A GUARDARE ALLE COLLINE  21 OTTOBRE 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.





















DOPO IL SECONDO TURNO
ACCONTENTATEVI DI TRIESTE
L'affluenza alle urne alla prima tornata elettorale del 03-04 ottobre è stata del 54,7% a livello nazionale e solo del 45,7% nelle tre grandi città: Torino Milano e Napoli.
Al secondo turno l'affluenza definitiva nelle città interessate dal ballottaggio si attesta al 43,94 per cento, secondo i dati diffusi dal Ministero dell'Interno. Un crollo di circa 9 punti rispetto 52,67 del primo turno. Ricordiamo che al secondo turno non sono andate due grandi città che avevano già eletto il sindaco al primo turno: Milano e  Napoli.
Scontati i commenti del risultato elettorale che ha visto il PD primo partito dappertutto nelle grandi città –Trieste esclusa ma di pochissimi voti-  seguito dalla pressoché scomparsa dei 5S e la sonora sconfitta di tutti i candidati di lega e fratellini d'italia. Buono invece il loro - lega e fratellini d'italia- risultato nei grossi centri minori.
Sintetizzando i commenti possiamo elencare: (1) i risultati delle elezioni amministrative non indicano che si ripeteranno nelle prossime politiche (2) lega, fratellini d'italia e 5stalle non hanno candidati stimati da mettere in campo ed anche i leader si sono defilati dalla competizione (3) mentre stranamente nel PD e compagnia delinquenziale stavolta non ci sono state carognate esplicite,  tra la lega e i fratellini d'italia oltre che nei 5 stalle c'è stata una battaglia tra di loro forsennata.  (4) . Si diceva un tempo che la destra sapeva essere vicina al popolo dei quartieri periferici, mentre la sinistra era tutta “ztl”, confinata nei centri storici.
Invece scrive Pagnoncelli che preoccupa il fatto che, ad una prima analisi, ad astenersi nelle grandi città siano soprattutto gli elettori delle periferie, nelle quali molti vivono in condizioni di marginalità economica e sociale. Dunque, non hanno o non vogliono avere rappresentanza.
(...)

CENTRO PER L'AUTISMO: ALTRI SONO ARRIVATI PRIMA
La sindaca Gamba ha impiegato otto anni per arrivare alla creazione (finora solo sulla carta) di un centro autistico comunale e siccome deve essere grandemente  ascoltata nelle alte sfere dell'ASST, anche stavolta non solo non ha concluso nulla ma le hanno bagnato di nuovo il naso. Come si dice in Bergamasca: sono arrivati  ancora una volta primi altri comuni. A Carobbio degli Angeli è stato inaugurato ieri negli spazi del Consorzio Servizi ValCavallina il servizio potrà accogliere oltre 30 persone su iniziativa dei sindaci della zona.  Che manca del tutto –tranne  le parole- a Curno. In Val Cavallina –con una popolazione di 40-50 mila abitanti- ogni anno vengono diagnosticati fino a 20 bambini autistici, al mo­mento sono 46 i minori che rien­trano in questo spettro su circa 157 persone con assistenza edu­cativa scolastica.  Bisogna dire che il centro  è momentaneamente ospitato nella sede dell'ex scuola materna parrocchiale, ormai inutilizzata. Nel frattempo stanno progettando una sede appropriata che sarà costruita col contributo al 50% della regione Lombardia a Gorlago.
Come abbiano già scritto non si spiegano le ragioni per cui Curno abbia un numero di persone autistiche doppio rispetto alla media provinciale e nazionale (nel campo della disabilità chissà perché Curno è sempre davanti a tutti coi numeri…) e del resto è evidente come nella maggioranza di Vivere Curno non vi sia tutto quell'entusiasmo e condivisione verso questa operazione: il centro sarà ospitato in una piccola parte di quel falansterio che è l'ex scuola Rodari di cui il Comune non sa più cosa inventarsi per non lasciarla li vuota. Infatti proprio nei giorni scorsi ha lanciato un bando per l'assegnazione dei rimanenti locali  alle associazioni che ne facciano richiesta.
(...)

A PROPOSITO DEL DANNO SCOLASTICO
Del saggio di Mastrocola e Ricolfi: “Cara scuola progressista quanti danni hai fatto” ho letto  solo le prime 97 pagine che sono scritte in massima parte da Luca Ricolfi. Le pagine rimanenti le leggerò oggi pm. Avevo letto le recensioni di Paolo di Paolo e di Orsola Riva che trovano conferma in quanto ho letto. Conferma non condivisione. Basta seguire una seduta del consiglio comunale di Curno per dare ragione alle tesi di Ricolfi. A partire dalla sindaca.
Nel Paese Bello da Vivere è già successo tutto quello che viene descritto da Ricolfi per la scuola dell'obbligo: nonostante abbiano una nuovissima scuola elementare dotata perfino di vasca per l'idromassaggio, il 40% degli alunni locali non la frequentano: i genitori li hanno iscritti altrove e nessuno in Comune è riuscito finora a capire la ragione. Non l'hanno compreso ne la sindaca che s'era diplomata maestra, ne l'assessora delegata che è una professoressa di UniBG e nemmeno la dirigente dell'ufficio. Forse l'hanno compreso ma tacciono.
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le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!































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DOPO IL SECONDO TURNO
L'affluenza alle urne alla prima tornata elettorale del 03-04 ottobre è stata del 54,7% a livello nazionale e solo del 45,7% nelle tre grandi città: Torino Milano e Napoli.
Al secondo turno l'affluenza definitiva nelle città interessate dal ballottaggio si attesta al 43,94 per cento, secondo i dati diffusi dal Ministero dell'Interno. Un crollo di circa 9 punti rispetto 52,67 del primo turno. Ricordiamo che al secondo turno non sono andate due grandi città che avevano già eletto il sindaco al primo turno: Milano e  Napoli.
Scontati i commenti del risultato elettorale che ha visto il PD primo partito dappertutto nelle grandi città –Trieste esclusa ma di pochissimi voti-  seguito dalla pressoché scomparsa dei 5S e la sonora sconfitta di tutti i candidati di lega e fratellini d'italia. Buono invece il loro - lega e fratellini d'italia- risultato nei grossi centri minori.
Sintetizzando i commenti possiamo elencare: (1) i risultati delle elezioni amministrative non indicano che si ripeteranno nelle prossime politiche (2) lega, fratellini d'italia e 5stalle non hanno candidati stimati da mettere in campo ed anche i leader si sono defilati dalla competizione (3) mentre stranamente nel PD e compagnia delinquenziale stavolta non ci sono state carognate esplicite,  tra la lega e i fratellini d'italia oltre che nei 5 stalle c'è stata una battaglia tra di loro forsennata.  (4) . Si diceva un tempo che la destra sapeva essere vicina al popolo dei quartieri periferici, mentre la sinistra era tutta “ztl”, confinata nei centri storici.
Invece scrive Pagnoncelli che preoccupa il fatto che, ad una prima analisi, ad astenersi nelle grandi città siano soprattutto gli elettori delle periferie, nelle quali molti vivono in condizioni di marginalità economica e sociale. Dunque, non hanno o non vogliono avere rappresentanza.
(5) dalla pandemia c'è un'Italia che è uscita rafforzata economicamente e c'è un'Italia  ormai rassegnata ad essere condannata per sempre nella povertà e vicino. Che aspetta la libertà di licenziamento  del prossimo 31 ottobre per vedersi ridotta ai margini della società. (6) Ha perso la retorica dei Comuni come istituzione più vicina ai cittadini, se a votare i deputati va alle urne il 73 per cento circa dell'elettorato e a votare i sindaci va il 55 per cento circa dell'elettorato, perché ritiene di second'ordine le elezioni locali.
Queste elezioni si sono tenute nel momento in cui nel Paese entrava in funzione l'obbligo del green pass e sebbene gli italiani vaccinati due volte siano la maggioranza: 43.965.128 che corrispondente al 74,19% della popolazione, le piazze d'Italia erano percorse dai cortei dei non-vax no pass. Sostanzialmente dai fascisti.

A nostro modesto avviso chi non è andato a votare ne la prima ne la seconda volta poetva avere molte motivazioni. L'elettore di destra non ha gradito le beghe tra Salvini e la Meloni. Abbastanza sicuro che chi non ha votato stiano dalla parte del NoPass ed anche della Lega fuori dalla maggioranza. Infine non ha gradito l'inconsistenza dei candidati sindaci. Nell'area penta stellata delusione profonda per gli scarsi risultati delle due sindache donna tra decine di assessori sostituiti, una spiccata incapacità di governo per finire… in minoranza com'è successo alla raggi in consiglio comunale.  Non solo i penta stellati c'avevano scommesso sulle due sindache e hanno perso fiducia: nel movimento e nella capacità delle donne.

Poco ma sicuro che il serbatoio di voti della lega e dei fratellini d'Italia  è rimasto intatto nel contesto politico nazionale.
La questione è che questa tornata elettorale ha ulteriormente delegittimato questo Parlamento anche se sopravviverà sicuramente fino al 2023 per via delle prebende mensili da riscuotere e per il fatto che oltre a quelli che scompariranno tra i penta stellati e nella lega ci saranno quelli che restano a casa per il dimezzamento del numero dei parlamentari.
Come si possa andare alle elezioni del presidente della repubblica da parte di un Parlamento delegittimato è francamente incomprensibile non fosseo altro che ogni volta che il prossimo Presidente si presenta in pubblico ci sarà un coro di “vai a casa”. Come minimo.

Dal caos nazionale al caos locale bisogna dire che la mancanza di una classe politica di buon livello degna o capace di governare un ente locale lo si vede benissimo anche nel paese bello da vivere. Lo si vede nel PD e frattaglie aderenti  ed ancora di più nella lega e fratellini d'italia. Dimenticando forza italia ormai sulla via dell'estinzione. Basterebbe che il lettore ascoltasse la video cronaca della seduta consigliare del 9 ottobre u.s. dove è stata votata la sesta variazione di bilancio 2021-2023 per capirlo se almeno si posseggono le coordinate di base per governare un comune. Una enorme sventagliata -728mila euro- di spese clientelari e di rappresentanza meramente elettorale che sfrutta le grandissime entrate che la pandemia ha garantito al comune. Tradotto: i morti per covid hanno fatto ricca la maggioranza di Vivere Curno e questa li spende e spande senza neanche provare un minimo di ritegno. Oltre al fatto che abbiamo una sindaca che non è nemmeno in gradi di spiegare le variazioni di bilancio in quanto confonde il “governare un comune” con le sedute di un CdA di un'imopresa.

Se manca la politica c'è da sperare che almeno la tecnologia venga in soccorso della partecipazione alle prossime elezioni politiche: che si possa votare via web e via carta. Gli italiani sono stati –bene o male, volenti o no- a prendersi lo spid, a scaricarsi il green pass,  gli studenti e molti lavoratori a beccarsi la scuola e il lavoro non in presenza.
E per quegli italiani ancora legati al passaggio dal seggio e la votazione su carta si mantiene anche quella visto che i registri della votazione possono essere elettronici ed aggiornabili in tempo reale. Vedremo. Speriamo.

ALTRI SONO ARRIVATI PRIMA
La sindaca Gamba ha impiegato otto anni per arrivare alla creazione (finora solo sulla carta) di un centro autistico comunale e siccome deve essere grandemente  ascoltata nelle alte sfere dell'ASST, anche stavolta non solo non ha concluso nulla ma le hanno bagnato di nuovo il naso. Come si dice in Bergamasca: sono arrivati  ancora una volta primi altri comuni. A Carobbio degli Angeli è stato inaugurato ieri negli spazi del Consorzio Servizi ValCavallina il servizio potrà accogliere oltre 30 persone su iniziativa dei sindaci della zona.  Che manca del tutto –tranne  le parole- a Curno. In Val Cavallina –con una popolazione di 40-50 mila abitanti- ogni anno vengono diagnosticati fino a 20 bambini autistici, al mo­mento sono 46 i minori che rien­trano in questo spettro su circa 157 persone con assistenza edu­cativa scolastica.  Bisogna dire che il centro  è momentaneamente ospitato nella sede dell'ex scuola materna parrocchiale, ormai inutilizzata. Nel frattempo stanno progettando una sede appropriata che sarà costruita col contributo al 50% della regione Lombardia a Gorlago.
Come abbiano già scritto non si spiegano le ragioni per cui Curno abbia un numero di persone autistiche doppio rispetto alla media provinciale e nazionale (nel campo della disabilità chissà perché Curno è sempre davanti a tutti coi numeri…) e del resto è evidente come nella maggioranza di Vivere Curno non vi sia tutto quell'entusiasmo e condivisione verso questa operazione: il centro sarà ospitato in una piccola parte di quel falansterio che è l'ex scuola Rodari di cui il Comune non sa più cosa inventarsi per non lasciarla li vuota. Infatti proprio nei giorni scorsi ha lanciato un bando per l'assegnazione dei rimanenti locali  alle associazioni che ne facciano richiesta.
Del resto non si può non notare come il Paese Bello da Vivere si rappresenti come un grande “patösù” vale a dire uno che fa un grande fumo ma poi alla fine resta sempre poco arrosto. Anche stavolta Curno è rimasto da solo ad affrontare il problema: l'amministrazione comunale non è riuscita a coinvolgere i Comuni di BG-Ovest-ASST  che l'hanno felicemente abbandonato al proprio destino. Male che vada le famiglie verranno ad abitare a Curno così' che noi avremo il record di avere il doppio della media dei numeri di altrove.
Pur di fare in fretta e probabilmente sentendo che qualcuno stava arirvando prima di lei la sindaca Gamba ha pubblicato il 30 settembre 2021 il bando per la “procedura aperta a rilevanza comunitaria per l'individuazione di un soggetto del terzo settore disponibile alla co-progettazione e co­gestione di un servizio innovativo e sperimentale dedicato prevalentemente al sostegno ed accompagnamento educativo di persone con autismo nei contesti di vita denominato polo “pianeti prossimi". Perché lo scherzo da prete brillasse di tutta la doppiezza e furbizia propriamente femminile di quelle che l'hanno ideato gli operatori concorrenti DOVRANNO presentare il proprio progetto entro il 29 ottobre 2021.
Dispongono quindi neanche un mese di tempo: segno che esiste già il vincitore predestinato pronto a scodellare in 4+4=8 quel che vuole sua maestà la sindaca Gamba.
La gara per l'assegnazione viene effettuata dalla Centrale Unica di Brescia in quanto il valore complessivo stimato e quantificato anche nel rispetto delle Linee Guida per gli interventi ed i servizi oggetto di co-progettazione e di co-gestione ammonta a € 1.373.165,71 (oltre IVA) per i primi cinque anni completi. Essendo previsto l'eventuale rinnovo per identico periodo, l'ammontare complessivo dell'appalto è pari a € 2.746.331,43 (oltre IVA).
Evidente che solo qualcuno che è già determinato abbia pronto un così consistente progetto per di più –drizzate le orecchie- la valutazione (del progetto) avviene coi criteri indicati di seguito per i requisiti tecnici, professionali, sociali e di legame con il territorio la valutazione arriva fino a 20 punti. Mentre per la proposta progettuale  possono essere attribuiti i restanti 80 punti e zero punti per il costo proposto.
Siccome la commissione (burocrate CUC a parte) che valuterà i progetti sarà nominata dalla giunta Gamba, la situazione appare già risolta.

Identico esempio del “patös” curnese è quella roba strana e finora ignota che sarà ospitata nella palazzina di via IV Novembre. Non nel cimitero: siate seri. Alla sindaca in un consiglio comunale del luglio scorso era sfuggita una battuta indirizzata alla minoranza in cui annunciava che per la fine di ottobre  il centro sarebbe stato aperto. Al 16 ottobre non si vede nulla differente dal 30 luglio. Può darsi che la Madonna del Rosario che recentemente è stata trascinata per le strade farà il miracolo: ma non era il caso di maltrattarla così.

Il Comune di Curno ormai è pieno di strutture inutilizzate o sottoutilizzate di cui non ha un'idea ragionevole di destinazione. Dalla palazzina orribilmente rifatta di via Gamba all'enorme oratorio laico dimenticato a ridosso delle case popolari, alla palazzina ASL dove –meno male!- hanno preso alloggio in affitto un buon gruppo di medici, agli spazi  inutilizzati nella scuola del Brembo si vede chiaramente che in comune e nel consiglio comunale non ci sia una TESTA che sappia vedere il patrimonio comunale non come una paio di scarpe  (ragion per cui ciascun famigliare indossa e pensa alle proprie) ma come un tutt'uno che già di per se è poco utilizzato per poche ore rispetto alle 24 di una giornata, ma che addirittura risulta abbandonato del tutto o in massima parte del suo tempo.
E sempre seguendo questo malcostume di sprecare il patrimonio comunale ecco la sequenza di impieghi pezzettino per pezzettino senza un disegno che veda il Comune INSERITO nella più vasta realtà e complessità in cui vive normalmente la popolazione. Traduzione per chi è troppo intelligente: il Comune di Curno deve cercare ogni sorta di collaborazione coi comuni vicini e non –come fa quasta maggioranza- sopravvivere solo osservando il proprio ombelico.
Un altro esempio? Basta anche vedere come hanno sistemato la biblioteca comunale e l'unito teatro per capire che proprio non hanno un'idea di come funzionano le cose. Il bello è  che –vedi biblioteca e teatro- sono stati talmente acuti che avendo trovato i ripiani per deporre i libri montati all'origine dai fabbri (non chiedetevi dov'erano gli addetti e i responsabili…) ed essendo fuori scala… non si sono presi la briga di chiamare i fabbri e spostare i ripiani usando le forature già presenti per variarne l'altezza. Così che adesso mancano i ripiani per deporre i libri mentre quelli esistenti sono alto il 50% più del necessario ma a nessuno viene in mente di spostarli. Però intanto in biblioteca non puoi prenotare un libro appena uscito ma puoi prenotare un impianto sportivo. Insomma patös patös patös.

A PROPOSITO DEL DANNO SCOLASTICO
Del saggio di Mastrocola e Ricolfi: “Cara scuola progressista quanti danni hai fatto” ho letto  solo le prime 97 pagine che sono scritte in massima parte da Luca Ricolfi. Le pagine rimanenti le leggerò oggi pm. Avevo letto le recensioni di Paolo di Paolo e di Orsola Riva che trovano conferma in quanto ho letto. Conferma non condivisione. Basta seguire una seduta del consiglio comunale di Curno per dare ragione alle tesi di Ricolfi. A partire dalla sindaca.
Nel Paese Bello da Vivere è già successo tutto quello che viene descritto da Ricolfi per la scuola dell'obbligo: nonostante abbiano una nuovissima scuola elementare dotata perfino di vasca per l'idromassaggio, il 40% degli alunni locali non la frequentano: i genitori li hanno iscritti altrove e nessuno in Comune è riuscito finora a capire la ragione. Non l'hanno compreso ne la sindaca che s'era diplomata maestra, ne l'assessora delegata che è una professoressa di UniBG e nemmeno la dirigente dell'ufficio. Forse l'hanno compreso ma tacciono. Il Comune attribuisce – ma non l'ha mai scritto nero su bianco- quella fuga dalla riduzione dei pomeriggi a scuola, ragione per cui i genitori avrebbero preferito altre scuole dove stiano fuori casa almeno cinque giornate la settimana.  Questo nonostante che l'A.C. cerchi di riempire le giornate dei ragazzi di ogni sorta di occupazione ludica e quasi seria tenute da privati –oratorio e coop- quando non stanno in classe. Il fatto è che tutti questi servizi aggiuntivi sono in buona parte a pagamento (ma il problema costo forse non è primario) e quindi impongono spese ed una organizzazione per seguire le iscrizioni e la frequenza che le famiglie non intendono addossarsi.
La scuola non è più una missione  ma è solo una delle tante occasioni di occupazione per una marea di persone. Lavorano per portare a casa uno stipendio. Come il muratore o un bancario. Ormai da 30-40 anni la scuola è una potente creatrice di scartini tutti giustificati in maniera politicamente correttissima per dare a ciascuno alunno le legittime occasioni d'apprendimento. Creare scartini significa ridurre il carico all'insegnante regolare ormai affiancata da altri colleghi e nel contempo aumentare le occasioni di altra occupazione in quanto gli scartini vengono affidati ad altro personale per una cura –appunto- ad personam.
Non basta creare scartini. La scuola secondo l'opinione politicamente corretta deve aprirsi al territorio e quindi una ulteriore larga porzione di tempo scolastico viene dedicato ad attività estranee   interne e d esterne. Si segua una classe in visita a Città Alta.
La scuola ha quindi perso sia nella qualità professionale degli insegnanti –basta leggere cosa scrivere Ricolfi in ordine agli insegnamenti ed esami in università) ma soprattutto oggi è  in massima parte riversata all'esterno: basta legge un piano del diritto allo studio dei nostri ricchi comuni. Oppure scorrere le attività dell'Orto Botanico Lorenzo Rota e della Valle della Biodiversità. Nel Paese Bello da Vivere dove esiste uno dei maggiori vivai forestali della Regione le scuole non vanno a visitarlo mentre vanno regolarmente in pellegrinaggio e vedere la mostra delle zucche o il mais spinato ad Astino (ma non a Gandino o a Storo: che nemmeno gli insegnanti sanno dove stia...).
La scuola  educa al consumismo e l'insegnante è solo un influencer. La scuola ed il suo contorno di corsi aggiuntivi non serve tanto a dare l'occasione alle donne di una maggiore occupazione (questa la motivazione politicamente corretta che viene spesa) ma proprio l'estrema articolazione dei corsi di contorno alla scuola in classe consente l'occupazione  parti time oggi prevalente. Con paghe modeste e magari  in nero.
Per concludere questo primo pezzo in tema, tutto questo spiega perché a un certo punto un buon numero di genitori decide di mandare i propri figli in una scuola dove tutto questa fiera non ci sia. Poi si comprende come mai il figlio dell'idraulico ha moltissime possibilità in meno di diventare un Parisi.