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ANCHE A CURNO SE HAI I SOLDI TI CURI
Se non è una presa per il fondoschiena poco ci manca. La giunta Gamba,
sempre in vena di trovate che giudica ovviamente intelligentissime e
rivoluzionarie, ha deciso di crearsi un albo comunale cui possono
iscriversi infermieri professionali e medici geriatri che per le
proprie prestazioni professionali facciano ALMENO uno sconto del 5%
(cinque per cento) rispetto alle tabelle professionali. I due albi sono
aperti, nel senso che un professionista può aderire e/o può andarsene
quando vuole.
Il diritto alla salute ed alla cura quando non sei in ospedale (fo di bale ala svelta!) ce l'hai se hai i soldi.
E – non c'è bisogno del lanternino- se questa operazione non è un
incentivo al lavoro in nero ed all'evasione fiscale- molto ci arriva
vicino se non lo supera di slancio.
Bella figura di cacca per una maggioranza che se non si presenta “di
sinistra” perlomeno draga voti tra gli elettori PD e si spaccia per
stare vicina ai bisogni delle gggente. Quelli che hanno i solcc oppure
certi suoi aficianados molto ammanigliati.
Questa idea dell'infermiere e del dottore a tariffa scontata ha dietro
un'altra pessima idea: quella di creare una abitudine al “diritto di
avere tutto” vale a dire non l'idea di creare e mantenere
l'indipendenza del malato e della sua famiglia, ma vuole creare e
sedimentare il “diritto al parassitismo”: lo Stato ci deve mantenere.
Salvo poi leggere che il cittadino 17224 si beccherà in un colpo solo
–non si sa neanche il perché- la bellezza di 2.400 euro. Dev'essere uno
sfigato mica male. Oppure il contrario. Apparentemente sembra ci sia
contraddizione ma in realtà non esiste: c'è chi ha l'idrovora collegata
ai fondi comunali (e non si sa mai chi sono e perché…) e chi non ha
soldi deve arrangiarsi e poi chi riceve mancette che meriterebbero di
essere sbattute in faccia a chi le da.
Se non è il caso che la magistratura metta il naso per una valutazione appropriata della situazione, siamo già oltre la ragione.
(...)
TERRORISMO PSICOLOGICO CON RISULTATO OPPOSTO ALLO SPERATO
COVID19. MANCA UNA REGIA DELLA COMUNICAZIONE
NO-Vax SI-Vax ?: dico subito che sono vaccinato due volte nel più breve
tempo possibile rispetto alla disponibilità nell’hub. E aggiungo di
essere del parere che il Governo dovrebbe rendere obbligatoria la
vaccinazione con l’aggiunta che chi non è vaccinato deve stare in
isolamento nonché la pubblicazione dei nominativi degli “untori”. Tanto
per gradire dopo 132.618 morti. E aggiungo che mi ha stroncato di più
l’ora che ho atteso sotto il tendone dell’hub di Dalmine a mezzogiorno
di una giornata di giugno con trenta gradi di calore piuttosto che la
vaccinazione (seconda).
Oggi 11 novembre negli ospedali lombardi ci sono 45 ricoverati in
terapia intensiva per il covid19. Le terapie intensive negli ospedali
lombardi oggi sono 40. Vale a dire che ce ne sono meno di 4 per ogni
provincia. media uno per grande ospedale. In Lombardia a febbraio 2020
c’erano 861 posti in terapia intensiva ed un anno dopo la giunta
lombarda ha stanziato oltre 90 milioni di euro per Terapie intensive,
68.897.956 euro per Terapie sub intensive, oltre a 62 milioni per le
aree di Pronto soccorso e 3 milioni e 350.000 euro per mezzi di
trasporto dedicati. Tutto finalizzato ad avere 1.446 posti letto
complessivi sempre pronti. Avete letto bene: su 861 posti ne sono
fortunatamente occupati per il covid19 solo 45. Al 30 ottobre risulta
che non siano stati ancora creati i posti letto aggiuntivi.
In Italia sono ricoverati (oggi 11 novembre ‘21) in terapia intensiva
422 persone vale a dire 3,83 ricoverati per provincia. Le persone
contagiate e ricoverate in area non critica sono 3.509: vale a dire 32
per provincia. Non sappiamo le classi d’età dei 422 ricoverati e
nemmeno l’intreccio se siano o meno vaccinati (una o due volte o tre
volte).
(...)
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ANCHE A CURNO SE HAI I SOLDI TI CURI
Se non è una presa per il fondoschiena poco ci manca. La giunta Gamba,
sempre in vena di trovate che giudica ovviamente intelligentissime e
rivoluzionarie, ha deciso di crearsi un albo comunale cui possono
iscriversi infermieri professionali e medici geriatri che per le
proprie prestazioni professionali facciano ALMENO uno sconto del 5%
(cinque per cento) rispetto alle tabelle professionali. I due albi sono
aperti, nel senso che un professionista può aderire e/o può
andarsene quando vuole.
Il diritto alla salute ed alla cura quando non sei in ospedale (fo di bale ala svelta!) ce l'hai se hai i soldi.
E – non c'è bisogno del lanternino- se questa operazione non è un
incentivo al lavoro in nero ed all'evasione fiscale- molto ci arriva
vicino se non lo supera di slancio.
Bella figura di cacca per una maggioranza che se non si presenta “di
sinistra” perlomeno draga voti tra gli elettori PD e si spaccia per
stare vicina ai bisogni delle gggente. Quelli che hanno i solcc oppure
certi suoi aficianados molto ammanigliati.
Questa idea dell'infermiere e del dottore a tariffa scontata ha dietro
un'altra pessima idea: quella di creare una abitudine al “diritto di
avere tutto” vale a dire non l'idea di creare e mantenere
l'indipendenza del malato e della sua famiglia, ma vuole creare e
sedimentare il “diritto al parassitismo”: lo Stato ci deve mantenere.
Salvo poi leggere che il cittadino 17224 si beccherà in un colpo solo
–non si sa neanche il perché- la bellezza di 2.400 euro. Dev'essere uno
sfigato mica male. Oppure il contrario. Apparentemente sembra ci sia
contraddizione ma in realtà non esiste: c'è chi ha l'idrovora collegata
ai fondi comunali (e non si sa mai chi sono e perché…) e chi non ha
soldi deve arrangiarsi e poi chi riceve mancette che meriterebbero di
essere sbattute in faccia a chi le da.
Se non è il caso che la magistratura metta il naso per una valutazione appropriata della situazione, siamo già oltre la ragione.
Il tragicomico o il divertente della questione sta nel fatto che la
giunta Gamba, dopo avere pompato la questione dell'assistenza comunale
agli anziani e in generale a chi ha bisogno di cure particolarmente
specializzate e non è ricoverabile in ospedale, alla fine fa la
parte della montagna che partorisce il classico topolino. O
meglio: inventa l'acqua calda. Infatti spenderà più per gli
arredi della sede che per la ristrutturazione di un edificio che ormai
viaggia verso metà di cento anni. A quel mazzo di intelligenti che
fanno la maggioranza non viene nemmeno per la mente che 50 anni or sono
una maggioranza abbastanza consociativa (dc-pci) s'era sì spartita il
centro commerciale ma aveva anche realizzato gran parte delle
opere su cui va a spigolare oggi la giunta Gamba. Quando erano senza
soldi hanno messo in piedi il paese senza mutui. Questi ultimi due anni
in cui abbiamo ricevuto da Roma e Milano ladrone almeno 4 milioni tra
covid ed altri sostanziose regalie… si verifica che la giunta s'inventa
un servizio a pagamento (un'idea geniale davvero: chi non c'aveva
pensato prima? Ma lo sapete che se pagate potete anche comprare tutti i
giorni delle fiorentine?) ) dentro delle strutture rimesse a nuovo col
braccino cortissimo. Braccino che invece spende e spande senza ritengo
quando c'è da fare progetti studi appalti a coop-onlus e chi più ne ha
ne metta.
La giunta Gamba da sola ha mutato completamente l'idea di un paese
solidale che si organizza in autonomia. Un paese terrone. Adesso
i servizi che ci sono, sono tutti a pagamento. In generale tendono a
mascherare il pagamento nella tassazione generale e con un abile gioco
sui capitoli anche attraverso le generose entrate dai nuovi fabbricati.
Dove non basta il pagamento
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COVID19. MANCA UNA REGIA DELLA COMUNICAZIONE
NO-Vax SI-Vax ?: dico subito che sono vaccinato due volte nel più breve
tempo possibile rispetto alla disponibilità nell’hub. E aggiungo di
essere del parere che il Governo dovrebbe rendere obbligatoria la
vaccinazione con l’aggiunta che chi non è vaccinato deve stare in
isolamento nonché la pubblicazione dei nominativi degli “untori”. Tanto
per gradire dopo 132.618 morti. E aggiungo che mi ha stroncato di più
l’ora che ho atteso sotto il tendone dell’hub di Dalmine a mezzogiorno
di una giornata di giugno con trenta gradi di calore piuttosto che la
vaccinazione (seconda).
Oggi 11 novembre negli ospedali lombardi ci sono 45 ricoverati in
terapia intensiva per il covid19. Le terapie intensive negli ospedali
lombardi oggi sono 40. Vale a dire che ce ne sono meno di 4 per ogni
provincia. media uno per grande ospedale. In Lombardia a febbraio
2020 c’erano 861 posti in terapia intensiva ed un anno dopo la giunta
lombarda ha stanziato oltre 90 milioni di euro per Terapie intensive,
68.897.956 euro per Terapie sub intensive, oltre a 62 milioni per le
aree di Pronto soccorso e 3 milioni e 350.000 euro per mezzi di
trasporto dedicati. Tutto finalizzato ad avere 1.446 posti letto
complessivi sempre pronti. Avete letto bene: su 861 posti ne sono
fortunatamente occupati per il covid19 solo 45. Al 30 ottobre
risulta che non siano stati ancora creati i posti letto aggiuntivi.
In Italia sono ricoverati (oggi 11 novembre ‘21) in terapia intensiva
422 persone vale a dire 3,83 ricoverati per provincia. Le persone
contagiate e ricoverate in area non critica sono 3.509: vale a dire 32
per provincia. Non sappiamo le classi d’età dei 422 ricoverati e
nemmeno l’intreccio se siano o meno vaccinati (una o due volte o tre
volte).
Se poi andiamo a vedere l’andamento giornaliero delle dosi
somministrate (a partire all’1 gennaio 2021) vediamo come la lenta
partenza nei prime tre mesi dell’anno ci rendiamo conto come mai
–tenendo conto delle classi d’età che potevano accedere alla prima
vaccinazione- appare scontata la situazione attuale della bassa
partecipazione alla terza dose visto che tra la seconda e la terza
debbono trascorrere sei mesi.
Se poi si vanno a leggere i giornali e si ascoltano i telegiornali,
parrebbe che ormai possono vaccinarsi con la terza dose anche dai
40 anni in su mentre non è vero dal momento che (1) debbono trascorrere
sei mesi e i 40-50 sono tra gli ultimi approdati alla seconda
vaccinazione (2) non puoi prenotare la terza dose se non hai almeno sei
mesi di distanza dalla seconda dose e (3) non ci sono gli hub vaccinali.
Fatto questo quadro che non compare mai nelle tabelle dei telegiornali,
dopo quasi due anni di covid19 la comunicazione istituzionale è sempre
e solo incentrata sulla visone centro-ospedaliera dell’infezione. Il
problema nel mainstream non è quello di convincere o costringere chi
non si vaccina a vaccinarsi, ma usare il tasso di occupazione delle
terapie intensive e il tasso di positività giornaliera come deterrente
a prevedere il prossimo defualt degli ospedali perché non sarebbero più
in grado di affrontare la situazione quotidiana.
Nonostante il mainstream continui predicare che dalle situazione
come un’infezione del covid 19 si esca abbandonando
“l’ospedale-centrismo” con la creazione di una fattiva medicina
distribuita sul territorio, la comunicazione resta sostanzialmente
“ospedale-centrica”.
E non solo i giornali o le televisioni dove purtroppo la
professionalità in materia se la sono dovuta formare sul campo in
questi 19-20 mesi ma anche la stessa caterva di “esperti” che le
televisioni riversano quotidianamente dagli schermi hanno sempre
e solo in testa l’idea che il problema è l’agibilità degli
ospedali. Importante che le terapie intensive non siano troppo occupate
altrimenti salta il budget dell’ospedale e di conseguenza rimuovono il
direttore. In parallelo l’ospedale non deve mai cambiare marcia
altrimenti salta tutto il castello di convivenza convenienza dei
dipendenti, il cui primo obiettivo e crearsi un proprio equilibrio e
non certo lo spirito di servizio. Che non essendo in busta paga non
debbono nemmeno immaginare: salvo nelle interviste. Che non si parli
nemmeno di scambiare i malati tra le provincie troppo sature con quelle
meno (semmai il problema ci sia al momento…).
Insomma dopo quasi 22 mesi la ruota della sanità non è passata dalla
centralità del cittadino –chiamato a godere di un servizio ma anche
chiamato ad essere responsabile verso se e gli altri- alla centralità
dell’ospedale e del suo insieme. Ospedale ospedale ospedale sempre e
solo ospedale.
Tanto per comprendere come sarebbe la situazione se l’ospedale non
fosse l’UNICO centro del sistema sanitario, l’11 novembre c’erano in
tutt’Italia 3.509 “ricoverati con sintomi” del covid i quali –se
esistessero la case della comunità- potrebbero starci tutti dal momento
che sarebbero 32 per provincia. Invece stanno in ospedale coi costi e
l’organizzazione necessari.
La faccenda è sempre la stessa. Nello stesso blocco di notizie di un
PTG e nelle pagine affiancate del quotidiano non compaiono notizie
ragionate ma solo spot terroristici [cosa vuol dire la notizia che
oggi i ricoverati in TI sono cresciuti di 14 unità… se non sai
quanti ce ne sono già?] consigli indiretti che ovviamente ascoltano
solo gli ipocondriaci. In particolare gli anziani che la Repubblica ha
allevato amorosamente come tali.
Quindi che sia in atto un aumento dell’infezione da covid19 è indubbio
ma non siamo più nella situazione del 2020 quando gli infetti
morivano per il 60-70-80-90%. La notizia non va quindi data nello
stesso modo e con la stessa enfasi. Manca nella notizia odierna la
focalizzazione che i malati che finiscono intubati NON sono vaccinati e
sono sempre di una classe di età elevata o con patologie molto serie
già presenti.
In tutti questi venti ventidue mesi di pandemia sono mancate
molte cose ma è mancato, da parte del governo, un sistema di produzione
delle notizie che fosse all’altezza dei tempi e invece hanno
lasciato che il covid19 venisse trattato alla stessa tregua degli
incidenti stradali del sabato notte. Non c’è niente da fare: un
Paese deve sapere trattare anche il dare la notizia nel modo corretto
ai media senza lasciare spazio all’improvvisazione di chi non sa
fare quel lavoro.
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CIMITERO PER 1/4 INUTILE
Chi visiti il primo cimitero di Curno ne troverà un terzo vuoto. Gli
spazi sono vuoti e non da pochi mesi ma da alcuni anni. Uno degli
effetti positivi della crisi post 2008 è stato che la gggente ha perso
l'abitudine di crearsi sepolture più o meno di lusso e meno. In
trent'anni non sono cambiate solo le finanze delle famiglie ma
soprattutto la crapa, ragion per cui oggi buona parte fa cremare i
propri defunti e spende i soldi per il funerale e la tomba per qualche
viaggio in isole oltremare. Non poteva mancare negli anni passati
l'idea di creare l'appendice est dello stesso, quella che è
inutilizzata per tre quarti ma siamo sicuri che siccome trattasi di una
ca**ata c'è da scommettere che l'abbiano votata tutti. L'ultima trovata
è lo spazio per gettare la spazzatura che i forni crematori
refilano agli ingenui come “resti del proprio caro”.
Basta dare uno sguardo a questa ripresa di google earth per
capire come le varie amministrazioni che hanno operato si siano
date da fare per sprecare spazio dappertutto sopra sotto a destra
e sinistra del cimitero. Uno immagina che abbiano avuto idea di creare
spazi significativi ed invece vai a vedere e sono tutti relitti di
progetti fatti col sedere: fatti per spendere soldi senza alcuna
ragione obiettiva. Vedi p.e. l'illuminazione a terra sull'ingresso che
serve a fare inciampare chi ci passa.
La faccenda è che adesso per mettere mano e mettere ordine con un
progetto adeguato all'insieme, si dovrebbero spendere un sacco di soldi
e quindi… . Per esempio bisognerebbe fare sparire i parcheggi davanti
all'ingresso –che oltre tutto sono pericolosi- e spostare nel prato il
monumento di via DeAmicis. Hai voglia!. Varrebbe la pena di tagliare
del tutto l'area verde D e creare un parcheggio abolendo quello esterno
all'ingresso carrale del CVI1. Hai voglia!. Bisognerebbe abolire OGNI
transito davanti alla nuova Rodari ed alla Gatti aumentando di un paio
di stalli ogni fila di quelli esistenti. Hai voglia di non permettere
ai bravi autisti di auto per disabili di scaricarli dentro il
parcheggio normale!. Come si vede tutto o quasi tutto è fatto “per
finta”. Vale a dire si può arrivare in auto ma non è proprio così. La
zona è pedonale ma non è proprio così. C'è del verde ma è
piantato alla cazzo di cane proprio per farlo morire. Esiste una
grandinata sull'auditorium ma non si può utilizzare perchè arrivano
sempre prima gli abusivi. Insomma c'è ma non c'è. Si può ma non si
potrebbe. Si vorrebbe ma non si fa. Resta comunque la bruttezza del
posto: eterna e inamovibile.
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