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SCUOLA: QUANTI ALUNNI SCAPPANO QUEST'ANNO?
All'Istituto Comprensivo Carlo Gatti di Curno (che comprende anche le
scuole di Mozzo) arriveranno dal Governo 37.345,48 € vale a dire
risorse che i dirigenti scolastici potranno utilizzare per l'acquisto
di dispositivi di protezione e di materiale per l'igiene, ma anche per
interventi a favore della didattica per le studentesse e gli studenti
con disabilità, disturbi specifici di apprendimento e altri bisogni
educativi speciali, per potenziare gli strumenti digitali, per
favorire l'inclusione e contrastare la dispersione scolastica
attraverso il potenziamento dell'offerta formativa. I fondi si
potranno utilizzare anche per adattare gli spazi interni ed esterni
per garantire lo svolgimento delle lezioni in sicurezza o per
l'acquisto di servizi professionali, di formazione e di assistenza
tecnica per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per l'assistenza
medico-sanitaria e psicologica.
37mila euro (da dividersi tra Curno e Mozzo in proporzione agli alunni)
sono quasi ¼ di quanto il Comune di Curno assegna alle scuole (di
Curno) nel Piano del Diritto allo Studio per un uso proprio, vale a
dire deciso in autonomia dalle scuole stesse.
Invece al Comune di Curno arriveranno solo per Curno altri 12.091,00 €
da destinare a interventi per ripartire in sicurezza con il prossimo
anno scolastico e per «alleggerire» le classi numerose, le classi
pollaio. Martedi 31 agosto il consiglio comunale approverà
–ovviamente all'unanimità…- un poderoso piano del diritto allo studio
per il 2021-2022 e vedremo quanto mangime andrà alle solite coop onlus
e compagnia cantante e quanto davvero per l'istruzione. Perché il
bello del PdS (di Curno ma anche degli altri paesi) è che serve
prima di tutto a tenere lontani dalle famiglie quanto più tempo
possibile i pargoletti [ il diritto delle donne a lavorare dove lo
mettiamo!?] e nel contempo a finanziare tutta una serie di iniziative
come passatempo camuffate da formazione e cura sulla cui qualità e
risultati NON esisterà MAI a fine anno una certificazione di qualità.
In compenso il “sistema” mantiene qualche migliaio di persone (in
ogni provincia) che non hanno niente da fare (leggasi: RdC) e quindi
–con un'adeguata azione di lobby- prima riescono a inventare e proporre
un bisogno e poi ad offrire o scodellare direttamente (col codice degli
appalti vigente, poi…) la soluzione. Un gran bel numero corsetti
(diminutivo di corso, non un bustino) ed alla fine –in mezzo alle parti
davvero necessarie ma anche quelle senza alcuna certificazione finale
della qualità del risultato- se ne involano 600mila euro l'anno.
Con gran soddisfazione di maggioranza ed opposizione che votano con una
mano sola il PdS.
L'unica novità del 2021 sarà vedere quanti alunni curnesi saranno
mandati a scuola altrove (dalle rispettive famiglie) piuttosto che
nelle mitiche scuole iperfinaziate di Curno. L'altro anno se n'erano
scappati uno su quattro.
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IN CHE MANI SIAMO
Per capire che teste comandano l'Italia in Afganistan basta
questo episodio letto tra le mille notizie in tema. Ghulam Ahamad
Sultani, cuoco dell'ambasciata italiana a Kabul, per 17 anni è stato il
tuttofare dei carabinieri del Tuscania, i militari che si occupano
della scorta e della protezione dell'ambasciatore. Stava cercando di
fuggire da solo quando è stato riconosciuto da un carabiniere
nella calca dell'aeroporto, che l'ha mandato avanti ed ora é in salvo
con la sua famiglia composta dalla moglie Najeeba e i cinque figli.
Nell'articolo c'è un po' di colore: in una palazzina di due piani
dell'ambasciata italiana a Kabul ci sono ancora il suo necessaire per
rammendare le divise, gli attrezzi con i quali in cucina preparava i
manicaretti, le lenzuola del corredo a cui teneva tanto. E poi,
accostata a un muro, la bicicletta un po' trasandata che utilizzava
ogni giorno per fare la spola tra il compound e la sua casa. Ghulam in
una piccola valigia ha messo dentro solo pochi vestiti. "Tutto il resto
ormai fa parte di un passato che non penso ritornerà più ma i
carabinieri li porto nel mio cuore. Se sono vivo è grazie a loro". E si
commuove.
Ma c'è anche lo spavento: il 15 agosto sono stato picchiato dai
talebani, mi hanno urlato contro 'Sporco comunista, tu lavori per
loro'. Avevo paura, hanno anche sparato. Sono venuti a cercarmi fino a
casa ma sono riuscito a nascondermi. E, poi, una delle mie figlie ha
bisogno di cure continue proprio in Italia. E' cieca da un occhio.Due
mie figlie sono ancora lì. Sono sposate e quindi seguono i loro mariti.
Erano con noi in aeroporto quella notte del 18 agosto ma non sono
riuscite a salire. Piangevo e speravo di trascinarle con noi in mezzo a
almeno mille persone. Ho visto bimbi morti perché schiacciati dalla
folla con le loro mamme e i loro papà. Per due notti e due giorni siamo
rimasti in attesa di poter sfuggire all'orrore. Senza cibo e acqua ma
ce l'abbiamo fatta". E' un racconto drammatico ma pieno di forza.
Perché Ghulam si è fatto largo tra la folla nonostante sia un disabile.
Ha corso, non ha perso la speranza.
Non sapremo mai quanti afgani in 20 anni sono entrati in contatto ed al
servizio dei 50mila italiani che si sono alternati in quel paese. Però
questo fatto dimostra come un paese come l'Italia ci sia stata SENZA
nemmeno sapere proteggere chi ha avuto vicino fino all'ultimo momento.
Che razza di gente mandiamo in giro per il mondo!.
Prendere in giro un soldato americano nel caos afgano è scorretto.
Peggio ancora se il soldato è munito di un bel paio di occhiali da
vista perché moderatamente disabile. Diciamo occhiali da vista perché
hanno le lenti trasparenti e non colorate. Quando un Paese grande
come gli USA nonostante mandi in giro per il mondo un esercito di
volontari e probabilmente altrettanti contractors e poi vedi moltissimi
di questi dotati di un bel paio di occhiali da vista… fanno tenerezza.
Tenerezza ancora maggiore quando vedi per terra attorno al soldato
delle attrezzatura da palestra. Fanno sollevamento pesi tra una
battaglia e l'altra? Hanno buontempo, si vede. Forse no: sono soltanto
ormai fuori di testa. Anche da questi particolari capisci che
sono li ma non sanno bene nemmeno loro a fare cosa. Tranne riscuotere
una ricca paga a fine mese: il triplo del fare l'operaio alla catena
della Ford. Sull'elmetto hanno una tlc go-pro probabilmente collegata
wifi con un blindato che li accompagna e il fucile mitragliatore
è munito di un puntatore laser. Non sappiamo se abbiano fucili di lega
leggera o di classico acciaio. Poveri noi e loro in che mani siamo
affidati: perfino soldati mezzo orbi.
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