A GUARDARE ALLE COLLINE  24 NOVEMBRE 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.



















COMINCIANO GIA' A FARE ORDINE

UN’ALTRA GENIALATA DELLA MAGGIORANZA:
DEL CVI1 PRENDONO 16.500€ DI AFFITTO
E NE RESTITUISCONO 15.000 DI CONTRIBUTO
Non c'era bisogno di una laurea all'UniBG per concludere l'assegnazione della gestione del CVI1 riuscendo nella fantastica impresa di riscuotere 16.500 euro di affitto all'anno e restituirne 15.000 per le tariffe agevolate.
In pratica l'hanno regalato via.
Bisogna dire che la sindaca Gamba e la sua dirigente dei servizi sociali Caligiuri nonchè la segretaria comunale Criscuoli dopo la cappellata del CVI2 adesso ne hanno concluso un'altra anche col CVI1.
Dopo un costosissimo faldone di studi pagati dal comune hanno scodellato la soluzione dello zero a zero. Per la precisione: 16.500 a 15.000. Che non è poi granche lontano dallo zero a zero. Alla fine dei dieci anni di affitto al vincitore della gara il Comu- ne ci avrà rimesso non meno di 100mila euro di spese inutilmente anticipate. Senza contare le sorprese che verranno fuori visto che i due CVI sono una autentica fabbrica di (sgradite) sorprese per il Comune.
C'era da aspettarselo e –per quel che già scrivemmo- ha vinto la gara chi solo poteva vincerla: colui che sa vita e miracoli che possono derivare dalla gestione del centro sportivo. Solo uno che aveva in mano il polso della gestione della parte più lucrosa degli impianti poteva formulare una proposta ragionevolmente furba e intelligente. Ed infatti così è stato.
(...)

PUTIN IL BAU BAU DELL'EUROPA
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, risponde il 17 novembre via Facebook al testo del direttore di Repubblica  Molinari pubblicato quattro giorni prima:”Ho letto con entusiasmo il Suo articolo, dottor Maurizio Molinari, su Repubblica. Era da molto tempo che non vedevo un’assurdità così deliziosa”. E accusa Molinari –la morsa di Putin sull’Unione Europea- di non conoscere nulla di ciò di cui parla. Risposta aggressiva, densa di toni irridenti. L’articolo di Molinari e la risposta della Zakharova li trovate in testata.
Lasciando perdere le sfumature del linguaggio bisogna dire che Molinari ha messo in riga molto bene tutta una serie di fatti per dimostrare la sua tesi e siccome Molinari non è un ingenuo (un direttore di un quotidiano della FIAT non è mai un ingenuo) anche se fa sempre finta di esserlo, anche stavolta ha messo in collegamento una sequenza di fatti (veri) dimenticando (o facendo finta di non saperli) quello che c’è dall’altra parte di quei fatti.
Dall’altra parte inteso come quello che UE, NATO e Germania stanno praticando da almeno trent’anni ad ovest dell’impero domestico putiniano.
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PRESENTAZIONE DEL PNRR: CHI C'ERA DEL COMUNE DI CURNO?
Una volta quando c'erano i partiti fortemente strutturati e presenti nella società i libri di testo per imparare a fare politica erano i piccoli volumi della Piccola Biblioteca Einaudi o quelli della collana Il Punto o la collana Universale degli Editori Riuniti. Volumi di picola dimensione ma densi di cultura e informazione. Vai a leggere chi erano-sono gli autori e scopri che sono stati i costruttori dell'Italia: quelli che ci hanno messi al settimo ottavo posto tra i paesi industrializzati. Erano tutti autori di livello nazionale se non internazionale che pubblicavano: al tempo c'era solo il libro di carta. Siamo cresciuti, senza internet ne cellulari, nella situazione per cui questi autori ce li sentivamo accanto. Avere letto un loro libro significava per noi conoscerli come compagni di vita e di scuola. Molto spesso venivano a fare conferenze qui da noi. In genere non comparivano mai in televisione dove non esistevano i talkshow.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!








































































































































































































































UN’ALTRA GENIALATA DELLA MAGGIORANZA:
DEL CVI1 PRENDONO 16.500€ DI AFFITTO
E NE RESTITUISCONO 15.000 DI CONTRIBUTO
Non c'era bisogno di una laurea all'UniBG per concludere l'assegnazione della gestione del CVI1 riuscendo nella fantastica impresa di riscuotere 16.500 euro di affitto all'anno e restituirne 15.000 per le tariffe agevolate.
In pratica l'hanno regalato via.
Bisogna dire che la sindaca Gamba e la sua dirigente dei servizi sociali Caligiuri nonchè la segretaria comunale Criscuoli dopo la cappellata del CVI2 adesso ne hanno concluso un'altra anche col CVI1.
Dopo un costosissimo faldone di studi pagati dal comune hanno scodellato la soluzione dello zero a zero. Per la precisione: 16.500 a 15.000. Che non è poi granche lontano dallo zero a zero. Alla fine dei dieci anni di affitto al vincitore della gara il Comu- ne ci avrà rimesso non meno di 100mila euro di spese inutilmente anticipate. Senza contare le sorprese che verranno fuori visto che i due CVI sono una autentica fabbrica di (sgradite) sorprese per il Comune.
C'era da aspettarselo e –per quel che già scrivemmo- ha vinto la gara chi solo poteva vincerla: colui che sa vita e miracoli che possono derivare dalla gestione del centro sportivo. Solo uno che aveva in mano il polso della gestione della parte più lucrosa degli impianti poteva formulare una proposta ragionevolmente furba e intelligente. Ed infatti così è stato.
Invece nessuno di quelli del GS Marigolda si sono proprio degnati neanche di partecipare alla gara per il CVI2, massicciamente e orridamente schifati del maltrattamento subito a opera della sindaca Gamba.
Quindi una minoranza di cittadini di Curno potran no godere di un impianto che vale almeno 4-5 milioni di euro senza che gli “altri” cittadini possano trarre qualche vantaggio.
Già avevamo sollevato la questione che la gara d'appalto era falsata in partenza proprio partendo dal fatto che l'operatore già presente sul terreno – la società “Tennis Curno” il cui animatore proprietario è il vincitore della gara d'appalto- - possedeva naturalmente un insieme di informazioni dettagliatissime che nessun altro operatore poteva neanche lontanamente inventarsi. Toccava a chi ha scritto  il capitolato mettere a disposizione dei concorrenti le medesime informazioni ma così non è stato e quindi… ha vinto chi doveva vincere.
Del resto il Comune di Curno non poteva che calare le braghe dal momento che dopo il casino combinato col CVI2, chiunque sapeva di avere a che fare con un soggetto  fallito politicamente e quanto a cultura gestionale e quindi chi aveva già le mani in pasta aveva il coltello per il manico.

L'operazione politica condotta dalla maggioranza di regalare a una consistente minoranza un impianto sportivo –regalia vagamente mascherata da una socialità finta e ridotta ai minimi termini- come voto di scambio  se era fallita con la vicenda del CVI2-GS Marigolda, stavolta è invece perfettamente riuscita.
Alla Marigolda l'orgoglio volontario e professionale di chi aveva creato e mantenuto per mezzo secolo con le proprie mani il CVI2 ha giustamente rifiutato lo scambio sfanculando il comune e la maggioranza. Invece al CVI ha vinto la classica furbizia cattolica del privatizzare il pubblico fingendone la socialità. Pronti a tradire qualora costi e qualità degli accessi diventino insoddisfacenti.
E la Gamba, che quanto a capacità di fare politica non ha nemmeno superato l'asilo, ha rabberciato la soluzione conveniente dal momento che nella Commissione Giudicatrice, oltre ai due funzionari bresciani Lanzoni e Caromani “capitati li per dovere d'ufficio” era composta da due funzionari comunali –Carminati e Origlia- nominati e pagati dalla giunta Gamba.
Detto questo noi restiamo del parere che un Comune non deve fare concorrenza ai privati nei servizi NON essenziali com'è il tennis. C'erano buone ragioni perché nel 1968 venisse costruito un campo da tennis ma queste buone ragioni oggi non esistono più. Come non esistono per un tendone da padel. Invece il Paese oggi ha bisogno di spazi verdi ampi puliti ordinati: non con piante di mezzo secolo sotto le quali marcisci di umidità… .

PUTIN IL BAU BAU DELL'EUROPA
La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova, risponde il 17 novembre via Facebook al testo del direttore di Repubblica  Molinari pubblicato quattro giorni prima:”Ho letto con entusiasmo il Suo articolo, dottor Maurizio Molinari, su Repubblica. Era da molto tempo che non vedevo un’assurdità così deliziosa”. E accusa Molinari –la morsa di Putin sull’Unione Europea- di non conoscere nulla di ciò di cui parla. Risposta aggressiva, densa di toni irridenti. L’articolo di Molinari e la risposta della Zakharova li trovate in testata.
Lasciando perdere le sfumature del linguaggio bisogna dire che Molinari ha messo in riga molto bene tutta una serie di fatti per dimostrare la sua tesi e siccome Molinari non è un ingenuo (un direttore di un quotidiano della FIAT non è mai un ingenuo) anche se fa sempre finta di esserlo, anche stavolta ha messo in collegamento una sequenza di fatti (veri) dimenticando (o facendo finta di non saperli) quello che c’è dall’altra parte di quei fatti.
Dall’altra parte inteso come quello che UE, NATO e Germania stanno praticando da almeno trent’anni ad ovest dell’impero domestico putiniano.
Lo si vede benissimo in queste due carte tratte da Limes (Limes non è certo filo putiniano) e quel che le carte non dicono è il come e il perché si sono create le situazioni condizioni illustrate nella due tavole.
Fuori dubbio che la strategia di UE, NATO e Germania di “portare la democrazia” nei paesi più ad ovest dell’ex impero sovietico miracolosamente non è stata identica al drammatico caos che la NATO ha combinato in Libia Siria Iraq Afganistan. Altrettanto certo è che le popolazioni di queste terre europee non stavano nella condizione delle popolazioni libiche siriane irachene afgane.
Ma alla fine –o dal principio: IL FINE- è sempre stato lo stesso: renderli paesi satelliti prima di tutto della Germania e quindi dell’UE. Della Germania in primis e poi derivando della Francia poi. Lateralmente anche dell’Italia visto che l’Italia settentrionale ha un sistema industriale integratissimo con quello tedesco piuttosto che con quello francese.
La debolezza politica e il basso livello di democrazia dei governi delle nazioni dell’ex impero sovietico oggi inserite nell’UE a trazione tedesca non è frutto di una “tara” storica di quelle popolazioni ma è stata la condizione sine qua non era possibile che entrassero in UE a trazione tedesca. Quei popoli, quei paesi dovevano prestare alla Germania -e quindi indirettamente anche all’UE-  tutto il buono possibile: bassi salari ai lavoratori, tenersi le industrie molto inquinanti, un generoso mercato di consumatori affamati del benessere occidentale.
Percorrere l’ex Germania dell’Est e percorrere questi Paesi assorbiti nell’orbita tedesca non è come percorrere la Germania dell’Ovest. Non è percorre la Lombardia l’Emilia il Veneto. Lo si vede e lo si annusa perfino.
Poi ormai è evidente che nei paesi c.d. civili certe operazioni come avvengono nel nord Africa e nel Medio Oriente non sono possibili. L’UE conquista le nazioni dell’ex impero sovietico col benessere e  l’ideologia liberista che  rimbambisce chi non la conosce e provata sulla pelle e dall’altro.
Come risposta di Putin l’'intento del Cremlino é quindi quello di generare crisi parallele per stringere in una morsa l'Unione europea: da una parte il rischio di invasione militare in Ucraina contro un governo che vuole rapporti più stretti con Bruxelles, dall'altra il rischio di una invasione di profughi in Polonia per far esplodere le tensioni interne all'Ue proprio sul tema dei migranti. La Polonia di Mateusz Morawiecki – insieme all’Ungheria di Victor Orbàn – è infatti un nervo scoperto dell’intera impalcatura europea, e la mossa di Mosca-Minsk può essere un grimaldello per forzare nuove frizioni all’interno dell’Unione sul tema fondamentale dei flussi migratori, che appare oggi la chiave di volta di qualunque politica comunitaria.
In tutta questa abilità della Merkel nella costruzione di un impero economico sovranazionale che sostanzialmente è il motore dell’UE quello che stupisce è per esempio il non avere compreso che il bisogno di energia dell’UE soddisfatto massicciamente dalla Russia putiniana è il tallone d’Achille dell’Unione. Una visione germanocentrontrica dell’UE nel mondo che non vede e prevede cosa stanno combinando Putin e Erdogan come se il Mediterraneo – con le risorse energetiche che vi si stanno via via svelando- fosse un elemento marginale.
Merkel ed UE non hanno compreso che gli USA hanno abbandonato l’Europa al proprio destino non solo perché gli Europei spendevano troppo poco per mantenere la NATO (che ormai pare interessi poco anche agli USA) ma perché gli USA sono diventati autosufficienti in materia energetica. Possono giocare sul mercato internazionale importando l’energia  che costa  meno che in patria per conservare le proprie riserve.
L’Europa e nemmeno la Germania possono fare altrettanto. Figuriamoci l’Italia che s’è auto evirata perfino in Libia. Sull’uscio di casa. I poderosi oleodotti che a nord e sud arrivano dall’est e dal sud est mettono l’UE in condizione di dovere trattare col cappello in mano e lo sguardo basso. Non permettono all’UE di fissare negli occhi gli autocrati che stanno ad est. Una UE talmente idiota da non avere creato nemmeno riserve energetiche per almeno sei mesi se non un anno.
Gli USA avendo raggiunto ed essendosi assicurati l’autosufficienza energetica adesso si misurano con una Cina che sa di essere in condizione di sconfiggerli. Do per certo che nei prossimi decenni non ci saranno guerre nucleari ma continueranno centinaia di conflitti locali  insieme ai problemi ambientali. Fa drammatico spavento osservare la coppia Meloni & Salvini immaginare un futuro italiano simile a quello ungherese polacco. Fa drammatico spavento vedere un PD messo com’é.

PRESENTAZIONE DEL PNRR: CHI C'ERA DEL COMUNE DI CURNO?
Una volta quando c'erano i partiti fortemente strutturati e presenti nella società i libri di testo per imparare a fare politica erano i piccoli volumi della Piccola Biblioteca Einaudi o quelli della collana Il Punto o la collana Universale degli Editori Riuniti. Volumi di picola dimensione ma densi di cultura e informazione. Vai a leggere chi erano-sono gli autori e scopri che sono stati i costruttori dell'Italia: quelli che ci hanno messi al settimo ottavo posto tra i paesi industrializzati. Erano tutti autori di livello nazionale se non internazionale che pubblicavano: al tempo c'era solo il libro di carta. Siamo cresciuti, senza internet ne cellulari, nella situazione per cui questi autori ce li sentivamo accanto. Avere letto un loro libro significava per noi conoscerli come compagni di vita e di scuola. Molto spesso venivano a fare conferenze qui da noi. In genere non comparivano mai in televisione dove non esistevano i talkshow.
Oggi scopri che la lista elettorale Vivere Curno cavalca il sovranismo culturale provinciale. La crescita abnorme delle università provinciali inventate dalla Dc per smontare ogni potenziale futuro '68 ha generato un piccolo esercito di docenti le cui pubblicazione quasi mai raggiungono un pubblico nazionale.
E così ecco scodellate 4 conferenze (e il dibattito? boh) pre elettorali con l'avviso criptico che “gli incontri avranno un taglio comunicativo e coinvolgente, approfondiranno tematiche di attualità a livello generale per poi declinarle nella realtà Curnese”. Interessante che l'aggettivo curnese abbia la C maiuscola. Si comprende come sia già ordinato che la banda dovrà suonare il programma della sindaca in carica e candidata al secondo mandato.
Sovranismo culturale molto provinciale perché quando leggi che il primo relatore verso la città porosa è il direttore di un microscopico giardino botanico COMUNALE (avete letto bene: di un comune, nemmeno dell'UniBG) seguito da due docenti dell'università provinciale che vorrebbero insegnare a  noi poveri beoti di un comune bello da vivere come saremo nel 2030, beh, gli diciamo: grazie, cerchiamo altri maestri. Abbiamo bisogno di ben altri maestri.
Avessero invitato il prefetto Tomas Morosinotto dell'Orto Botanico dell'Università di Padova c'andremmo pure in ginocchio pur di sentirlo e invece al paese bello da vivere basta ed avanza l'intelligenza locale. Quella che a furia di fare scienza  s'è messa a fare il doposcuola come l'oratorio.
Tra i vari relatori c'è una bellissima Sabrina Piscina che scopriamo essere stata entertrainer dall'Oratorio di Curno, volunteer staff di Orobicambiente: associazione per la tutela ambientale Città di Bergamo e i suoi colli, educator sempre all'Oratorio di Curno, programmer and accuntant all'Istituto Tecnico Belotti di Bergamo, bachelor's degree e computer engineering all'UniBG, computer engineering al Fachhochschule Technikum Wien e adesso  master degree-Computer Engineering sempre all'UniBG.
Direi un pedigree perfetto per essere il prossimo assessore all'urbanistica del paese bello da vivere, degna successora dell'arch. Vito Conti ?.
Compare pure Nicola Cremaschi di Legambiente Bergamo, Daniele Rocchetti delle ACLI uno dei creatori di Molte Fedi sotto lo stesso cielo e Lorena Moretti della onlus San Vincenzo de Paoli.
Nel mazzo ci sono cascati pure un milanese –Francesco Maran assessore  a Milano-  e Francesco Bergamelli segretario comunale a Lissone ma dal cognome prettamente bergamasco. Francesco Maran come assessore della giunta Sala ha perso l'assessorato all'urbanistica verde agricoltura nella giunta Sala 1 e nella Sala2  l'hanno declassato assegnandoli il problema della casa e dei quartieri.

Nel frattempo la sindaca Gamba ha dimenticato che esiste un PNRR e non ha mandato nemmeno un progettino per la creazione, coi soldi UE, del c.d. Orto Botanico a Curno che vista la presenza del Vivaio Forestale Regionale e viste le dimensioni degli spazi previsti, potrebbe diventare una forza culturale ed economica che muta in buona parte la monocultura commerciale del nostro territorio. Ma tanto vale. Quando ti accontenti di una mano di sovranismo culturale provinciale, alla fine ti restano in mano dei begli bla bla bla. Di maestri provinciali che la cultura ignora.