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SUCCEDE
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COVID19:BASTA SPAVENTARE I CITTADINI
"A 24 ore dall'infezione, la variante Omicron si è replicata circa 70
volte in più rispetto alla variante Delta e al virus SARS-CoV-2
originale", così hanno affermato in un loro documento degli scienziati
di Hong Kong, documento che è attualmente in fase di revisione
paritaria per la pubblicazione.
Nonostante l’elevata velocità di replicazione, Omicron si è replicato
10 volte "meno efficientemente" nei polmoni rispetto al virus
originale, il che potrebbe indicare perché la malattia sembra essere
meno grave in coloro che contraggono l'ultima variante.
Però i ricercatori hanno notato che "infettando molte più persone, un
virus molto infettivo può causare malattie e morte più gravi anche se
il virus stesso può essere meno patogeno".
Hanno notato che la gravità della malattia è determinata anche dalla
risposta immunitaria dell'ospite umano ad essa, aggiungendo che alla
luce di altre ricerche che suggeriscono che Omicron può aggirare
l'immunità offerta dai vaccini e dalle infezioni passate, la minaccia
complessiva della variante è ancora "probabile che sia molto
significativo».
(....)
PISTA PEDOCIACLIBILE LUNGO IL FIUME BREMBO:
A CURNO CERCHERANNO REPERTI ARCHEOLOGICI NELLA DISCARICA
La Giunta Gamba e la sua pletora di consulenti e funzionari hanno una
stimabilissima capacità nel prendersi per il culo. Ne inventano una al
giorno e fanno finta di niente nel rilevare che proprio in certe
deliberazioni manca sempre l’arch. Conti che per la natura stesse delle
deliberazioni ci dovrebbe stare avanti tutti col bandierone. Chissà
perché. Ordunque “dato atto che il Comune di Curno in qualità di Ente
attuatore del predetto intervento[ la realizzazione della pista
pedociclabile lungo una parte del fiume Brembo: ndr], ai fini della
conclusione positiva del procedimento, è tenuto all’acquisizione
contestuale di ogni parere, nulla osta, autorizzazioni ed assensi
comunque denominati, richiesti dalla normativa vigente e preordinati
alla realizzazione delle opere”.
Normalmente la funzionaria addetta a questo punto si esercita in una
voluminosissimo copia incolla di norme per dodici pagine… che in
questo caso non ci sono semplicemente perché quest’idea del parere
della soprintendenza per un’opera del genere è del tutto inventata.
Infatti qualcuno dovrà farsi carico di pagare la parcella visto che “Si
chiede pertanto che tutte le operazioni di scavo, anche di minima
entità, siano effettuate con assistenza archeologica continuativa da
parte di ditta specializzata in ricerche archeologiche. In caso di
ritrovamento di strutture o stratigrafie di interesse archeologico
queste dovranno essere oggetto di scavo archeologico stratigrafico
sotto la direzione dello scrivente Ufficio al fine di valutare la
compatibilità con le esigenze di tutela e le modalità di prosecuzione
dell’opera in progetto.
E già: quando ci sono di mezzo dei professionisti l’é tutto tenersi il
bordone: poteva mancare l’archeologo da pagarsi? Infondo anche il nuovo
codice degli appalti e dei contratti è una sorta di legge per il
reddito di cittadinanza delle migliaia di studi professionali. Quindi
tutto torna.
(....)
ELEZIONI PROVINCIALI: SCAMBIO PD E POI LEGA
Non c'era nessun consigliere curnese nelle quattro liste che si sono
candidate per il consiglio provinciale anche se la giunta Gamba ha un
legame molto forte col presidente della provincia, l'attuale sindaco di
Treviolo, cui ha affidato dei progetti preliminari (che non figurano
firmati da lui ma dalla dirigente) di opere che dovrebbero concorrere
ai finanziamenti del PNRR. Ne abbiamo parlato alla pagina 1408-1409.
Scommettevamo che in lista ci sarebbe stata la sindaca Gamba ma non s'è
presentata. Paradossalmente è stata la peggiore sindaca di razza
democristiana ma anche la più fortunata -economicamente parlando-
degli ultimi 25 o 30 anni. Mai il Comune di Curno era stato imbottito
di soldi com'è accaduto nella sindacatura Gamba. Inenarrabile la
quantità di denari spesi inutilmente per inseguire punti puntigliosi
senza cavare il ragno da classico buco facendo comunque felicissimi
cooperative, onlus, professionisti di ogni categoria immaginabile
nell'orbe terrarum, la parrocchia. Salvo che non c'è un'opera pubblica
che sia una che sia progettata costruita finita in maniera
accettabilmente decente. Tutto un pressappoco che indica una
generazione cresciuta in una scuola ormai ridotta a babysitteraggio,
una università provinciale.
(...)-
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COVID19:BASTA SPAVENTARE I CITTADINI
"A 24 ore dall'infezione, la variante Omicron si è replicata circa 70
volte in più rispetto alla variante Delta e al virus SARS-CoV-2
originale", così hanno affermato in un loro documento degli
scienziati di Hong Kong, documento che è attualmente in fase di
revisione paritaria per la pubblicazione.
Nonostante l’elevata velocità di replicazione, Omicron si è replicato
10 volte "meno efficientemente" nei polmoni rispetto al virus
originale, il che potrebbe indicare perché la malattia sembra essere
meno grave in coloro che contraggono l'ultima variante.
Però i ricercatori hanno notato che "infettando molte più persone, un
virus molto infettivo può causare malattie e morte più gravi anche se
il virus stesso può essere meno patogeno".
Hanno notato che la gravità della malattia è determinata anche dalla
risposta immunitaria dell'ospite umano ad essa, aggiungendo che alla
luce di altre ricerche che suggeriscono che Omicron può aggirare
l'immunità offerta dai vaccini e dalle infezioni passate, la minaccia
complessiva della variante è ancora "probabile che sia molto
significativo».
Quindi davanti a una pandemia di cui nessuno intravede o prevede la
possibile evoluzione, l’unica difesa resta sempre la medesima: vaccino
1, 2, 3, 4… volte, distanziamento interpersonale, niente assembramenti,
mascherina protettiva e lavarsi spesso le zampine. Che non sono affatto
condizioni gravose.
Bisogna imparare a convivere con questo virus che per fortuna oggi non è più mortale come prima dell’avvento del vaccino.
Del resto 50 morti al giorno (media nella seconda settimana di
dicembre) rispetto a 60 milioni di italiani tenendo conto che nella
totalità appartengono ai non vaccinati oppure a persone afflitte da
altre patologie non possono certo essere prese in modo drammatico anche
se a chi tocca… tocca. Ma visto che nella maggioranza dei casi se la
sono cercata, prendiamola con filosofia e lasciamocela. Qualche
coglione in meno in circolazione.
A distanza di quasi due anni dall’avvento del covid19, i telegiornali
ed anche la stampa usano ancora lo stesso pastone, come se i 123 morti
(del 16.12.2021) in TUTTA Italia fossero paragonabili ai 122 morti
nella SOLA Lombardia alla data del 16 dicembre 2020. Per la precisione
in Italia ci furono 680 morti il 16 dicembre 2020.
A distanza di quasi due anni stiamo assistendo di nuovo alla medesima
tragedia secondo la quale il sistema sanitario starebbe al collasso o
prossimo a quello. In due anni il sistema non è stato in grado di
assumere e imparare la flessibilità che il covid19 impone per la sua
ignota variabilità.
Addirittura il sistema sanitario che dovrebbe essere più mobile o agile
della popolazione non è in grado ne di mobilitare di soddisfare le
richieste di vaccinazione della popolazione. La popolazione s’è
vaccinata al 90% mentre il sistema sanitario – vedi Lombardia- non è
quasi più in grado di sopportare 14-15 ricoverati in TI per ciascuna
provincia.
Facendo finta di non sapere che “Le prestazioni di ricovero per acuti a
pazienti affetti da COVID-19, indipendentemente dal codice DRG della
dimissione finale, sono remunerate maggiorando l’ordi¬naria
remunerazione di cui al decreto ministeriale 18 ot¬tobre 2012 con
l’incremento tariffario di cui al comma 2 del presente articolo. E che
l’incremento tariffario massimo, per ciascun epi¬sodio di ricovero con
durata di degenza maggiore di un giorno, è pari a 3.713 euro se il
ricovero è avvenuto esclu¬sivamente in area medica e a 9.697 euro se il
ricovero è transitato in terapia intensiva. In caso di dimissione del
paziente per trasferimento tra strutture di ricovero e cura,
l’incremento tariffario è ripartito tra le strutture in propor¬zione
alla durata della degenza in ciascuna. Come prevede una legge del
19.11.2021.
Contrariamente alla narrazione venduta ai media dalla sanità nazionale
– sia a livello politico che sindacale- il sistema non si è
affatto convertito ad affrontare l’evoluzione della pandemia. Senza
contare che le ventidue sanità nazionali (20 regioni e due provincie
autonome) contribuiscono a creare caos nell’informazione dal momento
che sui media ciascuna suona la propria campana che non è affatto
sintonizzata con le altre.
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PISTA PEDOCIACLIBILE LUNGO IL FIUME BREMBO:
A CURNO CERCHERANNO REPERTI ARCHEOLOGICI NELLA DISCARICA
La Giunta Gamba e la sua pletora di consulenti e funzionari hanno una
stimabilissima capacità nel prendersi per il culo. Ne inventano una al
giorno e fanno finta di niente nel rilevare che proprio in certe
deliberazioni manca sempre l’arch. Conti che per la natura stesse delle
deliberazioni ci dovrebbe stare avanti tutti col bandierone. Chissà
perché. Ordunque “dato atto che il Comune di Curno in qualità di Ente
attuatore del predetto intervento[ la realizzazione della pista
pedociclabile lungo una parte del fiume Brembo: ndr], ai fini
della conclusione positiva del procedimento, è tenuto all’acquisizione
contestuale di ogni parere, nulla osta, autorizzazioni ed assensi
comunque denominati, richiesti dalla normativa vigente e preordinati
alla realizzazione delle opere”.
Normalmente la funzionaria addetta a questo punto si esercita in una
voluminosissimo copia incolla di norme per dodici pagine… che in
questo caso non ci sono semplicemente perché quest’idea del parere
della soprintendenza per un’opera del genere è del tutto inventata.
Infatti qualcuno dovrà farsi carico di pagare la parcella visto che “Si
chiede pertanto che tutte le operazioni di scavo, anche di minima
entità, siano effettuate con assistenza archeologica continuativa da
parte di ditta specializzata in ricerche archeologiche. In caso di
ritrovamento di strutture o stratigrafie di interesse archeologico
queste dovranno essere oggetto di scavo archeologico stratigrafico
sotto la direzione dello scrivente Ufficio al fine di valutare la
compatibilità con le esigenze di tutela e le modalità di prosecuzione
dell’opera in progetto.
E già: quando ci sono di mezzo dei professionisti l’é tutto tenersi il
bordone: poteva mancare l’archeologo da pagarsi? Infondo anche il nuovo
codice degli appalti e dei contratti è una sorta di legge per il
reddito di cittadinanza delle migliaia di studi professionali. Quindi
tutto torna.
La giunta Gamba ha quindi richiesto l’augusto parere del soprintendente
ed eccolo scodellato e debitamente motivato: “Parere. Con riferimento a
quanto in oggetto, esaminata la documentazione progettuale, si segnala
per quanto attiene il profilo archeologico che, nonostante si tratti di
opera pubblica comportante scavi, il progetto non è stato sottoposto
alla procedura di verifica preventiva dell’interesse archeologico in
sede di progetto di fattibilità tecnico¬economica come previsto dal
D.Lgs. 50/2016 art. 25. Si rammenta che tale procedura è una parte
essenziale della progettazione di un’opera pubblica, volta a
scongiurare ritrovamenti archeologici in corso d’opera che possano
compromettere la fattibilità delle opere o causare scostamenti dei
costi e dei cronoprogrammi dei lavori.
Si evidenzia a tal proposito che l’area di progetto presenta rischio
archeologico medio, per la posizione su un terrazzo sul fiume Brembo,
contesto geomorfologico favorevole all’insediamento antico, come
dimostrano numerosi rinvenimenti archeologici anche nei territori dei
comuni contermini, tra cui si segnala in particolare mi ritrovamento
sulla sponda opposta rispetto a quella di progetto (Carta archeologica
della Lombardia, La Provincia di Bergamo, p. 108; PTCP della Provincia
di Bergamo - http://sit.provincia.bergamo.it/).
Si chiede pertanto che tutte le operazioni di scavo, anche di minima
entità, siano effettuate con assistenza archeologica continuativa da
parte di ditta specializzata in ricerche archeologiche. In caso di
ritrovamento di strutture o stratigrafie di interesse archeologico
queste dovranno essere oggetto di scavo archeologico stratigrafico
sotto la direzione dello scrivente Ufficio (ai sensi dell’alt. 88 c.l
del D.Lgs. 42/2004) al fine di valutare la compatibilità con le
esigenze di tutela e le modalità di prosecuzione dell’opera in
progetto. IL SOPRINTENDENTE Arch. Luca Rinaldi. I Funzionari
responsabili dell’istruttoria: Stefania De Francesco”.
Esaminando la carta archeologica della Lombardia ci sono errori di
localizzazioni ed assenze di informazioni clamorose (per i comuni di
Curno Treviolo Ponte Presezzo e Bonate Sopra sono TUTTE ma proprio
tutte errate senza contare le assenze che sono oltre il 500% rispetto
alle pochissime indicate) quel che queste teste d’uovo –a partire dal
Bondesan che è il deus ex machina della pista per passare al Brembilla
che è il progettista e finire alla dirigente del settore Maggioni- non
hanno nemmeno visto che tutto il terreno dove sorgerà la pista
ciclabile è composto da argilla è ed tutto ma proprio tutto una
discarica. Più o meno recente. Come sia possibile che in una
discarica ci siano reperti archeologici resta un mistero.
Semplicemente esaminando le aerofotografie dell’IGM a partire dalla
prima del 1954 si poteva benissimo capire com’è che per (de)merito dei
tre frantoi di Ponte Curno e Treviolo il fiume abbia eroso la sponda
sinistra e quindi la Provincia abbia ordinato la discarica nel fiume
dei terreni scavati dappertutto. Qualcuno si é fermato quando la
provincia l’ha ordinato mentre qualcuno va avanti ancora oggi.
Tanto è vero che il Comune di Curno l’ha anche premiato raddoppiandogli
il valore dell’area acquisita per fare la pista. Davvero: alle
sconcezze non c’è mai limite.
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ELEZIONI PROVINCIALI: SCAMBIO PD E POI LEGA
Non c'era nessun consigliere curnese nelle quattro liste che si sono
candidate per il consiglio provinciale anche se la giunta Gamba ha un
legame molto forte col presidente della provincia, l'attuale sindaco di
Treviolo, cui ha affidato dei progetti preliminari (che non figurano
firmati da lui ma dalla dirigente) di opere che dovrebbero concorrere
ai finanziamenti del PNRR. Ne abbiamo parlato alla pagina 1408-1409.
Scommettevamo che in lista ci sarebbe stata la sindaca Gamba ma non s'è
presentata. Paradossalmente è stata la peggiore sindaca di razza
democristiana ma anche la più fortunata -economicamente parlando-
degli ultimi 25 o 30 anni. Mai il Comune di Curno era stato imbottito
di soldi com'è accaduto nella sindacatura Gamba. Inenarrabile la
quantità di denari spesi inutilmente per inseguire punti puntigliosi
senza cavare il ragno da classico buco facendo comunque felicissimi
cooperative, onlus, professionisti di ogni categoria immaginabile
nell'orbe terrarum, la parrocchia. Salvo che non c'è un'opera pubblica
che sia una che sia progettata costruita finita in maniera
accettabilmente decente. Tutto un pressappoco che indica una
generazione cresciuta in una scuola ormai ridotta a babysitteraggio,
una università provinciale.
Niente di nuovo visto quanto sia politicamente e culturalmente modesto
questo consiglio comunale dove assessori e consiglieri delegati paiono
sono ormai ridotti a dei bravi copia&incolla delle cose dette
decise fatte da una sindaca leggerissimamente autoritaria.
Tralasciamo la minoranza che sta cercando di capire da che parte della
destra schierarsi per ritentare di acchiappare il comune. Non ha ancora
deciso cosa farà da grande.
Adesso il presidente Gandolfi governerà per due-tre anni salvo che poi
terminando il secondo mandato come sindaco, dovrà cedere il posto al
vicepresidente che sarà ovviamente un leghista visto il “pastrocchio
draghiano” che Lega e PD hanno combinato a livello locale per
confermare Gandolfi.
Come prevede la legge in provincia non esiste una giunta che affianca
il presidente ma esistono soltanto dei consigliere delegati (senza
stipendio…) che affiancano il presidente.
Si sa che in Italia si aboliscono le funzioni utili e si
mantengono quelle dove la politica può lucrare. Quindi le provincie
sono in bolletta mentre la regione naviga nell'oro.
La Provincia di Bergamo ha davanti alcuni problemi che purtroppo non
sono del tutto nelle sue mani. La Bergamasca è una provincia
ricchissima: i Bergamaschi –famiglie e imprese.- hanno in banca 37-38
miliardi di risparmi. Che potrebbero essere utilizzati – ci fosse una
legge nazionale del genere- per investire in loco piuttosto
che venire in buona parte prestati altrove.
Il primo problema della Provincia sarebbe quello di unire le due valli
alla città. Neanche tra 30 anni ci saranno le due ferrovie –collegate
con RFI- fino a Piazza Brembana e Ardesio-Clusone. Non ci saranno
nemmeno delle strade potenziate finchè si fanno progetti – vedi la
Ossnega Sedrina- per far guadagnare progettistii e imprese anziché
risolvere i problemi dei valligiani. Incerto il destino di Piario
e Alzano. La popolazione delle valli diminuirà mediamente dell'1% ogni
anno da qui al 2050.
Tutta la parte sudorientale della provincia dalla dorsale Bergamo
Treviglio fino all'Oglio non si sa bene se dovrà guardare verso Brescia
o restare nell'attuale limbo. C'é ma non conta. La provincia non sa
resistere all'aggancio degli affari a breve che le forze
imprenditoriali tentano con l'autostrada Bergamo Treviglio oppure
decidere per un potenziamento lungo la direzione Seriate-Caravaggio.
Inimmaginabile.
Inimmaginabile anche l'interramento della ferrovia da Curno a Seriate e
nemmeno lo spostamento dell'A4 da Dalmine sulla circonvallazione sud
fino a Seriate creando numerosi assi di penetrazione in città.
Inimmaginabile anche la terza corsia su ogni direzione sull'asse
interurbano. Inimmaginabile anche l'idea di una città che abbandona
l'aggressione alla parte basse delle due valli e si spande in
pianura alleggerendo (de pavimentando…?) molto del costruito in città e
periferia.
Il futuro del commercio internazionale pare puntare più sulla Brebemi che sull'A4 ma la provincia non detta verbo.
Per non parlare di agricoltura, di forestazione, del contenuto dei
parchi. Insomma Gandolfi si troverà a governare una provincia senza
soldi e senza idee.
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