A GUARDARE ALLE COLLINE  09 GENNAIO 2022

























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















LA CAMPAGNA ELETTORALE DELLA GAMBA ADESSO MIRA AGLI ANZIANI
C’erano tutti. Quasi tutti. Ne mancavano tre: il marmista, il fiorista, le pompe funebri. Quello della tomba. Quello del cuscino di fiori sulla bara. Il fiorista per la corona di fiori. Peccato perché sarebbe stata davvero una condivisione davvero totale per vivere e finire in felicittà. Una volta si poteva dire che avevano preso un colpo di sole. Adesso si può solo pensare che siano gli effetti tardivi dell’infezione da covid19. Fossimo dei politici sopraffini scriveremmo che quando nacque il PD “lo storico cattolico Pietro Scoppola teorizzò apertamente la natura “post-ideologica” del nuovo partito. Per tenere insieme le diverse tradizioni della cultura politica democratica, nessuna di queste poteva prevalere: il nuovo partito doveva/poteva reggersi solo sulla convergenza programmatica, a partire ciascuno dalla propria storia e identità. Sulla carta, poteva funzionare; ma la storia del Pd ha dimostrato che un partito, privo di un proprio autonomo profilo di cultura politica, alla fine implode, e può sopravvivere solo come un assemblaggio di cordate di potere.”
Il sovranismo a livello sociale e politico nazionale si declina col liberi tutti del duo Meloni&Salvini e dei NoVax  mentre a livello individuale o famigliare si declina in felicittà. Giustamente ciascuno si fa i cazzi propri: e quindi il comune si piega ad assecondarli. In felicittà. Al cittadino la Costituzione riconosce il diritto di voto, quindi di autodeterminazione mentre il comune concede al cittadino di di-pendere da esso. In felicittà. Basta con questo obsoleto diritto all’autodeterminazione che comporta di diventare grande, adulto, responsabile, reattivo quanto necessario. Adesso basta che il cittadino si metta sul divano e cellulare in mano chiama un numero 800 e invoca ed ha diritto alla felicittà. Gli portano la pensione a casa i carabinieri pagati dallo Stato. Gli portano la spesa a casa i volontari pagati dieci euro all’ora dal Comune. Lo portano  a fare le visite mediche e il vaccino con l’auto dei volontari pagata e pagati dal Comune. Gli fanno l’isee gratis per mano dei sindacati pagati dallo Stato. Generalmente chi aspetta seduto sul divano non utilizza i farmaci generici perché ha diritto giustamente a un supplemento di qualità: quelli originali glieli portano a casa i volontari pagati dal Comune. Hanno a disposizione lo strizza cervelli pagato dal Comune ed anche le truppe cattoliche di interposizione sempre pagate dal Comune per evitargli scazzottare coi vicino di pianerottolo e quelli del piano di sotto e di sopra.
(...)

LA POLITICA PENSA ALLA PENSIONE PIUTTOSTO CHE ALLA SALUTE ED ALLE BOLLETTE DEGLI ITALIANI
Dobbiamo pensare che l’anno 2022 porterà buone cose?
Cominciamo l’anno nuovo con tre problemi niente affatto piccoli.
Il primo (positivo) è la crescita stimata della nostra economia ed anche di quella dei paesi europei e oltre.
Il secondo è la pandemia di cui nessuno sa prevedere l’evoluzione.
Il terzo è la crisi energetica e quanto la medesima si strascina appresso.
Ce ne sarebbe un quarto: le elezioni anticipate e il fallimento del PNRR.

Le ultime previsioni dell’eco- nomia internazionale del Fondo Monetario e dell’Ocse (formulate un paio di mesi fa) ci indurrebbero a crederlo. Meglio non farsi troppe illusioni.
 Più recentemente nel saggio di Paul Beaudry e Tim Willems On the Macroecono- mic Consequences of Over-Optimism (gennaio 2022 dell’American Economic Journal: Macroeconomics) si documenta, sulla base di dati del Fondo Monetario che aspettative eccessivamente ottimistiche per un Paese inducono, dopo qualche anno, a brusche contrazioni economiche. Quindi, meglio essere cauti.
Le previsioni, su cui è basata la legge di bilancio 2022, rispecchiano, in grande misura, quelle di Ocse, Fondo Monetario, Banca centrale europea e modello econometrico del Ministero dell’economia e finanza: delineano un forte balzo nel 2021 – crescita del Pil del 6% circa – seguito da un rallentamento nel 2022 – 4,5% circa.
...



















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!

































































































































































































































LA POLITICA PENSA ALLA PENSIONE PIUTTOSTO CHE ALLA SALUTE ED ALLE BOLLETTE DEGLI ITALIANI
Dobbiamo pensare che l’anno 2022 porterà buone cose?
Cominciamo l’anno nuovo con tre problemi niente affatto piccoli.
Il primo (positivo) è la crescita stimata della nostra economia ed anche di quella dei paesi europei e oltre.
Il secondo è la pandemia di cui nessuno sa prevedere l’evoluzione.
Il terzo è la crisi energetica e quanto la medesima si strascina appresso.
Ce ne sarebbe un quarto: le elezioni anticipate e il fallimento del PNRR.

Le ultime previsioni dell’eco- nomia internazionale del Fondo Monetario e dell’Ocse (formulate un paio di mesi fa) ci indurrebbero a crederlo. Meglio non farsi troppe illusioni.
 Più recentemente nel saggio di Paul Beaudry e Tim Willems On the Macroecono- mic Consequences of Over-Optimism (gennaio 2022 dell’American Economic Journal: Macroeconomics) si documenta, sulla base di dati del Fondo Monetario che aspettative eccessivamente ottimistiche per un Paese inducono, dopo qualche anno, a brusche contrazioni economiche. Quindi, meglio essere cauti.
Le previsioni, su cui è basata la legge di bilancio 2022, rispecchiano, in grande misura, quelle di Ocse, Fondo Monetario, Banca centrale europea e modello econometrico del Ministero dell’economia e finanza: delineano un forte balzo nel 2021 – crescita del Pil del 6% circa – seguito da un rallentamento nel 2022 – 4,5% circa.
Attenzione però: nel 2022 torneremmo ad un reddito pro-capite analogo a quello del 2019, che a sua volta era inferiore, però, a quello del 2000. Vent’anni senza crescita di produttività hanno fatto sì che il reddito pro-capite italiano che nel 2000 era superiore alla media dell’Unione europea, nel 2019 era inferiore a tale media.
Qualche stima numerica? Se il timone resta saldo, la crescita ci sarà nel 2022 ma appena attorno al 2% a ragione delle determinanti internazionali. Se il timoniere guarda ad altro e di conseguenza la ciurma starnazza si torna al zero virgola. Se non peggio.
Sull’evoluzione della pandemia c’è poco da scrivere dal momento che nemmeno gli scienziati fanno previsioni. Di oggi (04 gennaio) la previsione (o la speranza?) di Yascha Mounk Ci sono due modi, però, in cui potrebbe finire la pandemia quest’anno : «il primo è biologico: scoprire che Omicron non fa ammalare in modo grave la netta maggioranza delle persone e che l’esposizione a questa variante, se vaccinati, protegge da ceppi futuri; così l’oggettiva minaccia del Covid cesserebbe di essere significativa». Ma questa per ora è una congettura. Il secondo modo in cui la pandemia Covid potrebbe finire è sociale. «Consiste nel dire che ci siamo abituati al fatto che la nostra vita implicherà più rischi nel 2022 rispetto al 2019, ma collettivamente e individualmente scegliamo che vivere in modo più normale valga la pena di correre quei rischi». «Anche se Omicron dovesse essere più pericolosa di quanto speriamo e anche se varianti future dovessero essere più gravi, sceglieremo di tornare ad una nuova normalità e non al lockdown».
Il dato più importante della situazione, a mio parere, è l’attuale inadeguatezza della macchina vaccinale in Italia: il numero di vaccinazioni giornaliere (circa 400 mila al giorno) è largamente insufficiente a fronteggiare la domanda. Molti continuano a ragionare come se il problema fosse solo l’ostinato rifiuto del vaccino da parte di 5 o 6 milioni di No Vax adulti, senza vedere l’altro enorme problema, quello degli “scaduti”: 18 milioni di persone che si sono vaccinate nei primi 8 mesi del 2021, vorrebbero fare la terza dose, ma in tanti casi devono ancora attendere a lungo, in quanto gli hub vaccinali e le farmacie sono sopraffatte dalle richieste.
Non saprei dire come reagirà la popolazione costretta a vivere facendo (magari…) due-tre vaccinazioni all’anno per stare al sicuro rispetto all’infezione. Sarebbe una strana normalità.

Il terzo è la crisi energetica e quanto la medesima si strascina appresso.
Scrive l’Arera che “i nuovi straordinari record al rialzo dei prezzi dei prodotti energetici all'ingrosso (quasi raddoppiati nei mercati spot del gas naturale e dell'energia elettrica nel periodo settembre-dicembre 2021) e dei permessi di emissione di CO2, avrebbero portato ad un aumento del 65% della bolletta dell'elettricità e del 59,2% di quella del gas.
L'Autorità ha confermato l'annullamento transitorio degli oneri generali di sistema in bolletta e potenziato il bonus sociale alle famiglie in difficoltà, in base a quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2022, con cui il Governo - oltre a ridurre l'Iva sul gas al 5% per il trimestre - ha stanziato le risorse necessarie agli interventi, con ciò consentendo di alleggerire l'impatto su 29 milioni di famiglie e 6 milioni di microimprese.
Malgrado gli interventi, tuttavia, l'aumento per la famiglia tipo in tutela sarà comunque del +55% per la bolletta dell'elettricità e del +41,8% per quella del gas per il primo trimestre del 2022. Ad oggi nessun ente o studioso ha calcolato quanto influenzerà negativamente l’aumento dei costi dell’energia rispetto alla crescita stimata.
Non pare un azzardo ipotizzare che nel 2022 la crescita sarà tra il 4%e il 5% ma assai più prossima al numero inferiore.

Meglio non ragionare troppo sul quarto aspetto: le elezioni anticipate e il fallimento del PNRR. Quel che si vede nella politica nazionale è terribile. Da una parte i politici temono la fine anticipata della legislatura per la nota fame di soldi di cui sono tutti assatanati e dall’altra parte vogliono fare la pelle al PdC  Draghi di cui non sopportano più il decisionismo. Però nessun raggruppamento politico ha in mano i voti per eleggere il prossimo PdR. Quando le famiglie cominceranno  pagare i maxi aumenti del prezzo del metano e continueranno a pagare il maxxi aumento del prezzo della benzina avranno davanti un Parlamento che non riesce a eleggere un PdR e presumibilmente avranno “bruciato” anche Draghi il quale a baldoria finita  senza dire niente a nessuno salirà al colle a consegnare le dimissioni: andate avanti voi che a me viene da piangere.
Intanto il Paese che si sta spaccando tra chi non ce la fa ad andare avanti per la disoccupazione la precarietà l’aumento dei prezzi e sotto la cappa della pandemia e chi invece si ingrassa alla grande. La gente si interroga nel vedere circolare una sacco di auto costosissime e legge che il Caravaggio  è tornato al milione di passeggeri sbolognati al mese. Le gente si interroga sugli statali lavorano da casa e loro e i loro figli che non lavorano o hanno contratti a tempo determinato che si ripetono da troppi anni. E non possono sposarsi. Non possono comprare o affittare la casa. Non possono fare figli.

Poi arriva Mattarella che davanti a un Paese ridotto in questa situazione predica che la coesione è un grande obiettivo della Repubblica e, in questo momento, deve essere ancor più il metodo di lavoro, di collaborazione leale e costruttiva, di partecipazione al bene comune.
C’hai voglia.


LA CAMPAGNA ELETTORALE DELLA GAMBA ADESSO INFINOCCHIA GLI ANZIANI
C’erano tutti. Quasi tutti. Ne mancavano tre: il marmista, il fiorista, le pompe funebri. Quello della tomba. Quello del cuscino di fiori sulla bara. Il fiorista per la corona di fiori. Peccato perché sarebbe stata davvero una condivisione davvero totale per vivere e finire in felicittà. Una volta si poteva dire che avevano preso un colpo di sole. Adesso si può solo pensare che siano gli effetti tardivi dell’infezione da covid19. Fossimo dei politici sopraffini scriveremmo che quando nacque il PD “lo storico cattolico Pietro Scoppola teorizzò apertamente la natura “post-ideologica” del nuovo partito. Per tenere insieme le diverse tradizioni della cultura politica democratica, nessuna di queste poteva prevalere: il nuovo partito doveva/poteva reggersi solo sulla convergenza programmatica, a partire ciascuno dalla propria storia e identità. Sulla carta, poteva funzionare; ma la storia del Pd ha dimostrato che un partito, privo di un proprio autonomo profilo di cultura politica, alla fine implode, e può sopravvivere solo come un assemblaggio di cordate di potere.”
Il sovranismo a livello sociale e politico nazionale si declina col liberi tutti del duo Meloni&Salvini e dei NoVax  mentre a livello individuale o famigliare si declina in felicittà. Giustamente ciascuno si fa i cazzi propri: e quindi il comune si piega ad assecondarli. In felicittà. Al cittadino la Costituzione riconosce il diritto di voto, quindi di autodeterminazione mentre il comune concede al cittadino di di-pendere da esso. In felicittà. Basta con questo obsoleto diritto all’autodeterminazione che comporta di diventare grande, adulto, responsabile, reattivo quanto necessario. Adesso basta che il cittadino si metta sul divano e cellulare in mano chiama un numero 800 e invoca ed ha diritto alla felicittà. Gli portano la pensione a casa i carabinieri pagati dallo Stato. Gli portano la spesa a casa i volontari pagati dieci euro all’ora dal Comune. Lo portano  a fare le visite mediche e il vaccino con l’auto dei volontari pagata e pagati dal Comune. Gli fanno l’isee gratis per mano dei sindacati pagati dallo Stato. Generalmente chi aspetta seduto sul divano non utilizza i farmaci generici perché ha diritto giustamente a un supplemento di qualità: quelli originali glieli portano a casa i volontari pagati dal Comune. Hanno a disposizione lo strizza cervelli pagato dal Comune ed anche le truppe cattoliche di interposizione sempre pagate dal Comune per evitargli scazzottare coi vicino di pianerottolo e quelli del piano di sotto e di sopra.
Lo scrivono con una bella dose di baldanza e faccia di tolla: “i principi su cui si basa il progetto “felicittà” sono quelli della prossimità, della domiciliarità e del coinvolgimento di tutta la comunità per prendersi cura dei cittadini più anziani, con attività e servizi erogati sia presso la se¬de principale di Felicittà, in via IV Novembre, e in modo diffuso sul territorio, specie nel quartie¬re della Marigolda, che si è rive¬lato quello con il maggiore indi-ce di fragilità, vale a dire il più lontano dal centro e dai servizi e contemporaneamente quello con la più alta percentuale di po¬polazione anziana”. Magari gli inventori della felicittà farebbero meglio a stare lontani dalla Marigolda dopo la vicenda del CVI2.
Chi conosce la storia del paese sa com’è nata  e quando e da ci venne abitata la Marigolda: è la generazione che ha conosciuto e contribuito al boom economico nazionale. La generazione che s’è fatta la casa col mutuo. La generazione figlia di chi aveva fatto la guerra ed era nato cresciuto durante il fascismo. Una generazione che ha sempre votato: un diritto niente affatto disprezzabile. Una generazione che –oggi come oggi- ha delle pensioni di “lusso” rispetto a quelle che saranno quelle dei loro figli e nipoti. Una generazione la metà dei quali è andata in pensione con largo anticipo chi per una facilitazione e chi per un’altra. Una generazione che  ha sempre ragionato che “io mia moglie non la mando a lavorare: in famiglia basto io a mantenerla”. La famiglia, non solo la moglie. Messa così cosa serviva l’asilo?.
Una generazione rimbambita in massa dai 750 canali tivù. Che consuma tonnellate di antipertensivi e statine. Che compra gli occhiali da vista alla esselunga e ha perso metà dei decibel dell’udito ma non l’ha ancora capito e allora accende la tivù quando si alza e la spegne quando va a letto. Ad alto volume: però. Che si tiene allenata la mente con le parole crociate e leggendo la pagina dei morti su l’eco.
Felicittà si ripromette di prendere in mano tutto questo popolo. Prenderlo per mano e condurlo alla morte in felicittà. Appunto. Con un servizio completo ed ad ampio raggio.

La politica della giunta Gamba non è quella di costruire  l’autonomia delle persone ma quella di accentuarne vieppiù la dipendenza. Che è poi la “sostanza” della politica della destra nella sanità e nel sociale. Vedi il caso sanità. Hai un problema? Vai al pronto soccorso e in ospedale. Hai bisogno di un esame? Non ti preoccupi più di tanto se l’ospedale pubblico te lo promette tra sei dodici ventiquattro mesi. C’hai i soldi di una buona pensione e puoi scontarli dal reddito e quindi vai da un privato. Non hai una buona pensione o hai un isee modesto? fai domanda al comune. La carità non la nega a nessuno.

Ma poi alla fine tutto questo finisce sempre in gloria come tutte le cose della Repubblica. Formalmente dovrebbe funzionare (quasi) tutto alla perfezione ma poi alla fine va tutto spannometricamente. Perché se ci sono da fare quattro progetti quattro per arrivare all’appalto della pista ciclabile stai sicuro che i soldi per pagare le quattro parcelle quattro ci sono. Per il resto briciole. Perchè le prime e più potenti idrovore nelle finanze comunali non sono i cittadini ma la gran massa di esperti professionisti che i burocrati degli uffici comunali- tutti della stessa categoria dei professionisti privati- chiamano alla bisogna. Dai lavori pubblici ai servizi sociali.
Insomma tutto si tiene: prima i colletti bianchi poi manteniamo anche il popolo bove. Importante che resti popolo bove così non s’avvede troppo di dove si spendono i soldi. Ed a chi vanno in tasca. Del resto vedi l’ultima legge di bilancio e la redistribuzione dell’irpef.

Felicittà, esattamente come il PdS (piano del diritto allo studio) non è un progetto per costruire autonomia del cittadino ma per schiacciarlo e mantenerlo nella dipendenza: un babysitteraggio pagato dal Comune attuato dalla solita onlus o coop amica. Felicittà come il PdS come l’intervento sulla popolazione delle case popolari, come lo strizzacervelli per gli anziani servono in primis a mantenere una grande massa di professionisti (che lavorano senza che  non ci sia mai uno straccio di valutazione dei risultati e della qualità degli interventi)  e secondariamente a dare non un servizio al cittadino  bensì il contrario: tenerlo legato con una catena (economica: per la più parte) alla politica. Locale e provinciale.

IL PAESE BELLO DA VIVERE NON SI FA MANCARE NIENTE: ANCHE I TAMPONI NONVAX
Basta una veloce ricerca in rete per capire da che parte politica “pende” questa organizzazione non si sa bene da chi sia diretta sotto il profilo medico sanitario. Certo è che va avanti da almeno due mesi a fare tamponi (ma saranno veri o fasulli?) senza che venga fermato. L'associazione che l'ha messa in piedi ha sede nella vicina Longuelo ed è collegata alla destra-destra NO-VAX dei fratellini d'italia: basta vedere il tipo di conferenze e relatori che mette in campo benchè camuffata da benefattrice dei poveri nostrani. SOLO ITALIANI però. Per schivare fermi arresti e qualche nottata in via Gleno ha operato a Scanzorosciate Curno Bergamo (in vari posti e parcheggi) dando appuntamenti spesso solo con google maps.
Nei giorni scorsi una certa pubblicità era stata data anche sul sito “sei di Curno se…” quando era approdata nell'edificio tra via Bergamo e via Manzù dove stanno la birreria Keller e il bar Viceversa. Che non c'entrano con la faccenda.
Sarebbe interessante far verificare se i tamponi, benché fatti alla garibaldina tra una fuga e l'altra da un posto all’altro, siano stati davvero tali o non siano stati una finta. Verificato quel che si legge :”Mi reco con i miei figli, faccio un'ora di fi­la perché chi ha il carnet ha la precedenza. All'interno del- l'hub rimango sconvolta: il no­me “Neolalia” è scritto su un pezzo di cartone, non c'è alcun arredo, alcuna divisione tra po­sitivi e non e tra persone in qua­rantena e non». Prosegue il rac­conto: «La ragazza di fianco a me riceve l'esito positivo del tampo­ne ed esulta e salta di gioia per­ché finalmente potrà avere un Super Green pass per sei mesi senza vaccino. Senza parole e stanca, ottengo un tampone po­sitivo. L'addetta mi chiede se non sono felice. Le rispondo sec­camente di no: devo andare a la­voro e sono ferma da dieci gior­ni. Ma mi ribatte con un sorriso, dicendomi che c'è gente che pa­gherebbe per avere l'esito del tampone positivo». L'utente de­finisce la «situazione davvero al limite dell'incredibile”.  Insomma anche stavolta ci siamo smentiti: altro che “faro de Curen”. Quando ci mettiamo, non scherziamo. Peccato che questi facciano tamponi a ufa da due mesi senza essere fermati.