A GUARDARE ALLE COLLINE  31 DICEMBRE 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















5 ANNI DI GOVERNO GAMBA
CHE CULO CI SIA STATO IL COVID!
La sindaca Gamba nello scrivere l'ultimo editoriale per il foglio semestrale del comune come testamento di fine mandato parte in quarta:”care concittadine e cari concitta­dini, mancano ormai pochi mesi alla conclusione del mandato amministrativo e mi sembra doveroso fare alcune considerazioni su questi cinque anni. Nel 2017 come Vivere Curno siamo stati scel­ti per amministrare la nostra comunità: con grande orgoglio, ci siamo fatti carico dell'enorme responsabilità affidataci e abbiamo dato tutto per rendere Curno un paese migliore, nonostante le tante sfide che ci siamo trovati ad affrontare”. E poi piomba cinque colonne cinque per raccontare le sue ennemila sfide (tutte) vinte. Peccato che nelle due dozzine di pagine abbia dimenticato la sostanza di quelle fatiche.
Mai nella storia di Curno dalla Liberazione in avanti (chissà se tutti i consiglieri comunali sanno cos'è stata la “Liberazione”…) era accaduto che arrivasse al Comune una massa tale di denaro pubblico in un quinquennio. Per Curno l'avvento del covid 19 che per fortuna ha mietuto meno di cento cittadini ha portato in dote oltre un milione e mezzo di euro. Cui vanno aggiunti due milioni ottenuti per la palestra della Rodari  ed altrettanto come risorse per i CVI1. Non siamo aggiornati ma probabilmente si tratta di 2,5 milioni tra palestra CVI ed altre regalie.
Scorrendo le 24 pagine del foglio interamente “marchiato a fuoco” dalla maggioranza NON troverete il dettaglio dei soldi extra incassati. Rispetto anche ad altri comuni che pure hanno ricevuto fondi per il covid ed altri regali casuali.
Non troverete neppure il dettaglio dell'IMU che da Curno ha preso la strada di Roma: se non altro per  verificare se stato e regione siano stati davvero così “munifici” oppure abbiano sempre il braccino corto.
Possiamo dire che tra introiti per covid ed altre regalie abbiamo avuto un quinquennio con le entrate di sei anni.
(....)

CURNO SI CANDIDA PER AVERE UN MICRO OSPEDALE DI COMUNITA'?
In una riunione di giunta assente l'ass. Rota responsabile delle “politiche sociali e per le famiglie” è stata approvata l'adesione alla manifestazione di interesse bandita dall'ATS di Bergamo in data 4.11.2021 avente ad oggetto ”Manifestazione di interesse per l'individuazione di immobili di proprietà comunale da destinare ad “Ospedali di Comunità ” o “Case di comunità” al fine di non perdere la possibilità di avere sul proprio territorio servizi di tipo socio sanitario qualificati a favore degli anziani a condizioni del tutto vantaggiose per il Comune, individuando quali locali di proprietà comunale idonei in relazione alle dimensioni e caratteristiche come richieste dall'ATS tutti i locali del piano terra dell'edificio di Via De Amicis (Ex Rodari).
La delibera dice che l'adesio- ne nasce come risposta ad una mozione presentata in consiglio comunale e siccome non scrivono chi sia il presentatore, presumibile sia dell'opposi zione. Il che sarebbe davvero un miracolo vista la storica inanità della stessa.
La delibera  è un casino: che sia fatta apposta per ottenere un rifiuto?. Bravo chi riesce a capire cosa delibera: perfetta e piena zeppa nelle parti inutili e incomprensibile nel resto. Pare che della casa di comunità ce ne sarà un pezzo anche nel palazzo di via Abruzzi. Vedremo.


















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!

































































































































































































































5 ANNI DI GOVERNO GAMBA
CHE CULO CI SIA STATO IL COVID!
La sindaca Gamba nello scrivere l'ultimo editoriale per il foglio semestrale del comune come testamento di fine mandato parte in quarta:”care concittadine e cari concitta­dini, mancano ormai pochi mesi alla conclusione del mandato amministrativo e mi sembra doveroso fare alcune considerazioni su questi cinque anni. Nel 2017 come Vivere Curno siamo stati scel­ti per amministrare la nostra comunità: con grande orgoglio, ci siamo fatti carico dell'enorme responsabilità affidataci e abbiamo dato tutto per rendere Curno un paese migliore, nonostante le tante sfide che ci siamo trovati ad affrontare”. E poi piomba cinque colonne cinque per raccontare le sue ennemila sfide (tutte) vinte. Peccato che nelle due dozzine di pagine abbia dimenticato la sostanza di quelle fatiche.
Mai nella storia di Curno dalla Liberazione in avanti (chissà se tutti i consiglieri comunali sanno cos'è stata la “Liberazione”…) era accaduto che arrivasse al Comune una massa tale di denaro pubblico in un quinquennio. Per Curno l'avvento del covid 19 che per fortuna ha mietuto meno di cento cittadini ha portato in dote oltre un milione e mezzo di euro. Cui vanno aggiunti due milioni ottenuti per la palestra della Rodari  ed altrettanto come risorse per i CVI1. Non siamo aggiornati ma probabilmente si tratta di 2,5 milioni tra palestra CVI ed altre regalie.
Scorrendo le 24 pagine del foglio interamente “marchiato a fuoco” dalla maggioranza NON troverete il dettaglio dei soldi extra incassati. Rispetto anche ad altri comuni che pure hanno ricevuto fondi per il covid ed altri regali casuali.
Non troverete neppure il dettaglio dell'IMU che da Curno ha preso la strada di Roma: se non altro per  verificare se stato e regione siano stati davvero così “munifici” oppure abbiano sempre il braccino corto.
Possiamo dire che tra introiti per covid ed altre regalie abbiamo avuto un quinquennio con le entrate di sei anni.

Per il resto –tranne l'eccezionalità delle entrate- è un bilancio identico a quello di altri duecento33 comuni bergamaschi o 1509 comuni lombardi. Tranne alcuni lavori pubblici che sono peculiari di ogni singolo territorio, il bilancio dei servizi offerti dai comuni del nord Italia è pressoché uno fotocopia dell'altro.
Perché contrariamente a quel che afferma la politica, i servizi resi dai comuni ai cittadini, non sono quelli richiesti dagli elettori ma sono quelli che le varie lobbies legate alla politica riescono a far passare –appunto- con una fortissima e invadente azione di promozione rivolta prima di tutto a garantire una occupazione  e dei profitti ai padroni delle lobbies.
Non sono più i partiti  -ormai ridotti a cadaveri- a raccogliere le esigenze dei cittadini e condensarle in azioni politiche ma sono decine centinaia migliaia di onlus privati cooperative che “si inventano” letteralmente dei servizi e vanno in giro per i comuni a suggerirli facendo intendere senza neppure troppi giri di parole che quanto più questo servizio è esteso nel Paese, tanto più grande è il bacino elettorale nazionale che avvantaggia chi lo mette in pratica. Poi c'è di mezzo anche la stampa locale che scatena le invidie e chiude l'opera.

Basta leggere p.e. i piani del diritto allo studio per verificare come siano sostanzialmente l'uno fotocopia dell'altro  e costituiscono tutti ma proprio tutti un finanziamento del Comune a dei privati per attività di “babysitteraggio” camuffato in maniera politicamente corretta “per creare le condizioni di una maggiore occupazione femminile” unitamente ad una “crescita socio culturale dei ragazzi”. I fondi che dai PdS vanno direttamente alla scuola è un vero e proprio miracolo se sono il 10-15% dell'intero ammontare del PdS.

Questa  esperienza di “babysitteraggio” dei ragazzi è ormai applicata anche agli anziani. Le forme di auto organizzazione e auto gestione dei gruppi anziani locali che erano state proprie delle generazione che aveva fatto il '68 operaio e studentesco sono ormai scomparse o cancellate d'autorità (basta togliere spazi e soldi…)  e quindi dappertutto troverai il comune che organizza una volta alla settimana gli incontri del Caffè Alzheimer, oppure il comune che s'inventa i vecchietti che vanno a leggere i libri a casa di altri vecchietti (che però sanno leggere benissimo anche loro…). Oppure mette in piedi delle (pseudo) “felicittà” partendo dal presupposto che “delle analisi hanno evidenziato in modo oggettivo che stiamo parlando di una fetta importante della popolazione, che molti sono i servizi disponibili ma spesso non sono conosciuti, che le famiglie fatica­no a trovare un unico interlocutore compe­tente che possa aiutarli a trovare risposte a problematiche spesso molto diverse tra di loro (assistenza domiciliare, occasioni di incontro e socializzazione, servizi infermie­ristici, aiuti nelle certificazioni per presidi sanitari o per dichiarazioni di invalidità solo per menzionarne alcuni). Spesso sottovalu­tato, ma molto insidioso, è il problema della solitudine che è l'anticamera non solo di de­pressione e demenza, ma anche della per­dita di interesse per la cura di sé, per il pro­prio benessere e per la propria salute”.Amen.
Il progetto dei Comuni non è quello di “lavorare prima e adesso” per costruire e mantenere una capacità autonoma di autogestione della propria vita bensì quello di secondare l'abulia e l'egoismo dell'anziano il quale pretende  d'essere servito sostenendo la propria disabilità. Che non è mai vera ma soprattutto inventata per autocompiangersi. E il Comune, seguendo la logica delle varie lobbies, ecco scodellare chiamate a raffica di cooperative onlus privati che fanno del babysitteragigo anche degli anziani.
E la logica è esattamente la stessa applicata nella scuola: togliere quanta più possibile autonomia ai cittadini per renderli dipendenti del potere politico il quale riesce così a lucrare i voti sia degli anziani che del personale che in qualche modo accudisce questi anziani.
Lo scambio politico elettorale con l'anziano e l'operatore lo si legge lontano mille chilometri: infatti NON viene mai redatta a fine anno una certificazione dei risultati ottenuti.
Si va avanti tanto al tocco finchè ci sono i soldi e i soldi non ci sono quando la maggioranza che governa non ha le sue proprie lobbies da impiegare.

Paradossalmente l'avvento del covid ha fatto levare un coro di voci “politicamente corrette” che invocano una non bene chiara “medicina del-sul territorio” partendo da una critica che vede nella chimica e nell'elettronica disponibile negli ospedali la soluzione dei problemi sanitari della popolazione. Cioè sostanzialmente questa “medicina del-sul territorio” dovrebbe slegare il destino sociosanitario del cittadino dall'ospedale. Nel contempo i Comuni stanno creando un altro tipo di dipendenza del cittadino da una serie di servizi che il cittadino –in quanto titolare del diritto di voto- dovrebbe curare di appropriarsene e gestirseli da solo.

Rientrando in ambito locale (dopo questa digressione in ambito nazionale che è poi la stessa immagine realtà) quello che la sindaca nella sua lunghissima dichiarazione dimentica è che  le opere pubbliche realizzate sono state  di bassa qualità, basso livello culturale, pessima esecuzione. E che qualcuno – vedi la ristrutturazione del CVI1- si sta avviando a rifare le tragiche sceneggiate già viste coi lavori per la biblioteca o per la nuova Rodari.
Leggendo le cinque lunghissime colonne di piombo in lode sua la sindaca dimostra di non avere nemmeno il concetto elementare di cosa sia la politica in ambito locale. Non ci trovi un afflato, una speranza, un'ideale: ci vedi solo un affare. Distribuire soldi a pioggia dando qualcosa a tutti  sperando in un ritorno elettorale locale provinciale regionale naizonale. Cose che nemmeno ai tempi della Dc che occupava 16 consiglieri su 20 accadevano. Qui ci leggi la piattezza del bottegaio: più clienti soddisfo più incasso (politicamente). E più incassa a livello provinciale regionale nazionale il partito che è il mio maggiore azionista elettorale.

Questa è la ragione per cui il GS Marigolda è stato annientato. Non serve più una auto-organizzazione indipendente capace professionale dedita: bastano degli utenti. Questa è la ragione per cui il GAP (Gruppo Anziani e Pensionati) è stato annientato. Non serve più una auto-organizzazione indipendente capace professionale dedita: bastano degli utenti. Questa è la ragione per cui ai giovani viene offerta solo la scimmiottatura in piazza del peggio delle televisione. Non serve più una auto-organizzazione indipendente capace professionale dedita: bastano degli utenti. Non siste contenti di rifare qualcosa che assomiglia a quanto visto in tv?.
Sono utenti i ragazzini della scuola. Sono utenti i genitori di quei ragazzini. Sono utenti gli anziani ormai rimbambiti da settecento canali tivù. Sono utenti le persone autistiche. Sono utenti una sola volta la settimana quelli col cervello in fusione. Sono utenti quei mezzi mascalzoni delle case popolari che hanno bisogno delle truppe cattoliche dell'ONU per tenerli calmi e non lasciarli scannare tra di loro.

La giunta Gamba ha compiuto o terminato l'opera di mutazione antropologica e politica del cittadino già avviato poderosamente dal biennio della sindacatura Serra. Non più un uomo portatore di diritti e doveri ma solo un “utente”. E se ha bisogno c'é il numero 800.XXX.YYY

CURNO SI CANDIDA PER AVERE UN MICRO OSPEDALE DI COMUNITA'?
In una riunione di giunta assente l'ass. Rota responsabile delle “politiche sociali e per le famiglie” è stata approvata l'adesione alla manifestazione di interesse bandita dall'ATS di Bergamo in data 4.11.2021 avente ad oggetto ”Manifestazione di interesse per l'individuazione di immobili di proprietà comunale da destinare ad “Ospedali di Comunità ” o “Case di comunità” al fine di non perdere la possibilità di avere sul proprio territorio servizi di tipo socio sanitario qualificati a favore degli anziani a condizioni del tutto vantaggiose per il Comune, individuando quali locali di proprietà comunale idonei in relazione alle dimensioni e caratteristiche come richieste dall'ATS tutti i locali del piano terra dell'edificio di Via De Amicis (Ex Rodari).
La delibera dice che l'adesio- ne nasce come risposta ad una mozione presentata in consiglio comunale e siccome non scrivono chi sia il presentatore, presumibile sia dell'opposi zione. Il che sarebbe davvero un miracolo vista la storica inanità della stessa.
La delibera  è un casino: che sia fatta apposta per ottenere un rifiuto?. Bravo chi riesce a capire cosa delibera: perfetta e piena zeppa nelle parti inutili e incomprensibile nel resto. Pare che della casa di comunità ce ne sarà un pezzo anche nel palazzo di via Abruzzi. Vedremo.

UN PAESE CON TROPPI EDIFICI PUBBLICI VUOTI O SOTTOUTILIZZATI.
NE MANCANO ALCUNI FONDAMENTALI
Il paese bello da vivere è un comune con troppi edifici pubblici sottoutilizzati quando non sostanzialmente abbandonati. Com'è il caso della ex scuola elementare Rodari il cui utilizzo è per caso. Com'è il caso dell'”oratorio laico” di via IV Novembre (magari qualche consigliere comunale non sa neppure dove-cosa sia…). Qualcosa del genere accade anche alla ex palazzina ASL neanche usata per almeno  10 ore al giorno per il 50%. Facciamo finta di nulla della casa delle bambole dove dovrebbe trovare alloggio il Gruppo Le Muse che non è finita e non si sa se verrà mai terminata ed assegnata e con quale criterio che non sia clientelare. Le Muse sono “culo e camicia” con la lista Gamba. Che dire poi dei laboratori aggregati alla nuova Rodari, utilizzati neanche per un decimo del tempo quando la maggioranza prevedeva anche un intenso uso sociale che la scuola proprio non gradisce. Ci sarebbe da raccontare anche l'inattività della… vasca d'idromassaggio dentro la nuova Rodari. Anno nuovo: entrerà in funzione anche la nuova palestra della Rodari. Vedremo quante ore verrà utilizzata ogni settimana: 10%?.
Adesso il Comune ha fatto finta di offrire all'ATS l'ex scuola Rodari  come futura sede della Casa di Comunità ma dubitiamo che ci creda e sia davvero disposto a perderne il controllo anziché farne una destinazione clientelare.
Poi ci sono le case popolari di via S.Jesus che paiono occupate da una banda di litigiosi casinisti tanto da rendere necessaria la presenza in pianta stabile di una forza di dissuasione (pagata dal Comune…).
Noi insistiamo nel destinare l'ex Rodari (e tutto il verde comunale e parrocchiale a sud della stessa fino alla via IV Novembre) ristrutturata coi fondi PNRR come scuola materna-nido scambiata alla pari con l'edificio  della attuale S. Giovanni Bosco e gestita sempre dalla stessa. L'edifico della materna attuale può essere destinato come centro diurno anziani oppure come sede di uffici comunali visto come sono  ammontonati anagrafe tecnico e ragioneria.