UNA BELLA CRICCA !
|
|
MERITA LA LETTURA
|
|
REDDITO DI CITTADINANZA
Questo l'inizio dell'articolo di Boeri&Perotti: C'è una tesi molto
popolare di questi tempi (…) Secondo questa tesi, che per comodità
chiameremo "il divano di cittadinanza", le imprese faticherebbero a
trovare i lavoratori di cui hanno bisogno perché questi se ne stanno
comodamente sdraiati su di un divano con in tasca il Reddito di
Cittadinanza.
Non uno degli estensori di questa teoria si è preoccupato di
raccogliere un dato per corroborare la sua tesi. A nessuno è venuto in
mente di guardare i dati disponibili (a partire dall'ultimo Rapporto
Annuale dell'Inps) su chi sono i percettori del Reddito di
cittadinanza. Se lo avessero fatto, si sarebbero resi conto che solo un
terzo di questi è in grado di lavorare e ha sottoscritto un Patto per
il Lavoro e che, fra questi, una percentuale rilevante deve comunque
ricevere formazione prima di essere collocabile.
Quasi un milione e mezzo di famiglie, tre milioni e mezzo di persone,
con un importo medio per nucleo di 579 euro: è questa la platea del
Reddito di cittadinanza secondo l'ultimo aggiornamento dell'Inps,
pubblicato alla fine di agosto e che riguarda i primi sette mesi di
quest'anno. Secondo la Caritas nell'ultimo rapporto annuale, il Reddito
non raggiunge il 56% degli aventi diritto mentre beneficia famiglie che
in effetti non sono povere: il 36% dei percettori.
(..............)
MISTER GIACCHETTINA IN TOUR
Mister Giacchettina, al secolo il nostro ministro degli esteri, questa
settimana ha seguito una utile e importante lezione di geografia. Ha
infatti visitato di corsa [quindi ha scoperto che c’erano anche questi
paesi] niente.poco.di.meno.che Tashkent in Uzbekistan (33) poi è volato
a Dusambe in Tajikistan (9: meno della Lombardia), poi via a Doha nel
Qatar (3: ma qui contano i soldi e le armi, mica la popolazione) per
concludere Islamabad in Pakistan (217). I numeri tra parentesi sono i
milioni di abitanti nel 2019. Se voi prendete una cartina e cercate
questi stati dell’Asia centrale vedrete che stanno tutti attorno
all’Agfanistan e non si comprende come mai –già che c’era!- non abbia
fatto una scappata anche ad Ashgabat capitale del Turkmenistan (6).
Già che ci siamo mettiamoci anche l’Iran coi suoi 83 milioni di
abitanti.
Come vedete questi paesi –esclusi Pakistan ed Iran- sono grandi come
delle medio grandi regioni italiane (parlo della popolazione) ed è
abbastanza facile immaginare che non sappiano nemmeno dove stia
l’Italia e che cavolo c’abbiano a che fare loro con noi.
(....)
DOV'ERI L'11SETTEMBRE2001?
FINALMENTE SOLI
Se appartieni alla categoria delle «persone veramente importanti»
sarai interpellato con questa domanda e naturalmente ricorderai
esattamente quante volte ti sei soffiato il naso quel giorno e che
modello di scarpe indossavi. Io invece non ricordo niente di quel
giorno tranne il fatto di avere appreso al TG3 di mezzo giorno cos’era
accaduto. Purtroppo non ho una segretaria che mi tiene l’agenda. La mia
reazione –da vent’anni in qua- fu che al mondo c’è sempre qualcuno più
furbo capace e violento di te. Man mano che passavano le ore mi
convincevo che un paese di bulli e violenti come gli USA che si fanno
fregare da un manipolo di cavernicoli sembrava più un film di Bud
Spencer che qualcosa di serio. Invece era così.
L’ultimo soldato sovietico, il generale Boris Gromov, lasciò
l’Afghanistan il 15 febbraio del 1989. Il 9 novembre 1989 cadde il Muro
di Berlino. L’Urss si dissolse nel Natale del 1991. L’impero comunista
non sopravvisse alla sconfitta a Kabul e Berlino. L’11 settembre 2001
ci furono una serie di quattro attacchi suicidi coordinati compiuti
contro obiettivi civili e militari degli Stati Uniti d'America da un
gruppo di terroristi appartenenti all'organiz zazione terroristica al
Qaida. Il 31 agosto 2021 toccherà al maggior generale Chris Donahue
essere l’ultimo militare Usa ad andare via da Kabul. Il dipartimento
della Difesa lo celebrerà con un tweet. Che non esisteva nel 1989.
(...)
PERCHE' I BERGAMASCHI ODIANO I MAESTRI DEL PAESAGGIO?
I bergamaschi odiano i Maestri del Paesaggio. Li odiano talmente che
undici anni di manifestazioni regalate alla città (la manifestazione
sopravvive per gli autori-sponsor) non hanno modificato nemmeno di un
millimetro quell'odio. Odiano i Maestri del Paesaggio soprattutto i
baristi della città, gente uscita appena ieri dall'osteria del
villaggetto e calati in città con la prospettiva di fare i soldi in
fretta. Odiano i Maestri del Paesaggio soprattutto gli automobilisti,
razza particolarmente aggressiva se abitante in città alta cui anche un
vasetto di primule grande come uno yogurt sottrae il parcheggio. Odiano
i Maestri del Paesaggio la maggior parte delle imprese di manutenzione
del verde sorte negli ultimi venti anni come via di salvezza di una
generazione di ex coltivatori ridotti alla fame dalla politica UE. E'
un odio pervasivo intenso sempre in buona parte sottotraccia e per
capirne l'origine basta fare il periplo delle Mura ed osservare i mega
giardini privati dell'elitè economica e culturale cittadina che ha
costruito i propri palazzetti sotto le Mura. Sono li da vedere: non
distingui se sono reperti di ex boschi o piantumazioni con relitti di
ex vivai in via di dismissione.
(...)
|
|
|
|
|
|
|
REDDITO DI CITTADINANZA
Questo l'inizio dell'articolo di Boeri&Perotti: C'è una tesi molto
popolare di questi tempi (…) Secondo questa tesi, che per comodità
chiameremo "il divano di cittadinanza", le imprese faticherebbero a
trovare i lavoratori di cui hanno bisogno perché questi se ne stanno
comodamente sdraiati su di un divano con in tasca il Reddito di
Cittadinanza.
Non uno degli estensori di questa teoria si è preoccupato di
raccogliere un dato per corroborare la sua tesi. A nessuno è venuto in
mente di guardare i dati disponibili (a partire dall'ultimo Rapporto
Annuale dell'Inps) su chi sono i percettori del Reddito di
cittadinanza. Se lo avessero fatto, si sarebbero resi conto che solo un
terzo di questi è in grado di lavorare e ha sottoscritto un Patto per
il Lavoro e che, fra questi, una percentuale rilevante deve comunque
ricevere formazione prima di essere collocabile.
Quasi un milione e mezzo di famiglie, tre milioni e mezzo di persone,
con un importo medio per nucleo di 579 euro: è questa la platea del
Reddito di cittadinanza secondo l'ultimo aggiornamento dell'Inps,
pubblicato alla fine di agosto e che riguarda i primi sette mesi di
quest'anno. Secondo la Caritas nell'ultimo rapporto annuale, il Reddito
non raggiunge il 56% degli aventi diritto mentre beneficia famiglie che
in effetti non sono povere: il 36% dei percettori.
Basterebbe che i nostri politici ed anche gli studiosi dei grandi
numeri facessero due-tre anni gli assessori sociali di un comune
per rendersi conto di come non funziona l'welfare italiano e
comprendere che nel Paese esiste da SEMPRE una platea
discretamente numerosa di persone che non sono in grado di lavorare per
diversi motivi tutti bene accertati ed accertabili. Come esiste una
forte platea di lavoratori che se perdono il lavoro non sono per niente
riprofessionalizzabili e quindi vanno indirizzati verso lavori
socialmente utili. Come esiste una platea di consistenza variabile
che di volta in volta ha bisogno per un certo periodo e del
reddito di cittadinanza (modulato sul costo reale della vita nella
regione) assieme ad una forte iniziativa di ricollocazione e
riprofessionalizzazione possibile.
In testa a tutto questo c'è però la necessità che siano resi noti i
nominativi dei percettori del RdC come di tutti gli aiuti che i vari
Comuni danno ai cittadini. Apriti cielo! E la tutela della privatezza?.
Siamo in una situazione esattamente identica a quella della
vaccinazione per il covid19 e della relativa certificazione: la mancata
pubblicazione dei nominativi di chi non si vaccina acconsente a questi
di stare in giro a fare gli untori del prossimo.
Rendere noti i nominativi dei percettori del RdC (e degli altri aiuti
comunali) vuol dire svuotare i divani semmai siano pieni. Vuol dire che
nello spazio di pochi mesi il sistema di ripulisce da solo.
L'esistenza di una platea pressoché stabile di persone non in
grado di lavorare mantiene se stessa generando altri disoccupati
soprattutto perché generano giovani poco scolarizzati, genera i NEET e
persone con nessuna specializzazione e quindi prossimi percettori in
prima persona del RdC.
Poi esistono perfino aree geografiche che cancellano o creano
RdC. Prendiamo la nostra provincia. Non è un caso che l'avvento degli
ISIS [Istituto Statale di Istruzione Superiore] avvenuto prima degli
altri altrove quelli dislocati in Valle Seriana (pur tenendo conto del
problema trasporti) abbia costituito un ottimo motore per ridurre
disoccupazione e neet in quella plaga.
La questione è che da un lato manca il lavoro nel senso che mancano
imprese che sanno cosa produrre come ci sono imprese che sopravvivono
perfettamente sfruttando il lavoro in nero dei clandestini e della
manodopera dell'est Europa con paghe di fame. Interi settori stanno in
piedi in questo modo. Vai in un cantiere edile e troverai muratori
rumeni o polacchi per due terzi. Arriveranno al 90% autisti sempre
polacchi o rumeni. Poi scoprirai che la maggior parte di elettricisti
idraulici impiantisti di vario genere sono giovani italiani in buona
parte diplomati. Per non dire i lavapiatti a ore oppure quelli
che seguono la produzione di verdure dalla semina alla quarta gamma.
|
|
MISTER GIACCHETTINA IN TOUR
Mister Giacchettina, al secolo il nostro ministro degli esteri, questa
settimana ha seguito una utile e importante lezione di geografia. Ha
infatti visitato di corsa [quindi ha scoperto che c’erano anche questi
paesi] niente.poco.di.meno.che Tashkent in Uzbekistan (33) poi è volato
a Dusambe in Tajikistan (9: meno della Lombardia), poi via a Doha nel
Qatar (3: ma qui contano i soldi e le armi, mica la popolazione) per
concludere Islamabad in Pakistan (217). I numeri tra parentesi sono i
milioni di abitanti nel 2019. Se voi prendete una cartina e cercate
questi stati dell’Asia centrale vedrete che stanno tutti attorno
all’Agfanistan e non si comprende come mai –già che c’era!- non
abbia fatto una scappata anche ad Ashgabat capitale del
Turkmenistan (6). Già che ci siamo mettiamoci anche l’Iran coi suoi 83
milioni di abitanti.
Come vedete questi paesi –esclusi Pakistan ed Iran- sono grandi come
delle medio grandi regioni italiane (parlo della popolazione) ed è
abbastanza facile immaginare che non sappiano nemmeno dove stia
l’Italia e che cavolo c’abbiano a che fare loro con noi.
Fatto questo quadro è abbastanza facile pensare che il
Pakistan in competizione con l’Iran coltivi l’intenzione di
mettere definitivamente le mani sul’Afganistan e non tanto per le
potenziali ricchezze del sottosuolo ma proprio perché è una potenza
nucleare e come vediamo dal 1945 in avanti, questi paesi hanno una
maggiore mano libera rispetto agli altri. Basti pensare a Francia
e Inghilterra in Europa. Non è poi fattore di secondo piano
l’esempio del Pakistan come capacità di tenere assieme 4 diverse etnie
una delle quali – la pashtun- è prevalente anche nel vicino Afganistan.
Del resto basta un’occhiata alle cartine di Limes per verificare come
almeno il 40% dell’Afganistan sia sempre stato sotto l’influenza
pachistana.
Mister Giacchettina è andato a visitare questi Paesi promettendo
che se si faranno carico degli afgani in fuga riceveranno aiuti
dall’Italia. Vale a dire è andato la a vendere cristiani –pardon:
musulmani- a dei Paesi che semmai guardano agli interessi della
Russia (oltre che propri: Pakistan). Così dopo l’ignominiosa fuga
dal’A. adesso aggiungiamo anche l’accattonaggio di poveri cristi.
.......................................
DOV'ERI L'11SETTEMBRE2001?
FINALMENTE SOLI
Se appartieni alla categoria delle «persone veramente importanti»
sarai interpellato con questa domanda e naturalmente ricorderai
esattamente quante volte ti sei soffiato il naso quel giorno e che
modello di scarpe indossavi. Io invece non ricordo niente di quel
giorno tranne il fatto di avere appreso al TG3 di mezzo giorno cos’era
accaduto. Purtroppo non ho una segretaria che mi tiene l’agenda. La mia
reazione –da vent’anni in qua- fu che al mondo c’è sempre qualcuno più
furbo capace e violento di te. Man mano che passavano le ore mi
convincevo che un paese di bulli e violenti come gli USA che si fanno
fregare da un manipolo di cavernicoli sembrava più un film di Bud
Spencer che qualcosa di serio. Invece era così.
L’ultimo soldato sovietico, il generale Boris Gromov, lasciò
l’Afghanistan il 15 febbraio del 1989. Il 9 novembre 1989 cadde il Muro
di Berlino. L’Urss si dissolse nel Natale del 1991. L’impero comunista
non sopravvisse alla sconfitta a Kabul e Berlino. L’11 settembre 2001
ci furono una serie di quattro attacchi suicidi coordinati compiuti
contro obiettivi civili e militari degli Stati Uniti d'America da un
gruppo di terroristi appartenenti all'organiz zazione terroristica al
Qaida. Il 31 agosto 2021 toccherà al maggior generale Chris
Donahue essere l’ultimo militare Usa ad andare via da Kabul. Il
dipartimento della Difesa lo celebrerà con un tweet. Che non esisteva
nel 1989.
Quest’America che si ritrae dall’Euro pa e dal Medio Oriente che dal
1492 sono stati l’alfa&omega del mondo per volgersi verso il
suo ovest lascia sbigottiti ed impauriti i suoi agenti ideologici
sparsi nelle mille redazioni europee e adesso l’Europa deve
provvedere entro pochi anni a mettere in piedi un(a parvenza di)
proprio esercito, finanziarlo e quindi deve rifare i conti dei propri
bilanci riducendo altre spese che sono state il lievito della civiltà
europea: scuola salute lavoro libertà civili benessere materiale.
Gli USA se ne vanno dall’Eu ropa dopo avere nel frattempo conseguito
dei vantaggi. Il primo è che mentre nel 2001 dipendevano dall’estero
per il 40% per i propri bisogni energetici oggi sono largamente
autosufficienti anche se importano ancora petrolio e gas da altrove. Un
altro aspetto è che da molti anni gli USA chiedevano all’Europa un
maggiore impegno economico nel mantenimento della NATO. Due anni or
sono Trump avvertì: “Ci aspettiamo che un numero crescente di nazioni
soddisfi il requisito minimo del 2 per cento del Pil: per affrontare le
sfide odierne, tutti i membri dell’alleanza devono adempiere ai loro
obblighi e non hanno scelta”, ha detto Trump. L’obiettivo del 2 per
cento del Pil in spese militari è stato deciso nel vertice gallese del
2014, e a distanza di cinque anni sono molti i membri dell’alleanza a
non rispettarlo – l’Italia per esempio è ferma poco sopra all’1 per
cento. Il Regno Unito e gli Stati Uniti, insieme a Estonia, Lettonia
Polonia e Grecia, sono gli unici dei 26 paesi membri che superano il
due per cento, con giganti come la Germania all’1,24 – aspetto che più
volte è stato criticato e che sta dietro a parte delle polemiche tra
Trump e la cancelliera Angela Merkel.
Il ritiro NATO-USA dall’Asia centrale avviene infine dopo che la Camera
Usa ha approvato due settimane dopo il Senato la proposta di bilancio
da 3.500 miliardi di dollari con cui Joe Biden vuole «trasformare
l’America» e le cui risorse dovranno servire soprattutto a finanziare
la lotta ai cambiamenti climatici e settori come la sanità,
l’assistenza e l’istruzione.
Nei vent’anni successivi al 2001 il terrorismo jadista non è stato ne
sconfitto ne contenuto [basta rilevare la perenne “sorpresa” con
cui i media internazionali apprendono e presentano un episodio di
terrorismo] anche perché l’Occidente non ha compreso nulla di
come si articola quel mondo e quindi come ragione e conseguentemente
come reagirvi in anticipo.
Del resto se in poche ore è crollato il regime fantoccio di
Ashraf Ghani e gli USA+ NATO si sono trovati a dovere sloggiare in due
settimane era chiaro che non sapessero neppure loro cosa stessero li a
fare .
|
|
PERCHE' I BERGAMASCHI ODIANO I MAESTRI DEL PAESAGGIO?
I bergamaschi odiano i Maestri del Paesaggio. Li odiano talmente che
undici anni di manifestazioni regalate alla città (la manifestazione
sopravvive per gli autori-sponsor) non hanno modificato nemmeno di un
millimetro quell'odio. Odiano i Maestri del Paesaggio soprattutto i
baristi della città, gente uscita appena ieri dall'osteria del
villaggetto e calati in città con la prospettiva di fare i soldi in
fretta. Odiano i Maestri del Paesaggio soprattutto gli automobilisti,
razza particolarmente aggressiva se abitante in città alta cui anche un
vasetto di primule grande come uno yogurt sottrae il parcheggio. Odiano
i Maestri del Paesaggio la maggior parte delle imprese di
manutenzione del verde sorte negli ultimi venti anni come via di
salvezza di una generazione di ex coltivatori ridotti alla fame dalla
politica UE. E' un odio pervasivo intenso sempre in buona parte
sottotraccia e per capirne l'origine basta fare il periplo delle Mura
ed osservare i mega giardini privati dell'elitè economica e culturale
cittadina che ha costruito i propri palazzetti sotto le Mura.
Sono li da vedere: non distingui se sono reperti di ex boschi o
piantumazioni con relitti di ex vivai in via di dismissione.
L'odio lo vedi perfino nella mano di uno dei migliori (maggiori? Boh?!)
architetti cittadini nel passaggio o piazza Luigi Angelini compreso il
Passaggio Ca Longa. L'odio lo vedi sui Colli della Città e lì c'è un
vero “Manuale dell'Odio”. Mancano solo i cinghiali e i lupi per
completare il quadro.
Ho cercato di capire o risalire alle ragioni di quest'odio e penso
derivi dal fatto che siamo una società con ancora profonde radici
contadine e di poca istruzione. Vedere gli allestimenti de i Maestri
del Paesaggio ci fa tornare in mente anni di fame miseria che non
vogliamo nemmeno ricordare. Quel prato che i Maestri del Paesaggio
propongono ci ricorda troppo il prato dove portavamo la capretta
a pascolare. No: li non vogliamo tornare.
Del resto quest'odio del cittadino ha penetrato anche gli
amministratori e la bocciatura della prima assessora all'ambiente della
giunta Gori –poi mandata al Parco dei Colli: più sei incapace sarai
premiato: è la politica- ne è stata l'evidenza. Chi le è succeduta pare
si muova meglio –Gori ha annusato che la mancata rielezione di
LeylaCiagà era anche una sua sconfitta- ma mezzo secolo di abbandono
del verde cittadino non lo recuperi miracolosamente in un quinquennio.
Sopra tutto se in città mancano professionisti e imprese che hanno una
diversa cultura. Soprattutto se hai un assessorato ormai derelitto come
risorse umane ed economiche.
Viceversa i Maestri del Paesaggio piacciono moltissimo alle madamine ed
ai signorini che frequentano i salotti buoni della destra e della
sinistra. Non capiscono un cazzo ma per loro basta la novità. Del resto
a loro basta distinguersi dal popolo bovino che odia i Maestri del
Paesaggio.
Bisogna anche dire che la comunicazione degli organizzatori della
manifestazione non ha tenuto conto della qualità del campo dove
seminava. Pensavano che il buon esempio bastasse a convertire la
gggente delle pizzette e della stracciatella che si poteva godere di un
giardino fiorito senza doverlo mai irrigare. Bagnare. Come i bambini
che fanno la pipi.
Leggo che adesso il sindaco Gori, più o meno incolpevole reduce di una
mezza dozzina di manifestazioni buco nell'acqua il sindaco, ha
deciso di chiedere a Nigel Dunnett «di fare delle cose per noi: alcune
piccole, ma poi, spero, anche un intervento più importante, di
carattere permanente, per rendere più bella la città. E questa
dovrebbe diventare, da quest'anno, la linea di collaborazione con i
più grandi progettisti del mondo che a fine estate verranno a
Bergamo». Dove il Nigel Dunnett sarebbe l'autore del progetto 2021.
Basta osservare l'intervento in Piazza Vecchia per verificare che non
siamo proprio sulla buona strada. Il verde fiorito non è la città ma è
il vaso sul balcone del bar. Domani invecchia e si butta.
Non so' se per creare una cultura nei cittadini occorrano grandi
manifestazioni come i Maestri del Paesaggio ma dopo pochi anni
dall'inizio mi sono convinto che il Comune di Bergamo doveva e poteva
benissimo mantenere per tutto l'anno delle grandi e belle aiuole
fiorite in Piazza Mercato delle Scarpe, lungo il Passaggio Angelini, in
Piazza Vecchia (già strutturalmente brutta di suo per l'abbandono in
cui versano gli edifici), in Piazza Mascheroni Cittadella e Colle
Aperto. Invece imperversa il cemento e il parcheggio salvo che tre
settimane all'anno arrivano i vasetti dei Maestri del Paesaggio e poi
scompaiono.
Il verde usa e getta. Il paesaggio usa e getta.
Comprendo che per le crape del centrosinistra distribuire a
pioggia migliaia di bonus ai poveri fa parte del loro dna. Vivessimo
tutti in una città più bella ci sarebbero anche meno poveri e
meno casino.
|