|
|
ALLE MADAMINE
TUTTI I LORO COLLEGHI
BAGNANO IL NASO
Mettiamo in file le notizie anche se a prima lettura parrebbero
abbastanza scollegate tra di loro. Il 26 luglio 2021 la sindaca
Gamba scrive al ministro Brunetta ed ai due presidenti ANCI nazionale e
lombardo lamentando che “Un Comune come quello di Curno di circa
7.500 abitanti - per rimanere ai soli ultimi dieci anni - nel rigoroso
e costante rispetto degli infiniti provvedimenti restrittivi e
limitativi in materia di spese di personale avvicendatisi negli anni
(seguono ventisette righe di citazioni di provvedimenti legislativi) ha
perso più del 20% dei propri dipendenti.
Il Comune di Curno il 3 agosto 2021 “Visto che “l'Amministrazione
Comunale è intenzionata a realizzare un centro polifunzionale per la
popolazione anziana di Curno, che abbia come sede principale gli spazi
presenti al piano terra della Palazzina del Donatore di Via IV
Novembre, dato atto che tale Centro non è pensato esclusivamente come
uno spazio fisico e delimitato ma diffuso in modo capillare sul
territorio di Curno, così che dalla sede principale i servizi e le
“attenzioni” si diramino in tutto il paese grazie al sistema - comunità
che si verrà a creare; atteso che gli obiettivi che l'A.C. intende
perseguire sono:
■ Fornire servizi parasanitari finalizzati a
prolungare il più possibile lo stato di benessere e autosufficienza,
specie degli anziani che vivono soli, e la cura di sé (attività
igienico sanitarie)
■ Contenere la solitudine e “curare” il sentimento di
isolamento e di abbandono; sollecitare le risorse personali residue per
placare le ansie e gli atteggiamenti depressivi tipici dell'età
avanzata (attività aggregative)
■ Aprire nuove prospettive di contatto, di incontro,
di socializzazione, mediante l'offerta di opportunità di relazioni
(attività socializzanti)
■ Migliorare la vita di relazione ed il benessere
civile attraverso il riconoscimento dei diritti sociali, l'attivazione
di “luoghi e spazi di comunicazione” e la valorizzazione delle
potenzialità residue (attività di informazione).
Sabato 11 settembre L'Eco pubblica un trafiletto probabilmente
sfuggito alla maggioranza visto com'era collocato: L'Ats, Agenzia per
la tutela della salute di Bergamo sta raccogliendo da parte di enti
pubblici e privati, soggetti istituzionali e realtà sanitarie e socio
sanitarie, progetti e «manifestazioni di interesse» per iniziative
legate alle «mission» del Piano nazionale di ripresa e resilienza in
campo sanitario (ingente è lo stanziamento di fondi con il Piano per
progetti innovativi in sanità che, tra l'altro, prevedono il
potenziamento della medicina territoriale, come case di comunità e
ospedali di comunità, che vengono declinati, a livello locale, anche
nella revisione della legge sociosanitaria regionale).
Domenica 12 settembre è stata inaugurata a Treviolo una nuova RSA:
Centoventi posti letto, 6 minialloggi, un poliambulatorio medico aperto
anche ai pazienti esterni, spazi per la riabilitazione e la
fisioterapia, due palestre e una casa del commiato.
Sabato 11 settembre l'Ats, Agenzia per la tutela della salute di
Bergamo ha avvisato di raccogliere da parte di enti pubblici e
privati, soggetti istituzionali e realtà sanitarie e socio sanitarie,
progetti e «manifestazioni di interesse» per iniziative legate alle
«mission»
del Piano nazionale di ripresa e resilienza in campo sanitario (ingente
è lo stanziamento di fondi con il Piano per progetti innovativi in
sanità che, tra l'altro, prevedono il potenziamento della medicina
territoriale, come case di comunità e ospedali di comunità, che
vengono declinati, a livello locale.
I progetti che l'Ats sta raccogliendo verranno poi sottoposti
all'esame della Regione Lombardia, per il possibile avvio dell'iter
per l'inserimento nei progetti finanziabili con il Piano nazionale di
ripresa.
Oggi 17 settembre c'è la notizia che il Comune di Sorisole ha messo in progetto una nuova RSA in quel di Petosino.
Oggi 17 settembre sempre L'Eco riporta la notizia dell'allontanamento
delle anziane ospiti della Casa delle Angeline di Vertova che, dopo il
blitz dei Nas (Nuclei antisofisticazione e sanità) di Brescia,
affiancati da funzionari dell'Ats di Bergamo, stanno per essere
trasferite in una nuova sistemazione. La ragione? Quello che avrebbe
dovuto essere un «ricovero di sollievo», quindi con carattere
temporaneo in aiuto alle famiglie, in realtà si trasformava in una
lungodegenza, attività per la quale la struttura non avrebbe le
autorizzazioni necessarie. Ecco, dunque, scattare per le 25 ospiti –tra
le quali una nonna di 103 anni- presenti nella struttura al momento del
sopralluogo, il ritorno alle proprie abitazioni o il ricovero, per 21
di loro, in altre Rsa. A tutto questo si aggiunge il problema dei costi
delle famiglie che finora ammontavano solo a 1500 euro mensili
mentre dentro le RSA saliranno se non sorpasseranno i due mila euro.
Come si vede il paese bello da vivere nonostante navighi dal 1990
nell'oro visto l'enorme sviluppo del commerciale, non solo non è mai
riuscito a concludere un'opera pubblica nei tempi previsti “dopo” il
primo governo della Lega (dal secondo governo del sindaco Bianchi la
Lega deraglia quanto a tempistiche dei Lavori pubblici per evidenti
ragioni interne) , ma addirittura tutto attorno a Curno fioriscono
iniziative che il paese bello da vivere chiacchiera continuamente senza
concluderne una che sia una. E viste le chiacchiere finora
ascoltate dal parte della giunta Serra ieri e Gamba oggi non vorremmo
sbagliarci ma la trombonata annunciata il 4 agosto è probabile
che si concluda entro pochi mesi dall'apertura in una vicenda
come quella della Casa delle Angeline di Vertova.
|
|
MANCANO 400MILA LAVORATORI
MA DOV’É LA SCUOLA?
(E LA PROFESSIONALITÀ E LE PAGHE?...)
In Italia ci sono 2,3 milioni di disoccupati occupabili (vale a dire
che potrebbero riprendere lavoro da qualche parte). L'Istat
–commentando i dati a fine giugno 2021- annotava altresì che
"l'occupazione rimane ancora inferiore ai livelli pre-pandemia, con 678
mila occupati in meno rispetto al secondo trimestre 2019". Le donne
sono ancora 370 mila in meno, con un -3,7% rispetto al -2,3% degli
uomini. Anche per i giovani vale lo stesso discorso: forte recupero nel
secondo trimestre, ma ancora 199 mila in meno rispetto allo stesso
periodo del 2019. Idem per gli stranieri: nell'ultimo trimestre
analizzato il numero di occupati stranieri è salito del 4,4% contro il
+2,1% degli italiani, ma rispetto al secondo trimestre 2019 il gap è
del 7,7% rispetto al -2,3%. Il raffronto annuo, ovvero con il secondo
trimestre 2020 quando è esplosa l'emergenza del Covid, mostra dinamiche
simili. "L'aumento dell'occupazione (+523 mila unità, +2,3%) -
dettaglia l'Istat - coinvolge soltanto i dipendenti a termine (+573
mila, +23,6%); continua infatti, seppur con minore intensità, il calo
dei dipendenti a tempo indeterminato (-29 mila, -0,2%) e degli
indipendenti (-21 mila, -0,4%)”.
Ieri Luca Piana su repubblica scriveva che in Italia ci sono 2,3
milioni di disoccupati. Eppure, migliaia di aziende non trovano le
figure che cercano. In autunno 400 mila posti scoperti. Quasi tutti i
profili che le imprese stanno ricercando sono di tipo tecnico e
dovrebbero rappresentare la normalità in un sistema economico come il
nostro, dove le produzioni di massa sono state ormai dislocate altrove
e si punta tutto sul know how, l'eccellenza, l'innovazione. Purtroppo,
però, alcuni di questi profili le imprese fanno molta fatica a
individuarli.
Se in estate i ristoranti non trovavano cuochi e camerieri, il
problema strutturale riguarda le professioni che devono trainare la
svolta tecnologica. Non si trova il 50% degli informatici e fisici
che servono, il 48% degli operai meccanici, il 46% dei tecnici di
produzione. Le ragioni del baratro che sta inghiottendo tante
opportunità di lavoro hanno radici profonde. Un elenco minimo
comprende il mancato orientamento verso le professioni che tirano,
l'abbandono scolastico, gli stipendi bassi e i contratti che spingono
i giovani a emigrare, i pochi laureati in materie scientifiche, lo
scarso numero di donne che lavorano.
La situazione purtroppo è grave, per molti motivi diversi. C'è una
responsabilità delle imprese, che spesso investono poco in
formazione, quando in realtà si tratta degli unici investimenti
certamente remunerativi. Poi c'è il clima culturale, che riguarda la
scuola: quando ci capita di chiedere ai giovani perché non hanno scelto
le materie scientifiche, alcuni ci rispondono “perché sono troppo
difficili”.
Se si guarda l'intero insieme degli operai specializzati e in grado di
condurre macchinari industriali, le imprese offrivano 76.930 posti di
lavoro già in agosto e, in quattro casi su dieci, non trovavano i
candidati giusti.
Per l'anno scolastico 2021-2022 i Licei continuano ad essere scelti da
oltre uno studente su due: quest'anno il 57,8% delle domande ha
riguardato un indirizzo liceale (era il 56,3% un anno fa). Rimane
sostanzialmente stabile il Classico, scelto dal 6,5% delle ragazze e
dei ragazzi (il 6,7% un anno fa). Ancora in crescita l'interesse per
gli indirizzi del Liceo scientifico, che passano dal 26,2% delle
preferenze di un anno fa al 26,9% di quest'anno. Scendendo nel
dettaglio, ha scelto lo Scientifico tradizionale il 15,1% dei ragazzi
(un anno fa era il 15,5%), il 10% ha scelto l'opzione Scienze
applicate, che è in crescita (l'8,9% l'anno scorso), confermata la
scelta delle sezioni dello Scientifico a indirizzo Sportivo da parte
dell'1,8% delle studentesse e degli studenti.
Il Linguistico scende dall'8,8% all'8,4% delle scelte. Cresce
l'Artistico, dal 4,4% al 5,1%. In aumento anche l'interesse per il
Liceo delle Scienze umane, dall'8,7 al 9,7% delle preferenze. In
particolare, l'indirizzo tradizionale sale dal 6% al 6,5%, l'opzione
Economico-Sociale sale dal 2,7% al 3,2%. Stabile il dato per i Licei ad
indirizzo Europeo e internazionale (0,5%). I Licei musicali e coreutici
scendono dall'1% allo 0,7%.
Un terzo delle scelte è ancora per i Tecnici che, sostanzialmente,
tengono: li sceglie il 30,3% delle studentesse e degli studenti (il
30,8% un anno fa). Il settore Economico scende al 10% dall'11,2%,
cresce il Tecnologico, dal 19,6% al 20,3%. Gli Istituti professionali
segnano un calo dal 12,9% all'11,9% delle scelte.
In Lombardia i licei sono stati scelti dal 52% degli studenti e
deve notare come nel 2011-2012, i liceali ammontavano al 44%
scarso. In un decennio i licei lombardi hanno visto aumentare i propri
iscritti dell'8% a scapito soprattutto degli istituti professionali,
travolti da ben due riforme e dal taglio consistente delle ore di
materie professionalizzanti.
Appare quindi evidente come le famiglie italiane la scuola e le
imprese siano pochissimo permeabili alle rispettive attese del futuro.
Soprattutto non tengano conto del futuro delle generazioni. Ovvio
che la situazione nazionale sia a macchie dove questa permeabilità è
più accentuata o dove meno.
Del resto un esempio di come la scuola, presidiata da 170 sigle
sindacali e in mano a governi del tutto disomogenei ma tutti armati di
machete, badi soprattutto ai propri diritti o vantaggi che a quelli
degli studenti, s'è visto nel paese bello da vivere, dove nella
primaria sono stati aboliti i pomeriggi così che adesso il 40,2% degli
aventi diritto ha cercato “scuola” altrove.
Non ultima c'è la questione salariale perché se osserviamo la tabella
dell'andamento degli stipendi nei principali paesi europei e della
Svizzera tra i 12,8 mila euro netti in Italia e i 18,1 in Germania un
giovane italiano non resta proprio a casa sua. Per non parlare dei
20mila in Inghilterra.
Non siamo affatto convinti che il PNRR alla fine della sua
realizzazione (2027) riuscirà a colmare le differenze circa la
disponibilità di personale adeguatamente preparato, stipendi
giustamente correlati, posti di lavoro capaci di assorbire il
personale.
|
|
DALMINE-ALME':SOLUZIONI RAFFAZZONATE E CRIMINALI
Due giorni or sono la Provincia ha pubblicato sul sito istituzionale
una vistosa ripresa (https://youtu.be/XNaLaS05BDg) dei lavori
sulla SP470 dir (la Dalmine-Almè) partendo da Curno fino a Ossenesga.
Merita di essere visto perché “illumina” che razza di crape ci siano
nella politica e nei tecnici che obbediscono alla politica.
La prima chicca la troviamo a Curno tra il distributore Esso e la
concessionaria Fiat dove hanno creato un incrocio a T tra quattro
strade di chi scende dalla valle, chi esce dal distributore e dal
centrino e si trova davanti chi sale dalla rotonda di via Europa verso
la Fiat e il distributore e il centrino commerciale di lato.
La seconda chicca –doppia!- la troviamo al sottopaso di via Brembo tra
il muretto di recinzione del fiorista che cade in testa ai pedoni che
salgono sotto il ponte e dall’altra parte della SP la stradina
svergolante di accesso ai vari fondi agricoli. Chissà perché non è
dritta.
La terza chicca la troviamo all’uscita dalla SP verso via Marigolda (in
discesa dalla Valle) oppure l’entrata dalla Briantea. Non si comprende
la ragione di quel trato stradale che termina con uno STOP.
Risalendo verso Mozzo la 470 scavalca la Ferrovia ma il ponte non è
stato allargato. Facile immaginare che pacco di soldi voleva RFI come
diritti.
Sempre salendo verso la valle arrivati a Mozzo al di sopra dei
distributori sulla sinistra c’è l’ingrasso direttamente sulla SP 470
con un semplice STOP di tutto il traffico necessario al centrino
commerciale ed al tessuto produttivo dell’ampia zona. Una uscita sulla
SP470 con uno STOP!.
Salendo qualche centinaio di metri incontriamo sulla destra la
sistemazione delk nuovo corso del torrente Riolo, scoperto a destra e
sottoterra in mezzo ai capannoni a sinistra. Più avanti la strada si
biforca perché in mezzo stanno costruendo la parte di SP
interrata che sottopassa la c.d. “Rotonda delle Cornelle”.
Proseguendo contro il Vivaio Cattaneo si incrocia il sovrappasso della
SP della via Kenendy che collegherà il centro di Valbrembo alla sede
del Vivaio.
Subito dopo questo sovrappasso stanno creando una delle vasche di
raccolta delle acque del tratto in trincea della SP470. Speriamo in
bene.
La SP prosegue in trincea sotto passando via Villino e poi vira verso
ovest per poi tornare a orientarsi verso est al sottopasso
di via Padre Murialdo a monte del quale c’è una mega rotonda che
dovrebbe disimpegnare il traffico della SP470 con quello
proveniente dal mega sottopasso Paladina-Sedrina.
Già percorrendo quel che è in costruzione ci si accorgeva delle enormi
capocciate realizzate ma vederle in un video originale del “padrone di
casa” magari al cittadino comune che ha sprecato migliaia di ore e di
litri di carburante tutto questo appare come un sogno di prossimo
raggiungimento ma “lo stato delle cose” grida davvero vendetta al
cospetto di Dio perché tutte ma proprio tutte le soluzioni escogitate
per risolvere i mille problemi viabilistici dei cittadini e delle
aziende operanti sono stati risolti non con la cura dell’intelligenza
ma la pratica del fare alla cazzo di cane.
Non solo il sistema viabilistico escogitato poteva avere una dimensione
e una planimetria nettamente migliore e forse anche a costi inferiori
ma questo sistema di strade principali a doppia corsia (facile
immaginare che schianti frontali…) e contro strade con precedenze e
stop in entrata uscita dalla SP unitamente alle immense aree laterali …
chi le manutenzionerà? Come verranno sistemate?.
Non discutiamo ne della “Rotonda delle Cornelle” e neppure del
tratto in trincea davanti a Valbrembo perché ne abbiamo già
parlato a sufficienza ma siamo curiosi nel vedere come saranno
realizzate la vasche di laminazione all’aperto (ne sono previste tre)
sul lato est della SP e cosa accadrà al torrente Riolo intubato sotto i
capannoni fino alla Quisa.
Poi è chiaro che per gli abitanti della valle Brembana, trattati come
minus abens, ormai sono disposti ad accettare tutto pur di uscire in
qualche modo dal caos in cui versano da decenni. Così come gli abitanti
di Mozzo e Valbrembo in zone sostanzialmente privi di un sistema di
raccolta rispetto alle ondate di pioggia che ormai si riversano in
zona, hanno poco da bene sperare. La piana del Pascolo dei Tedeschi e
la parte a ovest del Gussa è sostanzialmente un mega catino
impermeabilizzato dalla costruzioni e dalla monocoltura ai cui abitanti
hanno dato il contentino delle vasche di laminazioni: di cui dubitiamo
l’efficacia viste le dimensioni. Di chi abbiamo parecchi dubbi
paesaggistici viste le dimensioni e l’impatto… di tre vasche che
restino piene di acqua sozza due tre volte all’anno per 2-3-4
settimane di seguito.
|