|
|
|
|
5 ANNI DI GOVERNO GAMBA
CHE CULO CI SIA STATO IL COVID!
La sindaca Gamba nello scrivere l'ultimo editoriale per il foglio
semestrale del comune come testamento di fine mandato parte in
quarta:”care concittadine e cari concittadini, mancano ormai pochi
mesi alla conclusione del mandato amministrativo e mi sembra doveroso
fare alcune considerazioni su questi cinque anni. Nel 2017 come Vivere
Curno siamo stati scelti per amministrare la nostra comunità: con
grande orgoglio, ci siamo fatti carico dell'enorme responsabilità
affidataci e abbiamo dato tutto per rendere Curno un paese migliore,
nonostante le tante sfide che ci siamo trovati ad affrontare”. E poi
piomba cinque colonne cinque per raccontare le sue ennemila sfide
(tutte) vinte. Peccato che nelle due dozzine di pagine abbia
dimenticato la sostanza di quelle fatiche.
Mai nella storia di Curno dalla Liberazione in avanti (chissà se tutti
i consiglieri comunali sanno cos'è stata la “Liberazione”…) era
accaduto che arrivasse al Comune una massa tale di denaro pubblico in
un quinquennio. Per Curno l'avvento del covid 19 che per fortuna ha
mietuto meno di cento cittadini ha portato in dote oltre un milione e
mezzo di euro. Cui vanno aggiunti due milioni ottenuti per la palestra
della Rodari ed altrettanto come risorse per i CVI1. Non siamo
aggiornati ma probabilmente si tratta di 2,5 milioni tra palestra CVI
ed altre regalie.
Scorrendo le 24 pagine del foglio interamente “marchiato a fuoco” dalla
maggioranza NON troverete il dettaglio dei soldi extra incassati.
Rispetto anche ad altri comuni che pure hanno ricevuto fondi per il
covid ed altri regali casuali.
Non troverete neppure il dettaglio dell'IMU che da Curno ha preso la
strada di Roma: se non altro per verificare se stato e regione siano
stati davvero così “munifici” oppure abbiano sempre il braccino corto.
Possiamo dire che tra introiti per covid ed altre regalie abbiamo avuto un quinquennio con le entrate di sei anni.
(....)
CURNO SI CANDIDA PER AVERE UN MICRO OSPEDALE DI COMUNITA'?
In una riunione di giunta assente l'ass. Rota responsabile delle
“politiche sociali e per le famiglie” è stata approvata l'adesione alla
manifestazione di interesse bandita dall'ATS di Bergamo in data
4.11.2021 avente ad oggetto ”Manifestazione di interesse per
l'individuazione di immobili di proprietà comunale da destinare ad
“Ospedali di Comunità ” o “Case di comunità” al fine di non perdere la
possibilità di avere sul proprio territorio servizi di tipo socio
sanitario qualificati a favore degli anziani a condizioni del tutto
vantaggiose per il Comune, individuando quali locali di proprietà
comunale idonei in relazione alle dimensioni e caratteristiche come
richieste dall'ATS tutti i locali del piano terra dell'edificio di Via
De Amicis (Ex Rodari).
La delibera dice che l'adesio- ne nasce come risposta ad una mozione
presentata in consiglio comunale e siccome non scrivono chi sia il
presentatore, presumibile sia dell'opposi zione. Il che sarebbe davvero
un miracolo vista la storica inanità della stessa.
La delibera è un casino: che sia fatta apposta per ottenere un
rifiuto?. Bravo chi riesce a capire cosa delibera: perfetta e piena
zeppa nelle parti inutili e incomprensibile nel resto. Pare che della
casa di comunità ce ne sarà un pezzo anche nel palazzo di via Abruzzi.
Vedremo.
|
|
|
|
|
|
|
5 ANNI DI GOVERNO GAMBA
CHE CULO CI SIA STATO IL COVID!
La sindaca Gamba nello scrivere l'ultimo editoriale per il foglio
semestrale del comune come testamento di fine mandato parte in
quarta:”care concittadine e cari concittadini, mancano ormai pochi
mesi alla conclusione del mandato amministrativo e mi sembra doveroso
fare alcune considerazioni su questi cinque anni. Nel 2017 come Vivere
Curno siamo stati scelti per amministrare la nostra comunità: con
grande orgoglio, ci siamo fatti carico dell'enorme responsabilità
affidataci e abbiamo dato tutto per rendere Curno un paese migliore,
nonostante le tante sfide che ci siamo trovati ad affrontare”. E poi
piomba cinque colonne cinque per raccontare le sue ennemila sfide
(tutte) vinte. Peccato che nelle due dozzine di pagine abbia
dimenticato la sostanza di quelle fatiche.
Mai nella storia di Curno dalla Liberazione in avanti (chissà se tutti
i consiglieri comunali sanno cos'è stata la “Liberazione”…) era
accaduto che arrivasse al Comune una massa tale di denaro pubblico in
un quinquennio. Per Curno l'avvento del covid 19 che per fortuna ha
mietuto meno di cento cittadini ha portato in dote oltre un milione e
mezzo di euro. Cui vanno aggiunti due milioni ottenuti per la palestra
della Rodari ed altrettanto come risorse per i CVI1. Non siamo
aggiornati ma probabilmente si tratta di 2,5 milioni tra palestra CVI
ed altre regalie.
Scorrendo le 24 pagine del foglio interamente “marchiato a fuoco” dalla
maggioranza NON troverete il dettaglio dei soldi extra incassati.
Rispetto anche ad altri comuni che pure hanno ricevuto fondi per il
covid ed altri regali casuali.
Non troverete neppure il dettaglio dell'IMU che da Curno ha preso la
strada di Roma: se non altro per verificare se stato e regione
siano stati davvero così “munifici” oppure abbiano sempre il braccino
corto.
Possiamo dire che tra introiti per covid ed altre regalie abbiamo avuto un quinquennio con le entrate di sei anni.
Per il resto –tranne l'eccezionalità delle entrate- è un bilancio
identico a quello di altri duecento33 comuni bergamaschi o 1509 comuni
lombardi. Tranne alcuni lavori pubblici che sono peculiari di ogni
singolo territorio, il bilancio dei servizi offerti dai comuni del nord
Italia è pressoché uno fotocopia dell'altro.
Perché contrariamente a quel che afferma la politica, i servizi resi
dai comuni ai cittadini, non sono quelli richiesti dagli elettori ma
sono quelli che le varie lobbies legate alla politica riescono a far
passare –appunto- con una fortissima e invadente azione di promozione
rivolta prima di tutto a garantire una occupazione e dei profitti
ai padroni delle lobbies.
Non sono più i partiti -ormai ridotti a cadaveri- a raccogliere
le esigenze dei cittadini e condensarle in azioni politiche ma sono
decine centinaia migliaia di onlus privati cooperative che “si
inventano” letteralmente dei servizi e vanno in giro per i comuni a
suggerirli facendo intendere senza neppure troppi giri di parole che
quanto più questo servizio è esteso nel Paese, tanto più grande è il
bacino elettorale nazionale che avvantaggia chi lo mette in pratica.
Poi c'è di mezzo anche la stampa locale che scatena le invidie e chiude
l'opera.
Basta leggere p.e. i piani del diritto allo studio per verificare come
siano sostanzialmente l'uno fotocopia dell'altro e costituiscono
tutti ma proprio tutti un finanziamento del Comune a dei privati per
attività di “babysitteraggio” camuffato in maniera politicamente
corretta “per creare le condizioni di una maggiore occupazione
femminile” unitamente ad una “crescita socio culturale dei ragazzi”. I
fondi che dai PdS vanno direttamente alla scuola è un vero e proprio
miracolo se sono il 10-15% dell'intero ammontare del PdS.
Questa esperienza di “babysitteraggio” dei ragazzi è ormai
applicata anche agli anziani. Le forme di auto organizzazione e auto
gestione dei gruppi anziani locali che erano state proprie delle
generazione che aveva fatto il '68 operaio e studentesco sono ormai
scomparse o cancellate d'autorità (basta togliere spazi e soldi…)
e quindi dappertutto troverai il comune che organizza una volta alla
settimana gli incontri del Caffè Alzheimer, oppure il comune che
s'inventa i vecchietti che vanno a leggere i libri a casa di altri
vecchietti (che però sanno leggere benissimo anche loro…). Oppure mette
in piedi delle (pseudo) “felicittà” partendo dal presupposto che “delle
analisi hanno evidenziato in modo oggettivo che stiamo parlando di una
fetta importante della popolazione, che molti sono i servizi
disponibili ma spesso non sono conosciuti, che le famiglie faticano a
trovare un unico interlocutore competente che possa aiutarli a trovare
risposte a problematiche spesso molto diverse tra di loro (assistenza
domiciliare, occasioni di incontro e socializzazione, servizi
infermieristici, aiuti nelle certificazioni per presidi sanitari o per
dichiarazioni di invalidità solo per menzionarne alcuni). Spesso
sottovalutato, ma molto insidioso, è il problema della solitudine che
è l'anticamera non solo di depressione e demenza, ma anche della
perdita di interesse per la cura di sé, per il proprio benessere e
per la propria salute”.Amen.
Il progetto dei Comuni non è quello di “lavorare prima e adesso” per
costruire e mantenere una capacità autonoma di autogestione della
propria vita bensì quello di secondare l'abulia e l'egoismo
dell'anziano il quale pretende d'essere servito sostenendo la
propria disabilità. Che non è mai vera ma soprattutto inventata per
autocompiangersi. E il Comune, seguendo la logica delle varie lobbies,
ecco scodellare chiamate a raffica di cooperative onlus privati che
fanno del babysitteragigo anche degli anziani.
E la logica è esattamente la stessa applicata nella scuola: togliere
quanta più possibile autonomia ai cittadini per renderli dipendenti del
potere politico il quale riesce così a lucrare i voti sia degli anziani
che del personale che in qualche modo accudisce questi anziani.
Lo scambio politico elettorale con l'anziano e l'operatore lo si legge
lontano mille chilometri: infatti NON viene mai redatta a fine anno una
certificazione dei risultati ottenuti.
Si va avanti tanto al tocco finchè ci sono i soldi e i soldi non ci
sono quando la maggioranza che governa non ha le sue proprie lobbies da
impiegare.
Paradossalmente l'avvento del covid ha fatto levare un coro di voci
“politicamente corrette” che invocano una non bene chiara “medicina
del-sul territorio” partendo da una critica che vede nella chimica e
nell'elettronica disponibile negli ospedali la soluzione dei problemi
sanitari della popolazione. Cioè sostanzialmente questa “medicina
del-sul territorio” dovrebbe slegare il destino sociosanitario del
cittadino dall'ospedale. Nel contempo i Comuni stanno creando un altro
tipo di dipendenza del cittadino da una serie di servizi che il
cittadino –in quanto titolare del diritto di voto- dovrebbe curare di
appropriarsene e gestirseli da solo.
Rientrando in ambito locale (dopo questa digressione in ambito
nazionale che è poi la stessa immagine realtà) quello che la sindaca
nella sua lunghissima dichiarazione dimentica è che le opere
pubbliche realizzate sono state di bassa qualità, basso livello
culturale, pessima esecuzione. E che qualcuno – vedi la
ristrutturazione del CVI1- si sta avviando a rifare le tragiche
sceneggiate già viste coi lavori per la biblioteca o per la nuova
Rodari.
Leggendo le cinque lunghissime colonne di piombo in lode sua la sindaca
dimostra di non avere nemmeno il concetto elementare di cosa sia la
politica in ambito locale. Non ci trovi un afflato, una speranza,
un'ideale: ci vedi solo un affare. Distribuire soldi a pioggia dando
qualcosa a tutti sperando in un ritorno elettorale locale
provinciale regionale naizonale. Cose che nemmeno ai tempi della Dc che
occupava 16 consiglieri su 20 accadevano. Qui ci leggi la piattezza del
bottegaio: più clienti soddisfo più incasso (politicamente). E più
incassa a livello provinciale regionale nazionale il partito che è il
mio maggiore azionista elettorale.
Questa è la ragione per cui il GS Marigolda è stato annientato. Non
serve più una auto-organizzazione indipendente capace professionale
dedita: bastano degli utenti. Questa è la ragione per cui il GAP
(Gruppo Anziani e Pensionati) è stato annientato. Non serve più una
auto-organizzazione indipendente capace professionale dedita: bastano
degli utenti. Questa è la ragione per cui ai giovani viene offerta solo
la scimmiottatura in piazza del peggio delle televisione. Non serve più
una auto-organizzazione indipendente capace professionale dedita:
bastano degli utenti. Non siste contenti di rifare qualcosa che
assomiglia a quanto visto in tv?.
Sono utenti i ragazzini della scuola. Sono utenti i genitori di quei
ragazzini. Sono utenti gli anziani ormai rimbambiti da settecento
canali tivù. Sono utenti le persone autistiche. Sono utenti una sola
volta la settimana quelli col cervello in fusione. Sono utenti quei
mezzi mascalzoni delle case popolari che hanno bisogno delle truppe
cattoliche dell'ONU per tenerli calmi e non lasciarli scannare tra di
loro.
La giunta Gamba ha compiuto o terminato l'opera di mutazione
antropologica e politica del cittadino già avviato poderosamente dal
biennio della sindacatura Serra. Non più un uomo portatore di diritti e
doveri ma solo un “utente”. E se ha bisogno c'é il numero 800.XXX.YYY
|
|
CURNO SI CANDIDA PER AVERE UN MICRO OSPEDALE DI COMUNITA'?
In una riunione di giunta assente l'ass. Rota responsabile delle
“politiche sociali e per le famiglie” è stata approvata l'adesione alla
manifestazione di interesse bandita dall'ATS di Bergamo in data
4.11.2021 avente ad oggetto ”Manifestazione di interesse per
l'individuazione di immobili di proprietà comunale da destinare ad
“Ospedali di Comunità ” o “Case di comunità” al fine di non perdere la
possibilità di avere sul proprio territorio servizi di tipo socio
sanitario qualificati a favore degli anziani a condizioni del tutto
vantaggiose per il Comune, individuando quali locali di proprietà
comunale idonei in relazione alle dimensioni e caratteristiche come
richieste dall'ATS tutti i locali del piano terra dell'edificio di Via
De Amicis (Ex Rodari).
La delibera dice che l'adesio- ne nasce come risposta ad una mozione
presentata in consiglio comunale e siccome non scrivono chi sia il
presentatore, presumibile sia dell'opposi zione. Il che sarebbe davvero
un miracolo vista la storica inanità della stessa.
La delibera è un casino: che sia fatta apposta per ottenere un
rifiuto?. Bravo chi riesce a capire cosa delibera: perfetta e piena
zeppa nelle parti inutili e incomprensibile nel resto. Pare che della
casa di comunità ce ne sarà un pezzo anche nel palazzo di via Abruzzi.
Vedremo.
UN PAESE CON TROPPI EDIFICI PUBBLICI VUOTI O SOTTOUTILIZZATI.
NE MANCANO ALCUNI FONDAMENTALI
Il paese bello da vivere è un comune con troppi edifici pubblici
sottoutilizzati quando non sostanzialmente abbandonati. Com'è il caso
della ex scuola elementare Rodari il cui utilizzo è per caso. Com'è il
caso dell'”oratorio laico” di via IV Novembre (magari qualche
consigliere comunale non sa neppure dove-cosa sia…). Qualcosa del
genere accade anche alla ex palazzina ASL neanche usata per
almeno 10 ore al giorno per il 50%. Facciamo finta di nulla della
casa delle bambole dove dovrebbe trovare alloggio il Gruppo Le Muse che
non è finita e non si sa se verrà mai terminata ed assegnata e con
quale criterio che non sia clientelare. Le Muse sono “culo e camicia”
con la lista Gamba. Che dire poi dei laboratori aggregati alla nuova
Rodari, utilizzati neanche per un decimo del tempo quando la
maggioranza prevedeva anche un intenso uso sociale che la scuola
proprio non gradisce. Ci sarebbe da raccontare anche l'inattività
della… vasca d'idromassaggio dentro la nuova Rodari. Anno nuovo:
entrerà in funzione anche la nuova palestra della Rodari. Vedremo
quante ore verrà utilizzata ogni settimana: 10%?.
Adesso il Comune ha fatto finta di offrire all'ATS l'ex scuola
Rodari come futura sede della Casa di Comunità ma dubitiamo che
ci creda e sia davvero disposto a perderne il controllo anziché farne
una destinazione clientelare.
Poi ci sono le case popolari di via S.Jesus che paiono occupate da una
banda di litigiosi casinisti tanto da rendere necessaria la presenza in
pianta stabile di una forza di dissuasione (pagata dal Comune…).
Noi insistiamo nel destinare l'ex Rodari (e tutto il verde comunale e
parrocchiale a sud della stessa fino alla via IV Novembre)
ristrutturata coi fondi PNRR come scuola materna-nido scambiata alla
pari con l'edificio della attuale S. Giovanni Bosco e gestita
sempre dalla stessa. L'edifico della materna attuale può essere
destinato come centro diurno anziani oppure come sede di uffici
comunali visto come sono ammontonati anagrafe tecnico e
ragioneria.
|
|
|