A GUARDARE ALLE COLLINE  29 AGOSTO 2021

























































Di cosa parliamo in questa pagina.






















20 DOMANDE ALLA SINDACA CHE NON VUOLE RISPONDERE
1.    Quando cominceranno e finiranno i lavori della pista ciclabile lungo il Brembo?.
2.    Quando costruiscono la rotonda su via Lecco?.
3.    Quando cominciano e finiscono i lavori della pista ciclabile in via Ruffilli e il ponte sulla roggia Serio?.
4.    C'è un accordo con Treviolo e Bergamo per la pista ciclabile fino all'ospedale? Chi la deve-dovrà progettare e finanziare?.
5.    Stesso discorso per la pista ciclabile su via Carlinga e la passerella sull'asse interurbano: c'è-dov'è il progetto da via Gandhi ad Albegno?.
6.    A quando la pista ciclabile tra la Merena Marigolda Lungo Brembo con centro del paese?
7.    Il nuovo parcheggio sull'ex campo di tamburello come mai è stato 'ridotto' rispetto al progetto originale?.
8.    E' possibile avere un dettaglio di come avete speso quell'1,3 milioni e passa di euro che il Comune ha ricevuto ex covid 19?.
9.    E' possibile avere un dettaglio di tutti i lavori che sono stati affidati e conclusi ai vari professionisti esterni (solo lavori pubblici) incaricati nel corso del 2020-2024 in supporto dell'Ufficio Tecnico ?
10.    Come mai l'UUTT del Comune è una specie di stazione dove non si conta l'andirivieni di professionisti esterni? Come mai non vogliono fermarsi a Curno?
11.    Dove sono state smaltite le pavimentazioni dei campi di calcio smantellate del CVI2?
12.    Quanto avete speso extra nel 2020 e nei primi sei mesi del 2021 per la rumenta?
13.    Com'é che esiste un consigliere delegato e i cittadini per sapere le notizie comunali sono costretti ad acquistare un settimanale proto-leghista cui la sindaca rilascia interviste?.
14.    Come mai sono state necessarie due sigillature in due tempi diversi e due appalti diversi delle crepe della biblioteca?.
15.    Vi sembra che rimpianto di trattamento aria funzioni correttamente piuttosto che un impianto di maturazione prosciutti?
16.    C'è una biblioteca ed un auditorium: quando verrà preparato ed approvato un progetto complessivo di manifestazioni culturali adeguato a questo centro?
17.    Come mai sono state video ispezionati gli scarichi fognari e acque piovane della nuova Rodari?
18.    Come mai a Curno progetti e lavori in comparti omogenei vengono sempre suddivisi -in contrasto col codice- in mille incarichi imprese per fuggire dall'obbligo della gara aperta a tutto 1'insieme ed affidare progettazioni e lavori- a ditte scelte “casualmente” senza nemmeno indicare quali siano le poche ditte invitate e che sconto hanno offerto?.
19.    Sottopasso di via Brembo alla SP470: aspettate che il muretto di recinzione di Licini caschi addosso a qualche passante? Quando allargherete la via come il sottopasso?
20.    Quando sarà disponibile la palestra della nuova Rodari?. Settembre 2021 o gennaio 2022?


















































le immagini sottostanti possono essere abbastanza grandi: pazienza!







































































































































































































































SCUOLA: QUANTI ALUNNI SCAPPANO QUEST'ANNO?
All'Istituto Comprensivo Carlo Gatti di Curno (che comprende anche le scuole di Mozzo) arriveranno dal Governo 37.345,48 € vale a dire risor­se che i dirigenti scolastici po­tranno utilizzare per l'acquisto di dispositivi di protezione e di materiale per l'igiene, ma anche per interventi a favore della di­dattica per le studentesse e gli studenti con disabilità, disturbi specifici di apprendimento e al­tri bisogni educativi speciali, per potenziare gli strumenti digita­li, per favorire l'inclusione e contrastare la dispersione sco­lastica attraverso il potenzia­mento dell'offerta formativa. I fondi si potranno utilizzare an­che per adattare gli spazi interni ed esterni per garantire lo svol­gimento delle lezioni in sicurez­za o per l'acquisto di servizi pro­fessionali, di formazione e di as­sistenza tecnica per la sicurezza sui luoghi di lavoro, per l'assi­stenza medico-sanitaria e psi­cologica.
37mila euro (da dividersi tra Curno e Mozzo in proporzione agli alunni) sono quasi ¼ di quanto il Comune di Curno assegna  alle scuole (di Curno) nel Piano del Diritto allo Studio per un uso proprio, vale a dire deciso in autonomia dalle scuole stesse.
Invece al Comune di Curno arriveranno solo per Curno altri 12.091,00 € da destinare a interventi per ripartire in sicurezza con il prossimo an­no scolastico e per «alleggeri­re» le classi numerose, le clas­si pollaio.  Martedi 31 agosto il consiglio comunale approverà –ovviamente all'unanimità…- un poderoso piano del diritto allo studio per il 2021-2022 e vedremo quanto mangime andrà alle solite coop onlus e compagnia cantante e quanto davvero  per l'istruzione. Perché il bello del PdS  (di Curno ma anche degli altri paesi) è che serve prima di tutto a tenere lontani dalle famiglie quanto più tempo possibile i pargoletti [ il diritto delle donne a lavorare dove lo mettiamo!?] e nel contempo a finanziare tutta una serie di iniziative come passatempo camuffate da formazione e cura sulla cui qualità e risultati NON esisterà MAI a fine anno una certificazione di qualità. In compenso il  “sistema” mantiene qualche migliaio di persone (in ogni provincia) che non hanno niente da fare (leggasi: RdC) e quindi –con un'adeguata azione di lobby- prima riescono a inventare e proporre un bisogno e poi ad offrire o scodellare direttamente (col codice degli appalti vigente, poi…) la soluzione.  Un gran bel numero corsetti (diminutivo di corso, non un bustino) ed alla fine –in mezzo alle parti davvero necessarie ma anche quelle senza alcuna certificazione finale della qualità del risultato-  se ne involano 600mila euro l'anno. Con gran soddisfazione di maggioranza ed opposizione che votano con una mano sola il PdS.
L'unica novità del 2021 sarà vedere quanti alunni curnesi saranno mandati a scuola altrove (dalle rispettive famiglie) piuttosto che nelle mitiche scuole iperfinaziate di Curno. L'altro anno se n'erano scappati uno su quattro.

IN CHE MANI SIAMO
Per capire che teste comandano  l'Italia in Afganistan basta questo episodio letto tra le mille notizie  in tema. Ghulam Ahamad Sultani, cuoco dell'ambasciata italiana a Kabul, per 17 anni è stato il tuttofare dei carabinieri del Tuscania, i militari che si occupano della scorta e della protezione dell'ambasciatore. Stava cercando di fuggire da solo quando è stato  riconosciuto da un carabiniere nella calca dell'aeroporto, che l'ha mandato avanti ed ora é in salvo con la sua famiglia composta dalla moglie Najeeba e i cinque figli.
Nell'articolo c'è un po' di colore: in una palazzina di due piani dell'ambasciata italiana a Kabul ci sono ancora il suo necessaire per rammendare le divise, gli attrezzi con i quali in cucina preparava i manicaretti, le lenzuola del corredo a cui teneva tanto. E poi, accostata a un muro, la bicicletta un po' trasandata che utilizzava ogni giorno per fare la spola tra il compound e la sua casa. Ghulam in una piccola valigia ha messo dentro solo pochi vestiti. "Tutto il resto ormai fa parte di un passato che non penso ritornerà più ma i carabinieri li porto nel mio cuore. Se sono vivo è grazie a loro". E si commuove.
Ma c'è anche lo spavento: il 15 agosto sono stato picchiato dai talebani, mi hanno urlato contro 'Sporco comunista, tu lavori per loro'. Avevo paura, hanno anche sparato. Sono venuti a cercarmi fino a casa ma sono riuscito a nascondermi. E, poi, una delle mie figlie ha bisogno di cure continue proprio in Italia. E' cieca da un occhio.Due mie figlie sono ancora lì. Sono sposate e quindi seguono i loro mariti. Erano con noi in aeroporto quella notte del 18 agosto ma non sono riuscite a salire. Piangevo e speravo di trascinarle con noi in mezzo a almeno mille persone. Ho visto bimbi morti perché schiacciati dalla folla con le loro mamme e i loro papà. Per due notti e due giorni siamo rimasti in attesa di poter sfuggire all'orrore. Senza cibo e acqua ma ce l'abbiamo fatta". E' un racconto drammatico ma pieno di forza. Perché Ghulam si è fatto largo tra la folla nonostante sia un disabile. Ha corso, non ha perso la speranza.
Non sapremo mai quanti afgani in 20 anni sono entrati in contatto ed al servizio dei 50mila italiani che si sono alternati in quel paese. Però questo fatto dimostra come un paese come l'Italia ci sia stata SENZA nemmeno sapere proteggere chi ha avuto vicino fino all'ultimo momento. Che razza di gente mandiamo in giro per il mondo!.

Prendere in giro un soldato americano nel caos afgano è scorretto. Peggio ancora se il soldato è munito di un bel paio di occhiali da vista perché moderatamente disabile. Diciamo occhiali da vista perché hanno le lenti trasparenti e non colorate.  Quando un Paese grande come gli USA nonostante mandi in giro per il mondo un esercito di volontari e probabilmente altrettanti contractors e poi vedi moltissimi di questi dotati di un bel paio di occhiali da vista… fanno tenerezza. Tenerezza ancora maggiore quando vedi per terra attorno al soldato delle attrezzatura da palestra. Fanno sollevamento pesi tra una battaglia e l'altra? Hanno buontempo, si vede. Forse no: sono soltanto ormai fuori di testa. Anche da questi particolari capisci che  sono li ma non sanno bene nemmeno loro a fare cosa. Tranne riscuotere una ricca paga a fine mese: il triplo del fare l'operaio alla catena della Ford. Sull'elmetto hanno una tlc go-pro probabilmente collegata wifi con un blindato  che li accompagna e il fucile mitragliatore è munito di un puntatore laser. Non sappiamo se abbiano fucili di lega leggera o di classico acciaio. Poveri noi e loro in che mani siamo affidati: perfino soldati mezzo orbi.