccome il Catasto  ha una attendibilità molto bassa se quello spazio non è del Luogo Pio Colleoni è un diritto pubblico. Quindi se c'è a nord ci sarà anche a sud visto che l'acqua proveniva da via Repubblica.
5- non si comprende (visto che non ci sono studi sul traffico allegati al progetto) come mai scendendo da Curno verso Ponte si entri nella rotonda con DUE corsie e si esca con UNA corsia. Mentre salendo da Ponte si entri nella rotonda con due corsie.
6-questa rotonda è in buona sostanza una finta dal momento che chi sale dalla Merena con l'ampiezza della via Lecco sarà sempre portato a fare una inversione di marcia sfruttando anche le aree dei benzinai ANZICHE' imbucarsi in una rotonda in cima alla strada. Bisognava pensare di istallare sulla via Lecco a partire dal confine con Mozzo una yersey e poi restringere le corsie alla misura di legge in modo che il traffico si abitui a scorrere in ordine anziché creare caos con inversioni di marcia.
7- una rotonda su via Lecco aveva senso all'altezza della ex pesa Locatelli. Messa dove l'hanno progettata è inutile. Con un semplice yersey potevano benissimo obbligare gli automobilisti a usare mezzo quadrifoglio. Senza spendere mezzo milione di euro.













SE GLI ANZIANI NON ESISTESSERO BISOGNEREBBE INVENTARLI
“La relazione è fondamentale per contrastare la solitudine che è il male peggiore per un anziano” afferma la sindaca Gamba in una intervista. Ha ragione. Relazione  indica una pluralità di atti che vanno dalla semplice conoscenza per passare all'amicizia fino a finire a letto. La questione è che –senza fare lo strizzacervelli a ufa- la solitudine dell'anziano è  tutta e solo farina del suo sacco e non certo per demerito di tutti quelli che stanno al mondo. Per l'anziano qualsiasi intervento per loro resta solo un'occasione per passare il tempo senza assumersi responsabilità . Qualcosa che ritiene gli sia dovuto automaticamente sulla base del principio che l'anziano ha diritto di tutto a priori. La questione è che se un anziano ha bisogno di relazioni, non c'è terapia che risolva il problema. La solitudine dell'anziano oggi deriva dalla sua ignoranza, dalla sua scarsa generosità, dal suo egoismo. Tutti fattori predisponenti che non si possono rimuovere con felicittà. Quando un anziano  resta solo significa che le sue sinapsi sono essicate. In pochissimi casi per motivi sanitari  ma sempre auto inflittisi da un modello di vita del tutto sregolato–  e nella maggioranza dei casi per ignoranza. Nel senso che via via la sua vita è stata un sistematico progetto di autodistruzione. Basterebbe per esempio prestare attenzione alle pagine che legge  di un quotidiano per capire il deserto nel suo cervello. O ascoltare i tg di BergamoTV. Immaginare che riunire due volte alla settimana quattro gatti con qualcuno che legge loro il giornale ed una “domestica” che gli serve il caffè fatto con la macchinetta a capsule costituisca una  soluzione alla solitudine dell'anziano è una illusione. L'idea stessa che ci sia bisogno di qualcuno che gli legga anche il giornale (sol)levando loro anche (di) questa incombenza, vuol dire aumentare il loro egoismo. Se semini sul cemento armato, al massimo i semi servono ai passeri che li beccano: nessuno di loro riuscirà a diventare una piantina di grano con la spiga. Osservate le due foto tratte dal filmino  sul sito FB della maggioranza.
Questi anziani bisognosi di compagnia non sono profughi da terre insanguinate dalla guerra ma sono il gruppo sociale che attualmente gode di un reddito garantito (spesso anche ampiamente anticipato rispetto alla naturale data della pensione) tutt'altro che disprezzabile: le loro pensioni sono mediamente il doppio di quanto percepito dalla maggioranza di giovani lavoratori. Anche la donna vedova che non aveva mai lavorato sotto padrone nella sua vita attiva (perché il marito era orgoglioso di tenerla a casa significando che la sua paga bastava a mantenere l'intera famiglia) non vive certo del minimo e quasi sempre ha una abitazione di proprietà. Poi fanno finta di non vedere o sapere che i loro nipoti (se non addirittura i figli) hanno redditi modesti che –paragonando i costi della vita- rispetto ai redditi loro a pari età, adesso sono meno della metà.
L'idea stessa di creare questi “ospizi a funzionamento bisettimanale” serva a trarre dalla solitudine queste persone serve solo a finanziare qualche soggetto privato messo li a… servire il caffè. Questi vecchiacci non si degnano neppure di farsi il caffè da soli per di più anche gratuito. E VANNO PURE SERVITI!.

Da tempo seguo degli anziani (un anziano che cura anziani: un ossimoro) e naturalmente questi due anni di pandemia mi hanno costretto o stimolato o obbligato a riflessioni che altrimenti non avrei mai fatto. La riflessione più turbante e irrisolvibile (per me) è stata la constatazione  che in ValSeriana la strage degli innocenti ha colpito una popolazione che vota massicciamente leghista e centrodestra. Poi siccome mi è capitato di trasportare una quarantina di anziani alle vaccinazioni, ho dovuto ascoltare le interminabili litanie dei vaccinandi contro la sanità lombarda. Litanie intrecciate a evidenti battute razziste e qualunquiste quando vedevano in fila qualche “negro” li per vaccinarsi: “i ma roba anche ol vaccino”.
Nonostante una sanità regionale in ferrea mano del centrodestra che non ha saputo cogliere l'esplosione della pandemia ad Alzano e Nembro; che non è riuscita neppure a organizzare le prenotazioni dei vaccini  ed è stata costretta a passare l'incombenza alle poste; che aveva assistito imbelle alla strage degli innocenti i lombardi hanno donato (al luglio 2020)  195 milioni di euro. Ignoto l'ammontare alla fine del 2021 e nemmeno la destinazione di quanto speso, di come sia stato speso e quanto ci sia ancora in cassa.
Nonostante tutto questo ne la conferenza dei sindaci  ne i consiglieri regionali si sono immaginati o sognati di chiedere che l'ospedale Papa Giovanni anziché essere un pezzo dell'ASST diventasse un AO: azienda ospedaliera. Basta una ricerca in rete per capire le differenze delle due attribuzioni. C'è voluta una campagna di L'Eco suggerita da alcuni medici dell'ospedale.
Spesso capita che la risposta a certe riflessioni non ti arrivi direttamente ma da una serie di fatti differenti che ti schizzano addosso.

IL DRAGHI ESAURITO
Chissà se davvero il caimano si è ritirato dalla corsa al colle o se invece non sia una mossa che nasconde qualche altra trappola vista la naturale perspicacia dei suoi avversari. Al momento in cui dettiamo questo paiono comparsi o gettati in corsa una donna Elisabetta Belloni una diplomatica ‘cresciuta’ alla Farnesina e promossa da tutti i partiti. Scrive di lei Il Fatto. Forlivese di origine, 63 anni, il suo percorso diplomatico è iniziato nel 1985 e dal 1999 ha scalato le posizioni all'interno del ministero degli Esteri senza mai uscirne. Da Berlusconi a Monti, fino ai governi del Pd, tutti contribuiranno alla sua ascesa. Con Draghi, a maggio, passa alla presidenza del Consiglio per guidare il Dis. Ma nella sua carriera non si è mai legata a una famiglia politica, rimanendo prima di tutto una donna delle istituzioni.
E’ ricomparso anche Pier Ferdinando Casini, bolognese, uno che ha navigato attraverso TUTTI i partiti dal centro destra al centrosinistra Cattolico divorziato e sposato due volte. Uno dei centomila sugheri della classe politica nazionale le cui qualità – le ha elencate lui stesso dalla Gruber- sono l’onestà e l’aver servito la politica, essere stato presidente della Camera. Pier Ferdinando Casini è ben noto in Vaticano. Gli viene riconosciuto il merito, infatti, di essere stato finora l’unico presidente della Camera ad aver riportato un Pontefice, era Karol Wojtyla, a Montecitorio, in quel palazzo dove anticamente veniva amministrata la giustizia in nome del Papa re.
Non bastasse un Casini dalle file del PD si fa avanti la candidatura di Andrea Riccardi. In Vaticano  farebbero salti di gioia davanti ai nomi di Casini e Riccardi potenziali o effettivi inquilini del Quirinale, già Palazzo dei Papi (ne lessero 4  fino quando non vennero cacciati). Il fiorentino ha dato per buono il bolognese e per spacciato il romano. Sai che soddisfazione per gli italiani  del nord passare da un presidente siciliano a uno romano: personale notoriamente sensibile al nostro mondo ed al nostro paese.
Nei sacri palazzi il nome di Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio, è quello che desta ovviamente maggiore sicurezza. Il professore, amico personale di Francesco, Sergio Mattarella e Angela Merkel, non viene, infatti, percepito come un “interlocutore privilegiato”, bensì come un “interlocutore di casa”. Riccardi, che è stato ministro per la Cooperazione internazionale c l’integrazione nel governo di Mario Monti, è tra i consiglieri più ascoltati e fidati di Bergoglio. La sua, ci tengono a ribadire Oltretevere, non è una “candidatura di bandiera”, bensì una “candidatura-messaggio”.
Elisabetta Belloni, capo del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza, non dispiace alle gerarchie ecclesiastiche. Il suo curriculum, passato in rassegna nei sacri palazzi appena è iniziato a circolare il suo nome tra quelli papabili per il Quirinale, viene universalmente ritenuto di altissimo livello e rassicurante per il suo impegno umanitario. Un interlocutore sicuramente attento alle richieste sociali di Francesco e al suo costante richiamo ai governi di tutto il mondo a contrastare la “globalizzazione dell’indifferenza”. Ciò che affascina di più della Belloni, soprattutto in Segreteria di Stato, è la sua brillante carriera diplomatica che la rende un candidato molto gradito anche Oltretevere. Una personalità che, se da un lato non ha ancora frequentazioni stabili con i sacri palazzi, dall’altro suscita ammirazione ed è garanzia di imparzialità e autorevolezza.
Gira e rigira insomma i cattolici non vogliono mollare il Colle e siccome la destra non ha uno straccio di nome spendibile (Tremonti? Casellati? Pera? Cartabia?) le ennemila televisioni si stanno attrezzando per sfiancare il popppppolo italiano con centinaia di ore di talkshow sul nulla.
Intanto gli Italiani cominciano a vedersi aumentare il costo della spesa alimentare. Il costo del metano . Il costo dell’energia elettrica. Il prezzo della benzina. E tutto quel che segue a catena. Almeno per il metano e l’energia elettrica il governo poteva sospendere l’iva sull’iva tutta la parte di bolletta  extra il prezzo base della materia e invece  per adesso nulla salvo la previsione che entro tre mesi gli aumenti saranno riassorbiti. La promessa-previsione.