A GUARDARE ALLE COLLINE  12 NOVEMBRE 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.




















ANCHE A CURNO SE HAI I SOLDI TI CURI
Se non è una presa per il fondoschiena poco ci manca. La giunta Gamba, sempre in vena di trovate che giudica ovviamente intelligentissime e rivoluzionarie,  ha deciso di crearsi un albo comunale cui possono iscriversi infermieri professionali e medici geriatri che  per le proprie prestazioni professionali facciano ALMENO uno sconto del 5% (cinque per cento) rispetto alle tabelle professionali. I due albi sono aperti, nel senso che un professionista può aderire e/o  può andarsene quando vuole.
Il diritto alla salute ed alla cura quando non sei in ospedale (fo di bale ala svelta!) ce l'hai se hai i soldi.
E – non c'è bisogno del lanternino- se questa operazione non è un incentivo al lavoro in nero ed all'evasione fiscale- molto ci arriva vicino se non lo supera di slancio.
Bella figura di cacca per una maggioranza che se non si presenta “di sinistra” perlomeno draga voti tra gli elettori PD e si spaccia per stare vicina ai bisogni delle gggente. Quelli che hanno i solcc oppure certi suoi aficianados molto ammanigliati.
Questa idea dell'infermiere e del dottore a tariffa scontata ha dietro un'altra pessima idea: quella di creare una abitudine al “diritto di avere tutto” vale a dire non l'idea di creare e mantenere l'indipendenza del malato e della sua famiglia, ma vuole creare e sedimentare il “diritto al parassitismo”: lo Stato ci deve mantenere.
Salvo poi leggere che il cittadino 17224 si beccherà in un colpo solo –non si sa neanche il perché- la bellezza di 2.400 euro. Dev'essere uno sfigato mica male. Oppure il contrario. Apparentemente sembra ci sia contraddizione ma in realtà non esiste: c'è chi ha l'idrovora collegata ai fondi comunali (e non si sa mai chi sono e perché…) e chi non ha soldi deve arrangiarsi e poi chi riceve mancette che meriterebbero di essere sbattute in faccia a chi le da.
Se non è il caso che la magistratura metta il naso per una valutazione appropriata della situazione, siamo già oltre la ragione.
(...)

TERRORISMO PSICOLOGICO CON RISULTATO OPPOSTO ALLO SPERATO
COVID19. MANCA UNA REGIA DELLA COMUNICAZIONE
NO-Vax SI-Vax ?: dico subito che sono vaccinato due volte nel più breve tempo possibile rispetto alla disponibilità nell’hub. E aggiungo di essere del parere che il Governo dovrebbe rendere obbligatoria la vaccinazione con l’aggiunta che chi non è vaccinato deve stare in isolamento nonché la pubblicazione dei nominativi degli “untori”. Tanto per gradire dopo 132.618 morti. E aggiungo che mi ha stroncato di più l’ora che ho atteso sotto il tendone dell’hub di Dalmine a mezzogiorno di una giornata di giugno con trenta gradi di calore piuttosto che la vaccinazione (seconda).
Oggi 11 novembre negli ospedali lombardi ci sono 45 ricoverati in terapia intensiva per il covid19. Le terapie intensive negli ospedali lombardi oggi sono 40. Vale a dire che ce ne sono meno di 4 per ogni provincia.  media uno per grande ospedale. In Lombardia a febbraio 2020 c’erano 861 posti in terapia intensiva ed un anno dopo la giunta lombarda ha stanziato oltre 90 milioni di euro per Terapie intensive, 68.897.956 euro per Terapie sub intensive, oltre a 62 milioni per le aree di Pronto soccorso e 3 milioni e 350.000 euro per mezzi di trasporto dedicati. Tutto finalizzato ad avere 1.446 posti letto complessivi sempre pronti. Avete letto bene: su 861 posti ne sono fortunatamente occupati per il covid19 solo 45. Al 30 ottobre  risulta che non siano stati ancora creati i posti letto aggiuntivi.
In Italia sono ricoverati (oggi 11 novembre ‘21) in terapia intensiva 422 persone vale a dire 3,83 ricoverati per provincia. Le persone contagiate e ricoverate in area non critica sono 3.509: vale a dire 32 per provincia. Non sappiamo le classi d’età dei 422 ricoverati e nemmeno l’intreccio se siano o meno vaccinati (una o due volte o tre volte).
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!

























DATI DEL 12 NOVEMBRE 21




DATI DEL 12 NOVEMBRE 21









DATI DEL 12 NOVEMBRE 21
































































































































































































ANCHE A CURNO SE HAI I SOLDI TI CURI
Se non è una presa per il fondoschiena poco ci manca. La giunta Gamba, sempre in vena di trovate che giudica ovviamente intelligentissime e rivoluzionarie,  ha deciso di crearsi un albo comunale cui possono iscriversi infermieri professionali e medici geriatri che  per le proprie prestazioni professionali facciano ALMENO uno sconto del 5% (cinque per cento) rispetto alle tabelle professionali. I due albi sono aperti, nel senso che un professionista può aderire e/o  può andarsene quando vuole.
Il diritto alla salute ed alla cura quando non sei in ospedale (fo di bale ala svelta!) ce l'hai se hai i soldi.
E – non c'è bisogno del lanternino- se questa operazione non è un incentivo al lavoro in nero ed all'evasione fiscale- molto ci arriva vicino se non lo supera di slancio.
Bella figura di cacca per una maggioranza che se non si presenta “di sinistra” perlomeno draga voti tra gli elettori PD e si spaccia per stare vicina ai bisogni delle gggente. Quelli che hanno i solcc oppure certi suoi aficianados molto ammanigliati.
Questa idea dell'infermiere e del dottore a tariffa scontata ha dietro un'altra pessima idea: quella di creare una abitudine al “diritto di avere tutto” vale a dire non l'idea di creare e mantenere l'indipendenza del malato e della sua famiglia, ma vuole creare e sedimentare il “diritto al parassitismo”: lo Stato ci deve mantenere.
Salvo poi leggere che il cittadino 17224 si beccherà in un colpo solo –non si sa neanche il perché- la bellezza di 2.400 euro. Dev'essere uno sfigato mica male. Oppure il contrario. Apparentemente sembra ci sia contraddizione ma in realtà non esiste: c'è chi ha l'idrovora collegata ai fondi comunali (e non si sa mai chi sono e perché…) e chi non ha soldi deve arrangiarsi e poi chi riceve mancette che meriterebbero di essere sbattute in faccia a chi le da.
Se non è il caso che la magistratura metta il naso per una valutazione appropriata della situazione, siamo già oltre la ragione.

Il tragicomico o il divertente della questione sta nel fatto che la giunta Gamba, dopo avere pompato la questione dell'assistenza comunale agli anziani e in generale a chi ha bisogno di cure particolarmente specializzate e non è ricoverabile in ospedale, alla fine fa la parte  della montagna che partorisce il classico topolino. O  meglio: inventa l'acqua calda.  Infatti spenderà più per gli arredi della sede che per la ristrutturazione di un edificio che ormai viaggia verso metà di cento anni. A quel mazzo di intelligenti che fanno la maggioranza non viene nemmeno per la mente che 50 anni or sono una maggioranza abbastanza consociativa (dc-pci) s'era sì spartita il centro commerciale ma aveva  anche realizzato gran parte delle opere su cui va a spigolare oggi la giunta Gamba. Quando erano senza soldi hanno messo in piedi il paese senza mutui. Questi ultimi due anni in cui abbiamo ricevuto da Roma e Milano ladrone almeno 4 milioni tra covid ed altri sostanziose regalie… si verifica che la giunta s'inventa un servizio a pagamento (un'idea geniale davvero: chi non c'aveva pensato prima? Ma lo sapete che se pagate potete anche comprare tutti i giorni delle fiorentine?) ) dentro delle strutture rimesse a nuovo col braccino cortissimo. Braccino che invece spende e spande senza ritengo quando c'è da fare progetti studi appalti a coop-onlus e chi più ne ha ne metta.

La giunta Gamba da sola ha mutato completamente l'idea di un paese solidale  che si organizza in autonomia. Un paese terrone. Adesso i servizi che ci sono, sono tutti a pagamento. In generale tendono a mascherare il pagamento nella tassazione generale e con un abile gioco sui capitoli anche attraverso le generose entrate dai nuovi fabbricati. Dove non basta il pagamento

COVID19. MANCA UNA REGIA DELLA COMUNICAZIONE
NO-Vax SI-Vax ?: dico subito che sono vaccinato due volte nel più breve tempo possibile rispetto alla disponibilità nell’hub. E aggiungo di essere del parere che il Governo dovrebbe rendere obbligatoria la vaccinazione con l’aggiunta che chi non è vaccinato deve stare in isolamento nonché la pubblicazione dei nominativi degli “untori”. Tanto per gradire dopo 132.618 morti. E aggiungo che mi ha stroncato di più l’ora che ho atteso sotto il tendone dell’hub di Dalmine a mezzogiorno di una giornata di giugno con trenta gradi di calore piuttosto che la vaccinazione (seconda).
Oggi 11 novembre negli ospedali lombardi ci sono 45 ricoverati in terapia intensiva per il covid19. Le terapie intensive negli ospedali lombardi oggi sono 40. Vale a dire che ce ne sono meno di 4 per ogni provincia.  media uno per grande ospedale. In Lombardia a febbraio 2020 c’erano 861 posti in terapia intensiva ed un anno dopo la giunta lombarda ha stanziato oltre 90 milioni di euro per Terapie intensive, 68.897.956 euro per Terapie sub intensive, oltre a 62 milioni per le aree di Pronto soccorso e 3 milioni e 350.000 euro per mezzi di trasporto dedicati. Tutto finalizzato ad avere 1.446 posti letto complessivi sempre pronti. Avete letto bene: su 861 posti ne sono fortunatamente occupati per il covid19 solo 45. Al 30 ottobre  risulta che non siano stati ancora creati i posti letto aggiuntivi.
In Italia sono ricoverati (oggi 11 novembre ‘21) in terapia intensiva 422 persone vale a dire 3,83 ricoverati per provincia. Le persone contagiate e ricoverate in area non critica sono 3.509: vale a dire 32 per provincia. Non sappiamo le classi d’età dei 422 ricoverati e nemmeno l’intreccio se siano o meno vaccinati (una o due volte o tre volte).
Se poi andiamo  a vedere l’andamento giornaliero delle dosi somministrate (a partire all’1 gennaio 2021) vediamo come la lenta partenza nei prime tre mesi dell’anno ci rendiamo conto come mai –tenendo conto delle classi d’età che potevano accedere alla prima vaccinazione- appare scontata la situazione attuale della bassa partecipazione alla terza dose visto che tra la seconda e la terza debbono trascorrere sei mesi.
Se poi si vanno a leggere i giornali e si ascoltano i telegiornali, parrebbe che ormai possono  vaccinarsi con la terza dose anche dai 40 anni in su mentre non è vero dal momento che (1) debbono trascorrere sei mesi e i 40-50 sono tra gli ultimi approdati alla seconda vaccinazione (2) non puoi prenotare la terza dose se non hai almeno sei mesi di distanza dalla seconda dose e (3) non ci sono gli hub vaccinali.
Fatto questo quadro che non compare mai nelle tabelle dei telegiornali, dopo quasi due anni di covid19 la comunicazione istituzionale è sempre e solo incentrata sulla visone centro-ospedaliera dell’infezione. Il problema nel mainstream non è quello di convincere o costringere chi non si vaccina a vaccinarsi, ma usare il tasso di occupazione delle terapie intensive e il tasso di positività giornaliera come deterrente a prevedere il prossimo defualt degli ospedali perché non sarebbero più in grado di affrontare la situazione quotidiana.
Nonostante il mainstream continui predicare che dalle situazione  come un’infezione del covid 19 si esca abbandonando “l’ospedale-centrismo” con la creazione di una  fattiva medicina distribuita sul territorio, la comunicazione resta sostanzialmente “ospedale-centrica”.
E non solo i giornali o le televisioni dove purtroppo la professionalità in materia se la sono dovuta formare sul campo in questi 19-20 mesi ma anche la stessa caterva di “esperti” che le televisioni riversano quotidianamente  dagli schermi hanno sempre e solo in testa l’idea  che il problema è l’agibilità degli ospedali. Importante che le terapie intensive non siano troppo occupate altrimenti salta il budget dell’ospedale e di conseguenza rimuovono il direttore. In parallelo l’ospedale non deve mai cambiare marcia altrimenti salta tutto il castello di convivenza convenienza dei dipendenti, il cui primo obiettivo e crearsi un proprio equilibrio e non certo lo spirito di servizio. Che non essendo in busta paga non debbono nemmeno immaginare: salvo nelle interviste. Che non si parli nemmeno di scambiare i malati tra le provincie troppo sature con quelle meno (semmai il problema ci sia al momento…).
Insomma dopo quasi 22 mesi la ruota della sanità non è passata dalla centralità del cittadino –chiamato a godere di un servizio ma anche chiamato ad essere responsabile verso se e gli altri- alla centralità dell’ospedale e del suo insieme. Ospedale ospedale ospedale sempre e solo ospedale.
Tanto per comprendere come sarebbe la situazione se l’ospedale non fosse l’UNICO centro del sistema sanitario, l’11 novembre c’erano in tutt’Italia 3.509 “ricoverati con sintomi” del covid i quali –se esistessero la case della comunità- potrebbero starci tutti dal momento che sarebbero 32 per provincia. Invece stanno in ospedale coi costi e l’organizzazione necessari.
La faccenda è sempre la stessa. Nello stesso blocco di notizie di un PTG e nelle pagine affiancate del quotidiano non compaiono notizie ragionate ma solo spot terroristici [cosa vuol dire la notizia che oggi  i ricoverati in TI sono cresciuti di 14 unità… se non sai quanti ce ne sono già?] consigli indiretti che ovviamente ascoltano solo gli ipocondriaci. In particolare gli anziani che la Repubblica ha allevato amorosamente come tali.
Quindi che sia in atto un aumento dell’infezione da covid19 è indubbio ma non siamo più nella situazione del 2020 quando gli infetti  morivano per il 60-70-80-90%. La notizia non va quindi data nello stesso modo e con la stessa enfasi. Manca nella notizia odierna la focalizzazione che i malati che finiscono intubati NON sono vaccinati e sono sempre di una classe di età elevata o con patologie molto serie già presenti.
In tutti questi  venti ventidue mesi di pandemia sono mancate molte cose ma è mancato, da parte del governo, un sistema di produzione delle notizie che fosse all’altezza dei tempi  e invece hanno lasciato  che il covid19 venisse trattato alla stessa tregua degli incidenti  stradali del sabato notte. Non c’è niente da fare: un Paese deve sapere trattare anche il dare la notizia nel modo corretto ai media senza lasciare spazio all’improvvisazione  di chi non sa fare quel lavoro.

CIMITERO PER 1/4 INUTILE
Chi visiti il primo cimitero di Curno ne troverà un terzo vuoto. Gli spazi sono vuoti e non da pochi mesi ma da alcuni anni. Uno degli effetti positivi della crisi post 2008 è stato che la gggente ha perso l'abitudine di crearsi sepolture più o meno di lusso e meno. In trent'anni non sono cambiate solo le finanze delle famiglie ma soprattutto la crapa, ragion per cui oggi buona parte fa cremare i propri defunti e spende i soldi per il funerale e la tomba per qualche viaggio in isole oltremare. Non poteva mancare  negli anni passati l'idea di creare l'appendice est dello stesso, quella che è inutilizzata per tre quarti ma siamo sicuri che siccome trattasi di una ca**ata c'è da scommettere che l'abbiano votata tutti. L'ultima trovata è  lo spazio per gettare la spazzatura che i forni crematori refilano agli ingenui come “resti del proprio caro”.
Basta dare uno sguardo a questa  ripresa di google earth per capire come le varie amministrazioni che hanno operato si siano date  da fare per sprecare spazio dappertutto sopra sotto a destra e sinistra del cimitero. Uno immagina che abbiano avuto idea di creare spazi significativi ed invece vai a vedere e sono tutti relitti di progetti fatti col sedere: fatti per spendere soldi senza alcuna ragione obiettiva. Vedi p.e. l'illuminazione a terra sull'ingresso che serve a fare inciampare chi ci passa.
La faccenda è che adesso per mettere mano e mettere ordine con un progetto adeguato all'insieme, si dovrebbero spendere un sacco di soldi e quindi… . Per esempio bisognerebbe fare sparire i parcheggi davanti all'ingresso –che oltre tutto sono pericolosi- e spostare nel prato il monumento di via DeAmicis. Hai voglia!. Varrebbe la pena di tagliare del tutto l'area verde D e creare un parcheggio abolendo quello esterno all'ingresso carrale del CVI1. Hai voglia!. Bisognerebbe abolire OGNI transito davanti alla nuova Rodari ed alla Gatti aumentando di un paio di stalli ogni fila di quelli esistenti. Hai voglia di non permettere ai bravi autisti di auto per disabili di scaricarli dentro il parcheggio normale!. Come si vede tutto o quasi tutto è fatto “per finta”. Vale a dire si può arrivare in auto ma non è proprio così. La zona  è pedonale ma non è proprio così. C'è del verde ma è piantato alla cazzo di cane proprio per farlo morire. Esiste una grandinata sull'auditorium ma non si può utilizzare perchè arrivano sempre prima gli abusivi. Insomma c'è ma non c'è. Si può ma non si potrebbe. Si vorrebbe ma non si fa. Resta comunque la bruttezza del posto: eterna e inamovibile.