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DOPO IL SECONDO TURNO
ACCONTENTATEVI DI TRIESTE
L'affluenza alle urne alla prima tornata elettorale del 03-04 ottobre è
stata del 54,7% a livello nazionale e solo del 45,7% nelle tre grandi
città: Torino Milano e Napoli.
Al secondo turno l'affluenza definitiva nelle città interessate dal
ballottaggio si attesta al 43,94 per cento, secondo i dati diffusi dal
Ministero dell'Interno. Un crollo di circa 9 punti rispetto 52,67 del
primo turno. Ricordiamo che al secondo turno non sono andate due grandi
città che avevano già eletto il sindaco al primo turno: Milano e
Napoli.
Scontati i commenti del risultato elettorale che ha visto il PD primo
partito dappertutto nelle grandi città –Trieste esclusa ma di
pochissimi voti- seguito dalla pressoché scomparsa dei 5S e la sonora
sconfitta di tutti i candidati di lega e fratellini d'italia. Buono
invece il loro - lega e fratellini d'italia- risultato nei grossi
centri minori.
Sintetizzando i commenti possiamo elencare: (1) i risultati delle
elezioni amministrative non indicano che si ripeteranno nelle prossime
politiche (2) lega, fratellini d'italia e 5stalle non hanno candidati
stimati da mettere in campo ed anche i leader si sono defilati dalla
competizione (3) mentre stranamente nel PD e compagnia delinquenziale
stavolta non ci sono state carognate esplicite, tra la lega e i
fratellini d'italia oltre che nei 5 stalle c'è stata una battaglia tra
di loro forsennata. (4) . Si diceva un tempo che la destra sapeva
essere vicina al popolo dei quartieri periferici, mentre la sinistra
era tutta “ztl”, confinata nei centri storici.
Invece scrive Pagnoncelli che preoccupa il fatto che, ad una prima
analisi, ad astenersi nelle grandi città siano soprattutto gli elettori
delle periferie, nelle quali molti vivono in condizioni di marginalità
economica e sociale. Dunque, non hanno o non vogliono avere
rappresentanza.
(...)
CENTRO PER L'AUTISMO: ALTRI SONO ARRIVATI PRIMA
La sindaca Gamba ha impiegato otto anni per arrivare alla creazione
(finora solo sulla carta) di un centro autistico comunale e siccome
deve essere grandemente ascoltata nelle alte sfere dell'ASST, anche
stavolta non solo non ha concluso nulla ma le hanno bagnato di nuovo il
naso. Come si dice in Bergamasca: sono arrivati ancora una volta primi
altri comuni. A Carobbio degli Angeli è stato inaugurato ieri negli
spazi del Consorzio Servizi ValCavallina il servizio potrà accogliere
oltre 30 persone su iniziativa dei sindaci della zona. Che manca del
tutto –tranne le parole- a Curno. In Val Cavallina –con una
popolazione di 40-50 mila abitanti- ogni anno vengono diagnosticati
fino a 20 bambini autistici, al momento sono 46 i minori che
rientrano in questo spettro su circa 157 persone con assistenza
educativa scolastica. Bisogna dire che il centro è momentaneamente
ospitato nella sede dell'ex scuola materna parrocchiale, ormai
inutilizzata. Nel frattempo stanno progettando una sede appropriata che
sarà costruita col contributo al 50% della regione Lombardia a Gorlago.
Come abbiano già scritto non si spiegano le ragioni per cui Curno abbia
un numero di persone autistiche doppio rispetto alla media provinciale
e nazionale (nel campo della disabilità chissà perché Curno è sempre
davanti a tutti coi numeri…) e del resto è evidente come nella
maggioranza di Vivere Curno non vi sia tutto quell'entusiasmo e
condivisione verso questa operazione: il centro sarà ospitato in una
piccola parte di quel falansterio che è l'ex scuola Rodari di cui il
Comune non sa più cosa inventarsi per non lasciarla li vuota. Infatti
proprio nei giorni scorsi ha lanciato un bando per l'assegnazione dei
rimanenti locali alle associazioni che ne facciano richiesta.
(...)
A PROPOSITO DEL DANNO SCOLASTICO
Del saggio di Mastrocola e Ricolfi: “Cara scuola progressista quanti
danni hai fatto” ho letto solo le prime 97 pagine che sono scritte in
massima parte da Luca Ricolfi. Le pagine rimanenti le leggerò oggi pm.
Avevo letto le recensioni di Paolo di Paolo e di Orsola Riva che
trovano conferma in quanto ho letto. Conferma non condivisione. Basta
seguire una seduta del consiglio comunale di Curno per dare ragione
alle tesi di Ricolfi. A partire dalla sindaca.
Nel Paese Bello da Vivere è già successo tutto quello che viene
descritto da Ricolfi per la scuola dell'obbligo: nonostante abbiano una
nuovissima scuola elementare dotata perfino di vasca per
l'idromassaggio, il 40% degli alunni locali non la frequentano: i
genitori li hanno iscritti altrove e nessuno in Comune è riuscito
finora a capire la ragione. Non l'hanno compreso ne la sindaca che
s'era diplomata maestra, ne l'assessora delegata che è una
professoressa di UniBG e nemmeno la dirigente dell'ufficio. Forse
l'hanno compreso ma tacciono.
(...)
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DOPO IL SECONDO TURNO
L'affluenza alle urne alla prima tornata elettorale del 03-04 ottobre è
stata del 54,7% a livello nazionale e solo del 45,7% nelle tre grandi
città: Torino Milano e Napoli.
Al secondo turno l'affluenza definitiva nelle città interessate dal
ballottaggio si attesta al 43,94 per cento, secondo i dati diffusi dal
Ministero dell'Interno. Un crollo di circa 9 punti rispetto 52,67 del
primo turno. Ricordiamo che al secondo turno non sono andate due grandi
città che avevano già eletto il sindaco al primo turno: Milano e
Napoli.
Scontati i commenti del risultato elettorale che ha visto il PD primo
partito dappertutto nelle grandi città –Trieste esclusa ma di
pochissimi voti- seguito dalla pressoché scomparsa dei 5S e la
sonora sconfitta di tutti i candidati di lega e fratellini d'italia.
Buono invece il loro - lega e fratellini d'italia- risultato nei grossi
centri minori.
Sintetizzando i commenti possiamo elencare: (1) i risultati delle
elezioni amministrative non indicano che si ripeteranno nelle prossime
politiche (2) lega, fratellini d'italia e 5stalle non hanno candidati
stimati da mettere in campo ed anche i leader si sono defilati dalla
competizione (3) mentre stranamente nel PD e compagnia delinquenziale
stavolta non ci sono state carognate esplicite, tra la lega e i
fratellini d'italia oltre che nei 5 stalle c'è stata una battaglia tra
di loro forsennata. (4) . Si diceva un tempo che la destra sapeva
essere vicina al popolo dei quartieri periferici, mentre la sinistra
era tutta “ztl”, confinata nei centri storici.
Invece scrive Pagnoncelli che preoccupa il fatto che, ad una prima
analisi, ad astenersi nelle grandi città siano soprattutto gli elettori
delle periferie, nelle quali molti vivono in condizioni di marginalità
economica e sociale. Dunque, non hanno o non vogliono avere
rappresentanza.
(5) dalla pandemia c'è un'Italia che è uscita rafforzata economicamente
e c'è un'Italia ormai rassegnata ad essere condannata per sempre
nella povertà e vicino. Che aspetta la libertà di licenziamento
del prossimo 31 ottobre per vedersi ridotta ai margini della società.
(6) Ha perso la retorica dei Comuni come istituzione più vicina ai
cittadini, se a votare i deputati va alle urne il 73 per cento circa
dell'elettorato e a votare i sindaci va il 55 per cento circa
dell'elettorato, perché ritiene di second'ordine le elezioni locali.
Queste elezioni si sono tenute nel momento in cui nel Paese entrava in
funzione l'obbligo del green pass e sebbene gli italiani vaccinati due
volte siano la maggioranza: 43.965.128 che corrispondente al 74,19%
della popolazione, le piazze d'Italia erano percorse dai cortei dei
non-vax no pass. Sostanzialmente dai fascisti.
A nostro modesto avviso chi non è andato a votare ne la prima ne la
seconda volta poetva avere molte motivazioni. L'elettore di destra non
ha gradito le beghe tra Salvini e la Meloni. Abbastanza sicuro che chi
non ha votato stiano dalla parte del NoPass ed anche della Lega fuori
dalla maggioranza. Infine non ha gradito l'inconsistenza dei candidati
sindaci. Nell'area penta stellata delusione profonda per gli scarsi
risultati delle due sindache donna tra decine di assessori sostituiti,
una spiccata incapacità di governo per finire… in minoranza com'è
successo alla raggi in consiglio comunale. Non solo i penta
stellati c'avevano scommesso sulle due sindache e hanno perso fiducia:
nel movimento e nella capacità delle donne.
Poco ma sicuro che il serbatoio di voti della lega e dei fratellini
d'Italia è rimasto intatto nel contesto politico nazionale.
La questione è che questa tornata elettorale ha ulteriormente
delegittimato questo Parlamento anche se sopravviverà sicuramente fino
al 2023 per via delle prebende mensili da riscuotere e per il fatto che
oltre a quelli che scompariranno tra i penta stellati e nella lega ci
saranno quelli che restano a casa per il dimezzamento del numero dei
parlamentari.
Come si possa andare alle elezioni del presidente della repubblica da
parte di un Parlamento delegittimato è francamente incomprensibile non
fosseo altro che ogni volta che il prossimo Presidente si presenta in
pubblico ci sarà un coro di “vai a casa”. Come minimo.
Dal caos nazionale al caos locale bisogna dire che la mancanza di una
classe politica di buon livello degna o capace di governare un ente
locale lo si vede benissimo anche nel paese bello da vivere. Lo si vede
nel PD e frattaglie aderenti ed ancora di più nella lega e
fratellini d'italia. Dimenticando forza italia ormai sulla via
dell'estinzione. Basterebbe che il lettore ascoltasse la video cronaca
della seduta consigliare del 9 ottobre u.s. dove è stata votata la
sesta variazione di bilancio 2021-2023 per capirlo se almeno si
posseggono le coordinate di base per governare un comune. Una enorme
sventagliata -728mila euro- di spese clientelari e di rappresentanza
meramente elettorale che sfrutta le grandissime entrate che la pandemia
ha garantito al comune. Tradotto: i morti per covid hanno fatto ricca
la maggioranza di Vivere Curno e questa li spende e spande senza
neanche provare un minimo di ritegno. Oltre al fatto che abbiamo una
sindaca che non è nemmeno in gradi di spiegare le variazioni di
bilancio in quanto confonde il “governare un comune” con le sedute di
un CdA di un'imopresa.
Se manca la politica c'è da sperare che almeno la tecnologia venga in
soccorso della partecipazione alle prossime elezioni politiche: che si
possa votare via web e via carta. Gli italiani sono stati –bene o male,
volenti o no- a prendersi lo spid, a scaricarsi il green pass,
gli studenti e molti lavoratori a beccarsi la scuola e il lavoro non in
presenza.
E per quegli italiani ancora legati al passaggio dal seggio e la
votazione su carta si mantiene anche quella visto che i registri della
votazione possono essere elettronici ed aggiornabili in tempo reale.
Vedremo. Speriamo.
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ALTRI SONO ARRIVATI PRIMA
La sindaca Gamba ha impiegato otto anni per arrivare alla creazione
(finora solo sulla carta) di un centro autistico comunale e siccome
deve essere grandemente ascoltata nelle alte sfere dell'ASST,
anche stavolta non solo non ha concluso nulla ma le hanno bagnato di
nuovo il naso. Come si dice in Bergamasca: sono arrivati ancora
una volta primi altri comuni. A Carobbio degli Angeli è stato
inaugurato ieri negli spazi del Consorzio Servizi ValCavallina il
servizio potrà accogliere oltre 30 persone su iniziativa dei sindaci
della zona. Che manca del tutto –tranne le parole- a Curno.
In Val Cavallina –con una popolazione di 40-50 mila abitanti- ogni anno
vengono diagnosticati fino a 20 bambini autistici, al momento sono 46
i minori che rientrano in questo spettro su circa 157 persone con
assistenza educativa scolastica. Bisogna dire che il
centro è momentaneamente ospitato nella sede dell'ex scuola
materna parrocchiale, ormai inutilizzata. Nel frattempo stanno
progettando una sede appropriata che sarà costruita col contributo al
50% della regione Lombardia a Gorlago.
Come abbiano già scritto non si spiegano le ragioni per cui Curno abbia
un numero di persone autistiche doppio rispetto alla media provinciale
e nazionale (nel campo della disabilità chissà perché Curno è sempre
davanti a tutti coi numeri…) e del resto è evidente come nella
maggioranza di Vivere Curno non vi sia tutto quell'entusiasmo e
condivisione verso questa operazione: il centro sarà ospitato in una
piccola parte di quel falansterio che è l'ex scuola Rodari di cui il
Comune non sa più cosa inventarsi per non lasciarla li vuota. Infatti
proprio nei giorni scorsi ha lanciato un bando per l'assegnazione dei
rimanenti locali alle associazioni che ne facciano richiesta.
Del resto non si può non notare come il Paese Bello da Vivere si
rappresenti come un grande “patösù” vale a dire uno che fa un grande
fumo ma poi alla fine resta sempre poco arrosto. Anche stavolta Curno è
rimasto da solo ad affrontare il problema: l'amministrazione comunale
non è riuscita a coinvolgere i Comuni di BG-Ovest-ASST che
l'hanno felicemente abbandonato al proprio destino. Male che vada le
famiglie verranno ad abitare a Curno così' che noi avremo il record di
avere il doppio della media dei numeri di altrove.
Pur di fare in fretta e probabilmente sentendo che qualcuno stava
arirvando prima di lei la sindaca Gamba ha pubblicato il 30 settembre
2021 il bando per la “procedura aperta a rilevanza comunitaria per
l'individuazione di un soggetto del terzo settore disponibile alla
co-progettazione e cogestione di un servizio innovativo e sperimentale
dedicato prevalentemente al sostegno ed accompagnamento educativo di
persone con autismo nei contesti di vita denominato polo “pianeti
prossimi". Perché lo scherzo da prete brillasse di tutta la doppiezza e
furbizia propriamente femminile di quelle che l'hanno ideato gli
operatori concorrenti DOVRANNO presentare il proprio progetto entro il
29 ottobre 2021.
Dispongono quindi neanche un mese di tempo: segno che esiste già il
vincitore predestinato pronto a scodellare in 4+4=8 quel che vuole sua
maestà la sindaca Gamba.
La gara per l'assegnazione viene effettuata dalla Centrale Unica di
Brescia in quanto il valore complessivo stimato e quantificato anche
nel rispetto delle Linee Guida per gli interventi ed i servizi oggetto
di co-progettazione e di co-gestione ammonta a € 1.373.165,71 (oltre
IVA) per i primi cinque anni completi. Essendo previsto l'eventuale
rinnovo per identico periodo, l'ammontare complessivo dell'appalto è
pari a € 2.746.331,43 (oltre IVA).
Evidente che solo qualcuno che è già determinato abbia pronto un così
consistente progetto per di più –drizzate le orecchie- la valutazione
(del progetto) avviene coi criteri indicati di seguito per i requisiti
tecnici, professionali, sociali e di legame con il territorio la
valutazione arriva fino a 20 punti. Mentre per la proposta
progettuale possono essere attribuiti i restanti 80 punti e zero
punti per il costo proposto.
Siccome la commissione (burocrate CUC a parte) che valuterà i progetti
sarà nominata dalla giunta Gamba, la situazione appare già risolta.
Identico esempio del “patös” curnese è quella roba strana e finora
ignota che sarà ospitata nella palazzina di via IV Novembre. Non nel
cimitero: siate seri. Alla sindaca in un consiglio comunale del luglio
scorso era sfuggita una battuta indirizzata alla minoranza in cui
annunciava che per la fine di ottobre il centro sarebbe stato
aperto. Al 16 ottobre non si vede nulla differente dal 30 luglio. Può
darsi che la Madonna del Rosario che recentemente è stata trascinata
per le strade farà il miracolo: ma non era il caso di maltrattarla così.
Il Comune di Curno ormai è pieno di strutture inutilizzate o
sottoutilizzate di cui non ha un'idea ragionevole di destinazione.
Dalla palazzina orribilmente rifatta di via Gamba all'enorme oratorio
laico dimenticato a ridosso delle case popolari, alla palazzina ASL
dove –meno male!- hanno preso alloggio in affitto un buon gruppo di
medici, agli spazi inutilizzati nella scuola del Brembo si vede
chiaramente che in comune e nel consiglio comunale non ci sia una TESTA
che sappia vedere il patrimonio comunale non come una paio di
scarpe (ragion per cui ciascun famigliare indossa e pensa alle
proprie) ma come un tutt'uno che già di per se è poco utilizzato per
poche ore rispetto alle 24 di una giornata, ma che addirittura risulta
abbandonato del tutto o in massima parte del suo tempo.
E sempre seguendo questo malcostume di sprecare il patrimonio comunale
ecco la sequenza di impieghi pezzettino per pezzettino senza un disegno
che veda il Comune INSERITO nella più vasta realtà e complessità in cui
vive normalmente la popolazione. Traduzione per chi è troppo
intelligente: il Comune di Curno deve cercare ogni sorta di
collaborazione coi comuni vicini e non –come fa quasta maggioranza-
sopravvivere solo osservando il proprio ombelico.
Un altro esempio? Basta anche vedere come hanno sistemato la biblioteca
comunale e l'unito teatro per capire che proprio non hanno un'idea di
come funzionano le cose. Il bello è che –vedi biblioteca e
teatro- sono stati talmente acuti che avendo trovato i ripiani per
deporre i libri montati all'origine dai fabbri (non chiedetevi
dov'erano gli addetti e i responsabili…) ed essendo fuori scala… non si
sono presi la briga di chiamare i fabbri e spostare i ripiani usando le
forature già presenti per variarne l'altezza. Così che adesso mancano i
ripiani per deporre i libri mentre quelli esistenti sono alto il 50%
più del necessario ma a nessuno viene in mente di spostarli. Però
intanto in biblioteca non puoi prenotare un libro appena uscito ma puoi
prenotare un impianto sportivo. Insomma patös patös patös.
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A PROPOSITO DEL DANNO SCOLASTICO
Del saggio di Mastrocola e Ricolfi: “Cara scuola progressista quanti
danni hai fatto” ho letto solo le prime 97 pagine che sono
scritte in massima parte da Luca Ricolfi. Le pagine rimanenti le
leggerò oggi pm. Avevo letto le recensioni di Paolo di Paolo e di
Orsola Riva che trovano conferma in quanto ho letto. Conferma non
condivisione. Basta seguire una seduta del consiglio comunale di Curno
per dare ragione alle tesi di Ricolfi. A partire dalla sindaca.
Nel Paese Bello da Vivere è già successo tutto quello che viene
descritto da Ricolfi per la scuola dell'obbligo: nonostante abbiano una
nuovissima scuola elementare dotata perfino di vasca per
l'idromassaggio, il 40% degli alunni locali non la frequentano: i
genitori li hanno iscritti altrove e nessuno in Comune è riuscito
finora a capire la ragione. Non l'hanno compreso ne la sindaca che
s'era diplomata maestra, ne l'assessora delegata che è una
professoressa di UniBG e nemmeno la dirigente dell'ufficio. Forse
l'hanno compreso ma tacciono. Il Comune attribuisce – ma non l'ha mai
scritto nero su bianco- quella fuga dalla riduzione dei pomeriggi a
scuola, ragione per cui i genitori avrebbero preferito altre scuole
dove stiano fuori casa almeno cinque giornate la settimana.
Questo nonostante che l'A.C. cerchi di riempire le giornate dei ragazzi
di ogni sorta di occupazione ludica e quasi seria tenute da privati
–oratorio e coop- quando non stanno in classe. Il fatto è che tutti
questi servizi aggiuntivi sono in buona parte a pagamento (ma il
problema costo forse non è primario) e quindi impongono spese ed una
organizzazione per seguire le iscrizioni e la frequenza che le famiglie
non intendono addossarsi.
La scuola non è più una missione ma è solo una delle tante
occasioni di occupazione per una marea di persone. Lavorano per portare
a casa uno stipendio. Come il muratore o un bancario. Ormai da 30-40
anni la scuola è una potente creatrice di scartini tutti giustificati
in maniera politicamente correttissima per dare a ciascuno alunno le
legittime occasioni d'apprendimento. Creare scartini significa ridurre
il carico all'insegnante regolare ormai affiancata da altri colleghi e
nel contempo aumentare le occasioni di altra occupazione in quanto gli
scartini vengono affidati ad altro personale per una cura –appunto- ad
personam.
Non basta creare scartini. La scuola secondo l'opinione politicamente
corretta deve aprirsi al territorio e quindi una ulteriore larga
porzione di tempo scolastico viene dedicato ad attività
estranee interne e d esterne. Si segua una classe in visita
a Città Alta.
La scuola ha quindi perso sia nella qualità professionale degli
insegnanti –basta leggere cosa scrivere Ricolfi in ordine agli
insegnamenti ed esami in università) ma soprattutto oggi è in
massima parte riversata all'esterno: basta legge un piano del diritto
allo studio dei nostri ricchi comuni. Oppure scorrere le attività
dell'Orto Botanico Lorenzo Rota e della Valle della Biodiversità. Nel
Paese Bello da Vivere dove esiste uno dei maggiori vivai forestali
della Regione le scuole non vanno a visitarlo mentre vanno regolarmente
in pellegrinaggio e vedere la mostra delle zucche o il mais spinato ad
Astino (ma non a Gandino o a Storo: che nemmeno gli insegnanti sanno
dove stia...).
La scuola educa al consumismo e l'insegnante è solo un
influencer. La scuola ed il suo contorno di corsi aggiuntivi non serve
tanto a dare l'occasione alle donne di una maggiore occupazione (questa
la motivazione politicamente corretta che viene spesa) ma proprio
l'estrema articolazione dei corsi di contorno alla scuola in classe
consente l'occupazione parti time oggi prevalente. Con paghe
modeste e magari in nero.
Per concludere questo primo pezzo in tema, tutto questo spiega perché a
un certo punto un buon numero di genitori decide di mandare i propri
figli in una scuola dove tutto questa fiera non ci sia. Poi si
comprende come mai il figlio dell'idraulico ha moltissime possibilità
in meno di diventare un Parisi.
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